LA SCRITTURA: STRUMENTO
PER SCONFIGGERE LE POTENZE DEL MALE
La verità di Dio è troppo grande per la nostra mente umana, e va trattata in forma di paradossi. Questa verità di Dio non ci viene data per istruirci teoricamente sulle cose spirituali, per soddisfare la nostra curiosità riguardo a come funzionano.
La rivelazione della verità di Dio ci viene data quale veicolo per ricevere potenza.
È uno strumento per sconfiggere le potenze delle tenebre, e provocare salvezza.
La componente - base di tutto questo è la fede. Dobbiamo credere nella verità che ci è stata rivelata in una certa situazione, senza dubitare né vacillare.
Quando cominciamo a puntualizzare e a determinare, la fede viene minata. Per questo Dio ci dà la Sua verità in modo che possiamo credere senza troppe condizioni.
È solo in questo modo che possiamo esercitare al massimo la fede, e non altrimenti.
NO ALLA STRUMENTALIZZAZIONE DELLA PAROLA
Se ci troviamo a dover pregare per i malati, dobbiamo stare in ascolto della Parola del Signore per quella specifica situazione.
Una volta mia madre mi telefonò dalla Germania e mi disse: "Prega per una ragazza di qui che è molto malata". Pregai per lei una sola volta e non ci pensai più. Quando poi mi ritrovai in Germania, durante un ricevimento mia madre mi chiamò in disparte per dirmi: "Vedi quella ragazza laggiù? È quella per cui hai pregato!" Era stata completamente guarita. In quel caso Dio aveva suggerito di pregare con fede e di credere che quello per cui avevo pregato sarebbe avvenuto.
È capitato a tutti di pregare senza vedere i risultati. Possiamo aver pregato con fede, accantonando i nostri dubbi sull'esito della guarigione.
Il problema tuttavia non sta nella fede che mettiamo, bensì nella nostra tendenza a credere che una certa parola di fede possa esser valida per tutte le situazioni.
Quando Dio una volta mi dice: "Voglio che tu creda a questo senza dubbio alcuno", non significa affatto che quella parola sia valida anche per ogni altra situazione simile che incontreremo nella vita. La parola adatta ad una certa situazione non è adatta ad un'altra. Questo fa sì che noi ci troviamo in continua dipendenza dallo Spirito Santo, affinché ci guidi verso quella parte della Parola di Dio applicabile a quel caso specifico. Dio ci chiede una fede totale, senza impedimenti né condizioni.
LA VERITÀ PLURIDIMENSIONALE, POLIFONICA DI DIO
La cosa peggiore sta nel fatto che se non comprendiamo la natura della verità biblica e vediamo succedere qualcosa, come accadde a me con quella ragazza, possiamo dire: "Ci sono! Ho trovato la chiave!" Magari assistiamo a due o tre guarigioni, ma poi ci ritroveremo in una situazione in cui lo Spirito Santo cercherà di mostrarci un'altra parte della verità che va trattata in modo diverso, e non potrà farlo perché noi saremo incatenati ad una parte diversa di verità e penseremo che la verità di Dio sia semplicistica, ad una sola dimensione. Ma non è così: essa è paradossale, presenta aspetti diversi, e la fede che Dio ci dà per una situazione che dobbiamo affrontare oggi non andrà bene per una seconda occasione.
È come per la manna: era fresca ogni giorno, e non se ne poteva fare una scorta. Ciò non significa che Dio sia variabile, ma che Egli agisce in maniera misteriosa, incomprensibile alla mente umana, e noi dobbiamo arrivare a riconoscere ciò che Dio sta facendo e dicendo ORA.
Insistere troppo perché Dio ci dia qualcosa che Lui non ha promesso, basandosi su parole precedenti o su parole date ad altri, è semplicemente presunzione. Dobbiamo imparare a stare soprattutto in ascolto, per capire le intenzioni di Dio ogni volta che preghiamo.
PREGHIERE SENZA RISPOSTA?
O PREGHIERE SENZA ISPIRAZIONE?
Moltissime preghiere non ricevono risposta perché ad esse cerchiamo di applicare parole che Dio ha dato per altre situazioni. Prendiamo cioè una verità della Scrittura, e non la applichiamo sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, ma secondo la nostra razionalità personale.
E la nostra razionalità non può trattare la verità di Dio. È solo mediante la luce dello Spirito Santo che possiamo capire qual è la Scrittura adatta ad un certo caso, ed applicarla al momento giusto nel modo giusto.
IL PARADOSSO NELLA NOSTRA VITA
Consideriamo come tutto ciò si rifletta sulla nostra vita cristiana di ogni giorno. Vi sono molti campi nei quali trattare la vita in maniera paradossale:
La crescita cristiana: lenta o rapida?
La crescita cristiana è presentata in due modi diversi, opposti tra loro: quella graduale, e quella subitanea.
È un argomento questo che ha provocato divisione tra i cristiani, perché alcuni hanno sperimentato la conversione con un cambiamento drammatico, mentre altri una cosa tranquilla e graduale. Ma entrambe possono essere opera dello Spirito. Il fatto sta nel modo in cui Dio sta trattando TE.
Oggi Egli sta applicando con maggiore frequenza la verità di una conversione istantanea, perché come Suo popolo stiamo attraversando un momento particolare della storia. Talvolta ci dà una forte esperienza all'inizio, perché poi ci ricorderemo cos'era quell'esperienza e la desidereremo ancora, e faremo quanto è necessario per riaverla. Pietro si è sempre ricordato della Trasfigurazione, e quel ricordo gli ha dato la fede per molti momenti bui.
"Noi abbiamo visto!" dirà poi, riguardo alla seconda venuta di Cristo.
Le esperienze più forti di conversione sono cose molto esclusive, non generalizzate. Dio procede per ciascuno in maniera personalissima, a seconda del bisogno e della forza individuale. Ma tutto ancora dipende dalla sovranità di Dio, da chi Egli sceglie per fare esperienze forti.
Sul monte Gesù portò solo tre discepoli. Non che gli altri fossero meno discepoli, ma Dio scelse così. Alcuni non avranno mai quel tipo di esperienze, solo perché non prendono parte a quanto Dio sta facendo nella loro vita.
Il cristianesimo va avanti con verità paradossali, che non si escludono ma che paiono il contrario l'una dell'altra. I luterani si sentono più a loro agio con la crescita lenta, che è cosa più normale e ordinaria. Ma quella non è la sola verità. Se Dio imprime in TE la verità della crescita lenta, quella è la verità per TE, ma non è la sola verità. Se Dio invece ti chiede di camminare subito nello Spirito, il volere una crescita lenta è solo carne.
La caratteristica della crescita lenta è la pazienza, pure necessaria. Lì si mettono radici profonde per crescere e andare avanti nei momenti di aridità.
Crescere verso la "gente": servizio e ministero
La crescita è spesso verso la gente, il ministero, il servizio. E questo è un tipo di crescita lenta. Consiste in un ritmo di movimento progressivo, in avanti, un passaggio da una dimensione all'altra, a seconda di come Dio indica per mezzo del Suo Spirito. Viene attraverso le prove e i tentativi, e ancora prove e tentativi.
Ricordo una donna che ebbe una bellissima esperienza di conversione. In uno slancio di gratitudine chiese:
"Signore, mostrami tutti i miei peccati!"
"Vacci piano, se non vuoi avere un collasso cardiaco! le rispose il Signore.
Il motivo per cui vogliamo crescere alla svelta è l'impazienza, la scarsa capacità di sopportare, ma il Signore ci vuole mostrare anche queste cose.
È proprio nella crescita lenta che si mettono radici profonde, che si continua a crescere nei momenti e nei periodi di aridità. È un essere guidati.
Ma questo tipo di esperienza va più che altro alla gloria di Dio, mentre la crescita è più verso la gente, il servizio, il ministro. La maggior parte, direi l'intero corpo di Cristo, sta avendo questo tipo di crescita lenta, mentre l'esperienza di crescita repentina tende ad essere piuttosto esclusiva, rara.
Ad ogni modo, tutti a volte abbiamo sperimentato un tipo di crescita, a volte l'altro, ed è questo il ritmo che forma la vita cristiana: è un moto da una dimensione all'altra, secondo le indicazioni dello Spirito di Dio.
Gesù e le "basi diverse"
Consideriamo ora le nostre relazioni con quelli che provengono da estrazioni religiose diverse e da enfasi diverse dalle nostre. La Scrittura dice: "Chi non è con Me è contro di Me" (Lc 11,23). Ma in Marco 24 Gesù dice: "Chi non è contro di noi è con noi".
Una delle due potrebbe sembrare una cattiva traduzione, un errore. Ma vi sono momenti nel corpo di Cristo in cui una di queste verità va applicata, e l'altra va messa in disparte.
Chiamati all'unità: l'ecumenismo
Nel viaggio in Germania di cui ho parlato, verso la fine del seminario un pastore luterano disse: "Non avrei mai pensato di potermi trovare davanti ad una richiesta come quella che incontro oggi. Ho ascoltato queste testimonianze e mi sembrano le stesse cose per le quali hanno combattuto molti dei nostri padri. Quando ho affermato che sapete cosa intendo dire quando dico cosa significa essere salvati per fede, il monaco francescano ha risposto: "Sì, e lodo il Signore perché vivo in un'epoca in cui posso affermare una cosa simile senza esser gettato fuori dalla mia Chiesa come lo fu Martin Lutero".
E proseguì: "Non so cosa pensiate voi, ma io non lascerò quest'incontro senza aver ricevuto una benedizione dalle mani di questo fratello cattolico".
Ora il cattolico avrebbe potuto rifiutarsi, ma sapeva che era il momento giusto: "Chi non è contro di noi, è con noi". Egli riconobbe il momento di Dio, e quel giorno abbiamo avuto uno dei più gloriosi servizi a cui abbia mai partecipato. Chiese prima a due di noi di benedire lui, cattolico, e poi, uno a uno, i 60 pastori luterani si sono fatti avanti per ricevere la benedizione dalle mani di quel monaco francescano. E quando fu il mio turno, ebbi modo di sapere cosa intendeva Paolo quando disse: "Nel corpo o fuori dal corpo."
Non avevo mai ricevuto una benedizione simile in vita mia. Lo Spirito era presente, ed è stata un'esperienza potente di riconciliazione proprio nel luogo in cui la Chiesa era stata divisa centinaia d'anni prima.
Ciò è potuto avvenire perché lo Spirito Santo di Dio ha portato la nostra attenzione su un passo determinato della Scrittura, e tutti hanno capito, perché non c'è stato un principio legalistico da seguire per comprendere, ma solo l'ispirazione dello Spirito di Dio, l'unzione di riconoscere ciò che Dio stava facendo in quel momento e la verità appropriata a quella situazione.
Vi sono dei rischi nell'ecumenismo semplicistico, che non si cura delle differenze e si propone solo di abbracciare tutti come fratelli. Ad una conferenza cattolica di alcuni anni fa, una delle guide cattoliche si alzò e con profondo dolore nella voce spiegò il fatto di non essere in grado di offrire la comunione ai protestanti. Il loro vescovo non l'aveva autorizzato, e trattandosi di un evento pubblico, era impossibile farlo. Non perché essi non amavano i protestanti, o non desiderassero la loro partecipazione al sacramento, ma a quel punto riconobbero la responsabilità della Chiesa.
La sola cosa da farsi era accettare questo con gioia e vedere i fratelli cattolici partecipare al nostro dolore. So per esperienza che è molto più doloroso essere colui che celebra e partecipa, mentre gli altri stanno solo ad assistere.
In quel momento un ecumenismo semplicistico non sarebbe stato giusto. Ma in Germania non sarebbe stato giusto un esclusivismo semplicistico. Solo lo Spirito Santo può dare il tipo di luce necessaria a queste cose, una sensibilità allo Spirito per questo tipo di situazioni!
La provenienza dell'ispirazione: verità o menzogna?
Vediamo ora come tutto ciò si può riflettere negli atteggiamenti verso le varie situazioni che possiamo incontrare ogni giorno riguardo ai vari movimenti.
Per gli evangelici si può arrivare ad una idolatria della Scrittura, che dovrebbe invece portare vita. È ciò che accadde ai farisei, che pensavano di risolvere tutto conoscendo la Scrittura con la testa e sperando di ricavarne vita.
"Le mie Parole sono Spirito e vita".
Dobbiamo entrare nella Parola di Dio in modo tale da amministrare vita agli altri. Dobbiamo riconoscere lo Spirito e cosa Egli sta facendo con la Parola e come vuole usarla. Perché le parole, da sole, senza l'ispirazione dello Spirito, nel momento in cui le leggiamo, non dicono tutto.
In Atti 15,11 troviamo scritto: "Perché crediamo di essere salvati per mezzo della grazia del nostro Signore Gesù Cristo". È Paolo che predica una verità evangelica.
Nel capitolo successivo, una ragazza segue gli apostoli e dice: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e proclamano la via della salvezza". Le parole erano assolutamente vere, ma nel primo caso erano proclamate dagli apostoli sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, ed erano giuste; nel secondo caso erano pronunziate da una ragazza tormentata da uno spirito di divinazione. Paolo non controllò le parole sul libro di teologia per poi affermare che erano giuste, ma fece il discernimento dello spirito da cui provenivano, ed era uno spirito sbagliato. E lo cacciò via dalla ragazza sebbene lei, a parole, avesse pronunziato delle verità evangeliche.
Potete anche dire le parole giuste, recitare il catechismo e i libri della Bibbia, dire le cose giuste; la vostra teologia può essere perfetta, ma lo spirito che la ispira completamente sbagliato. Potete usare la Parola come un'arma per distruggere la gente, anziché aiutarla a guarire.
Interpretazioni superficiali
Dobbiamo sapere di poter essere ingannati dall'aspetto superficiale delle parole. Vi sono persone coinvolte con l'occulto, che possono parlarvi e dirvi cose che vi stupiscono. Vi daranno profezie che si realizzeranno. Alcune di quelle persone conoscono fatti precisi, ma non la verità. La verità non è il fatto che si realizza, ma Cristo e l'origine delle cose provenienti da Lui e dal Suo Spirito.
La verità non è solo parole, ma lo Spirito che le anima.
Alcune sette religiose mandano a bussarvi alla porta dei membri che vi recitano brani della Scrittura. Il turbamento che potete provare non è dovuto alle parole che dicono, ma allo spirito da cui provengono. Satana, infatti, può travestirsi da angelo di luce e ingannare molti. Perciò dobbiamo pregare lo Spirito affinché ci aiuti a discernere l'origine delle parole apparentemente giuste.
Le curiosità intellettuali
Prendiamo il nostro atteggiamento verso la sofferenza e le difficoltà della vita.
Vi sono momenti in cui queste cose debbono essere vinte nella potenza dello Spirito. In 2 Corinzi 2,14 Paolo dice: "Siano rese grazie a Dio che, in Cristo, ci porta sempre al trionfo" Sempre.
A volte questa verità ci fa vedere quel trionfo di Cristo in situazioni specifiche. Prendete l'esempio delle mura di Gerico. Dio ci porta al trionfo, sempre.
Ma vi sono momenti in cui questa verità non è applicabile, perché in quei casi non sarebbe un fatto di fede, ma la soddisfazione dei nostri problemi intellettuali. E allora non ne risulterà la potenza di Dio, perché a Lui non interessa che usiamo la Sua verità per risolvere i nostri problemi intellettuali.
Egli vuole piuttosto che siamo in grado di vivere la vita cristiana, e magari nel prossimo livello spirituale Egli allargherà la nostra prospettiva di verità e la nostra capacità di capire cose che oggi sono semplicemente dei misteri per noi. Ma non Si interessa alla nostra curiosità intellettuale sulle cose spirituali.
Una volta a scuola un bambino chiese: "Cosa ha fatto Gesù nell'età tra i dodici e i trent'anni, su cui c'è il silenzio nella Scrittura?" L'insegnante gli rispose: "Ti dirò un segreto: Preparava un inferno speciale per quelli che avevano questo tipo di domande".
Dio ci ha dato una verità sufficiente per poter vivere di potenza e di concretezza. A molte domande non ha dato risposte, perché non è affare che ci riguardi. Che succede a chi non è stato battezzato e non ha mai ascoltato il Vangelo? Andranno all'inferno? Non lo so.
La Scrittura non risponde a questa domanda, e non è affar mio. Infatti, dal momento in cui una di quelle persone entra nel mio giro di vita, io divento per lui un testimone, e devo parlargli di Cristo.
Il "trionfo" secondo Dio
Torniamo ora a Paolo, che ha affermato che Dio ci porta sempre al trionfo. Nella stessa lettera di 2 Corinzi egli dice:
"Per cinque volte ho ricevuto le trentanove frustate dagli ebrei. Tre volte sono stato bastonato dai romani. Una volta sono stato ferito a colpi di pietra. Tre volte ho fatto naufragio e una volta ho passato un giorno e una notte in balìa delle onde. E ancora lunghi viaggi a piedi, pericoli di fiumi, di briganti, pericoli da parte degli ebrei e dei pagani, pericoli nelle città, nei luoghi deserti e sul mare, pericoli da parte dei falsi fratelli. Ho sopportato duri lavori ed estenuanti fatiche. Ho trascorso molte notti senza poter dormire. Ho patito la fame, la sete. Parecchie volte sono stato costretto a digiunare. Sono rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi" (2 Cor 11, 24-28).
Se questa è la tua idea del trionfo, Paolo, stai usando un dizionario diverso dal mio!
Dio ci porta sempre al trionfo! Eppure Paolo ha sperimentato molti casi in cui è stato battuto, schiacciato umanamente, ma noi non siamo sconfitti. Dio ha un Suo modo di trattarci, e dobbiamo anche attraversare momenti di prova, ma Egli sa come vincere attraverso i tempi di apparente sconfitta, di sofferenza, di difficoltà. Sarebbe bello vedere subito le cose come Dio le vede. Talvolta le vediamo in retrospettiva. La nostra vita ha momenti di ombra. C'è gioia e c'è dolore; ombre e luci. Ma il risultato del quadro che Dio sta dipingendo in noi sarà bellissimo, e poi vedremo che le ombre servivano a far risaltare meglio le luci, ed erano altrettanto necessarie.
Per questo Paolo vedeva come parte del trionfo anche le prove: perché contribuivano alla totalità della vita che Dio gli dava in Cristo.
La preghiera: insistere o non insistere?
Un altro problema riguarda la vita di preghiera.
È giusto pregare e chiedere una volta e poi lasciar stare, o dobbiamo continuare a chiedere? Vi siete mai posti questa domanda? La risposta è sì.
A volte lo Spirito ci mette davanti alla Scrittura: "Credete di aver ricevuto e riceverete!" E potete chiedere una sola volta e vedere i risultati.
Ma andate in Luca 11: "Perché hai continuato ad insistere e sei stato importuno, ricevi ciò di cui hai bisogno". È la storia dell'amico che chiede dei pani di notte al vicino che stava a letto a dormire.
Sono due verità della Scrittura, che però non si applicano entrambe alla stessa situazione e contemporaneamente. Solo lo Spirito ci aiuterà a capire. Ma se resteremo confinati alla logica umana ci confonderemo con un solo brano evangelico, e ciò provocherà divisioni tra noi.
Talvolta una sola preghiera ci farà ottenere la risposta di Dio. Altre volte ci sarà richiesta una preghiera insistente, magari di anni. Dio è un Dio di infinità varietà, e non vuole che viviamo secondo la Legge. La Legge è un sistema. Se imparo un sistema, ogni volta ottengo lo stesso risultato davanti a fatti determinati. Ma Dio non opera in questo modo.
Dio opera per mezzo dello Spirito. Non siamo sotto la Legge, ma nello Spirito.
Guarigione e attaccamento alla guarigione
Un paradosso enorme esiste, ad esempio, nel ministero di guarigione: la persona che meno si interessa a guarire è quella che guarisce. Egli guida quelli che pregano e intercedono per la gente, a pregare per questa resa a Dio, questo arrendersi a Lui, lasciarsi andare ai Suoi progetti. È una specie di passività, un abbandonarsi a Lui facendoGli fare ciò che ha deciso di fare.
Un ostacolo invece è fissarsi su una parola del Signore che non sia la Sua ispirazione del momento. È Parola del Signore, ma non tutta la Sua Parola. La Parola di Dio richiede una fede coraggiosa e senza compromessi. Dobbiamo credere a quella parola, e applicarla.
"Imporrete le mani sui malati e questi guariranno". È un tipo di sensibilità dello Spirito. Se Dio ha dato quella parola, ci sarà la guarigione.
Relazione tra i vari aspetti della verità e la potenza
È importante capire la natura della verità della Bibbia. Ci sono dimensioni della verità di Dio che sono come un diamante a molte facce. C'è un momento per ogni aspetto di quella verità: "Credo nella sicurezza eterna".
Talvolta è giusto credere a questo, e quando la persona ne avrà bisogno Dio le dirà: "Nessuno ti toglierà dalla mia mano". Potete credere con assoluta certezza a questa verità, ma quella non è la sola verità di cui la Bibbia parli.
Infatti, quando un uomo sbaglia, parlargli della sicurezza eterna lo farà indugiare nell'errore. Ci sono allora altre parole per lui, che servono a scuoterlo dal peccato e a farlo tornare a Dio. C'è l'invito al pentimento, ed è quella per lui la parola appropriata per farlo uscire da quella situazione.
Così, se leggendo la Parola di Dio ne rilevate le contraddizioni, lodate Dio! LodateLo proprio per quelle differenze, perché da esse potete constatare quanto Egli sia attento alla varietà delle esperienze umane e delle situazioni in cui si possono trovare i Suoi figli. Egli ha una parola per ogni situazione: ciò che accade in questo luogo può essere il contrario di quanto accade qui vicino. Ciò non significa che l'uno sia nel giusto e l'altro nell'errore. Significa invece che Dio, per mezzo del Suo Spirito, ci guida ad applicare la Sua verità in modo tale che ci venga trasmessa con potenza.
Una potenza che porta alla salvezza
La Parola di Dio non è saggezza intelligente, o una saggia filosofia umana. Essa è potenza di Dio che ci porta alla salvezza. E quando Dio ci dà la Sua Parola, vuole che essa produca risultati concreti e pratici nella nostra vita.
Riguardo alla nostra comprensione intellettuale delle realtà spirituali, è un argomento che può andare avanti per tutta l'eternità. Ma quando una persona ha bisogno di potenza perché si trova in una situazione determinata, Dio vuole dargli qui e ora quella potenza, in modo tale che influisca sulla sua vita.
Vi incoraggio quindi a considerare alcune delle vostre idee riguardo alla preghiera, alla dottrina, alla vita, e a riconoscere la diversità della verità di Dio e a fare di questa una parte viva della vostra preghiera, quando vi mettete davanti alla Scrittura:
"Signore, fa' che quella parte della Tua Parola, appropriata alle situazioni che dovrò affrontare oggi, sia depositata nel mio cuore. Fammi capire ciò che Tu mi stai dicendo ORA."
C'è una parola attuale per ogni mattina in cui ci svegliamo. E non lasciamoci turbare se in apparenza sembra contraria alla parola ricevuta sei mesi prima.
È proprio questa la natura della verità nella Bibbia.