CAPITOLO 10 La nascita della speranza

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MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 20:41

Chiesa e rinnovamento

CAPITOLO 10

La nascita della speranza

 

 

 

Talvolta la semplice delusione della vita e del lavoro provocano in noi la nascita di sentimenti di disperazione.

Ø      Non riuscire mai a cavarsela con le finanze. Un’altra riparazione all’auto in un momento inopportuno. Guai più gravi e delusioni più serie a causa di un bambino. Incatenati ad un matrimonio con pochi momenti belli e lontani tra loro. Intrappolati in un lavoro che “non va da nessuna parte”. Licenziati. Un’altra volta. Incapaci di trovare un lavoro. Un altro problema di salute. Isolamento. Solitudine. Invecchiamento, col corpo che si deteriora. Litigi. Incomprensioni. Rabbia. Depressione. La morte di un genitore. La morte di un amico. La morte di un figlio. La nostra morte.

Ma è ancor più di tutto questo. Uno spirito di disperazione pervade la stessa atmosfera in cui viviamo.

Ø      Con l’approssimarsi del ventesimo secolo, la vita di molti di noi è pervasa da un senso di disperazione. Un numero incredibile di persone vive una “vita di tranquilla disperazione”.

Ø      Con la distruzione della fede nella vita di milioni di persone, è morta anche la speranza e l’amore si è raffreddato.

Essere “del mondo” non significa soltanto tanta consunzione e lussuria; spesso significa anche disperazione e scoraggiamento.

Ø      La disperazione non ha guadagnato terreno solo nei paesi della terra lacerati dalla guerra e distrutti dalla carestia, ma anche nei nuovi paesi “liberi” dell’ex Unione Sovietica, come pure nelle città post-cristiane d’Europa e d’America.

-        La mancanza di amore sincero, di tenerezza e di rispetto, di fedeltà nelle relazioni umane ha portato ad un’amarezza, un cinismo e una disperazione che

-        hanno reso gran parte della vita umana una lotta per il denaro ed una futile ricerca di sesso senza amore, pieno di sospetto, di paura del tradimento e di malattia inguaribile.

Questa disperazione, che ha portato al cinismo e all’avvilimento nelle relazioni umane, si riflette nella musica che ascoltiamo; negli show televisivi e nei film che vediamo; nella violenza, negli stupri e nell’abuso dei bambini dei quali regolarmente leggiamo ogni giorno sui giornali.

 

Una poesia di W. H. Auden riesce a comunicare con efficacia questo senso di disperazione che pervade la nostra cultura:

 

Facce al bar

Si aggrappano al solito giorno;

Le luci non si devono mai spegnere,

la musica non deve mai smettere di suonare,

altrimenti sapremmo dove siamo,

perduti in un bosco infestato,

bambini che han paura del buio

che non sono mai stati felici né buoni![1]

 

 Milioni di persone si chiedono, talvolta in gemiti troppo profondi per essere espressi in parole: “C’è qualche speranza per me? Avrò mai successo nella vita? Troverò mai il vero amore o amerò mai davvero gli altri? Dopo tutta questa delusione, questo dolore e tragedia, potrà esserci davvero una qualche speranza che “alla fine tutto si risolva per il meglio”?

Ø      Certo girano false speranze e pie illusioni a sufficienza, e un male informato ottimismo.

Ø      Se riponiamo le nostre speranze nel denaro, nelle relazioni, nel prestigio, nelle tecniche che ci rendono autonomi o nella sicurezza terrena d’ogni tipo, alla fine siamo destinati alla delusione, spesso più presto che tardi.

Esiste una qualsiasi fondata speranza, che non dipenda da un tipo di personalità o dalle circostanze del mondo, realmente accessibile alla persona media, a voi e a me?

 

In mezzo a tutto ciò, qualunque cosa accada, per quante persone, per quanto tempo o per quanto apparentemente disperati possano apparire i problemi,

Ø      la notizia davvero bella è che c’è davvero speranza per te, una speranza nata e nutrita attraverso la fede in Gesù. Questa speranza non si basa su pii desideri né è ristretta ad alcuni tipi di personalità positive, è il risultato di tecniche psicologiche o di ambigui discorsi teologici.

Ø      Nasce solo quando noi, attraverso il battesimo e la fede, in unione con Gesù, arriviamo a sperimentare la nuova nascita. E una volta nata, la speranza può crescere, e crescere fino a raggiungere la completezza mentre si realizza ciò in cui abbiamo sperato:

è      Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella Sua grande misericordia noi siamo nati di nuovo per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, e per un’eredità che non si corrompe, non si contamina e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per una salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. In questa vi rallegrate” (1 Pt 1, 3-6).

 

Qui c’è davvero motivo di rallegrarsi. La speranza nata dalla fede in Cristo si basa sulle azioni e sulle parole reali e maestose di Gesù, dimostrate in modo straordinario nella Sua Risurrezione dai morti. Quando professiamo la nostra fede in Gesù, diventiamo eredi della promessa della nostra risurrezione gloriosa dai morti, che alla fine è la sola cosa che può rendere il tutto valido.

Ø      Talvolta le circostanze della nostra vita possono apparire del tutto schiaccianti, di solito perché non ci siamo mai resi conto o abbiamo dimenticato alcune delle circostanze più rilevanti della nostra vita.

Ø      E queste in realtà sono che Gesù ha offerto la Sua vita per noi; è risorto dai morti per noi; proprio ora sta preparando per noi una grande eredità in cielo, e sta intercedendo per noi in mezzo a tutte le circostanze della nostra vita.

Le preghiere di Gesù sono potenti ed efficaci. Se l’esito delle preghiere di Elia fu di far cessare per tre anni e mezzo le piogge su Israele, e se le preghiere di un giusto hanno effetti potenti, pensate a quanto sono potenti le preghiere che Gesù rivolge ora al Padre per noi!

Ø      Non solo Gesù ci ha mostrato la via verso la felicità eterna; Egli Stesso è quella via.

-        Non solo ci rivela la verità; Egli Stesso è quella verità.

-        Non solo è venuto a darci la vita e vita in grande abbondanza; Egli Stesso è quella vita.

-        Egli non solo è con noi ma è in noi e per noi.

-        Non solo è morto sulla croce affinché i nostri peccati e le nostre colpe potessero essere cancellati, ma è anche risorto dai morti, affinché tutte le nostre lacrime potessero essere asciugate, e ci ha inviato il Suo Spirito Santo affinché la nostra gioia fosse piena, ed Egli è con noi anche ora, qualunque cosa stiamo affrontando o sperimentando.

-        Non solo è venuto a portare la pace; Egli Stesso è la nostra pace.

-        Non solo ha fondato una Chiesa che di solito si incontra negli edifici, ma ha fondato una Chiesa che è lo stesso Suo Corpo, la Sua Sposa, una famiglia di fratelli e sorelle uniti per la Sua gloria.

 

Gesù è talmente potente, buono, amabile e sapiente che persino i nostri errori, i peccati e i fallimenti, e addirittura le catastrofi e le tragedie, possono da Lui essere usate per il nostro maggior bene.

Ø      Il sacrificio poderoso della Sua vita è potente per quello che ha aperto per noi. Proprio ora, attraverso il battesimo e la fede, Dio sta riversando nei nostri cuori il Suo amore e la Sua vita attraverso lo Spirito Santo. E questo è solo un acconto di ciò che sta preparando per noi in cielo quando lo raggiungeremo dove Egli è, al momento della nostra morte o per la Sua Seconda Venuta:

“Atteniamoci senza vacillare alla confessione della nostra speranza, perché Colui che ha promesso è fedele” (Eb 10, 23).

 

Tra fede, speranza e amore vi è un legame profondo. “Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, perché abbiamo sentito parlare della vostra fede in Cristo Gesù, e dell’amore che avete verso tutti i santi, in vista della speranza che vi attende nei cieli” (Col 1, 3-5).

Ø      Le fede può essere paragonata alle radici di una pianta, la speranza allo stelo e l’amore ai frutti:

è      Giustificati dunque per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo: Per Suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci troviamo e ci rallegriamo nella speranza di condividere la gloria di Dio. E non soltanto questo:

-        noi ci rallegriamo anche nelle sofferenze, ben sapendo che la sofferenza produce sopportazione,

-        la sopportazione produce carattere e il carattere produce la speranza.

E la speranza poi non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5, 1-5).

è      Noi, infatti, attraverso lo Spirito, per fede attendiamo la speranza della rettitudine. Poiché in Cristo Gesù non è la circoncisione che conta, ma la fede che opera attraverso l’amore” (Gal 5, 5-6).

 

In ultima analisi, la sola cosa che davvero importa nella vita è arrivare alla fede in Gesù, così la speranza potrà nascere e crescere, e quindi esprimersi nell’amore quotidiano.

Ø      Come ha detto Giovanni Paolo II: “La vita nuova esplosa nella Risurrezione è la sola speranza per il mondo.”[2]

 

La Speranza è per il Futuro (Ma Porta Gioia e Coraggio al Presente)

 

Una definizione teologica classica della speranza è: “una virtù soprannaturale mediante la quale confidiamo fermamente che Dio ci darà la vita eterna e i mezzi per ottenerla, perché Egli è fedele alle Sue promesse”.[3]

è      La speranza è sostanzialmente collegata al futuro. “Fissate ogni speranza in quella grazia che vi sarà data alla rivelazione di Gesù Cristo” (1 Pt 1, 13b).

            È la rassicurazione presente di qualcosa che ancora non è del tutto nostro, ma che lo sarà certamente se continueremo ad essere uniti a Gesù. Per un seguace di Gesù la speranza riguarda davvero il fatto che “tutto alla fine risulterà OK”, nonostante il dolore, la delusione e la tragedia di questa vita, avrà un esito talmente buono da includere la risurrezione dai morti per la vita e la gioia eterna. L’oggetto della nostra speranza, quindi, in ultima analisi è la risurrezione da morti:

è      Egli ci ha salvati … mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo, che Egli ha effuso abbondantemente su di noi per mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro, perché potessimo essere giustificati dalla Sua grazia e diventare eredi nella speranza della vita eterna. Questa parola è degna di fede” (Tito 3, 5-8).

 

Avete mai desiderato avere una zia o uno zio ricchi, o altri amici o parenti che vi nominassero nel testamento? Non sarebbe grandioso ricevere una simile eredità? Di sicuro! Ma che riceviamo o no un’eredità materiale in questa vita,

Ø      tutti noi che abbiamo riposto in Gesù la nostra fede, che siamo stati battezzati e uniti a Lui e che proseguiamo nella fede e nell’unione con Lui, siamo stati nominati nel testamento di Dio Padre coeredi con Cristo, e riceveremo un’eredità assolutamente favolosa.

Grandi esploratori come Ponce de León hanno speso molto tempo, fatica e denaro nella ricerca della “fonte della giovinezza”. 

Ø      Non l’ hanno trovata, ma questa è disponibile, e gratuita, per quanti ripongono in Gesù la loro fiducia!

Oggi si dedica uno sforzo enorme, tanto tempo e denaro, per cercare di ritardare la morte e prolungare la giovinezza, sia con i cosmetici che con la forma fisica, la dieta o la ricerca medica. Eppure sono stati fatti relativamente solo pochi progressi.

Ø      Tutti restiamo dei malati terminali, destinati alla morte. Quanto sarebbero disposti a pagare gli uomini per vivere per sempre? Mille euro? Un milione? Un miliardo? Tutto ciò che abbiamo? Che accadrebbe se solo un numero limitato di persone riuscissero ad ottenere il segreto della vita eterna? Quale competizione ci sarebbe per quel segreto!

Ora il segreto è rivelato; il costo è il pentimento e la fede in Gesù, e non vi è limite al numero di persone che si possono avvalere dell’offerta!

è       “Nell'ultimo giorno della festa, il grande giorno, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a Me e beva. Chi crede in Me, come dice la Scrittura, fumi di acqua viva sgorgheranno dal suo cuore". Questo Egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto quelli che credevano in Lui” (Gv 7, 37-39).

 

La Scrittura parla spesso dell’eredità che riceveranno quelli che in questa vita sono fedeli a Cristo “Ed ora vi affido al Signore e alla parola della Sua grazia che ha il potere di edificare e di darvi l'eredità assieme a tutti coloro che sono santificati” (Atti 20,32).

è      “Possiate essere rafforzandovi con ogni potere, secondo la Sua gloriosa potenza per poter sopportare tutto con pazienza e con gioia; ringraziando il Padre che ci ha messi in grado di partecipare all’eredità dei santi nella luce” (Col 1, 11-12).

è      Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini, sapendo che quale ricompensa riceverete dal Signore l'eredità. State servendo Cristo Signore” (Col 3, 23-24).

è      “Per questo Egli è mediatore di una nuova alleanza, affinché coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa, essendo ormai avvenuta la Sua morte che li redime dalle colpe commesse sotto la prima alleanza” (Eb 9, 15). 

è      “Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella Sua grande misericordia Egli ci ha dato una nuova nascita per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, e per un’eredità che non si corrompe, non si contamina e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per una salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. In questo vi rallegrate” (1 Pt 1, 3-6).

è      “Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando per aprir loro gli occhi, perché possano convertirsi dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ottenere il perdono dei peccati e un posto in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in Me” (Atti 26, 17-18).

è      Lo Spirito è garanzia della nostra eredità, fin quando ne otterremo il possesso, a lode della Sua gloria” (Ef 1,14).

è      “E poiché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Suo Figlio nei nostri cuori, che grida: “Abbà, Padre!” Quindi tramite Dio non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede(Gal 4, 6-7).

è      “Tutti voi infatti, in Cristo Gesù siete figli di Dio mediante la fede … E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa” (Gal 3, 26; 29).

è      “Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quali sono le ricchezze della Sua gloriosa eredità nei santi” (Ef 1,18).

 

Ma cos’è questa eredità? Niente meno che la vita eterna. Non solo una vita infinita, sebbene sia anche questo, ma vita di un ordine smisuratamente più elevato, di una gloria e splendore immensamente più grandi.

Ø      Simile alla vita nel corpo su questa terra e tuttavia gloriosamente rinnovata e trasformata. Oltre ogni più irrealizzabile sogno e speranza. Più grande di ogni possibile immaginazione.

Le parole usate dalla Scrittura per descrivere l’eredità che ci appartiene indicano solo la direzione di una gloria indescrivibile. Inalterabile. Imperitura. Incontaminata. Redenzione completa. Ricchezze di gloria.

Ø      Questo regno, questo tesoro, questa eredità è davvero come il tesoro sepolto nel campo, o la “perla di grande valore”, per la quale vale bene “vendere tutto” per poterla possedere.

           

Ma come entrare in un’eredità così grande?

Ø      Attraverso il pentimento e la fede: “Perché, sappiatelo bene, nessun uomo impuro, concupiscente (cioè un idolatra) - avrà qualsiasi eredità nel regno di Cristo e di Dio” (Ef 5,5).

è      “Del resto le opere della carne sono ben note: immoralità, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, ira, egoismo, dissensi, spirito di parte, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Circa queste cose vi avverto, come già vi avevo avvertiti in precedenza, che chi compie tali cose non erediterà il regno di Dio” (Gal 5,19-21).

Dobbiamo allontanarci dal peccato, orientarci verso Gesù e permetterGli di lavarci e renderci puliti. “Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte in Me" (Gv 13,8).

Ø       

Dobbiamo solo stare uniti a Gesù, nei tempi grassi e magri, buoni e cattivi, unendo la nostra sofferenza alla Sua, per esser certi di entrare in questa eredità pienamente magnifica:

è      “Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito di figli. Quando gridiamo: "Abbà, Padre!", è lo Spirito stesso che testimonia col nostro spirito che siamo figli di Dio.

è      E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio e coeredi con Cristo, purché partecipiamo alle Sue sofferenze per partecipare anche alla Sua gloria” (Rm 8, 14-17).

 

 

La Speranza ora ci dà la forza

 

In questa cultura con orientamenti nuovi, tutto quanto ha a che fare col futuro ha un’apparenza sospetta.

Ø      Una critica del cristianesimo è che il suo orientamento futuro distoglie la nostra attenzione da questo mondo. La verità tuttavia è che la nostra speranza futura a motivo di Cristo, libera un’energia, una gioia e una fiducia che portano una differenza enorme nel vivere la vita nel mondo, e nel viverla in abbondanza.

Ø      Ricordate i risultati di uno studio recente sul legame tra fede religiosa e salute mentale, considerato in un capitolo precedente?  I seguaci di “quell’antica religione”, bersaglio prediletto delle barzellette, possono ridere per ultimi: la fede dà loro un forte margine di salute mentale

 Un nuovo studio indica che sono molto più ottimisti dei seguaci delle religioni moderate o liberali.

è      “Sappiamo che le persone ottimiste sono meno vulnerabili alla depressione, e l’ottimismo è correlato a un maggior successo”, dice lo psicologo Sheena Sethi, dell’Università di Stanford.”[4]

I professionisti della salute mentale e molti medici parlano della differenza portata dalla speranza nella guarigione e nel benessere dei loro pazienti.

Ø      Quanto alla speranza, non la puoi fabbricare o contraffare. La speranza vera, ben fondata, nasce da una relazione con Colui che è in grado di salvarci dalla morte, Dio: “Avrai fiducia, perché c’è speranza; sarai protetto e riposerai sicuro“ (cf. Gb 11,18)

 

Ricordo una volta un viaggio in aereo, seduto accanto a un passeggero che poi risultò essere un ministro battista del sud. Cominciammo a parlare, e scoprii che

Ø      era padre di cinque figli e che assieme alla moglie e alla famiglia stavano per tornare in un paese dell’Africa dove lavoravano come missionari. All’epoca era difficile vivere in quel paese, che subiva le conseguenze dell’instabilità politica ed economica.

-        Gli chiesi se riteneva che quello fosse un luogo sicuro per portarci la famiglia, e la sua risposta mi è rimasta dentro fino ad oggi:

-         Per me e per la mia famiglia il posto più sicuro è quello dove Dio ci vuole, facendo la Sua volontà. Se vivessi nella città americana più sicura e non fosse volontà di Dio, metterei in grave pericolo la mia famiglia. La nostra sicurezza, il nostro unico posto più sicuro è fare la Sua volontà”: “Siate forti, e fatevi coraggio, tutti voi che attendete il Signore” (cf. Sal 31,24).

è      Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera” (Rm 12,12).
MARIOCAPALBO
00martedì 7 febbraio 2012 20:42
è      “Ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Is 40,31).

Che promessa strabiliante! Ed è vera! Quando speriamo nel Signore, la nostra forza sarà reintegrata e riusciremo non solo a sopportare le afflizioni, ma anche a trionfare in Cristo.

Ø      Tante volte nella mia vita ho sperimentato la realtà di questa affermazione, e sono profondamente grato a Dio per la forza che mi dona attraverso la fede e la speranza che ho in Lui.

-        Come marito e padre di sei figli, in un lavoro impegnativo, per me è davvero necessario dipendere ogni giorno da Cristo per ricevere la forza, il coraggio e la saggezza di perseverare nella via che Egli vuole io percorra.

-        Una speranza con basi solide è essenziale per procedere: “Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, per le notizie ricevute circa la vostra fede in Cristo Gesù, e l’amore che avete verso tutti i santi, a motivo della speranza che vi attende nei cieli” (Col 1, 3-5).

La speranza ci aiuta ad alzarci dal letto al mattino e a provare ancora. La speranza ci spinge a continuare a servire, ad amare, a perdonare, a pregare.

Ø      Quale gioia, quale piacere avere la speranza vera che deriva dalla nostra relazione con Dio; quanto è vivificante, quanta energia e libertà ci dona! Davvero: “Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe, chi spera nel Signore suo Dio” (Sal 145 [146],5).

Ø       

Quando viviamo riconciliati con Dio tramite Gesù Cristo, nella potenza dello Spirito Santo, alla fine niente potrà distruggerci: sia in morte che in vita siamo partecipi della vittoria finale e gloriosa del Cristo risorto.

Ø      Era questo il “segreto” della libertà dalla paura goduta da Paolo nella sua vita rischiosa. “È la mia ardente attesa e speranza che non mi dovrò vergognare di nulla; anzi con pieno coraggio, ora come sempre, Cristo sarà onorato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia” (Fil 1,20).

La speranza che abbiamo a motivo di Cristo e della nostra relazione con Lui ci dà il coraggio e la libertà di parlare e agire mentre siamo sollecitati dal Suo Spirito: “Forti di tale speranza, ci comportiamo con molto coraggio” (cf. 2 Cor 3,12).

 

Come cattolici, talvolta la nostra caratteristica è proprio la mancanza di audacia, di coraggio e fiducia quando arriviamo alla nostra relazione con Dio o a dover condividere con gli altri la buona novella.

Ø     Mentre alcuni fattori culturali possono essere pertinenti, a mio avviso il fattore principale è la fondamentale mancanza di chiarezza e di comprensione del fondamento della nostra posizione con Dio, delle fondamenta della salvezza.

Come ha rilevato Padre Avery Dulles, eminente teologo cattolico:

Ø      Troppi cattolici contemporanei pare non abbiano mai incontrato Cristo. Di Lui conoscono diverse cose dall’insegnamento della Chiesa, ma non hanno una familiarità personale diretta con Lui

-        La priorità più importante e più alta della Chiesa è proclamare a tutto il mondo la buona novella di Gesù Cristo come messaggio di gioia.”[5]

I cattolici devono semplicemente conoscere di più Cristo. Abbiamo bisogno di conoscere la grandezza del Suo amore, del Suo sacrificio per noi, quanto è stabile il Suo amore per noi, per poterci poi pentire, credere e permettere alla speranza apportatrice di libertà e di audacia di nascere e crescere nel nostro cuore.

Ø      Anche se, secondo la credenza cattolica, quando moriremo potrebbe esser necessaria una purificazione finale prima di vedere Dio faccia a faccia, c’è già motivo di grande gioia.

Ø      Giovanni Paolo II ha sottolineato questo importante, ma spesso trascurato, straordinario aspetto positivo della realtà del Purgatorio.

Si dovrebbe dimostrare un altro punto: il viaggio terreno della vita ha un termine che, se la persona lo raggiunge in amicizia con Dio, coincide col primo momento di beatitudine eterna.

Ø      Anche se in quel passaggio al cielo l’anima deve subire la purificazione dalle ultime impurità attraverso il Purgatorio, è già piena di luce, di certezza e di gioia, perché la persona sa di appartenere per sempre a Dio.”[6]

Mentre oggi nel mondo molti sono senza speranza, e il numero pare in aumento se, come indicatore, consideriamo la crescita sorprendente dei suicidi tra i giovani, vi sono anche

Ø      molti che si aggrappano disperatamente a false speranze. È possibile “sperare” in modo del tutto infondato.

 

La Speranza Infondata

 

L’unico fondamento solido di speranza che l’uomo possa mai avere è se si è gettato nella misericordia di Gesù Cristo ed è diventato erede del futuro glorioso di Gesù e di quanti sono uniti a Lui.

Ø      Sperare in chiunque altro o in qualunque altra cosa significa assicurarsi un futuro di amara delusione: “La speranza del giusto finisce nella gioia, ma le attese del perverso sfociano nel nulla” (cf. Prv 10,28).

è      Con la morte dell'empio perisce la sua speranza, e le attese dei malvagi non approdano a nulla” (Prv 11,7).

è      “Tali sono i sentieri di chi dimentica Dio, la speranza dell'empio perisce” (Gb 8,13). –

è      “Allora saranno sconcertati e confusi a causa dell'Etiopia, loro speranza, e dell'Egitto, di cui si vantavano” (Is 20,5).

è      “Non confidate nell’estorsione, non riponete false speranze nella rapina; anche se aumentano le ricchezze, non attaccate ad esse il cuore.(Sal 61 (62), 11 – Ing. 62,10).

 

La storia di Israele è la storia di un popolo che tante e tante volte e ha riposto la propria fiducia in qualcuno o qualcosa diverso da Dio Stesso, sperimentandone alla fine le amare conseguenze.

Ø      Che si trattasse apparentemente di una scaltra alleanza con paesi vicini o un fare affidamento sulla propria forza o ricchezza, ripetutamente scoprirono che tutti i loro benefici provenivano da Dio e da Lui solo, e che

Ø      la loro unica speranza consisteva nel confidare in Dio e obbedirGli.

Anche Gesù avvertì i Suoi discepoli dello stesso pericolo: “Non cercate perciò che cosa mangerete e berrete, e non state con l'animo in ansia. Poiché tutte le nazioni del mondo cercano queste cose[7]; e il Padre vostro sa che ne avete bisogno.Cercate piuttosto il regno di Dio, e queste cose vi saranno date in aggiunta” (cf. Lc 12, 29-31).

 

La Speranza Con Fondamenta Solide É Nel Signore e Nella Sua Parola

 

è      “Allora tu saprai che Io sono il Signore, e che non saranno delusi quanti sperano in Me" (Is 49,23).

è      Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia” (Ger 17,7).

è      “Ora, che attendo, Signore? In Te la mia speranza” (Sal 38 (39), 8 – ing. 39,7).

è      Sei Tu, Signore, la mia speranza, la mia fiducia fin dalla mia giovinezza” (Sal 70 (71), 5 – ing. 71,5).

è      “Ricorda la promessa fatta al Tuo servo, con la quale mi hai dato speranza” (Sal 118 (119), 49 – ing. 119,49).

è      La vostra fede e la vostra speranza sono in Dio” (1 Pt 1,21b).

 

Infine, Cristo Stesso è la nostra speranza, e la cosa più sorprendente di tutte Cristo in noi, nostra speranza di gloria:

è      Paolo, apostolo di Cristo Gesù, per comando di Dio nostro Salvatore e di Cristo Gesù nostra speranza” (1 Tm 1,1).

è      “Ad essi Dio volle far conoscere quanto sono grandi tra i pagani le ricchezza della gloria di questo mistero, che è Cristo in voi, speranza di gloria” (cf. Col. 1,27). 

O, come si è espresso Giuliano di Norvegia, la vera speranza è in Dio “amore infinito”.[8]

 

Come Può Nascere e Crescere la Speranza?

 

Nello stesso modo in cui nasce e cresce la fede.

è      Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato». Ora, come potranno invocarLo senza aver prima creduto in Lui? E come potranno credere in Lui, senza averne mai sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come Lo annunzieranno gli uomini, senza essere prima inviati? Come sta scritto: 'Quanto son belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio!’ …. La fede viene dunque da quello che si ascolta, e ciò che si ascolta proviene dal predicare Cristo” (Rm 10, 13-17).

è      Ora, tutto ciò che è stato scritto nel passato, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e dell’incoraggiamento che ci vengono dalle Scritture noi potessimo avere speranza” (Rm 15,4).

 

La fede viene dall’ascolto, e anche la speranza. Ascoltare la Parola di Dio e le stupende promesse e azioni di Cristo fa crescere la nostra fede e la nostra speranza.

Ø      Conoscere di più Cristo e la Sua Parola ci aiuta a credere sempre di più.

-        Preghiera.

-        Leggere la Scrittura.

-        Un contatto regolare con altri che credono e sperano in Lui.

-        L’Eucaristia.

-        Le letture spirituali.

-        Una musica piena di fede e di speranza.

-        Il contatto con Cristo e con la Sua Parola, il Suo Spirito, il Suo Corpo, il Suo popolo e i Suoi doni ci aiutano a crescere nella fede e nella speranza.

La speranza viene da Dio. Cercare Dio, avere sete di Lui, andare dove possiamo avere un contatto con Lui, fare quanto ci porterà più vicini. Cercare innanzitutto Lui e il Suo Regno: “Solo Dio attende in silenzio l'anima mia, da Lui solo la mia speranza” (Sal 61 (62), 6 - ing. 62,5).

è      Di questa speranza voi avete già udito l'annunzio dalla parola di verità del vangelo, il quale è giunto a voi, come pure in tutto il mondo, portando frutto e sviluppandosi; così anche in mezzo a voi” (Col 1, 5-6)

è      Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l' ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte allo straordinario valore della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per amor Suo ho subito la perdita di ogni cosa, e le considero come spazzatura, al fine di poter guadagnare Cristo e di essere trovato in Lui, non con una mia rettitudine fondata dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la rettitudine che deriva da Dio, che dipende dalla fede. E questo perché io possa conoscere Lui, la potenza della Sua risurrezione, e perché io possa condividere le Sue sofferenze, diventando simile a Lui nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti.

Ø       

Non però che io abbia già ottenuto questo o che io sia già perfetto; solo mi sforzo di possederlo, perché Gesù Cristo mi ha fatto Suo. Fratelli, io non ritengo ancora essere arrivato a possederlo; questo soltanto faccio: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la meta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù. Quanti dunque siamo maturi, dobbiamo avere questi sentimenti; se in qualche cosa pensate diversamente, Dio vi rivelerà anche questo. Restiamo solo fedeli a ciò che abbiamo raggiunto” (Fil 3, 7-16).

è      Più ci doniamo a Lui, più ci rendiamo conto che è Lui il nostro tesoro, più Lo cerchiamo notte e giorno, più Egli potrà darSi a noi. E più cresceranno in noi quella fede, speranza e amore che produrranno sicurezza, fiducia, gioia, pace e libertà.

La mia preghiera per voi, e per tutti noi, è la stessa di Paolo:

 

Noi rendiamo continuamente grazie a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, nelle nostre preghiere per voi, per le notizie ricevute circa la vostra fede in Cristo Gesù, e l’amore che avete verso tutti i santi, in vista della speranza che vi attende nei cieli” (Col 1, 3-4).

è      “Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché per la potenza dello Spirito Santo abbondiate nella speranza” (Rm 15,13).

è      Che il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di Lui.

Possa Egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente affinché possiate sapere a quale speranza vi ha chiamati, quali sono le ricchezze della Sua gloriosa eredità nei santi, e qual è la straordinaria grandezza della Sua potenza verso noi che crediamo” (Ef 1, 17-19).

            Possa essere davvero così!



[1]Settembre 1939”. Ne: The English Auden: Poems, Essays and Dramatic Writings, ed. Edward Mendelson (New York: Random House, 1977).

[2] Papa Giovanni Paolo II, “Jesus’ New Life Is the World’s Only Hope”, L’Osservatore Romano (ed inglese), 25 agosto, 1993, p. 5.

[3] James F. McElhone, C.S.C., Particula Examen (Harrison, N. Y. : Roman Catholic Books, 1952) p. 149.

[4] “Strict Religious Faith Lifts Mind as Well as Spirit”, USA Today, 2 agosto, 1993, p. D1.

[5] P. Avery Dulles, S.J., John Paul II and the New Evangelization (New York: Fordham University, 1992), pp. 16-17).

[6] Giovanni Paolo II, “Spirit: Pledge of Escathlogical Hope”, L’Osservatore Romano ed inglese), 8 luglio, 1991, p. 11.

[7]Poiché tutte le nazioni del mondo cercano queste cose” – questa frase manca nella traduzione C.E.I.

[8] Giuliano di Norvegia, Showings, cap. 47.

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