ARI VATANEN

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MARIOCAPALBO
00giovedì 17 ottobre 2013 11:49
Diretto verso la meta.
ARI VATANENPDFStampaE-mail
 
  

Diretto verso la meta. 

Ari VatanenAri Vatanen è nato in Finlandia. Fin da ragazzo scoprì la sua passione per l'automobilismo. 
A 23 anni nel 1975, rivelò il suo talento in una gara in Gran Bretagna. 
Ha partecipato a gare di Rally con le Peugeot,CitroenSubaru e Mitsubishi. 
Ari è stato tra i piloti più famosi a livello internazionale: nel 1981 è diventato campione del mondo, ha vinto dieci gare del Campionato Mondiale, il Rally di Montecarlo, quattro volte laParigi-Dakar e due volte la Hongkong-Pechino
Lui stesso racconta: 
"Uno dei momenti più belli della mia carriera è stata la vittoria al Rally di Montecarlo, vinsi nonostante una penalizzazione di 8 minuti. 
Ma ho avuti anche dei periodi molto difficili. Credo che nei momenti difficili si imparino le lezioni più importanti: dapprima ci si ribella e si pongono delle domande, ma alla fine, a volte anche dopo anni, ci si rende conto che Dio aveva tutto sotto controllo; ci si rende conto che tutto quello che è successo era giusto, anche se non si riesce a spiegarselo. 
Il famoso e grave incidente in Argentina nel 1985 mi allontanò dalle gare per 18 mesi. 
E' stata dura. Quando cominciai a rimettermi in piedi fisicamente, sprofondai in una grave depressione, ma attraverso quelle esperienze penso di essere diventato una persona migliore: meno critica, più tollerante, più ricettiva e con una prospettiva più ampia delle cose. 
Da mio padre ho imparato a vivere la mia fede cristiana in modo libero e spontaneo; non i nostri sentimenti o la nostra religiosità sono rilevanti, bensì ciò che accadde 2.000 anni fa sul Golgota; la morte e la resurrezione di Gesù Cristo sono l'unica cosa a cui si dovrebbe far riferimento. 
Questi avvenimenti hanno una loro validità indipendentemente dalle nostre esperienze. 
La cosa più esaltante del Cristianesimo è che noi possiamo arrivare a Dio così come siamo, che ogni essere umano viene riconosciuto nella sua unicità. 
Sebbene nessuno di noi sia un santo, ognuno può parlare con Dio pregando: "Signore, accettami così come sono". 
E Lui lo fa, senza tener conto di quello che abbiamo fatto. 
Solo Gesù è santo; noi falliamo spesso, e dipendiamo ogni giorno dalla sua misericordia e dal suo perdono e possiamo chiedergli in qualsiasi momento: "Gesù Figlio di Dio, perdonami!". 
L'apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani 3:23-24 scrive (parafrasato): "Perché in questo gli uomini sono uguali: tutti sono peccatori e non sono in grado di mostrare niente che possa piacere a Dio. Ma ciò che nessuno può meritarsi, nella Sua bontà, Dio lo regala: Egli ci accetta, perché Gesù Cristo ci ha redento"". 

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