IL DISCERNIMENTO DELLA PROFEZIA Bruce Yokum
IL DISCERNIMENTO DELLA PROFEZIA
Bruce Yokum[1]
Perché è necessario discernere la profezia falsa dalla vera e metterla sempre alla prova?- Gli avvertimenti nella Scrittura contro i falsi profeti - Brani Biblici come profezia? - Il ruolo della fede - Che cosa sono la profezia buona e quella cattiva?- Il miscuglio nella profezia - La sottomissione del profeta - La possibilità di inganno da parte di Satana - Vari tipi di responsabilità personali nel dono - I vari criteri di prova della profezia.
Il Vecchio Testamento ci dà diversi esempi di falsi profeti, che predicono il contrario di quelli veri. In 1 Re 2 vediamo che 400 falsi profeti predissero la vittoria di Israele sui Siriani mentre un unico profeta, Michea, disse che sarebbero stati sconfitti. Ebbe ragione lui: Israele fu sconfitto e il loro re fu ucciso.
Necessità di discernere la vera profezia dalla falsa
La profezia falsa porta il popolo fuori strada ed è pericolosa. Sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, troviamo numerosi avvertimenti contro i falsi profeti:
"Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui; o: É là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se fosse possibile, persino gli eletti" (Mt 24, 23-24).
"Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete" (Mt 7,15).
Molti cristiani stanno alla larga dalla profezia per il pericolo dei falsi profeti.
Ø Ma il popolo di Dio ha un bisogno estremo della profezia per tutto ciò che essa comporta, e non può farne a meno. Paolo dice ai Tessalonicesi:
"Non soffocate lo Spirito. Non disprezzate le profezie. Mettete tutto alla prova e trattenete ciò che è buono" (1 Ts 5, 19-21).
Brani della Bibbia come profezia
Sebbene il Signore possa talvolta ispirare ad aprire la Bibbia per comunicarci qualcosa di specifico, questo va anche confermato da altre profezie normalmente ispirate dal Signore e non va preso come unico criterio da accettare ciecamente.
Ø Infatti, se la sollecitazione ad aprire la Bibbia in forma di "profezia" viene da noi stessi, non avrà alcuna potenza e servirà solo a confondere le idee e a far perdere tempo.
Ø Non dobbiamo dimenticare che Satana, quando tentò Gesù nel deserto, citò la Bibbia. Ma poiché quella "ispirazione" proveniva da fonte diversa da Dio, non era Parola di Dio ma falsità (Lc 4, 1-13).
Ø Anche l'apertura della Bibbia, dal punto di vista di dono della Parola, va soggetta al discernimento degli altri: sia i leader del gruppo che l'insieme dei partecipanti. E dai frutti si vedrà l'albero.
In altre parole:
Ø Non dovremmo rinunziare alle profezie, ma metterle alla prova secondo i criteri biblici, trattenendo ciò che di esse è buono.
Ø Non dobbiamo accostarci con paura alla profezia, e neppure con eccessiva cautela:
Ø Dobbiamo invece accostarci con fede e saggezza.
La Fede: Se non ci aspettiamo che Dio ci parli, se non desideriamo la Parola di Dio nella profezia e non crediamo che essa giungerà, non giungerà davvero.
Dobbiamo costruire un ambiente di fede pronto ad accogliere la Parola che Dio vorrà darci, e a metterla in pratica. Senza la fede Dio non può operare.
Ø Anche se in una comunità vi è il dono della profezia, ma il desiderio della gente si affievolisce, il dono può arrivare quasi a scomparire. Ma ricomparirà in tutta la sua forza non appena la fede e l'aspettativa della comunità si risveglia.
Ø Quando il dono della profezia opera liberamente, dobbiamo imparare a sviluppare la saggezza per discernere la profezia vera dalla falsa, quella pura dalla corrotta.
Profezia buona e cattiva
Non è solo la profezia falsa ad essere sbagliata.
Ø Per falsa profezia non si intende qui qualcosa di straordinariamente perverso, ma semplicemente qualcosa che non viene da Dio.
Ø Gesù ci ha avvertiti contro i falsi profeti che avrebbero compiuto miracoli e segni: in realtà essi hanno un potere, che però non viene da Dio, bensì dallo spirito del male.
Oggi sono in molti a dichiararsi profeti, ed esibiscono una vera potenza spirituale - predicono eventi e compiono perfino miracoli o "fenomeni psichici."
Ø Ma farsi guidare da loro è un errore gravissimo, fatale. Dovremmo sempre chiederci:
Ø "Proviene dal Signore? É lo Spirito Santo ad ispirarlo, e glorifica Dio?"
Ø Varie forme di controllo della mente ed altri culti reclamano una potenza spirituale, e spesso è vero. Ma da dove proviene il loro potere?
La profezia può essere cattiva senza essere falsa. Si tratta di chi esprime i propri pensieri in maniera profetica; oppure di chi esprime una profezia, ma vi mescola alcune idee personali. Questi problemi impediscono di ascoltare la parola pura di Dio e sono di ostacolo.
La cattiva profezia si divide in tre categorie:
1. Profezia impura: Quando la persona mescola i propri pensieri alla parola del Signore, alterandola o distorcendola.
- Questo avviene in particolare quando la gente comincia a profetizzare. Il significato distorto che ne deriva diminuisce enormemente il valore della profezia, che allora è impura.
- Su una profezia impura non si potrà fare affidamento.
2. Profezia debole: - Alcune profezie arrivano come una telefonata dall'altro capo del mondo. Non sono accompagnate dalla potenza di Dio.
- La profezia debole non è pericolosa perché non porta nessuno fuori strada, ma non serve a niente perché le manca la potenza.
3. Profezia sciatte - Sono quei discorsi trascurati, quelle frasi interrotte e spezzate o ragionamenti eccessivamente colloquiali, familiari. Questo sottrae valore alla Parola di Dio, e va evitato.
La sottomissione del profeta
Nessun profeta è autorità di se stesso: deve sottomettersi al giudizio della comunità cristiana.
Ø Infatti, è la comunità a mettere le parole profetiche alla prova, e proprio questo è il principio fondamentale per il dono profetico.
Ø Guardatevi da ogni profeta che non accetta il giudizio degli altri riguardo alle proprie parole!! Nessuno infatti è in grado di giudicare se le proprie parole vengono dal Signore.
Ø Il vero profeta ama la verità di Dio più di se stesso e della ragione, e sarà ben felice di accettare la correzione se, in quel modo, sarà di maggiore aiuto ai fratelli.
Ø Infatti, se la correzione gli rivelerà una verità che non applicava alla sua vita, ben venga la correzione, è un vero servizio che accetterà volentieri.
Egli infatti vuole servire il gruppo nel modo migliore, e non profetizza per avere un riconoscimento o una gloria personale, ma per la gloria di Dio.
Ø La realtà del vero profeta, allora, la vediamo da come accetta la correzione.
- Se si innervosisce, si arrabbia e è permaloso, forse cerca solo la gloria personale? Dobbiamo correggere con amore, anche se con fermezza.
Tutti possiamo essere ingannati - I nostri pensieri, le ambizioni; le lusinghe degli altri; le bugie di Satana, sono tutte cose che ci possono ingannare.
Ma Dio provvede affinché il Suo popolo non sia ingannato in maniera definitiva, e possiamo contare sulla comunità cristiana e sul suo giudizio per salvarci dall'inganno.
Ø Ovviamente anche interi gruppi possono essere ingannati, e ve ne sono stati diversi.
Ø Ma un gruppo che funziona bene può essere considerare affidabile, anche se non infallibile.
Ogni profeta deve essere soggetto all'autorità di altri
Cioè, chi parla in profezia deve lasciare che sia il gruppo a cui appartiene a determinare se le sue parole provengono o no da Dio.
Ø Se poi il profeta rifiuta la correzione e il giudizio degli altri, è segno che è un falso profeta. É nell'inganno.
Le responsabilità - Come il profeta ha la responsabilità di sottomettere se stesso e le proprie profezie al gruppo cui appartiene, il gruppo ha la responsabilità di giudicare, discernere le sue parole.
Dal gruppo il profeta dovrebbe essere incoraggiato e guidato. Altrimenti, proprio il gruppo raccoglierà i frutti della sua trascuratezza, e la profezia diventerà debole e impura.
Ø Il gruppo dovrebbe concordare il modo di giudicare e correggere la profezia, e poi metterlo in pratica.
Ø Non dovrebbe essere un solo individuo ad assumersi questa responsabilità, ma diversi membri dovrebbero condividere il loro discernimento con i leader del gruppo, che poi si assumerebbero la responsabilità di correggere chi profetizza.
La profezia va sottoposta a discernimento non solo per evitare che quelle false, cattive o impure portino la gente fuori strada.
Ø Anche le profezie buone vanno sottoposte al giudizio della comunità, che ha il compito di discernere tutte le profezie.
Ø Infatti, anche il profeta più affidabile può crescere nell'esercizio del suo dono, e
Ø Nessuno potrà decidere di aver raggiunto la piena maturità in nessun dono: vi sarà sempre spazio per correggersi e migliorare nel nostro servizio al Signore.
Giudizio e correzione vanno fatti con amore - Tra chi esercita il dono profetico e la comunità deve esserci una relazione d'amore, che è la chiave per permettere lo sviluppo del dono profetico.
Ø Se la persona ha paura delle critiche o delle correzioni aspre per un errore commesso, non si azzarderà affatto a esercitare il dono.
Ø Chi dà profezie impure, deboli o sciatte dovrebbe essere corretto sì, ma in modo da incoraggiarli a continuare per migliorare, non per condannarli.
Ø La profezia è un grande servizio svolto nella comunità, ed è per il bene di tutti.
Ø Il profeta dovrebbe svolgerlo come risultato del suo amore verso i fratelli e sorelle, non per il desiderio di ricevere gloria e attenzione.
Dal modo in cui il profeta risponde alla correzione potrete vedere la sincerità delle sue intenzioni: se profetizza per amore di servizio la accetterà volentieri perché vuole servire meglio e la correzione gli è d'aiuto in ciò.
Ma spesso la gente si offende ed è ferita dalla correzione, perché profetizza per se stessa - per il proprio piacere, reputazione o posizione - non per essere un servizio verso gli altri.
La profezia messa alla prova
I criteri:
1. La vita del profeta - (L'albero si riconosce dai frutti: Lc 6, 43-44). É un principio applicabile ad ogni campo della vita cristiana.
Ø Che tipo di vita conduce il profeta?
Ø É una vita degna di Dio, e manifesta il frutto dello Spirito? In caso affermativo, è affidabile.
Ø Se invece è un cristiano immaturo o inconsistente, non è affidabile.
Negli elenchi della Scrittura relativi alle qualità richieste agli anziani e ai vescovi delle comunità cristiane, si parla solo di un dono spirituale (1 Tm 3, 1-7).
Ciò che importa, cioè, non sono le esperienze o i doni spirituali, ma il modo in cui la persona vive. Infatti, i doni dello Spirito Santo non sono medaglie al merito e non indicano la santità della persona: sono gratuiti.
Tuttavia, vi è una relazione tra la santità di vita della persona e i doni che esercita: più è matura, e più potremo fare affidamento sulla purezza dei suoi doni.
Attenzione ai profeti sconosciuti! - Molte persone possono venire a pronunciare messaggi che suonano molto profondi e spirituali, ma la loro vita è tutt'altro che un esempio di cristianità.
Ø Dovremmo accertarci di come vive chi parla per conto di Dio e valutare sempre il suo messaggio, con maggior accuratezza di quello dei profeti conosciuti; anche se ciò non significa rifiutare a priori la loro parola.
Ø Affidereste la costruzione della vostra casa a un architetto principiante e senza credenziali?
Questo principio vale per l'esercizio di tutti i doni spirituali, e in specie per i profeti.
2. Provare il messaggio - Il secondo criterio per valutare la profezia consiste nel giudicare il contenuto del messaggio:
Ø É in linea con l'insegnamento cristiano? Tutto ciò che va contro di esso, non è vera profezia (Gal 1, 8-9: Anche se lo stesso Paolo, o un angelo, predicasse cose diverse dal vangelo, deve essere maledetto!).
a) La Scrittura è la prima guida - Infatti essa è la regola contro cui vanno provate tutte le altre verità, e ciò che la contraddice è falso.
b) L'insegnamento cristiano globale o regola di fede (il Credo).
Se vi sono differenze su questi punti, sappiamo che la profezia è sicuramente falsa. Ma non vi saranno molte profezie di questo tipo. Tuttavia, anche se non contraddicono il messaggio cristiano globale, molte sono dubbie.
c) Le profezie troppo misteriose e "spirituali", con un senso di irrealtà e campate in aria, senza un collegamento con la realtà della vita, difficili da capire, se date ripetutamente dalla stessa persona, indicano che anziché un dono quella persona ha un problema.
3. La prova degli spiriti - É un passo indispensabile per capire se la profezia viene da Dio.
Ø La prova del messaggio può dirci che non è da Dio, che va contro la Scrittura, tutto qui. Se "profetizzo" che "Dio vuole che tu lo serva," potrei essere io a parlare e il messaggio non è falso, ma non è neppure ispirato dallo Spirito Santo.
A) - La risonanza interiore - Poiché ogni cristiano ha una relazione con Dio, gli altri riconoscono che la voce non è da Dio:
"Le pecore riconoscono la voce del pastore, e non seguiranno uno straniero..." (Gv 10, 2-5).
Ø Noi riconosciamo la voce del Signore in chi parla in profezia, e il nostro spirito risponderà a quella voce con una "risonanza" interiore.
Ø Allo stesso modo, riconosceremo la voce di uno straniero.
Ø La risposta del nostro spirito è una prova se il messaggio viene dal Signore. Se proviamo pace e sicurezza, ascoltiamo lo stesso Spirito e possiamo esser certi che proviene dal Signore.
Ø Ma se la natura spirituale della profezia ci disturba o ci fa provare repulsione, non dovremmo darle fiducia.
Ø Spesso non avvertiremo alcuna risposta spirituale alla profezia, ma alcuni la possono avvertire, e sarà un'indicazione, anche se non definitiva, della sua provenienza.
B) - Valutare il tono spirituale e il suo effetto - Se la profezia è dura, se spaventa o condanna, è difficile che venga dallo Spirito Santo.
Ø Per correggerci il Signore ci invita al pentimento; potrà indicarci campi della vita da cambiare, ma non ci condannerà: ci inviterà a tornare a Lui.
Ø Se le critiche personali sono espresse in forma di profezia, dobbiamo ricordare che il Signore parla con amore, e se talvolta può essere severo, l'avvertimento è per farci cambiare.
Ø Nessuna profezia vera rivela un Dio vendicativo, crudele, duro o critico.
Ma queste "prove degli spiriti" devono anche essere qualificate. - Infatti, la persona può trovare la profezia piacevole o inquietante, non tanto per la natura spirituale della profezia quanto per il proprio stato spirituale, i propri problemi o preferenze. (2 Sam 12: David, rimproverato da Samuele, ne fu turbato, ma si pentì).
Le reazioni personali ad una profezia (gioia o repulsione) vanno considerate insieme a quelle degli altri.
C) - Glorifica il Signore Gesú? - Non tutte le profezie particolari potranno farlo, ma se in un periodo lungo di tempo Gesù non è glorificato, e non siamo portati a riconoscere la Sua Signoria e ad adorarlo, allarme!
D) - Il dono del discernimento - Alcuni sono dotati di questo dono per "distinguere gli spiriti" (1 Cor 12,10) e sapranno dirci con maggior chiarezza la provenienza di una profezia.
4. Si realizza?
a) Se non si realizza, non è dal Signore (Dt 18, 21-22), e il profeta ha parlato per presunzione.
- Se si realizza, ma poi il profeta parla contro la Scrittura o contro l'insegnamento generale cristiano, è falsa (Dt 13, 1-3).
b) Se non si realizza, ma aveva un se..., cioè portava una condizione allegata: "se vi pentirete ..." e non vi siete pentiti, la profezia era vera e abbiamo sbagliato noi nel non seguirla.
- Anche quando le profezie si realizzano, dobbiamo sorvegliare sulla loro verità, per impedire che eventuali profezie false continuino nel tempo.
5. Porta frutto? - La vera Parola del Signore produrrà frutto, buoni risultati tra chi ascolta. Dagli effetti giudicheremo il valore.
Ø Produrrà vita, pace, speranza, amore e altri frutti dello Spirito Santo.
Ø Ma se la parola non viene dal Signore, produrrà i frutti del male: paura, litigio, gelosia, ira, avidità, immoralità, indifferenza ... oppure non avrà alcun effetto.
Ø Più che valutare il frutto da una singola profezia, lo potremo vedere su un insieme di profezie per un lungo periodo di tempo. Se noteremo che una singola profezia, nel tempo, causa sempre disagio, dovremmo giudicare che qualcosa non va e far smettere quella persona di dare profezie.
Ø Le condizioni di chi ascolta - possono incidere sul frutto: se non vogliono accettare la parola del Signore e la correzione, avvertiranno ira, ribellione e violenza, ma non perché è falsa la profezia ma per il loro atteggiamento sbagliato nei confronti del dono e del Signore.
L'esercizio e lo studio del dono, assieme all'approfondimento e alla crescita della vita nello Spirito, ci farà maturare anche nella capacità di giudicare e discernere la profezia.
Se all'inizio applicheremo scrupolosamente le linee-guida, dopo acquisteremo un'esperienza che darà fiducia. Ma sarà sempre bene chiedere anche ad altri il discernimento, e non fidarci solo del nostro.
[1] Dal libro:
Prophecy - Bruce Yokum; Ed.
Word of Life, Ann Arbour, Michigan - U.S.A.