II Settimana di Avvento

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MARIOCAPALBO
00sabato 6 dicembre 2014 16:28
La via della conversione

II Settimana di Avvento

La via della conversione

La via indicata da Giovanni Battista per prepararsi adeguatamente ad accogliere Cristo è segnata da un’esigenza improrogabile: la conversione. Essa è la qualità del discepolo, è la tensione di chi ricerca ed invoca un rinnovamento radicale in se stesso. L’uomo, con le sue sole forze, non è capace di percorrere tale via, di conservarsi fedele agli impegni battesimali: deve sempre confrontarsi con la superbia, che vizia quel giusto rapporto di dipendenza tra la creatura e il Creatore, stravolgendolo a favore della creatura che tenta di sostituirsi al Creatore. La conversione e l’avversione per il peccato sono doni da invocare nella preghiera. Solo confessando i propri peccati l’uomo lascia agire la grazia di Dio, che fa crescere nel cuore – come in un campo arato e predisposto alla semina – frutti di giustizia e di verità.

Nella confessione delle proprie colpe l’uomo recupera quell’atteggiamento di umiltà, che consente a Dio di manifestare nella misericordia la propria grandezza ed onnipotenza. Dall’umiltà dell’uomo si rivela la gloria di Dio. E’ questa la caratteristica comportamentale dei due modelli che la Chiesa ci offre in questo tempo liturgico: Giovanni Battista, colui che non si è arrogato alcun riconoscimento messianico propostogli dalle folle, ma ha additato agli uomini il Cristo; e Maria, colei che ha fatto dell’umiltà la nota specifica della propria relazione con Dio. Diminuisca l’uomo in se stesso, per poter crescere in Dio: è il ritornello che Agostino sempre ripete nelle omelie in cui tratteggia il ruolo del Battista.


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