Indice Capitolo Settimo
SEGNALAZIONI SULLE TERRE DESOLATE
La nostra vacanza in aereo nel West era al suo secondo giorno mentre sorvolavamo le Badlands del South Dakota (un’estensione immensa di terre desolate). Miglio dopo miglio, gli occhi spaziavano su colline e canyon erosi e splendidi, che parevano senza vita eccetto che per qualche toppa d'erba di prateria e per qualche gregge di bufali. Stavamo sorvolando quella vasta terra, a buon diritto chiamata desolata, da circa trenta minuti quando ebbi la sensazione che qualcosa andasse storto. Avremmo dovuto trovarci ad occidente degli uffici del parco, eppure non appariva niente al nostro sguardo - solo una desolazione sconfinata. I miei accuratissimi calcoli aerodinamici erano sbagliati: ci eravamo perduti!
Mi rivolsi a mia moglie Sheila: è pilota anche lei e non mi fu possibile nascondere il problema: "Perché non far rilevare la nostra posizione?" Io continuai a cercare invano dei segnali mentre lei tormentava le frequenze radio; finalmente, l'orientamento: 180 gradi da Philip VOR, 105 gradi da Rapid City. Col dito lei indicava l'intersezione di due linee segnate a matita sulla mappa.
"Santo cielo! Siamo di 20 miglia più a sud-est di dove avremmo dovuto essere!" Virai l'aereo verso la rotta di nord-ovest, e continuai a ringraziare il Padre per l'elettronica moderna e per una moglie che sapeva usarla. Entro pochi minuti apparvero all'orizzonte gli uffici del parco.
Riflettendo su quell'esperienza, vi scorgo delle similitudini con la guida spirituale. La gran parte dei cristiani si aspetta di sorvolare le terre desolate della vita usando solo le proprie capacità umane - e di solito finiscono come me: sperduti e confusi. Non si rendono conto che il Padre continua ad irradiare la Sua guida spirituale ai Suoi figli e figlie; ma perfino quanti se ne rendono conto, non sanno come sintonizzarsi su quei segnali. Come nella mia esperienza di volo, si cerca la guida solo come ultima possibilità, nella speranza di essere paracadutati fuori da una situazione disperata.
Gli americani spendono milioni ogni giorno in parcelle psichiatriche per scoprire chi sono e dove stanno andando: due domande alle quali tutti dovremo rispondere prima o poi. Il Padre, tuttavia, ci dà quelle risposte: la relazione personale ci dice chi siamo, e la guida divina ci mette sul sentiero giusto. La guida divina poi, è lo scopo di questa relazione personale - di questa esperienza di nuova nascita. Per questo Gesù Si è riferito allo Spirito Santo come al nostro Paraclito - guida e consolatore. Perché è inconcepibile che un Padre che ci invita ad avere una relazione personale con Se Stesso non voglia poi anche guidarci.
Si, la guida divina è una realtà, e il Padre vuole che tutti i Suoi figli ne facciano l'esperienza. In questo capitolo apprenderemo quali sono le fonti autentiche della guida, vedremo come vengono usate ed impareremo il modo di evitare i problemi. Ma prima dobbiamo credere di poter avere la guida di Dio solo se la chiediamo.
E scopriremo che oggi molta gente, preti inclusi, non crede che la guida personale sia un privilegio del cristiano. Per ignorarla essi devono ignorare gli insegnamenti di Gesù e l'esperienza di innumerevoli santi nel corso di tutta la storia della Chiesa. Forse non hanno mai ricercato seriamente questa guida personale e allora, con scetticismo, presumono che, per il fatto di non averla sperimentata, non esista. Se solo ascoltassero le parole del profeta Geremia...!:
"Quando le Tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la Tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore." (Geremia 15,16)
Non esiste cosa più sensazionale che ascoltare la voce del Padre quando ci guida, e non possiamo che provare compassione per quelli che, per mancanza di fede o di esperienza, escludono la Sua direzione.
All'altro estremo troviamo la gente che ritiene che la guida personale sia un qualcosa di automatico - che si può dare per scontata: "Sei cristiano," dicono, "e la guida ci sarà anche se non te ne rendi conto." Ma anche questo concetto è falso. L'esperienza cristiana di 2000 anni ha dimostrato che la guida è il risultato di un cuore affamato e di una mente che cerca la verità. S. Paolo ha scritto:
"Non siate perciò sconsiderati, ma cercate di discernere (CEI = sappiate comprendere) la volontà di Dio." (Efesini 5,17)
e ancora:
"Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma lasciatevi trasformare attraverso il rinnovamento della vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto." (Romani 12,2)
L'apostolo sta dicendo che la guida esige applicazione da parte nostra, esige la nostra collaborazione. Se ci limitiamo ad aspettare, il nostro desiderio non produrrà una guida autentica. Vi sono due passi iniziali da fare in questo piacevole compito:
1. Primo, essere un cristiano impegnato che ha una relazione personale col Padre e,
2. secondo, desiderare di crescere in quella relazione.
Il Padre e la nostra relazione con Lui devono occupare il primo posto nella nostra mente perché, come dicono i Proverbi:
"Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a Lui: ed Egli appianerà i tuoi sentieri." (Proverbi 3, 5-6)
Oltre a questi due primi passi essenziali, dobbiamo aver a disposizione fonti autentiche di guida. Consideriamo quindi come il Padre ha provveduto e come noi possiamo usare con efficacia quelle fonti.
La Scrittura
I vescovi americani hanno rilevato che:
"Le parole di S. Paolo dovrebbero descrivere lo studente cattolico di religione: 'Fin dall'infanzia conosci le Sacre Scritture, la fonte della saggezza che, per mezzo della fede in Gesù Cristo, porta alla salvezza. Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e viene usata per insegnare - rimproverare, correggere e addestrare alla santità..." (2 Timoteo 3,16).[1]
Purtroppo sono pochi i cattolici che hanno questa conoscenza della Scrittura. I vescovi confermano che essi ne hanno bisogno, ma per averla dobbiamo trovare un po' di tempo ogni giorno per leggere la Scrittura, e se siamo uno dei soliti cattolici, non ci siamo poi tanto abituati.
Una volta mi capitò di sentir dire: "Leggere la Scrittura è pensare con i pensieri di Dio dopo di Lui." In un certo senso è proprio vero, e questo illustra il motivo per cui la lettura è tanto essenziale per ricevere la guida di Dio. Se conosciamo bene la Scrittura nella pratica, non sarà necessario porsi tanti "interrogativi" sulla volontà del Padre: l'abbiamo già, nero su bianco, nelle pagine della Sua "Parola."
Ecco, i principi della Scrittura devono essere i trampolini di lancio per l'intera questione della guida. La Chiesa ad esempio usa la Scrittura come fondamento della sua guida:
"La Parola di Dio (Scrittura) dà la vita. Nutre e ispira, rafforza e sostiene. É la fonte primaria, assieme alla Tradizione, dell'insegnamento della Chiesa."[2]
Gesù ha detto: "Le parole che vi ho detto sono Spirito e Vita." (Giovanni 6,63). La vita del Padre, quindi, può crescere solo se ci diamo da fare per sviluppare questi "principi della Scrittura". Dobbiamo continuare a leggere e a studiare la "Parola del Padre", sempre. Notiamo l'ammonimento di S. Girolamo: "L'ignoranza della Scrittura è ignoranza di Cristo."
Possiamo usare molte tecniche per una guida nello studio della Scrittura. Come ho già detto prima, la lettura fedele in sé dà già una guida, perché deposita dentro di noi un corpo di verità al quale, coscientemente o inconsciamente, attingeremo. Ma quel magazzino di conoscenza scritturistica va sempre rinforzato ed esteso attraverso lo studio. Non vi è niente che possa sostituire lo studio: quindici minuti al giorno, ogni giorno, è il minimo assoluto per la lettura della Scrittura.
Un'altra tecnica usata per ricevere una guida per mezzo della Scrittura viene talvolta chiamata "roulette scritturistica." Essa consiste nell'aprire la Bibbia a caso, usando il primo passo che troviamo come guida.
É un metodo valido che è stato usato in tutte le epoche da uomini e donne che cercavano la volontà del Padre. Lo ha usato S. Francesco d'Assisi. L'uso di questa tecnica, tuttavia, deve essere guidato dallo Spirito Santo. Troppo spesso la gente si risolve ad usare quella tecnica perché ha trascurato la preghiera, lo studio della Scrittura, i sacramenti e le altre fonti che dovrebbero normalmente coltivare. In quel caso la "roulette scritturistica" diventa una facile scappatoia quando la situazione è ingarbugliata e abbiamo poco tempo a disposizione. Se vogliamo usare questa tecnica, serviamoci di una grande discrezione, di molta preghiera e di almeno altre due fonti indipendenti di guida. Il Padre non Si offenderà se cerchiamo le altre due fonti: al contrario, Egli Si aspetta che seguiamo dei principi di guida solidi.
Abbiamo anche a disposizione molte "letture quotidiane della Scrittura", e non è necessario "recitare l'Ufficio" per trovare buone meditazioni quotidiane che il Padre può usare, come spesso fa, per parlare direttamente su alcune situazioni che stiamo affrontando. Anche qui, come per la roulette scritturistica, meglio assicurarsi anche altre fonti a conferma della nostra direzione di marcia.
Gli insegnamenti della Chiesa
La Chiesa ha una lunga storia di uomini che hanno cercato la volontà del Padre, uomini che talvolta hanno fatto degli errori, ma che da questi hanno imparato e che hanno poi trascritto la lezione perché altri la seguissero. Sarebbe follia ignorare il grande corpo di conoscenza e di esperienza esistente. I vescovi degli Stati Uniti hanno affermato:
"...la coscienza del cristiano cattolico deve prestare un'attenzione rispettosa e obbediente all'autorità di insegnamento della Chiesa di Dio. É dovere di questo Magistero fornire la guida per applicare le norme e i valori stabili della morale cristiana alle situazioni specifiche della vita quotidiana."[3]
Qualunque guida autentica che provenga dal Padre non sarà in conflitto con la Tradizione della Chiesa fondata dallo Spirito Santo.
I Sacramenti
Il Vaticano II ha dichiarato:
"I sacramenti sono ordinati alla santificazione degli uomini, alla edificazione del corpo di Cristo, e infine, a rendere adorazione a Dio; in quanto segni, hanno poi anche la funzione di istruire. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò vengono chiamati sacramenti della fede."[4]
Durante la Messa la Parola del Padre è proclamata sia nella lettura della Scrittura sia nei sermoni. Ciò spesso fornisce una guida assai diretta e potente. Ovviamente, questo non significa che ogni lettura, oppure ogni sermone, si applichino alla nostra situazione specifica, ma il Padre usa spesso questi mezzi per guidare i Suoi figli e figlie. Ricordate: abbiamo a che fare con un "sacramento di fede", e quindi è necessario che ci accostiamo ad esso con una fede che attende e che dice: "Padre, so che puoi parlarmi in questa Messa, e che lo farai. Fa che qui vengano proclamate la Tua parola e la Tua verità."
Tutti i sacramenti comunicano qualcosa della volontà del Padre, ma il solo che darà una guida diretta è quello della Penitenza. Qui il sacerdote parla della Mente del Padre in situazioni specifiche in cui, ovviamente, abbiamo dei problemi. Spesso, dopo aver ricevuto questo sacramento, mi è capitato di sperimentare la realtà dell'amore del Padre con forza assai maggiore. Ripetiamo, è un "sacramento di fede" e ci si deve accostare ad esso con una fede che attende, fiduciosa che il Padre possa parlare direttamente tramite il confessore. E ricordiamo che pentimento significa allontanarsi davvero dai nostri peccati; e allora, impegnatevi sia nell'ascoltare il Padre chetarla, sia nell'agire sotto la Sua guida.
Le circostanze
Spesso il Padre Si serve delle più svariate circostanze della vita di un cristiano impegnato per trasmettergli la Sua guida. Ovviamente, per noi può diventare un problema discernere quali circostanze sono il risultato delle nostre attività normali e quali invece quelle create dal Padre per guidarci e ammaestrarci. Ma il danno di scambiare le circostanze ordinarie per autentico volere di Dio può essere eliminato se vi risolvete ad usare sempre altre fonti indipendenti per il controllo. In altre parole: le circostanze si possono e si devono usare, ma non vanno mai usate indipendentemente, da sole cioè.
A tale proposito voglio portare un esempio: Il Padre aveva portato la nostra comunità cristiana locale a cercare il consiglio di un'altra comunità più matura che si trovava a circa 120 chilometri di distanza, a Huntsville, nell'Alabama. Essendo noi un po' negligenti nel prendere i contatti, il Padre fece congiurare tutta una serie di circostanze per farci riunire.
In primo luogo, il mio datore di lavoro mi mandò tre giorni a Huntsville per un incontro di lavoro. La sessione mattutina terminò presto, lasciandomi un'ora libera prima della colazione. Decisi allora di esplorare il centro del convegno alla ricerca della stanza riservata alla sessione pomeridiana. Lessi male alcune indicazioni che poi risultarono chiarissime, e ben presto mi smarrii per quei corridoi. Voltandomi per ritrovare la strada, sentii risuonare una voce: "Ehi, Al, che ci fai tu qui?" Era Mark, una delle guide della comunità di Huntsville. Abbiamo scoperto che entrambi potevano disporre di un paio d'ore libere e così, a tavola, abbiamo fissato quei piani tanto necessari perché le due comunità lavorassero insieme.
Abbiamo anche riesaminato le circostanze che avevano reso possibile il nostro incontro: normalmente avrei dovuto lavorare a 120 chilometri di distanza; stavo solo frequentando uno dei tre giorni destinati agli incontri e avevo scelto una delle sessioni che per l'appunto finì presto. Avrei dovuto trovarmi nella stanza della riunione pomeridiana anziché andare a perdermi in quella parte dell'edificio.
Mark, allo stesso modo, avrebbe dovuto essere da un'altra parte. Avrebbe dovuto curare lo svolgimento della conferenza il giorno dopo, ma si era fermato lì per qualche minuto a controllare i dettagli minori. Inoltre, entrambi avevamo il tempo a disposizione prima che le attività del pomeriggio ci spedissero per vie diverse. A dire il vero, l'elenco delle circostanze fu più lungo di quello da me ricordato qui, e gli ostacoli che si opponevano all'incontro parevano giganteschi. Tuttavia, entrambi siamo stati d'accordo nel giudicare che il Padre abbia pilotato le circostanze in maniera tale da farci trovare entrambi nello stesso luogo e nello stesso momento. I programmi fissati quel giorno sono stati poi un'altra prova che il Padre ci aveva guidati; e dalla nostra discussione nacque tra le due comunità un prezioso scambio di informazioni e di esperienze.
Libri Cristiani
Oggi i libri cristiani belli e validi sono talmente numerosi che potremmo passare tutto il tempo a leggere senza restarne mai a corto. Il Padre ha ispirato in tanti modi uomini e donne a scrivere i Suoi pensieri. Nel corso di questo libro ho citato diversi autori quotati, eppure questi rappresentano solo la superficie: Ci sono tanti autori validissimi che possono spalancare campi della Scrittura e del mistero cristiano che altrimenti resterebbero inesplorati, nascosti.
Quali cristiani impegnati dovremmo sempre leggere quei libri che ci aiutano ad ampliare il nostro modo di intendere la vita cristiana e a permettere al Padre di guidarci. Egli va usando uomini e donne di tutte le confessioni, e non dovremmo pensare sia utile solo la letteratura cattolica. A dire il vero, ho rilevato spesso che autori non cattolici si esprimono in maniera più chiara e più potente dei cattolici.
[Per la bibliografia, vedi alla voce LIBRI E LETTERATURA di questo SITO, dove
sono elencati alcuni dei libri cristiani più significativi reperibili oggi sul mercato, per raggiungere gli scopi esposti in questo libro. Questi sono in massima parte dei best-seller mondiali, e riportiamo in particolare quelli tradotti e pubblicati in italiano. Altri sono già tradotti e sono disponibili su questo sito, altri sono in traduzione, e studieremo il modo di farli conoscere alle persone interessate.
Questo materiale può costituire un grandissimo aiuto per la nostra relazione personale con Dio, perché è il risultato di lunghe e provate esperienze che hanno prodotto frutti splendidi in moltissime persone e comunità di tutto il mondo.
La preghiera
Fortunatamente la Chiesa, negli ultimi anni, si è discostata da quel concetto che rendeva la preghiera una cantilena formale e ritualistica. Il giusto insegnamento indica oggi la preghiera come una conversazione col nostro Padre. Nel documento: "Insegnamenti di Base", i vescovi statunitensi hanno affermato:
"... la preghiera è più che solo formule imparate a memoria. Preghiera è parlare con Dio in maniera spontanea e familiare, e ascoltarLo. La preghiera informale, adattata all'età e alle capacità delle persone, dovrebbe essere spiegata e incoraggiata. Nella preghiera la lode e il ringraziamento producono equilibrio e forza nelle difficoltà, come pure la gioia della vita."[5]
Ma più importante ancora: la preghiera deve essere vera, reale. Deve venire prima dal cuore, e poi dalla testa. Quando parli col Padre, diGli come ti senti - come ti senti davvero. Se sei felice, diGlielo. E se sei triste e giù di corda, diGlielo. Se sei arrabbiato, faGlielo sapere. Sii te stesso! Dopotutto, Egli conosce i tuoi pensieri meglio di te. Ridi, se lo vuoi e piangi, se ti senti di farlo. Non nascondere le tue emozioni: il Padre non ti ha fatto in quel modo, e certo non Si aspetta che tu agisca in quel modo. Il Cardinale Suenens ha scritto:
"Perché se qualcuno trova da obiettare per via del carattere emotivo di un certo tipo di preghiera, può ben darsi che lui stesso si senta minacciato da quella qualità personale. Siamo talmente abituati al formalismo, al ritualismo e al convenzionalismo che la preghiera profondamente personale può rappresentare una sfida alle nostre inibizioni. Ci spaventa essere noi stessi davanti a Dio e davanti agli altri, allora ricorriamo a un meccanismo di difesa che definisce "emotività" quanto in realtà è una qualità autentica e personale di preghiera. Nei nostri rapporti con Dio abbiamo la tendenza ad evitare le emozioni, o almeno, preferiamo una preghiera spersonalizzata."[6]
La nostra preghiera dovrebbe sempre essere una conversazione intima con un Padre adorabile. Mettiamoci pure dentro qualche richiesta, ma la preghiera non deve essere centrata sul tema di "quanto otterremo". Ricordiamo le parole di Gesù:
"Il Padre sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate." (Matteo 6,8)
Se volete davvero godere una relazione personale col Padre, dovete far sul serio anche nel parlarGli e nell'ascoltarLo. La Scrittura ci dice che il nostro modello di questa relazione personale, Gesù, passava notti intere in preghiera. E quando pregava, conversava con un Padre che era molto vicino e assai personale.
La guida divina ci giunge attraverso questo tipo di preghiera. Gesù faceva precedere ogni avvenimento importante della Sua vita da molto tempo passato da solo col Padre. La Scrittura ad esempio, ci dice che una volta Gesù passò l'intera notte in preghiera e poi, allo spuntar del giorno, chiamò in disparte i dodici discepoli per farli apostoli (Luca 6, 2-16). Gesù riconobbe questa guida che proviene dalla preghiera quando, durante l'Ultima Cena, pregò così: "per questi che Tu mi hai dato..." (Giovanni 17,9). Sì, Gesù Si serviva della preghiera per riceverne guida.
La guida, allora, potrà venire spesso direttamente dalla preghiera: viene attraverso la meditazione, la Scrittura letta durante la preghiera e per mezzo di una conoscenza intuitiva: come una voce silenziosa nell'intimo del nostro spirito che dice: "Figlio (o figlia) Mio, ecco cosa voglio da te ..." Torno a ripetere che l'atteggiamento di fede piena di aspettativa, fede che attende, è assolutamente necessario. Aspettiamoci che il Padre ci parli nella preghiera: dopo tutto, quale Padre amoroso Si rifiuterebbe di parlare ai Suoi figli e figlie?
La comunità
La comunità cristiana può essere un fattore potente di equilibrio nella guida. Una comunità di persone che vivono la relazione personale col Padre e che credono che Egli le guiderà per mezzo del Suo Spirito, fornisce un mezzo di guida assai valido ed obiettivo. Perché insomma, io potrei subire delle oscillazioni a causa delle mie inclinazioni personali, ma probabilmente questo non succederà a un gruppo di cristiani impegnati. Ovviamente, il problema è che comunità simili sono difficili da trovare. Steve Clark scrive:
"Se il cristiano vorrà essere in grado di vivere una vita cristiana efficace e piena di vitalità, nella vita deve trovare un ambiente in cui il cristianesimo sia apertamente accettato e vissuto, e dove sia anche argomento di conversazione. Se non ha questo, tutta la sua vita cristiana sarà debole e potrebbe perfino morire. Eppure, un numero sempre minore di cattolici riesce a trovare un ambiente simile."[7]
Quando parlo di "Comunità cristiana" mi riferisco a un gruppo di persone, (le dimensioni non hanno importanza,) che desiderano essere più che amici. Desiderano dare se stessi per sostenersi a vicenda ed essere così impegnati gli uni con gli altri. Quando potete affidarvi a un gruppo cristiano simile, ricevete una potente forza di guida e di crescita. Queste persone, come voi, devono avere lo stesso tipo di fede che attende verso un Padre che guida e istruisce.
In genere al giorno d'oggi solo i movimenti dei Cursillo e il Rinnovamento Carismatico o Rinnovamento nello Spirito Santo producono di questi gruppi e, purtroppo, non sono attivi in ogni parrocchia. Tuttavia, se un simile gruppo è disponibile, uniamoci ad esso e impegniamoci con loro. Può risultare la nostra fonte di vita più importante.
Anche qui, tuttavia, dobbiamo valutare il gruppo dai "frutti" che produce (Galati 5,22, vedi paragrafo successivo). Perché noi siamo alla ricerca di qualcosa di molto preciso: una relazione personale profonda con il Padre, e il gruppo prescelto dovrebbe possedere quella relazione.