Capitolo Quarto L O S P I R I T O S A N T O

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MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 14:08
Indice

Capitolo Quarto

 

 

L O    S P I R I T O    S A N T O

 

 

(1)          Negli ultimi due capitoli abbiamo visto che Gesù richiede un pentimento profondo e anche

una risposta intensa nella fede al Suo amore. Si tratta di richieste assai radicali e complete rivolte all'individuo, e che esigono una donazione totale e a tempo pieno di se stessi al Signore e agli altri. É come morire a se stessi, ed è difficile. Vi siete mai chiesti, a volte, se la vita cristiana non consista solo in questo? Si tratta solo di uno sforzo continuo e solitario a fare ciò che Gesù ha richiesto e ad evitare ciò che egli ha definito peccaminoso? Se è così che considerate la vita cristiana, a questo punto vi sentirete esausti, scoraggiati, e magari inclini a rinunziare a quel cammino.

 

 

(2)          Ma la vita cristiana è qualcosa di più, tanto di più. Essa consiste assai più nell'esperienza di

ricevere che in una questione di dare.

 

 

Il motivo della venuta di Gesù

 

3)             Quando il messaggio di Gesù cominciò a diffondersi fuori dalla Palestina, la città di Efeso era

tra le più belle dell'Impero Romano, e possiamo capire la gioia di Paolo quando scoprì che un gruppetto di persone di quella città aveva accettato il messaggio cristiano. La prima domanda che rivolse loro fu:

 

"Avete ricevuto lo Spirito Santo quando siete diventati credenti?"

 

Essi risposero:

 

"Non abbiamo nemmeno sentito dire che ci sia uno Spirito Santo." (Atti 19,2-3)

 

 

(3)          Si erano pentiti e convertiti, ma per mancanza di istruzioni non avevano potuto esprimere la

fede nell'intero messaggio cristiano. E proprio lo Spirito Santo è la pienezza e la perfezione di questo messaggio.

 

 

(5)  Gesù è venuto proprio a darci questa pienezza, come diceva Giovanni Battista ai suoi seguaci:

 

"L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito Santo è Colui che battezza in Spirito Santo." (Gv. 1,33)

 

 

(6)          Questa frase riassume l'intero scopo della venuta di Gesù, cioè che ciascuno di noi avrebbe

avuto una nuova nascita nello Spirito e avrebbe ricevuto la potenza viva di Dio nel proprio corpo mortale.

 

 

(7)          Ed è proprio questo a rendere la vita cristiana qualcosa di più di un tentativo di fare alcune

cose e di evitarne altre. Si tratta di questo: la presenza della potenza di Dio per mezzo dello Spirito Santo, che rende la vita cristiana quello che è.

 

 

(8)          Questo capitolo si propone di aiutarvi ad accettare più pienamente lo Spirito Santo nella

vostra vita, a sperimentare la Sua presenza mediante una accresciuta potenza in tutto ciò che fate e a godere la pace che solo Lui può dare. Suggerisce di considerare, nella preghiera, quello che Gesù intendeva dare a ciascuno di noi quando, al momento del battesimo, ci ha dato lo Spirito Santo. E tale scopo lo raggiungeremo meglio guardando alle parole che lo Stesso Gesù disse ai Suoi apostoli e all'effetto che tali parole ebbero su di loro, ma più in particolare all'effetto che lo Spirito Santo ebbe sulla vita dei primi cristiani. Ascoltiamo prima ciò che disse Gesù sullo Spirito Santo.

 

 

Gesù lasciò gli apostoli per il loro bene

 

(9)          Il discorso di commiato che Gesù fece agli apostoli (Gv 14-17) dovrebbe essere

particolarmente caro ad ogni cristiano. É molto efficace leggerlo di frequente per intero, e in questo capitolo vi faremo spesso riferimento. Esso fu pronunziato immediatamente dopo l'Ultima Cena.

 

 

(10)      Gesù era già stato con gli apostoli per due anni e mezzo. In quel periodo li aveva istruiti su

come dovevano vivere; aveva dato loro l'esempio della sua potente personalità. Ed essi, spontaneamente e con naturalezza, erano giunti a dipendere da Lui; Gli rivolgevano domande quando avevano dei dubbi e si sentivano più sicuri quando era loro vicino. Potevano ascoltarLo, vederLo e osservare la potenza che da Lui emanava e che riusciva a calmare il mare in tempesta o a espellere i diavoli. Dalla Sua presenza fisica traevano coraggio e sicurezza, e ora stava per lasciarli. Disse loro che avrebbero dovuto soffrire per molte cose e forse anche essere uccisi nel nome di Dio.

 

 

(11)   Poi proseguì, e disse loro:

 

"Non ve le ho dette (queste cose) sin dal principio, perché ero con voi. Ora però vado da Colui che mi ha mandato e nessuno di voi Mi domanda: Dove vai? Anzi, perché vi ho detto

queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io Me ne vada...." (Gv 16,4-7)

 

 

(12)Possiamo simpatizzare con i sentimenti di tristezza e di paura degli apostoli: erano persone

comuni, come tutti noi, che davvero non desideravano essere espulsi dall'amicizia degli altri uomini, e tanto meno essere uccisi nel nome di Dio! Ma Gesù aveva aggiunto che era per il loro bene che sarebbe andato via. Se anche noi riusciremo a capire come e perché può avvenire una cosa simile e se vi crederemo, una tale convinzione potrà cambiare la nostra vita. Gesù fu estremamente chiaro nell'affermare che ci avrebbe lasciati fisicamente solo per darci qualcosa di meglio. E quel dono più grande è lo Spirito Santo.

 

 

(13)Ma questo dono immenso ha potuto mandarcelo solo dopo la Sua morte e risurrezione. S.

Giovanni ci ricorda:

 

"Infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato." (Gv 7,39)

 

 

(14)Solo dopo esser stato "appeso ad un legno" ed essere tornato al Padre nel corpo, glorificato da

questi fatti, Gli è stata conferita quella potenza divina che dona la vita.

 

"Fu costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore." (CEI - Rom. 1,4)

"Gesù Cristo nostro Signore che … fu proclamato Figlio di Dio in tutta la Sua potenza attraverso la Sua risurrezione dai morti." (Bibbia di Gerusalemme originale)

 

 

(15)Una volta glorificato dal Padre Suo celeste, la potenza che è in Lui affluisce, come fonte

inestinguibile, su quelli che credono. É Gesù risorto, che adempie e realizza la promessa di darci il dono immenso che potrà cambiare la nostra vita: il dono dello Spirito Santo.

 

 

Alla Sua Chiesa Gesù ha promesso di tornare

 

(16)   Nel discorso di commiato dopo l'Ultima Cena Egli disse agli apostoli:

 

"Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi." (Gv 14,18)

 

e proseguì dicendo:

 

"Ancora un poco e il mondo non Mi vedrà più; voi invece Mi vedrete, perché Io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che Io sono nel Padre e voi in Me e Io in voi." (Gv 14,18-19)

 

 

(17) Questa nuova venuta, quindi, produrrà una vicinanza che la Sua presenza fisica non avrebbe

potuto ottenere: infatti, ci sarà tanto vicino quanto è vicino al Padre, cioè in un'amicizia personale e intima. E anche il Padre Suo celeste verrà a noi allo stesso modo, con la stessa intimità:

 

"Se uno mi ama, osserverà la Mia parola

 e il Padre Mio lo amerà

 e Noi verremo a lui

 e prenderemo dimora presso di lui." (Gv 14,23)

 

 

(18)L'espressione "prenderemo dimora" sta ad indicare: "abiteremo in casa sua", e la parola

"casa" esprime un'amicizia intima, un'accettazione totale. Quest'amicizia di Dio Padre e del Suo Figlio Gesù è proprio quanto ci viene offerto dopo la risurrezione. E il dono più grande di tutti è lo Spirito Santo, la presenza e la potenza di Dio donate a noi.

 

Il modo in cui Gesù é tornato - il Suo Spirito Santo

 

(19)   "Se non Me ne vado, non verrà a voi il Consolatore." (Gv 16,7)

 

La parola "consolatore" indica qualcuno che desidera aiutarci e che è in grado di farlo. É un amico che sta con fermezza dalla nostra parte; qualcuno in grado di consigliare, sostenere, proteggere e intercedere per noi. Qualcuno che ci ama in permanenza e che ha il potere di dimostrare che la via migliore di ogni altra consiste proprio nell'amore. Ed è proprio questo lo Spirito Santo promesso da Gesù, che verrà ai membri della Sua Chiesa quando essi crederanno. Egli ha questa missione d'amore, e la esprimerà in diversi modi, che analizzeremo più avanti nel capitolo.

 

 

(20)   Gesù ci dice che lo Spirito Santo è un consolatore anche in quest'altro senso:

 

"...che il mondo non può ricevere, perché non Lo vede e non Lo conosce. Voi Lo conoscete, perché Egli dimora presso di voi e sarà in voi." (Gv 14,17)

 

 

(21)      Nella scrittura "conoscere" qualcuno significa essergli amici; non si tratta solo di "sapere

qualcosa" sul suo conto: Significa amarlo davvero. Lo Spirito Santo, allora, è l'amore di Dio per noi. S. Paolo dice:

 

"L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato." (Rom 5,5)

 

 

(22)      Egli è l'amicizia di Dio che ci viene offerta, ma diversamente da ogni altra, è un'amicizia che

ha in sé il potere costante di aiutarci, e che non cambia mai. E a proposito della persona che ci offre questa amicizia, Gesù ci assicura:

 

"Egli dimora presso di voi e sarà in voi." (Gv 14,17)

 

Gesù ritorna con una potenza reale

 

(23)      Nel corso delle ultime istruzioni date ai discepoli prima della Sua ascensione al cielo, Gesù

rinnovò la Sua grande promessa:

 

"E io manderò su di voi quello che il Padre Mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto." (Lc. 24,49)

 

 

(24)      É la promessa di una potenza nuova nella loro vita. Quando si tratta di potenza o di potere,

non è facile ingannarsi: l'abbiamo o non l'abbiamo. Ad esempio, se sono capace di sollevare una sedia, di fare un discorso, di correre per due chilometri, di esercitare la pazienza o di dipingere un quadro, è segno evidente che ho il potere di fare quelle cose. Ma se mi provo a farle e non ci riesco, allora è altrettanto evidente che me ne manca il potere. Non vi è quantità di parole o di immaginazione che possa darmi il potere o la potenza che non ho ricevuto.

 

 

(25)      Cerchiamo ancora di considerare come questa parola "potenza" (o potere) viene usata nel

Vecchio Testamento. La parola greca impiegata, dunamis, è la stessa dalla quale ricaviamo le parole italiane "dinamite" e "dinamo", parole che esprimono entrambe una potenza sperimentata, che non ha certo bisogno di essere immaginata. S. Luca nei suoi scritti, parlando dello Spirito Santo, si riferisce principalmente a questo tipo di potenza: qualcosa in grado di muovere le cose, di cambiarle, di eseguirle. Le parole pronunciate da Gesù esprimono lo stesso significato:

 

"Ma avrete forza (riceverete potenza) dallo Spirito Santo che scenderà su di voi." (Atti 1,8)

 

 

(26)      Ma la ricevettero davvero? Prendiamo Pietro, per esempio. Scelto come capo del gruppo

apostolico, aveva assistito a molti miracoli operati da Gesù ed egli stesso aveva camminato sulle acque per mezzo della potenza di Gesù. Ma quando Gesù aveva parlato della propria passione e morte, Pietro aveva detto: "Anche se tutti si scandalizzeranno di Te (perderanno la fede in Te), io non mi scandalizzerò mai" (Mt 26,33) e senza dubbio si sentiva sicuro di sé. Invece, quando poi una serva gli chiese se era uno dei seguaci di Gesù, lo negò per ben tre volte. E quando Gesù fu arrestato, Pietro riuscì a seguirlo solo "da lontano" (Mt 26,58) e si nascose "per paura dei Giudei". Proprio come lui, anche tutti gli altri apostoli erano uomini comuni, finché non ricevettero una potenza nuova nella loro vita.

 

 

(27)      Questa potenza, lo Spirito Santo, secondo la promessa di Gesù discese su di loro la Domenica

di Pentecoste, e da quel Cenacolo emersero 12 uomini nuovi che non avevano più paura, non erano più deboli e che avevano il coraggio e la volontà di dare testimonianza della loro fede in Gesù. Riguardo all'uomo intimorito dalla serva, possiamo leggere:

 

"Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: ....Ascoltate queste parole: Gesù il Nazareno... voi l'avete ucciso. Ma Dio Lo ha risuscitato." (Atti 2,14; 22-23)

 

 

(28)      Ciascuno di loro poi rese testimonianza a Gesù predicando dovunque il Suo nome e infine

morendo per quel nome. Ciò non accadde certo grazie ad un loro potere personale (chiaramente inesistente), ma per mezzo della potenza di Dio, cioè dello Spirito Santo.

 

 

(29)      Quindi i seguaci di Gesù, quando prendono alla lettera la Sua parola e la considerano come

fondamento delle loro azioni, agendo quindi su di essa e sulla base delle promesse che contiene, sperimentano una potenza vera ed effettiva nella loro vita cristiana perché Dio dà loro coraggio, consolazione, parole di saggezza, guarigioni, preghiera in lingue, profezia. Lo Spirito ha guidato e continua a guidare la Chiesa nelle sue decisioni più importanti, ed Egli è la nostra garanzia che il messaggio di Gesù resterà con noi per sempre.

 

La potenza é in voi

 

(30)   Quando lo Spirito di Dio venne effuso sui primi cristiani, gli apostoli dissero che si trattava

dell'adempimento di questa profezia che si trova nel Vecchio Testamento:

 

"Negli ultimi giorni, dice il Signore, - Io effonderò il Mio Spirito sopra ogni persona." (Atti 2,17 - vedi Gioele 2,28)

 

 

(31)Anche il profeta Ezechiele aveva predetto che al nuovo popolo di Dio sarebbe stato dato lo

Spirito di Dio. E S. Paolo ricorda quel fatto nella sua lettera ai Tessalonicesi (1 Tess. 4,8).

 

"Riconoscerete che Io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo Mio. Farò entrare in voi il Mio spirito e rivivrete." (Ez. 37,14)

 

 

(32)Quindi la Pentecoste, o effusione dello Spirito, è l'inaugurazione degli "ultimi tempi" della

salvezza, il tempo della Chiesa. E grazie a quest’effusione la Chiesa ha già iniziato ad avere quel pieno possesso dello Spirito in Cielo.

 

 

(33)La Chiesa è il tempio dello Spirito. É ancora una Chiesa pellegrina, portata avanti dalla

promessa e dalla pregustazione di ciò che sarà. Tu sei membro di quella Chiesa, che è il popolo di Dio e sei un tempio dello Spirito Santo:

 

"Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?" (1 Cor 3,16)

 

Elisabetta, Zaccaria, Maria, Gesù

 

(34)Quando Maria chiese come avrebbe fatto la seconda persona della Trinità ad incarnarsi nel

suo grembo, l'angelo di Dio le dette questa risposta:

 

"Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la Sua ombra la potenza dell'Altissimo." (Lc 1,35)

 

Sarebbe avvenuto per mezzo della potenza di Dio: lo Spirito Santo di Dio.

 

Quando poi Elisabetta incontrò Maria che portava in seno Gesù, fu,

 

"riempita di Spirito Santo..." (Lc 1,42)

 

 

(35)E quando, durante la circoncisione del figlio Giovanni, a Zaccaria fu restituita la capacità di

parlare, egli fu,

 

"Pieno di Spirito Santo, e profetò dicendo..." (Lc 1,67)

 

Mentre Gesù Si stava preparando alla predicazione, Egli,

 

"...pieno di Spirito Santo... fu condotto dallo Spirito nel deserto" a pregare e a digiunare per quaranta giorni (Lc 4,1)

 

 

(36)   Quando Gesù predicava o pregava Suo Padre, "esultava nello Spirito Santo" (Lc 10,21)

 

Questo è lo Spirito che Egli ha mandato a noi che crediamo; e ora quello stesso Spirito è dentro di noi in maniera assai intima.

 

Il potere di diventare figli di Dio (Gv 1,12)

 

(37)La presenza dello Spirito nella vita dei credenti e nella Chiesa è quindi sempre caratterizzata

da novità, crescita, sviluppo, movimento, condivisione e rinnovamento (fare cose nuove).

 

 

(38)Mediante la Sua risurrezione ed ascensione Gesù ha iniziato a vivere una vita nuova.

Come Dio Egli ha il potere di far partecipi i Suoi seguaci di quella stessa vita nuova e ce la trasmette riversando il Suo Spirito su tutti coloro che si sono uniti a Lui per mezzo della fede e del battesimo. In questo modo ci rende simili a Lui, veri figli di Dio, ed è proprio questa la vita nuova che Egli ci porta.

 

"E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei vostri cuori lo Spirito del Suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede ... ora che... siete stati riconosciuti [da Dio]" (Gal 4,6-9)

 

 

(39)   Come disse S. Paolo ai Romani, ora noi apparteniamo a Cristo:

 

"Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene." (Rom 8.9)

 

 

(40)   Se apparteniamo completamente a Cristo, non apparteniamo più a noi stessi. Riconosciamo e

ammettiamo questo fatto durante la Messa, quando recitiamo la quarta Preghiera Eucaristica:

 

"E perché non viviamo più per noi stessi ma per Lui,

hai mandato, Padre, lo Spirito Santo,

primo dono ai credenti."

 

Il dono supremo dello Spirito Santo viene così riassunto da Giovanni:

 

"A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio." (Gv 1,12)

 
MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 14:09

Il potere di amare Dio e di amare come Dio

 

(41)      "L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato." (Rom 5,5)

 

La potenza dello Spirito Santo dentro di noi ci conferisce il privilegio di sperimentare l'amore di Dio e di contraccambiarlo, esprimendoGli il nostro amore. Non facciamo altro che associarci a Gesù nella lode al Padre per mezzo dello Spirito Santo che è in noi:

 

Per Cristo,

con Cristo

e in Cristo,

a Te Dio, Padre Onnipotente,

nell'unità dello Spirito Santo,

ogni onore e gloria

per tutti i secoli dei secoli.

          (Tutte le Preghiere Eucaristiche)

 

(42)      Abbiamo il potere di amare Dio col Suo stesso amore. É una potenza nuova di pregare con la

stessa preghiera che Gesù ha rivolto a Suo Padre, e di questo parleremo in un'altra lezione. Mediante la presenza dello Spirito Santo in noi, diventiamo una "offerta viva in Cristo, a lode della Tua [di Dio] gloria." [un sacrificio vivente di lode] (Preghiera Eucaristica n. 4).

 

Il potere di glorificare Gesù

 

(43)      É proprio questo il ruolo principale dello Spirito Santo sulla terra: glorificare Gesù, come

Gesù ha glorificato il Padre:

 

"Egli Mi glorificherà." (Gv.16,14)

 

 

(44)      Gesù scelse gli apostoli per mezzo dello Spirito Santo (Atti 1,2), ed è proprio tramite loro e

tramite noi, cioè gli altri seguaci che Si è scelto, che verrà data gloria a Gesù. Lo Spirito ci dà il potere di rendere testimonianza a Gesù e di proclamare che Egli è il Signore di tutta la creazione, nonostante la persecuzione che può derivarcene:

 

"Quando verrà il Consolatore che Io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, Egli Mi renderà testimonianza; e anche voi Mi renderete testimonianza..." (Gv. 15, 26-27)

 

 

(45)      É il potere di far sapere al mondo che stiamo dalla parte di Cristo, il potere di parlare di Lui,

di obbedire ai Suoi comandi anche quando è difficile e di lasciare che gli altri ci vedano mentre adoriamo Dio; di portare gli altri a Lui col nostro esempio. Forse non avete mai usato questo potere prima d'ora; o forse, per mancanza di fede o di coraggio, potete in qualche modo aver disonorato il dono che Dio vi ha fatto del Suo Spirito. Oppure, spesso mancate di rendere testimonianza a Cristo, mentre Egli desidera ardentemente essere riconosciuto e ascoltato da coloro con cui vi associate.

 

A questo punto può essere utile ricordare le parole di Gesù:

 

"Chi dunque Mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'Io lo riconoscerò davanti al Padre Mio che è nei cieli; chi invece Mi rinnegherà davanti agli uomini, anchIo lo rinnegherò davanti al Padre Mio che è nei cieli." (Mt 10,32-33)

 

Se Dio, attraverso il Suo Spirito, è presente per noi, anche noi dobbiamo essere presenti per Lui, non importa dove ci troviamo o in compagnia di chi.

 

Il potere di conoscere la verità

 

(46)      Gesù sta guidando la Sua Chiesa perché il Suo Spirito è lo "Spirito di verità" (Gv 14,16) e ci

ha garantito che questo Spirito ci ricorderà ogni Suo insegnamento.

 

"Il Consolatore, lo Spirito Santo che... v'insegnerà ogni cosa..." (Gv 14,26)

 

Egli insegna di continuo a ciascun cristiano che desideri ascoltare, anche a te e a me se siamo fanciulli nel cuore. Non ci permetterà di prendere decisioni sbagliate se useremo il dono della saggezza che Egli ci ha dato. Se impareremo a contare su di Lui piuttosto che su noi stessi, Egli non ci verrà mai meno, sia che si tratti della scelta di una vocazione, sia di una decisione morale difficile o delle preghiere da offrire. Ci aiuterà anche nelle normali decisioni della vita di ogni giorno, come l'acquisto di una casa, la scelta di un lavoro, il matrimonio, avere dei figli e in molte altre cose.

 

 

(47)   La persona veramente cristiana non conta più sulla saggezza umana:

 

"Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti... Non ha forse Dio dimostrato stolta la sapienza di questo mondo?" (1 Cor. 1,19-20)

 

Il potere di servire la comunità

 

(48)   "Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito." (1 Cor 12,4)

 

Un carisma è il potere di servire la comunità della Chiesa. É un talento dato per gli altri. S. Paolo ne menziona alcuni: predicare, istruire, una fede intensa, la guarigione, i miracoli, la profezia, il discernimento degli spiriti, l'essere apostolo, guida, maestro, collaboratore, distributore di elemosine, il parlare in lingue o interpretare le lingue. Egli afferma che: "Tutte queste cose è l'unico e medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole." (1 Cor 12,11). Questi doni vengono dati a persone comuni come noi, e possiamo averne uno o più d'uno in momenti diversi. É cosa degna di lode pregare per riceverli ed essere pronti ad accettarli nell'umiltà quali manifestazioni della potenza di Dio presente in noi, per poter così servire gli altri.

 

 

(49)      Nessuno riceve tutti i doni e ciascuno di noi deve dipendere dagli altri nella Chiesa. Tutti

questi doni carismatici sono manifestazioni della potenza di Cristo che, proprio come la luce, si rifrange in molti colori, ognuno dei quali concorre alla formazione e alla crescita della Chiesa. Ovviamente dobbiamo sempre ricordare che tali doni non ci appartengono, né provengono da noi: sono espressione della potenza di Dio che opera tramite noi. Non sono necessariamente permanenti, e rientra sempre nel diritto e nel dovere dei leader della Chiesa giudicarne la genuinità e l'impiego e far sì che vengano usati "decorosamente e con ordine." (1 Cor 14,40).

 

Il potere di vivere e di amare cristianamente

 

(50)      La vita cristiana, quindi, non è solo una battaglia da combattere o da evitare: É anche il

potere e la libertà di fare o di evitare, e lo Spirito Santo è proprio quella potenza e quella libertà in noi. Abbiamo il potere di amare e servire Dio, sebbene la nostra vecchia natura continui a vivere in noi. Se consideriamo la vita come uno sforzo solitario per combattere contro il peccato e l'egoismo, dimentichiamo la grande potenza che è dentro di noi; assomigliamo alla persona che spinge a mano un'automobile nuova e col pieno di benzina e di olio perché ha dimenticato di accendere il motore! Se dimentichiamo questa meravigliosa potenza che è dentro di noi, corriamo il rischio di stancarci moltissimo e perfino di arrivare a rinunciare al cammino cristiano. Ascoltate cosa dice S. Paolo in proposito:

 

"Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito (se siete guidati dallo Spirito) e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito... Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge (e menziona i frutti della carne, ossia dell'autoindulgenza). Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé..." (Gal 5,16-24)

 

Infine, egli completa queste parole con un appello:

 

"Se pertanto viviamo nello Spirito, camminiamo anche (lasciamoci guidare) secondo lo Spirito." (Gal 5,25)

 

(51)      Non che dobbiamo starcene seduti sui sedili posteriori della macchina e lasciare che lo Spirito

Santo ci renda buoni e ci porti a fare le cose giuste; né dobbiamo arrivare ad esaurirci per lo sforzo di fare ciò che è giusto, e poi aspettarsi che venga lo Spirito. Si tratta piuttosto di riconoscere la nostra impotenza in questa lotta; di invocare poi la potenza dello Spirito Santo che è già in noi; e quindi di passare con fiducia a fare ciò che è giusto, consapevoli del fatto di agire per mezzo della potenza di Dio. I frutti dello Spirito enumerati sopra sono già nostri: dobbiamo solo passare ad agire per fede sulla parola di Dio; fare il passo nella fede e credere che Dio è fedele e che manterrà la Sua promessa.

 

 

(52)      Uno dei segni più certi che stiamo vivendo una vita di fede in Gesù e con la potenza dello

Spirito Santo, è la presenza della pace nel nostro cuore e della libertà dall'ansia per ciò che stiamo facendo.

 

Il potere di vivere la stessa vita di Gesù

 

(53)      Accettando pienamente il Suo Spirito in noi, arriveremo a vivere la vita di Gesù, non più la

nostra. E questa non è tanto una meta raggiunta con fatica, ma un dono da accettare con gratitudine. Si tratta di quello che S. Paolo dice di se stesso ai Galati:

 

"Questa vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato Se Stesso per me." (Gal 2,20)

 

 

(54)      Così facendo, promuovo Cristo nella storia ancora non scritta della mia casa, della mia strada,

del mio posto di lavoro, del club che frequento; Lo porto sull'autostrada, ai corsi di golf, dovunque e sempre.

 

Ricevuto nel battesimo e nella cresima

 

(55)      La potenza dello Spirito Santo si esprime in molti altri modi e in ogni aspetto della vita

cristiana. Questa grazia tanto grande ci viene data nel battesimo e nella cresima. Questi sacramenti sono opere perfette e complete di Dio solo, ma spesso non raggiungono la loro piena efficacia a causa di qualche ostacolo in noi, che può consistere dalla mancanza di istruzione, di fede, di maturità, oppure dalla scarsa disponibilità a darsi completamente a Dio.

 

 

(56)      Se l'esperienza della potenza, della pienezza e della vittoria non hanno fatto il loro ingresso

nella nostra vita al momento in cui abbiamo ricevuto questi sacramenti, è a causa di uno dei motivi esposti qui sopra, e non certo perché Dio abbia mancato in qualcosa. I primi cristiani, per il fatto di esser pronti a rinunziare completamente al mondo del peccato, a "bruciare le loro barche" e a smettere di essere "uomini del loro tempo", poterono vivere l'esperienza di una simile trasformazione operata in loro dalla potenza dello Spirito Santo in questi sacramenti. Essi sperimentarono una vera conversione.

 

 

Ravviviamo questa potenza che é dentro di noi

 

(57)      Forse molti di noi cristiani adulti abbiamo bisogno di una nuova conversione, di sperimentare

la seconda conversione di cui parlano alcuni autori spirituali, per arrivare a godere quella sensazione di potenza e di vittoria che in realtà dovrebbe esser parte della vita cristiana normale. Un importante teologo cattolico, Karl Rahner, dice che poiché oggi viviamo in un mondo anticristiano che non può sostenerci nella nostra adesione a Cristo, non riusciremo a sopravvivere a lungo senza una conversione da adulti, senza una scelta fondamentale e personale di fede e di vita cristiana.

 

 

(58)      Avete mai fatto questa scelta mediante un rinnovamento formale e sincero dei vostri voti

battesimali, da adulti e chiedendo a Dio di ravvivare in voi tutta la potenza e la pienezza dello Spirito Santo?

 

 

(59)      Dopo aver fatto questo passo, oggi molti cattolici stanno sperimentando una vittoria nuova,

assieme alla potente presenza dello Spirito Santo:

 

"Ebbene Io vi dico: Chiedete e vi sarà dato... Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra?... Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!" (Lc 11,9-13)

 

 

(60)      Maria è il modello perfetto della nostra risposta cristiana. L'angelo di Dio le disse: "Lo Spirito

Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo" (Lc 1,35). Questo non avvenne per qualche suo merito: fu solo un dono di Dio:

 

"Ha guardato l'umiltà della sua serva." (Lc 1,48)

 

Ma lei era pronta a riceverlo, perché dentro era vuota, cioè totalmente distaccata, e ci ricorda che proprio questo è il prerequisito necessario per ricevere la pienezza di Dio:

 

"Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi." (Lc 1,53)

 

Se davvero siete affamati della presenza e della potenza di Dio e volete queste cose nella vostra vita, allora riconoscerete la vostra povertà, il vuoto che è in voi, e sarete pronti a chiedere con fede che venga liberata in voi la potenza dello Spirito Santo ricevuto nel battesimo e nella cresima. Così, anche voi potrete dire:

 

"L'anima mia magnifica il Signore, e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore," (Lc 1,46-47)

 

Con lo Spirito Santo, o senza

 

(61)      Di solito i membri della Chiesa Orientale hanno avuto una maggiore consapevolezza dello

Spirito Santo di noi Occidentali. In un loro libro: "Dialoghi col Patriarca Atenagora", possiamo leggere uno splendido sommario dell'importanza dello Spirito Santo.

Sono parole sulle quali dovremmo meditare:

 

Senza lo Spirito Santo: Dio è lontano,

Cristo rimane confinato nel passato,

il vangelo è lettera morta,

la Chiesa solo un'organizzazione,

l'autorità una questione di dominio,

la missione un fatto di propaganda,

la liturgia nient'altro che un'evocazione,

la vita cristiana una moralità da schiavi.

Ma nello Spirito Santo:

il cosmo è risuscitato e geme per le doglie del regno,

il Cristo risorto è presente,

il vangelo è la potenza della vita,

la Chiesa manifesta la vita stessa della Trinità,

l'autorità è un servizio liberante,

la missione una continua Pentecoste,

la liturgia è sia memoriale sia partecipazione.

l'azione umana è deificata.

 

Due preghiere

 

(62)   Ad ogni Pentecoste la preghiera ufficiale della Chiesa è la seguente:

 

"O Dio, per il mistero della tua festa odierna, benedici la Tua Chiesa in ogni razza e nazione. Riversa sul mondo intero i doni dello Spirito Santo, e nei nostri giorni ispira il cuore dei fedeli a compiere quelle stesse opere che per condiscendenza divina furono compiute all'inizio della predicazione del vangelo."

 

Nella preparazione del Concilio Vaticano Secondo, Papa Giovanni XXIII ci dette una preghiera simile:

 

"O Spirito Divino, ... rinnova le Tue meraviglie ai nostri giorni, come per una Nuova

Pentecoste, e concedi che la Santa Chiesa, perseverando in una preghiera unanime e continua, assieme a Maria, madre di Gesù, ed anche sotto la guida di S. Pietro, possa accrescere il regno del Salvatore Divino, Regno di verità e di giustizia, regno d'amore e di pace. Amen."

 

Dovremmo recitare spesso queste preghiere. 

 

 

Punti di discussione

 

1.       Date esempi tratti dalle parole di Gesù e dagli Atti degli Apostoli per dimostrare che lo Spirito Santo dà a tutti i cristiani una potenza spirituale vera e propria.

 

2.       Cosa sono i doni carismatici e per quale motivo vengono dati ai cristiani?

 

3.       Qual è il modo migliore per il cristiano di ravvivare in sé la potenza dello Spirito Santo?

 

4.       Cosa intendete per rinnovamento sincero e formale dei voti battesimali? In che modo, esattamente, pensate si debba fare quel passo?

 

 

Revisione

 

1.       La vita cristiana è più l'esperienza di ricevere che di dare.                                                V     F

 

2.       É impossibile essere veramente cristiani senza ricevere lo Spirito Santo.                         V     F

 

3.       Gesù ha completato la sua opera quando è asceso al cielo.                                                V     F

 

4.       Lo Spirito Santo produce nella nostra vita l'esperienza della potenza.                               V     F

 

5.       Gesù lasciò gli apostoli per il loro bene.                                                                             V     F

 

6.       Il corpo di Cristo risuscitato dà al cristiano una vita senza fine.                                         V    F

 

 7.      Ora Gesù vive sia in cielo sia nei nostri tabernacoli.                                                          V     F

 

 8.      La parola "Avvocato" (Consolatore) indica qualcuno che deve giudicarci.                       V     F

 

 9.  Conoscere Dio equivale a sapere qualcosa di Lui.                                                             V     F

 

10.     Il cambiamento di S. Pietro è dovuto alla potenza nuova che ricevette nella sua vita.      V     F

 

11.         Se la usiamo, per mezzo della fede e del battesimo abbiamo in noi la stessa potenza

         di Dio.                                                                                                                                  V     F 

12.     Il cristiano non può più vivere solo per se stesso.                                                              V     F

 

13.      Il cristiano ama Dio e gli altri attraverso il proprio sforzo e la propria capacità

         di amare.                                                                                                                              V     F

 

14.     Il ruolo principale dello Spirito Santo è quello di glorificare Gesù.                                   V     F

 

15.     I doni dello Spirito Santo hanno lo scopo di aiutarci a crescere in santità.                        V     F

 

16.     La gente comune non dovrebbe chiedere i doni dello Spirito.                                           V     F

 

17.     I doni carismatici sono per tutti i cristiani.                                                                         V     F

 

18.     La potenza di Dio in noi sarà come morta se non  riusciamo ad usarla.                             V     F

 

19.     Il cristiano può promuovere Cristo nella storia.                                                                 V     F

 

20.         La potenza di Dio in noi è limitata dalla mancanza di istruzione, di fede o di

         disponibilità ad abbandonarci a Dio.                                                                                   V     F

 

21.         Ogni cristiano adulto dovrebbe trovare il tempo di fare un atto profondo di fede in

         Gesù.                                                                                                                                   V     F

 

22.     La condizione per ricevere Dio è una sete profondissima di lui.                                       V     F

 

23.     La Pentecoste è un evento accaduto una volta per tutte nella Chiesa.                                V     F

 
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