Ovviamente è nell’Eucaristia, alle parole: “fate questo in memoria di Me”, che ricordiamo in modo speciale Colui che mi ha amato e ha dato Se Stesso per me, e proprio lì, in modo particolare, riceviamo la forza, il nutrimento spirituale e il cibo per il viaggio.
Ø Poiché la fede è tanto decisiva per tutto ciò che Dio desidera che avvenga per noi, è comprensibile che i nostri “nemici” – il mondo, la carne e il diavolo – cospireranno insieme con particolare impegno per distruggere la nostra fede, la fede degli altri e della Chiesa.
Poiché a causa della nostra natura umana di peccato, anche dopo esser stati redenti siamo ancora portati con forza all’auto-giustificazione e a contare su noi stessi, dobbiamo ricordare regolarmente le severe parole che Paolo rivolse ai Galati:
è “O stolti Galati, chi vi ha mai ammaliati, proprio voi agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso? Questo solo io vorrei sapere da voi: è per le opere della legge che avete ricevuto lo Spirito, o per aver ascoltato con fede? Siete così sciocchi? Dopo aver cominciato con lo Spirito, ora volete finire con la carne? Tante esperienze le avete fatte invano? Se almeno fosse invano! Colui che dunque vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della legge o all’ascolto con fede? … Di conseguenza, quelli che hanno la fede sono benedetti insieme ad Abramo che ebbe fede. Quelli invece che fanno affidamento sulle opere della legge, stanno sotto la maledizione” (Gal 3, 1-10).
Questo brano ha un’importanza straordinaria per noi e per tutta la Chiesa.
Ø Lo Spirito è riversato su quelli che hanno fede nella Croce di Cristo.
- Lo Spirito opera portenti in mezzo a coloro che hanno fede nell’opera salvifica di Cristo.
- In noi e nella Chiesa vi è la tendenza profondamente radicata a cominciare nella fede, nello Spirito, e poi poco a poco,
- nel tempo, a lasciarci trascinare di nuovo nelle forme esteriori, nei sistemi e programmi progettati, nel fare affidamento sulla nostra forza personale, intelligenza e duro lavoro.
- È facilissimo cadere nell’errore di contare su qualcuno diverso dallo Stesso Gesù Cristo. Dobbiamo aiutarci l’un l’altro a non farlo, perché
- quanti dipendono da qualcos’altro, diverso dalla Persona di Gesù “sono sotto la maledizione”.
Se sperimentiamo la mancanza di potenza dello Spirito Santo nella nostra vita o nel nostro cantuccio di Chiesa può darsi sia perché, come i Galati, ci siamo allontanati dalla fede semplice in Gesù Cristo e da tutto ciò che Egli ha fatto per noi e per il mondo attraverso il Suo straordinario sacrificio sulla Croce. O magari alcuni di noi non si sono mai arresi a Gesù in una fede semplice e completa.
Ecco come Padre Cantalamessa esprime questo concetto:
È anche possibile ricadere impercettibilmente sotto la legge persino dopo aver sperimentato la libertà e la grazia dello Spirito.
- Nella sua vita apostolica San Paolo dovette combattere due grandi battaglie, quella di
- sollecitare il Giudaismo a passare dalla legge alla grazia, dalla vecchia alla nuova alleanza, e quella di
- impedire a intere comunità che avevano fatto quel passaggio di tornare indietro e lasciarsi di nuovo inghiottite dalla legge e dalle opere … Egli ci dimostra che
- possiamo distaccarci dalla grazia anche in altri modi oltre che col peccato … (Gal 5,4).
- Conosciamo un solo modo per separarci dalla grazia, ed è esattamente per mezzo del peccato mortale perché abbiamo impoverito il significato della parola “grazia” riducendola a una “cosa”.
- Ma possiamo separarci dalla grazia anche attraverso il legalismo, ricercando la nostra giustizia personale, e con la paura. Per questo San Paolo avverte i Romani dicendo loro: “E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura” (Rm 8,15).
Il pericolo di “finire con la carne” e di ricadere con la mente e col cuore nel Vecchio Testamento non è terminato con la morte di Paolo; è sempre esistito e sempre esisterà e
- noi dobbiamo lottare contro di esso ed evitarlo proprio come fece Paolo ai suoi tempi. Vivere nella nuova alleanza è come nuotare contro corrente.
- Origene scrisse: “Non pensate che il rinnovamento della vita verificatosi una volta per tutte all’inizio sia sufficiente; è necessario rinnovare di continuo la novità, ogni giorno.”[9]
Possiamo cadere nel peccato di incredulità indurendo il cuore davanti alle parole e alle opere di Gesù:
è “Per questo come dice lo Spirito Santo: Oggi, se udite la Sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, nel giorno della prova nel deserto, dove i vostri padri Mi misero alla prova, e videro per quarant'anni le Mie opere. Perciò fui provocato da quella generazione … Così ho giurato sulla Mia ira: Non entreranno nel Mio riposo.
Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che vi porti ad allontanarvi dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest'oggi, perché nessuno di voi s'indurisca sedotto dal peccato … In realtà vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede” (Eb 3, 7-13; 19).
È scandalosamente possibile aver fatto l’esperienza del Signore e delle Sue opere, e ciò nonostante indurire il cuore. Signore, abbi misericordia di noi!
è “All'udirli il Signore ne fu adirato; un fuoco divampò contro Giacobbe e la Sua ira esplose contro Israele, perché non ebbero fede in Dio né confidarono nella Sua potenza salvifica … Mangiarono e furono ben sazi, poiché Dio dette loro ciò che agognavano. La loro avidità non era ancora saziata, avevano ancora il cibo in bocca, quando l'ira di Dio si alzò contro di essi, facendo strage dei più vigorosi e abbattendo i migliori d'Israele. Con tutto questo continuarono a peccare e non credettero nonostante i Suoi prodigi” (Sal 77 [78], 21-22; 29-32).
è “Vi ho detto che sareste morti per i vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati" (Gv 8,24).
Mentre abbiamo un forte impulso a discostarci dalla fede, sollecitati da un ambiente mondano che ridicolizza la fede e agisce quasi esclusivamente sulla base di ciò che può vedere con gli occhi biologici,
Ø lo stesso tentatore, Satana, è quanto mai interessato a indebolire e, possibilmente, a distruggere la nostra fede in Cristo. Questa è stata sin dagli inizi la sua strategia.
Ø Nell’Eden iniziò la sua trama diabolica di distruggere il genere umano e di schernire Dio cercando di insinuare nei nostri progenitori il dubbio su quanto conoscevano della Parola di Dio e sulle intenzioni del cuore di Dio nei loro confronti:
è “É vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete".
Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto!". Anzi, Dio sa che, quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male" (Gn 3, 1-5).
Gesù e gli apostoli si rendono ben conto che “Il vostro avversario, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando qualcuno da divorare” (1 Pt 5,8).
Ø Gesù aveva avvertito Pietro in modo specifico dell’imminente attacco satanico:
è “Simone, Simone, ecco Satana ha chiesto di vagliarti come il grano; ma Io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, rafforza i tuoi fratelli" (Lc 22, 31-32).
Gesù era talmente preoccupato dell’imponente assalto alla fede che stava per sopraggiungere, da fare questa ponderata dichiarazione:
è “Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?" (Lc 18,8).
Anche Paolo esprime la sua grande apprensione:
è “Per questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie sulla vostra fede, per timore che il tentatore vi avesse in qualche modo tentati e così diventasse vana la nostra fatica” (1 Ts 3,5).
Talvolta il diavolo può servirsi di sottigliezze e di irriverenti complessità per sedurci e allontanarci dalla fiducia piena in Cristo, chiave di una vita cristiana proficua:
è “Temo però che, come il serpente ingannò Eva con la sua malizia, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro devozione sincera e pura a Cristo” (2 Cor 11,3).
Ma Gesù e gli apostoli non solo mettono in evidenza il problema dell’attacco alla fede, ma ci danno anche consigli precisi su come contrapporsi allo stesso:
è “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi” (Gc 4,7).
è “Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi” (1 Pt 5,9).
è “… Soprattutto, tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno” (Ef 6,16).
Quando nei vari luoghi parlo di questi argomenti, talvolta chiedo per alzata di mano quanti sperimentino un attacco alla loro fede.
Ø Molto spesso la maggioranza dei presenti – e talvolta si tratta di auditori di molte migliaia di persone – indicano di avvertire che la loro fede è sotto attacco. Penso che ciò valga anche per molti di voi che ora leggete questo libro.
Se è così, vi suggerisco di interrompere la lettura e di pregare prima di procedere, e di fare proprio ciò che gli apostoli ci hanno appena consigliato.
Ø Preghiamo adesso, aggrappandoci alla nostra fede, sottomettendoci a Dio, resistendo al diavolo e
- affidandoci nelle mani di Dio, per chiederGli l’aiuto necessario a resistere e vincere questo attacco.
- Rinunciamo ancora una volta a Satana e a tutte le sue opere e pompe, come abbiamo fatto nel battesimo e nel rinnovo annuale delle promesse battesimali, e riaffermiamo la nostra fede in Cristo e nella Sua sufficienza.
Se ci sottomettiamo a Dio e resistiamo al diavolo, questi se ne fuggirà via.
Signore Gesù, torno a sottomettermi a Te e al Padre.
Voglio stare sotto le Tue regole e sotto la Tua protezione.
Credo in Te. Ho fiducia in Te. Tu sei la mia sola speranza.
Io non accetto le menzogne del diavolo. Non voglio cedere alle sue tentazioni.
Aiutami con la Tua grande potenza .
Dammi la grazia di resistergli e di rimanere saldo nella fede.
Rinuncio a Satana, a tutte le sue opere e alle sue menzogne tentatrici. Io appartengo a Gesù e sono sotto la Sua protezione.
Per quanto negativi e tormentati possano essere questi assalti alla fede, Dio permette che abbiano un ruolo positivo nella maturazione e nella purificazione della nostra fede:
è “Considerate perfetta gioia, fratelli miei, quando incontrate ogni sorta di prove e difficoltà, sapendo che la prova della vostra fede produce la fermezza. E la fermezza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, senza mancare di nulla” (Gc 1, 2-4).
è “Ora per un po' di tempo potete dover subire varie prove, perché la genuinità della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire si prova col fuoco, possa contribuire alla lode, gloria e onore nella rivelazione di Gesù Cristo” (1 Pt 1, 6-7).
Quando attraversiamo le molte “prove”, è di grande aiuto ricordare che Dio tiene le mani su di noi e che permette quelle prove, e Si serve proprio della forza delle prove per attirarci più vicini a Sé e approfondire in noi quella purezza del cuore senza la quale non possiamo vedere Dio.
Ø In quei periodi, come sempre, è particolarmente utile tenere gli occhi fissi su Gesù:
è “Anche noi dunque, circondati da un così gran numero di testimoni, deponiamo tutto ciò che è di peso e il peccato che ci intralcia, corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli, in cambio della gioia che Gli era posta dinanzi, Si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia, ed è seduto alla destra del trono di Dio. Pensate attentamente a Colui che ha sopportato contro di Sé una così grande ostilità da parte dei peccatori, per non stancarvi né perdervi d'animo” (Eb 12, 1-3).
Gesù ispira la nostra fede; Gesù sostiene la nostra fede; Gesù perfeziona la nostra fede.
Ø Il solo fatto di essere con Gesù, di conoscere bene le Sue parole, di ricordare chi Egli è e cosa ha fatto per noi, di essere uniti a Lui nella preghiera, nella comunità cristiana (dove due o tre sono riuniti nel Suo nome, Egli è presente!) e in special modo nell’Eucaristia; tutte queste cose aiutano, e la nostra fede in Lui, la nostra relazione con Lui, crescono e si sviluppano.
Paolo spiega chiaramente, in modo specifico e con molta logica, come ci giunge la fede e distingue in particolare il ruolo che ha l’“ascolto” della Parola di Dio in questo processo.
Ø Ciò che vale riguardo al modo in cui viene la fede, vale anche per come essa può crescere:
è “Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore” (cioè la parola della fede che noi predichiamo). Poiché se confesserai con la bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio Lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti l’uomo crede, per essere giustificato, e con la bocca confessa per avere la salvezza.
“Dice infatti la Scrittura: Nessuno di quanti credono in Lui sarà svergognato.” Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco, dato che Lui Stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che Lo invocano. Infatti: “Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.” Ora,
è come potranno gli uomini invocarLo senza aver prima creduto in Lui?
è E come potranno credere in Lui, senza averne sentito parlare?
è E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi?
è E come potranno gli uomini annunziarLo, senza essere stati inviati?
Come sta scritto: 'Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!” (Rm 10, 8-15).
Quanto è importante ascoltare e leggere la Parola di Dio! Quanto è importante nutrirci della Sua Parola, così come del Suo Corpo e del Suo Sangue!
Ø La Sua Parola è vita vera per la nostra anima, salute per il corpo, forza e speranza per lo spirito.
Ø E quanto è importante cercare le opportunità per aiutare anche gli altri ad ascoltare la Sua Parola.
Quale chiarezza di pensiero: tutti coloro che invocano il nome di Gesù saranno salvati. Ma come potranno invocare Colui nel quale non hanno creduto? E come potranno credere in Colui di cui non hanno sentito parlare?
Se non avete mai aperto il cuore a Gesù prima d’ora, fatelo adesso.
Ø Egli vuole annientare la vostra disperazione e darvi una speranza vera e concreta che non sarà delusa.
Se non vi siete mai arresi a Lui cedendoGli la vostra vita, fatelo adesso. Vuole ricevere indietro come un dono la vostra vita, e prenderSi teneramente cura di voi.
- Se non Gli avete mai affidato le vostre ferite, il vostro dolore e delusione, la vostra rabbia, l’amarezza e i risentimenti, fatelo ora. Vuole portarvi la libertà che deriva dalla potenza del perdono. Vi darà quel potere, e voi conquisterete quella libertà.
- Se non Gli avete mai ceduto le vostre maggiori preoccupazioni, le paure più grandi, e le ansie più profonde, fatelo ora. Vuole darvi la pace e la certezza che Egli è con voi e per voi e che anche in questo momento sta agendo, affinché ogni cosa si volga in bene per coloro che confidano in Lui.
Forse questa preghiera esprimerà qualcosa di ciò che avete in cuore:
Signore Gesù, vengo a Te stanco e appesantito, colpevole e pieno di paure, persino disperato.
Mi arrendo. Ti restituisco la mia vita.
Ripongo in Te la mia fiducia, in Te che sei il vero e unico Salvatore del mondo e mio Salvatore.
Perdona i miei peccati. Rendimi ancora puro, affinché nel mio cuore possa sorgere la speranza di vita eterna.
Mandami il Tuo Spirito, riversa il Tuo amore nel mio cuore, affinché io possa ricominciare a credere, a sperare e ad amare, ogni giorno, fino a quando saremo riuniti per sempre in Cielo.
Forse alcuni di voi che leggete questo libro già credete e vi siete impegnati con Cristo nella vita, ma poi vi siete lasciati trasportare e la vostra relazione con Lui è diventata debole, lontana – magari in seguito a pressioni, delusioni, difficoltà o disinganni, o forse per pura pigrizia.
Ø Gesù vuole che torniate a Lui. Vi vuole avere vicino. È morto per permettervi di starGli vicino per sempre.
La preghiera qui sotto potrebbe esprime in parte quanto avete in cuore:
Caro Gesù, voglio tornare a Te. Voglio di nuovo camminare strettamente unito a te.
Ti prego di perdonare i miei peccati.
Io credo; aiuta la mia poca fede.
Il mio spirito vuole, ma la mia carne è debole. Dammi la grazia, affinché io possa esserTi fedele ogni giorno e camminare sempre con Te. Voglio mettere ancora tutto nelle Tue mani.
Ti affido ogni mia preoccupazione e pongo di nuovo in Te ogni mia fiducia.
Per noi cattolici c’è la grande opportunità di esprimere il nostro pentimento nel sacramento della riconciliazione o confessione e di ricevere da Cristo la grazia del perdono, della pace e della guarigione, nella persona del sacerdote.
Ø Per i cattolici, se torniamo a Gesù dopo un peccato grave, dobbiamo avvalerci di questa opportunità per essere poi completamente riconciliati con Cristo nel Suo corpo, la Chiesa.
Nel riporre la nostra fede in Cristo, nei nostri cuori è nato qualcosa di veramente meraviglioso e potente: la speranza.
Ø Il grande dono della speranza cristiana autentica oggi è vitale per noi, sia come individui sia come Chiesa.
Esaminiamo ora cosa ha da dire la Scrittura riguardo alla speranza.
[1] La posizione della Chiesa Cattolica sulla necessità di Gesù per la salvezza è esposta chiaramente nella Costituzione sulla Chiesa del Concilio Vaticano II Lumen Gentium, 16. In sintesi, la Chiesa crede che la salvezza separatamente da Gesù sia impossibile; ma che coloro che “senza colpa alcuna da parte loro” non hanno mai ascoltato la buona novella saranno giudicati sulla base della luce che Dio ha dato loro nella creazione e nella coscienza (Rom 1-2). Mette in chiaro che, nonostante ciò e malgrado questa possibilità, non dovremmo essere negligenti nel predicare il Vangelo, poiché “molto spesso, ingannati dal Maligno, gli uomini hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e hanno scambiato la verità di Dio con una menzogna e hanno servito il mondo anziché il Creatore (cf. Rom 1, 21; 25). Oppure, vivendo e morendo in questo mondo senza Dio, sono esposti alla disperazione finale. Perciò, per procurare la gloria di Dio e la salvezza di tutti questi, la Chiesa, attenta al comando del Signore: “predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,16) si preoccupa con zelo di promuovere le missioni” (Costituzione della Chiesa Lumen Gentium, 16).
[2] Benton Johnson, Dean R. Hoge, e Donald A. Luidens, “Mainline Churches: The Real Reason for Decline”, First Things, marzo 1993, pp. 13-18.
[3] “Strict Religious Faith Lifts Mind as Well as Spirit,” USA Today, 2 agosto, 1993, p. DI.
[4] Peter Feuerherd, “A Loss of Church Heart?” National Catholic Register, 28 marzo, 1993, p. 6.
[5] Giovanni Paolo II, “It Is Time to Return to God!” L’Osservatore Romano (ed inglese), 10 marzo, 1993, p. 1.
[6] Cardinal König e Andrea Tornielli, “Openness to the World Was Not Enough …” 30 Days, n. 10 (1992): 17.
[7] Vescovo Paul Joseph Cordes, Charisms and New Evangelization (Middlegreen Slough, U.K.: St. Paul Publications, 1992), pp. 106-7.
[8] “Negli anni cinquanta e sessanta, riflessioni storiche e sistematiche sui fondamenti della teologia hanno aiutato i teologi a riconsiderare l’intera Tradizione ecclesiale e teologica in modi nuovi e a riscoprire il potere distinto e normativo della Sacra Scrittura.” Siegfried Widenhofer, “The Main Forms of Contemporary Theology of Original Sin”, Communio, Inverno 1991, p. 515.
[9] P. Raniero Cantalamessa, La Vita nella Signoria di Cristo (Ed. Ancora, Milano, 1994), p.151.