CAPITOLO 12 Gesù, noi e la fine dei tempi

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 20:45

Chiesa e rinnovamento

CAPITOLO 12

Gesù, noi e la fine dei tempi

 

 

 

Nella storia del mondo e nella storia della Chiesa ci sono stati sicuramente periodi terribili.

Ø      Ascoltate le parole di S. Gerolamo, morto agli inizi del quinto secolo (419), sullo stato del clero in quell’epoca, periodo al quale ancora ci si riferisce come della “chiesa primitiva”:

 

Ci sono altri – e qui parlo di uomini del mio stesso cetoche aspirano all’ufficio di presbitero o di diacono al solo scopo di poter incontrare con maggiore libertà le donne.

-         Di conseguenza il loro unico interesse è il proprio abito, che sia finemente profumato e che i piedi non diano noie per il cedimento delle scarpe. Arrotolano i capelli nei bigodini con l’aiuto di arricciacapelli, le loro dita luccicano per gli anelli.

-         Se vanno per strada quando è bagnato camminano in modo effeminato, quasi senza toccare il suolo, per non imbrattare i piedi di fango.

-         A guardarli si direbbero dei pretendenti anziché dei sacerdoti. Per alcuni di questi uomini l’unica occupazione consiste nello scoprire i nomi delle donne sposate e scoprire notizie sulle loro case e sul loro carattere.[1]

 

L’Impero Romano nel quale si ritrovò la Chiesa primitiva, nelle sue ultime tappe era certo corrotto in maniera molto simile alla nostra società contemporanea.

Ø      Tuttavia in questi tempi il male si manifesta con una qualità e uno scopo mondiale forse unico.

-        Mai in precedenza vi sono stati mezzi a disposizione che, in seguito agli sviluppi delle telecomunicazioni, potessero trasformare l’intero pianeta in un villaggio globale.

-        Anche mentre sto scrivendo si stanno preparando nuovi sistemi satellitari a diffusione mondiale, e le tecnologie delle telecomunicazioni e dei computer convergono nel servizio degli affari internazionali, dello svago e dell’istruzione.

 

L’associato crollo delle culture tradizionali e delle società dove i legami religiosi, morali e familiari erano forti, e l’emigrazione di massa dalle zone rurali ai centri urbani che si verifica in tutto il mondo,

Ø      stanno purtroppo lasciando l’individuo sempre più isolato, solo e vulnerabile alla distruzione dei valori tradizionali promossa dalla cultura pagana internazionale.

-        Ipnotizzati, quasi cullati o drogati, dal crescente spettacolare progresso nel colore, nel suono e nelle sensazioni, dalla “realtà virtuale”, gli uomini corrono il rischio di essere trasformati in zombie, consumatori-marionette di una cultura internazionale manovrata dall’avidità, dalla libidine e dall’odio di Dio.

Abbiamo visto le statistiche. C’è mai stata in tutti i paesi “cristiani” una tale massa di gente che si allontana da Cristo e dalla Chiesa, come quella che vediamo durante la nostra vita?

Ø      Penso che la risposta sia chiaramente NO. Intorno a noi stanno precipitando in rovina Millesettecento anni di cristianità. Un’epoca sta giungendo al suo epilogo, alla sua fine.

-        Non solo la fine di un secolo straordinario, ma la fine di millesettecento anni di cristianità.

-        Tutt’intorno a noi è chiaramente progredita di molto la più grande apostasia dalla nascita della Chiesa.

-        Se è “la” grande apostasia di cui si parla nella Scrittura che deve avvenire prima del ritorno del Signore, sarà il tempo a dirlo:

è     Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro raduno per incontrarLo, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbarePrima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione

-        E sapete ciò che ora lo trattiene, affinché egli possa essere rivelato nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, solo colui che lo trattiene continuerà a farlo fino a che sarà tolto di mezzo.

-        Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della Sua bocca e lo annienterà all'apparire della Sua venuta, l'iniquo.

La venuta dell’iniquo avverrà attraverso l’attività di Satana e avverrà con ogni potenza, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri” (2 Ts 2, 1-9).

 

Ma se il fumo di Satana, come lo descrisse Paolo VI, può davvero essere entrato nella Chiesa, l’origine del fuoco di Satana è “nel mondo”, dove divora anche le anime.

Ø      L’apostasia di cui si parla nella Scrittura non solo descrive un grande allontanamento da Dio e dalla Chiesa, ma presenta anche le tracce di una ribellione generalizzata contro Dio che permea la società nel suo insieme e i poteri politico, legale e educativo dell’epoca.

Qui vediamo chiaramente la mano “dell’iniquo,” e la progressiva rimozione di qualsiasi fattore frenante sui desideri disordinati dell’umanità caduta.

 

La rivoluzione sessuale, che è forse la caratteristica della nostra generazione, in sostanza è una colossale ribellione contro Dio: contro le Sue vie, le Sue leggi, la Sua natura, la struttura stessa della creazione.

Ø      Come tale è profondamente irrealistica e suicida. Tuttavia anche quando gli aspetti irrealistici, auto-distruttivi e rovinosi di questa ribellione sono chiaramente visibili, le persone impegnate a commetterli preferiscono continuare, a qualunque costo, anche a quello della distruzione di numerosi esseri umani, inclusi se stessi.

Ø      Tornano alla mente le parole della Scrittura: “Solo allora sarà rivelato l'empio ….. con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina, perché hanno rifiutato di amare la verità e di essere salvati.

Ø      E per questo Dio ha inviato su di loro una potenza d'inganno perché credano in ciò che è falso e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito alla iniquità” (2 Ts 2,8; 10-12).

 

Si sta sempre più chiarendo il fatto che nelle fila delle femministe radicali, nella loro richiesta di ciò che eufemisticamente chiamano la “libertà riproduttiva”, e nelle fila del movimento gay, nel loro futile sforzo di chiamare virtù il peccato e peccato la virtù,

Ø      vi è una dedizione “spirituale” che non sarà dissuasa dai fatti e che talvolta contiene un elemento di odio profondo verso Dio e verso Colui che Egli ha inviato, Gesù, e la Chiesa, che è il Suo Corpo. Quando è quello il caso, vi scorgiamo lo spirito dell’anti-Cristo.

Ma è particolarmente inquietante quando vediamo di questi segni all’interno del nucleo centrale della Chiesa.

 

A Minneapolis si radunarono circa 2000 donne provenienti dalle principali denominazioni protestanti, dove resero lode a una personificazione femminile di Dio, irrisero la tradizione patriarcale della chiesa e, in un rituale che affermava la sensualità delle donne, condivisero latte mielato …

Ø      Nostra creatrice Sofia, noi siamo donne a tua immagine; col sangue caldo del nostro ventre diamo forma alla nuova vita. … col nettare tra le cosce invitiamo un amante … Coi fluidi caldi del nostro corpo ricordiamo al mondo i suoi piaceri e le sensazioni. …”

-        I critici stanno anche protestando contro l’invito, da parte di una oratrice, rivolto a “donne lesbiche, bisessuali e transessuali”, a raggiungerla sul palco. L’uditorio applaudì quando circa 100 donne risposero. …

-        “La scorsa notte non abbiamo menzionato il nome di Gesù,” disse la Reverenda Barbara K. Lundblad, pastore della Chiesa Luterana Our Savior’s Atonement di New York City. “Né abbiamo fatto niente nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,” continuò suscitando risate e allegria. …

-        Non penso sia affatto necessaria una teoria della redenzione,” disse la Rev. Dolores S. Williams, che insegna presso l’Union Theological Seminary a New York.

-        Non penso che abbiamo bisogno di gente appesa a delle croci che gocciola sangue e altra strana roba. …” “

-        Noi tutte ci libereremo del bagaglio in eccesso del patriarcato, e assumeremo la posizione intessuta di un popolo che fa giustizia, oppure moriremo in questo tentativo,” affermò Mary Hunt, condirettrice della Women’s Alliance for Theology, Ethics and Ritual. “Che sia cristiano o no francamente, carissime, è qualcosa per cui non do più un centesimo.”[2] 

           

Si sta annunciando un “nuovo mondo coraggioso” senza la famiglia tradizionale, reso possibile attraverso l’inseminazione artificiale di lesbiche,

-        bandendo il patriarcato, coi bambini allevati sin dalla nascita da personale salariato.

-        Il terrore di Aldous Huxley: “Nuovo Mondo Coraggioso”, illustrato dal libro di George Orwell del 1984 è già qui, solo pochi anni dopo quanto ci si aspettava.

-        That Hideous Strength (Quella Forza Orribile) di C. S. Lewis , di quando in quando possiamo vederla esposta nelle immagini di odio, di rabbia e di illegalità di cui ogni tanto si parla nella stampa.

-        Che si tratti della dissacrazione dell’Eucaristia presso la Cattedrale di St. Patrick nel nome dei “diritti dei gay,”o dell’arroganza dei dirigenti delle televisioni che si vantano della rivoluzione nei valori che sono riusciti a realizzare, vediamo di nuovo quello che il Salmo 2 definisce “il furore della nazione”.

 

Col crollo del comunismo sono arrivate le speranze di pace e prosperità e di un “nuovo ordine mondiale”.

Ø      Con la firma dell’accordo tra Israele e l’OLP, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, è sorta di nuovo la speranza. Eppure vi è un sempre maggiore rimbombo sotto la superficie delle nazioni. Esplodono odi e manifestazioni del male vecchi di secoli, i problemi economici crescono, le armi nucleari non pare siano affatto scomparse ma potrebbero prolificare, e la situazione pare sia al di fuori del controllo dei soli politici.

Come ha detto di recente il Cardinal Ratzinger:

Ø      Oggi è evidente che tutte le grandi civiltà stanno soffrendo in vari modi per la crisi dei valori e delle idee che in alcune parti del mondo assumono forme davvero pericolose. … In molti luoghi siamo sull’orlo dell’ingovernabilità.”[3]

Un articolo recentemente apparso sull’Atlantic Monthly dal titolo “La prossima anarchia”, faceva un quadro spaventoso del caos crescente nel mondo e della discesa verso l’illegalità.[4]

Ø      Stanno sorgendo voci profetiche che ci avvertono di non lasciarci acquietare dalla compiacenza o da false speranze:

-        “Dobbiamo renderci conto della gravità di questi tempi. Non vi è giudizio più grande della guerra, né devastazione più grande di quando gli eserciti moderni travolgono un paese scatenando le loro forze distruttive e di morte.

-        Col crollo del comunismo sembrò che il mondo intero tirasse un sospiro di sollievo, ma come ci ha avvertiti l’apostolo Paolo: “Quando la gente dice: “E quando si dirà: "Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. (1 Ts 5,3).

Nello stesso istante in cui gli uomini cominciano a pensare che pace e sicurezza siano davvero possibili, le guerre più devastanti incombono sul nostro futuroguerre che sorgeranno tra popoli all’interno di ogni nazione, e persino di ogni città.”[5]

 

Zbigniew Brzezinski, che ebbe il ruolo-chiave nell’amministrazione del Presidente Jimmy Carter di consigliere per la sicurezza nazionale, ultimamente ha scritto un libro: Out of Control (Fuori controllo), dove espone esattamente quel punto.[6] Egli sottolinea che,

Ø      mentre nell’ex impero Sovietico il crollo del comunismo ha aperto la strada ad una situazione fuori controllo,

Ø      le democrazie occidentali liberali, con la perdita del loro fondamento sui valori morali assoluti, in sostanza non hanno niente di valido da offrire, e tale vacuità è sempre più percepita.

 

Ma oggi il ricco Occidente proietta sempre più sul resto del mondo l’immagine di un ordine sociale edonistico, moralmente relativistico e neutrale quanto ai valori che, temo,

Ø      non risponderà in maniera adeguata ai dilemmi socio-economici ed emotivi che sta affrontando la vasta maggioranza della popolazione globale che vive nei paesi poveri.

-        Se la democrazia liberale non è in grado di infondere la propria cultura e il proprio carattere filosofico unitamente ad un insieme di imperativi moralmente più ispirati,

-        allora temo che ciò che oggi l’occidente rappresenta sarà sempre più considerato un involucro vuoto, che riflette una demoralizzazione progressiva, che preannuncia un modo di vivere senza uno scopo definitivo. …

-        Quando parlo della nostra situazione fuori controllo, tengo molto ben presente il fatto che ci troviamo in un’epoca in cui stiamo conquistando ogni tipo di potere che non avevamo mai avuto in precedenza, ma che non abbiamo misure o criteri di controllo con cui determinare l’uso questi poteri.

 

Penso che l’auto-alterazione genetica sia un ottimo esempio di questo problema, e stiamo per fare a noi stessi cose letteralmente inimmaginabili.

Ø      Avremo trapianti, manipolazioni genetiche; avremo personalità, corpi, cervelli e memorie alterati.

-        Se non arriveremo ad un qualche criterio di giudizio, … sarà un processo meccanico, amorale e disumanizzato e probabilmente sarà perseguito in una situazione di ineguaglianza globale di massa

-        l’essere umano può alterare se stesso fino al punto di cessare di essere “umano”. …

-        Se non riconosciamo quello che è giusto da quello che è sbagliato,

-        se non abbiamo alcuna nozione della superiorità dello spirito sul materiale, nel tempo perderemo l’essenza della nostra umanità.

Penso che alla fine sia proprio ciò che è in gioco nella crisi globale contemporanea dello spirito.[7]

 

Ma lo stesso male che l’uomo commette e che Dio permette contiene in sé i semi della redenzione. È proprio vero che dove abbonda il peccato, ancor più abbonda la grazia.

Ø      Come ha detto Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolarini:

Con la Sua pedagogia divina, attraverso il crollo di ogni cosa, oggi Egli ci dimostra … di essere Tutto.”[8]

Ø      Queste parole di Chiara Lubich mi ricordano una profezia data nel 1975 nella Basilica di San Pietro a Roma, quando il rinnovamento carismatico cattolico per la prima volta fu accolto pubblicamente dal Papa. Qui sembra appropriato.

 

Poiché vi amo, voglio manifestarvi cosa sto facendo oggi nel mondo. Voglio prepararvi a ciò che sta per venire.

-        Giorni di oscurità verranno sul mondo, giorni di tribolazione. …

-        Edifici oggi esistenti non esisteranno più. Sostegni disponibili per il Mio popolo, non ci saranno più.

-        Voglio che tu sia pronto, popolo Mio, a conoscere solo Me e a restare aggrappato a Me e ad averMi in maniera più profonda di ogni epoca precedente.

-        Ti condurrò nel desertoTi spoglierò da tutte le cose da cui oggi dipendi, perché tu possa dipendere solo da Me.

-        Sul mondo sta per scendere un tempo di oscurità, ma verrà un tempo di gloria per la Mia Chiesa, un tempo di gloria per il Mio popolo.

-        Elargirò su di voi tutti i doni del Mio Spirito. Vi preparerò alla battaglia spirituale; vi preparerò per un tempo di evangelizzazione mai visto prima nel mondo.

-        E quando non avrete altro che Me, avrete tutto il resto: terra, campi, case, fratelli e sorelle, e amore e gioia, e pace più di ogni epoca precedente. Sii pronto, popolo Mio, Io ti voglio preparare. …”[9]

 

Anche la testimonianza di quanti sono già passati attraverso questo spogliamento è notevole.

Ø      Per gli africani, che devono affrontare il crescente caos nel loro paese, il Cardinal Vlk, della Repubblica Ceca, ha condiviso la propria testimonianza come incoraggiamento.

 

Sentendoli parlare degli enormi problemi riguardanti l’evangelizzazione in Africa, ho pensato a quel collasso di tutte le strutture e di tutti quei mezzi sperimentati nell’Europa Orientale e Centrale sotto la persecuzione comunista.

Ø      In quella situazione era rimasto solo Gesù; in mezzo a noi restava solo il Suo vangelo, i sacramenti e la comunione tra noi in piccoli gruppi sotterranei nei quali regnava l’amore reciproco.

-        La Chiesa e la sua missione evangelizzatrice si è così sviluppata. Spogliati di ogni cosa, abbiamo scoperto “la vicinanza di Dio”, la presenza del Cristo risorto là “dove due o tre sono riuniti nel Suo nome” (cf. Mt 18,28).[10]

 

Non ha importanza quanto sia grande nel mondo il potere del male, perché la potenza che agisce nei figli e figlie di Dio, nella Chiesa, è enormemente più grande.

Ø      Dio Si riserverà sempre un resto, più grande di quanto ci possiamo aspettare, che sarà Suo in maniera speciale. Il male e la sofferenza che Dio permette agli uomini hanno, tra gli altri scopi, quello di purificare e preparare un resto che Gli appartiene:

Farò restare in mezzo a te

un popolo umile e povero.

Cercherà rifugio nel nome del Signore,

il resto d'Israele.

Non commetteranno più iniquità

e non proferiranno menzogna;

non si troverà più nella loro bocca

una lingua fraudolenta (Sof 3, 12-13).

 

Dio sta cercando un popolo umile e docile che confiderà solo in Lui:

 

In tutto il paese - oracolo del Signore –

due terzi saranno sterminati e periranno;

Un terzo sarà conservato vivo.

Farò passare questo terzo per il fuoco

e lo purificherò come si purifica l'argento;

lo proverò come si prova l'oro.

Invocherà il Mio nome

e Io l'ascolterò;

dirò: "Questo è il Mio popolo".

Esso dirà: "Il Signore è il mio Dio" (Zc 13, 8-9).
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 20:46

E anche quando le cose appariranno estremamente negative, ci saranno sempre più persone fedeli a Lui di quanto potrebbero aspettarsi i profeti zelanti o i movimenti di rinnovamento.

Ø      Quando Elia arrivò al punto di massimo che settemila persone erano rimaste fedeli scoraggiamento, Dio gli fece notare che non era solo, a Dio (vedi Re 19, 14-18).

-        Dio ha creato tutta l’umanità con l’istinto per la verità, col senso del bene e del male, e soprattutto una sete di Lui. Indubbiamente,

-        siamo strutturati in modo tale da non poter mai raggiungere la felicità separatamente da Dio. Quando cerchiamo l’una o l’altra cosa al di fuori di Dio, ci condanniamo alla frustrazione e al fallimento finale.

Infine la verità verrà fuori. Magari dopo enormi sofferenze e grande attesa, ma alla fine la verità verrà fuori.

 

Persino nei campi di concentramento della Seconda Guerra Mondiale, dove il male era talmente concentrato e pareva trionfare, continuano a rivelarsi storia dopo storia dell’opera potente della grazia di Dio.

Ø      É sempre più nota la vita di S. Massimiliano Kolbe. Una storia non conosciuta è quella di un’ebrea e agnostica secolarizzata, Etty Hillesum, giovane donna olandese della quale solo di recente si sono scoperti i diari, che

-        per grazia di Dio fu portata ad una vita di fede, di preghiera e d’amore fino ad Auschwitz e che

Ø      fu in grado di interpretare qualcosa dei “segni dei tempi”. Queste parole furono scritte durante un breve pausa da un campo di transito in Olanda poco prima che fosse mandata ad Auschwitz, dove morì assieme a tutta la sua famiglia:

-        Com’è che questa distesa di territorio, circondata da filo spinato, attraverso la quale si è riversata tanta miseria umana, mi rimane tuttavia impressa nella memoria come qualcosa di quasi amabile?

-        Come mai il mio spirito, lungi dal sentirsi oppresso, pareva diventare più leggero e splendente in quei luoghi?

-        È perché ho letto i segni dei tempi e non mi sono parsi insignificanti. … laggiù tra le baracche, piene di persone tormentate e perseguitate, ho trovato la conferma del mio amore per la vita….

Dopo questa guerra saranno liberati due torrenti nel mondo: un torrente di amabilità e un torrente di odio. E allora ho saputo: Dovrei scendere in campo contro l’odio.”[11]

 

Proprio nei giorni e nelle ore più cupe, in mezzo a quella che sicuramente è una grande apostasia, vengono seminati i semi di una nuova Pentecoste e di una nuova evangelizzazione.

Ø      I primi segni di questa nuova primavera sono già visibili. In questo libro abbiamo fatto del nostro meglio per presentarvene alcuni.

-        Un secolo marchiato dal segno del più grande male globale finora mai visto, alla fine potrà essere considerato come un secolo nel quale Dio ha riversato il Suo Spirito Santo

-        e il vangelo è stato predicato con un’efficacia maggiore che in ogni epoca precedente dalla fondazione della Chiesa.

 

Mentre ci avviciniamo alla fine del secolo, l’oscurità pare diventi ancora più cupa, eppure la luce risplende più luminosa.

            Hans Urs von Balthasar rileva il motivo di tutto questo:

 

Per quanto riguarda la Persona di Gesù, l’Incarnazione della Parola è completa quando Egli torna, glorificato, al Padre; ma deve ancora essere portata a termine riguardo al genere umano nella sua totalità.

-        L’intenzione è che l’umanità sarà incorporata nel principio nuovo e finale attraverso la mediazione sacramentale del “corpo” di Cristo, la Chiesa.

-        L’individuo è libero di permettere che questo avvenga, ma è anche libero di rifiutare; e poiché, in seguito alla vittoria di Cristo, le potenze anti-cristiane si sono messe davvero all’erta, pronte al combattimento, la Sua vittoria annuncia il periodo decisamente più drammatico della storia del mondo.

-        Mentre progredisce la storia della liberazione teologica dell’uomo, il pendolo oscilla sempre più liberamente, sia per ciascun individuo che per l’insieme dell’umanità, tra il Si e il No.

-        L’Apocalisse che conclude la Parola di Dio dimostra nel modo più chiaro che non vi possono essere questioni di progresso uni-dimensionale nella storia: più la fine si avvicina, più si fa feroce la battaglia … Più lo Spirito Santo Si fa presente nella storia, più è diffuso ciò che Gesù chiama il peccato contro lo Spirito Santo.[12]

 

In un momento della storia di Israele furono pronunziate queste tristi parole: “E non c’era profeta in quei giorni; nel Paese non si udiva la Parola del Signore.”

Ø      Oggi questo non si può dire. Si alzano molte voci che avvertono, indicano, con notevole unità e concordia, la via su cui lo Spirito ci guida. In questo libro ho cercato di farvi conoscere alcune di queste voci.

 

Pare vi sia un’intensificazione nell’opera del maligno; forse sa che per lui manca poco alla fine.

Ø      Ma anziché temere gli sviluppi, dobbiamo considerarli un’opportunità da parte di Dio per manifestare la Sua potenza. La verità verrà fuori, e dobbiamo ricordare che

Ø      la verità è Gesù. Gesù regna, in mezzo ai Suoi nemici; in mezzo al conflitto, ai contrattempi e alle temporanee vittorie sataniche, Gesù regna. Ma sta per venire il giorno in cui Egli sorgerà, e allora i Suoi nemici saranno dispersi e il regno di questo mondo diventerà il Regno di Dio e di Suo Figlio.

Ø      Non ci sono forse già dei segni che “l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che con la loro cattiveria sopprimono la verità” (Rm 1,18)?

La storia poco conosciuta del terremoto avvenuto agli inizi del 1994 nella California del Sud è sorprendente:

La sconvolgente copertura da parte dei media del terremoto della scorsa settimana in California non ha menzionato che l’epicentro della scossa è il centro dell’industria americana del video,valutata 3 miliardi di dollari.

Ø      Il triangolo formato dalle comunità della San Fernando Valley di Chatsworth, Northrige e Canoga Park – che circondano, racchiudendolo, l’epicentro della potente scossa – contiene circa 70 società che sfornano quasi il 95 percento delle circa 1.400 videocassette pornografiche prodotte ogni anno negli Stati Uniti

-        Volontà di Dio o no, è indubbio che la devastazione nella grande corruzione californiana del video è stata quasi apocalittica. Un controllo telefonico di varie zone del Northridge e di altre case di produzione nella Vallata rivela– senza eccezioni – che ogni società ha subito danni assai rilevanti, che in gran parte le ha immobilizzate.

-        Probabilmente la più devastata è stata il gigante dell’industria … “Per loro tutto è finito… Hanno smesso del tutto di lavorare. Tutti i macchinari e le video originali, tutto andato.[13]

 

Abbiamo il privilegio di vivere in un’epoca che, pur essendo estremamente difficile, è anche un’epoca in cui abbiamo visto e ancor più numerosi vedremo i grandi interventi di Dio.

Ø      Quanto durerà? Quanto resisteremo noi, quanto potranno resistere i nostri figli in una simile cultura pagana così potente, e in una Chiesa tanto indebolita? Non importa quanto: Egli sarà con noi ad ogni passo lungo la via, in ogni momento di ciascun giorno, in mezzo ad ogni difficoltà.

Ø      Ho il sospetto che la durata delle tribolazioni sia in qualche modo legata alla nostra risposta. Rimane vero oggi per noi ciò come lo era per il popolo di Dio del Vecchio Testamento:

è      Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna e se invierò la peste in mezzo al Mio popolo, se il Mio popolo, che si chiama col Mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il Mio volto, e si allontanerà dalle sue vie perverse, allora dal cielo Io ascolterò, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese” (2 Cr 7, 13-14).

Ho il sospetto che, se i giorni del nostro esilio saranno abbreviati o no, dipenderà dall’onestà e dalla profondità del nostro pentimento, della nostra umiltà e preghiera, così come dalla misericordia di Dio.

Ø      Ma una cosa è certa: Dio non Si angustia per la situazione. Non è in ansia. Non ha paura. É al controllo e provvederà affinché tutto collabori per il bene di coloro che Lo amano. Nella loro follia le nazioni possono anche infuriarsi; Dio “ride”:

Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli?

Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme

contro il Signore e contro il suo Messia, dicendo:

"Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami".

Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore.

Poi parlerà con loro nella Sua ira, e li terrorizzerà nella Sua furia:

"Io ho posto il Mio re su Sion, Mio santo monte" (Sal 2, 1-6).

 

Come ha scritto un autore cristiano contemporaneo:

 

Il Signore ride davanti alla follia di quelli che si ribellano, che immaginano che il giudizio di Dio non li possa raggiungere.

-        In verità, il declino delle nostre città, il debito nazionale insormontabile, la crisi dell’AIDS, la distruzione delle nostre famiglie sono tutte conseguenze dei nostri peccati, il risultato della disapprovazione divina verso il nostro paese.

-        Considerate i comunisti sovietici. Persino quando scuotevano i pugni contro Dio, Egli stava erodendo la loro ribellione contro di Lui. E persino mentre ora stanno sperimentando un risveglio spirituale nazionale, l’ora di Dio tornerà ancora anche sulla nostra nazione. …

-        Eppure, anziché aspettare che il male maturi, il Signore aspetta noi, la Sua Chiesa.

-        Poiché mentre il mondo richiederà con insistenza, e riceverà, il regno dell’inferno, l’obiettivo della chiesa orante sarà il regno del cielo.

-        Vedete, tutte le profezie di Dio si adempiranno: quelle che riguardano il male e quelle che riguardano il bene. …

-        Quale Chiesa di Cristo, noi non meritiamo un risveglio nazionale. Ma Cristo lo merita!

-        Così, mentre il perverso marcia verso il rifiuto completo di Dio, persino mentre le sue parole beffarde riempiono l’aria di maledizioni, la promessa immutabile che Dio ci ha fatto è: “CHIEDI A ME, Io ti darò in possesso le nazioni!”

-        Mentre ti trovi in prigione per le tue proteste contro l’aborto, mentre fiorisce la stregoneria nelle nostre scuole, mentre i leader del nostro governo si consultano contro il Signore – CHIEDI![14]

 

Come dice la preghiera nella liturgia eucaristica al momento del segno della pace: “Non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della Tua Chiesa.”

Ø      La fede della Chiesa, in sostanza, è la fede di Gesù che vive in lei, che prega per lei e con lei, adorando il Padre in spirito e verità.

Ø      Il nostro compito nei tempi difficili che ci stanno dinanzi è semplicemente quello di vivere in Lui, credere in Lui e fare qualunque cosa Egli ci dica.

Ma una gran luce sta già risplendendo nelle tenebre, e le tenebre non riusciranno mai ad estinguerla.

Ø      Il Figlio di Dio sta sorgendo, gli occhi si stanno volgendo verso di Lui e lo Spirito è riversato sui credenti, si formano discepoli mentre si predica il Vangelo e si fanno opere di misericordia. Lo potete vedere dovunque, se avete occhi per vedere e orecchi per sentire.

Egli sta venendo per distruggereil velo gettato su tutti i popoli, il velo disteso sopra tutte le nazioni” (Is 25,7).

Ø      Lo potete trovare nelle piccole comunità parrocchiali in tutto il mondo dove quelli che credono e pregano si ritrovano ogni giorno alla Messa e altrove, si amano e si assistono a vicenda, pregano e condividono con gli altri la buona novella.

Ø      Lo potete vedere in molti movimenti che stanno aiutando così tanta gente a vivere per e con Cristo.

-        Lo potete vedere nei nuovi ordini religiosi che sorgono là dove uomini e donne sono tornati a voler “vendere ogni cosa” per seguire Cristo.

-        Lo potete trovare nelle ore notturne, quando santi vescovi e sacerdoti oppressi dall’impossibilità della situazione si fermano in cappella o nella quiete della loro cameretta per implorare Dio e chiederGli aiuto e misericordia, per ricevere i doni del Suo Spirito per se stessi e per la loro gente. 

-        Lo potete vedere quando Giovanni Paolo II al mattino presto prega da solo nella cappella nella sua residenza, e continua a pregare quando altri si uniscono a lui per commemorare e far presente il sacrificio di Gesù sulla Croce.

-        Lo potete vedere nella fede perseverante di tanti genitori che, nella preghiera e col sacrificio, lottano col diavolo per le anime dei figli.

-        Lo potete vedere sul volto di migliaia di giovani di tutto il mondo che hanno ascoltato la buona novella e che rispondono in modo incondizionato.

Lo potete vedere nei grandi servizi Pentecostali di guarigione, dove si vedono compiere da parte di un Dio misericordioso e potente veri segni e prodigi del regno.

 

Come ha detto il Cardinal Groêr dell’Austria: “Dovunque vedo la prova della forza primordiale della grazia, soprattutto tra i giovani, ma anche tra gli adulti. Per fortuna qui nella diocesi di Vienna abbiamo un nucleo ottimo e fiorente in ogni parrocchia.

Ø      Ed è straordinario in quanti giovani accada qualcosa di miracoloso – non nelle organizzazioni tradizionali nate 40 anni fa, no, non in quelle, ma dove lo Spirito Santo agisce in silenzio.”[15]

 

E come ha affermato Papa Giovanni Paolo II:

 

Il numeri di quelli che non conoscono Cristo e che non appartengono alla Chiesa continua a crescere. In realtà,

-        dalla fine del Concilio è quasi raddoppiato.

-        Quando consideriamo quest’immensa parte di umanità amata dal Padre e per la quale Egli ha inviato Suo Figlio, appare ovvia l’urgenza della missione della Chiesa. …

-        Davanti alla Chiesa Dio sta aprendo gli orizzonti di un’umanità meglio preparata alla semina del Vangelo.

-        Intuisco che è giunto il momento di dedicare tutte le energie della Chiesa ad una nuova evangelizzazione e alla missione ad gentes.

-        Nessun credente in Cristo, nessuna istituzione della Chiesa può evitare questo dovere supremo: proclamare Cristo a tutte le genti. …

-        Se guardiamo al mondo di oggi, restiamo colpiti dai molti fattori negativi che possono indurre al pessimismo. Ma è un sentimento ingiustificato:

-        abbiamo fede in Dio nostro Padre e Signore, nella Sua bontà e misericordia.

-        Con l’avvicinarsi del terzo millennio della redenzione, per la cristianità Dio sta preparando una grande primavera, e ne possiamo già vedere i primi segni.[16]

 

Col manifestarsi di questa primavera, non dobbiamo dimenticare le lezioni apprese nell’afflizione, nella povertà e nell’umiliazione.

Ø      Dobbiamo pregare Dio di aiutarci a ricordare sempre la nostra estrema povertà e dipendenza da Lui, anche mentre la nuova Pentecoste e la nuova evangelizzazione si manifestano in cerchi sempre più vasti.

Padre Marie-Dominique Philippe lo afferma con chiarezza:

 

Vedete, il grande e grave problema del Vaticano II è un po’ simile a questo.

Dobbiamo dire: “Va bene! Accetta il fatto che la grande tradizione deve essere riportata alla sua origine nella povertà”,

-        la “Chiesa dei poveri”, è questo che stiamo vivendo. … E dobbiamo superare tutto questo nel bel mezzo di una fioritura primaverile. …

-        la Chiesa dei poveri e il mistero della primaverasi devono sperimentare simultaneamente. … Non è forse questa la prima richiesta dello Spirito Santo? In specie se la Chiesa deve vivere l’ultima era prima della Seconda Venuta di Cristo, se stiamo per giungere alla fine della grande attesa della Seconda Venuta di Cristo! …

-        Credo che la Chiesa stia attraversando una fase finale. … Essa deve simultaneamente diventare più povera, vivere il mistero di Giovanni Battista (poiché Giovanni Battista deve ritornare alla fine dei tempi, rivestito dello spirito di Elia, per annunciare la Seconda Venuta di Cristo) e contemporaneamente deve vivere una fioritura primaverile.

-        Altrimenti non sarebbe mai in grado di accettare la Seconda Venuta di Cristo. Quanti cristiani, oggi, non riescono ad accettare il fatto che Cristo ritorni?[17]

 

Non è il momento di rinunziare, ma di procedere. Con gioia, con fiducia, nell’umiltà e povertà di spirito e nella totale dipendenza da Dio, nella gloriosa libertà di essere figli e figlie di Dio.

Ø      Come ha rilevato il Cardinal Suquia, Spagna, per quanto le cose oggi siano difficili, non dobbiamo dimenticare quanto lo fossero quando i cristiani non erano che una piccola minoranza perseguitata in mezzo a un impero pagano idolatra e immorale, e il segreto del loro successo.

 

MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 20:47

Osservando la prima evangelizzazione, con una sola occhiata possiamo vedere che nei primi secoli la Chiesa non aveva molte istituzioni, progetti pastorali e tradizioni intellettuali come oggi.

-        Nel mondo antico le difficoltà per la diffusione del cristianesimo non erano inferiori a quelle di oggi, né la fede cristiana era meno estranea alla cultura dominante nel mondo, cultura con una forte consapevolezza della propria superiorità e orgogliosa di sé.

-        E ciò nondimeno, è impossibile non meravigliarsi davanti alla grandiosa capacità missionaria della giovane Chiesa!

-        Quella capacità si appoggiava unicamente sulla sua appartenenza al Cristo risorto, sulla certezza di partecipare alla Sua eredità e alla novità morale – soprattutto, comunione e amoregenerate da questa appartenenza e da questa certezza, malgrado i peccati e le debolezze dei cristiani.

-        Per di più, quando i testi della Chiesa antica ci fanno conoscere l’atteggiamento con cui i cristiani consideravano le difficoltà esteriori della Chiesa, possiamo vedere che essi non le temevano, almeno in generale.

-        Erano simili a quelle subite dal loro Signore crocifisso, ed erano chiaramente proclamate nel Vangelo.

-        Il cristiano pensava piuttosto che tali difficoltà fossero occasione di purificazione e di crescita per la Chiesa.

-        L’unica cosa che temevano eracolui che può distruggere anima e corpo nell’inferno” (Mt 10,28). In altre parole,

-        neppure la stessa persecuzione pareva loro un male, ma appariva piuttosto una grazia particolare che permetteva loro di rendere testimonianza fino al punto in cui

-        Cristo rappresenta, per quanti Lo hanno conosciuto, un bene maggiore della stessa vita. Il solo, vero male, consiste nel separare se stessi dalla comunione e dalla grazia di Cristo.

-        Questa semplice riflessione è sufficiente a mettere davanti ai nostri occhi alcune differenze fondamentali tra la nostra mentalità individuale e quella della Chiesa antica.

-        Ricercare la sicurezza della fede o la possibilità di una proposta missionaria autentica il cui sostegno non proceda dalla stessa fede, ma da un’atmosfera culturale o sociale favorevole, o dall’aiuto alla Chiesa da parte dei poteri politici è, per lo meno, una confessione della debolezza della nostra fede e segno inequivocabile che la nuova evangelizzazione deve cominciare da noi.[18]

 

Se le circostanze sono difficili, possiamo essere noi la difficoltà maggiore.

Ø      Davvero possiamo avere bisogno di essere ri-evangelizzati noi per primi,

-        di scoprire la strabiliante buona novella della salvezza mediante la fede attraverso la grazia,

-        di appartenere unicamente al Cristo risorto e di condividere la Sua eredità, di essere sospinti dallo Spirito a proclamare Lui.

Le parole dette a questo proposito dal Cardinal Arinze, presidente del Consiglio Pontificio per il Dialogo Interreligioso, sono davvero appropriate:

 

In Europa sta aumentando il numero delle persone non battezzate. In alcuni paesi un numero crescente di genitori non fa battezzare i propri figli.

-        E molti immigrati ancora non credono in Cristo.

-        In Europa i cristiani non devono privare queste persone del “valore sublime di conoscere Cristo Gesù” (Fil 3,8).

-        È una vergogna che per timidezza, per timore, per rispetto umano o per un falso senso di cortesia e di libertà, i cristiani non propongano Cristo ai non cristiani.

-        È vero che dovremmo impegnarci nel dialogo interreligioso e nella collaborazione. Tale dialogo può promuovere la pace, la comprensione, la crescita reciproca e un impegno maggiore in risposta a Dio e alla collaborazione.

-        Ma ciò non può in alcun modo sostituire o opporsi alla proclamazione del pieno Vangelo di Gesù Cristo agli altri credenti, ai non credenti e agli indifferenti religiosi. …

-        I cristiani quindi non dovrebbero adagiarsi e diventare una borghesia ecclesiastica. Non dovrebbero accontentarsi di servire una piccola minoranza cattolica, di essere una diaspora che non cresce mai.

-        Dovrebbero lanciarsi al largo e gettare coraggiosamente le reti per una grossa pesca, invece di lamentarsi per non aver preso nulla in tutta la notte. Dovrebbero aiutare gli altri a spalancare le porte a Gesù Cristo che darà loro vita in abbondanza.[19]

 

Forse tuttavia, sono le parole di Giovanni Paolo II che riassumono meglio quanto abbiamo cercato di dire:

 

Gesù Cristo, il Testimone fedele, il Pastore dei pastori, è in mezzo a noi. … Con noi è lo Spirito del Signore che guida la Chiesa verso la pienezza della verità e che la rinnova con la parola rivelata in una nuova Pentecoste. …

-        Siate fedeli al vostro battesimo … ravvivate il grande dono che avete ricevuto, volgete il cuore e guardate al centro e all’origine, a Colui che è il fondamento di ogni felicità, la pienezza di ogni cosa!

-        Siate aperti a Cristo, accogliete lo Spirito, affinché in ogni comunità possa verificarsi una nuova Pentecoste!

-        Un’umanità nuova, gioiosa, sorgerà in mezzo a voi; tornerete a sperimentare la potenza salvifica del Signore e “ciò che vi ha detto il Signore” si adempirà.

-        Ciò che “vi ha detto il Signore”, è il Suo amore per voi, il Suo amore per ciascuno e ogni individuo, per tutte le vostre famiglie e per tutti i popoli

-        oggi il Signore sta passando. Vi sta chiamando. In questo momento di grazia, sta chiamando ancora una volta TE per nome, e sta rinnovando con te la Sua alleanza.

Che tu possa ascoltare la Sua voce e poter così conoscere la gioia vera e totale, ed entrare nella Sua pace (cf. Sal 94, 7-11).[20]

 

            E sia davvero così!



[1] Citato nel libro del Vescovo Paul Cordes, Charisms and New Evangelization (Middlegreen, Slough, U.K.: St. Paul Publications, 1992), p. 25.

[2] Peter Steinfeld, “Female Concept of God Is Shaking Protestants”, New Work Times, 14 maggio, 1994, p. 7.

[3] Cardinal Joseph Ratzinger, “Ratznger Speaks”, Catholic World Report, Gennaio 1994, p. 24).

[4] Robert D. Kaplan, “The Coming Anarchy”, Atlantic Monthly, febbraio 1994, pp. 44-76.

[5] Rick Joyner, “The Coming Catastrophe”, Morning Star, settembre 1993, p. 2.

[6] Zbigniew Brzezinski, Out of Control: Global Turmoil on the Eve of the Twenty-first Century, (New York, Macmillan, 1993).

[7] Peter Mullen, “Deeply Ingrained, Almost Instinctive, Imperatives: An Interview with Zbigniew Brzezinski”, Catholic World Report, agosto-settembre 1993, pp. 50-53.

[8] Chiara Lubich, “A Number of Theological-Spiritual Aspects for Deepening the Faith Today”, pubblicato nel bollettino del Consiglio Pontificio per I Laici del 1991-1992, Spectacle of Holiness for the World, p. 84.

[9] New Covenant, luglio 1975, p. 26.

[10] Arcivescovo Miloslav Vlk, “The Exchange of Gifts”, L’Osservatore Romano (ed. inglese). 27 aprile, 1994, p. 10.

[11] Etty Hillesum, An Interrupted Life (New York: Washington Square Press, Pocket Books, 1985), p. 219.

[12] Hans Urs von Balthasar, Theo-Drama, Vol. 3, The Dramatis Personae: The Person in Christ (San Francisco: Ignatius Press, 1992), pp. 37-38. Enfasi mia.

[13] William Arnold, “Pornography Industry Disrupted by Quake”, New York Times News Service, pubblicato in: Ann Arbor News, 25 gennaio 1994, p. A3.

[14] Francis Frangipane, “Ask of Me!”, River of Life Newsletter, Gennaio 1993, p. 3.

[15] Guido Horst, “The rincipal Force of Grace: An Interview with Cardinal Hans Hermann Groër”, 30 Days, n. 6 (1993): 64.

[16] Giovanni Paolo II, Enciclica Redemptoris Missio (Missione del Redentore), 3, 86.

[17] Marie Dominique Philippe, P.O., Follow The Lamb… (Laredo, Tex.: Congregation of St. John, 1991), pp. 179-80.

[18] Cardinal Angel Suquia, “The New Evangelization: Some Tasks and Risks of the Present”, Communio 2 (Inverno 1992): 1.

[19] Cardinal Francis Grinze, The Essence of Evangelization: The Supreme Value of Knowing Jesus Christ (Dublino: Veritas, 1990), 4.

[20] Papa Giovanni Paolo II, “Address to Bishops of Latin America”, l’Osservatore Romano (ed. inglese), 21 ottobre, 1992, p. 7, sez. 6.

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