PRIMA PARTE : DOVE CI TROVIAMO ? CAPITOLO PRIMO

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 18:10

chiesa e rinnovamento

PRIMA PARTE :

 

DOVE  CI TROVIAMO ? 

  

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CAPITOLO PRIMO  

 

 

CRISI DI VERITÀ 

 

 

Le dotte osservazioni di quanti si trovano nelle più alte cariche di responsabilità nella Chiesa, l'esperienza di molti cattolici ordinari ed il risultato di tante ricerche scientifiche stanno tutte ad indicare che oggi la Chiesa Cattolica si trova a dover affrontare ciò che merita esser definita una "crisi di verità".

            Paolo VI vide che la confusione riguardante la verità cristiana di base era di una profondità e di un'invadenza tali da giungere a minacciare le stesse fondamenta della Chiesa:

 

Gli uomini impegnati nella Chiesa sono enormemente influenzati dall'ambiente mondano, tanto che il pericolo, confinante quasi con una confusione ed uno smarrimento vertiginosi, può arrivare a scuotere le stesse fondamenta della Chiesa e portare gli uomini a aderire ai più strani modi di pensare, come se la Chiesa dovesse rinnegare se stessa ed assumere ogni ultimissimo e non provato stile di vita.[1]

 

            Giovanni Paolo I condivise l'opinione del suo predecessore. Poche settimane prima di entrare nel conclave che lo avrebbe eletto papa, il Cardinale Luciani aveva scritto un articolo in cui esprimeva la sua preoccupazione per il diffondersi della confusione sulla verità propagata in nome "dell'aggiornamento." Come esempio egli citò il declino della predicazione. L'omelia, egli disse, può davvero esser riportata al suo posto giusto nella liturgia, ma ora la parola che viene promossa è spesso distorta. La predicazione odierna "non parla mai delle tragedie provocate dal peccato originale, del purgatorio, dell'inferno, del giudizio finale," disse il Cardinale. E proseguì: "Sono rari i predicatori che parlano ai giovani della continenza e dell'autocontrollo. Spesso essi lasciano intendere, esplicitamente o implicitamente, che tali punti della dottrina Cattolica, insegnati fino a poco tempo fa, sono falsi, superficiali o superati." Il Cardinale Luciani citò l'esempio delle omelie fatte in una grande chiesa italiana. Una settimana un teologo negò l'umanità di Cristo; la settimana successiva un secondo teologo negò la divinità di Cristo; e dopo alcune settimane, un terzo teologo gettò dubbi sull'esistenza storica di Gesù.[2]

 

            Il Cardinale William Baum, già capo del Comitato Vescovile per la Dottrina in America ed ora capo della congregazione romana che sovrintende l'istruzione ed i seminari cattolici, avvertì i vescovi americani sugli attacchi sempre più frequenti alle verità fondamentali riguardanti la natura e la persona di Cristo:

 

Il mistero dell'incarnazione viene sfidato in maniera nuova e profonda da parte di molti teologi, e se ancora non ne avete risentito gli effetti nella vostra diocesi locale, li risentirete nel tempo. Tali effetti sono già avvertiti nei nostri seminari e nelle università e indubbiamente influenzeranno sia la predicazione sia l'insegnamento nelle chiese locali.[3]

 

Il Cardinale Baum proseguì affermando che molti di questi attacchi contemporanei assomigliano alle antiche eresie del quarto e quinto secolo, condannate dai concili di Nicea, di Costantinopoli, di Efeso e di Calcedonia.

 

            Giovanni Paolo II ha più volte espresso la sua preoccupazione per la distruzione della fede e della moralità che ha oggi luogo nella Chiesa, anche per mano di alcuni dei suoi sacerdoti. Egli ha invocato la presenza di "sacerdoti dotati di un solido senso teologico, che stiano in attento ascolto della Sacra Scrittura, della Tradizione e del Magistero. Abbiamo bisogno di sacerdoti che, insegnando la fede e la moralità, costruiscano e non distruggano."[4]

 

            Questo senso di allarme non è confinato alle persone incaricate ufficialmente di sorvegliare la verità del cristianesimo cattolico. Molti cattolici ordinari sono confusi e preoccupati. Praticamente ogni giorno ricevo lettere, spesso strazianti, che testimoniano la corruzione della verità di base in gran parte del cattolicesimo occidentale.

 

            Un gruppo di genitori cattolici inquieti di un paese europeo, ha inviato al loro vescovo una lettera che posso in parte citare, nella quale esprimono gravi riserve sulla condizione della Chiesa nel loro paese:

 

Nel nostro paese molti, cattolici di nome, quando cercano la verità non si chiedono più: "Cosa dice la Sacra Scrittura? Cosa insegna la Chiesa?" bensì: "Qual è la mia opinione? Cosa ritengo sia meglio per me? Cosa accettano gli altri? Cosa dicono i nostri teologi?" ... Le conseguenze sono confusione e incertezza da parte di molti credenti... La situazione dell'insegnamento della religione nelle scuole è tragica. Molti preti e diaconi non parlano più della rivelazione, ma solo di esperienze e di scienze umane... Ai bambini che hanno il cuore aperto a ricevere Cristo e la Sua parola viene data solo confusione e incredulità. 

 

            Alcuni allarmanti rilievi statistici appoggiano le impressioni di genitori come questi. Ad esempio, un'indagine effettuata nei Paesi Bassi ha rivelato che solo una percentuale del 47% dei cattolici olandesi crede ancora che Cristo sia il Figlio di Dio. Nel 1966 il 70% credeva nella divinità di Cristo. Una percentuale persino inferiore di cattolici olandesi crede in un Dio personale o nella vita dopo la morte.[5] E purtroppo, l'Olanda non è un caso unico. L'insidia che si è infiltrata nella verità cristiana e nelle sue fonti della Scrittura e della tradizione ha contribuito ad un declino simile della fede nella maggior parte dei paesi occidentali.[6]

 

            In un altro paese europeo un giovane studente che frequentava l'università cattolica forse più stimata d'Europa, ha scritto una lettera al rettore per comunicargli la propria esperienza di cristianesimo in quel luogo. Lo studente mi ha reso partecipe di quella lettera:

 

Dopo un anno e mezzo di permanenza a ............., vorrei comunicarti alcuni miei pensieri che potrebbero interessarti. Ogni giorno noi studenti siamo tempestati, sia da parte dei professori sia degli altri studenti, di propaganda per il marxismo, l'omosessualità, lo sciopero, le lotte, la rivendicazione del potere, eccetera. Ogni giorno sentiamo parlare, persino nei corsi, di cinismo e della lacerazione dei valori cristiani più profondi. Per farti un esempio: finora non ho mai sentito un professore che, durante le lezioni, abbia contribuito all'aspetto cristiano della nostra vita; molti tuttavia lo hanno regolarmente demolito. É normale che in un'università "Cattolica", sia studenti che professori lottino e vivano per tutto, fuorché per gli ideali cristiani? É poi normale che dei gruppi di lavoro che ad esempio incoraggiano l'omosessualità, possano continuare indisturbati per la loro strada come membri di un'università cattolica, senza che nessuno intervenga? Ed è normale che tra tutte queste voci e idee che escono dalla nostra università, in pratica non si avverta nessuna voce cristiana? ... Sono domande queste che io ti faccio non per accusare, né per esigere, ma solo per esporti una ferita del mio cuore, ferita che brucia anche nel cuore di molti altri, ma soprattutto nel cuore di Dio.

 

            Questa crisi di verità non è certo la sola crisi che la Chiesa sta oggi affrontando, e neppure l'unico aspetto della vita cristiana su cui sia oggi necessario porre l'accento. Ma se non verrà affrontata e risolta, la Chiesa non sarà in grado di affrontare le altre crisi che ha davanti. Per la stessa esistenza della Chiesa è di fondamentale importanza che essa comprenda in maniera chiara e solida l'autorità e la verità della Parola di Dio.

 

            Credo che questa osservazione derivi da quanto la Scrittura ci rivela sulla strategia satanica di base impiegata nella Caduta della razza umana, strategia che continua ad essere impiegata con grande successo nella nostra situazione attuale.

 

 

            Gesù identificò le intenzioni di Satana verso la razza umana con: "la sua distruzione," e la sua strategia come "inganno". Parlando alla gente che Lo respingeva, Gesù disse: "Il padre da cui discendete è il diavolo, e volentieri eseguite i suoi desideri. Sin dall'inizio egli ha portato la morte all'uomo, e non si è mai basato sulla verità. La verità non è in lui. La menzogna è la sua lingua nativa. É un bugiardo e padre della menzogna" (Gv 8,44).

 

            La prima rivelazione di Satana come colui che cerca la distruzione dell'umanità attraverso la falsità la troviamo nel terzo capitolo della Genesi. Vale la pena riflettere bene su questo capitolo fin dall'inizio della nostra esplorazione del modo in cui oggi la Parola di Dio viene minata tra il Suo popolo.

 

            Il serpente, rivelato poi come Satana, è descritto come il più astuto di tutti gli animali che Dio aveva fatto. Il serpente si avvicina alla donna e le fa una domanda: "É vero che Dio ti ha detto di non mangiare di nessun albero del giardino?" La donna, che all'apparenza riconosce che il serpente non sta ripetendo esattamente la Parola di Dio, risponde: "Possiamo mangiare il frutto degli alberi del Giardino; solo del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: 'Non ne dovete mangiare e non lo dovete neppure toccare, altrimenti morirete." Alcuni studiosi ritengono che la donna stessa, in risposta al serpente, possa aver aggiunto: "e non lo dovete neppure toccare," frase non contenuta nel precedente racconto della Genesi relativo al comando di Dio (Gn 2,17); altri tuttavia ritengono che si tratti semplicemente di un ricordo più completo della versione precedente.

 

            Il serpente, che ha cominciato col mettere in dubbio e distorcere la Parola di Dio, ora prosegue negandola completamente. "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che, quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e voi sareste come dèi, che conoscono ciò che è bene e ciò che è male."

 

            Nel processo di rinnegare la verità e l'attendibilità di Dio e della Sua Parola, il serpente cerca di portare la donna a dubitare delle intenzioni di Dio nei suoi confronti; cerca di portarla a sospettare che la Parola di Dio sia limitata e restrittiva, che le neghi alcune esperienze, impedendole di avere potere o di realizzare ciò che le appartiene di diritto.

 

            Il serpente fa allora appello a ciò che poi, nella prima epistola di Giovanni, sarà citato come "lusinghe della carne, tentazione per gli occhi, la vita di vuoto esibizionismo" (1 Gv 2,16). Alla fine, sia la donna sia l'uomo preferiscono la parola del serpente a quella di Dio, e ne subiscono le conseguenze. In luogo della vita abbondante promessa dal serpente essi ricevono la morte. Si ritrovano sotto il dominio di colui nel quale avevano creduto e in cui avevano riposto fiducia, preferendolo a Dio.

 

            Credo che questa stessa strategia satanica, impiegata nella Caduta della razza umana, venga ripetuta tra noi giorno dopo giorno nella vita di innumerevoli esseri umani, molti dei quali si trovano anche all'interno della Chiesa.

q       Dapprima sono portati a interrogarsi e a metter in dubbio la Parola di Dio,

q       e infine a rinnegarla.

Ne consegue inevitabilmente la disumanizzazione dell'uomo, sia nell'ambito della Chiesa sia al di fuori di essa.

 

            Sempre di più si mette un punto interrogativo sulla Parola di Dio, è messa in discussione la sua affidabilità, negata la sua autorità, oscurata la sua chiarezza. E sempre più si sta manifestando un atteggiamento scettico e relativistico nei confronti della verità, persino nel cuore di molti cattolici, e addirittura tra coloro che occupano posizioni di responsabilità.

 

            L'avvicinamento scettico e relativistico di Pilato alla verità lo rese vulnerabile alle varie pressioni che stavano agendo in favore della crocifissione di Gesù e del disfacimento del piano e dello scopo di Dio. E mentre un numero sempre maggiore persino tra i fedeli della Chiesa, scrolla le spalle con Pilato e si chiede: "Cos'è la verità?", diventa di pari passo sempre più facile per le forze spirituali e temporali disfare l'opera di Dio nel mondo e crocifiggere Gesù nel suo Corpo, la Chiesa. Le intenzioni e le strategie di Satana non sono cessate con la Caduta dei primi esseri umani, e neppure con la crocifissione di Gesù. Sono continuate ad esistere nella vita della Chiesa primitiva e continuano ad esistere tuttora nella vita della Chiesa dei nostri tempi. Come scrisse S. Paolo: "Temo che, come il serpente con la sua astuzia sedusse Eva, così i vostri pensieri possano venir corrotti e voi possiate allontanarvi dalla sincera e completa devozione a Cristo" (2 Cor 11,3).

 

            Paolo VI identificò questo elemento satanico nella corruzione della verità che la Chiesa sta oggi sperimentando:

 

Il fumo di Satana si è fatto strada nel tempio di Dio attraverso alcune crepe... non si ha più fiducia nella Chiesa; si ha fiducia nel primo profeta profano che si presenta ... il dubbio è penetrato nella nostra coscienza e vi è penetrato attraverso finestre che avrebbero dovuto essere aperte alla Luce. Si credeva che, dopo il secondo Concilio Vaticano, ci sarebbe stato un giorno di sole nella storia della Chiesa. É giunto invece un giorno di nubi, dense di tempesta e di oscurità, di interrogativi e di incertezza. Questo si è verificato attraverso una potenza nemica; il suo nome è il Diavolo... Riteniamo che nel mondo sia sopraggiunto qualcosa di preternaturale col preciso scopo di disturbare, di soffocare i frutti del Concilio Ecumenico.[7]

 

            C'è un tempo per ogni cosa sotto il sole. Sono convinto che ora ci troviamo in un'epoca in cui il popolo di Dio ha bisogno di tornare a capire esattamente cosa sono l'autorità, la chiarezza e l'accessibilità della Parola di Dio. La Parola di Dio è il fondamento della vita e della missione della Chiesa. Credo sia giunto il momento in cui la Parola di Dio, più tagliente di qualsiasi spada a due tagli, sia di nuovo proclamata con chiarezza e con potenza, e che porti a compimento il suo mandato nei nostri giorni.

 

            In un suo discorso Giovanni Paolo II ha dichiarato questa priorità: "Oggi il nostro interesse prioritario deve riguardare la verità, sia per le nostre necessità interiori sia per il ministero. Non possiamo seminare errore, né lasciare la gente nell'ombra del dubbio."[8]

 

            Con questa struttura, accingiamoci ad analizzare alcuni dei modi in cui oggi viene minata la Parola di Dio.

 



[1] Ecclesiam Suam, 26

[2] "Il futuro papa sarà messo di fronte al problema della pastorale" - La libre Belgique (12 Ottobre, 1978)

[3] Citato nel "Our Sunday Visitor" (27 Maggio, 1979)

[4] LOR [L'Osservatore Romano] - discorso agli Istituti di Istruzione Cattolica (23 Aprile, 1979)

[5] Time (Edizione europea) - (24 Dicembre, 1979), p. 44

[6] Ad esempio, l'indagine di George Gallup indica che il 45% dei cattolici statunitensi non frequenta la chiesa in una data settimana, e il 20% non è membro di una parrocchia (Catholic Trends, 13 Maggio, 1978, p.4). In Gran Bretagna solo il 57% della gente crede nel cielo, il 22% nel diavolo o nell'inferno (PRRC Emerging Trends, Vol. I, n.10, Dicembre 1979, p.1). In Francia il 40% crede che non vi sia alcuna vita dopo la morte (Origins, 22 Novembre 1973).

 

[7] Paolo VI, 29 Giugno 1972, ad una Messa che commemorava il suo nono anniversario quale successore di S. Pietro.

[8] LOR [L'Osservatore Romano] - (3 dicembre, 1979), p. 11, discorso alle comunità religiose della parrocchia di S. Pio V, del 28 Ottobre, 1979. 

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