Catechesi sul Credo, parte III: Lo Spirito Santo Datore di Vita Maggio1990

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
MARIOCAPALBO
00sabato 6 aprile 2013 19:53
Lo Spirito Santo e Maria, tipo di unione nuziale Dio-umanità
GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 2 maggio 1990



1. La rivelazione dello Spirito Santo nell’evento dell’annunciazione è legata al mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio e della maternità divina di Maria. Infatti Luca attesta che l’angelo disse a Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te”. È ancora l’azione dello Spirito Santo a suscitare in lei la risposta, nella quale si esprime un atto consapevole della libertà umana: “Avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 35. 38). Perciò nell’evento dell’annunciazione si trova il perfetto “modello” di ciò che è la relazione personale Dio-uomo. Già nell’Antico Testamento questa relazione presenta una caratteristica particolare. Nasce sul terreno dell’alleanza di Dio col popolo eletto (Israele): e questa alleanza nei testi profetici è espressa con un simbolismo nuziale: viene cioè presentata come un rapporto di nozze tra Dio e l’umanità. Occorre ricordare questo fatto per comprendere nella sua profondità e bellezza la realtà dell’incarnazione del Figlio come una particolare pienezza dell’azione dello Spirito Santo.

2. Secondo il profeta Geremia, Dio dice al suo popolo: “Ti ho amato di amore eterno: per questo ti conservo ancora pietà. Ti edificherò di nuovo e tu sarai riedificata, vergine di Israele” (Ger 31, 3-4). Storicamente questo testo è da porre in rapporto con la sconfitta d’Israele e la deportazione in Assiria, che avvilisce il popolo eletto, ridotto a credersi abbandonato dal suo Dio. Ma Dio lo rinfranca, non esitando a parlargli come padre o sposo a una fanciulla amata. L’analogia sponsale si fa anche più chiara ed esplicita nelle parole del secondo Isaia, rivolte, nel tempo dell’esilio babilonese, a Gerusalemme come a una sposa che pur non manteneva la fedeltà al Dio dell’alleanza: “Poiché tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome . . . Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, il Signore ti ha richiamata. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? Dice il tuo Dio: Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti riprenderò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore” (Is 54, 5-8).

3. Nei testi citati si sottolinea che l’amore sponsale del Dio dell’alleanza è “eterno”. Anche se, di fronte al peccato della sposa, di fronte all’infedeltà del popolo eletto, Dio permette che s’abbattano su di esso esperienze dolorose, tuttavia lo rassicura mediante i profeti che il suo amore non cessa. Egli supera il male del peccato, per donare nuovamente. Il profeta Osea dichiara con un linguaggio ancor più esplicito: “Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell’amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore” (Os 2, 21-22).

4. Questi straordinari testi dei profeti dell’Antico Testamento trovano il loro vero compimento nel mistero dell’incarnazione. L’amore sponsale di Dio, nei riguardi d’Israele ma anche di ogni uomo, si realizza nell’incarnazione in un modo che supera la misura delle attese dell’uomo. Lo scopriamo nella pagina dell’annunciazione, dove la nuova alleanza viene fatta conoscere come alleanza di nozze di Dio con l’uomo, della divinità con l’umanità. In quel quadro di alleanza nuziale, la Vergine di Nazaret, Maria, è per eccellenza la “vergine-Israele” della profezia di Geremia. Su di lei si concentra perfettamente e definitivamente l’amore sponsale di Dio, annunciato dai profeti. Essa è anche quella vergine-sposa alla quale viene concesso di concepire e dare alla luce il Figlio di Dio: particolare frutto dell’amore sponsale di Dio nei riguardi dell’umanità, rappresentata e quasi riassunta in Maria.

5. Lo Spirito Santo, che scende su Maria nell’annunciazione, è colui che, nel rapporto trinitario, esprime nella sua persona l’amore sponsale di Dio, l’amore “eterno”. In quel momento egli è in modo particolare il Dio-Sposo. Nel mistero dell’incarnazione, nel concepimento umano del Figlio di Dio, lo Spirito Santo conserva la trascendenza divina. Il testo di Luca esprime ciò in modo preciso. La sponsalità dell’amore di Dio ha un carattere completamente spirituale e soprannaturale. Ciò che dirà Giovanni a proposito dei credenti in Cristo vale tanto più per il Figlio di Dio, che è stato concepito nel seno della Vergine “né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio” (Gv 1, 13). Ma soprattutto esprime la suprema unione dell’amore, realizzata tra Dio e un essere umano per opera dello Spirito Santo.

6. In queste nozze divine con l’umanità Maria risponde all’annuncio dell’angelo con l’amore di una sposa capace di rispondere e di adeguarsi alla scelta divina in maniera perfetta. Per questo, soprattutto a partire dai tempi di san Francesco d’Assisi, la Chiesa la chiama “sposa dello Spirito Santo”. Soltanto questo perfetto amore sponsale, profondamente radicato nella sua completa donazione verginale a Dio, poteva far sì che Maria divenisse “Madre di Dio” in modo consapevole e degno, nel mistero dell’incarnazione.

Ho scritto nell’enciclica Redemptoris Mater (n. 26): “Lo Spirito Santo è già sceso su di lei, che è diventata la fedele sua sposa nell’annunciazione, accogliendo il Verbo di Dio vero, prestando “il pieno ossequio, dell’intelletto e della volontà e acconsentendo volontariamente alla rivelazione data da lui”, anzi abbandonandosi tutta a Dio mediante “l’obbedienza della fede”, per cui rispose all’angelo: “Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto””.

7. In questo atto e gesto di Maria, che si contrappone in modo speculare al comportamento di Eva, si staglia nella storia spirituale dell’umanità la nuova sposa, la nuova Eva, Madre dei viventi, come diranno spesso i dottori e i padri della Chiesa. Essa sarà il tipo e il modello nella nuova alleanza come unione nuziale dello Spirito Santo con i singoli e con la comunità umana, ben oltre l’ambito dell’antico Israele: l’universalità degli individui e dei popoli sarà chiamata a ricevere il dono e a divenirne beneficiaria nella nuova comunità dei credenti che hanno ricevuto “il potere di diventare figli di Dio” (Gv 1, 12) e nel battesimo sono rinati “dallo Spirito” (Gv 3, 6) entrando a far parte della famiglia di Dio.

Ai fedeli di lingua francese

Chers Frères et Soeurs,

J’accueille avec joie les personnes d’expression française ici présentes, en particulier les pèlerins du diocèse de Nancy et ceux du diocèse de Lausanne, Genève et Fribourg.

J’adresse mes salutations cordiales également aux Religieux de Saint-Vincent de Paul du Séminaire de Murs-Erigné, ainsi qu’à la communauté des étudiants et directeurs du Séminaire français de Rome. Chers séminaristes, je vous remercie de l’attachement filial que vous me témoignez en venant à cette audience. Au seuil de la vie sacerdotale, pensez au regard que le Seigneur a posé sur vous avec amour et ayez confiance en l’avenir: le Christ ressuscité a remporté la victoire!

Je recommande à votre prière mon prochain voyage pastoral au Mexique et aux Antilles, et je vous donne de grand coeur, ainsi qu’à toutes les personnes qui m’écoutent, ma Bénédiction Apostolique.

Ai pellegrini di espressione inglese

Dear Brothers and Sisters,

My cordial greeting goes to the priests of the Archdiocese of Los Angeles who are taking part in a programme of spiritual renewal in Rome. Dear Brothers Priests: May your visit to the City of the Apostles Peter and Paul inspire in you a deeper love of Christ and his Church! I extend a warm welcome to the members of the Roman Catholic Anniversary Choir of America, whose singing has invited us to lift up our hearts to God in praise and thanksgiving. I am also pleased to greet the officers and men of the HMAS Sydney. To all the English-speaking pilgrims and visitors present at today’s Audience I impart my Apostolic Blessing as a pledge of grace and peace in the Risen Lord.

Ai numerosi gruppi di lingua tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Mit dieser kurzen Betrachtung grüße ich herzlich alle deutschsprachigen Pilger und Besucher, besonders die Mitglieder der Marianischen Bürgersodalität aus Trier sowie die Angehörigen der neuen Rekruten der Schweizergarde, die anläßlich der Vereidigungszeremonie nach Rom gekommen sind. Willkommen heiße ich auch eine Gruppe von Ordensschwestern, die zu einem Erneuerungskurs in La Storta weilen. Ich wünsche Euch allen bereichernde Tage in Rom und erteile Euch und Euren Lieben in der Heimat von Herzen gern meinen Apostolischen Segen.

Gelobt sei Jesus Christus!

Ai fedeli di lingua portoghese

Saúdo cordialmente, com votos de bem, os peregrinos e visitantes e quantos acompanham esta Audiência. é a primeira de Maio, o “ mês de Maria ”, por cuja intercessão invoco para todos luz e graça pascais, com a Bênção Apostólica.

Ai fedeli polacchi

“Wielka boga Człowieka Matko, Najświtsza Dziewico, Ja, Jan Kazimierz, za zmiłowaniem Syna Twojego, Króla królów . . . król . . . Ciebie dziś za Patronkę moją i za Królową państw moich obieram”.

W obliczu dorocznej uroczystości 3 maja należy przypomnieć te historyczne słowa wypowiedziane w katedrze lwowskiej przed wizerunkiem Matki Bożej łaskawej w dniu 1 kwietnia 1656 roku.

Słowa Jana Kazimierza niosą się w przyszłość - w trudn przyszłość królestwa, które powierzył Bogarodzicy, oddając Jej tę trudną przyszłość jako Królowej Polski.

W końcowych słowach swego ślubowania król Jan Kazimierz mówi tak: “ przyrzekam ponad to i ślubuję, że po nastaniu pokoju (wiadomo, że był to czas wojen szwedzkich, czas, " potopu ") - wraz ze wszystkimi stanami wszelkich będę używał środków, aby lud królestwa mego od niesprawiedliwych ciężarów i ucisków wyzwolić ”.

Rokrocznie obchodzimy uroczystość 3 maja: święto kościelne i święto narodowe. Jakie znaczenie winno ono mieć jutro, w Roku Pańskim 1990?

Nietrudno odnaleźć w ślubach Jana Kazimierza drogę, która miała prowadzić od “ niesprawiedliwych ciężarów ” Poslki szlacheckiej do Konstytucji 3 maja: do ustroju sprawiedliwego, w którym ojczyzna jest wspólnym dobrem wszystkich. W przyszłym roku wypada 200, rocznica uchwalenia Konstytucji. Przygotowujemy się do tej rocznicy.

Jakie znaczenie posiada ta 3-majowa zbieżność dzisiaj? Królowa Polski i Konstytucja!

Jedno i drugie - nie należy tylko do przeszłości. Jedno i drugie jest nam na nowo zadane. Obyśmy podjęli, obyśmy udźwignęli tamto wielkie dziedzictwo.

Pozdrawiam wszystkie grupy: z parafii św. Wojciecha w Mu charzu; z parafii Podwyższenia Krzyża w Luborzycy; z parafii Świętej Trójcy w Warszawie; z parafii Zmartwychwstania Pańskiego - księży misjonarzy - z Bydgoszczy w archidiecezji gnieźnieńskiej; z parafii Najświętszego Serca Pana Jezusa z Bielska-Białej; duszpasterstwo akademickiez Gdańska; pielgrzymów z parafii św. Anny w Zabrzu; Klub Inteligencji Katolickiej z Gorzowa; grupę Logos Touru z Wrocławia; grupę esperantystów z całej Polski; grupę rolników Cenrexu ze Swarzędza; grupę Turysty z Krakowa.

Ai pellegrini italiani

Desidero ora rivolgere un saluto particolare ai rappresentanti della Federazione del Terziario Avanzato che ha come scopo sociale la produzione di servizi quali sono le imprese agricole, industriali e commerciali. Vi auguro che i vostri prodotti siano di aiuto soprattutto per i paesi in via di sviluppo.

Il mio benvenuto va pure ai membri dell’Associazione Fisioterapica Assistenza Handicappati di Angri (Salerno) e ai partecipanti al Congresso Internazionale di “Ortopedia Tecnica e Riabilitazione” convenuti a Roma per uno scambio delle proprie esperienze. Vi ringrazio per la vostra presenza, augurando ogni successo alla vostra opera di assistenza alle persone più deboli, come pure alle vostre ricerche in un campo tanto importante quale è quello della ortopedia.

Un saluto speciale ai giovani appartenenti alla Polisportiva IV Miglio di Roma, i quali sono venuti insieme con rappresentanti di due delegazioni di ragazzi dell’Unione Sovietica e della Polonia. Cari ragazzi, mi compiaccio con voi e vi incoraggio a ben continuare nelle vostre competizioni sportive in uno spirito di amicizia e di solidarietà spirituale tra gli atleti di diverse nazioni.

Ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli

Saluto, infine, con affetto i Malati, i Giovani e gli Sposi Novelli.

All’inizio del mese di Maggio, che la devozione popolare cristiana consacra alla Madre del Signore, vi esorto ad affidarvi a Lei, che sotto la Croce ci è stata data come Madre. La sua materna intercessione vi aiuti a comprendere sempre meglio e ad accogliere con amore la volontà di Dio.

In particolare voi, giovani, imparate alla sua scuola la generosità nel rispondere alla chiamata divina che vi spinge ad offrire l’intera vostra esistenza al Signore secondo le varie vocazioni che Ella vi farà scoprire.

Voi, malati, ponetevi sotto la sua materna protezione e siate certi che Ella non vi farà mancare il suo conforto nell’ora della prova e della malattia.

Voi, sposi novelli, imitate la sua fedeltà nel matrimonio e percorrete, insieme a Lei, il cammino della perfezione cristiana.

Su ciascuno di voi, in particolare, vegli sempre provvida Colei che in questo mese vogliamo ancor meglio conoscere ed amare. A tutti imparto la mia Benedizione Apostolica.

Particolarmente significativa in Piazza San Pietro durante l’udienza generale la presenza di pellegrini messicani salutati con paterno affetto dal Papa che domenica prossima, 6 maggio, riprenderà il cammino verso l’America Latina. Questo il saluto del Santo Padre.

Me es grato saludar a los peregrinos de América Latina y de España presentes en esta Audiencia. Este saludo se dirige de modo particular a los alumnos de los colegios españoles “ Cristo Rey ”, de Madrid, y “ Montserrat ”, de Barcelona, así como a la peregrinación de México. Como peregrino de la Buena Nueva de Cristo Resucitado, me dispongo a visitar pastoralmente la querida tierra mexicana que, en la vigilia del V Centenario de la Evangelización de América, quiere dar nuevo impulso a su fe cristiana, en sintonía con la apremiante llamada de la “ nueva evangelización ”. Confío en vuestra ayuda espiritual, sobre todo en vuestra plegaria a la Virgen María, a la que encomiendo vivamente esta importante visita apostólica.

A todos imparto con afecto mi Bendición.

Ecco le parole del Santo Padre in una nostra traduzione italiana.

Mi è grato salutare i pellegrini dell’America Latina e della Spagna presenti in questa Udienza. Questo saluto va indirizzato in maniera particolare agli allievi dei collegi spagnoli “Cristo Rey”, di Madrid e “Monserrat”, di Barcellona, così come ai pellegrini di Messico. Come pellegrino della buona novella di Cristo Risorto, mi accingo a compiere la visita pastorale della cara terra messicana che, nella vigilia del V Centenario dell’Evangelizzazione in America, vuol dare un impulso alla sua fede cristiana, in sintonia con la pressante chiamata della “nuova evangelizzazione”.

Confido nel vostro aiuto spirituale, soprattutto nella vostra preghiera alla Vergine Maria, alla quale raccomando vivamente questa importante visita apostolica.

A tutti impartisco con affetto la mia benedizione.



© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana
MARIOCAPALBO
00sabato 6 aprile 2013 19:54
I mistero dell'incarnazione: lo Spirito Santo autore dell'unione ipostatica
GIOVANNI PAOLO II

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 23 maggio 1990



1. Nel Simbolo della fede noi confessiamo che il Figlio, consustanziale al Padre, si è fatto uomo per opera dello Spirito Santo. Nell’enciclica Dominum et vivificantem (n. 50) ho scritto che “la concezione e la nascita di Gesù Cristo sono la più grande opera compiuta dallo Spirito Santo nella storia della creazione e della salvezza: la suprema grazia, “la grazia dell’unione”, fonte di ogni altra grazia, come spiega san Tommaso (Summa theologiae, III, q. 7, a. 13) . . . Alla “pienezza del tempo”corrisponde, infatti, una particolare pienezza della autocomunicazione di Dio uno e trino nello Spirito Santo. “Per opera dello Spirito Santo” si compie il mistero dell’“unione ipostatica”, cioè dell’unione della natura divina e della natura umana, della divinità e dell’umanità nell’unica Persona del Verbo-Figlio”.

2. Si tratta del mistero dell’incarnazione, alla cui rivelazione è congiunta - all’inizio della nuova alleanza - quella dello Spirito Santo. Lo abbiamo visto in precedenti catechesi, che ci hanno permesso di illustrare questa verità nei suoi vari aspetti, a cominciare dal concepimento verginale di Gesù Cristo, come leggiamo nella pagina di Luca sull’annunciazione (cf. Lc 1, 26-38). È difficile spiegare l’origine di questo testo senza pensare a una narrazione di Maria, che sola poteva far conoscere ciò che era avvenuto in lei al momento del concepimento di Gesù. Le analogie che sono state proposte tra questa pagina e altri racconti dell’antichità, e specialmente degli scritti veterotestamentari, non riguardano mai il punto più importante e decisivo, quello cioè del concepimento verginale ad opera dello Spirito Santo. Questo costituisce, in verità, una novità assoluta.

È vero che nella pagina parallela di Matteo leggiamo: “Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele” (Mt 1, 22-23). L’adempimento però supera sempre le aspettative. L’evento, cioè, comprende elementi nuovi, che non erano espressi nella profezia. Così, nel caso che ci interessa, l’oracolo di Isaia sulla vergine che concepirà rimaneva incompleto e quindi suscettibile di varie interpretazioni. L’evento dell’incarnazione lo “compie” con una perfezione che era imprevedibile: un concepimento veramente verginale viene effettuato per opera dello Spirito Santo, e il Figlio partorito è dunque veramente “Dio con noi”. Non si tratta più solo di un’alleanza con Dio, ma della reale presenza di Dio in mezzo agli uomini, in forza dell’incarnazione dell’eterno Figlio di Dio: una novità assoluta.

3. Il concepimento verginale è, dunque, parte integrante del mistero dell’incarnazione. Il corpo di Gesù, concepito in modo verginale da Maria, appartiene alla persona del Verbo eterno di Dio. Proprio questo opera lo Spirito Santo scendendo sulla Vergine di Nazaret. Egli fa sì che l’uomo (il Figlio dell’uomo) da lei concepito sia il vero Figlio di Dio, eternamente generato dal Padre, consustanziale al Padre, del quale l’eterno Padre è l’unico Padre. Anche nascendo come uomo da Maria Vergine, continua ad essere il Figlio dello stesso Padre dal quale è eternamente generato.

Ecco come la verginità di Maria mette in rilievo in modo particolare il fatto che il Figlio, da lei concepito per opera dello Spirito Santo, è il Figlio di Dio. Soltanto Dio è suo Padre.

L’iconografia tradizionale, che rappresenta Maria col bimbo Gesù tra le braccia e non rappresenta Giuseppe accanto a lei, costituisce una silenziosa, ma insistente attestazione della sua verginale maternità e, per ciò stesso, della divinità del Figlio. Questa immagine potrebbe quindi essere chiamata l’icona della divinità di Cristo. La troviamo già sul finire del II secolo in un affresco delle catacombe romane e, successivamente, in innumerevoli riproduzioni. In particolare, essa viene rappresentata con tocchi d’arte e di fede così efficaci dalle icone bizantine e russe che si ricollegano alle fonti più genuine della fede: i Vangeli e la tradizione primitiva della Chiesa.

4. Luca riporta le parole dell’angelo che annuncia la nascita di Gesù per opera dello Spirito Santo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo” (Lc 1, 35). Lo Spirito di cui parla l’evangelista è lo Spirito “che dà vita”. Non si tratta soltanto di quel “soffio di vita” che è la caratteristica degli esseri viventi, ma della vita propria di Dio stesso: la vita divina. Lo Spirito Santo che è in Dio come soffio d’Amore, Dono assoluto (non creato) delle divine Persone, nell’incarnazione del Verbo opera come soffio di questo Amore per l’uomo: per lo stesso Gesù, per la natura umana e per l’intera umanità. In questo soffio si esprime l’amore del Padre, il quale ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (cf. Gv 3, 16). Nel Figlio c’è la pienezza del dono della vita divina per l’umanità.

Nell’incarnazione del Figlio-Verbo si manifesta dunque in modo particolare lo Spirito Santo come colui “che dà vita”.

5. È ciò che nell’enciclica Dominum et vivificantem (n. 50) ho chiamato “la particolare pienezza dell’autocomunicazione di Dio uno e trino nello Spirito Santo”. È il significato più profondo dell’“unione ipostatica”, formula che rispecchia il pensiero dei Concili e dei Padri sul mistero dell’incarnazione, e quindi sui concetti di natura e di persona, elaborati e adoperati in base all’esperienza della distinzione tra natura e soggetto, che ogni uomo percepisce in se stesso. L’idea di persona non era mai stata così nettamente individuata e definita come avvenne ad opera dei Concili, dopo che gli apostoli e gli evangelisti ebbero fatto conoscere l’evento e il mistero dell’incarnazione del Verbo “per opera dello Spirito Santo”.

6. Possiamo dunque dire che nell’incarnazione lo Spirito Santo pone le basi anche di una nuova antropologia, che s’illumina alla grandezza della natura umana quale rifulge in Cristo. In lui, infatti, essa raggiunge il vertice più alto dell’unione con Dio, “essendo stato concepito per opera di Spirito Santo in modo tale che uno stesso soggetto fosse figlio di Dio e dell’uomo” (Summa theologiae, III, q. 2, a. 12, ad 3). Non era possibile per l’uomo salire più in alto di questo vertice, né è possibile all’umano pensiero concepire un’unione più stretta con la divinità.

Ai pellegrini provenienti da alcune diocesi francesi

Je salue très cordialement les pèlerins de langue française qui sont présents ici ce matin et, en particulier, j’offre mes voeux fervents aux Frères Capucins Missionnaires en Afrique que j’encourage dans leur apostolat.

A tous, je souhaite un bon séjour à Rome et j’espère qu’en découvrant la Ville, ils découvriront mieux l’Eglise et entendront l’appel du Seigneur à marcher à sa suite avec les martyrs et les saints. Que Dieu vous bénisse!

Ai gruppi di lingua inglese

Dear Brothers and Sisters,

I wish to extend a cordial welcome to the Missionary Sisters of the Most Precious Blood. Dear Sisters, on returning to your apostolic work in various parts of the world, take with you a vivid memory of these days spent near the tomb of Saint Peter. May this experience serve to renew your faith and the love which inspires your religious consecration. Take with you the Pope’s blessing on all those whom you serve in the Lord.

On all the English-speaking pilgrims and visitors, especially from Sweden, Finland, Sri Lanka and Indonesia, I invoke Almighty God’s abundant blessings.

Ad un gruppo di fedeli giapponesi provenienti da Niigata

Sia lodato Gesù Cristo!

Dilettissimi pellegrini provenienti da Niigata: auspico che questo vostro pellegrinaggio alle tombe degli Apostoli rimanga come una luce che illumina la vostra vita. Con questo augurio e invocando su di voi la protezione della madre di Dio, vi imparto di cuore la mia Benedizione Apostolica.

Sia lodato Gesù Cristo!

Ai fedeli di espressione linguistica tedesca

Liebe Schwestern und Brüder!

Mit dieser kurzen Betrachtung grüße ich alle Pilger und Besucher deutscher Sprache sehr herzlich. Mein besonderer Gru gilt den Teilnehmern am zweiten Romseminar des Bistums Hildesheim für Dechanten und Mitarbeiter, einer Gruppe evangelischer Vikare der Landeskirche Württemberg, den Teilnehmern an der von der Kirchenzeitung des Erzbistums Köln organisierten Romreise sowie der Besuchergruppe der Stadtbau-Gesellschaft Amberg. Euch allen wünsche ich einen bereichernden Romaufenthalt.

In diesen Tagen vor dem Pfingstfest erbitte ich Euch die Gaben des Heiligen Geistes und erteile Euch und Euren Angehörigen in der Heimat von Herzen meinen Apostolischen Segen.

Ai fedeli di espressione spagnola

Me es grato saludar a los peregrinos de América Latina y España presentes en esta Audiencia. De modo particular, este saludo se dirige cordialmente a los Hermanos Maristas, que están efectuando en Roma un curso de renovación espiritual, así como a las Comunidades neocatecumenales de las Parroquias “ Nuestra Señora del Carmen ” y “ San Pío X ”, de Valencia y Algemesí, respectivamente, al grupo de pensionistas de Zaragoza, y a los profesores y alumnos de la Escuela de Turismo de la Universidad “ Intercontinental ” de México, nación que con tanto afecto y devoción me ha acogido durante mi reciente visita pastoral.

Doy mi más afectuosa bienvenida a la representación de la Congregación de Agustinas Recoletas que, con motivo de su primer Centenario de Fundación, ha querido presentar al Papa el sentido testimonio de filial cercanía y adhesión. Os agradezco de corazón este gesto en tan significativa efemérides. Y, al mismo tiempo, pido al Todopoderoso que, apoyadas en una vida constante y profunda de oración y en una vivencia comunitaria fraterna, sigáis sirviendo con plena generosidad a Cristo y a su Iglesia, de acuerdo con vuestro carisma fundacional.

A vosotras, a las demás Religiosas de vuestro Instituto, y a todos los presentes de lengua española imparto complacido mi Bendición Apostólica.

Ad alcuni gruppi di espressione portoghese

Meus caros irmãos e irmãs,

A todos os peregrinos de língua portuguesa dou a minha Bênção, como penhor das divinas graças e consolações.

Ai polacchi

“Za wolność Kościoła w świecie współczesnym i w Polsce”.

Te słowa zostały wypowiedziane na Jasnej Górze w uroczystym dniu 3 maja Roku Milenijnego. Zostały wypowiedziane z głębi wielkiego cierpienia, z pośrodka wielu udręk i ograniczeń.

Nie możemy zapomnieć tych słów Nie możemy ich zapomnieć teraz, gdy jesteśmy świadkami zmian w Polsce, a także wśród naszych pobratymców i sąsiadów. Są to zmiany na lepsze. Zmiany i przeobrażenia, które tutaj torują sobie drogę, rozumieją właściwie tylko ci, którzy doznawali udrk, dyskryminacji, prześladowań, więzień, gułagów . . .

Właśnie w takim czasie zostały wypowiedziane te słowa ustami Prymasa Tysiąclecia, a brzmiały one tak: “ Oddajemy siebie w Twą macierzyńską niewolę za wolność Kościoła w świecie współczesnym i w Polsce ”.

Nie można tych słów zapominać. I nie można też zacierać “ paradoksu ”: “ macierzyńska niewola ” jako cena wolności ludzkich sum i eń, cena wolności religii, Kościoła, osoby i społeczeństwa.

Ten, który wówczas wypowiedział te słowa - Prymas Tysiąclecia - zabrał ze sobą do grobu ich najbardziej autentyczną treść i znaczenie.

Kiedy przychodzimy na Jasną Górę, aby złożyć dziękczynienie za wszystko, co się zmienia na lepsze, za to, że zrozumiano, że nie można niewolić ludzkich wnętrz, ludzkich sumień, równocześnie nie przestajemy polecać tych wszystkich, którym nadal wolność religijna jest odmawiana, którzy cierpią za swe przekonania.

Pozdrawiam serdecznie wszystkich obecnych z ks. biskupem Władysławem Jędruszukiem z Drohiczyna na czele; pozdrawiam pielgrzymów z Krakowa i łapsz Niższych na Spiszu - od księży pijarów; pielgrzymów z parafii Miłosierdzia Bożego z Otwocka; z parafii św. Wojciecha z Kielc; z parafii Matki Bożej Królowej Polski z Lublina; z parafii św. Józefa z Pełczyna-Zdroju; z parafii św. Jacka ze Słupska; wszystkich pielgrzymów z diecezji szczecińskokamieńskiej oraz z archidiecezji gnieźnieńskiej; współpracowników misyjnych sióstr pallotynek; pielgrzymów z parafii Nawiedzenia Najświtszej Maryi Panny z Domaniowa; z parafii Miłosierdzia Bożego z Oławy; grupę sióstr franciszkanek Rodziny Maryi z Brazylii; prócz tego uczestników grup turystycznych: kolejarzy z Gliwic, Logos Touru z Poznania, grupę biura turystycznego Cenrex; budowlanych z Sopotu i Gdańska; Żeglarski Klub Morski z Katowic; a także innych pielgrzymów indywidualnych, nie objętych tymi grupami, bądź to z kraju, bądź z emigracji.

A gruppi di fedeli italiani

Con gioia, accolgo ora i soci del Rotary Club di Macerata, impegnati in attività di promozione umana e di aiuto al Terzo Mondo.

Saluto, poi, i fedeli delle Comunità parrocchiali della Valle del Giovenco, guidati dal loro pastore diocesano, Monsignor Biagio Terrinoni. Essi celebrano un particolare anno mariano, nel ricordo del terzo centenario del Santuario “Madonna di Sulla Villa”, in Ortona dei Marsi.

Rivolgo, quindi, il mio benvenuto al gruppo della Diocesi di Lugano, in pellegrinaggio presso la tomba di Pietro, sotto la guida del loro Vescovo, Monsignor Eugenio Corecco.

Il mio pensiero va anche alle Infermiere Professionali del Collegio Vincenza Bonfante, annesso alla Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli

A voi carissimi giovani, e a voi carissimi ammalati rivolgo ora il mio particolare saluto, con gioia e con affetto. Apprezzando vivamente la vostra presenza all’Udienza Generale, segno di profonda convinzione e devozione, desidero ancora indicarvi la figura di Pier Giorgio Frassati, che domenica scorsa è stato dichiarato “beato”. Egli fu un testimone straordinario di fede cristiana vissuta con coraggio e con coerenza nella preghiera e nella carità. In un periodo della storia, denso di tensioni sociali e politiche, e anche di contrasti religiosi, Pier Giorgio maturò e compì la sua scelta definitiva di amore a Cristo e ai fratelli sofferenti, realizzando lietamente e serenamente, le Beatitudini evangeliche.

Ora che Pier Giorgio Frassati è stato elevato ufficialmente all’onore degli altari, cari ragazzi e ragazze, pregatelo tutti con fervore e confidenza, e anche voi, carissimi fratelli ammalati, invocate con fiducia il novello Beato, pur egli colpito dalla malattia, per essere illuminati ed aiutati nel cammino della vostra vita e perché siate sostenuti nella vostra sofferenza dal suo esempio e dalla sua celeste intercessione. Pensando al Beato Pier Giorgio, imparto a tutti la mia speciale Benedizione!

Con particolare affetto, mi rivolgo infine agli Sposi Novelli, ai quali auguro di essere sempre testimoni del Vangelo nella loro famiglia e di impegnarsi costantemente perché, guidati dallo Spirito Santo, possano irradiare nella società la luce del Signore risorto. A tutti la mia Benedizione Apostolica.



© Copyright 1990 - Libreria Editrice Vaticana
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 20:45.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com