CAPITOLO due La situazione della Chiesa Cattolica ai nostri giorni

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:09

Chiesa e rinnovamento

CAPITOLO due

La situazione

della Chiesa Cattolica ai nostri giorni

 

 

Diamo ora un'occhiata ad alcuni aspetti significativi della situazione della Chiesa Cattolica nelle varie parti del mondo.

 

America del Nord

 

Tra i cattolici dell'America Settentrionale negli anni dopo il Concilio c'è stato un notevole indebolimento della fede, della morale e della missione.

Ø      Colpisce in modo particolare la rapida ascesa dei cattolici divorziati o legalmente separati. Nel periodo di circa un decennio – dai primi anni 70 ai primi anni 80 – la proporzione è salita da uno su sette cattolici sposati, a uno su quattro.

Ø      Mentre in questo periodo la percentuale degli sposati poi divorziati e separati nella popolazione in generale è salita del 50 percento, tra i cattolici la percentuale dei divorziati e separati è salita del 90 percento. Di conseguenza, oggi la percentuale dei divorziati e separati cattolici in America è più alta di quanto non lo fosse nel decennio precedente quella tra dei divorziati e separati tra la popolazione in generale.[1]

 

Secondo un sondaggio della rivista Time nel 1987, negli Stati Uniti solo il 54 percento dei cattolici frequenta ogni settimana la messa domenicale, con un calo dal 75 percento dagli anni 60;

Ø      nelle diocesi più grandi la percentuale di frequenza è persino inferiore, ad esempio è del 25 percento a Chicago. Studi più recenti hanno indicato che forse solo il 28 percento dei cattolici frequenta la Messa ogni domenica.[2]

Ø      Nel 1963, solo il 18 percento dei cattolici negli U.S.A. era in disaccordo con l'insegnamento della Chiesa sulla contraccezione. Nel 1987 quella percentuale era salita al 70 percento.

Ø      Nel 1963 solo il 13 percento dei cattolici U.S.A. riteneva che il sesso prematrimoniale fosse consentito, mentre nel 1974 la percentuale era salita al 52 percento, e nel 1987 era il 71 percento a ritenerli leciti.[3]

In occasione della visita del Papa a Denver per la Giornata Mondiale della Gioventù nel 1993, si fecero diversi altri sondaggi. I risultati furono simili a quelli del 1987, ma

Ø      questa volta il 49 percento dei cattolici dissentiva dall'insegnamento della Chiesa sull'omosessualità (che gli atti omosessuali sono immorali), e a questo punto

Ø      l'87 percento dissentiva anche dall'insegnamento della Chiesa sulla pianificazione familiare.[4]

 

L'Arcivescovo J. Francis Stafford, ospite della Giornata Mondiale della Gioventù in quanto Arcivescovo di Denver, definì questo un “rifiuto radicale e crescente del magistero del Papa … una grande tragedia per la Chiesa degli Stati Uniti.

Ø      Si adegua alla peggiore tendenza della nostra cultura, l'individualismo anarchico.”[5]

 

Le difficoltà riguardanti la fede e la morale si riflettono anche nelle donazioni finanziarie.

Ø                          “Secondo un'indagine che pare ponga i cattolici sullo scalino più basso dei donatori, più della metà delle famiglie di cattolici romani nel 1991 ha contribuito alla colletta domenicale con meno di un euro la settimana

Ø                I mormoni avevano dato il 6.2 percento delle entrate… i battisti il 2,9… i luterani l'1,3… e i cattolici solo l'1,2 percento.”[6]

La Chiesa Cattolica Romana è in una crisi finanziaria – chiese che chiudono, arcidiocesi che predicono una rovina finanziaria – anche se i suoi membri, un tempo poveri immigranti, come entrate medie hanno superato i protestanti.

Ø                Le generazioni che un tempo costruirono chiese magnifiche ed una rete nazionale di scuole e di ospedali sacrificando il proprio lavoro e le magre entrate, hanno ceduto il passo a una generazione di donatori relativamente avari.”[7]

 

Negli Stati Uniti le iscrizioni ai seminari dopo il college sono precipitate da 22.334 seminaristi nel 1968 a 9.981 nel 1978, per scendere a 4.981 nel 1988.

Ø                Negli Stati Uniti l'età media del clero cattolico è notevolmente salita, e oggi le morti dei preti anziani superano di gran lunga le ordinazioni.

Ø                Nel 1990 il numero dei sacerdoti a livello mondale è sceso da 418.522 a 403.173.

Ø                Anche l'età media delle suore americane è salita bruscamente, il loro numero totale è notevolmente diminuito e le nuove reclute sono calate al punto che nel prossimo futuro molti ordini non saranno più in grado di sopravvivere.

Un osservatore obiettivo dello scenario della chiesa cattolica americana che per molti anni è stato il portavoce ufficiale dei vescovi americani ha descritto così la situazione:

Ø                “Dopo venticinque anni di declino istituzionale, può darsi che ora negli Stati Uniti la chiesa cattolica stia entrando in un periodo di collasso istituzionale. Lo suggerisce quasi ogni indicatore di qualunque cosa possa essere misurata o quantificata.”[8]

Ø                Secondo un recente sondaggio Gallup, solo il 30 percento dei fedeli cattolici crede a ciò che la Chiesa insegna sulla presenza di Gesù nell'Eucaristia.[9]

 

Padre Benedict Groeschel, direttore dell'ufficio per la vita spirituale dell'Arcidiocesi di New York, ritiene che questo sia

Ø                il periodo più oscuro nella storia cattolica e anche nella storia degli Stati Uniti”:

Ø                Il crollo della vita religiosa, la scarsità di vocazioni, l'abbassamento del livello di disciplina ecclesiastica, e in particolare il falso insegnamento dato di persona e l'insegnamento morale, la confusione generale, l'apostasia delle università cattoliche, la perdita del senso della divinità di Cristo, tutto ciò cospira a fare di quest'epoca il periodo più difficile nella storia cattolica.”[10]

 

Negli Stati Uniti tra i cattolici ispanici, che oggi costituiscono quasi un terzo dei cattolici americani, negli ultimi dieci anni

Ø                cinque milioni hanno abbandonato la chiesa cattolica per unirsi a chiese evangeliche o pentecostali o ad altri movimenti religiosi.

Ø                Nel 1970 il 90 percento degli ispanici americani si riconoscevano cattolici. Agli inizi degli anni 90 era solo il 70 percento a riconoscersi così.[11]

I protestanti evangelici e i pentecostali continuano a trovare una forte risposta tra gli ispanici dell'America del Nord.

Ø                Un influente ministero evangelico, Crystal Cathedral di Robert Schuller nella California meridionale, ha recentemente arruolato il notissimo ispanico pentecostale argentino Juan Carlos Ortiz per lanciare quella che è già diventata una missione riuscita presso gli ispanici, la maggior parte dei quali è di tradizione cattolica.

Ø                Questo ministero viene anche trasmesso per televisione in tutta l'America Latina come pure nei mercati ispanici degli Stati Uniti:

Ø                Una congregazione iniziale di 25 persone si raddoppiò, poi si raddoppiò di nuovo. Oggi dalla zona di Los Angeles si radunano circa 1.000 ispanici … La maggior parte degli adoratori proviene da ambienti poveri del ceto medio, ha detto Ortiz,

Ø                e di questi il 96 percento sono cattolici romani.”[12]

Secondo il sondaggio di un ricercatore, per il protestantesimo tradizionalista

Ø                la chiesa cattolica è diventata il principale fornitore di persone disincantate, non solo tra i cattolici ispanici, ma anche tra tutti i cattolici americani.

Ø                Egli valuta che dei trentacinque milioni di evangelici di oggi, il 30 percento sono la prima o seconda generazione di ex cattolici.[13]

Il direttore dell'evangelizzazione di un’importantissima chiesa evangelica nell'Illinois, la Willow Creek Community Church, che nelle funzioni del fine settimana attira circa quattordicimila persone, valuta che più della metà di quanti le frequentano provengono da qualche forma di cattolicesimo.[14]

 

Anche le sette non cristiane attingono pesantemente dai cattolici insoddisfatti.

Ø                Si valuta che negli Stati Uniti più della metà di tutti i convertiti mormoni sono ex-cattolici.

Ø                Dei dieci paesi che vantano il più gran numero di centri mormoni, sei di questi (Messico, Brasile, Cile, Filippine, Perù e Argentina) si trovano in paesi cattolici per tradizione.[15] Un'altra valutazione è che

Ø                negli anni seguenti il Vaticano II negli Stati Uniti la Chiesa Cattolica ha perso venti milioni di membri tra quelli finiti nelle sette, nei culti, e quanti si sono semplicemente ritirati.[16]

Tutto ciò è il riflesso di gravi problemi all'interno della famiglia della fede.

Ø                In occasione del quinto centenario dell'evangelizzazione delle Americhe, i vescovi americani hanno redatto una lettera pastorale nella quale rilevavano che se erano intervistati per un sondaggio, solo il 2 percento dei cattolici dicevano di essere personalmente coinvolti nell'opera di evangelizzazione, e solo una parrocchia su tre ha un qualche programma di evangelizzazione.[17]

 

Un simile declino è evidente in Canada.

Ø                Nel 1992 solo il 18 percento dei giovani tra i quindici e i diciannove anni frequentava la chiesa, rispetto al 23 percento del 1984. Inoltre, nel 1992, l'87 percento approvava le relazioni prematrimoniali, rispetto all’80 percento del 1984.[18] Il calo è chiaro ed in forte incremento.

In Canada anche il declino nella fede e della morale dei cattolici è molto chiaro e in forte progresso. Persino su base mensile, solo il 39 percento frequenta la chiesa.

Ø                Quasi il 91 percento approva il controllo artificiale delle nascite, l'82 percento giustifica i rapporti prematrimoniali, il 55 percento ammette l'attività omosessuale e solo il 20 percento è a favore dell'insegnamento della Chiesa sull'aborto.

Ø                Uno degli autori dello studio dettagliato in base al quale sono prelevate queste statistiche ha avuto questo da dire sulle scoperte della loro influenza sulla Chiesa Cattolica: “Se fossi un vescovo della Chiesa Cattolica Romana, sarei spaventato a morte.”[19]

 

Una rilevante eccezione alle tendenze di questo studio era che in Canada le chiese evangeliche tradizionali (battisti, pentecostali, mennoniti, ecc.) facevano molto meglio della Chiesa cattolica e delle principali chiese protestanti.

Ø                Di questi evangelici, il 59 percento frequenta la chiesa ogni settimana (contro solo il 30 percento dei cattolici). Il 75 percento crede che il comportamento omosessuale sia sbagliato (di fronte al 40 percento dei cattolici).

Ø                Sono l'unico gruppo di cristiani in cui la maggioranza disapprova il sesso prematrimoniale e sono i più forti oppositori dell'aborto; solo il 15 percento sono “a favore della libera scelta”.

Ø                Mentre solo il 29 percento dei cattolici crede che sia importante incoraggiare i non cristiani a diventare cristiani, è il 67 percento dei membri della chiesa evangelica a crederci, e ciò si riflette nelle statistiche di crescita.

Ø                Solo il 6 percento dei cattolici non è nato cattolico, mentre il 38 percento degli evangelici sono convertiti da situazioni non-evangeliche.

Ø                Un fatto interessante è che tra i membri più fedeli della chiesa cattolica, di quel 39 percento che frequenta la chiesa ogni settimana o ogni mese, il 21 percento ha riferito di aver fatto un’esperienza profonda di conversione o di risveglio e di considerarsi evangelici; il 31 percento dei cattolici più fedeli si consideravano cristiani fondamentalisti.[20]

 

Nella situazione generale, una nota particolarmente triste è il declino particolarmente ripido della fede e della morale tra la popolazione di lingua francese del Quebec, unica provincia con predominanza cattolica del Canada.

Ø                Noto un tempo in tutto il mondo per la santità, l'impegno e i gruppi ispirati di missionari, è persino più devastato delle zone cattoliche di lingua inglese. Un articolo espone con chiarezza la situazione:

 

In un tempo lontano, essere un francese del Canada significava essere cattolico romano praticante. Non più.

-                  Mentre l'85% della popolazione del Quebec è battezzata, ora la maggior parte va in chiesa solo per i matrimoni e i funerali.

-         Gli abitanti del Quebec erano tra i più fedeli osservanti del mondo. Ora sono tra gli ultimi. Solo negli ultimi cinque anni la frequenza è scesa da una media del 30 al 24 percento.

-         A due messe pasquali presso Notre Dame de Grace, le panche erano piene solo a metà. C'erano molte vecchiette solitarie, pochi uomini, ancor meno bambini …

-         Ora il Quebec ha uno dei più bassi indici di natalità del mondo.

-         Quanto a preti e suore in formazione, oggi ce ne sono solo 300, rispetto ai 2.250 di trent'anni fa. …

-         Quando, la domenica di Pasqua, le enormi campane di Notre Dame de Grace suonarono due volte per la Risurrezione, pareva ci fosse più gente a portare a passeggio il cane su quei grandi prati in pendio di quanta ce ne fosse all'interno a pregare.[21]

 

America Latina

 

Nell'America Latina la situazione della Chiesa cattolica è persino più drammatica. Ad un raduno speciale dei cardinali del mondo indetto da Giovanni Paolo II nell'aprile 1991, il Cardinal Obando del Nicaragua riferì ai cardinali che in America Latina una

Ø      esplosione protestante” ha visto il numero dei non-cattolici aumentare da quattro milioni nel 1967 a trenta milioni nel 1985.[22]

Ø      Per il 1991 quella cifra aveva superato i quaranta milioni.[23] Oggi un buon 10 percento dei Latino Americani sono protestanti. Tuttavia, il numero di cattolici praticanti (che frequentano attivamente la Messa) in quel paese è valutato solo il 15 percento.[24]

Una delle principali pubblicazioni evangeliche protestanti negli Stati Uniti ha dedicato la storia di copertina all'argomento: “Perché l'America Latina sta diventando protestante?”:

Ø      Un’ondata di cambiamento sta avanzando in America Latina e trasformando la faccia di un intero continente. Due libri recenti (Tongues of Fire di David Martin, e Is Latin America Turning Protestant? di David Stoll) hanno suscitato scalpore raccontando la storia che era sfuggita quasi a tutti.

Ø      Mentre la stampa e la classe dirigente religiosa si concentravano sul dramma della teologia della liberazione e sul suo potenziale di riportare la chiesa alla gente, le chiese evangeliche stavano proliferando a un ritmo sorprendente proprio tra i poveri.”[25]

Ø      I Pentecostali costituiscono il 75 percento di tutti gli evangelici.[26]

 

Facendo la media dei fattori di crescita di ciascun paese, negli ultimi 25 anni la percentuale evangelica della popolazione in America Latina è triplicata, fino a raggiungere il 10 percento dell'intera popolazione.

Ø      Se nei prossimi 25 anni triplicherà un’altra volta, il che può accadere benissimo, per il 2010 gli evangelici saranno un terzo della popolazione.[27]


MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:11

Dal 1960 al 1985 gli evangelici hanno raddoppiato la loro percentuale di popolazione nei seguenti paesi: Cile, Paraguay, Venezuela, Panama e Haiti;

-         l' hanno triplicata in Argentina, Nicaragua e nella Repubblica Dominicana;

-         quadruplicata in Brasile e Portorico;

-         quintuplicata in El Salvador, Costa Rica, Perù e Bolivia; e

-         sestuplicata in Guatemala, Honduras, Ecuador e Colombia.

Alla luce di queste statistiche, un osservatore della situazione afferma che “l'America Latina sta diventando protestante più rapidamente dell'Europa Centrale nel sedicesimo secolo.”[28]

 

Gli osservatori della scena religiosa in Messico affermano che tra il 16 e il 17 percento dei messicani si considerano protestanti evangelici, e probabilmente il 70 percento di questi sono carismatici o pentecostali.[29]

 

In El Salvador, dove gli evangelici sono saliti da 98.000 agli inizi degli anni 80 a 1.500.000 oggi, ora comprendono tra il 18 e il 25 percento della popolazione.

Ø      Come risultato di questa crescita evangelica si è osservato un notevole rafforzamento in molte famiglie:

Ø      “Qui le chiese evangeliche insegnano che l'uomo che non provvede alla propria famiglia è peggio di un animale… L'alcool è rigorosamente evitato mentre sono tenuti in massima considerazione e ritenute virtù cristiane essenziali la monogamia, la leadership maschile e la responsabilità paterna

Ø      Molti uomini hanno orientato la propria vita verso Cristo, e non sono più ubriaconi e adulteri irresponsabili: sono diventati lavoratori instancabili.

Ø      Il cambiamento di questi uomini e delle loro famiglie è stato talmente esorbitante che persino i non evangelici stanno adottando questa struttura familiare.[30]

 

Un sacerdote americano che ha visitato di recente il Guatemala, in un'intervista ha descritto così la situazione:

 

Esplorò per cinque giorni le strade di Guatemala City, camminando per ore in zone talmente colpite dalla povertà che i calcinacci di un terremoto di quindici anni prima continuavano ad ingombrare il paesaggio urbano. Entrò in caffè sconosciuti; visitò chiese; parlò con chiunque incontrasse per strada.

-         La quantità di protestanti che cercava di fare proseliti lo sconvolse. Mentre lo stupì la l’assenza della Chiesa cattolica.

-         Qui, proprio qui in Guatemala, paese di schiacciante maggioranza cattolica …. ebbe la testimonianza di una chiesa vacillante in America Latina, che lo lasciò con un senso di vuoto allo stomaco.

-         Il fondamentalismo sta dilagando nel paese”, dice il professore della Seton Hall… “In qualunque posto andiate i cattolici si convertono numerosi come mai in precedenza, mentre la chiesa non la vedete da nessuna parte.

-         Ad un grado inferiore, lo stesso fenomeno si sta verificando in tutta l'America Latina.” … Degli 8 milioni di cattolici del paese, negli ultimi decenni fino al 45 percento si sono convertiti ad una setta protestante.[31]

Di ritorno dal Guatemala uno studioso mio amico abbozzò alcune riflessioni personali che mi ha inviato.

Ø      Dopo aver commentato l'enorme attività di evangelici e pentecostali, simile a quanto avete appena appreso, ha proseguito dicendo:

 

Ho l'impressione – e il timoredi aver intravisto lo sviluppo di un quarto, grande scisma, all'interno della cristianità.

-         I principali scismi sono stranamente arrivati  ad intervalli approssimativi di 500 anni.

-         Il primola separazione Nestoriana e Monofisita nel quinto secoloisolò gran parte della chiesa nei paesi in cui era inizialmente fiorita, rendendola così vulnerabile all'espansione dell'Islam.

- Oggi, a chiunque si rechi in visita ad Antiochia o Alessandria resta difficile rendersi conto che una volta queste due città erano i maggiori centri teologici della Chiesa.

-        Il secondo scisma, tra la chiesa orientale e quella occidentale, diventò definitivo nel 1054.

-        La terza grande divisione all'interno della chiesa occidentale spesso porta la data delle 95 tesi di Lutero del 1517.

-        Fino ad oggi questi scismi hanno definito le principali linee di demarcazione tra i cristiani, pur essendo tali linee divenute più complesse con la nascita, nel ventesimo secolo, della chiesa Pentecostale e delle chiese indipendenti.

-        Anche se gli scismi del passato non rendono in alcun modo inevitabile una tragedia  ad essi paragonabile verso il 2000, possono tuttavia renderci attenti alle implicazioni a lungo termine delle tendenze contemporanee.

-        Oggi in molti paesi le chiese pentecostale ed evangelica sono i segmenti in più rapida ascesa crescita nella cristianità

Se queste tendenze continuano, come sarà il cristianesimo del 21° secolo?

 

In Brasile, solo uno scarso 10 percento dei cattolici registrati vanno in chiesa. Ciò significa che, stranamente,

Ø      la domenica in chiesa ci sono più brasiliani protestanti che cattolici, dato che i protestanti vantano un minimo di 20 milioni di frequenze e si espandono alla velocità doppia della popolazione in generale.[32]

Ø      A Rio le chiese evangeliche si aprono al ritmo di circa una al giorno.[33]

Ø      In Brasile ci sono 17.000 ministri ordinati a tempo pieno e 13.000 non ordinati, mentre vi sono solo 13.000 preti cattolici ordinati.[34] Ci sono altri 6.000 preti cattolici che si sono sposati, ma non sono più in grado di svolgere la funzione di sacerdoti.

Ø      La situazione è talmente grave che in Brasile le funzioni cattoliche domenicali in più  del 70 percento dei casi sono presiedute da un laico.[35] Inoltre,

Ø      dei 110.930.000 cattolici dichiarati in Brasile (il più grande paese cattolico del mondo), altri

Ø      19.843.000 (il 18 percento) si dicono fedeli anche di chiese spiritiste. Altri

Ø      3.409.000 cattolici professano solo lo spiritismo. (A Haiti la situazione e perfino peggiore: il 90 percento della popolazione cattolica è  anche affiliata a gruppi o chiese spiritiste.)[36]

 

Nell'ottobre 1991 i funzionari del Vaticano rimasero sbalorditi dalla bassa affluenza alle Messe celebrate dal Papa. 

Ø      A Brasilia, dove nel 1980 il Papa ad una Messa attirò 500.000 persone,

Ø      nel 1991 la partecipazione fu di sole 100.000.

Ø      Nel 1991, lo stesso giorno della celebrazione della Messa del Papa, uno dei più popolari evangelisti in Brasile attirò un totale di 400.000 persone in incontri di preghiera all'aperto a Rio, Salvado e Sao Paulo.[37]

Anche il vescovo brasiliano Bonaventura Kloppenburg ha rilevato che l'America Latina si sta convertendo al protestantesimo ad una velocità maggiore dell'Europa Centrale nel sedicesimo secolo.[38]

Ø      A un recente incontro di vescovi dell'America Latina egli rilevò che oltre 300 milioni di cattolici di quel continente non praticano la Fede.[39]

Ø      Un sacerdote belga che aveva lavorato per quarant'anni in America Latina ribadì la stessa osservazione: “Se il Vaticano continua con la politica attuale, tra 20 anni l'America Latina sarà protestante … la Chiesa cattolica sarà la chiesa nazionale per scopi cerimoniali … Ma la vita religiosa dei poveri sarà presso le sette, come è successo per tanto tempo in Inghilterra.”[40]

 

Un punto luminoso in Brasile, e in parte anche in altri paesi, è la crescita dei movimenti di rinnovamento come il rinnovamento carismatico:

Ø      Il più grande di questi gruppi e quello in più rapida crescita è un risultato del «rinnovamento carismatico» …

Ø      Vi sono 5 milioni di cattolici carismatici brasiliani … Il rinnovamento afferma che 2.000 dei 13.800 sacerdoti del Brasile che operano in 200 diocesi brasiliane sono carismatici, mentre 10 anni fa solo 150 appartenevano al movimento.”[41]

Ma per quanto impressionante, una tale crescita non sembra ancora sufficiente a far cambiare la marea:

Ø      “Eppure, per il momento, pare che gli evangelici riescano ad attirare molti più aderenti del rinnovamento cattolico.

-        Negli anni 70 gli evangelici rappresentavano circa il 6.3 percento della popolazione brasiliana, e

-        negli anni 80 il 10 percento;

-        oggi rappresentano il 14 percento della popolazione, quasi 21 milioni di persone. …

Ø      La Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile valuta che circa 600.000 cattolici abbandonano ogni anno la chiesa cattolica per unirsi alle sette fondamentalista e protestanti evangeliche.”[42]

Padre Eduardo Dougherty, leader del rinnovamento carismatico cattolico in Brasile, presenta alcune osservazioni interessanti sulla situazione:

Ø      Perché la Chiesa Cattolica non ha colpito il bersaglio? È la mancata percezione delle necessità fondamentali della personail calore umano, la guarigione, una profonda esperienza spirituale Abbiamo tanto da imparare dai nostri fratelli protestanti.”[43]

 

Ma la sfida non vale solo per la Chiesa Cattolica. In Brasile, neppure le principali chiese protestanti (anglicana, metodista e luterana) hanno molto successo.

 

In Brasile le chiese protestanti storiche non sono mai arrivate da nessuna parte

-        Il protestantesimo è esploso solo perché il messaggio pentecostale ha toccato la parte più essenziale della cultura brasiliana, che è sia spirituale, sia pragmatica. …

-        E se parlate di spiriti ad un prete cattolico, vi guarderà con condiscendenza ma non capirà

-        L'evangelico invece comunicherà. Vi guarderà negli occhi e dirà: “Questo è il Diavolo e sta distruggendo la tua vita”

-        Qui i pastori protestanti dicono che la chiesa cattolica ha sbagliato strada quando negli anni 70 abbracciò la teologia della liberazione… Ma dopo due decenni il censimento religioso di Rio ha scoperto che

-        le 3.500 chiese protestanti della regione metropolitana sono in massima parte concentrate in città povere

-        Per contrasto, il cattolicesimo a Rio prevale nei quartieri presso la spiaggia tra i ceti medio e alto

L'ironia … è che i cattolici hanno optato per i poveri, e i poveri hanno optato per gli evangelici.”[44]

 

Tuttavia potrebbe darsi che lo Spirito Santo si serva della realtà del grave declino della Chiesa nell'America Latina insieme all’ascesa delle “sette” affinché l'attenzione della chiesa torni ad orientarsi sulle fondamenta, su Cristo e sulla conversione.

Ø      In occasione della quarta Conferenza dell'Episcopato Latino Americano non si parlò più dell'opzione per i poveri o per i giovani quale maggiore priorità della Chiesa, ma piuttosto dell'opzione per Cristo.

Il segretario di stato Vaticano Cardinal Sodano, che ha presieduto questo importante Convegno in Santo Domingo, ha sottolineato la gravità della situazione e l'importanza del cambiamento:

 

Direi che in questa Conferenza c'è stato uno spostamento e si è passati dalla dominante analisi sociologica della realtà e dei suoi problemi al focalizzarsi sulla priorità assoluta del messaggio di Cristo. …

-        Santo Domingo ha optato per Cristo, l’Unico… Tutti possono vedere quanto sia avanzato il processo di scristianizzazione e di secolarizzazione anche in America Latina, e non solo nelle maggiori città.

-        A giudicare da alcune statistiche in circolazione durante la Conferenza, nelle metropoli dell'America Latina la pratica religiosa è in piuttosto grave declino.

-        Un altro problema, origine pure di grave preoccupazione delle Conferenze Episcopali di questo continente, rimane quello delle sette. E in questo caso le statistiche gridano forte e chiaro… Non si illudono di avere a che fare con una società cristiana già costituita …

-        In Santo Domingo i vescovi hanno riconosciuto che in America Latina l'evangelizzazione deve tornare ad essere ardente, deve essere nuova riguardo ai metodi e alle espressioni; e che solo dalla testimonianza che sgorga dal centro della vita di ogni giorno il messaggio diventerà efficace.

Oggi come in passato, diventiamo cristiani solo se incontriamo Cristo e viviamo secondo Cristo.[45]

 

Asia

 

La situazione nelle Filippine, unico paese con predominanza cattolica in Asia, è molto simile a quella dell'America Latina, con i protestanti evangelici e pentecostali che fanno enormi progressi nella loro opera di missione.

Ø      Sono stato diverse volte nelle Filippine, e la presenza degli evangelici e dei pentecostali è davvero marcata.

Ø      La metropolitana Manila è costellata di nuove, grandi chiese, e la proliferazione delle stesse è evidente in tutto il paese.

Ø      Caratteristiche sono le frequenti crociate, le conferenze, le grandi adunate, l'evangelizzazione aggressiva porta a porta, e l’uso frequente dei media.

Ø      L'apertura di seminari e di vari istituti e programmi di addestramento per la leadership, tutti dimostrano gli obiettivi e le prospettive a lungo termine di quanto sta accadendo.

Ø      Le chiese evangeliche, in questo paese a predominanza cattolica, sono cresciute da 5.000 nel 1975 a 23.200 nel 1990.

La Evangelical Fellowship of Asia si aspetta un altro raddoppio entro l'anno 2.000.[46]

           

Mentre le Filippine sono l'unico paese asiatico con maggioranza cattolica,

Ø      nella Corea del Sud vi sono state crescite notevoli sia tra i cattolici sia tra i protestanti. È stata una storia di eloquente successo sia per i cattolici, sia per le maggiori chiese protestanti, evangeliche e pentecostali.

Ø      Alcune delle più grandi congregazioni e degli edifici ecclesiastici più grandi del mondo si trovano tra i Pentecostali della Corea del Sud.

Alcuni hanno notato come la fusione di nazionalità, cultura e religione, caratteristica di molti altri paesi asiatici, in Corea non è avvenuta allo stesso modo, e si è preparata così la via ad una maggiore recettività del cristianesimo.

Ø      Allo stesso tempo le chiese in crescita, attraverso lo spettro delle denominazioni sia cattolica sia protestanti, sono spesso caratterizzate da una fermezza di convinzioni che non sempre sono la caratteristica delle loro consorelle negli altri paesi.

La Chiesa del Pieno Vangelo di Yoido a Seul, guidata da David Yonggi Cho e composta da 650.000 membri,

Ø      ha già impegnato due milioni di dollari nei preparativi per raggiungere la Corea del Nord non appena le porte si apriranno.

Ø      Una volta che la penisola si sarà riunita, egli progetta di distribuire un giornale cristiano in ognuna delle principali città del nord.

Di recente duecentomila intercessori hanno riempito il Colosseo Olimpico di Seul per intercede a favore della riunione della Corea e dell'apertura del nord al vangelo.[47]

 


MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:12

India - Pur essendo i cattolici una minoranza relativamente piccola, in India la chiesa cattolica ha una lunga e nobile tradizione ed è relativamente in buona salute a riguardo dell'impegno del suo popolo.

Ø      Viaggiando di recente per l'Europa in compagnia di un vescovo dall'India, sono stato incoraggiato all'udire che mentre nella maggior parte del paese la chiesa non stava aumentando, tra alcune tribù del nord vi erano numerose conversioni.

Ø      Tuttavia, una parte dello stesso tipo di corruzione teologica che ha tanto indebolito la chiesa cattolica in altre parti del mondo è pesantemente presente anche in India e in altri paesi asiatici, al punto che lo stesso vescovo indiano ha dichiarato:

Ø      “Noi siamo i successori degli apostoli, ma non abbiamo il successo degli apostoli. Preghiamo perché venga lo Spirito Santo, ma non succede gran che.”

La confusione teologica è tale che Roma ha cominciato a parlare apertamente della sua preoccupazione.

 

Il Cardinal Joseph Tomko, prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione delle Genti, in un recente discorso ha identificato

Ø      l'India come l'epicentro di tendenze teologiche che indeboliscono alla radice il messaggio cristiano di base e l'intero impegno missionario.[48] Il Cardinal Tomko ritiene che

Ø      uno dei motivi della crescita in India e in tutta l'Asia delle “setteè la confusione dottrinale all'interno della Chiesa Cattolica che

è elimina la proclamazione esplicita di Gesù Cristo:

Ø      La diffusione delle sette e la sfida che esse presentano per la chiesa ha implicazioni teologiche ed anche pastorali.

-        La confusione dottrinale sul contenuto della fede apre la strada alla proliferazione delle sette, alla loro giustificazione pratica e, soprattutto,

-        ad una mancanza di impegno nella cura pastorale e nella proclamazione esplicita di Gesù Cristo, il fondatore della comunità cristiana.”[49]

 

Il Cardinal Tomko ritiene che

è un malinteso sul dialogo con le religioni del mondo è uno dei principali fattori nella confusione dottrinale e nella distruzione pratica dell’impegno missionario:

 

Per rendere equo il dialogo, o

è Gesù Cristo è degradato dal silenzio circa la Sua divinità,

è oppure i fondatori delle altre religioni solo elevati di grado facendo di loro quasi un'incarnazione di Dio, o mediatori e salvatori paragonabili a Gesù Cristo

Questi teologi ignorano completamente il fatto che

è Gesù non solo annunziò il Regno, ma che è stato proclamato il Re in coloro nei quali si rende presente il Regno di Dio

è senza di Lui, “parlare del regno è soltanto ideologia.” …

L'abbandono delle stazioni missionarie, o della predicazione del Vangelo e del catechismo da parte dei missionari, del clero e delle donne religiose, e la lotta per l’assistenza sociale, come pure il gran parlare riduttivo sui “valori del Regno” (giustizia, pace) in Asia è un fenomeno dilagante e da alcuni centri missionari è propagato anche ad altri continenti

-        Il problema è già talmente esteso e le teorie esposte si stanno diffondendo ad una tale rapidità che la Santa Sede non può più restare passiva. Stanno creando un serio pericolo per la fede in Gesù Cristo…

-        indeboliscono lo spirito missionario, riducendo l'evangelizzazione al solo dialogo e sviluppo, con l'abbandono della proclamazione, della catechesi e, ovviamente, della conversione e del battesimo.[50]

Nel momento in cui l'impegno missionario cattolico è eroso dall'interno,

Ø      l'esigenza di una chiara proclamazione cristiana è più necessaria che mai.

Ø      L'infanticidio delle femmine e l'aborto non sono che due delle ombre oscure che affliggono la vita indiana. Un rilevamento in una clinica di Bombay ha dimostrato che degli ottomila aborti eseguiti verso la fine degli anni 80, in massima parte si trattava di bambine femmine.[51]

Un segno di speranza è la rapida crescita dell'ordine di Madre Teresa, le Missionarie della Carità, e la loro efficace comunicazione della grandiosa realtà della misericordia cristiana.

 

Un altro segno di speranza in India è la

Ø      diffusione del rinnovamento carismatico cattolico, che sta rinvigorendo la fede di moltissimi indiani cattolici. Ora il paese ha circa

Ø      diecimila gruppi di preghiera, seimila dei quali si trovano nello stato meridionale di Kerala. Crociate di guarigione guidate da evangelisti cattolici attirano più di centomila persone.

In questo rinnovamento sono attivi più di un milione di indiani cattolici.[52]

 

Tuttavia i segni più notevoli dell'espansione cristiana pare si trovino tra gli

Ø      evangelici ed i pentecostali, che fanno crociate frequentate alla lettera da centinaia di migliaia di persone, e che stanno addestrando pastori e avviando nuove chiese a un ritmo considerevole.

Ø      Poiché in India il 70 percento della popolazione è analfabeta, le “crociate dei miracoli”, assieme all'uso intelligente della comunicazione audiovisiva, sono utilizzate con risultati davvero notevoli.

Un ministero via radio riceve in risposta ai suoi programmi mezzo milione di lettere l’anno.

Ø      Un film sulla vita di Cristo, prodotto da un regista indiano, è stato doppiato in sei linguaggi dell'India e viene mostrato quasi ogni giorno a un vasto pubblico in tutto il paese. In risposta alla proiezione del film

Ø      tre milioni di indiani hanno preso la decisione in pubblico di seguire Cristo, e si stanno facendo progetti per rappresentare quella proiezione cinematografica in seicentomila villaggi che, ovviamente, sono di predominanza indù.[53] 

 

Un altro film prodotto dagli evangelici che ha avuto un impatto enorme non solo in Asia, ma anche in tutto il resto del mondo, è intitolato semplicemente “Gesù”, ed è prodotto dalla Campus Crusade for Christ.

Ø      È stato doppiato in più di 250 lingue e per la primavera del 1993 era stato proiettato in più di 195 paesi, con molti altri in lista d'attesa.

-        Negli ultimi dieci anni, più di cinquecento milioni di persone hanno visto il film.

-        Dovunque si permetta alla gente di rispondere liberamente alla proiezione, circa il 10 percento degli spettatori manifesta il desiderio di riporre la propria fede e fiducia in Cristo, affidandosi a Lui. La proiezione di questo film fa parte di

Ø      un progetto più vasto chiamato “Vita Nuova 2000”, che sta dividendo il mondo in cinquemila zone di un milione di persone ciascuna per lanciare gruppi di proiezione di film di evangelizzazione e centri di formazione in ciascuna zona.

Il Centro  U.S.A. per la Missione nel Mondo ha dichiarato che

Ø      nella storia umana, mai nessuna campagna di evangelizzazione ha raggiunto tante vite quanto la proiezione a livello mondiale di questo film.”[54]

 

La stessa organizzazione, con i suoi 30.000 lavoranti a tempo pieno, sta anche progettando di fondare, in collaborazione con le denominazioni protestanti esistenti,

Ø      più di un milione di nuove chiese. Solo attraverso il film Jesus, e soltanto

Ø      in Tailandia, dove la chiesa cattolica trascina un'esistenza del tutto calma e senza evangelizzazione, la Campus Crusade riferisce di aver fondato più nuove chiese in quel paese negli anni 80 di quante ne fossero state costruite nei precedenti 150 anni di opera missionaria.[55]

 

L'impiego dei media è stato efficace anche nelle ex repubbliche sovietiche in Asia.

Ø      In queste repubbliche asiatiche, l'uso della televisione attraverso la Christian Broadcasting Network ha dato origine finora a 200.000 richieste scritte provenienti da quella regione.

Ø      Il 10 percento di quanti hanno risposto dall'Uzbekistan e il 23 percento dal Kazakhstan, affermano di aver fatto la professione di fede in Cristo dopo aver visto i programmi della CBN.[56]

 

La Cina - Una delle relazioni più sorprendenti di quanto sta accadendo in Asia riguarda la Cina.

Ø      Mentre in quei luoghi le chiese sia cattolica che le principali denominazioni protestanti sono sopravvissute eroicamente a brutali persecuzioni, e oggi esistono come associazioni cristiane in grado di sopravvivere, sebbene con gravi restrizioni e grande difficoltà,

Ø      la crescita di un movimento spontaneo di “chiese domestiche”, di carattere per lo più pentecostale, anche se ovviamente non una denominazione, ha portato decine di milioni di persone alla fede cristiana.

Ø      Ho assistito alla proiezione di videocassette di questi incontri di chiese domestiche fatte uscire di contrabbando dalla Cina, e sono rimasto intimorito e umiliato davanti al fervore e all'amore espresso nella loro adorazione di Dio e nell'amore reciproco.

Alcuni hanno dovuto soffrire moltissimo per la loro fede, e le loro storie somigliano a quelle dei primi martiri cristiani.[57]

Ø      Un bollettino del Settembre 1992 rilasciano dall'Ufficio Statistiche di Pechino ha rivelato che persino il governo è stato costretto a riconoscere l'innegabile crescita della cristianità finanche sotto la più atroce persecuzione.

Ø      Mentre prima il Governo riconosceva l'esistenza in Cina di soli dieci o dodici milioni di cristiani, ora ne riconosce approssimativamente 75 milioni, la maggior parte dei quali “non iscritti” e “ignorati”.[58]

Ø      Di questi, dodici milioni sono cattolici e sessantatre milioni protestanti. Sessanta milioni di tutti questi cristiani, ossia l'85 percento, ora sono pentecostali o carismatici.[59]

In una zona della Provincia di Henan, negli ultimi dieci anni il numero dei credenti è salito da 260.000 a circa a 600.000. Nella Provincia di Szechwandove vive un quarantesimo delle persone della terranegli ultimi due o tre anni sono iniziate quasi duemila nuove chiese, nonostante la rinnovata persecuzione governativa in seguito al massacro di Piazza Tienanmen.[60]

 

Africa

 

La situazione in Africa è più complessa, ma sono all’opera molti degli stessi fattori..

Ø      Nell'Africa Settentrionale di lingua per lo più araba, l'Africa di Agostino dove un tempo la cristianità era tanto forte, la pressione dei musulmani sull'esiguo numero dei cristiani ancora capaci di vivere e lavorare laggiù è molto intensa.

Ø      L'emigrazione ha continuato a decimare i loro già esigui numeri, e la pressione di convertirsi all'Islam sta avendo i suoi effetti: “

Ø      Le autorità preferiscono non discutere il problema, ma un gran numero di cristiani si converte ogni anno all'Islam.

Ø      Per contrasto, nessuno fa il passo inverso… In Egitto ogni anno 15.000 Ortodossi Copti diventano musulmani. È come se ogni anno, nella patria di S. Attanasio e di S, Antonio Abate – il padre della vita monastica – tutti gli abitanti di una città di media grandezza abiurassero la loro fede.[61]

 

Nell'Africa a Sud del Sahara la preparazione del popolo africano da parte delle religioni tradizionali e la dedizione dei missionari sono risultati in una crescita fenomenale della popolazione cristiana.

Ø      Un centinaio d'anni fa la valutazione del numero dei cristiani in Africa era di mezzo milione. Oggi una stima autorevole è di circa trecento milioni.

Ø      Di questi, circa 112 milioni sono cattolici, 87 milioni protestanti e forse altri 61 milioni appartengono alle chiese pentecostali indipendenti in rapida crescita.

Ø      In aggiunta, vi sono altri 28 milioni, per lo più in Etiopia e in Egitto, appartenenti alle chiese orientali.

Anche l'Islam in Africa sta crescendo e conta circa  278 milioni di aderenti.[62]

 

Durante un lungo viaggio di molti anni fa in cinque paesi africani e nei contatti successivi mantenuti da allora con alcuni africani, ho scoperto molti punti di forza nella Chiesa cattolica in quel paese, ma anche alcune importanti, e per me impreviste, debolezze.

Ø      Alcuni di questi problemi sono peculiari della situazione africana; molti sono problemi che l’intera chiesa deve affrontare.           

Ø      Sebbene la popolazione cattolica sia in continua crescita, la percentuale dei cattolici ha dimostrato un calo dal 13.93 percento del totale della popolazione africana nel 1989, al 13,85 percento nel 1991, e nonostante l'aumento delle vocazioni, in Africa la maggior parte degli operatori apostolici è ancora  formata da missionari stranieri.[63]

Nel cattolicesimo africano la qualità della vita cristiana ha i suoi punti deboli.

Ø      Ho trovato che la crescita numerica del cattolicesimo africano è illusoria in relazione al numero dei convertiti che in realtà vivevano una vita cristiana autentica e devota.

Ø      Per molti aspetti il cattolicesimo africano ha tante similitudini col cattolicesimo culturale di molte altre parti del mondo, un cattolicesimo che osserva certe pratiche e cerimonie religiose senza capirle adeguatamente, senza sperimentare la loro realtà né viverle nella vita di ogni giorno.

Ø      Secondo quanto riferito in un Sinodo di Vescovi Africani dal Cardinal Thiandoum del Senegal:  In molte zone la fede cristiana è superficiale e ha bisogno di radici più profonde.”[64]

Molti altri vescovi da tutto il continente fecero eco a quella sua preoccupazione:

 

L'Arcivescovo di Dar-es Salaam, Tanzania:

 

Oggi in Tanzania la vita di molti cristiani è caratterizzata da una profonda dicotomia riguardante la fede cristiana professata e la vita concreta di ogni giorno. Se in teoria la fede può essere espressa in termini molto ortodossi, spesso la vita concreta è talmente in contraddizione con la fede professata che uno rimane esterrefatto davanti alla semplice possibilità dei due atteggiamenti che coesistono nello stesso individuo

Ø      Il ginepraio che ne risulta è paragonabile a quello dell'indemoniato di Gerasa  La dolorosa situazione in cui si trovano molti cristiani in Tanzania ha bisogno del messaggio salvifico di Cristo …

Cristo e il Suo Vangelo devono avere la precedenza; Gli va data priorità assoluta.[65]

 
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:12

Un vescovo dalla Nigeria:

 

Spesso li sorprendiamo nel clan e negli interessi tribali

Dove viene costruita la chiesa, dove si trova il centro parrocchiale, da dove proviene il Vescovo, dove vive, tutto è più importante di ciò che essi sono e da che parte stannoun etnicismo esagerato

Ø      Questa mentalità è talmente diffusa che tra gli africani corre il detto che quando si arriva al dunque, non è il concetto cristiano di chiesa come famiglia a prevalere bensì l'adagio che “il sangue è più denso dell'acqua.”

E per acqua qui probabilmente possiamo includere le acque del Battesimo.[66]

 

            Un vescovo dalla Costa D'Avorio: “Qui la fede è ancora fragile… Pare persista un sincretismo che mescola il feticismo e il cristianesimo.” [67]

            Un altro vescovo dalla Nigeria: “A tutt'oggi, la vita familiare cristiana lascia molto a desiderare. Molte delle abitudini, tradizioni e perfino filosofie sono state trasportate nella vita cristiana dai convertiti africani. Vivono con due pesi e due misure, uno per adeguarsi allo stile di vita del villaggio, e l'altro per adeguarsi al cristianesimo.”[68]

 

            L'Arcivescovo di Khartoum, Sudan:

 

Durante la Veglia Pasquale la mia diocesi battezza ogni anno una media dai 3.000 ai 5.000 catecumeni adulti. Tuttavia notiamo che questi fanno presto a raggiungere il vasto numero di cristiani marginali che potrebbe includere Vescovi, preti e religiosi

Ø      Dobbiamo rivedere la nostra teologia sacramentale e fondarla su una solida comprensione delle forme e dinamiche della conversione.

Ø      Prepariamo la gente a ricevere i sacramenti ma non pare che siamo ben attrezzati ad aiutarli a vivere i sacramenti che ricevono, e a capire ed accettare le esigenze di ciascun sacramento.[69]

 

Un prete missionario che ha lavorato per vent'anni in Africa:

 

La chiesa africana corre il rischio di subire una mutazione genetica

Ø      Perché le sette e l'Islam si stanno diffondendo? Perché sono affascinanti.

Ø      Mentre non lo sono più le situazioni di molte Chiese. Si sta verificando il cambiamento genetico.

Ø      Il cristianesimo ha cessato di essere un evento, una storia, per diventare una guida morale e culturale.

Vi sono troppe situazioni in cui la presenza della Chiesa è già in declino, dove si è perduta la capacità iniziale di suscitare meraviglia e di far incontrare Cristo… I cattolici se ne vanno alla chetichella, ma in massa, verso le sette.”[70]

 

Un vescovo dallo Zambia:

Ø      Forse troppo a lungo noi cristiani abbiamo considerato la nostra missione di evangelizzazione come a un «propagare la religione» anziché a un 'invito alla conversione.”[71]

 

Questa debolezza qualitativa del cattolicesimo africano deriva in larga misura dal modo in cui sia i missionari che gli africani si sono accostati alla conversione al cristianesimo.

Ø      Spesso al suo arrivo il cristianesimo aveva tutta l'apparenza della religione delle potenze coloniali vittoriose e potenti.

Ø      Il popolo la considerava la religione che stava dalla parte delle armi da fuoco, della prosperità materiale, degli avanzamenti tecnologici, delle amenità della civiltà occidentale e – assai rilevante – delle scuole e degli ospedali. In realtà per molti anni in Africa le sole scuole e ospedali esistenti erano gestiti dalle missioni.

La conversione al cristianesimo era spesso strettamente connessa alla decisione di farsi strada e di trarre il massimo vantaggio dalla civiltà dell'uomo bianco.

Ø      Secondo un prete africano: “Il battesimo era parte del curriculum scolastico.” I candidati al battesimo erano accettati solo se sapevano recitare diverse preghiere, ripetere i Comandamenti ed enumerare i sacramenti.

Ø      Spesso il grado di comprensione personale dell'impegno non veniva preso in considerazione. Ci si aspettava che ad una certa età chi frequentava la missione avrebbe ricevuto il battesimo. Ancor oggi in Africa molte delle conversioni al cattolicesimo derivano dal sistema scolastico.

Dopo il battesimo l'insegnamento che avrebbe dovuto seguire era scarso, in specie nelle zone rurali, dove viveva la maggior parte della popolazione. Questo è stato un altro problema che ha contribuito alla debolezza della vita cristiana tra un vasto numero di cattolici africani.

Ø      Nei primi tempi un villaggio poteva vedere il prete solo una volta l'anno. Con un proseguimento tanto debole, vi era la tendenza naturale che i legami sociali della vita familiare e della cultura africana tradizionale fossero più forti di quelli della nuova vita cristiana, alla quale erano stati scarsamente preparati e di cui avevano avuto una esperienza insufficiente.

Ø      L'accostamento individualistico alla vita cristiana forniva uno scarso sostegno sociale per rendere possibile un metodo di vita davvero nuovo. Questo è ancor oggi uno dei problemi principali. Per molta gente in tante zone non è insolito vedere un prete solo una volta ogni tanti mesi.

Ø      Molti sacerdoti hanno un numero talmente enorme di postazioni, che riescono a visitarle solo a lunghi intervalli. Nonostante il fiorire di vocazioni in alcune zone, la situazione generale in termini di rapporto tra preti e popolazione è tuttora molto scadente.[72]

 

Per la mancanza di un'adeguata preparazione e di una vivace comunità cristiana a sostegno di una vita cristiana più profonda, per molta gente il battesimo, la cresima e l'Eucaristia sono rimasti gesti scarsamente connessi alla vita reale.

Ø      Molti cattolici africani non hanno sperimentato gran che della relazione personale con Cristo, della potenza reale dello Spirito Santo e dei legami profondi esistenti con i fratelli e le sorelle in Cristo.

Ø      Di conseguenza, molti cattolici africani non sperimentano il potere di vivere una vita nuova in Cristo. Ciò si manifesta in vari campi, e particolarmente nel sesso, nel matrimonio e nella vita familiare.

 

In molte parti dell'Africa solo una percentuale minima di cattolici battezzati riceve la Comunione durante la Messa. Un prete africano mi disse che nel vasto territorio di cui era responsabile, forse solo il 3 percento dei cattolici battezzati riceveva la Comunione. Ciò è dovuto a diversi fattori.

Ø      Nella vita africana la poligamia continua ad essere un fattore di grande rilievo, e molti cattolici sono tuttora coinvolti in questo tipo di situazione, troppo complessa per essere affrontata qui.

Ø      Un altro motivo è che nella cultura africana la fertilità è tenuta in gran pregio; per tradizione il matrimonio non si considera consumato fin dopo la nascita del primo figlio. Oggi molti giovani cattolici africani sono riluttanti a imbarcarsi nel matrimonio cristiano, col suo ideale di fedeltà per la vita, finché non si sono accertati della loro fertilità facendo un figlio.

Ø      E anche allora, molti continuano ad essere riluttanti per il costo associato al matrimonio in chiesa – abito bianco, il costo delle bevande alcoliche, il ricevimento, e così via.

 

Per ironia, proprio le scuole delle missioni hanno contribuito al lassismo morale. Quasi tutte queste scuole sono state dei convitti, poiché gli studenti dovevano coprire ogni giorno distanze troppo lunghe, che avrebbero reso inattuabile la frequenza giornaliera.

Ø      I giovani lontani da casa, nelle scuole o nelle città, rimanevano senza il sostegno della rete sociale di comunicazioni che riusciva a sostenere i principi morali.

Ø      Ai cristiani sono nati molti figli fuori dal matrimonio. In una università con predominanza cristiana da me visitata, un membro del personale mi disse che al momento della mia visita, molte delle studentesse presenti erano incinte, e la maggior parte non erano sposate. Per fortuna il sistema di famiglia estesa delle culture africane è in grado di prendersi cura di questi bambini di madri non sposate.

 

Ma i problemi non sono limitati al laicato. Un vescovo africano mi disse che non era affatto insolito che un africano si facesse prete come metodo per “indossare delle scarpe, mangiare cibo europeo e stare al di sopra della sua gente.”

Ø      Un altro vescovo africano mi confidò di aver perduto molti giovani promettenti che avrebbero potuto servire la Chiesa perché questi erano andati nei seminari ed erano rimasti delusi da ciò che vi avevano trovato.

Ø      Poi aggiunse che quanti finiscono i molti anni di preparazione accademica spesso si trovano alienati dalla propria gente dal punto di vista culturale, e quindi non riescono a condividere la vita del popolo e a provvedere alle sue necessità.

Poi mi disse che spesso avrebbe preferito ordinare i suoi catechisti laici, proprio per la loro efficacia nel servire la gente.

 

Proprio come i laici, anche il clero africano incontra spesso problemi quando gli si chiede di vivere la morale cristiana senza sperimentare tutta la potenza che dovrebbe derivare da un'autentica conversione a Cristo e dai doni del Suo Spirito Santo.

Ø      I preti africani mi hanno parlato delle difficoltà a vivere il celibato clericale in una cultura che dà tanto valore ai bambini e con così poco sostegno comunitario, in postazioni pastorali isolate.

Ø      Un vescovo mi disse che molti dei preti africani della sua provincia ecclesiastica si trovavano a dover affrontare l'onere di provvedere alle loro mogli non autorizzate e spesso a famiglie piuttosto numerose. In ogni paese visitato mi è stato riferito da leader della chiesa in posizione di responsabilità che questo era un problema assai diffuso che i vescovi come insieme non affrontavano.

Proprio di recente un prete che aveva lavorato per molti anni in Africa descrisse la straziante situazione della residenza dell’arcivescovo cattolico della sua città, piena di preti che stavano morendo di AIDS.

 

Questa apparente riluttanza da parte dei vescovi africani ad affrontare un problema tanto grave e diffuso nella vita dei loro preti deriva in parte da una tensione rilevata nell'intera chiesa africana tra

Ø      l'essere leali alla forma, allo stile e alla disciplina del cattolicesimo romano come intessuto nella cultura occidentale e il trovare uno stile autenticamente africano di cattolicesimo che potrebbe convivere più profondamente nella vita quotidiana della popolazione in Africa e costruire di più sulle loro forze e valori tradizionali – che i primi missionari erano portati, spesso per ignoranza, a condannare.

Sebbene vi siano stati promettenti tentativi verso l'africanizzazione, risultati nell'incorporare nella liturgia qualche danza, tambureggiamento e musica africana, l'impatto è stato limitato.

Ø      Spesso non sono all'altezza dei problemi più gravi dell'alienazione culturale, della mancata capacità di produrre conversioni cristiane radicali e della mancanza di una qualche misura di vita comunitaria centrata su Gesù.

Ø      Ci si augura che lo speciale Sinodo Africano, tenuto nella primavera del 1994, sia una forza propellente verso la soluzione di alcuni di questi gravi problemi.

Nel frattempo, molti cattolici africani nella loro vita scoprono necessità e problemi per i quali ritengono che la chiesa non li possa aiutare.

Ø      I problemi degli spiriti cattivi ad esempio, sono assai comuni in Africa. La stregoneria e la magia qui sono arti praticate con serietà ed efficacia.

Ø      Un giorno, mentre ero in visita in un paese particolare, sulla prima pagina del quotidiano della capitale era riportato il processo contro due streghe, e vi si descriveva come avessero eseguito i comandi degli spiriti uccidendo alcuni bambini.

 

Molti africani vivono nel terrore che qualcuno che non li ama ingaggi qualche persona che abbia fatto un patto con gli spiriti cattivi affinché getti su di loro una maledizione, o mandi degli spiriti cattivi a tormentare o a fare del male a loro o ai membri della loro famiglia.

Ø      Oggi gran parte dei leader della chiesa in genere ignorano la realtà di questi poteri, oppure li deridono o non danno loro credito. Ma non così la gente.

Ø      E poiché la Chiesa non li aiuta, per ricevere aiuto e protezione si rivolgono agli stregoni tradizionali e ai guaritori del villaggio.

 

Lo stesso vale per la guarigione. In Africa la malattia è comune, e la medicina occidentale non sempre è disponibile o efficace.

Ø      Molti dei cattolici africani più istruiti e fedeli, quando hanno qualche disturbo, qualche malattia o ritengono di essere tormentati dagli spiriti cattivi, si recano dagli stregoni.

Ø      Me lo hanno riferito importanti catechisti laici cattolici, membri del consiglio parrocchiale e professori universitari. Mi hanno anche riferito che ben pochi africani oserebbero confidare ai missionari questo aspetto della loro vita, per il timore di non essere presi sul serio.

 

Oltre a recarsi dagli stregoni tribali tradizionali quando hanno qualche disturbo, un sempre maggior numero di cattolici e di cristiani delle principali denominazioni protestanti stanno frequentando le associazioni delle chiese africane indipendenti, in rapida crescita.

Ø      Questi gruppi in generale aderiscono alla dottrina cristiana di base (molti sono pentecostali), ma alcuni sono sincretistici e non veramente cristiani.

Ø      Molti di questi forniscono ministeri forti ed efficaci di guarigione e di liberazione, che raramente si trovano nelle chiese cattoliche e protestanti.

Alcuni dei cattolici da me incontrati mi hanno riferito che loro ed i loro amici continuano ad andare a Messa la domenica mattina, ma poi il pomeriggio vanno dalle congregazioni africane indipendenti per ricevere la preghiera di guarigione e la liberazione, per un’adorazione più libera ed un’amicizia più calorosa.

 

A questa situazione si è fatto spesso riferimento anche nel Sinodo Africano.

 

In quasi ogni parte dell'Africa nascono ogni giorno nuove chiese e nuovi movimenti religiosi.

Ø      Spesso questi affermano di essere non-denominazionali, ma molto stesso hanno per bersaglio la Chiesa Cattolica.

Ø      É triste riconoscere che la maggior parte degli aderenti sono donne, e ad esser precisi donne cattoliche. Da indagini fatte risulta che queste donne ritengono che al momento le loro necessità fondamentali di africane nella chiesa cattolica non vengono soddisfatte. La mancanza di figli e la paura degli spiriti cattivi sono problemi reali, dei quali nei circoli ecclesiastici molto spesso si ride, sono sottovalutati o considerati come immaginari e inesistenti.

Ma per la donna africana che ne soffre questi sono problemi reali. Questi movimenti o sette stanno conquistando le nostre donne cattoliche perché pare rispondano alle loro vere necessità.[73]

 

            Un vescovo dello Zaire:

 

Nello Zaire, come d'altra parte in molti altri paesi africani, le sette proliferano ad un ritmo sconcertante.

Ø      Per arginare il fenomeno la chiesa cattolica in Africa deve:

-        proclamare la Parola di Dio in tutta la sua forza affinché raggiunga gli africani nella loro vita di ogni giorno come Parola che crea, trasforma e guarisce;

-        prestare attenzione al fenomeno della stregoneria, della magia e dell'azione degli spiriti e dei morti, fenomeni questi che hanno un vero impatto sulla vita di molti africani, anche battezzati;

-        riaffermare il valore del Sacramento dell'Unzione degli Infermi e di ministeri come dell'esorcismo, la preghiera per i malati e la liberazione dagli spiriti cattivi;

-        sorvegliare nel modo giusto i gruppi di rinnovamento nello Spirito che già servono da scuole di preghiera, luoghi di conversione e di guarigione fisica e spirituale.[74]
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:13

Mentre ero in Nigeria ebbi modo di visitare una delle nuove chiese indipendenti e di frequentare uno dei loro servizi. Questa chiesa particolare, fondata circa quarant'anni fa, ora ha più di cinquecento congregazioni sparse in tutta l'Africa e anche fuori.

Ø      Alcuni di questi pentecostali africani ora servono come missionari nell'ex Unione Sovietica e in altri luoghi dell'Europa Orientale.

Ø      Il fondatore di questa chiesa, che ha la fama di aver risuscitato dalla morte più di quindici persone e di essere stato lo strumento di migliaia di guarigioni e di liberazioni, è ancora in vita.

Ø      Il corpo degli anziani di questa congregazione particolare era costituito da un gruppo valido di uomini fidati e istruiti, molti dei quali, prima di sperimentare la conversione personale, la guarigione, la potenza e la gioia dell'adorazione in questa nuova congregazione,

erano stati leader di chiese cristiane più tradizionali. Sembrava un gruppo di uomini equilibrati alla guida di una congregazione piuttosto grande con una fervente vita spirituale.

 

La crescita pentecostale è sorprendente anche negli altri paesi. Sebbene le Assemblee di Dio, una denominazione pentecostale con base in America, nel 1970 avessero solo 2.065 chiese in tutta l'Africa, per la fine del 1991 erano arrivate ad averne 13.950.

Ø      Nel Burkina Faso, dove ottantamila donne delle Assemblee di Dio dedicano un giorno la settimana al digiuno e alla preghiera, negli ultimi due decenni i membri della chiesa sono saliti da 25.000 a più di 350.000. Di questi, circa 50.000 convertiti dall'Islam.

 

Nel Ghana, le Assemblee di Dio negli ultimi due anni hanno aggiunto 153 chiese e 200 pastori.

Ø      Secondo Loren Cunningham, fondatore di Youth with a Mission (Gioventù con una Missione), le Isole Mauritius, che nel 1985 erano Indù al 75 percento, oggi sono cristiane per oltre il 50 percento.[75]

Ø      Di recente il re di Tonga, regno di un'isola del Pacifico, ha concesso a Youth with a Mission cinquanta acri di meravigliosa terra su cui costruire un centro di formazione cristiana per la regione del Pacifico.[76]

 

In Africa uno dei più famosi evangelisti in questo momento è il tedesco pentecostale Reinhard Bonnke, che ha un ascolto medio di 100.000 persone. Nel 1991 la metà della popolazione di Lomé, Togo, è stata alla sua crociata.

Ø      Nella Sierra Leone metà di quanti erano guariti alle crociate di Bonnke erano Musulmani. Spesso c'è la copertura nazionale della radio e della televisione e si fanno inviti a incontrare il presidente del paese o a rivolgersi al parlamento.[77]

Nel Transkei, Sud Africa, una chiesa pentecostale locale nel Novembre del 1992 in un solo giorno battezzò 70.000 nuovi convertiti.

Ø      Secondo le relazioni di testimoni oculari, “al momento dell'uscita dall'acqua dei nuovi battezzati avvennero guarigioni fisiche, liberazioni dai demoni e altre manifestazioni spirituali.”[78]

 

In un’occasione ebbi modo di condividere l'esperienza di un uomo che aveva una notevole responsabilità per la Chiesa Cattolica in Africa, e feci alcune delle osservazioni qui sopra.

Ø      Mi rispose che sì, c'erano dei problemi gravi, ma che le recenti riforme liturgiche li avrebbero risolti e che la chiesa africana necessitava solo di un piccolo rinnovamento, ma non troppo.

Ø      Se intendesse dire che la chiesa africana non aveva bisogno di gran parte del falso rinnovamento dilagato in Occidente, posso certo esser d'accordo con lui. Purtroppo tuttavia temo che egli stesse sottovalutando alcune delle enormi necessità che la chiesa africana deve affrontare.

Ø      Credo che in Africa la chiesa, come in gran parte del mondo, abbia bisogno di un enorme, genuino rinnovamento spirituale.

Ø      Laggiù il pericolo – in una chiesa pressata dalla marea crescente dell’Islam, un aumentato divario tra ricchi e poveri, la diffusione devastante dell'AIDS (in Uganda un abitante su 7 può essere positivo all'HIV),[79] carestie periodiche e guerra civile, instabilità e corruzione politica continua in molti governi, la prolungata debolezza di un Occidente confuso – è di troppo poco rinnovamento genuino, e troppo tardi.

 

Come ha affermato di recente una psicologa cristiana del Kenya, Gladys Mwiti:

Ø      La gente qui può anche andare in chiesa, ma la loro religione non arriva oltre il livello della pelle.

-        Non sono stati portati alla consapevolezza di possedere una fede.

-        Non è diventata parte del loro stile di vita… un vuoto di valori incombe da un estremo all'altro del continente…

-        Se la Chiesa di Gesù Cristo non si rende conto di quanto sta accadendo, il nostro ministero allora non servirà a niente.”[80]

Di recente sono stato oratore presso la Conferenza Nazionale Carismatica in Italia, e ho potuto passare un po' di tempo con un vescovo della Nigeria, Gabriel Ganaka, che era pure un oratore. Questo vescovo è molto conosciuto in Africa e ha occupato molte posizioni di leadership sia in Nigeria che fuori. Da allora è diventato arcivescovo ed è stato eletto presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali in Africa e Madagascar. Ha passato del tempo con noi ad Ann Arbor in merito ad una conferenza su Giovanni Paolo II e la nuova evangelizzazione, sponsorizzata dalla nostra organizzazione, Renewal Ministries.[81]

Ø      Mi ha detto che dal tempo della mia visita in Africa la situazione economica era persino peggiorata e che

Ø      anche quando le medicine occidentali erano disponibili, la maggior parte della gente non poteva permettersele e andava alla ricerca di guarigione sia dagli stregoni, sia dalle chiese che pregavano per la guarigione della gente.

Ø      Si è assunto l'incarico di incoraggiare circa cinquanta sacerdoti africani a pregare per la guarigione della gente e per la liberazione dagli spiriti cattivi, e sta vedendo risultati davvero notevoli.

Ø      Come disse con forza l'arcivescovo Ganaka: “Abbiamo bisogno della potenza dello Spirito Santo e di essere centrati sulla persona di Gesù come lo era Pietro ai primi tempi della Chiesa, secondo quanto descritto negli Atti degli Apostoli;

un giorno Pietro fece un sermone, e si convertirono tremila persone;

Ø      noi predichiamo tremila sermoni, e nessuno si converte.”

 

Dio sta venendo ad aiutare la chiesa in Africa ad affrontare le sue enormi sfide.

Ø      Sta facendo sorgere i profeti e gli apostoli della nuova Pentecoste e la nuova evangelizzazione invocata da Giovanni Paolo II.

Come è stato detto nella sessione finale del Sinodo Africano:

Ø      Ma la cultura che ha fornito l'identità al nostro popolo è in grave crisi. Alla vigilia del 21° secolo, quando la nostra identità viene stritolata nel mortaio di un'impietosa catena di eventi,

Ø      la necessità fondamentale è che sorgano dei profeti che parlino nel nome del Dio della speranza per la creazione di una nuova identità. L'Africa ha bisogno di profeti santi.”[82]

E Dio li sta mandando.

 

Europa Occidentale

 

Più di cent'anni fa il filosofo tedesco Nietzsche vide che la società europea moderna aveva tagliato così tanti legami con Dio che per tutti gli copi pratici “Dio era morto”,

Ø      ma l'impatto completo di quell'accumulo di scelte non si sarebbe avvertito fino al ventesimo secolo.

Nella prima metà di questo secolo, numerosi scrittori cattolici europei intravidero la profondità del problema e scrissero angosciosi articoli in proposito, perché nella chiesa erano in pochi a volerli affrontare.

Ø      Come scrisse Charles Péguy: È questa la novità, ciò che deve essere riconosciuto. Tutto è non-cristiano, perfettamente scristianizzato.

Ø      È questo, allora, è ciò che gli ecclesiastici non vedranno; ciò che si rifiuteranno di vedere; ciò che ostinatamente negheranno; e con loro è ciò che anche molti cattolici si rifiuteranno di riconoscere, ciò che tutti i cattolici, con loro e seguendo loro, negheranno e si rifiuteranno di riconoscere, con ostinazione, non meno ostinatamente di loro.”[83]

 

Ed Emmanuel Mounier scrisse: “La cristianità moderna continua a fare preparativi per la propria morte:

Ø      questa sarà talmente brutale, totale, da far pensare che il cristianesimo sia stato prosciugato dall'Europa … A mio avviso, più mi addentro nelle realtà iniziali del cristianesimo, e le paragono con la presente situazione del cristianesimo moderno, più mi persuado che

Ø      tutti ritroveremo la fede vera solo dopo un collasso talmente completo del cristianesimo moderno che molti penseranno di essere giunti alla fine del cristianesimo.

Ø      Ma a portare le conseguenza di questa apostasia generale non saranno le nuove generazioni: non saranno loro a portare il peso, ma tutto il resto di noi, i falsi testimoni per più di quattro secoli.”[84]

Oggi l'evidenza della profonda scristianizzazione della “zona centrale” cristiana è dolorosamente chiara. Il Cardinal Ratzinger parla in questi termini della situazione:

Ø      “Indubbiamente la scristianizzazione ha raggiunto livelli inimmaginabili alla chiusura del Concilio. Basti considerare che nella Germania ex comunista oggi solo poco più del 10 percento della popolazione è battezzata: stiamo assistendo all'incredibile ritmo del progresso del paganesimo e

il cristianesimo, che sembrava ancora presente 30 anni fa, sta scomparendo dalla vita e dalla coscienza pubblica.”[85]

 

Quando Dio giudica qualcosa, inizia con l’estirpare le cose (cf. Isaia 3,1-6).

Ø      Nei vari paesi dell'Europa Occidentale la situazione è per molti aspetti simile a quella che abbiamo visto nel Nord America, ma

Ø      in molti paesi il declino della fede e della morale sono perfino più avanzati.

In Gran Bretagna il 75 percento dei cattolici è discorde con l'insegnamento della Chiesa sulla contraccezione, il 67 percento non concorda con l'insegnamento sui rapporti prematrimoniali, e la stessa percentuale è in disaccordo sull'insegnamento riguardante il divorzio e il nuovo matrimonio.[86]

Ø      La chiesa anglicana dominante è in una posizione critica persino peggiore, con solo il 2 percento dei membri nominali che frequentano regolarmente la chiesa.[87]

Ø      Tra la gioventù cattolica, come avviene in molti altri paesi, la situazione è molto difficile. Persino tra quei giovani che frequentano le scuole cattoliche, la metà abbandonano la pratica della fede verso i quindici anni.[88]

Finanche nella cattolica Irlanda era all'opera la stessa tendenza che si cominciò a manifestare nelle indagini sin dagli inizi del 1977. All'epoca quasi il 10 percento della popolazione generale non frequentava regolarmente la chiesa, ma già il 25 percento dei giovani non la frequentava regolarmente

Ø      e negli anni trascorsi da allora entrambe le cifre sono aumentate, mentre la pressione per legalizzare l'aborto e il divorzio ha fatto enormi progressi.[89]

Ø      Ovviamente il frequentare la chiesa non è di per sé un indice affidabile della profondità della fede o dell'impegno, come indica una poesia recitata dal Cardinal O'Feigh, Primate d'Irlanda deceduto da poco, ad un sinodo sui laici:

Ø      Paddy Murphy andò a Messa e non mancò mai una domenica, ma Paddy Murphy andò all'inferno per ciò che faceva il lunedì.”

 

In Francia la situazione è persino più difficile. Padre Yves Congar, uno dei maggiori teologi cattolici francesi di questo secolo, definisce la situazione “drammatica”:

Ø      È drammatica per molti aspetti. Non è necessario parlarne perché le statistiche dicono tutto. Il quattordici percento degli adulti, e solo il sette per cento dei giovani va in chiesa… E poi vi è una disperata carenza di sacerdoti.

Ø      Nella parrocchia dove sono cresciuto io viene celebrata una Messa ogni due mesi. Ricordo che nella mia città c'erano quindici sacerdoti in un'area piccolissima. Oggi ce ne sono solo tre. È inevitabile quindi che i giovani tornino al paganesimo. Non esiste più la pratica religiosa. Sì, la situazione è drammatica.[90]

I risultati dello studio più recente sul cattolicesimo francese indicano che è in corso un’enorme “distruzione” ecclesiastica.

Ø      Il diciannove percento dei francesi di età tra i 50 e i 60 anni si definisce cattolico praticante. Nel gruppo di età tra i 40 e i 50 anni solo il dieci percento si descrive in quel modo, e solo il 6 percento del gruppo tra i venticinque e i quarant'anni. Per i cattolici al di sotto dei 25 anni, sono praticanti solo il 2,5 percento.

Battesimi e Clero - Nel 1958 venivano battezzati il 92 percento dei bambini francesi; nel 1984 solo il 60 percento.

Ø      Nel 1948 c'erano 42.650 sacerdoti francesi, 35.000 nel 1975 e 28.700 nel 1987, Solo il 10 percento dei preti ha meno di 40 anni.[91]

In Francia il rifiuto della fede pare sia penetrato oltre la semplice non frequenza della chiesa o il disaccordo con alcuni insegnamenti morali, per quanto importanti, ma va a toccare la stessa essenza della Fede.

Ø      Tra il numero relativamente piccolo di cattolici francesi praticanti, il 24 percento non crede alla Risurrezione di Gesù e il 48 percento, quando recita il Credo, non è convinto della risurrezione dai morti.[92]

Un professore francese che insegna a Roma presso l'Università Gregoriana riassume così la situazione:

Ø      'Il divertimento, lo svago¢ ha ucciso la fibra metafisica nel cuore dell'uomo e gli ha bloccato l'accesso al soprannaturale. Il recente appello del Santo Padre alla Chiesa francese risuona per tutto l'Occidente: “Che ne avete fatto del vostro cristianesimo? Che ne avete fatto delle promesse del vostro battesimo?”[93]

 

Anche in Germania la situazione è molto difficile, con la frequenza della chiesa nelle grandi città valutata tra il 10 e il 24 percento tra quanti si definiscono cattolici.[94]

 

In Spagna, per tradizione uno dei paesi Europei più cattolico, negli anni recenti c'è stato un drastico calo nella pratica religiosa. L'ottanta percento degli spagnoli si definisce ancora cattolico, ma solo il 30 percento frequenta la chiesa:

Ø      “In un paese che per tanto tempo è stato considerato una delle nazioni europee più cattoliche la prosperità, che appena un decennio fa qui è seguita al ritorno della democrazia, ha alimentato uno straordinario processo di secolarizzazione che sta rapidamente erodendo l'influenza tradizionale della Chiesa sulla società.

Ø      Avendo perduto il ruolo di guardiana morale e di arbitro politico degli affari del paese, la Chiesa spagnola sa vivendo una profonda crisi interna mentre lotta per trovarsi un posto nuovo in

Ø      una Spagna contemporanea all'apparenza più interessata a Mammona che a Dio.[95]

 

Una situazione simile si sta verificando nella dimora del Papa. Nel 1984 il 25.6 percento dei giovani dai quindici ai trent'anni andava regolarmente in chiesa. Cinque anni dopo la percentuale è scesa al 15.5 percento.

Ø      Anche la cattolica Italia, sfidando l'insegnamento della Chiesa, ha approvato le leggi sulla libertà di divorzio e di aborto.[96]

Ø      Proprio di recente l'Italia ha raggiunto il distintivo di avere il più basso tasso di natalità del mondo: 1,3 bambini per famiglia.[97] In Italia anche l'aumento delle pratiche occulte è ritenuto un fattore importante nella vita di molti cattolici.

Ad una consultazione speciale promossa dal Consiglio Pontificio per i Laici, Padre Dino Foglio, un brillante prete italiano, ha descritto così la situazione in Italia:

 

La maggior parte delle nostre comunità cristiane pare indolente, priva di vitalità e fertilità apostolica. Le cause di questo sono molte, ma la prima e più radicale di tutte è sicuramente il fatto che

Ø      pochissimi dei nostri cristiani battezzati hanno davvero sperimentato Dio. Dobbiamo quindi ammettere che non vi è stata una vera scelta per Cristo.

Ø      Stando così le cose, tutta la nostra opera pastorale rimane precaria, perché è come costruire una casa senza le fondamenta.

Ma se le strutture tradizionali per socializzare la fede non raggiungono lo scopo per cui sono state create, l'intero sistema va riesaminato e si devono cercare altre vie alla luce dello Spirito Santo.[98]

 

Forse il Cardinal Hans Groër di Vienna, Austria, riassume la situazione dell'Europa Occidentale in maniera più succinta:

Ø      La Chiesa non ha mai avuto tanti battezzati, e tuttavia non ci sono mai state tante persone che non credono.”[99]

 

La situazione della Chiesa Cattolica in Australia e nella Nuova Zelanda è molto simile a quella dell'Europa Occidentale e del Nord America. In un incontro recente con i vescovi australiani il Papa si è lamentato per il continuo calo di frequenze alla Messa domenicale.[100]

 

Europa Orientale

 

Nell'Europa Orientale e nella ex Unione Sovietica la situazione della Chiesa Cattolica è di grande difficoltà, ma anche di grande opportunità. Negli ultimi anni ho avuto occasione di visitare più volte diversi paesi dell'Europa Orientale e dell'ex Unione Sovietica, e di fare lunghe visite ai leader della chiesa e dei governi di quei paesi.

 

In uno di questi viaggi, in Polonia, per una parte del viaggio sono stato in un albergo di Varsavia, e sono rimasto colpito da come vi brulicassero uomini affari provenienti dall'America dal Nord, dall'Europa e dall'Oriente, che si riversavano tutti in Polonia per stabilirvi una base commerciale.

Ø      La libertà economica e politica possono sicuramente essere una benedizione, ma quale tragedia se la Chiesa polacca, dopo aver sconfitto un tipo di oppressione e di schiavitù, cade in una schiavitù ancora peggiore, quella dell'anima che è il secolarismo occidentale.

Ø      La gente mi ha detto che a Varsavia fino a pochi ani fa non c'erano insegne al neon; ora sono dovunque. La città rivela la crescente influenza della televisione occidentale, delle mode e della musica occidentali. La pornografia è venduta apertamente. Tra qualche anno alcune delle strade di Varsavia probabilmente assomiglieranno a Broadway.

Ø      Il materialismo occidentale sta facendo grosse incursioni, in specie tra i giovani, molti dei quali si stanno allontanando dalla Chiesa ora che non è più l'unica alternativa al comunismo.

Un'indagine recente dimostra che sebbene il 97 percento dei cittadini polacchi si definiscano cattolici, tra la metà e i due terzi rifiutano di accettare gli insegnamenti della Chiesa sull'aborto, la  contraccezione e i rapporti prematrimoniali.[101]

Ø      I leader della Chiesa in Polonia mi hanno detto che nel 1989, ventotto dei trentotto milioni di polacchi frequentavano regolarmente la chiesa. Nel 1993 a frequentarla erano solo in dieci milioni, e la tendenza per il futuro non sembra luminosa.

Ø      Nelle scuole polacche è stata nuovamente introdotta l’istruzione religiosa, e oltre il 90 percento dei giovani a scuola frequenta queste classi, ma solo il 25 percento va in chiesa.

Nelle recenti elezioni la coalizione cattolica ha conquistato solo il 7,3 percento dei voti, scandalizzando la Chiesa.

Ø      Alcuni percepiscono che la Chiesa dipende troppo dal desiderio di  voler conquistare per se stessa una posizione privilegiata nella Costituzione, e non a sufficienza da Gesù Cristo, e da Lui crocifisso.[102]
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:14

In Ungheria vi erano molte similitudini. Con un comunismo meno rigido che in molti altri paesi, l'Ungheria è stata tra i primi paesi ad essere ospitale verso gli affari degli occidentali ed altre influenze.  Mentre ero laggiù ho potuto condividere con degli amici la pubblicità a tutta pagina apparsa  alcuni anni prima sul New York Times, che celebrava

Ø      il lancio dell'edizione ungherese  della rivista Playboy. L'inserzione illustrava bene le sfide che la società ungherese dovrà affrontare.

Ecco il testo dell'inserzione:

 

Il ventinove Novembre gli ungheresi si sono avvicinati di un passo a qualcosa per cui hanno sempre lottato: la Libertà.

Ø      Non solo la libertà politica, ma la libertà di stampa. E la prima rivista americana dei consumatori pubblicata in Ungheria è stata Playboy. Nessuna sorpresa, perché noi siamo la rivista che in America è stata alla guida di una rivoluzione sociale appoggiando la libertà personale, politica ed economica.

Ø      È questo il potere di Playboy. Un potere che raggiunge 15.000.000 di lettori in tutto il mondo. E che continua a crescere.

Ø      15.000.000 di lettori ci sono affezionati perché noi siamo affezionati a loro. Per questo il numero di americani che ogni mese compra Playboy è maggiore di quanti comprano Esquire, GQ Rolling Stone e Business Week messi insieme. Fanno di noi la rivista per uomini più venduta – e non solo nel paese – ma nel mondo.

   Così, ecco la libertà. O, come si dice in Ungheria: Eljen a Szabadsag.

 

La Chiesa Cattolica – Accade quindi, che mentre la Chiesa Cattolica in Ungheria si sta lentamente adattando alla nuova situazione,

Ø      la chiesa in più rapida crescita del paese è guidata da Sandor Nemeth, un ex cattolico: la Faith Church di Budapest, composta da cinquemila membri, che ha già avviato ottanta chiese satellitari in tutto il paese. Pur rendendosi conto di ingannare le istituzioni religiose in Ungheria, questo leader trova che

Ø      molti ungheresi – e in particolare i giovani, “delusi sia dal comunismo, sia dall'istituzione cattolica che dai gruppi di culto del tipo Hare Krishnas, la Chiesa dell’Unificazione di Sun Myung Moon, gli Scientologi, i Mormoni e i Testimoni di Geova – stanno reclutando proseliti.[103]

In un'altra importante città dell'Ungheria due amici provenienti dall'Università Francescana di Steubenville insegnano inglese presso una scuola superiore cattolica e danno testimonianza della loro fede,

Ø      ma nella stessa città sono superati per numero da dieci missionari pentecostali dalla California del Sud, che si danno un gran daffare nell’iniziare delle chiese.

 

Poco dopo il mio ritorno dall'Ungheria, la stampa americana è stata raggiunta da una nuova relazione circa l'ultimo “dono” che il commercio americano stava offrendo alla ex Unione Sovietica: “Mezzo milione di persone erano ammassate il sabato in un campo d'aviazione per vedere gli AC-DC., i Black Crowes e i Metallica suonare al più grande concerto rock occidentale dell'Unione Sovietica, reclamizzato come dono fatto alla gioventù russa

Ø      “Lo spettacolo si proponeva di «celebrare la riuscita difesa della democrazia quale dono ai giovani della Russia. Non vi è nessun collegamento commerciale, nessuna trasmissione televisiva, né specials HBO, niente», disse Marilyn Harris, direttore societario delle comunicazioni per il Time Warner.”

Il primo contatto è sempre gratis.

 

Durante i viaggi in Lituania, paese con la più alta percentuale di cattolici di tutta la ex Unione Sovietica, importanti conversazioni con vescovi cattolici e con i giovani hanno rivelato una situazione difficile.

Ø      I lunghi anni sotto il comunismo hanno demoralizzato molti sacerdoti,  e non vi è un grande interesse nel rinnovamento o nelle nuove iniziative. Presso molti preti c'è la forte tendenza a continuare a fare solo ciò che hanno fatto per sopravvivere sotto il comunismo, e a non creare problemi.

Ø      Altri continuato ad essere concentrati anzitutto sui problemi politici e ancora non si sono riadattati al bisogno che oggi ha la Chiesa di una grande opera di rievangelizzazione.

Ø      In mezzo a tutto ciò, le forti influenze secolari materialiste provenienti dall'Occidente stanno conquistando terreno, e molti giovani stanno perdendo interesse in quella che è avvertita come una chiesa paralizzata, tradizionale e priva di qualsiasi dinamismo.

 

Un altro fattore particolarmente rilevante in Lituania è stato l'arrivo di una gran quantità di gruppi di missionari evangelici e pentecostali, come pure di gruppi religiosi non cristiani provenienti dall'Occidente.

Ø      Di fronte alla paralisi e alla povertà della Chiesa Cattolica, questi gruppi stanno facendo grandi passi, e sono in molti a unirsi a loro.

Ø      Ben presto la più grande chiesa del paese non sarà più la cattedrale cattolica, ma una chiesa che si costruirà con l'aiuto dei pentecostali svedesi per una chiesa pentecostale che sta fiorendo in Lituania.

Ø      Se non fosse stato per l'atteggiamento accogliente di un vescovo in particolare, molti dei più dotati giovani leader cattolici da noi incontrati avrebbero abbandonato la Chiesa a favore dei più dinamici gruppi protestanti.

Ø      Durante un viaggio Padre Michael Scanlan, presidente dell'Università Francescana di Steubenville, ed io, abbiamo presentato un mini raduno di una giornata nel quale centinaia di cattolici hanno risposto alle opportunità di affidare a Gesù la loro vita e di pregare per ricevere una effusione più piena dello Spirito Santo. Alcuni non erano mai stati battezzati.

Abbiamo anche avuto l'occasione di offrire ad alcune giovani donne cattoliche sul punto di andare a vivere con famiglie di mormoni nell'Utah e frequentare una università con predominanza mormone, l'opportunità di frequentare l'Università Francescana, dove ora sono iscritte.

 

Nell'intera ex Unione Sovietica e negli ex paesi satelliti, più di un migliaio di organizzazioni non cattoliche (senza includere le congregazioni individuali e gli individui) provenienti da tutto il mondo stanno lavorando di buona lena per proclamare il vangelo (per lo più il Vangelo cristiano, ma talvolta il vangelo di sette e culti non cristiani), con risultati davvero notevoli.

Ø      Sono in centinaia di migliaia a recarsi alle crociate, ai raduni, alle scuole di formazione e ai seminari, e così si iniziano migliaia di nuove chiese.

Ø      Molte persone sono portate in altri paesi per una ulteriore formazione e studi. In questo impegno sono rilevanti le organizzazioni americane evangelica e pentecostale, ma anche gli evangelisti e le organizzazioni provenienti dall'Africa, dalla Corea, dalle Filippine, dalla Svezia e da molti altri paesi.

Sentite la testimonianza oculare di alcuni coinvolti in quella missione:

 

Sono tornato di recente negli Stati Uniti dalla città di Mosca, dove diversi ministri americani hanno sponsorizzato un seminario per la formazione di una leadership

Ø      portando circa 1.500 pastori e ministri da tutta la Russia e dalle circostanti repubbliche.

Ø      Noi abbiamo tenuto due conferenze parallele per i leader, nelle quali è stata offerta una grande varietà di addestramento, di insegnamento e di materiale. Non serve dire che l'intera occasione è stata benedetta dalla presenza del Signore e dall'eccitazione profetica che caratterizza queste giornate di raccolto.

Spesso, quando mi sono trovato davanti dei discepoli russi – la maggior parte dei quali molto giovani negli anni e nel Signore – mi sono chiesto chi è in realtà a ricevere  l’addestramento, loro o noi!

Ø      Il fuoco nei loro occhi, lo zelo nel cuore, l’eccitazione e l'abbandono con cui si gettano nel Signore ci hanno portato una convinzione profonda ed una immensa gioia.

Ci aspettavamo di trovare un gruppetto di credenti con la mentalità del perseguitato (che è stata per anni una realtà), e invece abbiamo incontrato dei discepoli vivaci, profetici  e pieni di entusiasmo.

Ø      Quando arrivavano alla conferenza dopo aver viaggiato su treni e autobus per centinaia di chilometri, erano già disposti all'incontro col Signore ed hanno fatto presto ad entrare in una intercessione intensa e nell'adorazione comunitaria. Per certi aspetti erano così giovani, eppure così maturi per altri!

Ø      In verità, per quanto cupo possa apparire il panorama russo, lo splendore della chiesa emergente sta già attirando moltitudini verso l'abbraccio con Dio.

 

Questi discepoli e questi leader non solo sono assetati della presenza di Dio e impazienti di crescere, ma

Ø      possiedono anche una visione profetica molto contagiosa per il proprio paese e per la l'intera terra.

Ø      Ricordo un gruppo di questi credenti russi che ci descrivevano come si aspettassero con certezza, dopo la costruzione della casa del Signore nei loro paesi,

Ø      di essere mandati a sud presso le repubbliche musulmane. E dopo averle evangelizzate, pagando il prezzo della sofferenza e del martirio, essi credono che

Ø      Dio aprirà il mondo musulmano davanti a loro – mandandoli anche in India, in Cina per proseguire il tragitto fino a Gerusalemme, dove si aspettano di accogliere il Signore al Suo ritorno!

Avessimo tutti noi una visione e un fervore simile![104]

 

In una recente intervista i quattro vescovi cattolici incaricati di prendersi cura dei cattolici in varie regioni dell'ex Unione Sovietica hanno constatato la seguente situazione:

 

Riguardo alle sette, queste sono arrivate anche nelle repubbliche asiatiche e stanno convertendo moltissime persone … La scorsa estate qui [Siberia] le sette avevano riempito anche gli stadi.

Ø      Vengono dalla Corea del Sud e dall'America, e decine di migliaia di persone sono andate a sentire cosa avevano da dire. Rappresentano un fenomeno davvero notevole 

-        I predicatori protestanti dominano il tempo delle trasmissioni tv, con ore ed ore di trasmissioni la settimana, senza considerare gli stadi che prendono in affitto in tutta la Russia. Sono arrivati persino a noleggiare un battello sul Volga

-        E intanto l'Occidente cattolico continua a dormire.

-        Permette alle sette di andare avanti con la “nuova evangelizzazione”.

Da Omsk abbiamo ricevuto richieste di missionari, sia uomini sia donne – laici o preti – per insegnare il cattolicesimo. Ma laggiù abbiamo solo un prete

Ø      Ovviamente non c'è paragone tra l'opera missionaria dei protestanti e quella dei cattolici.

Ø      Sul giornale ho letto la notizia di un progetto dei Battisti. In Occidente hanno promesso di costruirsi un migliaio di case di preghiera nell'Ex Unione Sovietica.

Ø      Noi invece negli ultimi tre anni abbiamo cercato di metter su un paio di chiese cattoliche, ma ancora non abbiamo posto le fondamenta… Ho anche letto che

Ø      la Svezia da sola si è impegnata a garantire il finanziamento per la costruzione di 500 case. E sicuramente porteranno il lavoro a termine… È vero. Hanno una risorsa illimitata di denaro. Ma vorrei dire questo.

Ø      Il nostro approccio è sbagliato. Pensiamo sia nostro dovere restare in Chiesa ad aspettare che la gente venga da noi per diventare cristiana, ma questa è un'illusione. La proposta cristiana sarà convincente solo se fioriranno le testimonianze dei laici, se la gente darà testimonianza nell'ambiente in cui vive… 

Ø      All'epoca della Cortina di Ferro tutti ci volevano aiutare, ma ora pare che nessuno, che si tratti di congregazioni religiose o di movimenti ecclesiastici, se la senta di venire qui. E Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di loro.[105]

 

Ad esempio una sola chiesa Pentecostale di Tulsa, Oklahoma, U.S.A., si è concentrata sulla città di San Pietroburgo.

Ø      In sedici mesi ha fatto crociate che hanno attirato dalle dodici alle sedicimila persone al mese. Finora quattrocentomila hanno riposto la loro fede in Cristo, in risposta a quelle crociate, la prima chiesa che hanno aiutato a nascere è triplicata dopo tre mesi.

Ø      Una scuola biblica da loro iniziata ha novecento studenti che studiano cinque giorni la settimana. E mentre ogni mese da Tulsa la gente va e viene a San Pietroburgo per aiutare, alcuni prendendosi il tempo delle ferie per poterlo fare e raccogliendo il proprio denaro, una famiglia ha venduto il proprio magazzino di articoli sportivi e si è trasferita laggiù con i tre figli in età scolare, per fornire regolarmente direttive alla chiesa e alla scuola biblica.[106]

 

I funzionari del governo russo stanno accogliendo in modo straordinario i cristiani e l'aiuto che essi offrono nel restaurare i principi  morali e il carattere della popolazione russa:

 

Non badate al Grande Macs. Le repubbliche dell'ex Unione Sovietica ora aprono le porte della scuola pubblica all'insegnamento del cristianesimo.

Ø      I funzionari russi del Ministero dell'Istruzione dicono di voler invitare un consorzio di 60 gruppi evangelici e università cristiane U.S.A., che si chiamano CoMission, per la formazione di educatori in 120.000 scuole pubbliche affinché insegnino i principi giudaico cristiani.

Ø      I leader della CoMission dicono di voler reclutare 12.000 laici e studenti universitari per trascorrere un anno ciascuno nella ex Unione Sovietica

Ø      Settant'anni fa abbiamo escluso Dio dal nostro paese, e ciò ha causato così tanti problemi nella nostra società da non poterli contare”, ha affermato di recente in una dichiarazione preparata il deputato all'istruzione Evgeniy Kurkin. “Dobbiamo rimettere Dio nel nostro paese, e cominciare dai nostri figli.”

Il deputato del ministero dell'istruzione Aleksandr G. Asmolov definisce un miracolo il fatto che i cristiani degli U.S.A aiutino quelli russi.

Ø      “In luogo delle ostilità che vedevamo anni addietro, vediamo la gentilezza. Per questo posso solo dire: Sia lode a Dio.”[107]

 

I funzionari russi hanno invitato ad aiutarli anche i cattolici, gli ortodossi e i gruppi protestanti tradizionali, gli ebrei, i musulmani e i buddisti.

Ø      “Finora tuttavia, gli unici gruppi riforniti di soldi, di materiali e volontà di rispondere sono stati i protestanti evangelici e fondamentalisti dagli Stati Uniti.[108]

Un'altra organizzazione evangelica dagli Stati Uniti, il Bill Gothard's Institute in Basic Life Principles, sta pure svolgendo un immenso lavoro nella Ex Unione Sovietica, ed ha appena annunziato che

Ø      il Consiglio Municipale di Mosca ha chiesto loro di distribuire, ai 2,5 milioni di famiglie della città, materiale sulla formazione del carattere. Le forze aeree russe hanno offerto il trasporto gratuito del materiale.[109]

A un'altra organizzazione con base nel Missouri, la Revival Fire Ministries, hanno chiesto di fornire

Ø      Bibbie da usarsi come libri di testo in tutte le settemila scuole pubbliche della capitale.[110]

A un'altra organizzazione ancora, Youth with a Mission, (YWAM) hanno chiesto di collaborare a fianco degli educatori in Albania per lo sviluppo di materiale educativo con principi cristiani.[111]

Ø      Questa particolare organizzazione evangelica ha più di 7.000 missionari di professione e oltre 25.000 missionari a breve termine che operano in più di ottanta paesi.[112]

Ø      Nei miei viaggi in vari paesi ho incontrato i membri della YWAM, e li ho trovati insolitamente disposti a lavorare con le chiese esistenti, inclusa la Chiesa cattolica, e di contribuire in modo tale da edificare la chiesa locale – quando esiste un'apertura in quel senso – anziché avviare una nuova chiesa:

Ø      “Al Akimoff, direttore della YWAM per i Ministeri Slavi, afferma che i loro missionari non si propongono di attirare i cattolici per poi farli uscire dalle loro chiese. Invece, dice,

stanno introducendo i cattolici alla conoscenza di Cristo e li vogliono aiutare a fondare comunità cattoliche centrate su Cristo e sull'evangelizzazione.”[113]

 

Anche in Albania la Christian Broadcasting Network ha distribuito 575.000 libretti del vangelo ad ogni bambino che frequenti la scuola dal primo all’ottavo grado, (le nostre elementari  più le tre medie), e ha trasmesso in televisione le sue serie animate per bambini sull'unica rete TV albanese.[114]

Ø      Per la Chiesa Cattolica un punto luminoso in Albania è stato l'appuntamento con l'Arcivescovo Ivan Diaz in qualità di nunzio papale. L’arcivescovo Diaz è noto per essere dinamico e centrato su Cristo.

Le preoccupazioni delle Chiese esistenti - Nel complesso  tuttavia, le autorità delle chiese cattolica e ortodossa dei territori dell’ex blocco Sovietico sembrano ostacolate nell'impegno verso il rinnovamento pastorale e spirituale e l'evangelizzazione dalla

Ø      preoccupazione a reclamare gli edifici confiscati di chiese e monasteri, a disputare sui diritti territoriali e a porre limiti reciproci nel nome dell'ecumenismo.[115] E intanto arrivano i protestanti.

 

Come si è espresso un teologo Russo Ortodosso: “La società russa e la chiesa stanno diventando estranei tra loro…

Ø      La gente si aspettava risposte ai loro interrogativi. Ma la Chiesa era stata contaminata dai mali della società sovietica, mancanza di verità, linguaggio stereotipato … Nel 1989, quando i preti parlarono in televisione, ci fu un grande entusiasmo. Oggi di quell'entusiasmo non rimane più niente. Perché la Chiesa non aveva nulla da dire, a parte qualche banale considerazione di carattere generale.”[116]

Riflessioni di questo genere nascono dalle interviste con alcuni dei russi che stanno aspettando l'arrivo in Russia delle nuove chiese carismatiche:

Ø      Frequento anche la Chiesa Ortodossa, ma lì tutto è talmente complicato, col prete e con le icone. Qui invece tutto è dalla Bibbia, tutto è comprensibile, e questi pastori sono talmente gentili.

Ø      Qui ci sentiamo accoltiCapire i preti invece è impossibile; non ti senti accolto.”[117]

E un eminente prete cattolico della ex Cecoslovacchia mette in guardia dall’idealizzare la presente condizione delle Chiese Cattoliche orientali sopravvissute alla persecuzione:

 

Non dobbiamo essere sentimentali verso la Chiesa Cattolica del vecchio mondo ComunistaÈ vero che ci sono stati dei martiri nella nostra chiesa e che molti onesti cristiani hanno perseverato nella fede anche nelle più atroci condizioni. Tuttavia

Ø      molti hanno scelto il compromesso, e c'erano collaboratori e perfino agenti della Sicurezza Statale. E se ci riteniamo fortunati perché

Ø      tra noi non vi sono teologi problematici, non dovremmo mancare di aggiungere che, purtroppo, non siamo in grado di fornire una sana teologia moderna, in grado di abbinare la fedeltà alla tradizione con la sensibilità alle esigenze dei nostri tempi.

Ø      Ortodossia infatti non significa in alcun modo ripetizione ansiosa e non creativa. Chi si vanta perché non ha denti cariati, dovrebbe chiedersi se per caso ciò non sia dovuto al fatto ha denti artificiali.

 

Quindi Padre Halik rileva che “anche la nostra fede proverbiale in relazione all'autorità ecclesiastica può esser stata un po' più facile ai tempi in cui quasi non vi erano vescovi, o quando i nostri vescovi erano in prigione…

Ø      solo adesso ci rendiamo conto che non è poi così facile rispettare l'autorità dei superiori, dei quali non si possono ignorare i naturali limiti e debolezze umane.

Ø      Anche la lealtà verso la chiesa perseguitata si può dire fosse umanamente più facile della solidarietà verso l'istituzione pubblica, perché talvolta alcune delle manifestazioni esteriori di quest’ultima bastavano a far arrossire di vergogna.”

E pur riconoscendo la legittimità delle rivendicazioni della Chiesa per la restituzione delle sue proprietà, egli avverte:

Ø      “Non dovremmo sopravvalutare i problemi economici e istituzionali, ma porre la prima enfasi sul rinnovamento spirituale… può essere bene ricordare che la Chiesa non vive solo dell'aspetto “amministrativo.”[118]
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 19:15

Il pastore di quella che forse è la chiesa in più rapida crescita nelle terre Ceche, un carismatico protestante, Daniel Drapal, che sta cercando di costruire ponti e stare a fianco dei cattolici, fa eco alla sua inquietudine.

Ø      Si lamenta che l'incessante richiesta da parte dei leader cattolici per ottenere la restituzione delle proprietà ecclesiastiche ha fatto diminuire il loro rispetto nel paese.

Se l'unica cosa che la gente viene a conoscere della Chiesa è che essa vuole la restituzione delle sue proprietà

Ø      resta molto difficile parlare loro di Gesù, che disse di vendere tutte le tue proprietà e di darle ai poveri.”[119]

 

Ucraina – In un viaggio recente, parlando con i leader della Chiesa Cattolica Ucraina Greca a Lviv, nell'Ucraina Occidentale, si è ripresentato lo stesso pensiero.

Ø      Mentre questi leader stanno ottenendo un gran successo nel recuperare gli edifici ecclesiastici che prima appartenevano alla Chiesa, e si danno da fare per il difficile problema di integrare i sacerdoti provenenti dalla chiesa sotterranea con quelli russi ortodossi, che hanno  raggiunto la Chiesa Cattolica Greca, e i canadesi e gli ucraini americani in esilio tornati in posizioni di leadership,

Ø      i problemi pastorali e spirituali della popolazione sono scoraggianti e solo ora si comincia a prenderli in considerazione.

Un rapporto speciale redatto dal vicario generale dell'Archeparchy di Lviv descrive nei dettagli la “grande rovina” dei valori spirituali, morali ed etici subita in decenni di comunismo.

Ø      La mancanza di motivazione a lavorare, la corruzione e la disonestà dilaganti adottati come metodo di vita, la diffusione dell'alcolismo e dell'abuso di sostanze, il grande numero di aborti (nel 1991 in Ucraina sono stati registrati ufficialmente 950.000 aborti), la frequenza dei divorzi e delle separazioni e il sesso al di fuori del matrimonio, il crimine fuori controllo, le rapine, e ora le “famiglie” criminali organizzate, forniscono scoraggianti sfide pastorali.[120]

Come in altri paesi, anche qui i missionari evangelici dall'Occidente sono attivi e hanno una presenza notevole sui canali televisivi, mentre una televisione cattolica ai primi faticosi tentativi di volo lotta per sollevarsi dal suolo.

 

Diventeranno “protestanti?” - Come già rilevato in precedenza, una importante rivista cristiana americana aveva messo in copertina una storia dal titolo: “Perché l'America Latina sta Diventando Protestante?”[121]

Ø      A meno che le Chiese Cattolica e Ortodossa non indirizzino le loro energie verso il tipo di rinnovamento spirituale interiore, il pentimento e la conversione che preparano la via alla predicazione del Vangelo e all'intervento dello Spirito Santo, non passeranno troppi anni prima che ci sia dato di leggere un altro titolo:

Perché la ex Unione Sovietica sta diventando protestante?” Ma in gioco ci sono cose persino più gravi.

 

Come ha affermato di recente Padre Werenfried Van Straaten, leader di una importante agenzia cattolica di assistenza:

Ø      Se in questi paesi non viene predicato Cristo, l'intero blocco della ex Unione Sovietica si sgretolerà in rovina. Diventerà come un cadavere in decomposizione sull'uscio di casa nostra, un cadavere di 10 volte più grande dell'Europa Occidentale. Ma un cadavere i cui veleni e fetore indeboliranno il prossimo millennio proprio dagli inizi. Senza Cristo, gli sforzi diplomatici per fermare l'imminente declino non serviranno a nulla.[122]

In Russia i risultati dell'alcolismo, dell'inquinamento ambientale, degli aborti multipli e del crollo delle infrastrutture sanitarie, come pure forse di statistiche più accurate, sono questi:

Ø      solo nell'anno scorso le morti hanno superato le nascite di circa 800.000 persone, e ciò ha reso la Russia il primo paese industrializzato a sperimentare una simile diminuzione per motivi diversi da guerra, carestie o malattie. L'aspettativa di vita per gli uomini è precipitata a 60 anni, il che significa che in Indonesia, nelle Filippine e in alcune parti dell'Africa ora la gente vive più a lungo dell'uomo medio in Russia. Se la tendenza continua, la popolazione del paese che oggi conta 148 milioni di persone nei prossimi anni avrà un calo notevole.[123]

 

Ma anziché disperarsi Padre Van Straaten invita alla preghiera e alla conversione: “Ora ci stiamo gettando anima e corpo in una

Ø      campagna ecumenica mondiale di preghiera. Il suo obiettivo è che sia la Chiesa in Occidente, sia in Oriente, si convertano insieme ed insieme facciano l'ultimo passo sulla strada della riconciliazione. Che possiamo insieme risorgere dalle rovine spirituali del ventesimo secolo e insieme proclamare il Vangelo in modo credibile ad una generazione che ha perduto la fede in Marx, e che ora è chiamata ad annunziare il messaggio del Regno di Dio nel terzo millennio cristiano.[124]

 

Nonostante le enormi sfide che la Chiesa sta affrontando e le grandi debolezze e fallimenti che qui dobbiamo necessariamente considerare, non dobbiamo perdere di vista la mano provvidenziale di Dio, che anche adesso sta usando persino le circostanze più negative per preparare la Sua sposa, la Chiesa, alla venuta del Suo Figlio.

            Giuliano di Norwich, il mistico inglese del quattordicesimo secolo, si esprime così:

 

In questo mondo la Santa Chiesa sarà scossa nel dolore, nell'angoscia e nella tribolazione allo stesso modo in cui gli uomini scuotono un panno al vento; e allora il Signore rispose, rivelando in questo modo: Ah, Io farò diventare tutto questo una grande cosa, di infinito onore e gioia eterna, in cielo. Sì, ho persino visto che

Ø      il nostro Signore si rallegra con pietà e compassione delle tribolazioni dei Suoi servi; ed

Ø      Egli impone, su ogni persona che ama – per portarla nella Sua beatitudine – qualcosa che non abbia difetti ai Suoi occhi, attraverso la quale le anime sono umiliate e disprezzate in questo mondo, denigrate, schernite e respinte.

Ø      Egli fa questo per impedire il male che potrebbero ricevere dal fasto e dall'orgoglio, dalla vanagloria di questa miserabile vita e per preparare loro la via verso il cielo, nella beatitudine eterna ed infinita. Poiché Egli dice: Spezzerò completamente in voi i vostri vuoti attaccamenti ed il vostro orgoglio maligno, ed allora vi radunerò e vi renderò docili e miti, puri e santi attraverso l'unione con Me.[125]

 

Il modello di purificazione e di trasformazione per la Chiesa è lo stesso dell'individuo; è il modello della Croce.

Ø      Ma non dobbiamo dimenticare, neppure nei momenti più cupi, la gloria incomparabile della successiva Risurrezione, già prefigurata nello Stesso Cristo.

 



[1] Joseph E. Davis e Kevin Perrotta, “Finally, Figures on Divorce among Christians”, Pastoral Renewal, aprile 1984, pp. 120-22.

[2] Peter Mullen, “Are Mass Stats Off?” National Catholic Register, 10 ottobre, 1993, p.1

[3] Richard N. Ostling, “John Paul's Feisty Flock”, Time, 7 settembre, 1987, pp. 46-51.

[4] “How U.S. Catholics View Their Church”, USA Today, 10 agosto 1993, p. 6A.

[5] Archbishop J. Francis Stafford, “Praying with Peter”, lettera pastorale disponibile presso l’Arcidiocesi di Denver.

[6] David Briggs, “Catholics on the Bottom Rung of Givers, Survey Says”, Ann Arbor News, 2 gennaio, 1993, p. A10.

[7] David Briggs, “Catholic Church Giving Leaves Lot to Be Desired”, Ann Arbor News, 22 gennaio, 1994, p. A10.

[8] Russel Shaw, “Conference in Defense of Western Civilization: Response to Rev. Richard John Neuhaus”, 6 ottobre, 1992 (non pubblicata).

[9] Gianni Cardinale, “Clinton and Us”, 30 Days, n. 12 (1992): 32.

[10] P. Benedict Groeschel, “Dialogue”, National Catholic Register, 20 febbraio, 1994, p.10.

[11] Informazioni dall'Annuario delle Chiese in America e in Canada (Abingdon Press) Citato nel Wanderer, 7 aprile, 1994, p. 3.

[12] Mauro Pura, “Ortiz Expands Hispanics Outreach”, Charisma, luglio 1993, p. 56.

[13] Quest'informazione è stata fornita all'autore da Mark  Christensen, in lettera privata.

[14] Rob Wilkins, “Finding the Way”, Moody, novembre 1993, p. 23.

[15] This Rock, novembre, 1992, p. 31.

[16] Peter Feuerherd, “On the Barricades!” National Catholic Register, 16 maggio, 1993, p. 2.

[17] “Heritage and Hope: Evangelization in America”, Origins, 6 dicembre, 1990, p. 422.

[18] Church Attendance Drops”, Christianity Today, 14 dicembre, 1992, p. 45.

[19] “Special Report: The Religion Poll”, Maclean's, 12 aprile, 1993, pp. 32-50.

[20] Ibid., pp. 34, 36, 48, 49.

[21] Antonia Aerbisias, “Quebecers Owe a Lot to Neglected Church”, Toronto Star, 21 aprile, 1992, p. A17.

[22] Cardinal Obando, “Fourth Extraordinary Consistory: Regional Reports on Sects”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 15 aprile, 1991, pp. 7-8.

[23] Richard N. Ostling, “The Battle for Latin America's Soul”, Time, 21 gennaio, 1991, p. 68.

[24] Joseph Davis, “The Protestant Challenge in Latin America”, America, 19 gennaio, 1991, p. 37.

[25] “Why Is Latin America Turning Protestant?” Christianity Today, 6 aprile, 1992, pp. 28-39.

[26] Tom Houston, Scenario 2000 (Monrovia, Calif.: MARC, World Vision International, 1992), p. 36.

[27] David Stoll, “A Protestant Reformation in Latin America?” Christian Century, 17 gennaio, 1990, pp. 44-45.

[28] John A. Coleman, S.J., “Will Latin America Become Protestant?” Commonweal, 25 gennaio, 1991, p. 59.

[29] “Mexican Churches Growing Rapidly”, Charisma, ottobre, 1993, pp. 68-70.

[30] “No Longer a Silent Minority”, Christianity Today, 5 aprile 1993, p.72.

[31] Peter Mullen, “In Post-Catholic Guatemala”, National Catholic Register, 30 maggio, 1993, p.2

[32] Ostling, “The Battle for Latin America's Soul”, p. 69.

[33] James Brooke, “Pragmatic Protestants Win Catholic Converts in Brazil”, New York Times, 4 luglio, 1993, p. 10. National and International Religion Report, 26 luglio, 1993, p.6.

[34] Coleman, “Will Latin America Become Protestant?” p. 60.

[35] Michael Kepp, “CELAM Summit Might Be Stormy”, National Catholic Register, 11 ottobre 1992, p.10.

[36] David B. Barrett, World Christian Encyclopedia (Oxford: Oxford University Press, 1982).

[37] Brooke, “Pragmatic Protestants Win Catholic Converts in Brazil”, pp. 1, 10.

[38] Stoll, “A Protestant Reformation in Latin America?” p. 47.

[39] “Fall of the Walls of Old”, 30 Days, n. 11 (1992): 19.

[40] Gary MacEoin, “In Joust for Latin America, Rome Seeks Option for Rich”, National Catholic Reporter, 8 Novembre, 1991, p.18.

[41] Michael Kepp, “In Brazil, Renewal Is Thriving”, National Catholic Register, 7 marzo, 1993, p.1.

[42] Ibid.

[43] Brooke, “Pragmatic Protestants Win Catholic Converts in Brazil”, p. 10.

[44] Ibid.

[45] Cardinal Angelo Sodano e Stefania Falasca, “Defining the Essential”, 30 Days, n. 11 (1992): 24-27.

[46] Charisma, maggio 1993, p.87.

[47] Charisma, gennaio 1993, p. 40.

[48] Cardinal Tomko, “Proclamiamo Cristo, Unico Salvatore del Mondo”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 15 aprile 1991, p.4.

[49] Ibid.

[50] Ibid.

[51] National and International Religion Report, 12 luglio, 1993, p.5.

[52] “Charismatics in India”, New Covenant, luglio 1993, p. 30.

[53] Charisma, gennaio, 1993, p. 28.

[54] Le informazioni sul film di Gesù sono state prese da una relazione sul progetto compilata dalla Campus Crusade for Christ. È possibile ottenere quest'informazione scrivendo a The JESUS Film Project, 30012 Glenn Dr., Suite 200, Laguna Niguel, C 92677.

[55] C. Peter Wagner, in Equipping the Saints, Primavera 1992, p. 11.

[56] Charisma, gennaio 1993, p. 33.

[57] Danyun, Lilies amongst Thorns: Chinese Christians Tell Their Story through Blood and Tears (Bognor, W.  Sussex, Eng.: Sovereign World, 1991), estratto da Prophecy Today (maggio/giugno 1993).

[58] Ibid., p. 56.

[59] “Chinese Government Counts 75 Million Christians”, AD 2000, Primavera 1993, p. 3. “World Notes: More Christians in China?” National Catholic Register, 1 agosto, 1992, p. 7.

[60] Ibid., p. 38.

[61] Stefano M. Paci, “News Report”, 30 Days, n. 9 (1993): 30.

[62] 1993 Britannia Book of the Year  (Chicago: Encyclopedia Britannica, 1993), p. 270. Le statistiche indicate al Sinodo Africano del 1994 erano un po' diverse: 95.613.000 Cattolici. Riferiva inoltre che ora la gerarchia è in predominanza africana, come anche il clero diocesano, mentre il clero degli ordini religiosi è ancora in maggioranza non africano. Da tutti gli ordini religiosi le donne, circa il 60 percento, erano africane; del clero, il 65 percento. (Cardinal Joseph Tomko, “The Situation of the Church in Africa and Madagascar - Some Aspects and Observations”, L'Osservatore Romano [Ed. Inglese], 27 aprile, 1994, p.18.

[63] Archbishop Jan Schotte, Address to the African Synod, “African Synod Is Special Moment of Grace”, L'Osservatore Romano [Ed. Inglese], 20 aprile, 1994, p.4.

[64] Cardinal Hyacinthe Thiandoum, “Il Vangelo, Inculturazione e Dialogo”, L'Osservatore Romano, (Ed. Inglese) 20 aprile, 1994, p.9).

[65] Arcivescovo di Polycarp Pengo, “La fede cristiana deve essere approfondita nella  vita di ogni giorno”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 27 aprile, 1994, p.8.

[66] Vescovo Albert Kanene Obiefuna, “Presentare la Chiesa come famiglia ai cristiani in Africa”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 27 Aprile, 1994, p.9.

[67] Vescovo Auguste Nobou, “Il Mondo si aspetta una testimonianza della collaborazione missionaria”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 27 aprile, 1994, p. 11.

[68] Vescovo Joseph Edra Ukpo, “Date vita ad un matrimonio cristiano africano”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 27 aprile, 1994, p.12.

[69] Arcivescovo Gabriel Zubeir Wako, “Inculturazione della fede e coinvolgimento nella comunità”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 25 maggio, 1994, p.6.

[70] Stefano M. Paci, “Father Tiboni: Africa's False Dilemma”, 30 Days, n. 3 (1994): 28.

[71] Vescovo Telesphore George Mpundu, “Impegno e testimonianza per la giutizia e per la pace”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 27 aprile, 1994, p.5

[72] Cardinal Hyacinthe Thiandoum, “Il Vangelo, Inculturazione e Dialogo”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese), 20 aprile, 1994, p. 9.

[73] Kathryn Houwa Hoomkwap, “Their Voices Are Heard”, National Catholic Register, 22 Maggio, 1994, p.5.

[74] Vescovo Nextor Ngoy Katahwa, “Arginare il Problema delle Sette in Africa”, L'Osservatore Romano, (Ed. Inglese), 11 maggio, 1994, p.11.

[75] “Bright Hope in a Land of Christ”, Charisma, gennaio, 1993, p. 50.

[76] “God's Love Stirs the South Seas”, Charisma, gennaio, 1993, p. 44.

[77] Ibid., pp. 52-53.

[78] Vinson Synan, Timelines, Inverno 1993, p.4.

[79] National and International Religion Report, 22 febbraio, 1993, p. 2.

[80] National and International Religion Report, 28 giugno, 1993, p.7.

[81] Chi fosse interessato a ricevere il notiziario mensile dei Renewal Ministries, può richiederlo scrivendo a: Renewal  Ministries, Box 7712, Ann Arbor, MI 28107, USA.

[82] “Messaggio del Sinodo Africano”, L'Osservatore Romano, (Ed. Inglese), 11 maggio, 1994, p. 7.

[83] Citato da Massimo Borghesi in “A New Beginning”, 30 Days, n. 12, (1993): 62.

[84] Ibid., p. 64.

[85] Andrea Tonielli, “Interview with Cardinal Ratzinger: Testimonies in the Pagan Age”, n. 11 (1992): 29-30.

[86] Michael P. Hornsby-Smith, “Catholicism in England”, America, 22 Maggio, 1982, pp. 296-99.

[87] Andrea Tornielli, “The Theologian's Reasons”, 30 Days, n. 12, (1992): 45.

[88] “Young British Catholics Abandoning Ship”, Catholic Weekly (Londra), 19 dicembre 1975-

[89] “Will the Irish Remain Christians?” Faith Today (Dublino), 1977.

[90] Yves Congar, O.P., “The Pope Also Obeys”, 30 Days, n. 3 (1993): 29.

[91] Stefano Paci, “The Church in France: Could Paris Be Our Future, Too?” 30 Days, (gennaio, 1991): 32-38.

[92] Antonio Socci, “The Theologian Who Cannot See or Touch”, 30 Days, n. 6 (1992): 59.

[93] Xavier Tilliette, “I Have Faith, but We Are Beginning Again from Zero” 30 Day, (dicembre 1988): 53.

[94] Tommaso Ricci, “The Honeymoon Is Over”, 30 Days, (marzo 1990): 32.

[95] Alan Riding, “Church Stifled by Good Life's Roar”, New York Times, 4 agosto, 1989.

[96] Jean-Marie Guenois, “The Mass Is Ended”, 30 Days, (ottobre, 1989): 22.

[97] “Empty Cribs”, Catholic World Report, marzo 1993, p. 9.

[98] P. Dino Foglio, “New Life in Christ”, pubblicato in Spectacle of Holiness for the World, Bollettino 1991-1992 del Consiglio Pontificio per i Laici, p. 57.

[99] Cardinal Hans Hermann Groër, “From Values to Reality”, 30 Days, n. 5, (1993): 60-

[100] Papa Giovanni Paolo II, “Riportate tutti i cattolici alla celebrazione dell'Eucaristia settimanale”, L'Osservatore Romano (Ed. Inglese, 2 Giugno, 1993, p. 4.

[101] “Looking Eat: Uncertain Church Loyalties in Poland”, National Catholic Register, 31 gennaio, 1993, p.3.

[102] Luigi Amicone, “The Clinton Effect on Warsaw”, 30 Days, n. 9 (1993).

[103] Lee Grady, “Hungarian Officials Target Churches”, Charisma, aprile 1993, p. 52.

[104] Reuven Doron, “The Lord of the Harvest”. River of Life Ministries, maggio 1993, p.1.

[105] Lucio Brunelli, “Gorby, Wish You Were Here”, 30 Days, n. 2 (1992): 17-19.

[106] Natalie Nichols, “Tulsa Church Heads to Russia”, Charisma, aprile 1993, p. 50.

[107] Dennis Kelly, “New Russia Welcomes Christianity”, USA Today (International Ed.), 11 novembre, 1992, p. 7a.

[108] Kenneth L. Woodward with Clinton O'Brien in Moscow, “Iisu Khristos Loves You”, Newsweek, 4 gennaio, 1993, p. 45.

[109] Quest'informazione è disponibile presso the Institute in Basic Life Principles, Box 1, Oak Brook, IL 60522.

[110] Elizabeth Farrell, “Religion Welcome in Slavic Schools”, Charisma, marzo 1993, p. 60.

[111] Ibid.

[112] Robert L. Romaker, “One Good Turn Deserves Another”, Ann Arbor News, 9 gennaio, 1993, p. 7A.

[113] Julia Duin, “YWAM Builds Bridges to Catholics”, Charisma, agosto 1993, p. 78.

[114] Susan Norman, “New Day Dawns in Atheist Albania”, “Charisma, giugno 1993, p. 76.

[115] “Rifts in East Are Stubborn”, National Catholic Register, 29 Novembre, \992, p. 1, 10. Lucio Brunelli, “The Ukrainian Hitch”, 30 Days, n. 12 (1992): 25-27.

[116] Viktor Popkov, “At the Turning Point”, Catholic World Report, dicembre 1992, p. 19.

[117] Serge Schmemann, “Religion Returns to Russia, with a Vengeance”, New York Times, 28 luglio, 1993, p. a1.

[118] P. Thomas Halik, “No Model for the West”, Catholic World Report, giugno 1993, pp. 22-25.

[119] Randy Tift, “Czech Pastor Seeks Healing of Europe”, Charisma, aprile 1994, pp. 60-61.

[120] Msgr. Iwan Dacko, The New Situation of the Ukrainian Greek-Catholic Church in Ukraine, pubblicato dall'Archeparchia di Lviv, 14 settembre, 1992. Vedi anche l'edizione gennaio/febbraio 1994 di Catholic World, dedicata ad un'analisi della situazione della Chiesa nell'Europa Orientale. 

[121] Christianity Today, 6 aprile, 1992. Sono stati pubblicati anche due interi libri che trattano il fenomeno della crescita evangelica e Pentecostale in America Latina; David Stoll, “Is Latin America Turning Protestant? The Politics of Evangelical Growth” (Berkeley, Calif.: University of California Press, 1990); and David Martin, Tongues of Fire: The Explosion of Protestantism in Latin America (Cambridge, Mass.: Basil Blackwell, 1991). Un'interessante revisione di questi libri, di Joseph E. Davis, è apparsa sull'edizione di Maggio 1991 di First Things. Joseph Davis ha anche scritto un articolo per America, 19 Gennaio, 1991, pp. 37-46, “The Protestant Challenge in Latin America”, che tratta questi temi.

[122] Gianpaolo Barra, “A Decomposing  Corpse”, Catholic World Report, febbraio 1993, p. 37.

[123] Michael Specter, “Russian Population Shrinks”, Ann Arbor News, 6 marzo, 1994, p. A6.

[124] P. Verenfried Van Straaten, Aid to the Church in Need, Mirror, n. 7 (ottobre 1992:1).

[125] Giuliano di Norwich, Showings, cap. 28.

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