PASSO N. 5 : CHIEDI PERDONO E PERDONA

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 12:29
passo n°5

PASSO N. 5  :  CHIEDI PERDONO E PERDONA

 

 

 “Se perdonerete  agli altri le loro colpe, 

il vostro Padre che è in cielo perdonerà anche voi; 

ma se non perdonate agli uomini il male che hanno fatto, 

neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe” 

(Matteo 6, 14-15)

 

 

La chiave per sperimentare la salvezza è la conversione dal peccato.

Ø      Ciò significa pentimento quotidiano, chiedere perdono a Dio e a quanti abbiamo offeso ed esser pronti a perdonare chi ha offeso voi.

Il peccato ostinato e il non perdono nella vita spirituale è COME IL VELENO.

Ø      Comincia ad influenzare ogni parte di te: corpo, anima e spirito.

Ø      Il Re David sperimentò il prezzo del peccato ostinato. Nel Salmo 32, 3-5 ha descritto questa esperienza:

Quando non dichiaravo il mio peccato si logoravano le mie ossa, mentre gemevo tutto il giorno. Poiché la Tua mano pesava su di me giorno e notte, come per arsura d'estate inaridiva il mio vigore.

Ho riconosciuto il mio peccato davanti a Te, non ho tenuto nascosta la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò al Signore le mie colpe" e

Tu hai perdonato la colpa del mio peccato”.  

 

Il costo dell’ostinazione – Per un certo periodo David si rifiutò di assumersi la responsabilità del suo peccato e dovette pagare un prezzo molto alto. Un esperto disse che

Ø      Dio non può farti pentire, ma certo può portarti a desiderare di esserti pentito. Quando David ammise il suo peccato e si pentì, fu riconciliato con Dio e sollevato dalla sua colpa.

Ogni fallimento ad affrontare il peccato nella tua vita, ad ammettere la responsabilità e a ricercare il perdono ha un effetto mortale sulla tua vita spirituale, sulle relazioni e talvolta persino sulla tua salute fisica ed emotiva.

Ø      Puoi non aver commesso omicidio né adulterio – in fondo la situazione di David è piuttosto drammatica – ma il principio è lo stesso: il peccato di cui non ci si è pentiti ci sconquassa la vita.

 

Abbandonare il peccato – Nella Scrittura vi sono molti passi che invitano la gente ad un abbandono iniziale del peccato, ma ce ne sono altrettanti rivolti ai cristiani impegnati, poi diventati tiepidi.

Ø      Nell’Apocalisse il Signore dice: “Quelli che amo Io li rimprovero e li castigo, perciò siate solleciti e pentitevi” (cf. 3,19).

Il Signore ci invita a un pentimento continuo – quotidiano – come metodo di vita.

 

Pentimento = “metanoia” - La parola aramaica usata dagli ebrei per “pentimento” significa «fare una inversione a “U”».

è     Nel Nuovo Testamento è usata la parola greca metanoia”, che significa iniziare ad agire in modo diverso, avere un cambiamento di mentalità.

è     Pentimento” significa abbandonare una direzione per un’altra.

-        Per il cristiano, significa abbandonare il peccato e incamminarsi verso Dio.

-        È l’inizio di un nuovo modo di agire, una decisione che prendi, e non dipende dal fatto che tu avverta colpa o dolore.

È una decisione che in te produce un cambiamento di direzione.

 

Tutti gli esseri umani sono peccatori. Romani 3,23 ci dice: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. A causa del peccato dei nostri progenitori,

Ø      in noi c’è una resistenza che ci spinge a infrangere la nostra relazione con Dio.

Ø      Due dei modi in cui la Scrittura parla del peccato sono:

1.    è un’offesa contro Dio, e:

2.    è un potere che ci tiene schiavi.

Spezzare l’alleanza con Dio - Quando Mosè punì gli israeliti per il loro peccato, disse loro che avevano infranto la loro alleanza con Dio.

è Il peccato in sé consiste nell’infrangere la nostra alleanza personale con Dio.

 

Il potere del peccato - San Paolo parla del potere del peccato come di qualcosa che ci tiene schiavi.

Ø      Come una forza, il peccato è entrato nel mondo attraverso i progenitori della razza umana, e ha continuato a portare il caos attraverso il peccato continuo di tutti gli uomini nel corso della storia.

Ø      Quando Giovanni Battista si riferì a Gesù come all’“Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo” (Giovanni 1,29) rivelò la risposta alla condizione peccaminosa degli esseri umani in questa vita.

La Scrittura parla chiaro:

è     il peccato non è un potere da cui puoi sfuggire con le tue forze. La salvezza deve venire da Dio.

Non puoi raggiungere la salvezza da solo, ma Dio ha raggiunto noi in Gesù, il Salvatore del mondo.

 

La “grazia” del pentimento - La grazia di pentirsi è un dono di Dio. Non la puoi guadagnare, né puoi meritarla. Puoi solo riceverla nella fede quando Dio te la dà.

Ø      Contando sulla grazia di pentirti, puoi prendere la decisione di pentirti.

Ø      Quando lo Spirito di Dio ti convince del peccato e ti dà la grazia del pentimento, è necessario che tu:

-        ammetta la tua responsabilità, che

-        ti penta e ti rivolga al Signore.

Devi agire sul dono della grazia e non sprecarlo.

 

Siamo peccatori – È sorprendente vedere quanti grandi santi parlano della propria peccaminosità. Il motivo è che

Ø      più si avvicinavano a Dio, più lo Spirito Santo agiva in loro, e più erano convinti del peccato e vedevano il proprio bisogno di perdono.

Ø      Verso gli inizi S. Paolo si riferiva a se stesso come “l’ultimo degli apostoli”, in seguito si chiamava “il più piccolo degli apostoli”, e verso la fine si riferiva a se stesso come a colui che “non era degno di essere chiamato apostolo”.

San Paolo non stava tornando indietro nella fede; si stava avvicinando di più alla luce di Cristo.

 

La convinzione del peccato – Quando ti incammini verso Dio, lo Spirito Santo ti convincerà del peccato in svariati modi.

Ø      Prima ti convincerà del peccato  intenzionale. Quando sei stato volutamente infedele a Dio e sei convinto di quel peccato devi riconoscere la tua colpa e pentirti immediatamente.

Ø      Lo Spirito Santo ti convincerà anche delle radici del peccato nella tua vita.

Ø      Quando vedi un modello di peccato di cui ti sei più volte pentito ma che continui a commettere, lo Spirito  ti rivelerà la radice di quel peccato e te ne convincerà.

Dio ti insegnerà che l’orgoglio, ad esempio, è la radice del parlare scortese.

 

Le tue debolezze – Un altro modo in cui lo Spirito Santo agisce in te è mostrandoti campi di debolezza nella tua vita che possono non riguardare atti peccaminosi.

Ø      Potrebbe trattarsi di cose come il non assumersi alcune delle responsabilità del tuo stato di vita.

Ø      Pur non essendo queste incapacità peccati veri e propri, riceverai l’aiuto di Dio per superarle.

            Ecco quattro passi semplici per chiedere perdono a Dio.

1.     È necessario che tu ammetta di aver spezzato la tua relazione con Dio.

2.     È necessario che tu accetti la responsabilità delle tue azioni.

3.     È necessario che tu decida di non farlo di nuovo, e di effettuare la restituzione.

4.     È necessario che tu chieda e accetti il perdono di Dio.

Questi passi sono gli stessi quando devi chiedere perdono a un’altra persona che hai offeso.

 

E che dire poi del perdonare gli altri? Se vuoi essere perdonato, devi anche perdonare.

Ø      Se ospiti in te il rancore, il mancato perdono, ospiti un veleno nella tua vita.

Ø      Se vuoi progredire verso Dio devi perdonare chi ti ha offeso. Devi dire a chi chiede il tuo  perdono: “Sì, ti perdono”, e non rispondere vagamente o con scuse del tipo: “oh, non mi ha infastidito”.

Ø      Poi devi seguire l’esempio del Signore : Egli perdona e dimentica.

Dovresti perdonare dal profondo del cuore e dimostrare il perdono con atti concreti di rinnovato affetto e impegno.

Ø      Una relazione di questo tipo può sanare i danni di offese del passato e rafforzarti per servire il Signore e gli altri nella pace e nella gioia.

Chiedere e offrire il perdono dovrebbe essere un’occasione di gioia. C’è “grande gioia in cielo per un peccatore che si pente” (cf. Luca 15,7), e dovresti condividere quella gioia.

 

 

PREGHIERA

 

Signore Gesù, Ti ringrazio perché sei “l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”.

Manda ogni giorno il Tuo Spirito per convincermi del peccato nella mia vita e

dammi ogni giorno la grazia del pentimento gioioso.

Aiutami, Signore, a perdonare gli altri come Tu perdoni me.

 

 

MEDITAZIONE QUOTIDIANA

 

 

1.     Se chiedo perdono, Dio mi restaurerà?

“Se ti penti io ti restaurerò affinché tu possa servirmi” (cf. Gv 15,19) – non c’è

 

2.     Posso contare sul perdono di Dio?

“Se confessiamo i nostri peccati Egli è fedele e perdonerà i nostri peccati e ci purificherà da ogni errore” (cf. 1 Gc 1,9).

 

3.     Perché Dio mi perdona?

“Io sono il Dio che perdona i vostri peccati, e lo faccio perché sono quello che sono” (cf. Is 43,25).

 

4.     Dio terrà presenti i miei peccati passati contro di me?

“Io perdonerò la loro iniquità e non Mi ricorderò più dei loro peccati” (Geremia 31,34).

 

5.     In che modo dovrei perdonare gli altri?

“Indossate allora, quali prediletti di Dio, santi e amati, sentimenti di compassione, gentilezza, mitezza e pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e, se qualcuno ha da lamentarsi di un altro, perdonatevi a vicenda; come il Signore ha perdonato voi, così anche voi dovete perdonare. E sopra tutto, mettete l’amore, perché soltanto l’amore tiene perfettamente uniti in perfetta armonia” (cf. Colossesi 3,12-14).

 

6.     Se mi resta tanto difficile perdonare, potrò trovare aiuto?

“Gesù”può fare molto più di quanto possiamo chiedere, e persino pensare, mediante la potenza che agisce in noi” (cf. Efesini 3,20).

 

7.     Temo di cadere di nuovo.

“Nessuna tentazione ti ha vinto che non sia comune agli uomini. Dio è fedele e non permetterà che tu sia tentato oltre le tue forze, ma con la tentazione ti darà anche una via d’uscita affinché tu sia in grado di sopportarla” (cf. 1 Corinzi 10,13).

 

 

LA MIA RISPOSTA A QUESTE DOMANDE_________________________________________
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