6 Verso la soluzione

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MARIOCAPALBO
00lunedì 26 marzo 2012 20:29

6

 

Verso la soluzione

 

 

Vorrei selezionare tre elementi che ritengo debbano essere le basi di un rinnovamento cristiano autentico. Si potrebbe scrivere un libro per ciascuno di essi.

 

1.    Predicare il Vangelo

           

       Come spero risulti già chiaro da quanto è stato detto in precedenza, oggi in vasti settori della Chiesa vi è la necessità di porre di nuovo le fondamenta essenziali e basilari della vita cristiana. Quelle fondamenta sono state corrose, indebolite, e in alcuni casi persino sostituite da un contro-fondamento o da una nuova ideologia di umanesimo secolare. Spero anche di aver esposto chiaramente che il punto di partenza sta nel messaggio centrale del vangelo (cioè il messaggio relativo al pentimento, alla fede, al battesimo e al dono dello Spirito Santo), e su questo messaggio dovremo continuare a basarci e a predicare finché dura il mondo. Le fondamenta corrono sempre il rischio di spostarsi, di indebolirsi, e il punto chiave per la salute del popolo cristiano sta nella continua predicazione del vangelo.

 

2.    Nella potenza dello Spirito

 

       La "teologia giusta" (per quanto io abbia accentuato con forza l'importanza di conoscere chiaramente la verità del messaggio evangelico alla luce della crisi di verità che c'è oggi nella Chiesa) non può bastare. Gran parte della predicazione e dell'insegnamento che si fanno oggi nella Chiesa cattolica non portano alcun frutto, sono un qualcosa di vuoto che non cambia la vita a nessuno. Solo l'azione, cioè l'intervento di Dio nella predicazione e nell'insegnamento fatto dall'uomo (l'opera, cioè, dello Spirito Santo) può produrre dei cambiamenti nel cuore della gente. Gli uomini e donne che predicano e insegnano devono necessariamente essere battezzati nello Spirito, essere corredati di doni dello Spirito, ricevere da Dio la chiamata e i doni spirituali per quel ministero e vivere una vita di preghiera regolare e profonda. E' un ministero spirituale, non quindi un ministero che può portare frutto se proviene solo dalla volontà umana, dalla mente o dalle emozioni dell'uomo. Sono tante le parole di Gesù che operano un taglio trasversale nella nostra vita e provocano una rivalutazione fondamentale della validità di ciò che stiamo facendo. E le sue parole sullo Spirito non fanno eccezione.

 

"Quel che nasce dalla carne è carne, quel che nasce dallo Spirito è Spirito" (Gv 3,6).

 

É lo Spirito che dà la vita; la carne non serve a nulla.

Le parole che vi ho detto sono spirito e vita" (Gv 6,63).

 

Quelli infatti che vivono nella carne pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. La tendenza della carne è verso la morte, mentre quella dello Spirito è verso la vita e la pace. Le tendenze della carne sono in rivolta contro Dio; non si assoggettano alla legge di Dio, e neanche lo potrebbero.

 

Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. Voi però non vivete nella carne; vivete nello Spirito, poiché lo Spirito di Dio vive in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene. Se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito vive a causa della giustificazione. E se lo Spirito di Colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Gesù dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del Suo Spirito che abita in voi" (cf. Rm 8, 5-11).

 

"Anch'io, fratelli, quando sono venuto tra voi a proclamare la testimonianza di Dio, non l'ho fatto con una particolare eloquenza basata sulla "sapienza" umana. No, perché avevo determinato che mentre ero tra voi non avrei parlato di altro che di Gesù Cristo, e lui crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza, e con molto timore e trepidazione. La mia predicazione e il mio messaggio non avevano nulla della forza persuasiva delle "sagge" argomentazioni, ma il potere di convinzione dello Spirito. Così la vostra fede non è fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio."

 

"C'è una certa sapienza di cui parliamo tra coloro che sono spiritualmente maturi. Ma non è una sapienza di questo mondo; né dei dominatori di questo mondo, che sono votati alla distruzione. Parliamo della sapienza di Dio: una sapienza misteriosa, che è rimasta nascosta. Dio l'ha progettata da prima dei tempi per la Sua gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha conosciuto questo mistero: se lo avessero conosciuto, non avrebbero mai crocifisso il Signore della gloria.

 

Della sua saggezza sta scritto:

 

'Quello che occhio non vide, e orecchio non udì, né mai l'uomo ha immaginato,

Dio lo ha preparato per coloro che lo amano.'

 

Dio tuttavia ci ha rivelato la Sua saggezza per mezzo dello Spirito. Lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce l'intimità dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Allo stesso modo, nessuno conosce cosa si trova nelle profondità di Dio se non lo Spirito di Dio. Lo Spirito che abbiamo ricevuto non è quello del mondo, ma è lo Spirito di Dio, che ci aiuta a riconoscere i doni che Dio ci  ha dato. Ne parliamo non con parole suggerite dalla sapienza umana, ma con parole insegnate dallo Spirito, interpretando così le cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale tuttavia non accetta ciò che viene insegnato dallo Spirito di Dio. Gli sembra un'assurdità. Egli non può arrivare a comprendere tali insegnamenti, perché debbono essere capiti in modo spirituale. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, sebbene egli stesso non possa essere giudicato da nessuno. Infatti: 'Chi conosce la mente di Dio in modo da dargli istruzioni?' Ma noi abbiamo la mente di  Cristo" (1 Cor 2, 1-16).

 

Queste cose vi ho detto mentre ero ancora tra voi:

il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà in Mio nome,

vi insegnerà ogni cosa, e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto" (Gv 14, 25-26).

 

"Eppure io vi dico la verità: è molto meglio per voi che Io Me ne vada.

Se non Me ne vado, il Paraclito non verrà mai da voi,

ma quando Me ne sarò andato Io ve lo manderò.

E quando verrà, Egli dimostrerà al mondo il suo errore

riguardo al peccato, alla giustizia, alla condanna.

Riguardo al peccato, perché rifiutano di credere in Me;

alla giustizia, perché Io torno al Padre e non Mi vedrete più;

alla condanna, perché il principe di questo mondo è stato condannato.

Ho ancora molte cose da dirvi, ma ora non riuscireste a comprenderne il significato.

Però quando verrà lo Spirito di verità, Egli vi guiderà a tutta la verità.

Non parlerà da Sé, ma dirà solo quello che ha udito, e vi annunzierà le cose a venire.

Nel fare questo Egli Mi glorificherà, perché avrà ricevuto da Me quello che vi annunzierà.

Tutto quello che il Padre possiede è Mio.

Per questo ho detto che quello che vi annuncerà lo avrà ricevuto da Me" (Gv 16, 7-15).

 

     In tutta franchezza dobbiamo dire che il rinnovamento della Chiesa dipende dalla nostra esperienza autentica di una nuova Pentecoste, come ha pregato Papa Giovanni all'apertura del Concilio. Niente di meno produrrà il rinnovamento nella Chiesa. Una parte talmente vasta dei nostri programmi, strutture, corsi e sermoni provengono dalla "carne", dalla "volontà dell'uomo" - e il pauroso giudizio è che non producono alcun frutto. Solo ciò che proviene dallo Spirito produce vita. A che ci servono gli stanziamenti, i programmi, i concili? A niente, se non provengono dallo Spirito di Dio.

 

        E ancora, in tutta franchezza, credo che il centro di questa nuova Pentecoste stia emergendo nel rinnovamento carismatico e nella nuova evangelizzazione. Solo quando la Chiesa e noi tutti ci apriremo alle opere dello Spirito Santo, potremo ricevere dall'alto la potenza necessaria per essere effettivamente Suoi testimoni.

 

 

3.    Formare la comunità

           

         Le questioni della rivalutazione della struttura parrocchiale, della forma e del modo in cui attualmente avviene l'addestramento al ministero e i vari tipi di ministero, richiederanno anni per essere elaborate. Ma Dio sta già agendo, ora. E possiamo già vedere, se volete, dei tracciati della "Chiesa del futuro" emergere qua e là, chiese locali, comunità cristiane che vivono una vita cristiana piena di fervore, che sperimentano l'intera gamma dei doni e delle opere dello Spirito e che portano i frutti promessi da Gesù, poiché ogni giorno si aggiunge a loro il numero di quelli che trovano la salvezza. La predicazione del vangelo fatta nella potenza dello Spirito produrrà cristiani ben desti, che avranno una grande fame e sete spirituale e brameranno avere di più: hanno bisogno di cominciare a pregare insieme, di condivide insieme, e di cercare insieme il Signore, iniziando da ora.

 

    Dio sta avvicinando tra loro persone provenienti da parrocchie e ordini religiosi, con collegamenti tra laici e clero, e le sollecita a cominciare subito ad essere qualcosa per Lui. E con la crescita di questi gruppi di preghiera e di queste comunità carismatiche, è importante riconoscere, come in altre epoche di rinnovamento, la necessità di ricercare una grande saggezza e compassione, per l'inevitabile contrasto che ci sarà del vino nuovo e delle botti vecchie, ma pur mantenendo i nostri impegni e le responsabilità al vecchio ordine, è necessario procedere assieme allo Spirito di Dio nell'ordine nuovo che, certo vedremo, sarà quello di amare e servire più pienamente il vecchio ordine.

 

 
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