PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEI DONI CARISMATICI? Don Basham

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MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 19:18
Spirito Santo e Carismi

PERCHÉ ABBIAMO BISOGNO DEI DONI CARISMATICI?

 

 Don Basham[1]

 

 

"Ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto" (Mc 15, 15).

 

      Più che un articolo di lusso, i doni spirituali sono i canali della potenza di Dio nella Chiesa contemporanea.

      Quando siamo battezzati nello Spirito Santo e preparati in precedenza a questo passo, sperimentiamo un cambiamento di vita, invisibile agli altri. Ma in ambienti nuovi a questo tipo di esperienza la gente spesso non crede ai doni dello Spirito, e neppure che questi siano intesi per la Chiesa di oggi. E anche se lo fossero poi, chi ne ha bisogno?

      Anche credenti devoti spesso si chiedono: "Perché abbiamo bisogno dei doni spirituali?" e si rispondono: "I miracoli sono cose passate, ora irraggiungibili." Altri, pur dubitando sulla validità dei doni spirituali, avvertono la mancanza di qualcosa alla loro esperienza cristiana. Altri ancora hanno un contatto diretto o indiretto con l'attività carismatica, ma restano imbarazzati e confusi davanti a questa esperienza e nell'utilizzarla.

 

     Perché abbiamo bisogno dei doni spirituali? É comunemente accertato che l'essere battezzato nello Spirito dà al cristiano l'accesso ai doni spirituali: si tratta della potenza soprannaturale promessa da Gesù ai Suoi discepoli prima dell'Ascensione (Lc 24, 49): "E Io manderò su di voi quello che il Padre Mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto."

     Il fatto che Gesù insistesse affinché aspettassero in Gerusalemme indica chiaramente che mentre già li aveva incaricati di predicare il Vangelo (Mc 15, 15), voleva che prima fossero in contatto con la potenza dello Spirito Santo, che avrebbe reso possibili i segni miracolosi che Dio aveva ordinato seguissero la loro predicazione (Mc 16, 17). Solo dopo aver ricevuto questa potenza avrebbero potuto avventurarsi nel ministero.

 

     Questa verità è rafforzata dalla storia della predicazione di Filippo in Samaria che troviamo in Atti 8, nella quale molte persone accettarono Gesù Cristo come Salvatore e ricevettero il battesimo (sacramentale). Gli apostoli in Gerusalemme non rimasero soddisfatti, e mandarono Pietro e Giovanni a pregare per i neo- battezzati affinché "potessero ricevere lo Spirito Santo, perché non era ancora sceso di su loro" (Atti 15, 16). Gli apostoli cioè seguivano l'esempio di Gesù, insistendo che chi riceveva Cristo doveva ricevere la piena potenza dello Spirito Santo. Perché? Per lo stesso motivo dell'attesa in Gerusalemme: per aspettare la Sua potenza. I Samaritani convertiti sotto il ministero di Filippo avevano già sperimentato miracoli, guarigioni e liberazioni. Gli apostoli tuttavia sapevano che era diritto di ciascuno muoversi nella stessa dimensione spirituale sperimentata da Filippo.

 

     Gruppi di preghiera in tutto il mondo stanno oggi sperimentando la loro Pentecoste personale con guarigioni, miracoli, liberazioni e vite profondamente cambiate e consacrate a Dio. Ma questi sono tutti risultati normali.

 

Una risorsa soprannaturale. - Tutti crediamo che "con Dio tutto è possibile" (Mc 10,27), ma sembra che i regali di Dio - i doni - diventino più accessibili solo dopo aver varcato la soglia del Battesimo nello Spirito.

    Quando diventiamo cristiani accettiamo la "Vita in Cristo", e per noi diventano accessibili i benefici della salvezza di Cristo - non accessibili a chi non crede. Mediante il Battesimo nello Spirito Gesù ci Si rivela come il Battezzatore nello Spirito (Lc 3, 16) e ci introduce ad una misura più profonda della vita in Cristo. Questa arricchisce la nostra vita, aggiungendole una nuova dimensione e una nuova salute spirituale. Così, se amavamo Gesù, Lo ameremo di più, se ci piaceva pregare, la preghiera in lingue renderà molto più ricca la nostra vita di preghiera; se cercavamo il Signore per il dono della guarigione, questa diventerà accessibile mediante i doni della fede, della guarigione e dei miracoli; se cercavamo una Guida, ora la troveremo viva nei doni della profezia e della conoscenza.

   Dovunque si può constatare che i luoghi in cui la predicazione è più efficace e la vita per il Signore dà maggiori frutti, sono quelli dove si accolgono e si esercitano i doni spirituali.

 

Purtroppo si possono de-supernaturalizzare i doni - assegnando loro definizioni più accettabili.

-          Il dono della profezia diventa un 'parlare ispirato';

-          quello della guarigione un 'esercizio ministeriale per le ferite emotive della gente';

-          i doni della parola di sapienza e di conoscenza sono ridotti a 'conoscenza e sapienza umane.'

   La razionalizzazione dei doni riduce l'attività divina al livello umano, depreda l'uomo della potenza di Dio anziché elevare la sua fede al livello in cui l'attività soprannaturale divina si incontra con le necessità umane.

 

Armi spirituali - Da nessuna parte è più evidente la necessità dei doni dello Spirito Santo della situazione in cui vi sono persone legate da Satana. Dalle tragiche esperienze personali e della Scrittura sappiamo che anche Satana opera miracoli. In Esodo 7 e 8 vediamo Mosè e i maghi del Faraone: questi ultimi, utilizzando la potenza di Satana, riuscivano ad ottenere gli stessi miracoli di Mosè. La ragazza schiava predicava il futuro per mezzo dello spirito di divinazione, servendosi di Satana: ma il potere più forte dello Spirito Santo caccia il demone della divinazione e lei perde la sua capacità.

    Oggi molti sono incatenati dal potere dell'occulto e della stregoneria, dalle pratiche diaboliche e dallo spiritismo: gente che resta affascinata da spettacoli soprannaturali elaborati da Satana. In seguito a questi stessi fenomeni poi le persone che vi hanno assistito cominciano a soffrire per malattie, depressioni e impulsi suicidi, e a questo punto molti cristiani sanno offrire un aiuto e un consiglio solo limitato.

 

   I problemi soprannaturali richiedono soluzioni soprannaturali. - Gesù non ci avrebbe detto di cacciare i demoni, se non ci fossero stati demoni da cacciare; né di discernere gli spiriti (1 Cor 12) se non ci fossero state persone tormentate da spiriti cattivi che dovevano essere riconosciuti e cacciati. Anche lo spirito di paura può impedire la nostra crescita spirituale, e va cacciato via.

   Tutti. nel nome di Gesù, possiamo ottenere autorità sugli spiriti cattivi. Nella battaglia tra il Regno di Dio e quello di Satana dobbiamo usare le armi spirituali di Dio, perché Satana è un nemico soprannaturale. Ma Dio ci ha dato le armi per mezzo dello Spirito Santo.

 

Un segno per il mondo - Oggi la vita di molti cristiani non è diversa in niente da quella dei non-cristiani, e questa non è certo una testimonianza per loro, ma una tragica riflessione dell'impotenza della vita di molti credenti. 

    Ma quando i cristiani cominciano ad incamminarsi nel regno dei doni dello Spirito Santo, si fanno grandi cambiamenti che non rivoluzioneranno solo la loro vita, ma che impressioneranno anche la vita dei non-credenti intorno a loro. Perché il cristiano per tanto tempo non ha impressionato il mondo? Perché la Chiesa sembrava più un club religioso conservativo, preoccupata solo di mantenere un aspetto rispettabile, piuttosto che un corpo di Cristo impegnato, in contatto con la potenza divina che trasforma la vita. Un mondo confuso e disperato non si impressiona con belle teologie e rituali religiosi. Chiede miracoli di guarigione per guarire le sue ferite, e amore persistente per terminare la sua agonia. Chiede un vangelo che operi miracoli, che offra un'evidenza continua che renda possibile cambiare la vita; chiede la conferma del fatto che Colui che fu crocifisso a Gerusalemme è davvero ancora vivo, e regna.

 

Il cristianesimo normale, secondo la Scrittura, opera miracoli. Guardiamo il libro degli Atti: dovunque passava la Chiesa, succedevano cose grandiose: gli zoppi camminavano, i ciechi vedevano, i posseduti dal demonio venivano liberati. I primi cristiani facevano stupire i non-credenti col miracolo della loro fede. Nessuna meraviglia che fosse contagiosa!

"Non mi vergogno del vangelo di Cristo, perché è la potenza di Dio per salvarsi, destinata a ognuno che crede" (Rm 1, 16).

La potenza di cui si parla è quella che opera miracoli, la dinamica (radice greca di 'dinamite') di Dio. Paolo non ha mai concepito un vangelo senza segni e miracoli. Li accettava come parte integrale del ministero di evangelizzazione efficace. Quando Dio comincia ad agire, alla gente non occorre molto per prenderne nota. E poi, molti lontani da Dio si convertono. La gente anela ad una sete che operi; vuole risposte potenti ai tragici problemi e alle perplessità della vita. Molte di queste necessità si risolvono attraverso i doni soprannaturali dello Spirito Santo.

 

     Un sant'uomo viaggiava da un gruppo religioso all'altro portando, a chi lo accoglieva, amore, gioia e la potenza dello Spirito Santo. Molti lo criticavano, e lui disse: "Pare che la temperatura media della Chiesa sua talmente bassa, che quando arriva un uomo sano tutti pensano che abbia la febbre." 

     Oggi Dio sta restituendo una temperatura spirituale normale alla Sua Chiesa, al Corpo di Cristo, e uno dei segni più grossi è il sorgere dei doni spirituali. Possa Iddio concederci la saggezza e il coraggio di abbracciare pienamente i Suoi scopi, per noi stessi e per tutta la Chiesa.

 

Quanto più, tu che sei al servizio di Gesù,

ti aspetti grandi cose per il tuo ministero,

tanto più riceverai.

Sii ardito nella preghiera della fede!

 

 



[1] (New Covenant, ottobre 1977)
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