Aprile con Beata Madre Teresa

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MARIOCAPALBO
00lunedì 6 aprile 2015 12:31

QUARTO MESE

1. Se, giorno dopo giorno, ci dedichiamo al perfetto adempimento dei nostri doveri spirituali, Egli ci farà entrare gradualmente in una intimità più profonda per cui, anche fuori dal tempo dedicato alla preghiera, non troveremo difficoltà nel rimanere consapevoli della sua presenza divina. D'altro canto, l'abitudine diligente alla presenza di Dio, mediante fervorose elevazioni della propria anima a Lui durante le nostre occupazioni e i nostri momenti ricreativi, sarà ricompensata con grazie più abbondanti. Dobbiamo sforzarci di vivere soli con Gesù nel santuario interiore del nostro cuore.

2. Se aneliamo coscienziosamente alla santità, dopo aver pregato dovrà entrare in noi un sentimento di autorinuncia. La forma più elementare di rinuncia di sé è il controllo sopra i nostri sensi. Dobbiamo praticare la mortificazione interiore e le penitenze corporali. Quanto siamo generosi con Dio nelle nostre mortificazioni?

3. Lo scopo di fare un ritiro è quello di progredire nella conoscenza e nell'amore di Dio, di purificare noi stessi, di riformare e trasformare la nostra vita secondo la vita del nostro modello, Gesù Cristo. Questo sarà un momento di maggior silenzio, di preghiera più questa intensa fiducia con le parole: « Per questo vi dico, tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di riceverlo e vi sarà accordato » (Mc. Il, 24).
Perciò l'apostolo Pietro ci comanda anche di gettare sul Signore tutte le preoccupazioni ed egli provvederà per noi. E perché Dio non dovrebbe preoccuparsi di noi, dal momento che ci ha mandato il Figlio e con Lui tutto il resto? Sant'Agostino dice: «Come potete dubitare che Dio non vi dia cose buone dal momento che si è degnato per voi in Cristo di caricarsi del male dell'umanità?».

4.Questo deve suscitare in noi la fiducia nella Prov­videnza di Dio che protegge anche i fiori e gli uccelli.Certamente, se Dio nutre i piccoli dei corvi che stril­lano, se nutre gli uccelli che né seminano, né mietono, né accumulano nei granai, se veste i fiori del campo così splendidamente, quanto più si prenderà cura de­gli uomini che egli ha fatto a sua immagine e somi­glianza e ha adottato come figli, se soltanto noi agia­mo in conseguenza, osserviamo cioè i suoi comanda­menti e manteniamo sempre una confidenza filiale con Lui.

5.La conoscenza vi farà forti come la morte. Amate Gesù con generosità. Amatelo con confidenza, senza guardarvi mai indietro e senza paura.Donatevi a Ge­sù interamente... ed egli si servirà di voi per fare grandi cose a patto che crediate molto di più nel suo amore che nella vostra debolezza. Credete in Lui... abbiate confidenza in Lui con una fiducia cieca e assoluta, poiché è Gesù. Convincetevi che Gesù soltanto è la vita e che la santità non è altro che Gesù stesso che vive interiormente in voi con la sua grazia. Se avrete questo atteggiamento, E gli agirà liberamente con voi. Donatevi a lui con costanza, conformandovi in tutte le cose alla sua santa volontà che vi viene fatta conoscere attraverso il vostro superiore.

6.Amate Gesù con tutto il cuore. Servite Gesù con gioia e spirito lieto, mettendo da parte e dimenticando tutto ciò che vi angoscia e vi preoccupa.Per essere in grado di fare tutto questo, pregate con diligenza, come bambini, con un desiderio sincero di amare molto e far amare quell'amore che non è amato.

7.Confidate nel buon Dio che ci ama, che si preoc­cupa per noi, che vede tutto, che conosce tutto, che può fare ogni cosa per il mio bene e per quello di tutte le anime.Gesù mi chiede una cosa sola: che io mi ap­poggi a Lui; che in Lui soltanto ponga tutta la mia fi­ducia, che mi abbandoni a Lui senza riserve. Mi oc­corre mettere da parte tutti i miei desideri nello sforzo di tendere alla perfezione. Anche quando tutto va ma­le e mi sento come una navicella senza bussola, devo donarmi completamente a Lui.
8.Non devo cercare di controllare i movimenti di Dio; non devo contare le tappe del viaggio che Egli mi fa fare.Non devo esigere una percezione chiara dei miei progressi lungo il cammino, né volere conoscere con esattezza a che punto mi trovo sulla via della san­tità. Devo semplicemente chiedergli di farmi santo, anzi devo lasciare a Lui la scelta di quella santità stessa e ancor più la scelta dei mezzi che conducono ad essa.

9.Sono convinto dell'amore di Cristo per me? e del mio per Lui?Questa convinzione è come la luce del sole che fa scorrere la linfa della vita e fiorire le gem­me della santità. Questa convinzione è la roccia sulla quale è costruita la santità. Che dobbiamo fare per far nostra tale convinzione? Dobbiamo conoscere Ge­sù, amare Gesù, servire Gesù. Lo possiamo conoscere attraverso la preghiera, la meditazione e gli esercizi spirituali. Lo possiamo amare attraverso la santa Messa e i sacramenti e attraverso 1 intima unione del­l'amore.

10.Che cos'è la nostra vita spirituale? Un'unione d'amore con Gesù, in cui il divino e l'umano si identi­ficano completamente l'uno nell'altro.Tutto quello che Gesù mi chiede è di donarmi a lui in tutta la mia povertà e il mio niente.

11.« Sarò santo » significa: mi spoglierò di tutto ciò che non è Dio.Spoglierò il mio cuore e lo vuoterò di tutte le cose create; vivrò nella povertà e nel distacco. Rinunce­rò alla mia volontà, alle mie inclinazioni, ai miei sogni e alle mie fantasie e farò di me uno schiavo volontario della volontà di Dio. Sì, figli miei, questo è quanto pre­go ogni giorno - per ciascuno - che tutti noi si possa diventare liberi schiavi della volontà di Dio.

12. Questo deve suscitare in noi la fiducia nella Provvidenza di Dio che protegge anche i fiori e gli uccelli. Certamente, se Dio nutre i piccoli dei corvi che strillano, se nutre gli uccelli che né seminano, né mietono, né accumulano nei granai, se veste i fiori del campo così splendidamente, quanto più si prenderà cura degli uomini che egli ha fatto a sua immagine e somiglianza e ha adottato come figli, se soltanto noi agiamo in conseguenza, osserviamo cioè i suoi comandamenti e manteniamo sempre una confidenza filiale con Lui.

13. La conoscenza vi farà forti come la morte. Amate Gesù con generosità. Amatelo con confidenza, senza guardarvi mai indietro e senza paura. Donatevi a Gesù interamente... ed egli si servirà di voi per fare grandi cose a patto che crediate molto di più nel suo amore che nella vostra debolezza. Credete in Lui... abbiate confidenza in Lui con una fiducia cieca e assoluta, poiché è Gesù. Convincetevi che Gesù soltanto è la vita e che la santità non è altro che Gesù stesso che vive interiormente in voi con la sua grazia. Se avrete questo atteggiamento, E gli agirà liberamente con voi. Donatevi a lui con costanza, conformandovi in tutte le cose alla sua santa volontà che vi viene fatta conoscere attraverso il vostro superiore.

14. Amate Gesù con tutto il cuore. Servite Gesù con gioia e spirito lieto, mettendo da parte e dimenticando tutto ciò che vi angoscia e vi preoccupa. Per essere in grado di fare tutto questo, pregate con diligenza, come bambini, con un desiderio sincero di amare molto e far amare quell'amore che non è amato.

15. Confidate nel buon Dio che ci ama, che si preoccupa per noi, che vede tutto, che conosce tutto, che può fare ogni cosa per il mio bene e per quello di tutte le anime. Gesù mi chiede una cosa sola: che io mi appoggi a Lui; che in Lui soltanto ponga tutta la mia fiducia, che mi abbandoni a Lui senza riserve. Mi occorre mettere da parte tutti i miei desideri nello sforzo di tendere alla perfezione. Anche quando tutto va male e mi sento come una navicella senza bussola, devo donarmi completamente a Lui.

16. Non devo cercare di controllare i movimenti di Dio; non devo contare le tappe del viaggio che Egli mi fa fare. Non devo esigere una percezione chiara dei miei progressi lungo il cammino, né volere conoscere con esattezza a che punto mi trovo sulla via della santità. Devo semplicemente chiedergli di farmi santo, anzi devo lasciare a Lui la scelta di quella santità stessa e ancor più la scelta dei mezzi che conducono ad essa.

17. Sono convinto dell'amore di Cristo per me? e del mio per Lui? Questa convinzione è come la luce del sole che fa scorrere la linfa della vita e fiorire le gemme della santità. Questa convinzione è la roccia sulla quale è costruita la santità. Che dobbiamo fare per far nostra tale convinzione? Dobbiamo conoscere Gesù, amare Gesù, servire Gesù. Lo possiamo conoscere attraverso la preghiera, la meditazione e gli esercizi spirituali. Lo possiamo amare attraverso la santa Messa e i sacramenti e attraverso 1 intima unione dell'amore.

18. Che cos'è la nostra vita spirituale? Un'unione d'amore con Gesù, in cui il divino e l'umano si identificano completamente l'uno nell'altro. Tutto quello che Gesù mi chiede è di donarmi a lui in tutta la mia povertà e il mio niente.

19. « Sarò santo » significa: mi spoglierò di tutto ciò che non è Dio. Spoglierò il mio cuore e lo vuoterò di tutte le cose create; vivrò nella povertà e nel distacco. Rinuncerò alla mia volontà, alle mie inclinazioni, ai miei sogni e alle mie fantasie e farò di me uno schiavo volontario della volontà di Dio. Sì, figli miei, questo è quanto prego ogni giorno - per ciascuno - che tutti noi si possa diventare liberi schiavi della volontà di Dio.

20. Oggi la Chiesa di Dio ha bisogno di santi. Ciò esige un grande senso di responsabilità in noi Sorelle, per combattere contro il nostro ego e il nostro attaccamento alle comodità che ci portano a scegliere una mediocrità comoda e insignificante. Dobbiamo sentirci obbligate a metterci con la nostra vita in competizione con Cristo; dobbiamo sentirci obbligate a essere guerrieri in san, poiché la Chiesa ha bisogno di gente battagliera, oggi. Il nostro grido di guerra deve essere «Combattere... e non fuggire, tenendo i piedi saldi sulla terra ».

21. Ogni giorno dovremmo rinnovare questa risoluzione a crescere nel fervore, come se fosse il primo giorno della nostra conversione, dicendo: « Aiutami, Signore Iddio, nel mio buon proposito e nel tuo santo servizio e concedimi la grazia, oggi stesso, davvero e sinceramente di voler ricominciare, poiché quanto ho fatto sino ad oggi è nulla ». Questo è lo spirito col quale dovremmo iniziare il nostro giorno di revisione mensile.

22. Il nostro ideale non deve essere altro che Gesù. Dobbiamo pensare come pensa Lui, amare come Lui ama, desiderare come Lui desidera; dobbiamo permettergli di usarci totalmente. E bello vedere l'umiltà di Cristo: « Che pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua eguaglianza con Dio, ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo; divenendo simile agli uomini, apparso in forma umana...» (Fu. 2, 6- 8).

23. L'umiltà di Gesù si può constatarla nella mangiatoia, nell'esilio in Egitto, nella vita nascosta, nella difficoltà a farsi capire dalla gente, nel sottomettersi all'odio dei suoi persecutori, in tutta la tremenda sofferenza della sua Passione e morte, e ora, nel permanente stato di umiltà nel tabernacolo, dove si è ridotto a una minuscola particola di pane che il sacerdote può tenere con due dita. Più vuotiamo noi stessi, più spazio diamo a Dio, perché ci colmi di sé.

24. Non mettiamo orgoglio o vanità nel nostro operare. Il nostro lavoro è opera di Dio; i poveri sono i poveri di Dio. Lavorate per Gesù e Gesù lavorerà con voi. Più dimenticate voi stessi, più Gesù penserà a voi. Più vi distaccate da voi stessi, più Gesù sarà attaccato a voi. Ponetevi completamente sotto l'influenza di Gesù cosicché nella vostra mente pensiate i suoi pensieri, compiate le sue opere per mezzo delle vostre mani... Sarete capaci di tutto con Lui che vi dà forza.

25. La Chiesa ha bisogno di « rinnovamento ». Rinnovamento non significa mutare alcune abitudini o alcune preghiere. Rinnovamento è fedeltà allo spirito delle costituzioni, uno spirito che ricerca la santità mediante una vita povera e umile, mediante l'esercizio di una carità sincera e paziente, mediante il sacrificio spontaneo e la generosità del cuore e che trova la sua espressione nella purezza e nell'innocenza.

26. Nelle nostre meditazioni dovremmo sempre chiedere a Gesù: « Fammi divenire santo come lo è il tuo stesso cuore, mite e umile ». « Imparate da me », Egli insiste. Dobbiamo dirlo nello spirito con cui lo intendeva Gesù. Ora lo conosciamo meglio attraverso le lezioni e le meditazioni sul Vangelo, ma lo abbiamo capito nella sua umiltà? Ci ha affascinato la sua umiltà? Ci attrae?

27. La conoscenza di noi stessi, ossia del bene che c'è in noi come pure del male, deve essere chiara. Ciascuno di noi ha dentro di sé tanto bene e tanto male.

28. « Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose...» (Mi. 13, 45). Sì, abbiamo promesso grandi cose ma cose ben più grandi ci sono state promesse. Siate fedeli a Cristo e pregate per ottenere la perseveranza. Ricordate di dire a voi stessi: « Sono stato creato per cose più grandi ». Non scendete mai al di sotto dell'ideale propostovi. Fate in modo che nulla vi soddisfi all'infuori di Dio.

29. Ringraziamo Dio per tutto l'amore che ha per noi, che ci dimostra in tante occasioni e in tanti modi. In cambio, come atto di gratitudine e di adorazione, siate determinati nel farvi santi, perché egli è santo. Ogni volta che Gesù ha voluto provare il suo amore per noi, è stato rifiutato dall'umanità. Prima della sua nascita, i suoi genitori avevano chiesto un luogo dove rifugiarsi e non lo trovarono.

30. Gesù viene in ciascuna delle nostre vite come pane di vita... per farsi mangiare, per farsi consumare da noi. Ecco come ci ama. Inoltre Gesù entra nella vita umana come colui che ha fame: l'altro! Colui che spera di essere sfamato con il pane della nostra vita, con i nostri cuori che amano e con le nostre mani che servono. Amando e servendo dimostriamo di essere stati creati a somiglianza di Dio, poiché Dio è amore e quando amiamo siamo simili a Dio. Questo è quanto intendeva dire Gesù quando diceva: « Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli ».

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