Costretto dallo Spirito di David J. du Plessis

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MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:33
(Lo Spirito mi ha costretto ad andare)

Costretto  dallo Spirito (1)

 

(Lo Spirito mi ha costretto ad andare)

 

Le sorprendenti mosse di Dio nelle Chiese

 

Denominazionali

 

di  David J. du Plessis

 

 

David J. Du Plessis (1905-1987)

 

Titolo originale: The Spirit Bade Me Go

Traduzione: Anna Maria Peselli

INDICE

00 - Prefazione

     - Testimonianza del ministro di una Chiesa Riformata

     - Testimonianza del Ministro di una Chiesa Battista

     - Introduzione

01 - Un Pentecostale nei circoli ecumenici

02 – La straordinaria mossa di Dio nel mondo delle chiese

        denominazionali

03 – Il Movimento Ecumenico

04 – Sviluppi all’interno della scena ecumenica

05 – Conferenze Missionarie

06 – Dio non ha nipoti

07 – Il Battesimo nello Spirito Santo

08 -  Pregare nello Spirito

09 – Glossolalia  

10 – Doni o Manifestazioni dello Spirito

11 – Raccogli il grano … Brucia il loglio

12 – Pentecoste: Festa dimenticata

13 – Un documento importante

14 – Conclusioni

 

 

PREFAZIONE

 

Negli ultimi anni il Signore ha affidato al mio vecchio amico, David J. du Plessis un ministero eccezionale:

Ø    aiutare quanti per grazia hanno creduto (Atti 18,27) al fatto di ricevere il dono della potenza dall’alto attraverso il battesimo nello Spirito Santo secondo la promessa del Cristo risorto.

 

Per mezzo secolo questa  testimonianza particolare è stata quasi esclusivamente ristretta a quello conosciuto come Movimento Pentecostale.

 

Ø        Al suo  interno milioni hanno ricevuto un’ esperienza pentecostale personale.

Ø        Ora è motivo di grande gioia che molte più persone all’interno delle più vecchie denominazioni della Chiesa facciano pressione per entrare in questa grazia.

Non stanno condividendo un  movimento ma un risveglio.

 

David du Plessis ha conquistato cuori dovunque attraverso la sua schietta umiltà e il suo dono straordinario di apertura delle Scritture.

 

Ø      Ha frequentato liberalmente circoli di predicatori Pentecostali nominali che prima erano scettici. Ha conquistato la loro fiducia senza compromettere in alcun modo la propria testimonianza personale di cosa il Signore ha fatto per lui nelle cose dello Spirito. Merita pienamente la fiducia che gli viene dimostrata.

Ø      Non è il rappresentante ufficiale di nessun movimento o denominazione ma agisce solo in qualità di servo del Dio vivente.

 

Alcuni dei suoi messaggi sono stati una grazia particolare per cuori assetati della Promessa del Padre; e che noi accettiamo o meno ogni dettaglio dell’esposizione, ci auguriamo che – attraverso le pagine stampate – essi possano svolgere un grande ministero.

 

Nel 1952, in omaggio ad un mio amico, scrissi queste parole:

Un’opera del genere

"richiede un uomo di Dio,

con i doni di Dio e il fardello di Dio

per l’opera di Dio svolta per la gloria di Dio."

Ora, quasi dieci anni dopo, non trovo alcun motivo per cambiare queste parole.

 

Donald Gee, Editore di Pentecost

Kenley, Surrey England

 

 

TESTIMONIANZA DEL MINISTRO  DI UNA CHIESA RIFORMATA

 

Sono profondamente turbato dalle dichiarazioni fatte nelle recenti pubblicazioni, a proposito del ministero del Rev. David J. du Plessis.

 

Ø      Mi preoccupa in particolare l’accusa che egli abbia sostenuto o cercato di parlare per conto dei Pentecostali. Non so proprio cosa dire nell’apprendere  come chiunque lo abbia ascoltato abbia potuto avere un’impressione del genere.

Ø      L’ho ascoltato molte volte. L’ho sentito parlare a un gruppo di ministri e professori nella mia stessa chiesa. L’ho sentito rivolgersi agli studenti della Divinity School a Yale. L’ho ascoltato mentre spiegava l’esperienza pentecostale e le sue fondamenta nella Scrittura ai membri comuni della Chiesa.

 

Sono anche stato presente a discussioni in piccoli gruppi alle quali ho partecipato. Non mi è mai capitato di sentirgli dire che parlava per conto di un qualsiasi movimento o che rappresentava un qualsiasi movimento.

 

Ø      In realtà, non lasciava nulla di intentato per dare l’impressine opposta. Pareva piuttosto interessato a mettere in chiaro che stava dando la propria testimonianza personale, e che in quelle occasioni e circostanze svolgeva il ministero perché "lo Spirito lo aveva costretto ad andare."

Ho sempre capito che rappresentava un’esperienza piuttosto che un movimento.

 

Poi, se interrogato su alcune pratiche e insegnamenti, l’ho sentito difendere il Movimento con grande capacità e lealtà.

 

è Solo quando gli chiesero se era davvero un ministro del Movimento rispose di avere i documenti presso le Assemblee di Dio, per le quali espresse profondo rispetto.

 

Ø      Quando lo interrogavano sulla Conferenza Mondiale, faceva notare che non si trattava di un’ organizzazione, e di esserne il segretario onorario senza alcuna autorità, solo con una maggior conoscenza del Movimento di quanta potessero averne la maggior parte degli altri responsabili perché

- aveva il privilegio di servire quasi tutto il movimento pentecostale del mondo.

Ø      Credo che egli spiegasse con grande chiarezza di non essere alla ricerca di riconoscimenti da parte del Movimento Pentecostale, bensì dell’opera che lo Spirito Santo stava svolgendo nel mondo in e attraverso quel movimento.

 

A quanti di noi hanno ricevuto la grazia del battesimo nello Spirito Santo e continuano a svolgere il ministero dal pulpito delle chiese storiche, il suo ministero è stato una ricca benedizione.

Ø      Ci ha incoraggiati ad essere coerenti con la nostra testimonianza e tuttavia a servire fedelmente la Chiesa portando loro con grazia e saggezza la verità dell’esperienza pentecostale. 

Io, insieme a molti altri colleghi e ministri nelle confessioni Episcopale, Presbiteriana, Metodista ed altre ancora, sono arrivato a considerare David du Plessis come il campione intrepido della verità della dottrina e dell’esperienza della Grazia Pentecostale.

 

Ø      Nelle nostre chiese è stato in grado di testimoniare davanti a personaggi a tali livelli, dove noi non arriviamo mai ad entrare in contatto.

Ø      Il suo ministero ha eliminato l’opposizione all’ esperienza pentecostale dei nostri leader, con la conferma del "parlare in lingue."

 

Solo quelli di noi che servono e hanno comunione con le chiese che fanno parte del Consiglio Nazionale e del Consiglio Mondiale delle Chiese possono apprezzare il ministero di quest’uomo quando possiamo vedere e avvertire il forte "vento dello Spirito" che porta un cambiamento del clima spirituale nei consigli delle chiese storiche.

 

Non conosciamo nessun altro ministro pentecostale che abbia dimostrato una leadership tanto entusiasta e capace nel portare, senza compromessi,

 

è il messaggio e l’esperienza dello Spirito Santo in circoli e livelli dove molti ritenevano fosse impossibile arrivare.

 

Deve esser chiaro che egli non ha mai sprecato tempo né sforzi nell’attaccare le chiese, ma ha sempre presentato e predicato con fedeltà, umiltà ed efficacia un Vangelo positivo e potente. Per questo lo amiamo e rispettiamo profondamente.

 

ð     Non conosco nessuno del quale io possa dire con maggior certezza:

"Ecco un uomo suscitato da Dio per una missione specifica."

 

Herald Bredesen, Pastor

Reformed Church Mount Vernon, N.Y.

 

 

 

TESTIMONIANZA DEL MINISTRO DI UNA CHIESA BATTISTA

 

 

Incontrai per la prima volta il Fratello David nel novembre del 1959 presso il Princeton Seminary, dove era stato invitato come oratore delle missioni di quell’anno.

 

Ø      In seguito sono stato a molti incontri interdenominazionali con lui. Ogni incontro non ha fatto altro che accrescere il mio amore cristiano per quell’uomo e approfondire la mia considerazione per il suo ministero tra i ministri denominazionali e le loro chiese.

 

Ø      Non l’ho mai sentito affermare, neppure per implicazione, di rappresentare alcuna cosa o qualcos’altro se non l’esperienza del battesimo nello Spirito Santo.

 

Ø      Ha affrontato con coraggio e schiettezza le domande più penetranti relative alle pratiche e insegnamenti dei Movimenti Pentecostali. Con gentilezza, e tuttavia in modo esplicito, ha difeso col massimo impegno il Movimento Pentecostale.

 

Ø      Il suo atteggiamento verso I fratelli pentecostali è sempre stato, in mia presenza, affettuosamente leale nei loro confronti. La sua testimonianza alla realtà del battesimo nello Spirito Santo è sempre stata  garbata ma ferma. Secondo la mia umile opinione, in questi tempi egli non merita la censura ma la piena fiducia e sostegno di ogni credente pieno di Spirito.

 

Forse apprezzerete meglio il mio interesse in questo argomento quando dico che il ministero svolto dal Fratello David verso di me è stato amabilmente benedetto da Dio, ed è culminate nella mia esperienza personale del battesimo nello Spirito Santo; ringrazio Dio per la parte svolta da  David nell’aiutarmi e condurmi nella stessa.

 

Ø      Non conosco nessun altro uomo che venga usato con tanta efficacia da Dio per raggiungere gente e ministri delle denominazioni con questa preziosa verità. Lo so per esperienza personale.

Ø      L’insegnamento e l’esempio del Fratello du Plessis mi hanno insegnato un apprezzamento e rispetto nuovo verso la mia eredità denominazionale, pur restando fedele all’esperienza del battesimo nello Spirito Santo.

 

Prego affinché quando leggerete la testimonianza del Fratello du Plessis, arriviate alle stesse conclusioni del presbiterio di Gerusalemme che esaminò Pietro e il suo ministero verso il centurione pagano Cornelio:

"Udite queste cose, essi si calmarono e glorificarono Dio" (Atti 11, 18).

 

Howard Erwin, Pastor

Emmanuel Baptist Church

Atlantic Highlands, N.J.

 

 

INTRODUZIONE

 

 

Posso dire che questo libro sia "capitato per caso." La maggior parte del materiale proviene da discorsi e conferenze date senza un appunto o delle note  poiché era lo Spirito Santo che dava o manifestava la Parola.

 

Ø      Questi messaggi venivano registrati su nastro e poi trascritti. Si può quindi dire che ho avuto il privilegio montare e preparare per la pubblicazione in questa forma tutte le rivelazioni ricevute da Lui mentre svolgevo il ministero in confer­enze, concili, istituzioni e chiese.

 

Ho cercato di raccogliere il materiale che avrebbe fornito la maggior parte di informazioni e insegnamenti. Se il lettore trovasse delle ripetizioni, è perché gli stessi pensieri mi sono stati dati in più raduni diversi. Ho cercato in tutto di mantenermi fedele ai fatti e di riferirli "esattamente come sono avvenuti."

 

In molte occasioni – in conferenze, ritiri, previsioni e funzioni regolari della chiesa – gli amici mi hanno pregato di far stampare le cose che avevo detto, almeno quelle che lo Spirito Santo aveva detto tramite me.

 

Ø      Cercare di scrivere quelle cose non sarebbe stata proprio la stessa cosa che citare più direttamente le parole pronunziate sotto l’unzione dello Spirito.

 

Mi rendo conto che il messaggio poteva esser destinato ad un certo gruppo, classe, o consiglio particolari, ma sono certo che tutti possiamo imparare da quanto lo Spirito ha avuto da dire agli altri.

 

Ø      Sono quindi fiducioso che i miei amici non si aspetteranno un racconto cronologico, né messaggi sviluppati in modo omiletico.

Ø      Mi sono sempre preoccupato molto più della Potenza del Vangelo che non delle meccaniche della predicazione.

Come Paolo, ho svolto il ministero "con parole semplici, con debolezza, con timore, e con gran tremore. E la mia parola e la mia predicazione non consistette in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito di potenza: affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio " (I Cor. 2, 3-5)

 

 

LOGOS INTERNATIONAL Plainfield, N.J. 07060 - Logos - Fountain Trust  - Central Hall; Durnsford Road - London SW 19, G.B.

- Published by special arrangement with David J. du Plessis - Copyright 1970 By LOGOS INTERNATIONAL Plainfield, N.J.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:36

01

 

UN PENTECOSTALE NEI CIRCOLI ECUMENICI

 

Conferenza tenuta a Highleigh, Hoddesdon, Herts, England

 

Indice Argomenti

 

- Cos’è un "pentecostale" e il movimento pentecostale?

- Problemi iniziali delle lingue

- Ministero di David J. Du Plessis

- Necessità del dono dello Spirito Santo

- Cosa abbiamo di sbagliato? – Opposizione

 

- Conferenze Pentecostali Mondiali

- Mancano testimonianza e parlare in lingue

- Sete di verità funzionanti

- Potenza dei pentecostali – Cosa manca a noi

- Verità sull’esperienza pentecostale

- Differenze tra pentecostali e chiese tradizionali

- Altre Conferenze Pentecostali nel mondo

 

 

Cos’è un "pentecostale"?

 

É qualcuno che può testimoniare di aver goduto della stessa esperienza avuta degli Apos­toli di nostro Signore il giorno di Pentecoste come descritto in Atti 2.

 

Ø      Il termine che ho sentito usare più spesso è “Pentecostale,” (in inglese c’è Pentecostal – e “Pentecostalist” entrambi tradotti con “pentecostale”) e in questo messaggio quindi mi servirò di questo termine.

 

Cos’è il Movimento Pentecostale?

 

Ø      In genere questo termine include tutti quei raggruppamenti, movimenti o missioni che insegnano e predicano che tutti i cristiani dovrebbero ricevere il battesimo nello Spirito come lo ricevettero loro il giorno di  Pentecoste secondo Atti 2,4, con la prova di parlare in altre lingue come lo Spirito dà loro di esprimersi.

Pareva fosse questa la "prova" del battesimo nello Spirito riconosciuta dagli apostoli.  

 

In Atti 10,45-46 S. Luca dice:

"Il dono dello Spirito Santo era stato sparso anche sui gentili, perché li udivano parlare in altre lin­gue e magnificare Dio."

 

Il fenomeno delle lingue ricomparve nelle scuole bibliche, nelle missioni e nei gruppi di preghiera nel periodo a cavallo tra i due secoli. Oggi esistono milioni di gruppi, con centinaia di migliaia di chiese in ogni parte del mondo, con milioni di membri che hanno realmente ricevuto il battesimo nello Spirito Santo e parlato in lingue.

 

Ø      L’intero Movimento Pentecostale ha circa dieci milioni di aderenti (il numero si riferisce al 1970; nel 2000 era arrivato a 710 milioni), ed è uno dei movimenti con fondamenta cristiane in più rapida crescita del mondo.  

 

Problemi iniziali del “parlare in lingue”

 

Nel 1900, all’inizio di questo nuovo risveglio, ci fu subìto una guerra contro di esso.

è L’ opposizione non era tanto contro l’insegnamento del battesimo nello Spirito quanto contro il parlare in lingue.

 

Ø      Tutte le chiese storiche lo rifiutavano con forza. Era considerata eresia assoluta affermare di parlare in lingue per opera dello Spirito.

Ma ora, cinquant’anni dopo, il clima è cambiato.

 

Oggi lo stesso fenomeno delle lingue viene testimoniato in molte delle chiese storiche.  L’anno scorso i giornali americani avevano titoli di questo tipo: "Strane Manifestazioni – il parlare in lingue torna a stupire le chiese" e "L’ecclesiastico episcopale Staid parla in lingue."

Ø      Questo in parte vi dà la ragione per cui un Pentecostale radicale come me si è coinvolto nelle attività ecumeniche.

 

Origini e ministero di David du Plessis

 

Sono nato in Sud Africa e provengo da una stirpe di ugonotti francesi. Nel 1916 poi sono nato di nuovo. In realtà ero un piccolo pagano bianco, salvato dalla vita e dal ministero di cristiani neri. Mio padre stava costruendo una casa per missionari a Basotuland, ed è proprio quello il luogo e il periodo in cui avvenne tutto ciò.

 

L’ impatto sulla mia giovane vita non derivò dalla predicazione del Vangelo, ma piuttosto dal miracolo del cambiamento che vedevo nella vita dei pagani analfabeti che mi stavano intorno.

 

Ø      Quello che Cristo fece per loro e quello che lo Spirito Santo fece attraverso di loro mi impressionò. Sapevo di non aver niente di tutto ciò.

Ø      Mi resi conto che non era stato l’alfabetismo ad averli cambiati, poiché non ne avevano in assoluto.

Ø      Sapevo che le  loro testimonianze non erano intellettuali, poiché c’era troppa evidenza del soprannaturale. Sapevo che erano divine, poiché

Ø      molte di queste persone erano state implicate con la stregoneria e il demonismo, e ora erano completamente liberate e cambiate in santi che amavano tanto Gesù che sarebbero morti per Lui.

 

Nel 1918, quando ci trasferimmo di nuovo nell’Unione del Sud Africa, frequentavo le scuole superiori. Allora cominciai a cercare la stessa benedizione e il Signore mi venne amorevolmente incontro e mi battezzò proprio come aveva battezzato i santi nelle chiese del Nuovo Testamento secondo il libro degli Atti. Quindi, sono un veterano nella Pentecoste, e nei passati quarant’anni ho visto grandi miracoli. 

 

Necessità del dono dello Spirito Santo nelle chiese contemporanee

 

Ora mi rendo conto che ciò di cui oggi le chiese hanno bisogno è questo dono del cielo. Di recente il Dr. Carl Henry. Editore di Christianity Today, ha scritto:

 

Nel cristianesimo del 20° secolo lo Spirito Santo è ancora una Persona Rimossa .

- La teologia liberale ha esiliato questa persona divina dalla vita della Chiesa a favore di una semplice “funzionedivina.

- Di recente un famoso teologo mi ha detto: 'Quando i cristiani persero lo Spirito Santo come Persona che porta a tutta la verità, ben preso

- lo Spirito fu erroneamente inteso (dalla filosofia idealista) solo come Mente, e a dire il vero come mente umana.

- La capacità di discernere gli spiriti andò perduta.”

 

Quanto aveva ragione! Ogni qualvolta la Chiesa fa dello Spirito di Dio un profugo, è lei, la Chiesa – non lo Spirito – a diventare la vagabonda."

 

Quasi dovunque io vada sento parlare dello Spirito Santo e della Sua vita nelle Chiese.

 

Ø      La gente ha perso l’interesse verso le funzioni ecclesiastiche perché in esse c’è tanta poca attinenza con i loro problemi spirituali.

Ø      Lo spirito dell’uomo è assetato di Dio.

Solo lo Spirito Santo è l’acqua di vita che placherà la sete dell’anima umana.

 

Quando penso a ciò che disse di recente il Dr. John A. Mackay – ultimo ex presidente sia del Princeton Theological Seminary che della Presbyterian Alliance – ad un convegno Presbiteriano:

 

Un rozzo accostamento emotivo alla religione è preferibile al formalismo religioso, che ha un aspetto puramente estetico e ordinato ma che è privo di dinamismo e di potenza."

 

Cosa c’è di sbagliato nella chiesa contemporanea?

Disse inoltre:

 

"Uno dei nostri gravi inconvenienti nella Chiesa contemporanea è che

è esprimere le emozioni è diventato legittimo in qualunque campo fuorché nella religione. C’è bisogno di qualcosa che raccolga tutto l’entusiasmo della persona.

è Non appena la Chiesa è interamente programmata e spersonalizzata, essa diventa un monumento alla memoria di Dio e non uno strumento della Sua potenza viva."

 

Dichiarazioni di questo tipo da parte di leader e teologi ecclesiastici mi inquietano, perché in altre parole essi confessano di rendersi conto che c’è qualcosa di sbagliato nella Chiesa.

 

Ø  Ci manca qualcosa, ma la confessione non basta; deve esserci l’accettazione del rimedio di Dio – un risveglio Pentecostale nelle chiese.

 

Opposizioni incontrate in precedenza

 

Ho cominciato a predicare da giovanissimo. A quei tempi si predicava molto contro i Pentecostali. Ero solito ascoltare i ministri tedeschi riformati che predicavano contro di noi e ci chiamavano falsi profeti che stavano agli angoli delle strade.

 

Ø      Allora tornavo subito all’angolo della strada a predicare contro "queste guide cieche di ciechi.” Come ci attaccavamo a vicenda!

Ma ritenevo mio dovere  “combattere per la fede."

 

I miei genitori erano stati cacciati dalla Chiesa Tedesca Riformata, e in cuore provavo grande amarezza per loro per questa ingiustizia verso persone che vivevano da santi.

 

Ø      Sì, ero in grado di citare la Scrittura che talvolta pareva raffreddare la temperatura della mia amarezza.

Ø      Ricordo che un giorno fui sfidato a "parlare in lingue." Dissi: "Non lo farò di certo."

Ø      "Ma perché no?" Svelto a reagire dissi: "Perché la Bibbia dice: Non gettate le vostre perle ai porci.'''

 

Come mi sentii bene ad averli potuti chiamare porci." In seguito scoprii che quella uscita non era "nello Spirito" decisamente nella carne. Ero ancora talmente carnale.

 

Vi sento forse dire: "Ma lo Spirito non dovrebbe renderti perfetto"? Sì, lo fa. Ma lo fa  manifestandosi attraverso persone imperfette.

 

Ø      La Chiesa di Corinto era una delle chiese più materiali, eppure avevano più manifestazioni delle altre. Se mi chiedete perché, direi: "Perché lo Spirito Santo cercava disperatamente di risvegliarli. Egli è tanto fedele nel supplicarci di pentirci quanto nel convincerci dei nostri errori."   

Conferenze Mondiali delle Chiese Pentecostali

 

La prima Conferenza Mondiale delle chiese Pentecostale fu convocata nel 1947 a Zurigo, Svizzera. Si radunarono da molti paesi e io venni dal Sud Africa.

 

è La conferenza non prese alcuna vera decisione quanto a conferenze future, così nel 1948 i fratelli responsabili mi chiesero di partecipare alla prossima conferenza nel 1949 a Parigi, Francia.

 

Ø      Così fino al 1958, per la maggior parte del tempo ho svolto quello che alcuni chiamano il compito di segretario ecumenico del Movi­mento.  

 

Sono appena tornado dalla sesta Conferenza Pentecostale Mondiale a Gerusalemme. Com’è stato bello essere laggiù senza responsabilità amministrative. Il Governo Israeliano ci aveva dato in affitto per il weekend  19-21 maggio la loro grande sala per congressi.

Ø      Non dimenticherò mai il grande servizio di Comunione della domenica mattina quando circa 3,000 delegati e visitatori da 40 paesi si sedettero alla mensa del Signore.

 

Lasciate che mi spieghi. Anche se ora abbiamo una conferenza mondiale, il Movimento Pentecostale non era mai stato sviluppato o propagato da un centro unico, a meno che quel centro non sia il cielo.

 

Ø      Non penso che ci sarà mai  un unico quartiere centrale mondiale. Questo risveglio è "semplicemente accaduto" nella maggior parte dei paesi ed è diventato indigeno quasi dovunque.

Ø      Non esiste uomo che possa rivendicare di essere stato il fondatore di questo movimento. É opera dello Spirito Santo.

Ø      Quando ci incontrammo per la prima volta nel 1947 si sviluppò una migliore comprensione, un maggior riconoscimento e un più grande apprezzamento reciproco come responsabili.

 

Fummo tutti felici di riconoscere che il Signore stava radunando il Suo popolo.

 

è La mia ambizione personale era vedere l’intero movimento unito sulla base del riconoscimento piuttosto che  dell’organizzazione. In realtà abbiamo numerose divisioni su problemi di dottrina e di governo della chiesa, proprio come molti altri grandi movimenti Protestanti.

 

Quando nel 1948 i Protestanti si radunarono per formare il Consiglio Mondiale delle Chiese alla prima Assemblea ad Amsterdam, sentii dire: "Questa è opera del diavolo. É il tentativo di formare una super-chiesa."

 

Ø      Ero enormemente incuriosito, perché non riuscivo a credere che Dio avrebbe permesso al mondo Protestante di diventare strumento del diavolo.

Ø      Perché mai l’unità  Pentecostale doveva essere del Signore e l’unità Protestante del diavolo? Non era forse il Signore a sollecitarci verso l’unità in entrambi i movimenti?

 

Queste domande continuarono ad inquietarmi fino a quando non cominciai a pregare sinceramente per i Suoi scopi.

 

Mancano la testimonianza…..

 

Nel 1951 il Signore mi parlò e con chiarezza mi disse di andare a testimoniare ai responsabili del Consiglio Mondiale delle Chiese.

 

Ø      Nelle mie preghiere dissi: "Signore, ho predicato tanto contro di loro. Cosa devo dire ora? Non mi ascolteranno. Le loro chiese hanno estromesso il nostro popolo dalle loro comunità. Per questo oggi abbiamo un Movimento Pentecostale separato. Le chiese non erano disposte ad ascoltare la testimonianza di quelli che parlano in lingue."

Ma il Signore continuò a dirmi che dovevo andare a testimoniare.

 

…il parlare in lingue e la guarigione divina

 

Oltre al parlare in lingue, c’era anche un’altra dottrina im­portantissima che le chiese avevano rifiutato – quella cioè della guarigione divina. A parer mio, Mr. James Moor Hickson fu l’uomo di cui Dio si servì per correggere realmente le chiese sull’argomento.

 

Ø      I Pentecostali non poterono farlo, sebbene a quei tempi predicassero il messaggio e pregassero per i malati quasi in ogni incontro. A tutt’oggi considero Mr. Hickson il grande apostolo di Dio per restaurare nel mondo la realtà della guarigione divina.

 

Infine decisi di obbedire al Signore, chiesi a mia moglie di prepararmi una colazione al mattino presto perché quel giorno sarei andato a New York.

 

è Mi chiese cosa andavo a fare, e le spiegai che il Signore mi aveva incaricato di andare a testimoniare ai responsabili del Consiglio Mondiale delle Chiese (World Council of Churches  – WCC). La sento ancora dire: "E dopo cosa tenterai di fare?" Risposi: "Non sto tentando niente, sto solo obbedendo al Signore. Ma sarò di ritorno per il pranzo."

 

è Mi aspettavo di essere allontanato tanto rapidamente da non voler rimanere molto a lungo a New York. All’epoca vivevo vicino nel Connecticut.

 

Quando aprirono gli uffici sulla Quinta Avenue ero già lì. Mi annunciai e

è mi accertai che non ci fossero dubbi su chi io fossi e cosa fossi – un Pentecostale, uno dei peggiori, in realtà il segretario mondiale.

 

Tutte le Chiese hanno sete di verità funzionanti

 

Sul treno all’andata avevo deciso di rendere le cose talmente bollenti che quelli a cui parlavo non avrebbero avuto problemi a conoscere quanto avevo da dire, e mi aspettavo che obiettassero e mi respingessero.

 

Ø      Ma più arroventavo l’argomento e più pareva piacesse ai miei amici. Un amico continuava a dire: "Continua, dicci di più. Aspettavamo che una persona come te venisse a parlarci."

Ø      Andò avanti così fino all’ora di pranzo. Mi scusai per prendere tanto del loro tempo. Egli disse: "Devi pranzare?" Quando gli dissi di sì, mi invitò ad andare con lui. Avrebbe pagato il pranzo per me se avessi continuato a parlare.

Ø      Mi riportò in ufficio, invitò altri a venire e mi fece ripetere tutto un complesso di cose che pensavo non volessero ascoltare.

 

Quel pomeriggio mi tennero occupato fino all’ora di chiusura. Questo fu il mio primo incontro col WCC (Consiglio Mondiale delle Chiese).

 

Nel 1952 fui invitato ad andare a Willingen, Germania, al Consiglio Missionario Internazionale, Assemblea allargata.

 

è Era la mia prima esperienza di Pentecostale in un raduno ecumenico. Mi prenotai per tre giorni, pensando di non riuscire a vivere snobbato per un periodo più lungo.

 

Ø      Ma quando alla pausa caffè arrivai al piano-terra della conferenza, il Dr. John A. Mackay, Presidente dell’ I.M.C., mi prese per il braccio e mi presentò senza indugio come il suo grande amico Pentecostale. Non era uno sbaglio.  Io non ero un evangelico o un fondamentale, ma decisamente un Pentecostale.

 

Perché i Pentecostali hanno tanto successo?

 

A noi mancano POTENZA, TESTIMONIANZA e DOCILITÀ ALLO SPIRITO

 

Il giorno dopo un oratore protestò che il cristianesimo era diventato talmente istituzionalizzato che sarebbe stata una grazia se alcune di queste istituzioni bruciassero completamente.

 

Ø      Poi il Dr. Mackay li informò che mentre loro stavano a preoccuparsi per le loro istituzioni, avrebbe voluto invitare un amico che veniva da un movimento che, in meno di mezzo secolo, con le sue missioni aveva accerchiato il mondo, e questo senza istituzioni.

 

Mi disse: "Vieni a dirci in dieci minuti perché e come i Pentecostali hanno potuto compiere così tanto in un periodo tanto breve."

 

Rassicurai il convegno che non ero venuto per vantarmi di nessun successo dei Pentecostali, ma in risposta alle domande potevo solo dire:

 

Ø      "Il motivo per cui i Pentecostali hanno avuto tanto successo nelle missioni è che sono Pentecostali."

 

Poi, notando che alcuni aggrottavano la fronte  continuai:

Ø      "Signori, non ho detto che è perché parliamo in lingue, perché se quello fosse tutto ciò che otteniamo dall’esperienza del battesimo nello Spirito Santo, saremmo da tempo una faccenda dimenticata.

Tuttavia Gesù ha detto:

 

'Riceverete potenza,' ed è questo il segreto del nostro successo.

 

Ø      Persone impreparate e talvolta analfabete sono andate avanti senza consigli direttivi o istituzioni che li aiutassero, guidati semplicemente dallo Spirito Santo che confermava la loro predicazione con i ‘segni' che seguivano. Fondavano teste di sbarco per il cristianesimo nei luoghi più improbabili e difficili, dove altri avevano perfino fallito.

 

"Ora per la domanda: Come avete fatto? direi: Alla vecchia maniera apostolica di testimoniare – “ognuno lo dice a un altro.”

 

Ø      Fu quando la chiesa di Gerusalemme  fu sparpagliata all’estero (tutta fuorché gli Apostoli) che essi andarono dovunque a predicare la Parola.

Ø      Oggi sparpagliamo gli apostoli, e i membri della chiesa non hanno niente da dire.

Ø      Il Movimento Pentecostale ebbe inizio da una comunità che testimoniava. Ma non si può insegnare alla gente ad essere testimoni; lo diventano quando hanno l’esperienza di qualcosa.

Ø      I tribunali contemporanei non accetterebbero un testimone 'imbeccato.' Un buon testimone Pentecostale è uno che può dire come è stato salvato, guarito e battezzato nello Spirito Santo.

 

Una simile testimonianza è più potente di una predica sulla salvezza, sulla guarigione e sullo Spirito Santo."

 

Rimasi a Willingen per tutto periodo di undici giorni. Ho avuto interviste, su loro richiesta, con 110 dei 210 delegati. Questo mi mise in contatto con molti dei responsabili ecumenici e con i dirigenti del Consiglio Mondiale delle Chiese.

 

Nel 1954 fui invitato dal Dr. Visser 't Rooft, segretario del WCC, ad andare alla Seconda Assemblea a Evanston. Quando gli chiesi cosa voleva che facessi, mi disse che dovevo fare esattamente ciò che avevo fatto a Willingen – solo testimoniare e parlare a più gente possibile delle mie esperienze Pentecostali.

 

Ø      Quando dissi che potevo esser scambiato per uno "scismatico," che cercava di provocare divisione tra fratelli, mi rassicurò che si era convinto che io non avevo intenzioni del genere, perché nei miei contatti non aveva trovato nessuno al quale avessi suggerito che avrebbero dovuto abbandonare le loro chiese.

 

Ø      Accettai di andare, e risposero che avrei potuto far parte del Personale, sezione stampa. Il che mi dette le occasioni necessarie di parlare con arcivescovi, vescovi, professori, direttori e presidenti di istituzioni Talvolta ho continuato fin dopo la mezzanotte. 

 

Pensai che questa sarebbe stata la fine del mio impegno ecumenico. Ma nel 1956 fui invitato a un ritiro nel Connecticut per parlare ad un gruppo di leader ecumenici sul fronte americano. Fu una delle mie più grandi esperienze in questo ministero.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:38

La verità sull’esperienza Pentecostale

 

Intorno a me erano comodamente seduti ventiquattro responsabili ecumenici. Mi avevano invitato a portar loro la verità sull’esperienza Pentecostale e sul Movimento Pentecostale.

 

Ø      Mi chiesero di essere sincero in modo sconvolgente. Questa stessa richiesta mi indusse a ricercare il volto del Signore per esser certo di poter soddisfare questi amici proprio come avrebbe fatto Gesù se fosse stato presente di persona.

Ø      Potevo ricordare i giorni in cui avevo desiderato mettere gli occhi su uomini del genere per denunciare la loro teologia e pregare affinché scendesse su di loro il giudizio di Dio per quelle che io consideravo le loro eresie e false dottrine.

 

Qui avevo un’opportunità del genere e loro mi dicevano: "Sii sincero in modo sconvolgente."

Pregai, "Signore, cos’è che Tu vuoi che io faccia?"  

 

Quella mattina mi successe qualcosa. Dopo alcune parole introduttive, d’improvviso avvertii su di me una passione ardente. Sapevo che era lo Spirito Santo a prendere il sopravvento, ma cosa mi stava facendo?

 

Ø      Al posto del vecchio, aspro spirito di critica e di condanna che avevo in cuore, ora avvertivo un amore e una compassione tali per questi responsabili ecclesiastici che avrei preferito morire per loro piuttosto che condannarli.

Ø      D’improvviso seppi che lo Spirito Santo aveva il controllo e che io ero fuori di me e tuttavia moderato come giudice (Il Cor. 5,13).

Ø      Grazie a Dio, da quel giorno in poi ho saputo cosa significava svolgere il ministero seguendo la "via più eccellente" (I Cor. 12,31). In realtà è questa la tecnica dello Spirito Santo.   

 

Per settantacinque minuti dal mio cuore riversai tutto ciò che mi dette lo Spirito.  Non ho mai visto un uditorio più attento. Se a me stava accadendo qualcosa, mi rendevo conto che lo stesso Spirito agiva anche sui miei ascoltatori. Il che fu molto evidente al momento delle domande e risposte.

 

Ø      C’era il desiderio sincero di conoscere tutti i doni e ministeri dello Spirito Santo. La promessa di Gesù diventò così reale per me:

Ø      "Ora, quando vi condurranno via …non preoccu­patevi in anticipo di ciò che dovrete dire, e non lo premeditate; ma dite ciò che vi sarà dato in quell'istante, perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo" (Marco 13,11)

 

Poi arrivò una domanda che presentò l’occasione per essere sincero in modo davvero sconvolgente, ma io non desideravo affatto sminuire, criticare o ferire nessuno. Pregai in silenzio.

 

Differenza tra i Pentecostali e le Chiese Tradizionali:

Verità surgelata o commestibile?

Dottrine surgelate o esperienza di Dio?

 

La domanda era:

 

è "Ti prego, dicci qual è la  differenza tra te e noi. Citiamo le stesse Scritture come te, eppure quando tu pronunci queste parole hanno un suono diverso. Diciamo le stesse cose che dici tu, ma in quello che tu dici pare vi siano implicazioni più profonde. Non hai detto niente da cui vorremmo differenziarci eppure sembra che vi sia una chiara differenza da qualche parte."

 

Che dovevo dire? Quale era la verità? Lo Spirito venne in mio soccorso, e dissi: Signori, i confronti sono odiosi, e io non voglio offendere i sentimenti di nessuno né ferire il vostro orgoglio. Ma la verità che vedo è questa:

è Voi avete la verità congelata. E io ce l’ho infuocata."       

 

"Per me questo è troppo profondo; ti prego, spiegalo" disse uno.

è "Signori, stiamo considerando la sostanza della Parola, la sua carne, " risposi, "vi prego quindi di permettermi di illustrare cosa voglio dire.

 

Ø      Io vivo a Dallas, nel Texas, dove può fare molto caldo. Abbiamo un congelatore per conservare il cibo all’ingrosso. Quando il prezzo della carne è a un buon  livello, compriamo mezzo manzo. Così so di avere nel mio congelatore la miglior qualità di bistecca di manzo alla fiorentina del Texas. Se qualcuno di voi mi viene a trovare a casa, vorrò servirvi una di quelle bistecche.

Ø      Supponete che io la prenda dal freezer e ve la metta davanti su un piatto; riuscireste a mangiarla? Certo che no. È solo un grosso pezzo di carne congelata.

 

Ø      Ma potremmo discutere su di essa. Potremmo perfino annotare i fatti. Pesa circa dodici once. Contiene tante calorie. Ha diverse vitamine. Conosciamo il macellaio che ce l’ha venduta, la fattoria che ha allevato il manzo. Possiamo conoscere il pedigree del manzo, l’età e così via.

Ø      Poi potremmo cambiare direzione e decidere che, se la mangiate, sazierà la vostra fame. Farà aumentare il vostro peso, e così via. Ma dopo mezz’ora di ottima " discussione sulla bistecca," essa è ancora lì e voi avete ancora fame.

 

La nostra mente è stata nutrita di in­formazioni ma il manzo non ce lo siamo goduto.  

 

Ø      "E ora che faremo? A quella carne è necessario fare qualcosa per renderla commestibile, e per rendere reali i nostri fatti.

Ø      Io la do a mia moglie.  Senza indagare sui fatti e sulle informazioni che abbiamo messo insieme sulla bistecca, lei la mette sul fuoco.

Ø      Entro pochi minuti l’atmosfera della casa cambia e tutti sanno che sta cuocendo qualcosa. Il mio bambino arriva e grida: 'Mamma, c’è un buon odore e io muoio di fame.'

 

A tutti viene servita una bella bistecca appena tolta dal fuoco, e diciamo: 'Questa arriva proprio a proposito.' Pensate forse che il mio bambino si ammali perché non conosce i fatti che riguardano la bistecca?

 

"Sapete, signori," continuai, "qui abbiamo gli elementi di un buon incontro Pentecostale. C’è l’atmosfera. Tutti sanno che sta accadendo qualcosa.

 

è Il vecchio alcolizzato seduto laggiù non ha da ascoltare la teologia della grazia salvifica;  non gli si parla della teologia o della dottrina della rigenerazione.

è Egli riceve il 'vangelo bollente' dichiarato nei fatti

Dio ti ama. Dio ti salverà. Chiedi e ti sarà dato. Cerca e troverai. Fallo ora. Gesù è qui per incontrare te. Ti darà l’acqua della vita e non avrai più sete – e il peccatore accetta l’invito.

In pochi minuti si alza dalle ginocchia e sa che gli è successo qualcosa. Nella sua vita qualcosa è arrivato a proposito.

è Ora lui è un uomo cambiato.

 

è In seguito ci sarà tanto tempo per insegnargli la dottrina e la teologia della sua esperienza. In fondo, io affermo che nella vita degli Apostoli ci fu un’esperienza pentecostale del battesimo dello Spirito Santo prima che essi ne avessero mai sviluppato o formulato la dottrina e la teologia.

Avevano l’esperienza senza la dottrina.

Oggi la maggior parte della gente ha la dottrina senza alcuna esperienza.  

 

"Amici miei,"dissi, "se tirate fuori le grandi verità del Vangelo dal vostro surgelatore teologico e le fate mettere sul fuoco dello Spirito Santo, le vostre chiese torneranno a  mettere il mondo sottosopra.

 

Ø   Alla Chiesa non servono teologi migliori bensì uomini  pieni di fede e di Spirito Santo (Atti 6,5) – uomini che diranno: La nostra adeguatezza è di Dio; che ci ha anche resi bravi ministri del Nuovo Testamento; non della lettera, ma dello spirito:

perché la lettera uccide, ma lo Spirito dà vita’ (Il Cor. 3: 5,6)."

 

Dopo questo, uno di quei cari uomini disse: "Perché non abbiamo incontrato qualcuno come te tanti anni fa? Mi ero reso conto che il mio ministero non era un successo, ma non riuscivo a trovare il motivo del fallimento.

 

è Ora scopro che la mia temperatura spirituale non era quella giusta. Mi mancava la potenza dello Spirito Santo.”   

 

"La Scrittura è la chiave di se stessa. Inoltre, abbiamo lo Spirito Santo per dischiuderla alla nostra comprensione... Dio è l’interprete di Se Stesso. 

 

è Non riusciamo a comprendere le Scritture perché di rado accettiamo il Suo aiuto.  Questo, ne sono certo, è il motivo per cui tanto spesso siamo nell’ignoranza.

è Non che la verità che ricerchiamo non sia nella Parola, ma per la mancanza di comunione con Colui che ci ha dato la Parola, non possediamo la quantità sufficiente della Sua mente per apprendere il Suo significato, perfino là dove lo ha espresso pienamente." – Andrew Jukes in: The Law of the  Offerings. [La Legge delle Offerte]

 

Altre esperienze Pentecostali nel mondo

 

La successiva esperienza eccitante l’ho avuta nel 1959 a Sao Paulo, Brasile, al 18° Consiglio dell’Alleanza del Mondo Presbiteriano.

 

Ø      Vi andai come delegato Pentecostale Fraterno con circa altri 600 delegati da 56 paesi in rappresentanza di 46 milioni di Calvinisti. Quando fui presentato dal Presidente del Consiglio, il Dr. John A. Mackay, egli osservò:

Ø      "Qualunque altra storia possiamo dover dire del nostro amico, questo fatto sarà certo documentato:

Questa è la prima organizzazione confessionale che ha esteso il proprio riconoscimento al Movimento Pentecostale quale solido corpo cristiano. I documenti dimostreranno inoltre che il Seminatio di Princeton è stata la prima istituzione a riconoscerlo, invitando il nostro amico in qualità di predicatore delle missioni."

 

Pensai in cuor mio: Che meraviglia.

 

-          All’inizio del secolo le Chiese Calviniste erano state le prime ad allontanare i membri che avevano un’ esperienza Pentecostale.

-          Ora, cinquant’anni dopo, riconoscevano che questa era opera dello Spirito Santo. Trovo che questo è quanto sta accadendo in tutto il mondo. Nelle chiese il clima sta cambiando rapidamente.

 

Negli ultimi tre anni ho avuto il privilegio di fare conferenze in molte istituzioni oltre al Seminario di Princeton.

 

ð     Sono stato al Yale Divinity, Union Theological Seminary di New York, alla Southern Methodist University di Dallas, alla Colgates Rochester School of Divinity, Fuller's Seminary di Pasadena, alla British Columbia University di Vancouver, agli Ecumenical Institutes in Svizzera e in America, e in altri centri. Dopo questa visita in Inghilterra e in Olanda, in agosto andai a Lima, Perù, alla Seconda Conferenza Evangelica in America Latina.

 

In passato non davo tanta pubblicità a queste attività perché temo che la pubblicità spesso uccida le cose buone. Per di più, non volevo mettere in imbarazzo i miei amici tanto gentili verso di me, e certo non volevo sfruttare i miei privilegi per nessun vantaggio personale.

 

Ø     Di recente un gruppo di  ministri Episcopali in America mi chiese chi mi sponsorizzava in quest’opera e quale posizione occupavo ora nel Movimento Pentecostale.

Ø     Ho dovuto spiegar loro che questa era un’avventura di fede. Nessuno mi aveva assunto e nessuno mi poteva licenziare. Mi ero dimesso da qualunque posizione avessi occupato e quindi, quanto alle posizioni, sono diventato solo un grande "è stato".

 

Sono un ambasciatore di buona volontà per Cristo. Viaggio come provvede il Signore per mezzo del Suo popolo, ed Egli Si prende cura di me e anche della mia famiglia.

 

Ora in conclusione, lasciate che vi dica quale grande onore e privi­legio è stato essere uno degli oratori al recente incontro della Commissione di Fede e Ordine a S. Andrews, Scozia.

 

Ø    Là ho preso contatto con alcuni degli osservatori Cattolici Romani.

è Così in realtà ho avuto occasione di sapere tutto sul Movimento Ecumenico, che è più grande del Consiglio Mondiale delle Chiese o della Chiesa Cattolica Romana e di tutte le chiese ortodosse messe insieme.

è Dal Pentecostalismo al Cattolicesimo soffiano "venti di cambiamento".

Prego affinché questi possano tornare ad essere il "potente vento impetuoso" del giorno di Pentecoste.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:40

02

LA MOSSA STRAORDINARIA DI DIO

 

NEL MONDO DELLE CHIESE DENOMINAZIONALI

 

 

Statistiche di viaggio: dal 26 giugno al 12 agosto, 1960

 

 

Indice Argomenti

 

- Inizio e ragioni del viaggio

- Consultazione sull’evangelizzazione

- C’è differenza tra cristianesimo e le altre religioni?

 

- Centrati su Cristo

- La Commissione Fede e Ordine

- Il mio messaggio

- E poi?

- Qualche conclusione

 

 

Inizio del viaggio

 

Ho trascorso sette settimane per visitare otto paesi: Inghilterra, Francia, Svizzera, Olanda, Danimarca, Finlandia, Svezia e Norvegia. Ho predicato in ventuno città, fatto ventun sermoni, sono andato a due importantissime  Conferenze Ecumeniche, ho parteci­pato a trenta incontri-conferenza, incontrato quasi duecento teologi e avuto interviste con circa un centinaio di essi; allo stesso tempo ho incontrato e fatto amicizia con 86 pastori e responsabili Pentecostali.

 

- Ho viaggiato su aerei DC7C, Viscount, Caravelle e Jet Comet, in treno e in automobile, per circa 12.500 miglia. Ho conosciuto arcivescovi, professori, presidenti di università, direttori di seminari, pastori e preti delle terre dell’American Latina, dei territori africani, paesi del Medio Oriente, India, Asia, Giappone Canada, e Stati Uniti; da molti paesi europei occidentali e da terre oltre la Cortina di Ferro.

 

Ø      Questi uomini appartengono alle principali confessioni Protestanti. Sui loro documenti di prenotazione di potevano vedere diversi tipi di Chiese Luterane, Episcopali, Metodiste, Battiste, Congregazioniste, Riformate e Presbiteriane, e poi c’erano le chiese ortodosse membri del Consiglio Mondiale delle Chiese, e alcuni osservatori ortodossi da dietro la Cortina di Ferro. C’erano anche alcuni osservatori della Chiesa Cattolica Romana in Francia e Inghilterra. Io ero l’unico con la scritta Movimento Pentecostale sul distintivo, ma grazie a Dio, c’erano altri con l’esperienza Pentecostale.

 

La ragione di questo viaggio

 

Primo, fui invitato dalla Divisione Studio del Consiglio Mondiale delle Chiese a partecipare, dal 5-11 luglio, alla Consultazione sull’ Evangelismo presso l’Istituto Ecumenico vicino a Ginevra, Svizzera.

- Poi ricevetti un invito dal consiglio Mondiale a parlare alla Commissione sulla Fede e Ordine al loro incontro dal 2-10 agosto presso la St. Andrews University, Scozia. In entrambi i raduni, uno dei principali argomenti di discussione era lo Spirito Santo.

 

Consultazione sull’Evangelismo

 

A Chateau de Bossey la maggior parte dei membri della Consultazione si erano già registrati. Diversi di loro erano vecchi amici incontrati negli ultimi otto anni alle conferenze ecumeniche precedenti. Altri erano ecclesiastici famosi di cui avevo sentito parlare.

 

ð     Nell’accogliermi, molti dissero di esser davvero felici che fosse rappresentato anche il Movimento o risveglio Pentecostale. Alcuni dissero semplicemente: "Siamo così felici di sapere che lo Spirito Santo sarà rappresentato da uno che Lo conosce veramente."

ð     Talvolta mi parve di essere accolto, proprio come Pietro in casa di Cornelio, da quelli che vogliono conoscere le opere di Dio. C’erano sessanta uomini da molti paesi e un numero perfino maggiore di denominazioni.

ð     L’evangelista Billy Graham venne in aereo direttamente da Rio de Janeiro in Brasile, dove aveva appena parlato a circa 200.000 persone nel grande raduno conclusivo degli incontri dell’Alleanza Mondiale Battista. È stato così bello parlare con Billy e coi suoi collaboratori e ascoltare il suo messaggio.

La sua evidente umiltà e il suo amore riuscivano a disarmare i suoi critici più agguerriti.  

 

C’è differenza tra cristianesimo e le altre religioni?

 

Il discorso di apertura di mercoledì mattina tenuto dal Dr. D. T. Niles di Ceylon dette un solido fondamento a tutte le discussioni e dette a me il più forte incoraggiamento a sottolineare l’impor­tanza dello Spirito Santo in qualunque e in tutti i tentativi di evangelizzare da parte di ogni membro, di ogni chiesa e di ogni predicatore o evangelista.

 

Il Dr. Niles rilevò che per molti aspetti il cristianesimo non offriva niente di più delle altre religioni,

è ma c’erano tre differentia che andavano sempre predicate e accentuate. Esse sono:

 

1       Per essere un vero cristiano, ogni uomo e donna dovrebbe avere un incontro molto evidente col Cristo risorto e vivente.

è Limitarsi ad accettare intellettualmente il Suo insegnamento non basta. Le altre religioni non hanno un simile incontro vitale col Dio vivente.

 

2       Per essere un testimone autentico e per svolgere il ministero alla maniera apostolica del Nuovo Testamento, ogni cristiano dovrebbe rispondere un chiarissimo SI o NO alla domanda che S. Paolo fece agli Efesini in Atti 19.

 

3       Per essere pronto per la Sua venuta, ogni cristiano dovrebbe vivere preparato e in attesa della venuta del Signore.

 

è Le altre religioni non hanno una speranza e aspettativa di questo tipo. Siamo pronti ad incontrare  il nostro Signore che verrà presto?

 

Centrati su Cristo

 

Ogni volta in cui l’incontro pareva orientarsi verso la discussione sull’insegnamento del Signore anziché su Cristo Stesso come via, verità e vita, il Dr. Markus Barth (figlio del Professor Karl Barth di Basilea) li richiamava a tornare alla persona di Cristo.

 

ð     Dio ci ha dato Suo Figlio, non il Suo credo o dottrine che sono inutili se non impariamo a conoscere il Cristo vivente. Allora potei aggiungere :

ð     Ma solo lo Spirito Santo può rivelare e annunziare il Cristo vivente, ed à proprio per questo che oggi tanta parte della predicazione è sterile e senza potenza.

Parlano come i Farisei e non come Cristo, con autorità.

 

Dopo potei rilevare che lo Spirito Santo  può dimorare solo in uomini purificati nel sangue e redenti, che sono diventati il Suo tempio.

 

ð     Senza la rigenerazione in realtà non è possibile ricevere lo Spirito Santo, e vi sono due esperienze precise.

ð     "Dio non ha nipoti”; quindi non possiamo ereditare queste grazie dai nostri progenitori  ma dobbiamo nascere da Dio per diventare Suoi figli.

ð     Nella relazione finale, la dichiarazione: "Dio non ha nipoti" fu considerata fondamentale per la causa di un cristianesimo freddo e formale.

 

L’intero Convegno fu una delle discussioni più spirituali e vitali alle quali abbia mai partecipato negli incontri Ecumenici.  

 

La Commissione della Fede e dell’ Ordine

 

Sul treno da Edimburgo conobbi il primo gruppo che si recava a St. Andrews. Ci venne a prendere un autobus e ben presto ci sistemammo in comode camere nelle Residenze dell’Università. Il mercoledì mattina mi affrettai a noleggiare una macchina da scrivere e cominciai a scrivere lettere. Quella mattina gli incontri iniziarono con la presentazione di ogni partecipante. Mi sentii un po’ spaventato. Uomini tanto famosi!

 

Professori tanto eruditi! Che faro io? Ma quegli uomini furono talmente umili e gentili e mi fecero molte domande con un interesse così entusiasta che non ebbi più pausa. Fu davvero incoraggiante vedere il Dr. John A. Mackay di Princeton ed essere presentato da lui a tanti nuovi amici. Mi piacque ogni incontro.

 

ð     Pareva che tutti parlassero dello Spirito Santo. Relazioni e letteratura sull’argomento erano abbondanti, e perfino il Movimento Pentecostale fu uno dei gruppi menzionati più spesso. Dovetti convincermi che si trattasse di più che di un interesse solo passeggero nel risveglio Pentecostale; era il desiderio assai profondo e ardente di vedere lo Spirito Santo tornare ad agire nelle chiese. Mi rallegrai molto della breve visita di Fratello Donald Gee, che venne all’incontro il venerdì come visitatore.

 

Ecco il mio messaggio

 

Il venerdì sera del 5 agosto il programma mostrava che era la mia occasione per essere un oratore speciale e dare il mio messaggio. Dagli altri avevo visto che se parlavano brevemente avevano più tempo per le domande e risposte, così ridussi il mio discorso a quindici minuti per averne trenta per rispondere alle domande.

 

Questo mi dette modo di dire ciò che prima non avrei potuto dire senza apparire arrogante e orgoglioso.

Ø       Li rassicurai che non potevano insultarmi, perché rifiutavo di sentirmi offeso dai miei amici. Le domande furono sincere e pertinenti. Come al solito arrivò la domanda:

Ø       "La tua gente insegna ancora che le lingue sono essenziali per il battesimo nello Spirito Santo?" Come al solito risposi:

"No, purtroppo no, e dove questa misura è trascurata, lì il fervore e la potenza del risveglio tendono a diminuire enormemente.

 

Pare che dobbiamo accettare tutte le manifestazioni dello Spirito nell’ordine esposto dalla Scrittura, altrimenti perdiamo la potenza che segue il battesimo nello Spirito."

 

(Per il testo complete del messaggio vedi al capitolo 4 di questo libretto.)

 

Da quell’incontro in poi ho avuto le conversazioni più interessanti con molti dei responsabili di questo raduno. Lunedì mattina 8 agosto, ebbi un’altra opportunità di parlare sulla testimonianza dei membri. Come fa una persona a testimoniare se non ha alcuna conoscenza né esperienza della faccenda? È necessario esser nati di nuovo. In questo, il Dr. Mackay e altri mi sostennero con forza.

è Oh, la battaglia tra laicato e ministero!

 

Pare che noi nel Movimento Pentecostale stiamo cercando di sviluppare un ministero più forte

è e le chiese cercano di tornare ad una testimonianza più efficace da parte dei laici.

è Noi queste cose le avevamo, ed è proprio questo il motivo per cui il Movimento in meno di mezzo secolo è dilagato in tutto il mondo.

 

è Fratelli, vi supplico nel nome di Cristo, non perdiamo quanto di meglio abbiamo mai avuto – la testimonianza di tutti i membri pieni di Spirito.

è Oppure ora abbiamo solo le lingue? Abbiamo perduto la potenza?

 

E poi?

 

Il risultato di  questi due incontri internazionali, interdenominazionali e veramente ecumenici, e della testimonianza Pentecostale che sono riuscito a portare a questo livello del mondo ecclesiastico, nei seminari e in altre istituzioni si stanno aprendo molte altre porte.

 

Ø      Quando dico che non mi è possibile stare al passo con tutto questo, rispondono: "Ma non puoi trovare altri tra i tuoi fratelli con un fardello per questo tipo di ministero? Ti supplichiamo, trova altri uomini pieni di fuoco come te."

La messe è matura, ma gli operai sono pochissimi.

 

Quando ora vedo i risultati di questo ministero iniziato nel 1952 e gli incredibili cambiamenti prodotti dallo Spirito Santo nel grande Consiglio Mondiale delle Chiese, allora sento di voler continuare  ad andare da un seminario e da una conferenza  all’altra.

 

Ora sono centinaia i cuori preparati e pronti a ricevere  una vera effusione Pentecostale.

è Centinaia che si opponevano con violenza a qualunque idea del genere ora chiedono: "Cosa dobbiamo fare quando arriva?"

 

è É un campo immenso con possibilità straordinarie. Quando dico di sentire che il risveglio Pentecostale nelle chiese può davvero diventare il più grande dei due – uno al di fuori, l’altro all’interno – lo penso veramente.

 

Quando queste ossa aride sono diventate "osso di quest’osso" e i tendini della Parola cominciano a fare presa su di esse, e quando la carne della grazia di Dio inizierà a coprirle, sarà un esercito grande e potente per Dio.

 

è Hanno tutto l’equipaggiamento e manca loro solo la potenza dello Spirito per innescare un movimento che potrà davvero rivoluzionare il mondo!

 

Mi rallegro per i grandi raduni di massa e per i movimenti di massa, 

è ma sono molto più felice in questo ministero che raggiunge i pastori e i responsabili anziché i loro greggi, perché

è se i pastori si orientano verso il Signore, ben presto riporteranno le pecore al vero pastore – Cristo. Egli le battezzerà di nuovo con lo Spirito Santo e col fuoco.

 

Qualche conclusione

 

Questi incontri e molti altri contatti personali mi hanno con­vinto che nell’ultimo decennio, nelle grandi chiese storiche del Protestantesimo è entrato un clima spirituale completamente nuovo. La mia conclusione non proviene da ondate spasmodiche che troviamo qua e là.

 

è Posso discernere un profondo fermento spirituale nel cuore di tutte le categorie, ma in particolare trovo un sincero riconoscimento dell’opera dello Spirito Santo tra i vertici del Protestantesimo.

è L’ opposizione e la critica delle manifestazioni misteriose e soprannaturali dello Spirito sono state sostituite da un interesse più che casuale in un risveglio reale dei carismi nella chiesa.

 

Ora la guarigione divina è accettata a livello quasi universale ed è normalmente praticata dalla maggior parte delle confessioni.

 

Il battesimo nello Spirito Santo non è più menzionato in termini evasivi e con toni tacitamente sommessi.

è Perfino il parlare in altre lingue riceve un’attenzione sempre più favorevole ed è riconosciuto come manifestazione dello Spirito per il nostro tempo.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:41

03

 

IL MOVIMENTO ECUMENICO

 

Indice Argomenti

 

- Indagini sul Movimento Pentecostale

- Lo Spirito Santo non conosce barriere

- Cambiamento del clima spirituale

 

 

Indagini sul Movimento Ecumenico

 

Oggi sono in molti a studiare il Movimento Ecumenico per scoprire in cosa è sbagliato. Col massimo zelo cercano e trovano uomini e dichiarazioni dall’apparenza liberale e socialista, per poi cercare di rivestire l’intero Movimento con le poche "eccezioni" scoperte.

 

Ø      Su questa base ho ogni ragione per rivestire il Movimento Ecumenico con la "conclusione" che esso è Pentecostale.

Ø      Non solo la letteratura che pubblicano diffonde forti insegnamenti Pentecostali, ma ora nel Consiglio Nazionale e Mondiale delle Chiese ci sono molti ministri riempiti di Spirito che, sì, proprio così, "parlano in lingue".

Ø      Non mi sorprenderò quando i nostri amici fondamentalisti, che attaccano i Pentecostali con la stessa durezza con cui attaccano il Consiglio Mondiale, cominceranno a "manifestare" la tendenza Pentecostale tra le fila del Movimento Ecumenico.

 

Lo Spirito Santo non conosce barriere

 

Lo Spirito Santo non ha mai riconosciuto barriere. Va alle sinagoghe così come al tempio pagano. Si muove su Ebrei, Samaritani e Gentili. Va a "Gerusalemme." in "tutta la Giudea," e "Samaria," e "nei luoghi più lontani." É universale nell’agire ed ecumenico nel diffondersi. Il profeta di Dio disse che lo Spirito Santo sarebbe sceso sopra ogni carne.

Si muove sulla oikoumenetutta l’umanità.

 

-          Il settarismo mili­ta direttamente contro l’opera dello Spirito Santo. Gesù non ha detto che sarebbe venuto ad organizzare chiese, ma che avrebbe conferito potere ai credenti perché testimoniassero in tutto il mondo.

 

Nei primi mesi del 1960, ho avuto amicizie meravigliose sulla East Coast, sulla West Coast ed anche negli stati del Mid­west.

 

-          In un ritiro non-denominazionale a New York City, un famoso amico fondamentalista mi disse:

"Mi spiace dover ammettere il fatto che oggi, quasi ovunque, i miei soci fondamentalisti sono i nemici più irremovibili del Movimento Pentecostale."

-          In diverse discussioni il mio amico ammise inoltre che essi riconoscevano il fatto che i Pentecostali sono meticolosamente fondamen­tali nell’accettazione delle Scritture, mentre loro sono estremamente liberali nelle esperienze spirituali.

 

In realtà noi non solo crediamo alla verità, ma ci appropriamo delle promesse di Dio e scopriamo per esperienza che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre.

 

è Egli salva, santifica e battezza nello Spirito Santo. Guarisce i malati proprio come fece del Suo ministero nella carne e continuava a fare nel Suo ministero attraverso lo Spirito Santo nei Suoi seguaci e credenti dal giorno di Pentecoste.

 

è Il Nuovo Testamento non è  la documentazione di cosa accadde in una generazione, ma è il progetto di cosa dovrebbe accadere in ogni generazione finché Gesù non tornerà.

 

ð     Ogni generazione deve essere rigenerata dallo Spirito.

ð     Ogni generazione rigenerata deve ricevere lo Spirito Santo.

ð     Ogni generazione riempita di Spirito Santo deve vivere, predicare e fare le opera di Dio proprio come fecero Gesù e gli  Apostoli e quelli che vennero dopo gli Apostoli.

ð     Gesù svolgeva il ministero mediante dello Spirito.

ð     Fu attraverso lo Spirito che gli Apostoli svolsero il ministero e fecero le opere che aveva fatto Gesù.

 

Ora mediante lo Spirito ci dobbiamo aspettare "opere più grandi di queste" ai nostri giorni.

 

Il cambiamento del clima spirituale

 

Dal 1900 al 1908 le chiese storiche Protestanti hanno combattuto il risveglio Pentecostale e lo hanno denunciato come cosa del diavolo.

 

-          Dal 1950 al 1958 il clima è cambiato e quell’ atteggiamento si è capovolto. In questi anni ho avuto contatti solo occasionali ed ho constatato il grande cambiamento.

-          Nel 1961 osservai i risultati del cambiamento e posso dichiarare che nelle chiese il risveglio Pentecostale sta conquistando  forza e velocità.

-          La cosa più notevole è che questo risveglio lo si trova nelle società cosiddette liberali,

-          molto meno in quelle evangeliche e

-          affatto nei segmenti fondamentalisti del Protestantesimo.

 

Ora quelli menzionati per ultimi sono i più  accaniti oppositori di questo glorioso risveglio perché le manifestazioni più potenti dello Spirito le troviamo nel Movimento Pentecostale e nei Movimenti modernisti del Consiglio Mondiale.

 

Per quanto ne so io ciò accade, quasi senza eccezione, nella maggior parte dei paesi del mondo.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:42

04

SVILUPPI NELLA SCENA ECUMENICA

Il Movimento Pentecostale Mondiale

Foglio letto da David J. du Plessis il 5 agosto 1960, a St. Andrews, Scozia, davanti alla Commissione sulla Fede e l’Ordine del Consiglio Mondiale delle Chiese.

Indice Argomenti

- Testimonianza personale

- Diffusione spontanea del Movimento in tutto il mondo

- Opposizione delle Chiese storiche

- Sviluppo di comunità autonome – le Conferenze

- La radice del successo dei Pentecostali

 

- Apostoli, discepoli e potenza divina

- La grazia della Pentecoste ignorata dalle Chiese – Cammino verso l’unità

- Nelle Chieste storiche il Movimento Pentecostale può diventare il più grande

- La sfida di Giovanni Battista ai leader

religiosi e l’unica scelta che abbiamo

- Conclusione

Testimonianza personale

Permettetemi una breve testimonianza personale. Sono nato in Sud Africa e a 12 anni, attraverso il ministero di africani pieni di Spirito come i discepoli il giorno di Pentecoste. Cominciai subìto a testimoniare la potenza salvifica e santificante di Cristo. Ben presto riconobbero in me un giovane predicatore laico.

-          Nel 1928 fui ordinato ministro a tempo pieno.

-          Dal 1935 fui Segretario Generale della Apostolic Faith Mission del Sud Africa fin quando nel 1948 non mi chiamarono alla funzione di Segretario della Conferenza Mondiale delle Chiese Pentecostali, e mi trasferii con la famiglia negli Stati Uniti.

La diffusione spontanea in tutto il mondo

Agli inizi del 1951 incontrai il Dr. John Mackay a Princeton, New Jersey, sotto la sua guida mi interessai al Movimento Ecumenico, e nel 1952 partecipai al Consiglio Missionario Internazionale a Willingen. In quel periodo incontrai il Dr. Visser t' Hooft e conobbi molti direttori esecutivi e teologi nel Consiglio mondiale e del Consiglio Missionario Internazionale.

-          In realtà, nell’ultimo decennio è stato un piacere ed un grande privilegio restare in stretto contatto con tutti i movimenti ecumenici del mondo.

è Sono stato testimone e ho sperimentato gli sviluppi più strabilianti.

Nel 1954 i miei fratelli Pentecostali ed io fummo piuttosto sorpresi nel venir a sapere -  tramite il libro del Vescovo Lesslie Newbegin: The Household of God – che finalmente eravamo stati riconosciuti in quella che abbiamo sempre considerato la nostra vera prospettiva – cioè, non un gruppo Protestante scismatico, bensì un nuovo risveglio della testimonianza apostolica del Nuovo Testamento e della potenza Pentecostale.

è Non fummo poi così felici quando nel 1955 il Dr. Henry van Dusen ci descrisse come una nuova Riforma.

è I Pentecostali sono credenti convinti nella rigenerazione e considerano con profondo sospetto la semplice riforma.

Penso che il Dr. van Dusen nel 1958 fu perdonato quando sulla rivista Life Magazine scrisse:

"Molte caratteristiche di questo 'nuovo cristianesimo' hanno strabilianti somiglianze con la vita delle chiese cristiane primitive secondo quanto è rivelato nel Nuovo Testamento ....

Pietro, Barnaba e Paolo si troverebbero più a loro agio ad una funzione Holiness o ad un risveglio Pentecostale che non in una preghiera formalizzata e  sofisticata delle altre chiese, Cattolica o Protestante.”

In realtà nell’agosto del 1958 a Toronto egli fu citato dalla maggior parte degli oratori Americani alla Quinta Conferenza Pentecos­tale Mondiale.

Ø      La Rivista Life lo descrisse come il "movimento cristiano in più rapida crescita nel mondo contemporaneo, talmente dinamico da poter reggere col Cattolicesimo e col Protestantesimo storico quale terza forza nella cristianità."

Al cambio del secolo il Movimento Pentecostale non esisteva. Oggi consiste in una comunità di più di dieci milioni di anime (siamo nel 1958) che possiamo trovare quasi in ogni paese sotto il sole.

Ø      Circa il dieci percento dei missionari non-cattolici sul campo sono Pentecostali. Il che significa circa 3,500.

Ø      In Italia e in alcuni altri paesi i membri Pentecostali superano quelli di tutte le altre chiese non-cattoliche.

Questo non è il risultato di una strategia pianificata da qualche punto centrale.

è In realtà, fino al 1947 in molti angoli della terra esistevano vasti movimenti che non sapevano nulla l’uno dell’altro. Possiamo dire che in molti paesi sia il movimento cristiano più indigeno di quest’epoca.

-          Infatti, all’inizio del secolo, solo la notizia di quanto accadeva in una città infiammava i cuori in un’altra città e da semplici incontri nelle case risultava un nuovo risveglio.

Opposizione delle Chiese storiche - La fermezza con cui le chiese storiche rifiutarono questa esperienza Pentecostale fece sì che quei loro membri arrivati a godere questa grazia, abbandonassero la chiesa per iniziare una nuova assemblea.

Ø      Dopo dieci anni erano state fondate tante assemblee locali nuove e indipendenti che si ritenne fosse necessario un qualche tipo di comunione per salvaguardare la solidità della dottrina e per correggere le molte forme di fanatismo che minacciavano di far naufragare il risveglio. 

Sviluppo di comunità autonome - le Conderenze

Così dal 1910 in poi, in molte zone e paesi del mondo si svilupparono diverse  comunità.

La na­tura e forma di organizzazione da loro adottate variava a seconda dell’influenza delle chiese storiche sui nuovi responsabili Pentecostali.

Ø      Ora è chiaro che molti di loro seguirono il sistema di chiese locali autonome collegate da Incontri di Comunione Regionali e Nazionali.

Ø      Furono adottati ogni tipo di nomi. Il più comune è The Assemblies of God, tradotto anche in francese, italiano, spagnolo, portoghese e in altre lingue. Poi ci furono le Chiese di Dio con numerosi prefissi e suffissi, come: Chiesa Pentecostale di Dio e Chiesa di Dio in Cristo. Ci sono inoltre le chiese e missioni Apostoliche di Fede Faith, la Pentecostal Holiness Church, le chiese Open Bible Standard, le chiese Foursquare Internazionali e le chiese Four­square Elim, e numerose altre.

Dalla prima Conferenza Mondiale del 1947, il Movimento Pentecostale Ecumenico si è sviluppato al punto per cui circa il 90 percento di tutto il risveglio nel mondo ora è rappresentato alla Conferenza Mondiale Triennale.

Ø   A livello mondiale, c’è una sorprendente unità in spirito, ma a livello locale la collaborazione e perfino il riconoscimento reciproco è ancora tristemente scarso.

Ø   "Ma perché preoccuparsi " disse un mio amico. "Tutti cresciamo nel numero di membri e il risveglio attivo.”

è Ai Pentecostali interessa più mantenere la vita spirituale e lo zelo missionario che sviluppare l’unità.

è Se Paolo e Barnaba non riescono a concordare, che abbiano due equipe di risveglio invece di una. La loro fede implicita nell’opera dello Spirito Santo nella vita degli uomini e nella comunità piena di Spirito fa sì che i Pentecostali lascino che molti dei loro problemi siano risolti dallo Spirito al Suo tempo appropriato.

Ø   C’è il forte desiderio di poter dire sempre: "È sembrato bene allo Spirito Santo e a noi." É generalmente accettato che tutti siamo battezzati in un unico corpo solo dallo Spirito Santo e solo Lui sa chi davvero appartiene al corpo, la Chiesa Universale.

Qualunque cosa possa fare l’uomo, alla fine lo Spirito Santo susciterà l’unità e la sua mani­festazione. Tutto ciò che dovremmo fare è restare pieni dello Spirito e seguire umilmente la Sua guida. Proprio questo principio mi porta a questi incontri.

 

Cosa c’è alla radice del successo Pentecostale?

 

Negli ultimi dieci anni la temperatura nelle chiese storiche riguardo ai movimenti Pentecostali è notevolmente cambiata. Nella scena ecumenica si è sviluppato un interesse davvero profondo e sincero sul fenomeno dello Spirito Santo.

Ø      Contrariamente alle aspettative e forse ai pii desideri dei responsabili delle chiese e dei teologi di cinquant’anni fa, il risveglio Pentecostale non si è placato per essere dimenticato, ma sta dilagando in tutto il mondo e continua a sfidare le chiese.

Spesso ci chiedono: "Cosa c’è alla radice del successo del risveglio Pentecostale? Che cosa li ha fatti fiorire quando tutto il mondo ecclesiastico era contro di loro?"

C’è una sola risposta. Cristo disse:

"Riceverete potenza, dopo che lo Spirito Santo è sceso su di voi: e mi sarete testimoni" (Atti l, 8).

Il fenomeno più grande non è mai stato il parlare in altre lingue bensì la potenza dello Spirito e la risultante efficacia della testimonianza.

Ø      Crediamo profondamente al sacerdozio di tutti i credenti, e ci ha interessato molto di la potenza apostolica della successione apostolica.

Apostoli, discepoli e potenza divina

Poiché gli Apostoli ricevettero una esperienza Pentecostale prima che si fosse mai sviluppata una dottrina o teologia Pentecostale,

Ø      crediamo che nessuno possa mai comprendere il pieno significato dei carismi finché non c’è un’esperienza simile a quella del giorno di Pentecoste.

Ø      Se in Samaria poterono ricevere lo Spirito Santo dopo la Pentecoste, e se dieci anni dopo la Pentecoste i primi Gentili in casa di Cornelio poterono beneficiare di questa grazia tanto che Pietro poté riferire ai fratelli a Gerusalemme: "Lo Spirito Santo è sceso su di loro, come su di noi, all’inizio" (Atti 11,15),

Ø      e se vent’ anni dopo la Pentecoste, Paolo poté chiedere ai credenti di Efeso: “Avete ricevuto lo Spirito Santo quando avete creduto?" allora certo non si pensava affatto che questa esperienza potesse affievolirsi nella chiesa.

Osiamo credere che la benedizione è valida oggi, 2,000 anni dopo la Pentecoste, quanto lo fu vent’anni dopo la prima effusione dello Spirito. Non solo osiamo credere, ma osiamo ricevere. Sta qui tutta la differenza.

Grazia della Pentecoste ignorata dalle Chiese – Il cammino verso l’unità

Le Chiese hanno ignorato così a lungo la grazia Pentecostale come realtà esistenziale che i Movimenti Pentecostali cominciarono a sentire che fosse loro eredità esclusiva e che il resto del mondo cristiano non sarebbe mai tornato a goderne. Molto di loro cominciarono a intravedere la possibilità che il Movimento diventasse la Chiesa di Cristo alla fine dei tempi.

Ø      Tuttavia, negli ultimi dieci anni la situazione è completamente cambiata. Molti dei miei fratelli ora sono convinti che il Signore Gesù Cristo, il capo della Chiesa, riverserà il Suo Spirito su ogni carne e che le chiese storiche saranno risvegliate o rinnovate e poi in questo rinnovamento saranno riunite dallo Stesso Spirito Santo.

Non solo nell’ultimo decennio le molte società Pentecostali si sono unite in comunioni nazionali e internazionali, ma hanno anche accettato la mano della comunione da parte delle cosiddette  defezioni evangeliche dalle correnti principali del Protestantesimo.

Ø      Tuttavia questa associazione con gli evangelici ha fatto sì che si opponessero violentemente al Consiglio Mondiale delle Chiese.

Ma proprio a questo punto ora c’è un nuovo sviluppo sulla scena ecumenica.

Nelle Chiese Istituzionali il Movimento Pentecostale può diventare il più grande

La Comunione Evangelica Mondiale può affermare di avere grandi società Pentecostali nelle loro fila, e il Consiglio Mondiale non ne ha nessuna. D’altra parte, ora nei Consigli Nazionali e nel Consiglio Mondiale ci sono numerosi ministri che godono della stessa gloriosa esperienza Pentecostale che hanno i Pentecostali, e tuttavia restano leali alle loro confessioni e non sono stati mandati via dai loro fratelli.

Ø      Conosco personalmente molti ministri Luterani, Riformati, Episcopali, Metodisti e Battisti che sono stati "riempiti di Spirito Santo …che parlano in altre lingue come lo Spirito [dà] loro di esprimersi." In realtà ho il privilegio di far parte di due risvegli Pentecostali: uno ancora fuori dal Consiglio Mondiale delle Chiese, e uno più recente, nelle chiese storiche all’interno del Movimento Ecumenico.

Posso vedere che il risveglio o rinnovamento all’interno delle chiese può ancora diventare il più grande e potente dei due.

La sfida di Giovanni Battista ai responsabili religiosi – unica scelta

Quando Giovanni il Battista si rivolse ai responsabili religiosi del suo tempo in preparazione della rivelazione del loro Messia, lasciò loro solo una scelta terribile quando disse:

"Ora anche l’ascia è posta alla radice degli alberi: quindi ogni albero che non porta buon frutto sarà abbattuto, e gettato nel fuoco."

Questo è olocausto. Poi continuò:

"Io vi battezzo con acqua per il pentimento: ma quello che viene dopo di me è più potente di me. .. egli vi battezzerà con lo Spirito Santo, e col fuoco."

Questa è Pentecoste. Non è forse il messaggio profetico dello Spirito che oggi sta preparando la Chiesa o la Parusia in un modo molto simile?

La Chiesa ha forse qualche altra scelta? Io credo che sia Pentecoste o olocausto – dotazione o giudizio.

Concordo col Dr. Ernest Wright di Harvard quando nel suo libro recente The Rule of God, scrive:

"Dio attraverso l’opera dello Spirito, è sempre stato in Guerra con l’istituzionalismo  umano,

perché l’istituzione diventa idolatra, si auto-perpetua e auto-adora, perché l’esser membri della chiesa diventa sinoni­mo di nuova nascita, perché l’uomo cerca di fare seguire la legge allo Spirito.

 "La storia cristiana ha dimostrato che i carismi hanno un modo di infrangere tutti i limiti, di raggiungere l’impredicibile e di violare le proprietà istituzionali."

Appoggio in particolare questa dichiarazione:

"É importante osservare che nell’escatologia profetica il compimento del Regno di Dio sarà segnato da un grande risveglio di avvenimenti carismatici.

Allora sia i leader che il popolo saranno pieni di Spirito e potenziati dallo Spirito su scala finora sconosciuta."

La mia preghiera e speranza è che questo si possa presto vedere dovunque nel mondo, affinché la Chiesa possa ancora "mettere il mondo sottosopra."

In conclusione, voglio dire col Dr. Henry van Dusen:

"La chiamata al ministero è stare attenti a  discernere ogni movimento dello Spirito vivente, disorientante, incontrollabile di Dio in quella che qualcuno ha chiamato la 'Sua sovrana imprevedibilità.'''

Che Dio benedica la Commissione sulla Fede e Ordine e la renda una benedizione

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:43

04

SVILUPPI NELLA SCENA ECUMENICA

Il Movimento Pentecostale Mondiale

Foglio letto da David J. du Plessis il 5 agosto 1960, a St. Andrews, Scozia, davanti alla Commissione sulla Fede e l’Ordine del Consiglio Mondiale delle Chiese.

Indice Argomenti

- Testimonianza personale

- Diffusione spontanea del Movimento in tutto il mondo

- Opposizione delle Chiese storiche

- Sviluppo di comunità autonome – le Conferenze

- La radice del successo dei Pentecostali

 

- Apostoli, discepoli e potenza divina

- La grazia della Pentecoste ignorata dalle Chiese – Cammino verso l’unità

- Nelle Chieste storiche il Movimento Pentecostale può diventare il più grande

- La sfida di Giovanni Battista ai leader

religiosi e l’unica scelta che abbiamo

- Conclusione

Testimonianza personale

Permettetemi una breve testimonianza personale. Sono nato in Sud Africa e a 12 anni, attraverso il ministero di africani pieni di Spirito come i discepoli il giorno di Pentecoste. Cominciai subìto a testimoniare la potenza salvifica e santificante di Cristo. Ben presto riconobbero in me un giovane predicatore laico.

-          Nel 1928 fui ordinato ministro a tempo pieno.

-          Dal 1935 fui Segretario Generale della Apostolic Faith Mission del Sud Africa fin quando nel 1948 non mi chiamarono alla funzione di Segretario della Conferenza Mondiale delle Chiese Pentecostali, e mi trasferii con la famiglia negli Stati Uniti.

La diffusione spontanea in tutto il mondo

Agli inizi del 1951 incontrai il Dr. John Mackay a Princeton, New Jersey, sotto la sua guida mi interessai al Movimento Ecumenico, e nel 1952 partecipai al Consiglio Missionario Internazionale a Willingen. In quel periodo incontrai il Dr. Visser t' Hooft e conobbi molti direttori esecutivi e teologi nel Consiglio mondiale e del Consiglio Missionario Internazionale.

-          In realtà, nell’ultimo decennio è stato un piacere ed un grande privilegio restare in stretto contatto con tutti i movimenti ecumenici del mondo.

è Sono stato testimone e ho sperimentato gli sviluppi più strabilianti.

Nel 1954 i miei fratelli Pentecostali ed io fummo piuttosto sorpresi nel venir a sapere -  tramite il libro del Vescovo Lesslie Newbegin: The Household of God – che finalmente eravamo stati riconosciuti in quella che abbiamo sempre considerato la nostra vera prospettiva – cioè, non un gruppo Protestante scismatico, bensì un nuovo risveglio della testimonianza apostolica del Nuovo Testamento e della potenza Pentecostale.

è Non fummo poi così felici quando nel 1955 il Dr. Henry van Dusen ci descrisse come una nuova Riforma.

è I Pentecostali sono credenti convinti nella rigenerazione e considerano con profondo sospetto la semplice riforma.

Penso che il Dr. van Dusen nel 1958 fu perdonato quando sulla rivista Life Magazine scrisse:

"Molte caratteristiche di questo 'nuovo cristianesimo' hanno strabilianti somiglianze con la vita delle chiese cristiane primitive secondo quanto è rivelato nel Nuovo Testamento ....

Pietro, Barnaba e Paolo si troverebbero più a loro agio ad una funzione Holiness o ad un risveglio Pentecostale che non in una preghiera formalizzata e  sofisticata delle altre chiese, Cattolica o Protestante.”

In realtà nell’agosto del 1958 a Toronto egli fu citato dalla maggior parte degli oratori Americani alla Quinta Conferenza Pentecos­tale Mondiale.

Ø      La Rivista Life lo descrisse come il "movimento cristiano in più rapida crescita nel mondo contemporaneo, talmente dinamico da poter reggere col Cattolicesimo e col Protestantesimo storico quale terza forza nella cristianità."

Al cambio del secolo il Movimento Pentecostale non esisteva. Oggi consiste in una comunità di più di dieci milioni di anime (siamo nel 1958) che possiamo trovare quasi in ogni paese sotto il sole.

Ø      Circa il dieci percento dei missionari non-cattolici sul campo sono Pentecostali. Il che significa circa 3,500.

Ø      In Italia e in alcuni altri paesi i membri Pentecostali superano quelli di tutte le altre chiese non-cattoliche.

Questo non è il risultato di una strategia pianificata da qualche punto centrale.

è In realtà, fino al 1947 in molti angoli della terra esistevano vasti movimenti che non sapevano nulla l’uno dell’altro. Possiamo dire che in molti paesi sia il movimento cristiano più indigeno di quest’epoca.

-          Infatti, all’inizio del secolo, solo la notizia di quanto accadeva in una città infiammava i cuori in un’altra città e da semplici incontri nelle case risultava un nuovo risveglio.

Opposizione delle Chiese storiche - La fermezza con cui le chiese storiche rifiutarono questa esperienza Pentecostale fece sì che quei loro membri arrivati a godere questa grazia, abbandonassero la chiesa per iniziare una nuova assemblea.

Ø      Dopo dieci anni erano state fondate tante assemblee locali nuove e indipendenti che si ritenne fosse necessario un qualche tipo di comunione per salvaguardare la solidità della dottrina e per correggere le molte forme di fanatismo che minacciavano di far naufragare il risveglio. 

Sviluppo di comunità autonome - le Conderenze

Così dal 1910 in poi, in molte zone e paesi del mondo si svilupparono diverse  comunità.

La na­tura e forma di organizzazione da loro adottate variava a seconda dell’influenza delle chiese storiche sui nuovi responsabili Pentecostali.

Ø      Ora è chiaro che molti di loro seguirono il sistema di chiese locali autonome collegate da Incontri di Comunione Regionali e Nazionali.

Ø      Furono adottati ogni tipo di nomi. Il più comune è The Assemblies of God, tradotto anche in francese, italiano, spagnolo, portoghese e in altre lingue. Poi ci furono le Chiese di Dio con numerosi prefissi e suffissi, come: Chiesa Pentecostale di Dio e Chiesa di Dio in Cristo. Ci sono inoltre le chiese e missioni Apostoliche di Fede Faith, la Pentecostal Holiness Church, le chiese Open Bible Standard, le chiese Foursquare Internazionali e le chiese Four­square Elim, e numerose altre.

Dalla prima Conferenza Mondiale del 1947, il Movimento Pentecostale Ecumenico si è sviluppato al punto per cui circa il 90 percento di tutto il risveglio nel mondo ora è rappresentato alla Conferenza Mondiale Triennale.

Ø   A livello mondiale, c’è una sorprendente unità in spirito, ma a livello locale la collaborazione e perfino il riconoscimento reciproco è ancora tristemente scarso.

Ø   "Ma perché preoccuparsi " disse un mio amico. "Tutti cresciamo nel numero di membri e il risveglio attivo.”

è Ai Pentecostali interessa più mantenere la vita spirituale e lo zelo missionario che sviluppare l’unità.

è Se Paolo e Barnaba non riescono a concordare, che abbiano due equipe di risveglio invece di una. La loro fede implicita nell’opera dello Spirito Santo nella vita degli uomini e nella comunità piena di Spirito fa sì che i Pentecostali lascino che molti dei loro problemi siano risolti dallo Spirito al Suo tempo appropriato.

Ø   C’è il forte desiderio di poter dire sempre: "È sembrato bene allo Spirito Santo e a noi." É generalmente accettato che tutti siamo battezzati in un unico corpo solo dallo Spirito Santo e solo Lui sa chi davvero appartiene al corpo, la Chiesa Universale.

Qualunque cosa possa fare l’uomo, alla fine lo Spirito Santo susciterà l’unità e la sua mani­festazione. Tutto ciò che dovremmo fare è restare pieni dello Spirito e seguire umilmente la Sua guida. Proprio questo principio mi porta a questi incontri.

 

Cosa c’è alla radice del successo Pentecostale?

 

Negli ultimi dieci anni la temperatura nelle chiese storiche riguardo ai movimenti Pentecostali è notevolmente cambiata. Nella scena ecumenica si è sviluppato un interesse davvero profondo e sincero sul fenomeno dello Spirito Santo.

Ø      Contrariamente alle aspettative e forse ai pii desideri dei responsabili delle chiese e dei teologi di cinquant’anni fa, il risveglio Pentecostale non si è placato per essere dimenticato, ma sta dilagando in tutto il mondo e continua a sfidare le chiese.

Spesso ci chiedono: "Cosa c’è alla radice del successo del risveglio Pentecostale? Che cosa li ha fatti fiorire quando tutto il mondo ecclesiastico era contro di loro?"

C’è una sola risposta. Cristo disse:

"Riceverete potenza, dopo che lo Spirito Santo è sceso su di voi: e mi sarete testimoni" (Atti l, 8).

Il fenomeno più grande non è mai stato il parlare in altre lingue bensì la potenza dello Spirito e la risultante efficacia della testimonianza.

Ø      Crediamo profondamente al sacerdozio di tutti i credenti, e ci ha interessato molto di la potenza apostolica della successione apostolica.

Apostoli, discepoli e potenza divina

Poiché gli Apostoli ricevettero una esperienza Pentecostale prima che si fosse mai sviluppata una dottrina o teologia Pentecostale,

Ø      crediamo che nessuno possa mai comprendere il pieno significato dei carismi finché non c’è un’esperienza simile a quella del giorno di Pentecoste.

Ø      Se in Samaria poterono ricevere lo Spirito Santo dopo la Pentecoste, e se dieci anni dopo la Pentecoste i primi Gentili in casa di Cornelio poterono beneficiare di questa grazia tanto che Pietro poté riferire ai fratelli a Gerusalemme: "Lo Spirito Santo è sceso su di loro, come su di noi, all’inizio" (Atti 11,15),

Ø      e se vent’ anni dopo la Pentecoste, Paolo poté chiedere ai credenti di Efeso: “Avete ricevuto lo Spirito Santo quando avete creduto?" allora certo non si pensava affatto che questa esperienza potesse affievolirsi nella chiesa.

Osiamo credere che la benedizione è valida oggi, 2,000 anni dopo la Pentecoste, quanto lo fu vent’anni dopo la prima effusione dello Spirito. Non solo osiamo credere, ma osiamo ricevere. Sta qui tutta la differenza.

Grazia della Pentecoste ignorata dalle Chiese – Il cammino verso l’unità

Le Chiese hanno ignorato così a lungo la grazia Pentecostale come realtà esistenziale che i Movimenti Pentecostali cominciarono a sentire che fosse loro eredità esclusiva e che il resto del mondo cristiano non sarebbe mai tornato a goderne. Molto di loro cominciarono a intravedere la possibilità che il Movimento diventasse la Chiesa di Cristo alla fine dei tempi.

Ø      Tuttavia, negli ultimi dieci anni la situazione è completamente cambiata. Molti dei miei fratelli ora sono convinti che il Signore Gesù Cristo, il capo della Chiesa, riverserà il Suo Spirito su ogni carne e che le chiese storiche saranno risvegliate o rinnovate e poi in questo rinnovamento saranno riunite dallo Stesso Spirito Santo.

Non solo nell’ultimo decennio le molte società Pentecostali si sono unite in comunioni nazionali e internazionali, ma hanno anche accettato la mano della comunione da parte delle cosiddette  defezioni evangeliche dalle correnti principali del Protestantesimo.

Ø      Tuttavia questa associazione con gli evangelici ha fatto sì che si opponessero violentemente al Consiglio Mondiale delle Chiese.

Ma proprio a questo punto ora c’è un nuovo sviluppo sulla scena ecumenica.

Nelle Chiese Istituzionali il Movimento Pentecostale può diventare il più grande

La Comunione Evangelica Mondiale può affermare di avere grandi società Pentecostali nelle loro fila, e il Consiglio Mondiale non ne ha nessuna. D’altra parte, ora nei Consigli Nazionali e nel Consiglio Mondiale ci sono numerosi ministri che godono della stessa gloriosa esperienza Pentecostale che hanno i Pentecostali, e tuttavia restano leali alle loro confessioni e non sono stati mandati via dai loro fratelli.

Ø      Conosco personalmente molti ministri Luterani, Riformati, Episcopali, Metodisti e Battisti che sono stati "riempiti di Spirito Santo …che parlano in altre lingue come lo Spirito [dà] loro di esprimersi." In realtà ho il privilegio di far parte di due risvegli Pentecostali: uno ancora fuori dal Consiglio Mondiale delle Chiese, e uno più recente, nelle chiese storiche all’interno del Movimento Ecumenico.

Posso vedere che il risveglio o rinnovamento all’interno delle chiese può ancora diventare il più grande e potente dei due.

La sfida di Giovanni Battista ai responsabili religiosi – unica scelta

Quando Giovanni il Battista si rivolse ai responsabili religiosi del suo tempo in preparazione della rivelazione del loro Messia, lasciò loro solo una scelta terribile quando disse:

"Ora anche l’ascia è posta alla radice degli alberi: quindi ogni albero che non porta buon frutto sarà abbattuto, e gettato nel fuoco."

Questo è olocausto. Poi continuò:

"Io vi battezzo con acqua per il pentimento: ma quello che viene dopo di me è più potente di me. .. egli vi battezzerà con lo Spirito Santo, e col fuoco."

Questa è Pentecoste. Non è forse il messaggio profetico dello Spirito che oggi sta preparando la Chiesa o la Parusia in un modo molto simile?

La Chiesa ha forse qualche altra scelta? Io credo che sia Pentecoste o olocausto – dotazione o giudizio.

Concordo col Dr. Ernest Wright di Harvard quando nel suo libro recente The Rule of God, scrive:

"Dio attraverso l’opera dello Spirito, è sempre stato in Guerra con l’istituzionalismo  umano,

perché l’istituzione diventa idolatra, si auto-perpetua e auto-adora, perché l’esser membri della chiesa diventa sinoni­mo di nuova nascita, perché l’uomo cerca di fare seguire la legge allo Spirito.

 "La storia cristiana ha dimostrato che i carismi hanno un modo di infrangere tutti i limiti, di raggiungere l’impredicibile e di violare le proprietà istituzionali."

Appoggio in particolare questa dichiarazione:

"É importante osservare che nell’escatologia profetica il compimento del Regno di Dio sarà segnato da un grande risveglio di avvenimenti carismatici.

Allora sia i leader che il popolo saranno pieni di Spirito e potenziati dallo Spirito su scala finora sconosciuta."

La mia preghiera e speranza è che questo si possa presto vedere dovunque nel mondo, affinché la Chiesa possa ancora "mettere il mondo sottosopra."

In conclusione, voglio dire col Dr. Henry van Dusen:

"La chiamata al ministero è stare attenti a  discernere ogni movimento dello Spirito vivente, disorientante, incontrollabile di Dio in quella che qualcuno ha chiamato la 'Sua sovrana imprevedibilità.'''

Che Dio benedica la Commissione sulla Fede e Ordine e la renda una benedizione

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:44

Conferenza Missionaria n. II

 

LO SPIRITO SANTO NELLA VITA DELLA CHIESA

 

David du Plessis presenta la spiritualità pentecostale agli studenti universitari

Un giorno del maggio scorso dopo la funzione in cappella il Dr. Mackay mi presentò al Dr. Tom Torrance e al Dr. Markus Barth, figlio del grande Professor Karl Barth. Il Dr. Barth sembrava incuriosito. Mi riconobbe perché mi aveva sentito predicare in Svizzera mentre era studente, ma non riusciva a ricordare dove ci eravamo incontrati  in precedenza. Quando glielo ricordai, disse:

 

Ø      "Ma allora Lei era un Pentecostale. Lo è ancora?" "Oh, sì, peggio che mai," risposi. "Allora cosa sta facendo qui?" chiese.

Ø      "Sto visitando il seminario su invito del Dr. Mackay," Risposi. Piuttosto stupito chiese: "Vuol dirmi che il Dr. Mackay l’ha invitata in questa università per esporre a questi studenti l’insegnamento e la vita di un responsabile Pentecostale?"

Ø      Io dissi: "Sì." "Bene, questo è certo meraviglioso," replicò. "Lo pensi davvero?" Gli chiesi. Allora disse: "Sì, sarà meraviglioso se Lei farà una cosa." Ero eccitato e dissi: "Dimmelo ti prego. Ho bisogno di consigli."

 

I consigli di un teologo su come presentarla

 

"Bene," disse,

ð     "non acquisisca né applichi l’alta, arida, fredda terminologia teologica che usano in queste istituzioni, ma continui a parlare nel linguaggio umile, semplice, caldo e creativo dello Spirito Santo, che arriva al cuore degli uomini."

ð     Gli dissi: "Grazie, mi dai un grande incoraggiamento. Questo è il solo linguaggio che conosco. Ma non sarò tanto insensato come alcuni che citano San Paolo che disse: ‘Considero tutte le cose una perdita davanti all’eccellenza di Cristo’ e poi non hanno niente da perdere.

ð     Riduco al minimo l’ importanza della teologia o della terminologia teologica, perché non ne ho una grande conoscenza.

Ma per grazia di Dio sarò soltanto un testimone Pentecostale." 

 

Stasera l’argomento è

 

"Lo Spirito Santo nella vita della Chiesa"  - L’esperienza personale

 

Del tutto appropriatamente il Dr. Piper lesse il famoso 12° capitolo di Corinzi che tratta l’argomento. L’ Apostolo lo scrisse dopo una profonda esperienza.

è Devo ricordarvi che prima di poter scrivere questa teologia c’era stata un’esperienza.

 

Oggi nel mondo c’è una grande lagnanza: tanta buona teologia e dottrina e tanta poca esperienza reale. Gli uomini non hanno quello che ebbero gli Apostoli, eppure tutta la loro teologia si basa sugli scritti apostolici.

 

Ø      Mi stupisco davanti alla loro conoscenza, ma sono sconvolto che nonostante tutta questa conoscenza, manchi l’esperienza personale di cui godeva in tanta abbondanza la chiesa primitiva.

Il Dr. S. A. Keen, Episcopale Metodista, una volta scrisse:

"Quale presunzione da parte nostra azzardare la nostra  missione senza l’unzione dello Spirito,

quando Gesù non si avventurò ad iniziare la Sua senza l’aiuto dello Spirito. Con quanta premura avvertì i Suoi discepoli di non avventurarsi nella missione senza l’unzione dello Spirito Santo."  

 

Non penso che sarebbe troppo dichiarare che

è se tutti i ministri di tutte le chiese Protestanti avessero la stessa unzione degli Apostoli, il mondo intero sarebbe conquistato per Cristo in meno di una generazione. Quello che conta è l’opera dello Spirito Santo all’interno della chiesa.

 

Oggi manca la potenza

 

Oggi abbiamo tutto quanto si può desiderare per svolgere l’opera cristiana all’infuori di questa assegnazione della potenza dello Spirito Santo.

 

Ø      Senza di essa, quanto sono deboli, al confronto, i nostri sforzi se misurati di fronte ai grandi trionfi dei cristiani del primo secolo! Il Dr. Sam Shoemaker di recente ha scritto:

 

"Alle chiese non mancano studiosi e grandi menti. Mancano loro uomini e donne che possano essere, e che saranno, canali della potenza di Dio ai nostri giorni.

è Manca loro quello che nella Pentecoste è ripetibile ed accessibile."

 

Permettetemi di sottolineare che qui non intendo dire che qualcuno debba abbandonare la propria chiesa per andare a un’assemblea Pentecostale a ricevere questa benedizione. Non è necessario.

 

Ø      Penso di aver superato per sempre la fase del "venir fuori" (dalle chiese) insegnata da alcuni.

Ø      Gesù pregò e disse: "Non prego perché tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal maligno. Essi non sono del mondo, come Io non sono del mondo" (Giovanni 17,15, 16).

 

Chi cambia la propria posizione venendo "fuori" (dalla propria chiesa) non cambierà mai il mondo. Ma chi è cambiato dentro dallo Spirito non è più del mondo anche se è ancora nel mondo.

è La gente cambiata è quella che cambierà le situazioni.

 

Inoltre la grazia di cui parlo e di cui posso dare testimonianza personale non è mai stata pensata per una so­cietà o denominazione.

 

è È proprio un peccato che si parli dei Pentecostali come di una nuova denominazione. Di recente, sulla Rivista Life il Dr. Henry P. van Dusen scrisse di loro come della “terza forza." Alcuni hanno interpretato questa definizione col significato di terza classe, ma non credo fosse ciò che l’autore intendeva.

In realtà dovrebbe proprio essere una forza nel cristianesimo e non una denominazione competitiva.

 

Ritengo che la nascita o inizio della Chiesa fu il risultato di una grazia spirituale arrivata nella vita degli Apos­toli e di tutti i loro seguaci. Ieri sera ho sottolineato come lo Spirito Santo agiva attraverso la vita di Cristo.

 

Ø      Egli esortò i discepoli a non uscire la Gerusalemme fin quando non avessero ricevuto in dono la stessa potenza che Egli aveva.

Ø      Aveva promesso loro che avrebbero fatto le opere che Egli faceva e anche di più grandi (Giovanni 14,12).

 

Poi venne il giorno di Pentecoste. Videro lingue di fuoco. Parlarono in lingue sconosciute, o lingue nuove per quanto li riguardava.

 

Ø      Non condivido l’insegnamento che ciò avvenne per propagare il Vangelo. Tutti quanti li ascoltavano erano Ebrei venuti da paesi stranieri, non forestieri. Sentirono la lingua della gente tra cui vivevano prima di giungere a Geru­salemme per la festa. Tutti potevano capire la stessa lingua. Non c’è alcuna indicazione che il sermone di Pietro fosse interpretato. Questo fenomeno del parlare in lingue era un’esperienza del tutto nuova giunta con questo potente battesimo nello Spirito Santo.

 

Ben presto l’esperienza del Cenacolo svanì. Qualche giorno dopo due degli Apostoli stavano recandosi al tempio. Metto sempre in risalto il fatto che andavano a pregare, non a guidare un servizio di guarigione.

 

Ø      Lungo la strada trovarono una sfidaun mendicante alla Porta Bella. Chiedeva la carità. Pietro, pieno di Spirito, avvertì che il Signore voleva fare qualcosa di diverso. Disse con audacia:

Ø      "Non ho né oro né argento; ma ti do quello che ho." E avvenne un miracolo. L’uomo fu guarito all’istante, e in modo tanto perfetto da poter saltare di gioia.

 

Lo Spirito stava agendo attraverso la Chiesa. Un giornale moderno avrebbe fatto titoli di questo tipo: "Gesù Cristo è tornato in Città" – ed era proprio vero. Non di persona, ma nel Suo nuovo corpo – la Chiesa – per mezzo dello Spirito Santo.

 

è Aveva promesso: "Sarò con voi sempre." E anche: "Colui che dimora  con voi sarà in voi."

è Ora gli Apostoli sapevano che intendeva davvero quello che aveva detto. Gesù era con loro ed in loro.

 

L’azione dello Spirito attira la gente e può insospettire le istituzioni

 

Il giorno di Pentecoste si erano aggiunte alla Chiesa 3,000 persone. Il giorno di questo miracoli se ne aggiunsero altre 5,000. Che crescita fenomenale!

 

Ø      Quando gli Apostoli comparvero davanti alle autorità religiose del tempo, dichiararono che questo non si era compiuto grazie alla loro potenza e santità, ma nel nome di Gesù.

Ø      Predicavano Cristo non ripetendo il Suo insegnamento, ma compiendo le stesse opere che Egli aveva fatto. 

Da qui in poi tutti i documenti scritti, secondo gli Atti degli Apostoli, riguardano l’opera dello Spirito Santo nella Chiesa e attraverso di essa. Avrebbero anche potuto esser chiamati "Gli Atti dello Spirito Santo."  

 

Lo Spirito Santo anche ai pagani

 

Quando arriviamo ad Atti 10 troviamo che era sorto un dilemma. All’epoca avevano problemi razziali. Il razzismo non è niente di nuovo. Ma lo Spirito Santo sa come infrangere tali barriere.

 

Ø      Pietro aveva predicato con grande potenza. Aveva fatto grandi miracoli. Dio lo aveva usato in maniera particolare. Eppure dai documenti risulta chiaro che non era andato dai pagani. Fino ad allora nessuno ci era andato, e la Chiesa aveva quasi dieci anni.

Ø      Allora Pietro fu sfidato dallo Spirito Santo a non chiamare più nessun uomo comune o impuro, e lo Spirito lo costrinse ad andare a casa di Cornelio.

Ø      Quando predicò Cristo a quella famiglia, "lo Spirito scese su di loro," dice il documento, "come all’inizio." Così diciamo che questa è la "Pentecoste dei pagani."

 

Fu un altro inizio. Era la Chiesa che si muoveva in un’altra dimensione per mezzo dello Spirito. Era una estensione della Chiesa nel mondo dei pagani. Era l’inizio delle  missioni attraverso la Chiesa.

 

I Cristiani Ebrei di Gerusalemme non ne furono felici. Fecero tutti i tipi di obiezioni. Nessun risveglio è mai passato in modo pacifico. Al contrario, i risvegli di solito turbano la pace del mondo. Gesù disse:

 

"Vi do la mia pace: non come la dà il mondo."

 

Come risolvere il problema dell’impotenza nel ministero

 

Non molto tempo fa qualcuno radunò un gruppo di ministri a mia insaputa, proprio perché sapeva che quel giorno sarei passato di lì. Mi chiesero di parlare.

 

Ø      Quando chiesi di cosa volevano che parlassi, dissero: "Crediamo di capire che tu hai la soluzione ai problemi dei ministri che ritengono che il proprio ministero stia crollando.

 

Li avvertii che "questa soluzione" avrebbe risolto il problema dell’impotenza, ma che avrebbe creato molti altri problemi nuovi nella Chiesa

 

Pietro dovette comparire davanti ai fratelli a Gerusalemme per difendere le proprie azioni. La sua difesa fu quella di dare la responsabilità allo Spirito Santo. Disse: "Ero come in estasi."

 

Ø      Oh come vorrei che oggi i responsabili delle chiese cadessero in estasi simili a quelli di Pietro e Paolo in quei tempi. "Ho avuto una visione," disse Pietro. Poi ne spiegò il significato.

Ø      E come se sapesse che i fratelli avrebbero riconosciuto solo lo Spirito Santo, dichiarò: "Lo Spirito mi ha costretto ad andare con loro, senza dubbio."

 

Ciò risolse il problema.

 

è La Chiesa nelle sue attività riconosceva allo Spirito Santo il diritto di precedenza,

è Era Lui il Direttore Generale, non il Collegio degli Apostoli a Gerusa­lemme.

In quella generazione la barriera razziale fu superata dallo Spirito. Ma perché oggi è ancora presente?  

 

Chiese e tradizioni aggiunte

 

Le Chiese hanno creato delle tradizioni. Perfino nei 50 anni appena trascorsi i movimenti Pentecostali in molte cose hanno già creato le loro tradizioni.

 

Ø      All’inizio del movimento abbiamo cercato di seguire solo quanto potevamo imparare dagli Atti degli Apostoli e dalle Epistole. Per l’insegnamento e la guida riconoscevamo lo Spirito Santo.

Ø      Per ciascun membro c’era solo un requisito: a nessuno era permesso insegnare nelle scuole domenicali o in alcuna funzione nella chiesa finché non erano stati battezzati nello Spirito Santo.

Ø      Non sempre erano persone istruite o colte. Spesso erano povere e analfabete. Ma proprio in quei casi, secondo me, troviamo il miracolo dello Spirito Santo nella Chiesa. Egli può usare, ed ha usato, sin dai tempi dei pescatori ignoranti e senza istruzione, persone senza alcuna formazione teologica e neppure accademica.

 

Fece di loro i Suoi strumenti per diffondere rapidamente la Sua salvezza in villaggi, città o metropoli, con una testimonianza talmente potente che moltitudini di vite furono cambiate.

 

Perché le Chiese Pentecostali prosperano? La loro diffusione

 

L’articolo di John Garrett - degli uffici centrali del Consiglio Mondiale delle Chiese - al quale mi sono riferito ieri sera, pone la domanda:

 

"Perché le chiese Pentecostali prosperano? Alcuni dicono perché si specializzano nella musica popolare e non temono di sciogliere i capelli. Chi va a pregare si sente a suo agio perché può dimenticare di essere rispettabile e solo rallegrarsi e divertirsi.

Ci sono molti modi per spiegare il motivo per cui le sette popolari crescono e prosperano in tutto il mondo, ma;

è nessuna spiegazione è soddisfacente se esclude di mettere l’accento sullo Spirito Santo e la venuta dello Spirito sui discepoli riuniti.

 

Quelle persone sono dinamiche, missionarie Un vero cristiano si identifica in parte dalla gioia, dall’ entusiasmo controllato e dall’interesse missionario.

è Non è forse vero che a partire dalla Pen­tecoste, ogni cristiano è chiamato ad essere un 'Pentecostale'?"

 

Non cesserò mai di esser grato al Consiglio Mondiale delle Chiese per aver permesso a questa "liberazione" (o effusione - dello Spirito Santo) di diffondersi nel mondo.

 

Quando mi fanno domande e mi criticano per le mie avventure nell’ambito dei movimenti ecumenici, questo articolo mi è stato di grande aiuto per dimostrare la ragione del mio zelo nel ministero ecumenico.

 

Ø      Molti hanno pensato che non ci sarebbe mai stata alcuna speranza che il Consiglio Mondiale delle Chiese o i responsabili ecumenici arrivassero a riconoscere il risveglio Pentecostale.

Ø      Non bramo un riconoscimento dei Pentecostali, ma desidero ardentemente il riconoscimento dell’ esperienza Pentecostale, e prego affinché lo stesso Spirito Santo penetri nelle chiese ed abbia il posto che Gli compete nella vita dei ministri e dei membri. (Vedi Cap. 12)

 

Nei circoli Pentecostali ci impegniamo a mantenere l’enfasi  sull’opera dello Spirito Santo, perché la Chiesa del Nuovo Testamento non aveva altre ambizioni.

 

Ø      Non avevano ricche librerie come le abbiamo noi oggi. Dovevano dipendere dallo Spirito Santo e dal Suo insegnamento e guida. Non avevano altra scelta se non svolgere il ministero, predicare e scrivere sotto l’ispirazione dello Spirito Santo.

Ø      In quasi duemila anni nessuno è ancora riuscito a mettere insieme degli scritti che possano reggere il paragone col Nuovo Testamento quanto a scuotere la vita di uomini e donne che li leggeranno, a ispirare quelli che li predicheranno.

 

Gesù disse:

 

"Pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, che resterà con voi per sempre.... Voi Lo conoscete; perché Egli dimora in voi, e sarà in voi" (Giovanni 118, 17).

 

Inoltre promise:

 

"Ed ecco, Io sono con voi sempre, fino alla fine del mondo" (Mt. 28,20).

 

Come mai allora oggi nella Chiesa non abbiamo una prova maggiore dell’opera dello Spirito?

Ø      Penso di vedere la Sua opera in molti luoghi e casi dove altri non sono riusciti a riconoscerlo perché attribuiscono la Sua opera al altre influenze o ai propri sforzi. Nonostante ciò Egli è sempre all’opera nel far sorgere nella Chiesa uomini con ministeri speciali.

Nella Chiesa il ministero è di una importanza incredibile. Non dimenticherò mai anni fa quando lessi il 4° capitolo di Efesini.

 

Arrivai al versetto 8 che diceva: "Ha condotto in cattività una moltitudine di prigionieri e ha dato dei doni agli uomini." Immediatamente pensai ai doni dello Spirito. Ma arrivato al versetto 11 lessi:

“Ed Egli dette alcuni come apostoli; alcuni come profeti, e alcuni, evangelisti; e alcuni, pastori e maestri; per il perfezionamento dei santi."

 

È a questo punto che molti si fermano e poi cercano dei santi perfetti. Ma io credo che significhi che

 

Ø      Cristo ha dato questi ministeri affinché attraverso di essi i santi possano essere addestrati, perfezionati o diventare  maturi "per l’opera del ministero [da parte di tutti i santi nella chiesa], per l’edificazione (la costruzione) del corpo di Cristo."

Ø      Quando faccio il confronto con I Corinzi 12, 28, trovo che "Dio ha stabilito alcuni nella chiesa, primo gli apostoli, secondo i profeti, terzo i maestri," ecc.

 

Questi non erano doni dello Spirito; erano ministeri (incarichi) dati da Cristo e stabiliti da Dio.  

Quando mi resi conto di tutto questo mi chiesi: "Cristo mi ha dato forse un dono di ministero? Dio mi ha forse messo nella Chiesa per qualche ministero o servizio  particolare?"

 

Ø      Da quel momento in poi mi sono preoccupato meno della mia carriera e più del ministero.

Ø      Sto facendo la volontà di Dio? Sto  obbedendo alla guida dello Spirito Santo? Sto perfezionando i santi affinché possano essere in grado di costruire la Chiesa?

Ø      Non cercai più i doni dello Spirito. Sapevo che se fossi stato fedele nel ministero, lo Spirito Santo avrebbe manifestato i Suoi doni attraverso di me affinché li portassi ai santi per la loro edificazione.

 

Riceviamo Doni o Ministeri (incarichi) dallo Spirito Santo?

 

Fermiamoci ora un istante al Capitolo 12 di 1 Corinzi. Affrontai l’argomento nel 1956 in un ritiro, con una dozzina o più di teologi e leader ecumenici.

 

Ø      Detti la mia testimonianza personale di come il Signore mi aveva benedetto, e dissi che nel mio ministero in un momento o nell’altro avevo visto la manifestazione di tutti i doni dello Spirito.

Ø      Poi il Dr. Henry P. van Dusen mi chiese: "Come possiamo ottenere questi doni?" Risposi:

 

      "Signori, non si tratta di ricercare i doni, bensì di ricevere il Datore di questi doni."

     è Una volta che avete Spirito, e lo Spirito ha il pieno controllo su di voi, i doni affluiranno o si manifesteranno attraverso di voi mediante lo Spirito.  

 

Conosco l’idea generale che lo Spirito Santo dà alcuni doni a certi uomini mettendoli così in grado di fare cose specifiche.

Ø      In un certo senso questo è vero, ma non è vero che Egli dia a qualunque uomo un dono che egli possa usare.

Ø      Nessun uomo può usare lo Spirito Santo, ma è piuttosto lo Spirito Santo ad usare l’uomo come Suo canale per manifestare i Suoi doni alla Chiesa.

Ø      La chiave di tutta l’ operazione si trova nel 7° versetto: "Ma la manifestazione dello Spirito viene data a ciascuno per l’utilità comune." La cosa più importante è la manifestazione.

 

Leggendo la Versione King James, la metterei in questo modo:

"Perché a uno [in una assemblea specifica della chiesa] viene data dallo Spirito [qui aggiungo: la manifestazione della] la parola di sapienza; a un altro [la manifestazione della] la parola di conoscenza dallo stesso Spirito."

 

Tutti e nove i cosiddetti doni dello Spirito sono innanzitutto  manifestazioni nella vita di alcuni membri nell’Assemblea, e in questo modo vengono trasmessi agli altri  come doni dello Spirito.

 

Ø      Tutti  possono avere manifestazioni occasionali di tutti i doni, ma alcuni hanno manifestazioni più frequenti dello stesso dono, e così abbiamo i ministeri elencati al versetto 28.

Ø      Il versetto 29 evidenzia solo il fatto tutti non hanno lo stesso ministero, né tutti hanno dei ministeri, ma resta il fatto che "la manifestazione dello Spirito viene data ad ogni uomo."

 

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:45

Le manifestazioni dello Spirito nelle Chiese storiche

 

Nei passati 50 anni questi tre capitoli, o dovrei dire quattro (11, 12, 13 e 14), in 1 Corinzi sono stati della massima importanza per il popolo Pentecostale. Senza di essi avremmo avuto condizioni caotiche.

 

è Pare che Paolo sapesse esattamente cosa stesse accadendo tra noi e scrisse con estrema attenzione cosa fare e cosa aspettarsi. Innumerevoli volte ho avuto il grande privilegio di avere o di gioire di tutte queste splendide manifestazioni dello Spirito.

è É davvero una grande gioia trovarsi in un incontro dove lo Spirito si muove sui discepoli riuniti.

Sono lieto di dirvi che non dovete più andare ad una Assemblea Pen­tecostale per vedere ed ascoltare queste manifestazioni. Qui negli Stati Uniti vi sono Chiese fuori dal Movimento Pentecostale dove troverete tutte le manifestazioni dello Spirito.

 

Ø      Lo Spirito Santo sta trovando davvero approvazione e il Suo posto giusto nelle chiese storiche istituite.

Ø      Penso di essere privilegiato nel godere più di ogni altro di questo sviluppo. Ho visto lo Spirito all’opera nelle chiese Pres­biteriane, Episcopali, Metodiste, Battiste e anche in altre.

 

Non c’è assolutamente alcuna differenza tra quanto ora osservo in queste chiese rinnovate e cosa ho sperimentato negli ultimi 40 anni nelle Assemblee Pentecostali.

 

Di recente presso il Central Bible Institute a Springfield, Missouri, uno degli istruttori mi disse:

 

Ø      "Pare che tu abbia scoperto una dimensione nuova di questa esperienza Pentecostale nel risveglio." Con un sorriso felice risposi:

Ø      "Sì, quando uscii dalla mia nicchia Pentecostale scoprii che lo Spirito Santo stava agendo con la stessa grazia e le stesse manifestazioni anche in altre chiese in tutto il mondo."

 

Devo proprio descrivervi una funzione veramente Pentecostale in una chiesa Pres­biteriana di cui è pastore un laureato al Seminario di Princeton? Ecco cosa avvenne in quel luogo.

 

Ø      Dopo il secondo inno qualcuno cominciò a parlare in lingue. Sapevo che non era una preghiera recitata. Le preghiere nello Spirito sono interpretate di rado. Ma questa era chiaramente un "dono" o "messaggio" (non mi piace questo termine non conforme alla Scrittura) rivolto a quel raduno.

Ø      Come facevo a saperlo? Il discernimento degli spiriti vi permette di conoscere cosa c’è nella mente dello Spirito e cosa sta accadendo. Così in questo caso sapevo che doveva seguire una interpretazione da parte dello Spirito. Pregai, come Paolo ci insegna, per l’interpretazione. Spesso io ho dato l’interpretazione delle lingue, ma non mi considero un interprete. Tuttavia, dico sempre allo Spirito che sono pronto quando mi vuole usare.

Ø      Stavo ancora pregando quando il pastore dette l’ interpretazione. Fu bella, eccitante e commovente. Fu una benedizione per la mia anima ascoltare un laureate al Seminario di Princeton tanto pieno di Spirito da poter dare l’interpretazione di un’espressione in lingue dello Spirito.

 

Dopo questa interpretazione nella cappella ci fu un’atmosfera di adorazione devota e profonda. Tutti pregavano a bassa voce.

 

Mentre avveniva questo, la mia mente tornò alla sera di due anni prima quando incontrai per la prima volta  questo pastore, poco dopo che aveva ricevuto il battesimo nello Spirito Santo.

Ø      Allora lo supplicai di non lasciare la sua chiesa né di ritirarsi dal professorato in un seminario vicino. Lo consigliai di restare umile, amabile, benevolo e gentile, e di prendersi tutti i calci e i colpi che potevano colpirlo.

Ø      Com’ero lieto ora di avergli detto di restare dov’era fin quando Dio non lo avesse chiamato altrove, o qualcuno lo avesse cacciato in così malo modo da non poter più restare. Ma grazie a Dio, egli è ancora lì.

 

Ma torniamo all’incontro. Intonarono un coro di adorazione per riportarci tutti a terra, perché pareva che su di noi si fosse spalancato il cielo. Vidi lacrime di gioia. Spesso l’amore di Dio ci commuove fino alle lacrime.

 

Ø      Chiamatela emotività se volete, ma preferisco sempre vedere la gente piangere di gioia nello Spirito Santo che vederla piangere a teatro per qualche spettacolo "di fantasia".

 

Temo che siamo talmente spaventati dall’emotività da aver indotto la gente ad esprimere i sentimenti (e la gente cerca di esprimerli) nei centri di divertimento.

 

è Che popolo empio siamo se non otteniamo nella Chiesa l’ edificazione dallo Spirito.

 

Subito dopo il pastore ebbe una manifestazione di profezia dallo Spirito. Quale dono per la congregazione! Di nuovo ero estasiato di trovare qui, in una chiesa Presbiteriana, esattamente le stesse manifestazioni dello Spirito godute in molte nazioni, in molti paesi e ora tra molte denominazioni.

 

Ø      Quella sera l’incontro continuò solo per essere una manifestazione gloriosa dello Spirito dopo l’altra, fin quando ci furono lingue e interpretazione, profezia, discernimento degli spiriti, doni di guarigione dei malati, parola di conoscenza e parola di sapienza.

 

Infine era un miracolo scoprire che tutto questo accadeva in una chiesa Presbi­teriana.

Ora se oggi vorreste sfidarmi e dirmi che conoscete chiese Pentecostali dove non hanno queste manifestazioni nel modo da me qui descritto,

 

Ø      dovrei ammettere che tra la nostra gente vedo la tendenza ad andare per la via seguita dagli altri.

Ø      Poco a poco stiamo predicando sempre più dottrina e abbiamo sempre meno dimostrazioni della potenza dello Spirito. È una grande tragedia quando lo Spirito diventa "un profugo” nella Chiesa, e si introducono ogni tipo di sostituti.

 

Per spiegare in che modo o perché lo Spirito Santo è stato esiliato dalle Chiese in varie epoche della storia del cristianesimo, permettetemi di concludere parlandovi della mia recente esperienza, quando Dio mi parlò mediante lo Spirito e con voce udibile disse:

 

è Dio non ha nipoti." (Per questa storia, vedi Cap.6.)

 

Conferenza Missionaria n. III

 

LO SPIRITO SANTO NELLA MISSIONE DELLA CHIESA

 

Essendo questa l’ultima conferenza, vorrei cogliere l’ opportunità per esprimere il mio sincero apprezzamento al Presidente McCord e alla facoltà e agli studenti per la calda accoglienza avuta qui e per l’atteggiamento cordiale di ogni persona conosciuta all’università.

 

Ø      Se non fosse stato per l’invito urgente presso l’ Union Theological Seminary di New York, mi sarebbe piaciuto restare ancora qui. Confido che la grazia del Signore continui ad aumentare col passare degli anni.

 

Lo Spirito turba la burocrazia della Chiesa….

 

Se qualcuno di voi si è sentito turbato da quanto ho detto finora, allora sono incoraggiato da quanto ha scritto di recente il Dr. Henry P. van Duse sul United Church Herald:

 

 "Lo Spirito Santo ha sempre turbato la burocrazia della Chiesa, perché pare che Egli non segua le regole, è imprevedibile e radicale."

 

Nel 1955  scrisse:

 

"La chiamata al ministero significa essere attenti a discernere ogni mossa dello Spirito vivente, disorientante, incontrollabile di Dio, in quella che qualcuno ha definito 'la Sua Sovrana Imprevedibilità.”

 

Sono tanto felice di sapere che nel Movimento Ecumenico vi siano quelli che si rendono conto che non è più possibile aspettarsi che tutti desiderino un intervento dello Spirito Santo, e che questo sia conforme alla fede e all’ordine, senza che vi sia alcun ardore.

 

è Molti sono convinti che accettare l’ardore che lo Spirito Santo crea turberà gran parte dell’ordine da noi stabilito.

 

Secondo la nostra lettura della Scrittura, dagli Atti era chiaro che proprio sin dall’ inizio lo Spirito Santo era la potenza motivante della Chiesa. Leggiamo:

 

Ø      "Quelli che furono dispersi all’estero andarono dovunque a predicare la parola." Chi fu disperso all’estero? Tutti fuorché gli apostoli.

        Nel primo secolo tutti i membri della chiesa furono dispersi fuori dal paese, e la Chiesa era la missione;

        oggi la Chiesa sta a casa mentre gli apostoli sono mandati all’estero per essere missionari. Ora è tutto il contrario.

 

Ø      Non credo che abbiamo grandi speranze di "mettere il mondo sottosopra" se continuiamo a mandar fuori gli apostoli (missionari) mentre la Chiesa se ne sta tranquillamente a casa.

Ø      Ai tempi apostolici fu il metodo della "evangelizzazione da parte di ogni membro" a fare il miracolo. Ma resta difficile poterlo chiamare metodo, perché nessuno ancora aveva mai escogitato alcun sistema.

 

Era solo la strategia dello Spirito Santo, dato che Egli era il Direttore supremo nella Chiesa. Nel mio ministero personale ho scoperto che lo Spirito Santo non sviluppa mai un corso piatto e monotono di azione.

è In ogni caso ha un modo particolare di far fronte alla necessità dell’ individuo, della chiesa, della comunità, della nazione.

 

Lo Spirito ha una soluzione diversa per ogni situazione

 

Lo Spirito Santo, nella Sua imprevedibilità sovrana, dà una direttiva diversa per ogni occasione.

Ø      La Chiesa primitiva, in obbedienza assoluta allo Spirito, continuò a comportarsi in questo modo. Così troviamo Filippo, uno dei diaconi, ora dispersi con resto della Chiesa, che predicava in Samaria. L’uomo che era stato incaricato di occuparsi delle finanze d’improvviso diventò un revivalista. Oppure dovremmo chiamarlo missionario?

 

Le “organizzazioni” missionarie moderne

 

Oggi abbiamo una burocrazia organizzata, e ognuno deve lavorare secondo i comandi dell’organizzazione. Il missionario ha il suo consiglio di amministrazione che gli assegna il campo.

 

è Deve studiare la Teologia delle Missioni, anche se non conosce minimamente lo Spirito Santo.

 

Negli Atti degli Apostoli troviamo che essi "andavano dovunque a predicare la parola." Questa era la cosa che nessuno mancava di fare.

 

è Qui non era una questione di ordinazione. Era solo questione di essere pieni di Spirito e di trovare l’opportunità di testimoniare.

è "Ma," dice qualcuno, "avevano la persecuzione." Sì, e un grande leader religioso, Saulo di Tarso, era il più accanito persecutore. "Creò il caos nella chiesa," ma più li maltrattava, più essi allargavano le loro operazioni, e la Chiesa crebbe mediante la potenza dello Spirito Santo. Saulo non riuscì a fermare la Chiesa, ma ben presto il Signore fermò lui.

 

La conversione di Saulo

 

è Sono certo che essi pregarono per essere liberati da questo crudele oppressore. Un giorno quando cammineremo per le strade d’oro, vorrei chiedere a quei santi come hanno pregato.

 

Potrebbero aver pensato che il Signore lo facesse morire. Mi è difficile pensare che abbiamo pregato per la sua conversione, perché quando accadde non riuscivano a crederci, e per anni egli non fu accettato.

Saulo era il capobanda del gruppo che lapidò Stefano. Questo era un altro diacono diventato un potente predicatore, non per elezione o per nomina della Chiesa, ma per il ministero dato da Cristo e per il quale Dio lo aveva mandato nella Chiesa.

 

è Stefano seguì fedelmente il suo Maestro e pregò: "Padre, perdonali." Dio rispose a questa preghiera. Perdonò Saulo di Tarso, e mise su di lui il fardello del ministero di Stefano.

è Per farlo il Signore lo fermò sulla via di Da­masco. Il “vecchio," Saulo di Tarso morì, e dallo Spirito nacque una "creatura nuova,” Paolo, l’Apostolo.

 

A Damasco, grazie al ministero di un discepolo umile e piuttosto sconosciuto, Paolo ricevette lo Spirito Santo.

 

Ora non dava più ordini. Ora prendeva gli ordini dallo Spirito Santo. Non gli fu neppure  possibile tornare a far visita ai suoi convertiti nei luoghi dove aveva svolto il ministero con tanto successo. Perché no? Gli fu "impedito dallo Spirito Santo," e quando decise di scegliere un’altra direzione, "lo Spirito non glielo permise."

 

Lo Spirito Santo era lo the stratega nella Chiesa. Voleva raggiungere il mondo intero. Si muoveva su ogni carne. Cercava uomini che si sarebbero arresi a Lui per potersi manifestare attraverso di loro e con grandi opere e miracoli portare uomini e donne a Cristo. 

 

Pensiamo allo Spirito nel mondo. Abbiamo già visto il grande cambiamento provocato quando infranse la barriera razziale in casa di Cornelio.

 

Ø      Ora siamo al punto in cui infranse la barriera geografica. Il Vangelo deve andare oltre i confini dell’Asia. Paolo avvertì la Chiamata ora famosa verso la Macedonia. Questa cambiò il corso del suo ministero e il corso della Chiesa cristiana, e per questo, il corso della storia.

Ø      Non era questione di Chiesa e missioni; era la Chiesa in azione dovunque, oppure dovrei dire lo Spirito Santo in azione in tutta la Chiesa.

 

Quando una comunità piena di Spirito entra in azione, è tutta missione e tutta Chiesa.

 

Paolo e Sila vennero in Europa in seguito a una rivelazione dello Spirito. La chiesa là non esisteva. Non riuscirono neppure a trovare l’uomo macedone. Non persero tempo a cercarlo. Non fecero che predicare alla prima folla che trovarono sulle rive del fiume.

 

Ø      Ben presto furono arrestati e gettati in prigione dopo esser stati bastonati sulla schiena. Posso immaginare Sila che chiede a Paolo se aveva avuto una vera visione dallo Spirito. Era certo che fosse stato il Signore a portarli qui? Lasciate che vi assicuri: la guida dello Spirito non è affatto garanzia che sfuggirete tutte le prove e difficoltà. Egli non fa deviazioni; ci porta proprio attraverso di esse.

Ø      Anziché stare a lamentarsi o a interrogarsi sulla guida ricevuta o sulla saggezza di Dio, i due prigionieri si comportarono da uomini liberi e nella notte cominciarono a cantare.

 

Cantando a squarciagola provocarono un terremoto. Le porte della prigione si aprirono. Il carceriere e la sua famiglia furono salvati. Quale eccitazione lavorare con Dio!

 

La crescita della Chiesa primitiva in un mondo corrotto

 

In quella generazione mentre avveniva tutto questo, c’era una corruzione universale. Era violato ogni precetto della legge morale. Lo standard di coscienza era in grave declino.

è La Chiesa di Cristo nacque in un mondo del genere. In più i discepoli non avevano ricchezze, nessuna posizione sociale, né prestigio, né aiuti governativi, e nessun sostegno da parte di alcuna istituzione esistente.

 

Di per sé erano gente debole e disprezzata, senza influenza, capacità né istruzione,  senza un Nuovo Testamento né perfino un Vecchio Testamento, senza alcuna letteratura da mettere in mano alla gente.

 

Ø      Non avevano neppure una sola casa cristiana per pregare. I poteri, le usanze e l’opinione pubblica, tutto era contro di loro. Erano recriminati, insultati, perseguitati, soggetti all’ esilio e alla morte.

Ø      Ma quei primi cristiani avevano la potenza  dello Spirito Santo dentro di loro.  Con questo unico equipaggiamento, affrontarono un mondo ostile e tutti i poteri maligni delle tenebre.

 

Furono dei conquistatori, e in settant’anni, secondo le stime più scarse, erano diventati mezzo milione di seguaci di Gesù Cristo.

 

è In altre parole, con la Potenza dello Spirito Santo sulla Chiesa, essa crebbe nel numero dei membri più di quattrocento volte in una settantina d’anni.

 

Vi prego di credere che ciò che ora dirò non è vanto. Sto solo testimoniando i fatti come sono per la Gloria di Dio e nell’ apprezzamento della potenza dello Spirito Santo.

 

Ø      Una storia molto simile a quella riferita negli Atti si può scrivere a proposito del Movimento Pentecostale del 20° secolo.

Ø      All’inizio, ognuno che riceveva il battesimo pareva andasse da qualche parte per parlarne. Alcuni cominciarono ad andare in paesi stranieri. Non potevano esser chiamati missionari, perché non c’erano chiese "che inviavano".

 

Avevano una chiamata dallo Spirito ma nessuna missione dalla Chiesa. Si dovettero avventurare in campi sconosciuti e vivere pericolosamente. Dovettero vivere per fede e confidare in Dio per ogni cosa.

 

In questo modo due uomini dall’ America vennero con le loro famiglie nella mia patria, il Sud Africa, a dirci che potevamo ricevere il battesimo nello Spirito Santo proprio come gli Apostoli.

Ø      Nelle Chiese Riformate c’era una notevole vita spirituale grazie al ministero di quel grande uomo di Dio, il Dr. Andrew Murray. I suoi incontri e i suoi scritti avevano prodotto un risveglio stupendo per l’approfondimento della vita spirituale, la santificazione e la guarigione divina dei malati.

Quando i suoi seguaci vennero a sapere che c’era una grazia ancor più grande del suo insegnamento profondo sulla vita e sull’opera dello Spirito, vennero per indagare.  

I predicatori americani tenevano gli incontri in una vecchia chiesa Presbiteriana in Bree Street a Johannesburg. Per quasi diciotto mesi l’auditorio di 600 posti fu pieno zeppo di gente ogni sera della settimana.

 

In questo incredibile “centro d’orovennero uomini da ogni nazione per vedere i miracoli che lo Spirito Santo stava compiendo.

 

Ø      Grucce e bastoni e ogni tipo di congegno per corpi malati e distrutti venivano lasciati ammucchiati sulla piattaforma. Questi non erano incontri di guarigione; ma

Ø      il peccato e la malattia sono i due maggiori problemi del genere umano, e qui trovavano la liberazione da tutti e due. Molti ubriaconi si convertirono e poi portavano lì i loro compagni perché fossero cambiati dalla potenza del Signore.

 

La trasformazione radicale di un missionario danese

 

Uno dei primi studenti del Dr. Andrew Murray, e anche uno dei primi missionari della sua chiesa a Wellington, Cape Province, fu Pieter Louis le Roux.

 

Ø      Ho lavorato molto vicino a lui dal 1931 al 1947. Mi piaceva sentirlo parlare del bel ministero del Dr. Murray, che egli amava e stimava moltissimo. Mi disse  come era arrivato a indagare su questo sorprendente nuovo risveglio a Johannesburg.

Ø      Quando vide e sentì piangere i peccatori, i malati guariti che ridevano e quanti erano riempiti di Spirito pregare e cantare in lingue, se ne andò via disgustato da tutto quel chiasso confuso. Non era l’ordine appropriato.

Ø      Era cresciuto ed era stato istruito come membro e missionario della Chiesa Danese Riformata. Non avrebbe mai potuto accettare queste grossolane funzioni come opera dello Spirito. Del tutto disgustato e profondamente deluso, decise di tornare al suo campo di lavoro.

Ø      Sul treno di ritorno cominciò a cercare di immaginarsi le cose. Cosa avrebbe detto agli amici? Qual era la principale caratteristica di tutto quello a cui aveva assistito in quegli incontri? C’era forse qualcosa di buono e garbato, e tuttavia assolutamente onesto, che potesse dire?

Ø      Poi ricordò di non aver mai incontrato in vita sua persone più innamorate di Gesù e più entusiaste del Cristo vivente, che per loro era diventato tanto reale in questi incontri dello Spirito Santo. Non era mai stato in una Chiesa dove Cristo era stato più magnificato, glorificato e adorato di questa. Pareva che stessero sempre a parlare di Gesù e non menzionavano lo Spirito Santo se non per dire che era stato Gesù a battezzarli nello Spirito Santo.

 

Nessuno spirito cattivo avrebbe fatto quelle cose. Così dopo tutto, deve trattarsi di un’opera dello Spirito.

 

Alla prossima stazione scese dal treno e prese il treno successivo per tornare a quegli incontri chiassosi.

è Non se ne andò più. Diventò il presidente del movimento, conosciuto come Apostolic Faith Mission of South Africa, e occupò quel posto fino al 1944.

 

Non ho mai conosciuto un uomo più perfetto di P. L. le Roux. Il ministero del Dr. Andrew Murray aveva fatto un’ impressione indelebile su di lui.

 

è Sotto una simile leadership l’opera in Sud Africa prosperò fino a diventare oggi una one delle più forti società cristiane e missionarie del paese.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:46

Sviluppi in Brasile

 

Posso tenervi occupati per ore per parlarvi delle meraviglie e miracoli che ho visto in Sud Africa. Ma devo parlare dell’opera dello Spirito Santo in tutto il mondo. Lasciate quindi che vi parli di un paese che ho visitato di recente.

 

Ø      In Brasile, Sud America, c’è uno dei Movimenti Pentecostali più grandi del mondo. Anche questo iniziò circa 50 anni fa quando due Scandinavi-Americani si sentirono chiamati in Brasile.

Ø      Non li aveva inviati nessun consiglio missionario di amministrazione. Andarono nella fede cieca – molto insensata secondo gli standard contemporanei – ma non fecero che continuare a dire che Gesù era il Salvatore, il Guaritore, il Battezzatore potente e il Re che presto verrà.

Ø      Poco tempo dopo cominciarono ad avvenire miracoli di guarigione, che risultarono nella conversione di molti brasiliani.

Ø      Poi i nuovi convertiti cominciarono a parlare e a pregare per gli altri. Seguirono altri miracoli e ben presto il Vangelo raggiunse l’interno fino a diffondersi in tutto il paese.

Furono fondate Assemblee di Dio. Ora c’è un movimento con circa millecinquecento chiese e una comunità di circa 250.000 persone.

 

Devo tuttavia sottolineare che questa non è la sola opera Pentecos­tale in Brasile.

 

Ø      Più o meno nello stesso periodo in cui arrivarono i fratelli Scandinavi, avvertì la chiamata anche un fratello Italo-Americano proveniente da Chicago. Andò da solo senza sapere niente degli altri.

Ø      Cominciò con una sola anima e poi con una famiglia e poi una congregazione. Oggi ci sono circa millecinquecento di queste congregazioni cristiane ed anche qui la comunità è arrivata a circa 250.000 persone.

 

Questi due movimenti hanno idee diverse sul governo della chiesa e fino ad oggi non si capiscono né hanno alcuna comunione tra loro.

 

In Brasile oltre a questi due grandi movimenti esistono oggi molte altre opere più piccole e numerose grandi chiese indipendenti. Chi vive in quel paese mi assicura che

Ø      un terzo gruppo potrebbe essere altrettanto forte quanto i primi due menzionati. Ciò significherebbe che in Brasile esiste una comunità Pentecostale che si avvicina a 750.0000 persone.

I responsabili di altre chiese mi assicurano che questa è una valutazione molto prudente. Pensano che del tutto possibile che ora potrebbero esserci almeno un milione di Pentecostali.

 

Sviluppi in Cile per opera di un Metodista

 

Molti di voi avranno sentito parlare dell’opera stupenda in Cile. La cosa strana di questo risveglio è che fu un responsabile Metodista venuto dagli Stati Uniti, dove ricevette l’esperienza Pentecostale, a presentare questa benedizione al suo popolo.

Ø      Mentre la maggior parte dei Pentecostali pratica il battesimo del credente per immersione, questo movimento è rimasto Metodista sia nella dottrina che nel governo della chiesa e continuano a praticare il battesimo dei neonati.

Ø      Hanno imparato ad essere estremamente esclusivi, e hanno sviluppato un forte isolazionismo che ha prodotto gravi debolezze nel Movimento.

Ø      Dopo la morte del responsabile americano, nell’opera sono subentrati i leader nazionali, e ne sono risultate diverse divisioni. Tuttavia, l’intero Movimento ha goduto di una crescita fenomenale, diventando una delle influenze cristiane più forti nel paese.

Negli ultimi anni sono nate il Cile alcune forti Assemblee di Dio ed altre chiese. In alcuni casi eccezionali, hanno tutte collaborato in grandi campagne di evangelizzazione di massa. Spero che alla fine tutto questo si sviluppi in una comunione Pentecostale più duratura.

 

Sviluppi e persecuzione in Italia

 

Un altro straordinario risveglio Pentecostale contemporaneo si trova in Italia. Molti hanno pensato che questo fosse l’ultimo posto in cui sarebbe stato possibile fondare una forte chiesa Pentecostale.

 

Ø      In una delle mie visite a Roma parlai con i responsabili della Chiesa Valdese.  Mi hanno detto di essersi impegnati in Italia da secoli con scarsissimo progresso. Hanno detto che in 40 anni il Movimento Pentecostale era cresciuto più dei Valdesi in quattro secoli.

Ø      Ho avuto il privilegio di gioire di alcune notevolissime esperienze in Italia al tempo in cui c’era una forte persecuzione. Li ho visti adorare in seminterrati bui e tetri che erano sovraffollati.

Ø      Dopo la Seconda Guerra Mondiale, centinaia di piccole assemblee spuntarono come funghi dovunque nel paese.

 

Alla fine, con la nuova costituzione i tribunali riconobbero il Movimento e gli dettero libertà. Oggi c’è una buona scuola biblica e molte chiese ben edificate.

 

Riguardo all’opera in Italia devo attirare la vostra attenzione su un fatto eccezionale.

 

è Non c’è mai stato alcun incontro di massa. Era illegale. Infatti molti sono stati messi in prigione per aver ospitato incontri domestici.

è In realtà l’opera è fiorita attraverso la testimonianza personale – da persona a persona.

Qui c’è di nuovo la prova che lo Spirito Santo non aderisce mai agli stessi metodi o principi di evangelismo.

 

è Quando Egli è all’opera, qualunque metodo avrà successo, perché non è mai la tecnica ma la potenza dello Spirito ad assicurare il successo.

 

Paesi dietro le “cortine”

 

Quando ci penso, non posso accettare l’idea che le Chiese in Cina e in altri paesi dietro le "cortine" si siano estinte. Possono esser state costrette alla clandestinità come ai tempi delle catacombe, ma la Chiesa annientata? No, signore, non posso crederci.

Ø      Le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa. Lo Spirito Santo è all’opera anche dove tutti i missionari sono stati estromessi. La persecuzione non fermerà il risveglio. Al contrario, spesso vivifica la Chiesa.

 

Sviluppi in Congo

 

Rivolgiamo ora per qualche istante la nostra attenzione al Congo, Africa Centrale.

Ø      Nel 1914 due giovani dall’Inghilterra, William Burton e James Salter, si sentirono chiamati in questo paese. Dovettero imparare la lingua dai bambini perché gli adulti correvano via dagli uomini bianchi.

Ø      Così imparando dai bambini, insegnavano anche ai bambini. Proprio sin dall’ inizio aprirono delle scuole, cosa piuttosto insolita a quei tempi. Pochissimi dei nostri missionari si prendevano il disturbo di occuparsi di un programma educativo. Oggi è diverso e ci sono scuole dovunque.

 

In Congo queste prime scuole dimostrarono di essere una strategia stupenda dello Spirito Santo. Egli conosce la fine sin dall’inizio e pianifica in conformità.

 

Negli ultimi anni è esploso un risveglio senza precedenti. Sì, ora abbiamo i risvegli dei risvegli Pentecostali, e sono davvero stupendi. Questo nuovo risveglio in Congo iniziò un giorno in una scuola nella quale l’insegnante cercava di spiegare ai bambini l’amore di Dio.

 

Ø      Lo Spirito Santo era all’opera. L’insegnate fu sopraffatto dall’amore di Dio e cominciò a piangere. Anche i bambini cominciarono a piangere. D’un tratto essi si resero conto che i loro genitori che tanto amavano non conoscevano l’amore di Dio.

Ø      Corsero via dalla scuola e supplicarono i loro cari di accettare Gesù, il Figlio di Dio, che li amava ed era morto per loro. Ciò che il missionario aveva mancato di fare con la predicazione, ora i bambini erano riusciti a farlo con la testimonianza.

Ø      Questo risveglio si diffuse da una scuola all’altra attraverso le giungle. Nell’ultimo conteggio, ho sentito dire che in diciotto mesi erano state aperte 506 chiese nuove.

 

Ma dove trovare 506 pastori in un periodo tanto breve? Lo Spirito Santo si era preso cura anche di questo quando guidò i missionari ad iniziare con le scuole. Il principale libro di testo in tutte le scuole è stato la Bibbia.

 

è I primi studenti ora erano cresciuti, si erano sposati, e c’era spazio per il loro ministero.

Questo accadde in Congo. Ma ogni paese ha una storia diversa da raccontare. In tutti i miei viaggi non ho mai trovato un metodo universale, una tecnica generale, o un sistema riconosciuto mediante il quale lo Spirito Santo agisce. Egli ha una varietà gloriosa, ma c’è una regola da ricordare – lasciate che sia sempre Lui ad agire. Lasciate che lo Spirito manifesti i Suoi doni.

 

Per concludere: Verità biblica e ambiguità moderna

 

In conclusione, lasciate che vi dica che niente di meno di una conoscenza dello Spirito Santo paragonabile a quella illustrata on efficacia sulle pagine del Nuovo Testamento avrebbe realizzato le promesse del Signore riguardanti il Consolatore la cui venuta doveva rendere utile la Sua partenza.

 

Ø      Ai Suoi discepoli disse: "É meglio per voi che Io me ne vada: perché se non me ne vado, il Consolatore  non verrà a voi." Il giorno di Pentecoste il Consolatore venne e fece proprio quelle cose che Gesù aveva detto.

Ø      Ora i discepoli sapevano che il Signore era stato glorificato, e secondo Giovanni 7,37, 38 fiumi d’acqua viva scorrevano dall’intimo del loro essere.

Ø      Erano ancora piuttosto normali nelle cose essenziali della natura umana. Avevano tutta la loro parte di debolezze umane, ma per tutto questo c’era sempre  una fusione del soprannaturale col naturale.

 

C’era uno squillo di vittoria in tutto nonostante l’amara persecuzione. Dio era con loro. Dio era in loro. In realtà, era venuto il Consolatore.

 

In contrasto con tutto ciò sta l’ambiguità diffusa su quasi tutta la dottrina ed esperienza moderna dello Spirito Santo tra i cristiani.

 

Ø      A malapena potrebbe essere altrimenti quando il battesimo nello Spirito Santo viene negato come crisi spirituale per il credente,

        oppure è considerato solo una benedizione di cui appropriarsi mediante la fede,

        con un ammonimento contro l’emotività.

 

Cose vere e splendide dicono e scrivono i responsabili cristiani contemporanei,

- ma quando il problema principale delle chiese è l’impotenza dei loro membri, ci sarà poco da fare fin quando i membri non saranno realmente risvegliati.

 

è    C’è bisogno della salvezza di ciascun membro,

è    seguita dal battesimo nello Spirito Santo di ogni membro,

è    che produrrà una evangelizzazione da parte di ogni membro

è    che ancora una volta metterà il mondo sottosopra.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:47

06

 

6 – DIO NON HA NIPOTI

 

Indice Argomenti

 

- Una voce nella notte

- Ricerca nella Bibbia sui “nipoti”

- Sull’aereo per Chicago: solo in due

- Testimonianza della conversione

- L’opera dello Spirito S. ai nostri tempi

 

- Nessuno è nipote di Dio

- La via parte dal pentimento

- L’errata interpretazione umana del piano di Dio

- Importanza della rigenerazione o nuova nascita

- Risvegli nel passato

- Il Risveglio nel 20° secolo

 

 

Una voce mi svegliò nella notte

 

Era il mattino presto, verso le quattro, nel mese di gennaio. Fuori c’era neve dovunque. Per quella notte il notiziario radio aveva predetto una temperatura di 10° sotto zero.

 

Ø      Fui svegliato da un sonno profondo e riposante da una voce che pareva forte e chiara. Mi sedetti sul letto e guardai intorno nella stanza. La luce della strada risplendeva attraverso la finestra. Nella stanza non c’era nessuno. Tutto era tranquillo, eppure quella voce continuò a risuonarmi nelle orecchie. Pareva che potessi sentirle dire distintamente: "Dio non ha nipoti.”

 

Forse avevo lasciato la radio accesa. Mi chinai per sentire l’apparecchio: era freddo. Il pensiero mi colpì che perfino la radio deve riscaldarsi prima di poter dire qualunque cosa.

 

Ø      I cristiani freddi non hanno niente da dire. Ma da dove veniva quella voce? Chi aveva pronunziato quelle parole?

Ø      Rimasi in ascolto, ma c’era solo il suono del respiro pesante di chi dormiva nelle camere vicine. Poi parve come se ci fosse qualcuno in camera mia e la presenza mi fece sentire bene. D’un tratto mi balenò alla mente qualcosa.

 

Deve essere lo Spirito Santo che mi ha parlato. Ma perché dirmi quelle parole? Che significa? – Dio non ha nipoti.

 

La ricerca sui “nipoti” nella Bibbia

 

Accesi la luce e presi la Bibbia. C’è forse un testo cui “nipoti”? Non ne ricordavo nessuno. "E che dire dei figli?” Andai al Vangelo di Giovanni, capitolo uno, versetti 12 e 13.

 

“Ma quanti lo hanno ricevuto, ad essi ha dato il potere di diventare figli di Dio, a quanti credono nel Suo nome: che sono nati, non da sangue, non dalla volontà della carne, né dalla volontà dell’uomo, ma da Dio."

 

Controllai altre Scritture. Romani 8, 14, "Poiché quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio." 1 Giovanni 3,1-2, “Ecco, quale amore il Padre ha riversato su di noi, perché  fossimo chiamati figli di Dio .... Carissimi, ora siamo i figli di Dio.” Galati 4,4-7,

 

"Dio ha mandato Suo Figlio …  a redimere quelli che erano sotto la legge perché potessero ricevere l’adozione a figli. E poiché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito di Suo Figlio nel vostro cuore, che grida, Abba, Padre. Quindi, tu non sei più un servo, ma un figlio; e se sei figlio sei anche erede di Dio per mezzo di Cristo.”

 

     Non riuscii a trovare niente sui nipoti.

 

Poi cominciai a controllare se ci fosse qualche testo che potesse voler dire che Dio poteva essere il nonno di qualcuno, ma non riuscii a trovarne nessuno né nel Vecchio e neppure nel Nuovo Testamento. Allora conclusi:

 

èDio non è il nonno di nessuno."

 

Erano circa le cinque del mattino. Spensi la luce e cercai di risolvere il dilemma meditandoci su. Cosa avevo scoperto? Niente di nuovo. Avevo sempre saputo che Dio è il nostro Padre in cielo.

 

è È il Padre di tutti i credenti e i credenti in Cristo sono chiamati figli di Dio. E allora? Avevo solo trovato un modo nuovo per esprimere una verità vecchia. Dio non ha nipoti, solo figli. Dio non è il nonno di nessuno. . .

 

Quella mattina a colazione parlai della mia esperienza col pastore e con sua moglie. La voce e il pensiero pareva rimanessero in me continuamente. Questo durò per tutti i dieci giorni del mio ministero

a Minneapolis, Minnesota.

 

Ø     Non ricevetti alcuna rivelazione o ispirazione.

Ø     Le persone alle quali parlai ritennero che si trattasse di un modo molto peculiare di dire che solo quelli nati da Dio sono figli di Dio. Oltre a questo non c’è alcuna relazione. Dio non ha nipoti. Egli non è un nonno.

 

Sull’aereo diretto a Chicago – due passeggeri

 

Dovetti andare a Chicago in aereo e per telefono prenotai un volo serale. Non ho mai controllato come si sarebbe svolto quel volo. Dopo il decollo scoprii che dovevamo cambiare aereo a Milwaukee. Ne fui un po’ contrariato perché era un’altra notte gelida con temperature sotto zero.

 

è Poi la vocina sussurrò: "Forse in questo viaggio devi incontrare qualcuno a cui parlare" Questo sistemò la faccenda. Mi misi a guardare per cercare di trovare quel “qualcuno."

Ø     Esaminai i passeggeri dell’aereo. Ma non ebbi alcuna guida. Poi dopo l’atterraggio, al terminal di Milwaukee esaminai la gente di nuovo. Nessuno mi parlò e io non vidi nessuno al quale avvertivo di dover parlare.

Poi ci fu la chiamata del volo per Chicago. Quando arrivai al cancello, ero solo, l’unico passeggero.

 

Mi sentii terribilmente solo e provai tanta nostalgia. Poi udii alcune voci. Vidi cinque uomini in nero venire verso di me. Cominciarono a stringersi le mani tra loro, e solo uno venne verso di me al cancello. Gli altri salutarono. Così pareva che fossimo gli unici due passeggeri di quel volo.

è Forse era questa la persona alla quale dovevo parlare. Non c’era nessun altro, e allora perché non fare conoscenza?

 

"Lei è un passeggero diretto a Chicago?" gli chiesi. "Sì, signore. Siamo solo noi due?" disse il mio amico. "Era l’ultima chiamata, e pare che siamo gli unici passeggeri.

 

Ø     Lei è un prete R.C., signore?" domandai. "Sì, sono un prete con un impegno educativo," fu la sua risposta mentre andavamo verso l’’aereo. Poi chiese: "E lei, cos’è?"

        "Oh, anch’io sono un prete." dissi. "Ma che tipo di prete?" indagò il mio compagno. "Signore, sono un prete Pentecostale," dissi.

        "Vuol dire che fa parte di quel Movimento che sta crescendo con tanta rapidità in tutto il mondo?" "Sì, signore, questo è quanto oggi in genere si riconosce."

Ø     "Mi potrebbe parlare di loro? Conosce molte cose sul Movimento Pentecostale?" Gli dissi di far parte del Movimento sin dal 1918 e di essere stato il segretario di diverse conferenze mondiali.

è "Oh, che fortuna incontrarLa," esclamò mentre salivamo sull’ aereo. "Ho sperato di incontrare qualcuno che mi potesse dire tutto sui Pentecostali."

 

Mentre occupavamo due posti vicini, la hostess offrì i suoi servigi, e il mio amico le disse: "Signora, non ci serve niente. Vogliamo solo parlare. Lei può quindi andare a sedere al suo posto davanti e dormire." Mentre diceva queste cose lo Spirito Santo mi parlò e mi disse,

è "Fagli sapere che Dio non ha nipoti." Allora seppi che avrei ricevuto altra rivelazione sulla parola sentita al mattino presto.

 

Testimonianza sulla conversione

 

Cominciai a testimoniare sulla mia conversione quando sperimentai la nuova nascita – nato da Dio. Continuai a dire come, dopo la conver­sione nel 1916, ricevetti lo Spirito Santo nel 1918, e come fui chiamato al ministero. Continuai a citare paralleli nel Nuovo Testamento, dicendo prima che,

        "Cristo era nato dallo Spirito, che noi chiamiamo nascita verginale.

        Poi all’età di 30 anni, al Giordano ricevette lo Spirito Santodue eventi distinti.

        Prima ci fu la nascita, poi fu dotato per il servizio.

Ø     Cristo non svolse mai il ministero fin quando non ebbe ricevuto lo Spirito Santo.

Ø     Poi ordinò ai Suoi discepoli di non lasciare la città di Gerusalemme fin quando non avessero ricevuto lo Spirito Santo.

 

Lo Spirito Santo venne il giorno di Pentecoste. Per questo siamo chiamati Pentecostali.

 

Ø      Più tardi in Samaria erano stati battezzati e sperimentavano i miracoli con gioia, ma ricevettero lo Spirito Santo solo dopo che gli Apostoli vennero da Gerusalemme.

Ø      Ed ecco altre due esperienze. Cornelio viveva una vita di preghiera e gli apparvero degli angeli. Aveva già sperimentato la grazia di Dio, ma quando Pietro predicò anche lui ricevette lo Spirito Santo, e ci riferiamo a questo incidente come alla Pentecoste dei Gentili."

 

D’un tratto il mio amico mi interruppe dicendo: "Oh, vedo cosa stai cercando di fare. Stai cercando di far rivivere in questo secolo la Chiesa Apostolica del Nuovo Testamento, e ti aspetti che ora accadano le stesse cose sperimentate dalle chiese primitive."   

 

"No, signore," risposi. "Non stiamo cercando niente del genere. Stiamo solo in disparte a vederlo accadere in tutto il mondo.

è La prima chiesa fu una creazione dello Spirito Santo, ed Egli non è cambiato; ma in ogni generazione lo Spirito vuol ripetere ciò che fece nella prima Chiesa Cristiana attraverso i primi responsabili e i primi membri."

 

L’opera dello Spirito Santo ai tempi nostri

 

Poi continuai a dirgli come miracolosamente, al cambio di questo secolo in molti paesi lo Spirito Santo Si è mosso in modo quasi simultaneo su coloro che stavano pregando per il risveglio.

 

Ø      Ciò avvenne negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e in Africa – in ogni continente e in quasi ogni paese del mondo. Il risveglio  Pentecostale diventò famoso  come Movimento Pentecostale che ora ha circa dieci milioni di aderenti. Non ho il tempo né lo spazio per dare qui tutti i dettagli di quanto quella sera dissi al mio amico.

 

Infine mi interruppe di nuovo e disse: "Scommettiamo che Lei pensa che tutte le altre Chiese Cristiane si sbagliano o sono andate fuori strada?"

 

Pregai per ricevere la guida per rispondere a una domanda simile. In un baleno la ricevetti. "Sì, signore, sono andate tutte per la strada sbagliata, e perfino ora i Pentecostali stanno cadendo nella stessa fossa e sbagliano anche loro."

è Parve sconcertato. "Ma cosa fanno? Dove, perché, quando, come fanno a sbagliarsi tutti?"

è "Ora signore," dissi, "la sua chiesa afferma di essere la chiesa più vecchia. Non è così?" "Sì, in questo ha ragione," rispose.

 

Ø      Allora la sua chiesa è stata la prima ad andare per la via sbagliata, e poi tutte sono cadute nella stessa fossa ."

Ø      Aggiunsi: "Fanno tutte la stessa cosacominciano bene e stanno nel giusto per un lungo periodo e poi lasciano la via maestra di Dio per entrare nelle vie secondarie degli uomini."

 

Nessuno è nipote di Dio

 

“Cosa fanno? La prego, me lo dica alla svelta. Devo saperlo prima di scendere a Chicago e lo devo condividere." Il mio amico pareva molto in ansia.

 

Ø      Pregando profondamente in cuor mio gli dissi in tono basso e chiaro: “A Dio danno dei nipoti, ma Dio non ha nipoti. Quasi ammutolito disse: "Non ho mai sentito una cosa simile! Nipoti? Che intende dire? Gli risposi:

"In realtà neanch’io avevo mai sentito una cosa simile fino a qualche settimana fa quando sentii una voce udibile che mi diceva: ‘Dio non ha nipoti.’ E solo ora, proprio in questo momento, capisco il significato di queste parole.

è Ora cercherò di spiegare perché, dove, quando e come accade tutto questo

 

La via parte dal pentimento personale

 

“Giovanni Battista predicava: ‘Pentitevi, perché il regno dei cieli è vicino.’ Poi Gesù predicò; ‘Pentitevi, perché il regno dei cieli è vicino.'

Ø      Il giorno di Pentecoste Pietro predicò:: ‘Pentitevi …. E riceverete il dono dello Spirito Santo. Perché la promessa è per voi, per i vostri figli, e per tutti quelli che verranno, tutti quelli che il Signore ha chiamato.'

Ø      In casa di Cornelio, Pietro disse ai Gentili: ‘Chi crede in Lui riceverà il perdono dei peccati.'

Quindi era chiaro che ogni Ebreo e ogni pagano che veniva alla Chiesa Cristiana lo faceva attraverso il pentimento, o conversione, o nuova nascita dallo Spirito.

 

Ø      Ognuno aveva un incontro definito col Cristo vivente, il Figlio risorto di Dio.

Anche ciò che è scritto in Atti dimostra che essi ricevettero lo Spirito Santo.

è Paolo ne era talmente sicuro che quando incontrò i discepoli a Efeso chiese loro: ‘Avete ricevuto lo Spirito Santo quando avete creduto?'

 

L’errata interpretazione umana del piano di Dio

 

“Questo risveglio continuò, la Chiesa crebbe e il Cristianesimo si diffuse in tutto il mondo di quel tempo.

Ø      Poi alcuni Ebrei o alcuni pagani cominciarono a ragionare:

Ero un Ebreo [o pagano] e sono diventato Cristiano attraverso pentimento del peccato e la conversione dal Giudaismo [o dal paganesimo] ed anche mia moglie;

Ø      ma questo mio figlio non è mai stato Ebreo [o pagano]. Non è cresciuto nel tempio. É nato da genitori cristiani, in una casa cristiana ed è stato allevato nella Chiesa Cristiana. Lui è nato Cristiano.'

 

"Tutto questo può anche essere vero, ma lui non è mai nato dallo Spirito, e quel bambino non si è pentito come peccatore perché ha avuto un severo addestramento come figlio di genitori cristiani.

è Gi hanno insegnato a cercare di vivere come cristiano, dato che è figlio dei figli di Dio.

"La cosa più carina che potresti dire di lui è che, essendo figlio di due figli di Dio diventati tali mediante la rigenerazione, ora egli è nipote di Dio – MA sta proprio qui il problema,  Dio non ha nipoti.

 

Importanza della rigenerazione o nuova nascita

 

"Poco a poco i primi cristiani cominciarono ad accettare nelle loro chiese come membri i loro figli ben addestrati ma non rigenerati - finché le loro panche furono zeppe di membri che non avevano avuto nessun incontro personale con Cristo come Salvatore e tanto meno un’esperienza Pentecostale.

 

Ø      Non erano nati dallo Spirito e quindi non potevano essere riempiti di Spirito. Dio dice: '[Non è] per potenza né per forza ma per il Mio Spirito.'

Ø      Nella Chiesa lo Spirito non trovò più cuori purificati in cui risiedere, e la Chiesa spiritualmente si raffreddò fino a che

perfino sul pulpito salirono predicatori ben addestrati ma non rigenerati, che predicavano la lettera ma che non avevano lo Spirito.

 

"Quando l’Imperatore Costantino costrinse il suo esercito a farsi battezzato nella Chiesa, questa era già talmente morta con una generazione di nipoti non rigenerati che questi soldati corrotti si trovarono proprio a loro agio della società cristiana.

 

Ø      Spiritualmente la Chiesa era morta. Ma Dio non la lasciò in quelle condizioni. Più  e più volte lo Spirito Santo trovò un cuore attraverso il quale poter raggiungere le orecchie della gente.

 

Uomini simili erano l’eccezione ed erano considerai fanatici e di solito erano perseguitati o martirizzati.

 

Risvegli nel passato

 

"Ad esempio venne un uomo che si chiamava Martin Lutero. Dal suo ministero derivò la Riforma.

Ø      Una chiesa nuova parve prendere vita con membri che avevano un incontro nuovo, autentico con Cristo e con lo Spirito Santo. Tuttavia,

Ø      non ci volle molto prima che alcuni genitori Luterani cominciassero a ragionare e a dire: 'Ma i nostri figli non sono mai stati Cattolici Romani; sono nati Luterani.' Proprio allora ricominciò tutto da capo – nipoti per Dio nelle Chiese Luterane o della Riforma.

 

""Poi John Wesley venne in Inghilterra, e ci furono i risvegli Occidentali. Uomini e donne ancora una volta furono sfidati a ricercare Dio e a nascere dallo Spirito.

 

Ø     Ma dopo due o tre generazioni alcuni genitori cominciarono a ragionare: “I nostri figli non sono mai stati Anglicani, Luterani o Cattolici Romani; ecco sono nati proprio Wesleyani o Metodisti.’

Ben presto i nipoti riempirono le chiese e il risveglio finì.  

 

Ora al cambio di questo secolo arrivò il risveglio Pentecostale. Tutti furono chiamati al pentimento. Tutti quelli nati dallo Spirito ora erano incoraggiati a ricercare e a ricevere il battesimo nello Spirito Santo con la prova conforme al Nuovo Testamento del parlare in lingue e le manifestazioni dello Spirito Santo, come profezia e guarigione.

 

Ø      Nonostante le obiezioni delle vecchie chiese, il risveglio si diffuse. Era la stessa cosa nei paesi cattolici e protestanti e nelle terre pagane.

Ø      Quando la gente è nata dallo Spirito, vive. Quando quelle persone sono piene di Spirito, ricevono il potere di diventare testimoni.

 

Il Risveglio nel 20° secolo

 

Ma ora cosa sta accadendo? Troviamo che agli inizi di questo risveglio, 50 anni fa, ci si aspettava che tutti fossero riempiti di Spirito con la conferma delle ‘lingue’ prima di poter svolgere qualunque compito o mansione nella chiesa Pentecostale o nell’Assemblea Pentecostale,

Ø      ma oggi sono i figli e i nipoti dei pionieri Pentecos­tali a insegnare nelle scuole domenicali ed essi occupano ogni tipo di funzione nelle chiese locali senza aver mai avuto una vero battesimo nello Spirito secondo Atti 2,4.

Ø      Le onde della potenza e del risveglio Pentecostale stanno rapidamente affievolendosi. C’è il pericolo che fra un’altra generazione possiamo avere un Movimento Pentecostale senza Pentecoste ovvero, senza l’esperienza, proprio come gli altri risvegli che ancora accentuano una verità o l’altra, ma senza averla mai sperimentata.

Quando subentrano i ‘nipoti,’ i risvegli si cristallizzano in società e fondano chiese. Ma Dio non ha nipoti.”   

 

Spaventoso …. Spaventoso … " fu tutto ciò che in un primo momento il mio amico prete riuscì a dire.

Ø      Poi propose che avremmo potuto rivederci qualche volta. “La tua storia dei nipoti ha sconvolto la mia filosofia," concluse.

Ø      Ci separammo con una calda stretta di mano, e non ci siamo incontrati mai più. Ma io ho pregato per lui.

Ø      Mi chiedo se quella sera egli si sia interrogato: "Cosa sono? Un figlio o un nipote?" E poi al mattino dopo, pregando, avrà ricordato "Padre nostro che sei nei cieli”? Dio è mio Padre? L’ho trattato come un nonno? Ma Dio non è il nonno di nessuno."

Mi domando cosa mi chiederebbe se ci incontrassimo ancora.

 

Dal 1959 ho ripetuto l’esperienza descritta qui sopra quasi ogni settimana. L’ho riferita negli incontri dei ministri, ai membri delle facoltà dei seminari, agli studenti nei seminari e a così tanti teologi da non poterne ricordare il numero o i nomi.

Ø      Molte volte mi hanno chiesto di scrivere questa storia, e su richiesta di alcuni ecclesiastici protestanti di primo piano, lo faccio con la preghiera che questo messaggio possa scuotere uomini e donne onesti a partire dalla Chiesa Cattolica alle chiese Protestanti e perfino alle fila dei miei stessi fratelli Pentecostali dovunque.

 

RICORDATE ... DIO NON HA NIPOTI!

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:48

07

 

IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO

 

 

Indice Argomenti

- Perché il ‘battesimo’

- Il Battesimo nello Spirito

- Un incontro con Cristo

- Parla in lingue e magnifica Dio

- Chi è a parlare? Lo Spirito o voi?

 

 

Perché “battesimo”?

 

“Spesso si fa la domanda: Perché si dice "battesimo"? Perché lo considero il miglior termine teologico. L’idea stessa ha avuto origine in cielo.

Ø      "Il battesimo di Giovanni, veniva dal cielo, o dagli uomini?” (Luca 20,4). "Colui sul quale vedrai scendere lo Spiri­to e fermarsi su di lui, è quello che battez­za con lo Spirito Santo" (Giovanni l,33).

 

Giovanni Battista disse inoltre: "Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo" (Giovanni 1,29). Appare chiaro che Giovanni sottolineasse che Gesù avrebbe avuto due ministeri speciali.

1)    – Come Agnello di Dio sul Calvario sarebbe diventato il Salvatore, e

2)    – come Colui sul quale permane lo Spirito sarebbe diventato il battezzatore il giorno di Pentecoste.

 

"Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre" (Eb. 13,8).

Ci salva ancora dal peccato e ci battezza ancora nello Spirito Santo.

 

Fu Dio a dare la parola “battesimo" a Giovanni ed anche l’immagine e l’atto.

 

Io vi battezzo in acqua.... Egli vi bat­tezzerà con lo Spirito Santo” (Mt. 3,11).

 

Gesù lo confermò quando disse:

 

“Poiché Giovanni vi ha battezzati con acqua; ma fra non molti giorni voi sarete battezzati con lo Spirito Santo " (Atti 1,5).

 

Quindi, il giorno di Pentecoste Cristo iniziò il Suo ministero di battezzare nello Spirito Santo. Era la prima volta che dei seguaci di Cristo erano battezzati nello Spirito da Lui.

 

Circa dieci anni dopo Pietro tornava a dichiarare che era Cristo il battezzatore nello Spirito. In sua difesa, davanti agli altri apostoli a Gerusalemme, perché accettassero e battezzassero nella chiesa i pagani nella casa di Cornelio, disse:

 

"Mi ricordai allora della parola del Si­gnore che diceva: "Giovanni ha battezza­to con acqua, ma voi sarete battezzati con lo Spirito Santo" (Atti 11,16).

 

Negò qualunque responsabilità per quanto era accaduto ai pagani. Dichiarò che prima Cristo li aveva battezzati nello Spirito Santo, ed egli quindi non osava impedire che fossero battezzati in acqua e che fossero così riconosciuti membri del corpo di Cristo.

 

   

Il Battesimo dello Spirito

 

Oggi gran parte della confusione è questione di semantica. Troppo spesso sentiamo la gente parlare del battesimo dello Spirito quando intendono nello o con lo Spirito.

 

è    Il battesimo dello Spirito avviene al momento della conversione o rigenerazione.

Le persone del mondo non possono ricevere lo Spirito (Giovanni 14, 17), ma Egli convincerà il mondo del peccato (Giovanni 16, 9) e della giustizia, portandole a Cristo (I Cor. 1, 30) per essere redente dal peccato.

 

Quando poi il peccatore si è pentito del peccato e ha accettato Gesù come Salvatore, è

è battezzato dallo Spirito nel corpo di Cristo sulla terra, la Chiesa.

 

" Ora noi tutti siamo stati battezzati da uno Spirito in un unico corpo… e siamo stati tutti abbeverati in uno Spirito." (1 Cor. 12,13).

 

1° - Questo allora diventa il primo evento nella vita del cristiano.

 

Il battezzatore è lo Spirito Santo,

        la Chiesa è l’elemento nel quale Egli battezza, e

        il peccatore non rigenerato è l’oggetto che viene battezzato.

 

Se questo evento non diventa un modo nuovo di vivere, ha poco significato.

 

"Se dunque uno è in Cristo, egli è una creatura nuova [mediante l’ evento della rigenerazione]: le cose vecchie sono pas­sate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove" (Il Cor. 5,17).

 

***

è Per il fatto che lo Spirito Santo ha battezzato questo nuovo membro nel corpo, diventa dovere del corpo (la Chiesa) riconoscere quest’atto dello Spirito battezzando in acqua il nuovo credente.

        La Chiesa è l’agente, il veicolo;

        l’acqua l’elemento e

        il nuovo cristiano  l’oggetto.

 

2° - Questo allora diventa il secondo evento nella sua vita.

 

è Ora ha ricevuto lo Spirito (Ez. 36,26; Giovanni 1,12, 13; Giovanni 3, 6-8)

        ed è stato accettato nella Chiesa.

Rimane ancora un altro passo o evento.

***

 

3° - Il peccatore rigenerato, ora membro della Chiesa Cristiana, deve essere

è battezzato nello Spirito Santo dal Signore Gesù Cristo, il capo della Chiesa.

        Cristo è l’agente,

        lo Spirito Santo è l’elemento e

        il credente è l’oggetto.

  

Un incontro con Cristo

 

Essere battezzati dallo Spirito nel corpo

è non è un incontro con la Chiesa ma con lo Spirito Santo.

 

        Il battesimo in acqua non è un incontro con l’acqua ma con la Chiesa.

        Il battesimo nello Spirito Santo non è un incontro con lo Spirito ma con Cristo, il battezzatore.

 

Ciò significa resa totale e impegno assoluto con Gesù.

è Senza questo non possiamo battezzarti nello Spirito.

 

L’immagine che Giovanni Battista dette di questo ministero di Cristo è quella dell’immersione totale nel fiume.

        Il candidato non riceve il fiume (lo faceva quando beveva dal fiume (Giovanni 4,14; 1 Cor. 12, 13).

        Ora è il fiume che riceve o straripa sul  candidato (Giovanni 7, 38,39).

 

Il candidato che veniva al Giordano per il battesimo non si metteva a sguazzare nell’acqua. Non nuotava nel fiume. Non faceva tuffi profondi per essere battezzato. In modo tranquillo, deciso e riverente,

        egli entrava camminando nel fiume finché giungeva vicino al battezzatore.

        A quel punto interrompeva ogni azione da parte sua e si arrendeva completamente al battezzatore.

        In un momento, a dire il vero in pochi secondi, il battessimo era completo.

        Poi il candidato iniziava di nuovo ad agire tornando sulla riva.

 

Tutti quelli che hanno accettato Cristo come Salvatore e che sono stati rigenerati dallo Spirito possono entrare in questa relazione con Cristo.

 

        Perfino in completa solitudine una persona può in tutta calma e devozione starsene comodamente seduta, come fecero il giorno di Pentecoste (stavano seduti) o in casa di Cornelio (ascoltavano Pietro stando seduti) e lasciare che sia Gesù a fare tutto.

        Non potete pregare o lodare per entrare in quest’esperienza.

        Vi dovete arrendere a Cristo ed è Lui a darvi l’esperienza.

 

Ma in attesa dell’esperienza, fissate la mente su Cristo (Il Cor. 10,5, 6). Con la certezza con cui si avverte l’effetto dell’acqua sul corpo, così voi potete avvertire l’effetto dello Spirito Santo all’interno del vostro corpo.

        In quel momento saprete che lo Spirito ha preso il sopravvento.

        Potreste tremare, scuotervi o avvertire qualche emozione profonda dentro di voi, ma dalle dichiarazioni della Scrittura c’è una cosa sola che potete aspettarvi. Secondo Atti  2, 4, 10, 44-46, 19, 6, è accaduta ogni volta.  

 

Parla in lingue e magnifica Dio

 

"Chi parla in lingue sconosciute non parla agli uomini, ma a Dio: infatti nessun uomo lo capisce; ma egli in spirito proferisce misteri" (1 Cor. 14, 2). Il che ha un senso.

 

Parli a Dio e Lui capisce. É tutto ciò che importa, perché questo è il momento della resa totale a Lui.

 

        È un impegno assoluto, ed Egli prende il timone per mettere la vostra nave su una nuova rotta (Giacomo 3, 2, 4, 5).

        Poi scoprite la verità della testimonianza di Paolo:

"Chi parla in una lingua sconosciuta edifica se stesso" (I Cor. 14,4).

        É l’inizio di una nuova vita di ministero. Non appena sarete edificati vorrete edificare gli altri.

Poi seguono le altre manifestazioni dello Spirito secondo 1 Corinzi 12, 7.

 

Chi è a parlare, lo Spirito o voi?

 

ENTRAMBI! Voi pronunziate le parole che Egli vi dà da esprimere. Parlate a Dio con parole che Egli mette sulle vostre labbra. Scoprirete che il principio è lo stesso di Marco 13,11:

 

"Non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo."

 

Inoltre, questo è un atto di fede da parte vostra: "Questi segni seguiranno quelli che credono  ... parleranno in lingue nuove " (Marco 16, 17).

 

        Non appena credete alla Sua parola, alle Sue promesse, osate parlare, e lo Spirito vi darà le parole da esprimere.

        Ma non appena dubitate, la manifestazione cessa, e

        per quelli che dubitano soltanto senza credere mai, questa manifestazione dello Spirito non inizierà mai.  

 

Ai cristiani che NON hanno mai ascoltato il tipo di dottrina (umana e sbagliata) che dice: "Questo non vale per i nostri tempi, può essere un male, e si tratta di pura emozione,"

 

        non resta difficile cooperare con lo Spirito e parlare come Egli ci dà di esprimerci.

        Ma chi ha imparato e predicato questa dottrina corrotta sulle manifestazioni e doni dello Spirito Santo trova blocchi mentali terribili nella propria mente inconscia.

        Spesso queste persone soffrono di un grave complesso di colpa e devono prima credere che "egli è fedele e giusto e ci perdona" (1 Giovanni 1, 9).

        Non appena accettate la remissione dei peccati (Atti 10, 43), il linguaggio dello Spirito scorrerà dalle vostre labbra. Allora scoprirete la verità di II Timoteo 1, 7.

 

Avete ricevuto lo Spirito di " potenza e d’amore, e di una mente salda.”

 

L’amore scuoterà le vostre le vostre emozioni più profonde e più sacre. Possono scendervi le lacrime sulle guance,

 

        ma Egli ha anche una mente salda, e non ti comporterai come un matto, ma glorificherai Dio in lingue nuove, a te sconosciute, ma che Lui capisce.

 

Da 45 anni ho il piacere di avere questa forma di devozione.  Ogni parola scritta da Paolo e da altri è stata confermata dalla mia esperienza.

è Non è necessario che io speculi sul significato della Parola, perché la Parola si è fatta "carne" nella mia vita di membro del corpo di Cristo.

 

        All’inizio ho avuto l’esperienza del deserto e il nemico sfidò tutto quello che avevo, ma non sono mai dipeso dall’esperienza.

        Ho sempre cercato di accertarmi che "sta scritto," proprio come fece Gesù.

        Ora posso seguire facilmente e regolarmente il consiglio dell’ Apostolo Paolo:

 

"Ravviva il dono di Dio che è in te" (Il Tim. 1, 6).

 

Lo posso ravvivare in ogni momento, dovunque, e ho scoperto che " lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spi­rito Stesso intercede per noi con sospiri [per la mente è così che sembrano le lingue] inesprimibili (Diodati = ineffabili) [con la mente]" (Rom. 8,26).

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:49

08

 

 PREGARE CON LO SPIRITO

 

 

Indice Argoment

 

- La promessa del Padre e le lingue

- Edificare = costruire, formare

- Una domanda importante

- Adorare Dio in Spirito e verità

- Una confessione importante

- Un severo ammonimento

- La "via eccellente” : l’Amore NON è un DONO

- Ci saranno falsi fratelli

 

Le lingue e la promessa del Padre

 

" Ma quelli che sperano nel Signore rinnoveranno [cambieranno] le loro forze" (Is. 40,31).

"Aspettate la promessa del Padre... e sarete battezzati [cambiati] nello Spirito Santo" (Atti l, 4, 5).

" Allo stesso modo anche lo Spirito sovviene alle nostre debolezze, perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spi­rito Stesso intercede per noi con sospiri ineffabili." (Rom. 8,26).

"Perché chi parla [prega] in altra lingua non parla [prega] agli uomini, ma a Dio: poiché nes­suno lo comprende, ma egli in spirito pro­ferisce [prega] misteri" (I Cor. 14: 2) .

"Perché, se io prego in una lingua sconosciuta, il mio spirito prega, ma la mia mente ri­mane infruttuosa. Che si deve dunque fare? Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con la men­te; canterò con lo spirito, ma canterò an­che con la mente" (I Cor. 14: 14, 15) .

 

"Io vorrei che tutti parlaste [pregaste] in altre lin­gue, ma molto più che profetizzaste [o parlaste con intelligenza] … affinché la chiesa ne riceva edi­ficazione" (I Cor. 14, 5).

"Chi parla [prega] in altra lingua edifica se stes­so, ma chi profetizza edifica la chiesa." (l Cor. 14,4).

"Così anche voi, poiché siete desidero­si di avere doni [manifestazioni] spirituali, cercate di ab­bondarne per l'edificazione della chiesa" (I Cor. 14, 12) .

"Ma nell'assemblea preferisco dire cin­que parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri [edificare la chiesa], piuttosto che dieci­mila parole in una lingua sconosciuta" (I Cor. 14, 19) .

Ma a casa, nelle mie preghiere private, egli dice: "Ti ringrazio, mio Dio, io parlo [prego] in lingue più di tutti voi" (I Cor. 14, 18) . Sì, perfino diecimila parole.  

 

Edificare  = costruire, formare

 

Come può qualcuno edificare la Chiesa se egli stesso non è edificato? É chiaro che Paolo conoscesse

è il segreto di  "edificare se stesso" pregando in lingue.

Per questo poteva edificare la Chiesa con rivelazioni, conoscenza, profetizzando o con la dottrina (I Cor. 14, 6). Egli dice: "Perfino mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi" (Atti 22, 17). Questo è vera preghiera nello Spirito.

Anche Pietro, il grande costruttore della chiesa, pregava nello Spirito.

" Pietro salì sul terrazzo della casa, verso l' o­ra sesta [mezzogiorno], per pregare.’ (Atti 10, 9). "…fui rapito in estasi ed ebbi una vi­sione (Atti 11, 5).

Quello fu l’inizio della Chiesa dei pagani.. Fu il primo passo verso le missioni cristiane. Fu il pregare nello Spirito che portò Pietro a obbedire al grande mandato:

" Andate, dunque, e fate discepoli di tutte le nazioni" (Mt. 28, 19).

Fin quando non pregò nello Spirito sul terrazzo a Joppa egli aveva predicato  il Vangelo "a nessun altro, se non ai soli Giudei" (Atti 11,19).

 

Una domanda importante

 

In seguito mi rivolgevano più spesso di prima  la domanda: Che bisogno abbiamo, quali sono i vantaggi, o la grazia,  nel parlare o pregare in lingue?  

Ø      Dalle Scritture citate sopra a questo punto deve esservi chiaro che la grande necessità di pregare, cantare e adorare nello Spirito viene soddisfatta quando parlate, cantate o pregate in lingue.

Questo è pregare veramente nello Spirito.

 

Adorare Dio in Spirito e verità

 

"Ma l' ora viene, anzi è gia venuta, che  i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono gli adoratori che il Padre cerca.

Dio è Spirito, e quelli che Lo adorano devono adorarlo in spirito e verità" (Giovanni 4,23,24) .

"Ma, quando verrà Lui, lo Spirito di verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà da Se Stesso, ma dirà tutte le cose che ha udito, e vi annunzierà le co­se a venire. Egli mi glorificherà, perché prenderà del Mio e ve lo annunzierà" (Giovanni 16, 13, 14) .

 

Volete glorificare Cristo? Volete conoscere la mente di Cristo? Volete conoscere le cose a venire?

Ø      Allora lasciate che lo Spirito abbia la Sua via e permettete a Lui di pregare in voi e tramite voi in "lingue sconosciute," perché in lingue parlate e pregate sempre "come lo Spirito vi dà di esprimervi" (Atti 2, 4).

 

Una confessione importante

 

Da me sono venuti ministri, missionari e altri per dirmi qualcosa di questo genere:

è "Ho ricevuto il battesimo nello Spirito Santo tempo fa. All’epoca parlai appena un poco in lingue, giusto un segno [1 Cor. 1,22] ma dopo mai più. Ora non ho altre manifestazioni dello Spirito. Temo che il mio ministero sia freddo, anche se sostengo il battesimo nello Spirito. Io non conosco quella straripante pienezza che penso dovrei avere.

è Forse perché non ho continuato  a pregare in lingue?"

 

Candidamente, penso sia così. Non hai colto il segreto del pregare e adorare nello Spirito. Hai pregato "con l’intelligenza" e l’intelletto  è stato molto attivo, ma il tuo spirito moriva di fame perché non hai pregato "nello spirito."

 

Ø      È così edificante  pregare e cantare "con lo spirito" nelle devozioni private. Sì, perfino in chiesa puoi pregare in lingue sussurrando a Dio (1 Cor. 14,28).

Ø      Hai mancato di edificare te stesso, e ora trovi impossibile edificare, come vorresti, la chiesa attraverso "l’interpretazione delle lingue," la profezia e tutto il resto delle manifestazioni dello Spirito.

 

"Non è forse generalmente accettato che le lingue è più piccolo dei doni dello Spirito?" Sì, può anche essere così. 

 

Ø      Ma è proprio questo il motivo per cui dovresti cominciare da questa manifestazione, e le altre  poi seguiranno.

Pregare in lingue sconosciute ti edificherà al punto che presto sarai in grado di edificare la Chiesa. Prima Egli edifica te, poi la chiesa attraverso di te.

 

è "Lo Spirito Santo non mi ha dato il dono delle lingue,' " dice un altro.

 

Per la questione dei "doni," permettetemi di assicurarvi che lo Spirito Santo non dà il dono delle lingue, o qualunque altro dono.

Ø      Egli manifesta solo Se Stesso attraverso di voi affinché voi possiate dare questi doni alla Chiesa per l’edificazione (vedi I Cor. 12, 7).

 

La  manifestazione è data ad ogni uomo, perfino a voi, come Egli vuole (vs. 11).

 

Ø     Proprio sin dall’ inizio, quando parlasti in lingue la prima volta come lo Spirito ti dava di esprimerti, si trattava di una manifestazione dello Spirito e rimane sempre solo quella.

 

Le lingue che portano un messaggio alla Chiesa attraverso l’ interpretazione sono un dono fatto alla Chiesa attraverso chi parla.

 

Un severo avvertimento

 

Sono forse tutti profeti? (1 Cor. 12, 29) . No di certo. Ma: "Tutti infatti, ad uno ad uno, potete profetizzare, affinché tutti imparino e tutti siano incoraggiati" (1 Cor. 14,31). (Vedi anche versetto 24 – se tutti profetizzano.)

 

"Parlano tutti in altre lingue?" (1 Cor. 12,30). No, non in chiesa. Ma l’Apostolo scrive: "Io vorrei che tutti voi parlaste in altre lin­gue" (I Cor. 14,5). "Io parlo in lingue più di tutti voi" (vs. 18). "Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti parlano in lingue" (vs. 23). Tutti possono parlare in lingue nelle preghiere private, ma solo due o tre nella chiesa (I Cor. 14, 27) .

 

La “via più eccellente,” l’ AMORE, NON È UN DONO

 

"Ora, cercate ardentemente i doni mag­giori! Ed io vi mostrerò una via ancora più eccellente [del cercare ardentemente]" (I Cor. 12,31) – non doni più eccellenti.

Ø     Non c’è modo di edificare la Chiesa se non mediante la manifestazione dei doni attraverso vari membri nel corpo dei santi riuniti.

Ø     Quindi i credenti radunati dovrebbero "desiderare ardentemente" che lo Spirito manifesti i doni migliori.

"Or tutte queste cose le opera [o manifesta] quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i Suoi doni a ciascuno [non solo ad  apostoli, profeti, pastori e maestri] individualmente, come vuole" (I Cor. 12,11).

 

"Quand'anche parlassi le lingue de­gli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, diventerei un bronzo riso­nante o uno squillante cembalo [gran chiasso]" (I Cor. 13, l).

 

è E allora, eliminiamo le lingue, dice qualcuno. Ma è proprio così? "

è E se spendessi tutti i miei beni per nutrire i poveri ... ma non avessi amore, tutto que­sto niente mi gioverebbe" (vs. 3). E allora, eliminiamo le società benevole e le associazioni caritatevoli? Oh no, è proprio quella la prova del nostro amore cristiano.

Perché allora fare obiezioni alle lingue?

 

Ma cosa avviene se parlate con le lingue degli uomini e degli angeli e avete l’amore?

 

Ø     Allora diventate davvero l’oracolo di Dio. Ma non bramate queste benedizioni per se stesse. Esse sono vostre se voi appartenete a Cristo e Lo amate con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente (Mt. 22,37).

 

Dovete anche amare il prossimo come voi stessi (vs. 39).

 

"Da questo abbiamo conosciuto l' amo­re di Dio: perché Egli ha dato la Sua vita per noi; anche noi dobbiamo dare la no­stra vita per i fratelli" (I Giovanni 3,16) .

"Perciò, fratelli miei, cercate ardente­mente il profetizzare [per poter edificare la Chiesa], e non impedite di parlare in altre lingue [affinché i membri edifichino se stessi]" (I Cor. 14,39) .

 

Ci saranno falsi fratelli

 

"Ma voi, carissimi, ricordatevi delle pa­role che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto; Essi vi dicevano che nell'ultimo tempo vi saranno degli schernitori che cammine­ranno secondo le loro empie passioni [dicendo grosse parole ampollose, ricevendo l‘ammirazione degli uomini per vantaggi personali – Giuda 17-18].

Costoro sono quelli che si separano, gente sensuale [o carnale, I Cor. 2,14], che non ha lo Spirito.

Ma voi, carissimi, edificate voi stessi [pregando in lingue, I Cor. 14,4] nella vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo" (Giuda 17-20) .

 

"Pregando in ogni tempo con ogni sorta di preghiera e di supplica nello Spirito [pregando in lingue], e vegliando a questo scopo con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi" (Ef. 6,18).

"E colui che investiga i cuori conosce quale sia la mente dello Spirito, poiché Egli intercede per i santi, secondo la volontà di Dio" (Rm. 8, 27) .

 

Io propongo che tutti i ministri, missionari e membri di tutte le chiese cerchino ed incontrino Cristo, il potente Battezzatore, per ricevere il battesimo nello Spirito Santo (Mt. 3, 11 e Atti 1,5).

 

Ø     Quando poi cominciate a parlare in altre lingue come lo Spirito vi dà di esprimervi (Atti 2,4), continuate ad adorare Dio in Spirito e verità, per poter essere edificati fino a che la vostra vita e ministero saranno del tutto dediti all’ edificazione della Chiesa.

 

Non cessate di pregare in lingue. Non impedite che si parli in lingue.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:52

09

GLOSSOLALIA

 

Indice Argomenti

 

- Ricerca sugli effetti della glossolalia

- Parlare in lingue è preghiera

- Interpretazione delle lingue

- Domande sull’interpretazione

- Comuni malintesi

- Parlare in lingue sempre?

 

- Potenza del pregare in lingue. E’ un dono?

- Doni dello Spirito = manifestazioni

- Quando le lingue sono un segno

- Quando pregare per l'interpretazione

- Controllare ma non impedire

 

 

Ricerca sul significato e gli effetti della “glossolalia”

 

"Sono un fisico e svolgo un lavoro di ricerca per una grande società chimica. Sono anche laureato in seminario e prete Episcopale."

Inizia così la testimonianza del Rev. WiIliam O. Swan, pubblicata sulla Rivista Trinity, P.O. Box 2422, Van Nuys, California, per la Pasqua del 1962. La sua storia continua così:

 

Ø      "Entrammo in cattedrale per pregare. Quando uscii, sentii che le mie labbra formavano un linguaggio nuovo, e seppi che potevo farlo di nuovo quando lo avessi desiderato.

"Decisi di fare del parlare in lingue l’obiettivo di uno studio intro­spettivo. Da dove viene, in termini teologici, psicologici, e di buon senso? .. Quanta immaginazione è richiesta per fare le dichiarazioni di cui ho sentito parlare?

 

Ø      "Per avere le risposte, ho parlato più volte in lingue durante la giornata. Cercavo dei modelli, frasi ripetitive, tracce da usare per l’analisi. Ma l’esperimento incontrò difficoltà immediate.

è Quella sensazione di essere 'davanti all’altare' la avvertivo entro circa 45 secondi, e se persistevo per due o tre minuti, avrei provato tanta emozione.

"Da allora, quando parlo in lingue tutta la mia persona è imbevuta di una sensazione d’amore, e pare che lasci una macchia perma­nente d’amore che non evapora.

 

"In tre brevi giornate lo studio sperimentale era finito, con tutte le mie domande praticamente senza risposta.

è Avevo scoperto nella maniera più  potente ciò che tutti gli altri pare presumano: parlare in lingue è preghiera!"

L’autore di quest’articolo stava pregando col Rev. Swan quando questi ricevette il battesimo nello Spirito Santo nella Cattedrale Episcopale di St. Paul, Detroit, Mich., U.S.A.

 

Parlare in lingue è preghiera

 

"Per me chi parla in una lingua [sconosciuta] non parla agli uomini ma a Dio, perché nessuno lo capisce … mentre  nello Spirito [Santo] mormora verità segrete e cose celate [non ovvie alla comprensione]" (1 Cor. 14, 2, N.T. Ampl.).

 

"Nello stesso modo anche lo Spirito (Santo) viene in aiuto e ci sostiene nelle nostre debolezze; perché non sappiamo quale preghiera offrire né come offrirla degnamente come dovremmo,

ma lo Spi­rito Stesso viene a far fronte alle nostre suppliche e implora per conto nostro con gemiti indicibili e sospiri troppo profondi per essere espressi. [Nota dell’autore: Penso che questo sia solo un altro modo per descrivere la preghiera in lingue.]

 

E Colui che investiga i cuori degli uomini conosce quale sia la mente dello Spirito (Santo)... perché lo Spirito intercede e implora [davanti a Dio] per conto dei santi secondo Dio e in armonia con la Sua volontà" (Rm. 8, 26, 27, N.T. Amp.)

 

L’ Apostolo Paolo, che parlava in lingue più di tutti i suoi contemporanei (1 Cor. 1,18), non ha mai parlato di un caso  nel quale sembrava che la chiesa o qualcuno avesse ricevuto un messaggio in lingue, o perfino in lingue e interpretazione.

 

Ø       Egli scrive: "Perché, se io prego in un’ altra lingua, il mio spirito ben prega, ma la mia mente ri­mane improduttiva" (I Cor. 14,14). Poi dice: "Pregherò con lo spirito, ma pregherò anche con l’intelligenza" (I Cor. 14,15) .

Ø       Al versetto 16 dice: “Tuttavia, se tu lodi Dio con lo spirito [in lingue], colui che occupa il posto del profano, come dirà "amen" al tuo ringraziamen­to [preghiera], poiché egli non comprende ciò che tu dici [in lingue]?"  

 

A me pare molto chiaro che

è Paolo considerava tutta la preghiera in lingue come preghiera e sempre rivolta a Dio, mai un "messaggio" per gli uomini.

è Preghiera può essere rendimento di grazie, fare intercessione, lodare, adorare, venerare e confessare il nostro amore, ammirazione, gratitudine e devozione a Dio. In questo troppo spesso noi siamo deboli, ma "lo Spirito ci soccorre nelle nostre infermità."

 

Interpretazione delle lingue

 

Ora, se quindi il parlare in lingue è parlare a Dio, è sempre preghiera, e l’interpretazione sarà sempre in forma di preghiera

è l’uomo che parla a Dio, e non Dio che parla agli uomini.

 

Perfino il giorno di Pentecoste, quando i non credenti sentirono che le loro lingue erano parlate da quelli che parlavano in lingue per la prima volta, non ascoltarono messaggi o sermoni rivolti a loro, ma li sentirono "dire in ... lingue, le opere meravigliose di Dio."

 

Ed anche in casa di Cornelio: "Li sentirono parlare in lingue [sconosciute] ed esaltare a magnificare Dio" (Atti 10,46, N.T. Ampl.) .

 

Paolo dice: "Io vorrei che tutti parlaste in altre lin­gue, ma molto più che profetizzaste, perché chi profetizza è superiore a chi parla in altre lingue a meno che egli in­terpreti, affinché la chiesa ne riceva edi­ficazione” (l Cor. 14,5).

Ø      Così le lingue seguite dall’interpretazione edificano la Chiesa, e quindi anche "chi profetizza edifica la chiesa" (I Cor. 14,4) .

 

La profezia è edificante per la Chiesa, e le lingue più l’ inter­pretazione edificano la Chiesa. In realtà sono entrambe edificanti, ma non dice che le lingue più l’inter­pretazione è profezia.

 

L’ inter­pretazione deve essere preghiera, perché

è parlare in lingue è parlare a Dio, e

è profetizzare è parlare "agli uomini per la loro edificazione e per il loro progresso e incoraggiamento costruttivo e spirituale, e per la loro consolazione" (I Cor. 14,3, N.T. Amp.).

 

Troppo spesso sentiamo parlare di un "messaggio in lingue."

Ø      Ma un termine o idea simile nel Nuovo Testamento non esiste. Piuttosto dovrebbe essere "una preghiera in lingue" o magari "una espressione in lingue."

 

"Chi parla in una lingua sconosciuta edifica se stesso" (vs. 4). Naturalmente, dato che il parlare a Dio è preghiera, non importa dove o quando o come, edificherà sempre, darà sempre conforto o incoraggerà colui che prega. Più uno è edificato più c’è la speranza di essere usati dallo Spirito di Dio per edificare gli altri nella Chiesa.

 

Poiché parlare in lingue è preghiera, non significa che ciò che viene dopo "un’espressione in lingue" debba essere inter­pretazione.

Ø      Potrebbe essere benissimo una risposta alla preghiera appena espressa dallo Spirito, perché la preghiera, la vera preghiera, dovrebbe essere un dialogo tra il Padre e il bambino, e il nostro Padre parla ai Suoi figli in profezia.

 

Domande sull’interpretazione

 

Ho pregato con moltitudini venute a cercare il battesimo nello Spirito Santo dal Battezzatore potente, il Signore Gesù Cristo.

Ø     Egli aveva detto: "Quelli che credono ... parleranno in lingue nuove" (Marco 16, 17, N.T. Ampl.).

 

Perfino dopo 40 anni di esperienza non smetto mai di  gioire  quando prego con quelli che incontrano Gesù Cristo come loro Battezzatore (Giovanni 1,33, 34) e li sento parlare in "lingue nuove," "altre lingue," "lingue sconosciute," o "diversi tipi di lingue," come lo Spirito dà loro di esprimersi.

Ø     Sì davvero, parlano, ma è lo Spirito che dà loro di esprimersi. Egli forma le parole sulle loro labbra ed essi parlano per fede in Lui, per magnificare Dio.

 

Qualcuno allora chiederà: "Mentre parlavo in lingue, mi sembrava di ricevere una strana comprensione di ciò che dicevo in lingue a Dio. Era forse inter­pretazione?"

Ø     Sì, lo Spirito Santo ha sollecitato la tua comprensione per conoscere cosa Egli stava dicendo a Dio in lingue sconosciute attraverso la tua lingua.

 

Qualcun altro chiede: "Mentre parlavo in lingue mi sembrava di ricevere attraverso la mia intelligenza alcune rivelazioni nuove e qualche risposta ai miei problemi. Era forse inter­pretazione?"

 

Ø      No, quella non era inter­pretazione. Era la risposta alla tua preghiera. Era il dialogo tra te e il Padre. Tu gli parli in lingue e Lui ti parla attraverso la tua intelligenza.

Ø      Ogni rivelazione che ti giunge personalmente attraverso l’intelligenza non è mai inter­pretazione, perché parlare in lingue è parlare a Dio.

Il Padre non ti parla in lingue; sei tu che parli in lingue a Lui.  

 

Ed ecco poi un’altra domanda: "Mentre parlavo in lingue ho ricevuto un messaggio per la Chiesa (o per qualcuno); era inter­pretazione?"

 

Ø      No, non era inter­pretazione. Era profezia, e dovresti imparare ad esprimere rivelazioni simili con grande calma, devozione e fiducia.

Ø      Può essere la risposta alla preghiera nello Spirito che tu hai fatto per altri, o per la Chiesa. Non ti eccitare né gridare con forza quelle parole.

 

In seguito spesso mi hanno chiesto: "Come faccio a sapere cos’è inter­pretazione e cosa è profezia?"

Ø     L’inter­pretazione delle lingue è sempre rivolta a Dio e termina in Lui. La profezia è rivolta alla gente, per l’edificazione, l’esortazione e il conforto.

 

Comuni malintesi  

 

Di recente un ministro mi disse: "Nella mia chiesa ho proprio dei problemi sull’ inter­pretazione delle lingue.

 

Ø     Qualcuno parla in una lingua e somiglia a una preghiera ripetuta due o tre volte. Poi un altro comincerà a interpretare, ma senza alcuna ripetizione nell’ inter­pretazione.

 

In realtà l’ inter­pretazione di solito dura molto più a lungo delle lingue. Chi ascolta con attenzione sente di non poterla accettare come vera inter­pretazione."

 

Penso che abbiano ragione. Perché tutto ciò che segue un’espressione  in lingue deve essere per forza inter­pretazione?

Ø      Supponete di sentire qualcuno che prega nella vostra lingua: "Signore, benedici il Tuo popolo; ha bisogno di edificazione. O Signore, oggi il Tuo popolo ha bisogno di esortazione. Signore caro, dì una parola di conforto al Tuo popolo."

Ø      Sareste sorpresi se questa preghiera fosse seguita da una parola piuttosto lunga di profezia che edifica e conforta davvero? No, affatto.

 

Perché allora non accettare come guida il principio della Scrittura che parlare in lingue è preghiera e ciò che segue spesso può essere la risposta alla preghiera e non l’ inter­pretazione della preghiera?.

 

Ø     Allora i miei amici mi chiesero ancora: "Com’è che talvolta una persona comincerà a parlare in lingue, solo poche frasi,

        e poi passa ad interpretare se stessa, ma dà un messaggio lungo senza tornare alle lingue? Si trattava di inter­pretazione?"

        No, quella era preghiera in lingue, seguita dalla profezia.

 

Ø     La preghiera può portare a risposte ed esperienze più meravigliose. Non importa chi parla in lingue, o quanto l’espressione sia lunga o breve, io la accetto sempre come preghiera.

-          Se chi parla in lingue o qualcun altro segue con parole come: "O Signore nostro Dio, quanto sei grande," e poi continua in quel tono, parlando a Dio, io so che è pura inter­pretazione.

 

Possiamo parlare in lingue in qualunque momento?

 

Certo, possiamo pregare sempre e dovunque. Perché allora non pregare in lingue in qualunque momento?

Ø     Lo Spirito Santo risiede dentro di noi per ventiquattro ore al giorno, ogni giorno, per tutto l’anno. Paolo scrive a Timoteo:

" Per questa ragione ti ricordo di ravviva­re il dono di Dio che è in te per l'imposi­zione delle mie mani." [2 Tim. 1,6] (Nota dell’autore: Io credo che Paolo abbia pregato per Timoteo quando ricevette il battesimo nello Spirito Santo, proprio come pregò per gli Efesini in Atti 19, 6.)

 

Paolo inoltre ricorda a Timoteo: "Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di potenza, di amore, e una mente integra. (Il Tim. 1, 6,7).

è Quale bisogno abbiamo di questa potenza, di questo amore e di una mente integra! Ravvivate la relazione con Lui e pregate nella Sua potenza, nel Suo amore e nella Sua mente integra, sempre e dovunque.

 

La potenza del pregare nello Spirito

 

Non penso che qualcuno abbia mai immaginato la profondità e la grazia che proviene dal pregare con lo Spirito.

 

Ø     Nessuna meraviglia che Paolo ringraziasse Dio perché pregava in lingue più di tutti. Guardate la grazia, la saggezza, la potenza e il ministero di cui Paolo poté godere sulla terra.

Ø     Ritenne che fosse saggio dire cinque parole in chiesa con l’intelligenza, dopo averne dette diecimila in lingue a casa sua.

 

Poi arriva la domanda: "Perché è possibile parlare in lingue in qualunque momento, ma non sempre è possibile inter­pretare o profetizzare?"

 

Ø     Perché parlare in lingue è parlare a Dio, e questo edifica chi parla,

-          ma  inter­pretazione e profezia significa parlare agli uomini; quindi gli uomini dovrebbero essere presenti per ascoltare ed esserne edificati.

-          Chi parla in lingue” ha sempre bisogno di edificazione e la può ricevere dovunque, in qualunque momento, pregando in lingue. Tuttavia, che tutto il nostro parlare in lingue sia sempre riverente, perché stiamo parlando al nostro Padre celeste.

 

Parlare in lingue è un dono?

 

La capacità di parlare in lingue non è un dono. É una "mani­festazione dello Spirito" (I Cor. 12, 7).

 

Ø     Lingue nuove, Marco 16,.1!; altre lingue, Atti 2, 4; lingue, Atti 10,46 e 19, 6; diversità di lingue, I Cor. 12, 10, 28; lingue sconosciute 1 Cor. 14, 2, 4, 5, 6, 13, 14, 18, 22, 26, 27, e 39,

Ø     TUTTE  sono solo manifestazioni dello Spirito (I Cor. 12, 7), e sono espresse dai credenti (Marco 16, 17), con lo Spirito (I Cor. 14,14, 15), che

- significa "arrendersi a" o "collaborare con" lo Spirito Santo.

Il termine "dono delle lingue" è stato coniato da quelli che non avevano l’esperienza.

 

I doni dello Spirito sono solo manifestazioni

 

Tutti i doni dello Spirito (I Cor. 12, 4) in realtà sono solo manifestazioni dello Spirito (I Cor. 12, 7), e

è non abilitazioni nel senso che ognuno può possedere la capacità di "usare il dono."

 

Per scrivere quest’articolo sto usando una macchina da scrivere. Questa macchina può scrivere lettere, parole e frasi, ma non potrebbe farlo mai senza qualcuno che la usi. Da sé non può far nulla; io invece posso farle scrivere ciò che voglio.

 

è Lo Spirito Santo ci fa fare ciò che Lui vuole, ma solo se noi saremo disposti a collaborare come la macchina da scrivere.

 

Perfino Gesù non rivendicò mai nessuna capacità come un dono che possedeva. Egli dice: "Io vi assicuro . . . il Figlio da solo non può fare nulla – di propria iniziativa; ma può fare solo quello che vede fare al Padre" (Giovanni 5, 19, N.T. Ampl.).

 

Insegna ai Suoi discepoli che quando affronteranno qualunque sfida nei consigli o nei tribunali, dovrebbero "dire tutto quello che verrà loro dato in quel momento, perché non sarete voi a parlare ma lo Spirito Santo" (Marco 13,11, N.T. Ampl.).

 

è È questo è il principio o la base su cui lo Spirito Santo manifesta i Suoi doni attraverso i credenti.

Personalmente ho imparato a non rivendicare il possesso di nessun dono dello Spirito,

è ma io posseggo il Dono di Dio (ed Egli possiede me) che è lo Spirito di potenza, d’amore e di una mente salda. Egli Si manifesterà attraverso di me, o chiunque altro, come vuole (I Cor. 12, 11) .

 

Come Paolo l’ Apostolo, ho scoperto che lo Spirito Santo - che cerca di costruire la Chiesa – è più certo che prima costruirà  o edificherà la persona di cui si servirà per edificare la Chiesa.

 

Ø     Ho imparato a pregare in lingue in ogni momento, dovunque, a ricevere la rassicurazione, potenza e saggezza, o qualunque cosa sia necessaria per la mia edificazione.

Ø     In casi simili la capacità di parlare in lingue non è il dono che io ho, ma al contrario, l’effetto della preghiera in lingue è il dono che lo Spirito fa a me.

 

Sono convinto che ogni manifestazione dello Spirito che possa giungere tramite me – come la parola di sapienza, parola di conoscenza, profezia, guarigione e così via – sono doni dello Spirito fatti a quanti mi ascoltano; non a me, ma attraverso di me agli altri.

 

Quando le lingue sono un segno?

 

Gesù disse: "Questi segni seguiranno coloro che credono... parleranno in lingue nuove" (Marco 16, 17).

Ø      Paolo dice: "Pertanto le lingue sono un segno non per i credenti, ma per i non credenti" (l Cor. 14,22).

 

Il giorno di Pentecoste i credenti "furono pieni di Spirito Santo, e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi" (Atti 2,4).

Ø      I non credenti, provenienti da ogni nazione sotto il cielo, "erano confusi, perché ognuno li udiva parlare nella propria lingua ... delle opere meravigliose di Dio" (Atti 2, 6 e 11). Questo era certo un segno per chi non credeva, che Dio era veramente in loro (I Cor. 14,25).

 

Nei passati 40 anni ho conosciuto molti casi in cui assoluti miscredenti e severi critici hanno sentito qualcuno parlare in quella che per chi parlava era una lingua "sconosciuta," ma che era la madre-lingua di chi ascoltava.

 

Ø      In quei casi la lingua può essere sconosciuta per chi parla, ma per chi la capisce quella lingua à come una profezia. Penso che sia questo il punto in cui restiamo confusi davanti alla dichiarazione di Paolo in I Corinzi 14,22-25.

 

Ø      Sembra che parli delle lingue come se fossero profezia, comprensibile al non credente e tuttavia non comprensibile a chi parla. Solo quando siamo stati testimoni di casi simili possiamo davvero afferrare il significato della frase:: "le lingue sono per un segno."

 

É un gran peccato che molti abbiamo interpretato le lingue come un segno del battesimo nello Spirito Santo, e quindi si ritengono soddisfatti anche di parlare solo poche parole in lingue.

 

Ø      Chi partecipa ai movimenti Pentecostali ama molto l’espressione: "Le lingue sono la prova iniziale del battesimo nello Spirito Santo." Questo non lo troviamo nella Scrittura, ma tuttavia è la verità secondo quanto è scritto negli Atti, dal giorno di Pentecoste in poi.

Ø      Nessun altro segno avrebbe potuto dare rassicurazione maggiore, perché avevano cacciato i diavoli, guarito i malati, fatto miracoli, dato parole di sapienza e di conoscenza, e profetizzato prima del giorno di Pentecoste.

 

Nel Vecchio Testamento troviamo tutte le manifestazioni dello Spirito Santo, ad eccezione del parlare in lingue.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:53

Nel caso della Samaria (Atti 8, 8-17) non si parla delle lingue. Ma come facevano a sapere che non avevano ricevuto lo Spirito Santo (vs. 16), e come facevano a sapere che invece l’avevano ricevuto quando avevano imposto le mani su di loro? (vs. 17). Come fece Simone a riconoscere che era loro successo qualcosa? (vs. 18).

 

Bene, come fecero a sapere che Lo avevano ricevuto in casa di Cornelio? (Atti 10, 44-46). Non c’era tempo per vedere se potevano guarire i malati, fare miracoli o profetare, ma lo seppero subito, "perché li sentirono parlare in lingue, e magnificare Dio" (vs. 46). Paolo lo seppe dallo stesso segno quando pregò per gli Efesini. "Parlarono in altre lingue, e profetarono " (Atti 19, 6).

 

Ricordiamoci tuttavia che le lingue sono più che un segno, più di una prova iniziale, più di uno strano fenomeno.

Ø      Pregare con lo Spirito in lingue è l’esperienza più edificante che possa avere ogni figlio di Dio.

-          L’abitudine a pregare in lingue dovrebbe continuare e aumentare nella vita di chi è battezzato nello Spirito, altrimenti potrebbero scoprire che le altre manifestazioni dello Spirito avvengono di rado o nel complesso cessano.

-          Se desiderate edificare i fratelli nella chiesa, allora continuate a edificare voi stessi attraverso la pratica del pregare con lo Spirito nella vostra adorazione privata.

 

è Le lingue non sono per il ministero pubblico ma per le preghiere private, a casa e in chiesa.

 

Quando pregare per l’interpretazione

 

"Così anche voi, poiché siete desidero­si... di possedere . .. le manifestazioni dello Spirito (Santo), [concentratevi sull’] impegno ad eccellere ed abbondare [in essi] in modi che edificheranno la chiesa. Quindi, la persona che parla in una lingua [sconosciuta] [in chiesa] dovrebbe pregare [per la potenza] di interpretare" (I Cor. 14, 12, 13, N.T. Ampl.).

 

Non sta scritto da nessuna parte che qualcuno dovrebbe pregare per "il dono dell’ inter­pretazione." A chi parla in lingue si dice di pregare per poter interpretare mediante lo Spirito; poi quella inter­pretazione diventa il dono dello Spirito alla Chiesa per l’edificazione.

 

Ø      Sostengo con forza l’idea che né la Chiesa né nessun altro nella chiesa dovrebbe mai imporre le mani su qualche persona perché possa ricevere qualunque dono dello Spirito,

-          ma solo perché riceva il dono di Dio, che è lo Spirito Santo.

-          Gli  Apostoli non hanno mai imposto le mani su nessuno perché ricevesse i doni dello Spirito.

 

-          Paolo si limita ad ammonire la Chiesa di "desiderare ardentemente i doni migliori" (I Col 12,31), e li avverte che "poiché siete desidero­si di avere doni spirituali [nota dell’autore: preferisco la parola " manifestazioni " a "doni" usata dai traduttori della King James], cercate di poter eccellere per edificare la chiesa " (I Cor. 14,12).

-          Qui la regola d’oro è: "Tutto per l’edificazione della Chiesa."

 

Ora, quali sono i doni migliori? Solo lo Spirito Santo lo sa. Lui solo saprà esattamente in ogni riunione quali delle manifestazioni porteranno le grazie più grandi o la maggiore edificazione a credenti e non credenti. La cosa più necessaria sarà sempre la migliore. Egli conosce ogni nostra necessità e la volontà di Dio.

 

Ø      É molto pericoloso (e manca ogni indicazione della Scrittura) imporre le mani su coloro che hanno appena ricevuto il battesimo nello Spirito Santo e cominciano a parlare in lingue, che possano interpretare quello che dicono.

Lasciate che parlino a Dio e non all’uomo, e lasciate che esprimano misteri.

 

La cosa più saggia che possiamo fare è avvisare i novizi in queste cose dello Spirito di imparare ad arrendersi a Lui per poter presto

 

è essere usati da Lui e permettergli di manifestarsi attraverso di loro, e così produrre tutti i "doni" che potrebbero essere necessari agli altri.

è Lasciate prima che lo Spirito li edifichi o faccia di loro dei canali che Egli possa usare. Dato che la manifestazione più edificante è la profezia, ci si dovrebbe aspettare che lo Spirito manifesterà doni profetici anziché l’ inter­pretazione.

 

Controllate ma non impedite le lingue

 

Ora c’è la domanda di quante lingue, inter­pretazione o profezia dovrebbero esserci in qualunque raduno della chiesa.

 

Paolo scrive: "Se alcuni parlano in una lingua [strana], che il loro numero sia limitato a due o tre al massimo, e ognuno [al suo] turno, e che ognuno interpreti e spieghi  … 

Ø      Ma se non c’è nessuno [nota dell’autore: tra i tre] che faccia l’ inter­pretazione, che ognuno taccia in chiesa e parli a se stesso e a Dio" (I Cor. 14, 27, 28, N.T. Ampl.).

 

- Ecco qui un buon consiglio. Se vi sentite spinti dallo Spirito, allora "sussurrate" in lingue ma non smettete di parlare.

 

Tuttavia va sottolineato che la questione dell’ inter­pretazione è imperativa solo quando c’è un parlare in lingue forte e chiaro nella chiesa.

Ø      Sembra chiarissimo che l’ Apostolo non si aspettasse che dopo la prima espressione in lingue seguisse l’ inter­pretazione. Solo dopo due o tre di quelle espressioni deve esserci l’inter­pretazione.  Altrimenti potrebbe sembrare che lo Spirito Santo non ritenesse l’ inter­pretazione necessaria per l’edificazione di quel raduno.

 

Io credo che, dato che il versetto successivo esprime chiaramente  che non dovrebbero esserci più di due o tre profeti che parlano, in ogni incontro è sempre saggio limitare le  inter­pretazioni a due o tre.

Ø      Dall’esperienza e dall’osservazione personale direi che nella maggior parte degli incontri abbiamo fin troppe inter­pretazioni e non abbastanza profezie. Paolo sollecita che tutti dovrebbero ricercare la profezia (I Cor. 14, l) .

"Perciò, fratelli miei, cercate ardente­mente il profetizzare e non impedite di parlare in altre lingue. Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine" (I Cor. 14, 39, 40) .

 

Nota: I testi seguiti da (N.T. Ampl.) sono citati dal Amplified New Testament. Tutte le altre dalla King James Version.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:55

10

 

DONI O MANIFESTAZIONI DELLO SPIRITO

 

 

Indice Argomenti

 

- L’ignoranza sui doni dello Spirito

- Le reazioni emotive non sono “doni”

- Sostituiamo “manifestazioni” alla parola “doni”

- Permettiamo allo Spirito di manifestarsi attraverso l’uomo

- Possiamo solo essere “canali” – mai USARE i doni

- Doni di ministero (servizio) – importanza dell’amore

- Scrittura, doni e ministeri

- Doni per esibire la propria spiritualità?

 

 

L’ignoranza sui doni dello Spirito 

 

 “Fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza" (I Cor. 12,1).

 

Nelle funzioni in chiesa non c’è niente di più sconvolgente della scandalosa ignoranza sui doni dello Spirito Santo, e la loro deplorabile assenza.

 

Ø     Perfino nelle nostre chiese Pentecostali, dove c’è prova di maggior libertà nello Spirito, troviamo molte più reazioni fisiche ed emotive alla presenza dello Spirito che non manifestazioni vere dei doni dello Spirito.

Ø     L’ignoranza fa sì che molti non riconoscano le vere manifestazioni della parola di sapienza e della parola di conoscenza, attribuendole all’intelletto di chi parla.

Mentre ci sono meno manifestazioni dei doni di quante ne affermiamo, spesso ce ne sono più di quante ne riconosciamo, per via dell’ ignoranza.

 

Le reazioni emotive non sono doni

 

Lasciate che proprio qui io dica che considero un’eresia parlare di

Ø     scuotersi, di tremolio, di cadere, danzare, battere le mani, gridare e azioni simili, come di manifestazioni dello Spirito Santo.

        Queste sono reazioni puramente umane davanti alla potenza dello Spirito Santo e spesso impediscono più che aiutare a creare le manifestazioni autentiche.

        Ci sono troppi cristiani soddisfatti di tali reazioni emotive che di conseguenza non cercano di crescere nella grazia e così diventare canali attraverso i quali lo Spirito Santo possa manifestare i Suoi doni per l’ edificazione della Chiesa.

        Se ricordiamo l’ammonizione di Paolo: "si faccia ogni cosa per edificare" (I Cor. 14,26), vi sono molte cose che dovremmo accentuare e incoraggiare molto meno di quanto facciamo oggi.

        Bisogna, per ottimi motivi, che i lattanti piangano, ma si deve insegnare loro a smettere di piangere e di imparare a parlare (I Cor. 13,11).

 

Riconosco la necessità dei servizi brillanti e gioiosi  del canto (I Cor. 14,15), ma deve esserci un tempo e luogo per il ministero della Parola e per le manifestazioni dello Spirito Santo (I Cor. 14,26).

Sento forse qualche pastore che dice: "Ma come si fa a ottenere i doni dello Spirito? Perché chi ha i doni non li fa funzionare?

Ø     Spesso l’azione dei doni può esser causa di situazioni imbarazzanti nel servizio. Noi non sappiamo come governare la funzione dei doni nella Chiesa." Sì, ho sentito spesso espressioni del genere.

 

Mettiamo in chiaro la cosa.

        I doni spirituali non si fanno funzionare; sono manifestati dallo Spirito.

        Tali doni non sono abilitazioni perpetue. Sono manifestazioni miracolose, soprannaturali e istantanee dello Spirito Santo.

        Nessun uomo può usare i doni dello Spirito, ma lo Spirito può usare qualsiasi uomo per manifestare qualunque dono Egli voglia (I Cor. 12,11).

 

Se sostituiamo “manifestazioni” alla parola “doni” …

 

I traduttori della King James Version hanno causato una grande confusione inserendo la parola doni in I Cor. 12, l; I Cor. 13,2; I Cor. 14. l; e I Cor. 14, 12.

 

Ø     Se in questi versetti sostituiamo la parola manifestazioni a doni, il significato è chiaro e si allinea con la chiave dell’intero problema nel versetto 7 di I Cor­inzi 12:

"Or a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per 1'utilità comune." "A uno infatti è data, per mezzo dello Spirito [la manifestazione, non il dono della] la parola di sapienza [non di saggezza]; a un altro [la manifestazione della] la parola di conoscenza [non la conoscenza] secondo il medesimo Spirito; a un altro [la manifestazione della] fede per mezzo del medesi­mo Spirito; a un altro [la manifestazione dei] i doni di guarigione [il malato riceve i doni di guarigione] per mezzo del medesimo Spirito; a un altro [la manifestazione di] il compiere miracoli; a un altro [la manifestazione della] profezia; a un altro [la manifestazione del] discernimento degli spiriti; a un altro [la manifestazione di] diversi tipi di lingue; a un altro [la manifestazione dell’] interpretazione delle lingue.

Or tutte queste cose le opera [o mani­festa] quell'unico e medesimo Spirito, che distribuisce i Suoi doni a ciascuno in particolare come vuole" (I Cor. 12,8-11).

 

Così, ognuno dei nove doni dello Spirito è una manifestazione – istantanea, miracolosa e soprannaturale – dello Stesso Spirito.

 

Ø     Perché allora sono chiamati doni? Perché sono dati alla Chiesa per il suo beneficio (I Cor. 12,7) o edificazione (I Cor. 14,12).

Ø     La parola di sapienza arriva ad un membro come manifestazione dello Spirito e poi  è un dono fatto alla Chiesa.

Ø     La profezia prima è una manifestazione dello Spirito attraverso un membro e dopo è un dono dello Spirito alla Chiesa.

 

Ricordate, i capitoli 11, 12, 13 e 14 di I Corinzi sono stati scritti per dare direttive per il comportamento di quelli che "si radunano nella chiesa" (I Cor. 11, 18,20,33; I Cor. 14, 19, 23, 26).

 

Permettiamo allo Spirito di manifestarsi attraverso l'uomo

 

Quindi, l’Apostolo ammonisce i Corinzi di permettere allo Spirito di manifestarsi a suo piacimento attraverso l’uomo.

"Ci sono diversità di doni [sono nove], ma lo stesso Spirito" (I Cor. 12, 4).

"Ci sono diversità di compiti [Ef. 4, 11 e I Cor. 12,28-30], ma lo stesso Signore " (I Cor. 12,5).

"Ci sono diversità di operazioni [salvezza, guarigione, preghiera o incontri di insegnamento], ma è lo stesso Dio che agisce in tutte [queste operazioni] in tutti [le persone presenti]" (1 Cor. 12,6).

 

Possiamo solo essere CANALI dei doni, consegnarli – MAI  usarli

 

Poi arriva il grande "ma." Per quanti doni lo Spirito abbia da dare, che siano presenti tutti i diversi ministeri, o qualunque possa essere il tipo di operazione nel regno di Dio, in quel raduno la manifestazione dello Spirito è data ad ogni uomo nell’incontro, malgrado tutte queste differenze.

 

Ø     Affermo quindi, che chiunque è battezzato nello Spirito Santo è tempio dello Spirito, e lo Spirito può manifestarsi come vuole in nove modi diversi.

Ø     I doni risiedono nello Spirito e sono sempre  manifestati dallo stesso Spirito attraverso il canale nel quale dimora lo Spirito.

Noi possiamo consegnare solo quello che Egli ci dà. Possiamo consegnare i Suoi doni ma non usare i Suoi doni.

 

Doni di ministero (servizio) – importanza dell’amore…

 

Perché allora chiamiamo un uomo profeta? Perché ha un a ministero di profezia ma mai il dono di profetizzare.

è Non esistono "doni" per profetizzare o guarire. Sono doni di guarigione, che il malato ricevenon l’ evangelista o il pastore.

 

Per esempio, chiamiamo un uomo lattaio, ma tutto quello che egli fa è consegnare il latte. Lo prende dalla latteria e lo consegna a chi l’ha ordinato. In realtà egli non ha altro a che fare con il latte se non consegnarlo.

 

Allo stesso modo il guaritore consegna al malato ciò che dà lo Spirito Santo.

è Il profeta consegna alla Chiesa ciò che dà lo Spirito Santo. Il maestro consegna alla Chiesa ciò che dà lo Spirito Santo.

Ø     Questi ministeri sono i doni di Cristo, il Capo della Chiesa (vedi Ef. 4,7-12). Questi ministeri sono stabiliti da Dio nella Chiesa (vedi I Cor. 12, 28-30). Ritengo quindi che quando l’Apostolo dice: "desiderate ardentemente i doni migliori," egli intende i doni di ministero, non i doni dello Spirito.

 

Eppure una via più eccellente (di desiderare ardentemente i doni di ministero) per la manifestazione dello Spirito (vs. 31) è il capitolo 13 – l’AMORE.

è Posso avere delle manifestazioni dello Spirito e tuttavia non avere l’amore (il Signore una volta parlò servendosi di un asino), così nonostante ciò che lo Spirito possa manifestare attraverso di me, io non sono che un gran frastuono, o solo un niente, se non ho l’amore.

 

Ma se ho l’amore e la manifestazione dello Spirito, divento l’oracolo di Dio, anche se non sono un apostolo, profeta, pastore, o nessun tipo di ministro.

è Lo Spirito Santo non manifesta i doni per glorificare il canale, ma per glorificare Dio e per edificare la Chiesa.

 

Scrittura, “doni” e “ministeri”

 

Ora prendiamo nota di alcuni brani della Scrittura che chiariranno ancor meglio l’argomento. Paolo scrive a Timoteo:

"Non trascurare il dono che è in te, che ti è stato dato per profezia, con 1'imposi­zione delle mani da parte del collegio de­gli anziani" (I Tim. 4,14).

 

Ø      Perché il presbiterio impone le mani su un uomo? Per ordinarlo al ministero.

        Così quando imposero le mani su Timoteo, lo Spirito Santo parlò in profezia come in Atti 13, 2-4, e il giovane diventò evangelista (Il Tim. 4, 5).

        Anche il contesto del versetto 14 in I Timoteo 4 indica che tutto ciò riguardava il ministero.

 

Ø      Paolo quindi non fece altro che dire a Timoteo di non trascurare il ministero che gli era stato affidato da Dio attraverso la profezia. Poi nella seconda epistola a Timoteo, capitolo 1, versetti 6 e 7, Paolo scrive:

"Per questa ragione ti ricordo di ravviva­re il dono di Dio che è in te per l'imposi­zione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di paura, ma di potenza, di amore e una mente salda.

 

Ø      Qui egli parla dei doni di Dio, e lo stesso Spirito Santo è il dono di Dio. Timoteo deve aver ricevuto il battesimo quando Paolo impose le mani su di lui, come aveva fatto agli Efesini in Atti 19,6.

 

Nessuno sforzo di immaginazione potrebbe far rientrare i due riferimenti ai “doni” esposti qui sopra nel significato dei doni dello Spirito.

 

Notate attentamente come in Efesini 4,7-12, i doni di Cristo sono ministeri, e in Romani 12,4 l’ Apostolo rileva che “tutti i membri non hanno la stessa funzione [o ministero]."

 

Ø      Poi nei versetti seguenti parla di ministeri e NON di doni dello Spirito (l Cor. 1, 6, 7): "Per la testimonianza di Cristo che è sta­ta confermata tra voi. Così che non vi manca alcun dono.”

-          Alla Chiesa di Corinto non mancava nessun dono di ministero. In I Corinzi 12,28 l’Apostolo non parla più dei doni o manifestazioni dello Spirito, ma dimostra che nella Chiesa esistono certi ministeri.

 

Nel Movimento Pentecostale contemporaneo sappiamo che vi sono

 

        quelli che hanno un ministero apostolico (ora li chiamiamo missionari);

        altri hanno un ministero profetico;

        altri ancora hanno un ministero di insegnamento;

        alcuni hanno un ministero di guarigione (ma MAI IL DONO DI GUARIRE), ed impartiscono doni di guarigione ai malati a seconda di come lo Spirito Santo si manifesta tramite loro.

        Poi ci sono quelli che hanno un ministero dei miracoli.

        Altri pare abbiamo un ministero delle lingue, ma questo non è il dono di parlare in lingue. Solo che parlano in lingue alla Chiesa più spesso di alcuni altri.

        Poi ancora ci sono quelli che hanno un ministero di interpretazione, ma non il dono di interpretare. Solo che interpretano le lingue  più spesso degli altri.

 

I ministeri sono stabiliti (1 Cor. 12,28) e continuano "per il perfezionamento dei santi, per l' opera del ministero" (Ef. 4, 12). Pietro ammonisce di essere "buoni amministratori" (1 Pt. 4,10, 11) e di svolgere il ministero con la "multiforme grazia di Dio."

 

Ø      Il lattaio non fa il latte; lo consegna. Il ragazzo della posta non compila i telegrammi; consegna quello che ricevere. Il postino non scrive le lettere; consegna quello che riceve.

è Lo stesso avviene nei nostri ministeri, noi non facciamo o creiamo nulla, ma consegniamo ciò quello che lo Spirito Santo dà o crea.

 

I doni dello Spirito non sono stabiliti; sono manifestati – in modo soprannaturale, istantaneo e miracoloso.

Ø      Ogni manifestazione è un dono alla Chiesa o a qualcuno nella Chiesa. Tutti i doni edificano la Chiesa.

-          Ma ce n’è uno che edifica chi parla: "Chi parla in una lingua sconosciuta edifica se stesso (l Cor. 14, 4).

-          Sarebbe una grande grazia se ogni cristiano pieno di Spirito Santo edificasse se stesso a casa prima di venire a servire nella chiesa "pregando con lo Spirito”  (I Cor. 14, 15).

-          Dopo che S. Paolo ebbe praticato il suo “dire diecimila parole [vs. 19] in lingue [più di tutti voi,’ versetto 18]," scoprì che cinque parole dette con l’intelligenza erano dinamite nella chiesa.

-          Sono convinto che poiché c’è tanto poco di questo "edificare se stessi" a casa, ci sono così poche manifestazioni dello Spirito per edificare la Chiesa.

 

Troppa gente ha l’abitudine di edificare se stessa in chiesa e al capitolo 14 versetti 14-16 l’Apostolo scoraggia questa abitudine.

-          Ma “pregare con lo Spirito" è permesso, fuorché quando ti viene richiesto di guidare la preghiera  (vs. 14 a 16). Ricordiamo anche il versetto 39:  “Non impedite il parlare in lingue."

 

Spesso sento dire: "Ma le lingue sono il minore di tutti i doni." La mia risposta è: “ Questo allora è il motivo migliore per cominciare con le lingue."

 

è Se vorrete cominciare con le lingue ed edificare voi stessi, presto vi troverete a interpretare le lingue e a edificare la Chiesa.

è Dopo vi troverete a profetizzare e a edificare ancor più la Chiesa.

Ø     Ora, caro lettore, riesci a vedere come puoi arrivare ad avere delle manifestazioni dello Spirito senza pregare e digiunare per i doni? Arrivano tutti proprio come le lingue, come lo Spirito dà di esprimersi.

Ø     Quando avete imparato ad arrendervi allo Spirito per parlare in lingue, allora conoscerete il segreto per arrendervi a Lui e parlare nell’ interpretazione, nella profezia o perfino per dare parole di sapienza e di conoscenza.

 

Parlare in lingue, e tutto ciò che segue, deve essere dello Spirito.

 

"Ravviva il dono di Dio che è in te" (Il Tim. 1,6) essendo "desiderosi di avere le [manifestazioni] dello Spirito... cercate di ab­bondarne per l'edificazione della chiesa" (I Cor. 14,12).

 

Amate i peccatori e amate i santi nella chiesa e desidererete con tutti voi stessi benedirli e portare loro i doni dello Spirito attraverso la manifestazione dello Spirito nella vostra vita.

 

Doni per “esibire la propria spiritualità”?

 

è Chi desidera le manifestazioni spirituali per esibire la propria profonda spiritualità non riceve niente. E se ricevesse qualcosa, sembrerà meccanico (I Cor. 13, l). Ma quelli che “seguono la via dell’ amore" (I Cor. 14, l) vorranno parlare "agli uomini per edificarli, esortarli e confortarli" (I Cor. 14, 3) .

 

Propongo di correggere il nostro vocabolario spirituale e di parlare sempre della manifestazione dello Spirito anziché dei doni dello Spirito.

-          Allora quando ognuno sarà usato da Dio, non diremo: “Egli ha questo o quel dono" ma riconosceremo il ministero che Cristo gli ha affidato.

-          Smettiamo di pregare, di sforzarci e di desiderare i "doni dello Spirito Santo" per poterli usare o esercitarli.

Impariamo piuttosto come "arrenderci a Dio" (Rom 6, 13 e 19) affinché lo Spirito Santo possa manifestare liberamente agli altri i Suoi doni attraverso di noi.

 

"Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine" (I Cor. 14,40).
MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:58

11

 

11. - RACCOGLI IL GRANO – BRUCIA IL LOGLIO

 

"Questo messaggio fu predicato nel 1947, all’apertura della Prima Conferenza Pentecostale Mondiale a Zurigo, Svizzera, e  poi in molte chiese, scuole bibliche e raduni in Europa e in Nord  America

 

 

Indice Argomenti

 

- Opposizione iniziale - diffusione

- Dalla precedente oscurità …

- L’annuncio del Battista : il battesimo di acqua e di fuoco

- Bruciare il loglio

- Arriva Gesù – prime accuse ai credenti

- Testimonianza di David du Plessis: dalla crisi alla crescita

- Necessità del battesimo di fuoco per una vita più profonda

- La funzione del fuoco ….e brucia il loglio

- Perché bruciare il loglio?

- Le manifestazioni dello Spirito dopo questo processo

- La crescita richiede tempo – la funzione del loglio

- La giusta prospettiva delle cose spirituali

 

 

Opposizione iniziale delle Chiese – e diffusione mondiale

 

All’inizio di questo secolo, quando lo Spirito Santo fu riversato quasi simultaneamente su gruppi di santità pressoché ovunque nel mondo, la prima reazione delle chiese istituzionali fu una forte obiezione al chiasso e all’apparente disordine negli incontri di preghiera.

 

Ø      Ciò era talmente del tutto diverso dalle funzioni calme e regolate quasi all’eccesso della chiesa, che molti responsabili religiosi dichiararono che il risveglio era un movimento di un fuoco fatuo. D’altra parte i predicatori Pentecostali avevano dichiarato con coraggio di aver ricevuto il battesimo dello Spirito Santo e di fuoco.

 

Ora, dopo 50 anni, questo fenomenale risveglio si è diffuso in tutti i paesi del mondo, e sono state fondate le chiese Pentecostali.

Ø      Ai nostri giorni non è niente di insolito ascoltare predicatori che da pulpiti Pentecostali dichiarano come in alcuni incontri molte manifestazioni sono dovute al fanatismo, se non a un fuoco fatuo

Ø      All’inizio ci piaceva moltissimo considerare i giovani convertiti entusiasti come persone piene di Spirito Santo e tutte quelle grida, suoni e canti come l’essere "incendiati."

 

I credenti incendiati di oggi considerano i vecchi Pentecostali esperti come persone diventate tiepide e fredde perché non dimostrano più le reazioni che ebbero agli inizi della loro esperienza Pentecostale.

Ø      L’esuberanza dei nuovi convertiti era forse sbagliata? Negli ultimi anni il credente con esperienza si è forse raffreddato o è diventato apostata?

Consideriamo a fondo queste domande. Studiamo prima la base di quella che è conosciuta come esperienza Pentecostale.

 

Dalla precedente oscurità ….

 

Prima della nascita di Cristo la gente era dell’oscurità.

 

Ø      Da tante generazioni non c’erano stati profeti. Restava solo una religione cerimoniale. Malachia, l’ultimo dei profeti, aveva detto:

 

"«Ecco, Io mando il Mio messaggero a preparare la via davanti a Me. E il Si­gnore, che voi cercate, verrà improvvisa­mente nel Suo tempio, il messaggero del pat­to in cui prendete piacere, ecco, verrà» , dice il Signore degli eserciti. «Ma chi potrà sostenere il giorno della Sua venuta? Chi potrà rimanere in piedi quando Egli apparirà? Perché Egli è come un fuoco d'affinatore, come la soda dei la­vandai. Egli siederà come chi affina e purifica l'argento " (Mal. 3, 1-3).

 

L’annuncio del Battista: Il battesimo di acqua ….e di fuoco

 

La terra di Giudea è ancora una volta in subbuglio. Sulla scena appare un profeta. Egli ignora il tempio e le sinagoghe  e predica sulle rive del Giordano. Invita tutti al pentimento e pronunzia giudizi sui presuntuosi. A questi ultimi dice:

 

"Non pensate di dire dentro di voi:"Noi abbiamo Abrahamo per padre"; perché io vi dico che Dio può far sorgere figli di Abrahamo anche da queste pie­tre.

E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco" (Mt. 3,9-10). Notate qui – il "fuoco del giudizio."

 

D’un tratto il grande profeta si rivolge ai peccatori penitenti e dice:

 

"Io vi battezzo in acqua, per il ravvedi­mento; ma colui che viene dopo di me è più potente [D = forte] di me, e io non sono degno nean­che di portare i suoi sandali;

Egli vi bat­tezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. [notate che questo non è il 'fuoco del giudizio' ma il fuoco dell’ ‘affinatore]:

Egli ha in mano il suo ventilabro e pu­lirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio,

ma arderà la pula con fuoco inestinguibile " (Mt. 3,11-12).

 

Bruciare il loglio

 

Dalle parole del profeta appare chiaro che sarebbe stato necessario un battesimo di fuoco per bruciare il loglio una volta separato dal grano.

 

Ø      La ventola è nelle mani del Battezzatore. Egli purificherà la Sua aia; brucerà il loglio. Risulta chiaro inoltre che sia il Battezzatore che il battesimo nello Spirito Santo sarebbero stati reali proprio quanto lo era Giovanni e il suo battesimo in acqua.

Egli dichiara che il regno dei cieli è vicino e poi parla del Re potente e delle gloriose benedizioni che ci possiamo aspettare dalle Sue mani.

 

Arriva Gesù – Le prime accuse ai credenti…

 

Quando Gesù arriva sulla scena, Egli dice:

 

"Ed Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, che rimanga con voi per sempre . . . . ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel Mio nome, vi in­segnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto ... Egli testimonierà di Me" (Giovanni 14, 16, 26; 15,26).

 

Confermando la profezia di Giovanni sulla venuta dello Spirito Santo,  il Signore Gesù sottolinea il fatto che ci sarà un Consolatore.

Ø      C’è poco da meravigliarsi allora se quelli che ricevevano il battesimo dello Spirito Santo diventavano così esuberanti e pieni di gioia. Quelle persone non sono "incendiate" come spesso si diceva, bensì sono "piene di Spirito Santo."

La conseguenza è che esse producono le stesse manifestazioni dei primi discepoli il giorno di Pentecoste.

Ø      Fu proprio in quel giorno che il mondo religioso cominciò a manifestare obiezioni e ad accusare i credenti pieni di Spirito di essere pieni di vino nuovo.

 

Oggi non è diverso. Abbiamo lo stesso Spirito Santo, lo stesso battesimo, le stesse manifestazioni – lingue e apparente ubriachezza – e le stesse obiezioni ed accuse.

Quale fu la difesa di Pietro? "‘Questo è quello! [la realizzazione della profezia!]"  Cosa? È la realizzazione della profezia di Gioele:

 

"Negli ultimi giorni, dice Dio, metterò il Mio Spirito … i vostri figli e le vostre figlie profeteranno.”

Ma il profeta non dice niente del parlare in lingue e dell’agire da ubriachi. Sì, questo è l’inizio di quella novità. Da questo momento in poi Egli ci porterà in tutta la verità. La profezia verrà dopo.

 

Testimonianza personale di David du Plessis  - dalla crisi alla maturità

 

Ora vi prego di comprendere questa mia piccola testimonianza personale.

 

¨     Alcuni anni fa attraversai una di quelle crisi spirituali che arrivano nell’esperienza di ogni cristiano che sta crescendo. Ero assetato di un’esperienza più profonda con Dio.

-          Ero stanco della ripetizione di manifestazioni spirituali che pareva non portassero edificazione a nessuno oltre a me. Volevo vedere le manifestazioni dello Spirito Santo in azione nella mia vita.

-          Una sera nella disperazione decisi che non sarei andato a dormire fin quando il Signore  non mi avesse dato qualche direttiva molto definita. Pregai così:

"Signore, dove devo andare da qui? Questa non è la fine del cammino, perché io ho sempre dichiarato che il battesimo dello Spirito Santo è solo l’inizio e non la fine di un cammino più intimo con Dio."

 

Necessità del battesimo di fuoco per una vita più profonda

 

-          Dopo la mezzanotte Egli mi rispose con chiarezza e mi disse che avevo bisogno di un battesimo di fuoco.

-          Conclusi subìto che non essendo più espansivo come prima e non gridando e parlando più in lingue tanto a lungo e a voce alta come 25 anni prima, dovevo aver perduto il fuoco. Pregai con tutto il cuore che Egli mi battezzasse col fuoco, qualunque fosse il significato.

 

¨     La resa di quella notte produsse cose profonde nella mia vita, e il mio ministero cambio davvero. Ero un uomo felice, ma non desideravo affatto gridare, cantare e saltare davanti al Signore Dio come facevo ai giorni in cui ero più giovane. Ero pronto a farlo, ma pareva che il Signore non richiedesse questo da me.

-          Dopo aver goduto per alcune settimane la meravigliosa vita più profonda, scoprii che alcune cose tanto speciali nella mia vita si affievolivano. Sembrò che alcuni dei miei fratelli mi fraintendessero. I miei migliori amici parevano indifferenti. A volte mi sentii così solo che la vita diventò un peso.

-          Tornai a cercare guida e luce dal Signore, perché avevo timore a confidare nell’ uomo.

 

¨     Una domenica mattina, molto presto, mi recai nel deserto e mi prostrai nella polvere davanti al Signore. Sentii come se 25 anni di vita cristiana e anni di ministero fossero stati tutti inutili. Non restava niente e io ero solo un totale fallimento.

 

-          Mentre tenevo il Signore davanti a me e mi umiliavo, l’anima mia fu sopraffatta da una pace che sorpassa ogni comprensione. Rimasi lì prostrate quasi come morto. Poi fu come se qualcuno mi parlasse in toni molto gentili. Mi disse:

-          "Sto rispondendo alla tua preghiera. É il battesimo di fuoco.” Mi lamentai di non sentirmi affatto "incendiato".

 

     La funzione del fuoco: brucia, divora, purifica  … e brucia il loglio

 

¨     Poi Egli disse: "Ma il fuoco non porta gioia. Brucia, divora, riduce, purifica. Lo Spirito Santo dà conforto e gioia, ma il fuoco purifica e santifica. Sto togliendo la pula dalla tua vita."

 

-          Piansi ancora una volta e chiesi al Signore di mostrarmi quale peccato fosse ancora presente nella mia vita. Lo sentii dire con tanta gentilezza:

-         "Il loglio non è peccato. Non sto togliendo roba vecchia ma loglio. Il loglio è buono e in realtà è essenziale per ottenere il grano. Quando il loglio è rimosso vedrai il grano."

 

¨     Non dimenticherò mai i meravigliosi momenti passati alla Sua presenza. Mi parve che Egli mi conducesse verso prati verdi. Riconobbi tutto questo come il grano che cresce.

 

        Poi mi ritrovai in un granaio e vidi sacchi di grano. Era come se ascoltassi una conversazione tra due persone. Mentre una passava le mani tra il grano nei sacchi diceva all’altra che questo era grano ricco e pulito. Lasciammo il granaio e tornammo a guardare il prato.

        "Bella erba verde,” disse uno. "No! Bel grano che cresce," disse l’altro. “Com’è possibile? Non assomiglia affatto alle cose nel sacco.” "Sì, è vero ... questo è quello, e quello è questo. Se lascerai che questo si sviluppi, produrrà grano come quello nel sacco,

        ma quando pianti cosa c’è nel sacco, muore e vive di nuovo per produrre ciò che vedi qui.”

 

    Perché per crescere va bruciato il loglio?

 

¨     Vidi di nuovo il campo di grano. Ora era diventato più alto e alla brezza gentile le spighe del grano che maturava ondeggiavano avanti e indietro. Sentii che uno diceva:  

 

"Presto sarà maturo e poi dovrà essere raccolto sull’aia dove il loglio potrà essere separato dal grano.

        Il loglio ha svolto la sua funzione e se ora non viene tolto presto, distruggerà il raccolto del grano.

        Se tuttavia togli il loglio prima che il grano sia maturo, non avrai neppure un raccolto. Solo un’altra pioggia e ci sarà l’umidità sufficiente per far maturare questo splendido campo.”

 

Ero sbalordito. Là vidi alti steli di paglia e le spighe del grano erano lunghe solo sei pollici. Come, perfino le spighe del grano erano circondate e coperte di loglio.

 

-          Che processo è mai la raccolta e la trebbiatura. L’aia per trebbiare ha un aspetto tutt’altro che ordinato. Alla fine tuttavia la ventola separerà il grado dal loglio e l’ordine sarà ristabilito.

 

¨     Dopo questa rivelazione rimasi solo coi miei pensieri. Cosa poteva significare tutto ciò?” Poi ricordai la mia prima esperienza Pentecostale.

 

-          Quante volte mi ero chiesto se tutto il rumore e le manifestazioni in un incontro di preghiera erano prodotti dallo Spirito di potenza. Ma per qual motivo la gente doveva voler agire in modo tanto strano e riceverne benedizioni?

-          In quei momenti sentivo una vocina dentro di me che diceva: "Questo è quello." Ero soddisfatto, perché quella era la risposta che dette Pietro il giorno di Pentecoste.

 

Le manifestazioni dello Spirito dopo questo processo

 

In seguito vidi, udii e sperimentai personalmente chiarissime manifestazioni dei doni dello Spirito Santo.

 

Ø      Invece delle sole lingue, seguì l’interpretazione delle lingue. Invece delle sole lingue e interpretazione, seguì la profezia. Nei sermoni dei miei fratelli e nei miei stessi messaggi cominciai a discernere dei momenti in cui la predicazione era profezia, momenti in cui la parola era parola di sapienza e momenti in cui c’era la parola di conoscenza.

 

¨     Com’era avvenuto tutto ciò? Dove era cominciato? Ecco come lo vedo ora. Prima labbra balbettanti, poi nuove lingue, quindi interpretazione delle lingue, poi profezia, poi parole di sapienza e di conoscenza, tutto mediante lo stesso Spirito.

 

 “Così è il regno di Dio, come se un uomo dovesse gettare il seme in terra. Ora la notte e il giorno, mentre egli dorme e si alza, il seme germoglia e cre­sce senza che egli sappia come. Perché la terra produce spontaneamen­te prima lo stelo, poi la spiga, poi il chic­co pieno nella spiga. E, quando il frutto è maturo, il mietito­re mette subito mano alla falce perché è venuta la mietitura" (Marco 4,26-29).

 

La crescita richiede tempo - la funzione del loglio è necessaria

 

Come il grano che cresce sul campo risponde alla minima brezza, così i nuovi cristiani pieni di Spirito Santo risponderanno alle brezze del cielo.

 

Ø      Provate a cantare un’altra volta un coro e cominceranno a rallegrarsi e ad agitare le mani. Ho notato come i convertiti di predicatori calmi e tranquilli sono emotivi proprio come quelli dell’evangelista che grida e corre.

Ø      Alcuni di questi vecchi predicatori così calmi in realtà sono stati molto espansivi all’inizio della loro esperienza cristiana. Il prezioso fratello o sorella cristiano che ora porta quei messaggi meravigliosi in lingue e  interpretazione o in profezia un tempo era rumoroso proprio come alcuni dei peggiori urlatori tra i giovani  convertiti.

Ø      La maggior parte dei cristiani maturi hanno scoperto che sono stati necessari anni per imparare ad arrendersi allo Spirito Santo in modo che Egli potesse usar le loro labbra per profetizzare invece di parlare in lingue.

Ø      Paolo pensa che cinque parole comprensibili valgano più di diecimila in una lingua che non può essere compresa. Ma poi di solito ci sono diversi piedi di loglio prima di arrivare alla spiga del grano.

 

Potrebbero esserci anni di manifestazioni apparentemente inutili prima  di maturare nella fede che produrrà la profezia (Rm. 12,6).

 

Oggi nelle nostre chiese Pentecostali pare si manifestino due estremi. L’ Apostolo ha una parola di avvertimento per entrambi.

 

è Per quelli che obiettano con tanto fervore contro rumore e disordine egli dice:

"Non soffocate lo Spirito" (I Tess. 5,19).

è A quelli che non vogliono altro che queste manifestazioni disordinate dice:

"Non disprezzate la profezia" (I Tess. 5,20).

- Se vi rifiutate di avere manifestazioni apparentemente inutili, per quanto possiate considerarle loglio, non avrete mai i doni di profezia.

 

Se vi rifiutate di permettere al Signore di ventilare via le dimostrazioni non necessarie dalla vostra vita e vi aggrappate solo alle reazioni iniziali,

 

è non avrete mai il frutto maturo dei doni dello Spirito.

L’ Apostolo si rendeva benissimo conto di questo, perciò nella prima epistola ai Corinzi inserì il meraviglioso capitolo 14.

è Questo capitolo non soffocherà mai lo Spirito, ma regolerà la crescita dei santi nella chiesa.

Avete mai osservato una trebbiatrice moderna che ha sostituito l’antiquata aia per trebbiare? C’è un grande scuotimento, tremolio e rumore.

 

Ø      Da una parte c’è una montagna di loglio e dall’altra solo alcuni sacchi di grano.

è Quanto loglio per produrre così poco grano!

è Metti un fiammifero nella pula e quello che rimane è niente, paragonato al grano nei sacchi.

 

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 12:59

La giusta prospettiva delle cose spirituali

 

Dobbiamo avere la prospettiva giusta delle cose spirituali. Siate toll­eranti e ringraziate Dio per il grano che cresce.

 

è Non abbiate fretta di separare il loglio. Ricordate che la ventola è nelle Sue mani.

 

Ø      D’altra parte, non dobbiamo essere soddisfatti di un incontro rumoroso del vecchio campo. Rendiamo onore allo Spirito Santo e diamogli modo di parlarci, perché Egli è venuto non solo per darci conforto ma per guidarci in tutta la verità.

Ø      Se nei nostri incontri ci limitiamo a far rumore, non ascolteremo la Sua voce. Lasciamo che il grano ondeggi quando spira la brezza, e per questo ringraziamo Dio, ma

Ø      non giudicate chi non partecipa a tali dimostrazioni, perché neppure un uragano riuscirebbe a far ondeggiare un sacco di grano.

 

Abbiamo bisogno di grano per i campi nuovi e di più campi per più grano.

 

Non c’è niente che possa mai prendere il posto dello Spirito Santo nella chiesa. Preghiamo per una effusione più grande di sempre; e ricordate quando verrà l’alluvione, non rimarrà solo nei nostri canali ben preparati, ma strariperà e molto probabilmente provocherà il caos nei nostri programmi regolari.

 

Negli ultimi anni ho avvertito sempre più il peso della situazione perché trovo

 

è una forte tendenza tra i pastori più anziani a prendere la ventola nelle loro mani: alcuni mi hanno detto che non permettono più la preghiera in lingue negli incontri pubblici di preghiera. Non permetteranno "all’incontro stile kitsch" di cantare, gridare e battere le mani nelle loro chiese.

 

Ø      Trovo molte chiese dove non c’è mai alcun segno di una vera manifestazione Pentecostale. Temono le manifestazioni nella "carne," e di conseguenza guidano l’intero incontro "nella carne," ma con decenza e ordine.

Ø      In tali incontri mi sento come in una casa senza bambini, nessun bebè che piange. Tutti si comportano alla perfezione, ma è talmente tetro e monotono
MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 13:00

12

PENTECOSTE: UNA FESTA DIMENTICATA

 

 

Questo articolo fu scritto dal Rev. John Garrett, Direttore del Reparto Informazioni del Consiglio Mondiale delle Chiese, Ginevra, Svizzera. É un ministro Congregazionalista che vive in Australia.

 

 

Indice Argomenti

 

- Potenza della Pentecoste e crescita dei pentecostali

- Cos’è la Pentecoste per noi?

- Cos’è un testimone?

 

 

Potenza della Pentecoste e crescita dei pentecostali

 

Quest’anno la festività cristiana della Pentecoste cadrà il 5 giugno. Per noi è  il momento giusto per chiederci se noi come cristiani abbiamo oggi l’esperienza dinamica che caratterizzò la Chiesa di cui leggiamo negli Atti degli Apostoli

 

Forse noi delle denominazioni più vecchie dovremmo chiederci, “Perché le chiese Pentecostali prosperano?"

 

Ø      Alcuni dicono che ciò è dovuto al fatto che si specializzano nella musica popolare e non si spaventano davanti ai capelli sciolti. I fedeli si sentono a loro agio perché possono dimenticarsi di essere rispettabili e cercare solo di divertirsi.

Ø      Ci sono molti modi per spiegare perché alcune denominazioni crescono prosperano in tutto il mondo; ma nessuna spiegazione è abbastanza buona se esclude l’enfasi sullo Spirito Santo e sulla discesa dello Spirito sui discepoli riuniti.

 

Quelle persone sono dinamiche, missionarie. Un vero cristiano in parte si riconosce dalla sua gioia, dall’euforia controllata e dall’impegno missionario. Non è forse vero che sin dalla Pentecoste ogni cristiano è chiamato ad essere un "Pentecostale"?

 

Cosa accadde a Pentecoste? Cinquanta giorni dopo l’apparizione pasquale di Cristo, un gruppo internazionale di seguaci di Gesù si incontrò a Gerusalemme. Erano depressi; avevano aspettato, lì nei pressi, che accadesse qualcosa. E accadde davvero.

 

Ø     Mentre stavano seduti insieme a pregare, Dio venne in mezzo a loro. Nel descriverlo in seguito, parlarono di vento e fuoco e di potenza nel parlare. Erano come Elia, fuggito dalle sue responsabilità nel deserto. Dio era venuto a Lui come meteora che spezza i macigni, come un fuoco che brucia tutto ciò che è inutile, come una "voce calma e leggera" che gli dette il potere di parlare ai suoi contemporanei. restando tuttavia calmo nell’intimo.

 

Tutto questo accadde di nuovo nell’episodio di Gerusalemme.

 

Ø     Dio Spirito, che visita l’uomo e gli conferisce una forza misteriosa nell’intera storia del Vecchio Testamento, era venuto a Gerusalemme dai primi seguaci di Gesù Cristo.

 

Si trattava di Ebrei buoni, affidabili, che vanno in chiesa, oppure di stranieri educati e curiosi che volevano saperne di più sulla religione ebraica e sulla Legge di Mosè.

 

L’intero gruppo, quelli che consideravano il Dio di Abrahamo come un aiuto ovviamente disponibile e favorevole per vivere, e gli altri che consideravano questo Dio degli Ebrei come se li invitasse a diventare essi stessi Ebrei, d’improvviso incontrarono direttamente Dio.

 

Ø     Dio venne a loro e dette loro la possibilità di capire gli altri uomini, parlando lingue diverse e diventando profeti eloquenti come Elia. Tutta la folla, per lo più cristiani laici, riconobbe d’improvviso che lo Spirito di Dio era vivente nella loro congregazione locale e che sarebbero successe cose mai accadute prima.

 

Cos’è la Pentecoste per noi?

 

Noi siamo gli stessi. Pensate solo per un istante alle nostre vie conven­zionali, monotone. Tutti ci affolliamo in chiesa la domenica  nella speranza che accada qualcosa. Dio ha fornito i ministeri e l’edificio.

 

è oi li trattiamo come installazioni pubbliche continuamente a disposizione del pubblico, per le quali contribuiamo e dalle quali riceviamo determinati servizi.

 

Lo Spirito? Pensiamo allo Spirito come a Lui, come Dio, il fattore giudicante e purificante della nostra vita che distrugge il male, e che quindi non ci può tollerare così come siamo - presuntuosi, compiaciuti, narcisistici?

 

Ø     Oppure siamo come molti cristiani del 20° secolo per i quali lo Spirito significa cercare di essere buoni, dolci, sinceri e affidabili – "che diffondono lo spirito di Gesù"?

 

L’ energia di Dio venuta a Pentecoste è completamente diversa dall’impegno dei "buoni cristiani" di fare ogni giorno il meglio possibile.

 

è Una chiesa di "pietisti" è portata a cercare di salvarsi con i propri sforzi.

è Una chiesa che prende sul serio la Pentecoste sa di dover aspettare che Dio stesso venga a cambiarla da chiesa di farisei a chiesa di testimoni cristiani.

 

Cos’è un testimone?

 

Cos’è un testimone? É un uomo che dice: "L’ho visto accadere."

Ø     I primi discepoli dissero: "Cristo fu ucciso dalla nostra ostilità verso Dio. Lo abbiamo visto accadere. Ne siamo colpevoli. Cristo era morto, ma è risuscitato ed è venuto da noi, i colpevoli, a dirci che siamo perdonati e che Lo serviremo.

 

Ø     Cristo è vivo. Egli è l’uomo designato da Dio per radunare tutto il mondo e le nazioni affinché tornino alla casa del Padre.

Ø     Cristo ci ha mandato il Suo Spirito perché non ci stanchiamo mai più nel servirLo, e così possiamo ricevere ‘potenza dall’alto’ per dare a Lui – e a nessun altro – tutto  il nostro denaro, tempo, abilità e tutto il nostro futuro.”

 

Può darsi che i Pentecostali qualche volta lo abbiano capito meglio di alcuni altri. Non potrebbe darsi che abbiano una verità fondamentale della religione cristiana al centro della storia del loro successo?

 

Ø     In ogni caso la Pentecoste  per i cristiani è il momento per tornare ancora una volta ad essere i membri rivoluzionari di una società dinamica.

 

Gesù Cristo è venuto a trasformare  quanti si sono “conformati a questo mondo"

 

è in persone che avrebbero “messo il mondo sottosopra.”

Quando intere congregazioni conformiste come Pietro o  virtuose come Paolo diventano rivoluzionarie come loro,

è le abitudini tradizionali possono aspettarsi delle sorprese; e gli uomini torneranno ad imparare che lo Spirito Santo non è solo luce, ma un fuoco difficile da spegnere! 

                   

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 13:00

13

 

UN  DOCUMENTO IMPORTANTE

 

Indice Argomenti

 

- Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani - 1960

- Commissione della Fede e dell’Ordine – Consiglio Mondiale delle Chiese

- Primo giorno

- Secondo giorno

- Terzo giorno

- Quarto giorno

- Quinto giorno

- Sesto giorno

- Settimo giorno

- Ottavo giorno

 

Difficilmente un Pentecostale potuto scrivere uno schema migliore sui doni di ministero,” fu la mia prima esclamazione quando lessi il piccolo bollettino di Preghiera pubblicato dal Consiglio Mondiale delle Chiese e redatto dalla Commissione sulla Fede e sull’Ordine.

 

Settimana di Preghiera per l’ Unità dei Cristiani - 1960

Alla chiesa di Dio che è a Corinto …

 

La mia congregazione è una manifestazione della Chiesa universale in questo luogo.

 

¨     La mia congregazione è una varietà di membri diversi, con doni spirituali diversi.

¨     La mia congregazione è una unità nella quale tale diversità è legata insieme in un tutto organico per il bene comune.  

¨     La mia congregazione è un microcosmo ecumenico che nella sua diversità unificata manifesta l’unità essenziale della Chiesa di Cristo e la identifica con "tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del nostro Signore Gesù Cristo," sia nella congregazione dietro l’angolo che ai confini della terra.

 

Questo opuscolo, basato su 1 Corinzi 12, in specie sui versetti 27 e 28, ha come tema generale: "L’ Unità della Congregazione Locale è l’Unità della Chiesa Universale."

 

Ø      Si propone di aiutare le congregazioni locali a giungere a una nuova comprensione di se stesse in ­termini di unità cristiana, e attraverso di essa, del loro carattere e vocazione ecumenici  quale manifestazione dell’unico Corpo di Cristo.

Ø      L’Unità Cristiana infatti non è qualcosa di remoto e lontano. La chiesa locale riunisce in una comunione corporativa  membri diversi con una varietà di doni e nel far questo sperimenta le gioie e soddisfazioni come pure le tensioni e frustrazioni che costituiscono i dolori crescenti della Chiesa che realizza la propria unità "da cui tutto il corpo, ben nutrito e tenuto insieme me­diante le giunture e le articolazioni, cre­sce con la crescita che viene da Dio" (Col. 2,19).

 

Dall’ultima Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani è diventato di nuovo dolorosamente evidente che i vari richiami alla preghiera abbiano dietro di sé interpretazioni enormemente diverse della natura dell’ unità cristiana.

 

Ø      É anche chiaro che più i cristiani arrivano a conoscersi l’un altro, più diventeranno consapevoli delle loro differenze. Tuttavia, da tutte le parti c’è una

Ø      convinzione sempre maggiore che l’unità della Chiesa di Cristo è volontà di Dio e che Egli sia all’opera per realizzarla. Questo è il motivo per cui, nonostante le svariate idee di unità che stanno dietro ad esse, è proficuo offrire insieme, in una volta sola, tutte le nostre diverse preghiere per l’unità cristiana:

 

Tutti sappiamo che Dio ascolta ed esaudisce le preghiere di tutti secondo il Suo progetto e volontà.

è In questa fiducia invitiamo i cristiani in tutte le chiese a unirsi nella preghiera per l’unità cristiana nella settimana del 18-25 gennaio.

 

Commissione della Fede e dell’Ordine

 

CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE

 

Settimana di preghiera per l’ Unità Cristiana

 

Tema: L’ UNITÀ DELLA CONGREGAZIONE LOCALE

NELL’ UNITÀ DELLA CHIESA UNIVERSALE

 

 

Primo Giorno

 

E Dio ha stabilito nella chiesa... apostoli,

Leggere Efesini 2, 19-22 (anche I Samuele 3).

 

¨     Nel pregare, pensate alla congregazione locale particolare di cui siete membro nel vostro paese e generazione; alla luce dei  versetti 21 e 22 riflettete sulla Chiesa primitiva e sulla sua origine nella testimonianza di coloro che avevano visto Gesù ed erano stati testimoni della Sua risurrezione:

 

è sugli Apostoli come fondamento della Chiesa, sorgente e forza dell’ unità della chiesa e precursori della missione cristiana

è sulla comunità spirituale di credenti da quei tempi ad oggi come affiliati alla famiglia di Dio e concittadini con tutti i santi  

è sulla necessità di obbedienza alla chiamata di Dio, non solo per la vocazione apostolica ma per qualunque testimonianza cristiana nel mondo.

 

Pregando ricordate di essere un membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare considerate la comune attività apostolica di appartenere a tutte le chiese che le lega insieme e le porta fuori nel mondo.

 

Preghiamo: Dio Onnipotente, che hai fondato la Tua Chiesa sulla testimonianza degli Apostoli e dei Profeti; fa’, Ti supplichiamo, che la loro testimonianza sia viva e potente anche in mezzo a noi, e concedici la Tua grazia: affinché, attraverso l’insegnamento dei Tuoi santi Apostoli possiamo essere uniti nell’ unità della fede ed essere edificati in un tempio santo, per poter essere concittadini con tutti i Tuoi santi. Amen.

 

 

Secondo Giorno

E nella Chiesa Dio ha stabilito.. profeti.

Leggere II Pietro l, 19-21 (anche Geremia 20, 7-9, Il).

 

¨     Pregando pensate a questi versetti e a come la Parola di Dio non proviene dalla ragione umana ma dallo spirito creativo di Dio nell’uomo:

 

è a come una comprensione piena di Spirito porta luce autentica nell’oscurità del mondo

è a come l’espressione profetica deve illuminare individui, congregazioni e nazioni, mentre gli uomini ascoltano, sentono e prestano attenzione alla Parola divina.

è a come è necessario il discernimento per riconoscere i veri dai falsi profeti.

 

Pregando ricordate di essere membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare riflettete sul ruolo profetico del movimento ecumenico nel radunare le chiese nel rinnovamento per l’unità, la testimonianza e il servizio,.

 

Preghiamo: Visita, O Signore, la Tua Chiesa con la Tua grazia, e illuminala con la verità del Tuo Vangelo, che hai impartito a noi attraverso i Tuoi santi messaggeri; risveglia la nostra mente affinché essi ascoltino la Tua Parola e obbediscano alla Tua volontà; racchiudi la Tua potenza nelle parole dei Tuoi messaggeri, e illumina così il cuore e la mente del Tuo popolo fedele. Amen.

 

 

Terzo Giorno  

 

E Dio ha stabilito  nella chiesa ... maestri.

Leggere II Timoteo 3, 14-17 (anche Deuteronomio 6, 6-9).

 

¨     Pregando pensate ad imparare e ad insegnare come trasmettere e ricevere i misteri affidatici da Dio:

 

è ad essere fedeli a quanto avete appreso.  

è  a rendere onore e amore ai maestri che hanno promosso la vostra fede aiutandovi a scandagliare i regni della verità

è a pensare alla casa e famiglia quale primo luogo per insegnare e imparare 

è alla gioventù come tempo per imparare e alla potenza di Dio affinché rinnovie la nostra giovinezza per poter continuare ad imparare.  

è a insegnare in modo vivificante attraverso la creatività della Parola   

è alle verità bibliche come base e scopo di tutta la nostra istruzione cristiana.

 

Pregando ricordate di essere membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare riflettete sulla Bibbia quale libro di testo comune a tutti i cristiani.

 

Preghiamo: Dio Onnipotente, che hai affidato agli uomini la Tua verità salvifica, affinché potessero insegnarla agli altri; Ti preghiamo di inviarci sempre pastori e maestri autentici per preparare e istruire la Tua Chiesa e includerla nel Tuo popolo. Benedici, Ti supplichiamo, l’opera di quanti insegnano la Tua verità attraverso la Tua santa Chiesa, affinché tutti possiamo essere portati alla fede e salvati per mezzo del Tuo Vangelo. Amen.  

 

 

Quarto Giorno

 

E Dio nella chiesa ha stabilito ... operatori di miracoli.

Leggere S. Marco 16, 14-18 (anche Isaia 61, 1-3).

 

¨     Pregando per il rinnovamento della Chiesa e per il recupero della sua totalità pensate all’unità che Dio ha dato ad anima e corpo, allo spirituale e al materiale:

 

è  alla potenza di Dio nel creare dal nulla, e alla Sua potenza nel fare nuove tutte le cose nella Chiesa e nel mondo

è al fatto che con Dio tutte le cose sono possibili e al non voler credere come al più grande pericolo spirituale        

è alla necessità del nuovo e del miracoloso perché la Chiesa abbia una vita florida

 

Pregando ricordate di essere un membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare considerate il posto dei nuovi doni dello Spirito e dei nuovi ministeri nella vita della Chiesa mentre essa è rinnovata nella interezza ed unità.

 

Preghiamo: Dio di immutabile potenza e di luce eterna, guarda con favore alla Tua Chiesa intera, quel mistero stupendo e sacro;  e attraverso l’ azione della Tua provvidenza, compi l’opera della salvezza dell’ uomo; e che tutto il mondo possa avvertire e vedere che le cose che erano state umiliate risorgono, che quelle invecchiate sono rinnovate, e che tutte le cose stanno tornando alla perfezione attraverso Colui dal quale hanno preso la loro origine, il nostro Signore Gesù Cristo. Amen.

 

 

Quinto Giorno

 

E nella chiesa Dio ha stabilito... guaritori.

Leggere Giacomo 5, 13-16 (anche Geremia 17, 13-15).

 

¨     Pregando concentratevi sul significato di questi versetti nella vostra situazione particolare:

 

è sul commando di Cristo ai Suoi discepoli di predicare e guarire

è sulla chiamata dei membri della chiesa a svolgere il ministero presso i malati della comunità, offrendo loro non solo la cura pastorale ma anche corporale

è sul serio impegno nella preghiera di intercessione e nel cercare di condividere davvero il processo di guarigione  

è sull’ unzione del malato sia come sacramentale che con atti di misericordia, e internamente attraverso la comunione e la preghiera  

è sull’ interesse di Cristo per l’uomo intero, spirituale e fisico  

 

Pregando ricordate di essere membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare riflettete sugli atti di guarigione compiuti insieme dai cristiani attraverso le varie organizzazioni e istituzioni.

 

Preghiamo: Abbi pietà di noi nella miseria del nostro peccato e nella sofferenza di tutti i peccatori. Possa il Tuo amore discendere su tutte le case che aspettano la Tua misericordia; col Tuo amore aiuta tutti quelli che non conoscono la Tua misericordia; aiuta chi è solo, chi è tentato, l’afflitto, l’annientato, chi deve affrontare la morte. Amen.

 

 

Sesto Giorno

 

E Dio nella chiesa ha istituito. .. chi soccorre.

Leggere Colossesi 3,12-16 (anche Isaia 17,10-12)

 

¨     Pregando, pensate alla responsabilità che ogni membro della comunità cristiana ha verso ogni altro membro

 

è della comunità di adorazione nella confessione e assoluzione, lode e canto, quale aiuto anziché impedimento alla vita comune, e quale mezzo per unirci anziché separarci  

è di servizio nel e verso il mondo quale espressione del servizio di adorazione della congregazione nella chiesa.  

 

Pregando ricordate di essere un membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare  considerate il servizio dei laici nella vita e opera della Chiesa, quale unico popolo di Dio nel mondo, e in particolare dell’ aiuto reso attraverso il soccorso inter-chiesa e il servizio ai profughi quale segno dell’ unità del Corpo di Cristo, nel quale tutti i membri soffrono e si rallegrano insieme e si prendono cura gli uni degli altri

 

Preghiamo: Padre misericordioso, risvegliaci, Ti preghiamo, nell’amore vero dei nostri fratelli, affinché siamo pronti e disposti a soccorrere e sostenere chi è in difficoltà o nella sofferenza, lontano o vicino che sia; affinché possiamo servire il prossimo al massimo delle nostre possibilità, ed avere il cuore aperto e le mani tese verso tutti quelli che soffrono in tutto il mondo, per poter testimoniare il Tuo amore, e affinché il messaggio del Tuo Vangelo possa così essere rafforzato. Amen.

 

 

Settimo Giorno

 

E nella chiesa Dio ha stabilito alcuni …. responsabili.

Leggere Atti 20,28 (anche Ezechiele 34, 11-16).

 

Nel pregare ricordate il ministero, del clero e dei laici:

 

è il ministero episcopale e sacerdotale

è il ministero di predicazione e pastorale

è il ministero di evangelizzazione e di insegnamento

è la responsabilità di tutti i leader per una dottrina solida  

è l’applicazione della Parola di Dio nella vita e nell’attività della congregazione e della comunità.

 

Pregando ricordate di essere membro di tutto il Corpo di Cristo e in particolare riflettete sulla necessità delle manifestazioni di unità attraverso le organizzazioni ecclesiastiche – denominazionali, consigli di amministrazione, sinodi ecclesiastici, alleanze confessionali, consigli ecclesiastici locali e nazionali, e in particolare per il Consiglio Mondiale delle Chiese, il suo personale, incaricati e membri dei suoi comitati.

 

Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno, che solo puoi compiere miracoli e darci più di quanto possiamo chiedere o capire; riversa la grazia del Tuo Spirito Santo sui Tuoi servi e sulle comunità di cui si prendono cura; lega insieme sia il clero che la gente nell’amore vero, affinché entrambi si servano e possano essere una benedizione l’uno per l’altro. Amen.

 

 

Ottavo Giorno

 

E nella chiesa Dio ha stabilito alcuni per…. .parlare in lingue e interpretare.

Leggi Atti 2, 4-11 (anche Genesi 40, 5-8)

 

¨     Pregando pensate al significato di questi versetti applicati alla vostra  congregazione particolare, ricordando il significato dell’insolito e straordinario nella Chiesa Cristiana come opposto al normale e mediocre:

 

è alla testimonianza che non viene solo dall’intelletto e che trascende ogni comprensione dell’uomo

è alla necessità di interpretazione ed espressione così come di lingue che possano essere capite dovunque da tutti   

è a chi parla in lingue e sfida e disturba di continuo la Chiesa, che troppo facilmente diventa compiacente e soddisfatta di sé e si accontenta di restare com’è.  

 

Pregando ricordate di essere membro di tutto il Corpo di Cristo e riflettete sul posto che hanno nel Corpo e nei gruppi questi individui che non si inseriscono facilmente o serenamente nei modelli ecclesiastici ed ecumenici di oggi.  

 

Preghiamo: Dio onnipotente, che insegni al cuore del Tuo popolo fedele mandando loro la luce del Tuo Spirito Santo; concedici per lo stesso Spirito di avere un giusto giudizio in tutte le cose, e di rallegrarci di continuo nel Suo santo conforto per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

 

David J. Du Plessis

Vi prego di aggiungermi all’elenco delle vostre preghiere.

MARIOCAPALBO
00martedì 31 gennaio 2012 13:01

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CONCLUSIONI

 

 

Indice Argomenti

 

-         1. Progresso dell’ecumenismo

-         2. Un’altra conclusione

-         Schema della vita di David Du Plessis

 

 

1. Progresso dell’ecumenismo

 

Nella sezione precedente  al Capitolo 13 (pagine 117 e 118 del libro) la Commissione della Fede e dell’Ordine del Consiglio Mondiale delle Chiese

 

è invita tutti a “ricordare il significato dell’ insolito e straordinario nella Chiesa Cristiana come opposto al normale e mediocre," e poi ci ricorda che

è chi "parla in lingue" sfida e disturba di continuo la Chiesa che troppo facilmente diventa compiacente e soddisfatta di sé e si accontenta di restare com’è.

 

Sono felice di informare i lettori che non si tratta di chiacchiere inconcludenti  per quanto riguarda il ministero  nei corpi istituiti del Consiglio Mondiale.

 

Ø      Negli ultimi cinque anni ho gioito personalmente la comunione di decine di Episcopali, Luterani, Presbiteriani, Metodisti, Riformati, Congregazionisti, Battisti e altri ecclesiastici che hanno ricevuto il battesimo nello Spirito Santo con la conferma delle "lingue" e la manifestazione di tutti i doni dello Spirito.

 

Mentre ho avuto comunione con decine di questi ecclesiastici, ce ne sono centinaia di cui ho sentito parlare ma che non ho conosciuto. Questi numeri stanno aumentando ad un ritmo sorprendente. Nell’estate del 1961 ebbi il privilegio di pregare con molti ricercatori autentici nel ministero convinti di aver bisogno di questo conferimento di potenza, e ho visto lo Spirito scendere su di loro come sugli Apostoli nel Libro degli Atti, e sui Pentecostali nell’ultimo mezzo secolo.

 

Ø      Molti lo hanno ricevuto nelle loro preghiere private dopo che ebbi aperto le Scritture davanti a loro. Poi furono in grado di amministrare per gli altri. In alcuni casi recenti quei fratelli  sono stati in grado di guidare i loro colleghi in una vera esperienza Pentecostale, e altri hanno amministrato ai propri membri nei gruppi di preghiera che intercedano presso Dio per un risveglio dello Spirito Santo e per il rinnovamento della Chiesa in quest’epoca.

 

"Gloria, gloria, alleluia!

La Sua verità sta progredendo."

 

 

2. UN’ALTRA CONCLUSIONE

 

 

La prima stampa di questo libro fu pubblicata nel 1960. Una seconda edizione uscì nel 1962.

 

è L’accoglienza del messaggio e i suoi effetti sui lettori è andata molto oltre i miei sogni più rosei. Nel 1961 cominciai a lavorare su un altro libro che tratta più a fondo la persona e l’opera dello Spirito Santo. Questo è ancora in forma di manoscritto. Il continuo viaggiare e il ministero non mi ha lasciato il tempo sufficiente per completare l’opera.

 

Intanto il Signore ha riversato la Sua benedizione in modi talmente inattesi che il ministero ha assunto dimensioni più profonde e più vaste di quanto avessi ritenuto possibile.

 

Ø      Ora è evidente che il secondo libro non è "maturo" per la pubblicazione e dovrò riscriverlo completamente.

 

L’invito urgente ed insistente per un ulteriore insegnamento sul battesimo nello Spirito e sulla questione della Glossolalia mi ha persuaso ad occuparmi di questa necessità aggiungendo alcuni capitoli e riadattandone altri in questa edizione di The Spirit Bade Me Go.

 

Ø      In realtà, posso dire, lo Spirito mi ha costretto a scrivere. Mi rendo conto che questi scritti possono non essere considerati degli studi profondi, ma sto solo cercando di insegnare alcune verità semplici. La verità è sempre liberante.

Ø      A giudicare dagli scritti più recenti nella stampa  religiosa, sia nelle riviste che nei libri, non si può fare a meno di notare che l’interesse generale nello Spirito Santo e nelle Sue manifestazioni nella Chiesa sta aumentando a un ritmo tale che è diventato impossibile tenere traccia di questo rinnovamento della Chiesa del 20° secolo.

Ø      Il vento soffia dove vuole. Nelle chiese più vecchie e in quelle più giovani, nelle chiese domestiche e nelle chiese straniere, nelle chiese Cattolica Romana, Ortodossa, Protestante e Pentecostale, accadono cose comprensibili solo alla luce  del compimento escatologico di Gioele 2. Dio sta riversando il Suo Spirito su ogni carne. Pare che tutte le chiese aprano porte e finestre alle brezze rinfrescanti del rinnovamento spirituale.

 

Dall’inizio del 1961 fino ad oggi ho avuto il privilegio di vedere centinaia di ministri e missionari ricevere il battesimo nello Spirito Santo. Altre centinaia  che non ho visto hanno scritto sul loro incontro con Cristo il Battezzatore.

 

Ø      In questi ultimi tre anni gli studenti nei seminari,  università e scuole superiori hanno cominciato ad accettare il battesimo nello Spirito.

Ø      Non è un movimento di massa, ma grazie a Dio, è sia internazionale che  inter-denominazionale.

 

Spero e prego affinché la terza ristampa di questo libro riceva un’accoglienza ancor più calda delle prime due. Spero che aiuterà a diffondere la buona novella e a provocare ondate di risveglio che si diffondano più lontano e più a fondo nelle chiese.

 

David J. du Plessis

 

 

BREVE SCHEMA DELLA VITA DELL’AUTORE

 

 

       Nato il 7 febbraio, 1905, in Sud Africa.

       Discendente degli Ugonotti Francesi.

       Convertito giovanissimo e battezzato nello Spirito Santo nel 1918.

 

       Sposato ad Anna Cornelia Jacobs il 13 agosto, 1927. Una figlia e cinque figli nati dal matrimonio.

       Ordinato al ministero nel 1928 dalla Apostolic Faith Mission del Sud Africa.

       Ha lavorato come evangelista, pastore, giovane responsabile, direttore di scuole domenicali, editore capo e segretario generale della missione dal 1928 al 1948.

 

       Residente negli U.S.A. dal 1949. É stato conferenziere presso: il Lee Col­lege, Church of God, Cleveland, Tenn., 1949 e 1950. Nel 1955 i documenti  della sua ordinazione furono trasferiti dal Sud Africa alle Assemblee di Dio, U.S.A.

       Nel 1947 partecipò alla Prima Conferenza Pentecostale Mondiale a Zurigo, Svizzera.

       Nel 1949 ebbe il ruolo di segretario e organizzò la Seconda Conferenza Pentecostale Mondiale a Parigi, Francia; e la Terza Conferenza Pentecostale Mondiale a Londra, Inghilterra, nel 1952. Poi di nuovo la Quinta Conferenza Pentecostale Mondiale, nel 1958, a Toronto, Canada.

 

       Nel maggio 1961 prese parte alla Sesta Conferenza Pentecostale Mondiale, a Gerusalemme.

       Nel 1952 partecipò come osservatore agli incontri del Consiglio Internazionale Missionario delle Chiese a Willingen, Germania. Nel 1958 fu consulente speciale del Consiglio Missionario Internazionale in Ghana, Africa Occidentale,.

       Fu tra il personale della Seconda Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese negli incontri del 1954 a Evanston. Nel 1961 partecipò come osservatore Pentecostale alla Terza Assemblea del Consiglio Mondiale delle Chiese a Nuova Delhi.

 

       Nel 1954 partecipò alla Assemblea Mondiale della Presbyterian and Reformed World Alliance a Princeton, N. J. Nel 1959 ebbe il ruolo di delegate Fraterno Pentecostale al 18° Consiglio Generale della Presbyterian World Alliance a Sao Paulo, Brasile.

       Nel 1959 tenne conferenze su argomenti Pentecostali presso il Princeton Seminary (Missions Lectures). Anche presso le Evangelical Congregational School of Theology, Myertstown, Pa.; Yale Divinity School, New Haven, Conn.; Union Theological Seminary, New York; The Ecumenical Institute of the World Council of Churches at Chateau de Bossey in Svizzera, e la Perkins School of Theology, Southern Methodist University, Dallas.

       Nel 1960 partecipò alla Consultazione sull’ Evangelizzazione del WCC presso l’Istituto Ecumenico in Svizzera; e alla Commission of Faith and Order presso la St. Andrews University in Scozia.

 

       Nel 1961 tenne conferenze presso la British Columbia University a Vancouver, B.C.; Colgates Rochester School of Divinity, Rochester, N. Y.; e presso The Ecumenical Institute della United Presbyterian Church a Stony Point, N. Y.

       Ha predicato in 45 paesi del mondo e spera di raggiungerne presto altri.

       Si sente chiamato a impegnarsi per una migliore comprensione e una più stretta comunione tra movimenti Pentecostali, e a portare il messaggio e le benedizioni Pentecostali a tutti i membri delle chiese cristiane.

       Ha sempre servito gratuitamente come il Signore provvedeva per i viaggi e la famiglia. Non era sponsorizzato né  salariato da nessuna fonte.

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