5 CAUSE DELLA CONFUSIONE

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MARIOCAPALBO
00lunedì 26 marzo 2012 20:29

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 CAUSE DELLA CONFUSIONE

 

Capire perché oggi ci troviamo a questo punto riguardo allo stato di confusione nel rinnovamento della Chiesa potrà aiutarci a capire come andare avanti in maniera sicura, con compassione e saggezza insieme. La combinazione di diversi fattori ha notevolmente facilitato la crescita di un simile atteggiamento anti-evangelico nella Chiesa. Il portarli alla luce potrà senz'altro aiutare a liberare l'azione dello Spirito Santo e a stimolare la collaborazione degli uomini, necessaria per correggere la situazione. 

 

1.     Il trauma psicologico

 

       Nessuno si è reso del tutto conto della vastità del cambiamento che sarebbe avvenuto negli anni successivi al Concilio. L'intero sistema aveva retto così a lungo e con tanta fermezza che, quando tante delle numerose "certezze" hanno cominciato a vacillare davanti alle varie correnti di rinnovamento biblico, liturgico, teologico e pastorale, in molte persone si è prodotto ciò che merita di essere definito "shock psicologico." Tale shock limita pesantemente la capacità di chi lo subisce di vivere la vita cristiana e di contare su Dio.

 

        L'intero tessuto della fede cristiana (inclusi i punti essenziali: fede in Dio, redenzione e missione) era talmente legato ad un intero sistema di istituzionalizzazione - che includeva un insieme di regole e norme le quali, di fatto, dominavano ogni aspetto della vita, - che quando la seconda parte (istituzionale, con quanto ad essa collegato) cominciò a sbiadire e ad andarsene, se ne andò anche la prima.

 

        Non sono davvero molti quelli che sono riusciti a riconoscere per se stessi i punti essenziali della fede cristiana dal modo in cui essa è stata istituzionalizzata e formulata. Quando alcune suore, addestrate all'obbedienza assoluta alla volontà di Dio rappresentata nella superiora, hanno scoperto che forse la madre aveva abusato della sua posizione, e che forse in molti casi poteva aver espresso nient'altro che la propria opinione personale, sorsero problemi notevoli. La sfiducia e la sensazione di esser stati traditi dal sistema si spostò ad un senso di sfiducia e di tradimento da parte di Dio Stesso. Il non sapere più se ci si potesse fidare di ciò che la superiore o il vescovo dicevano fece sorgere problemi con lo stesso Dio. E non è stato solo il sistema ad essere messo in questione, ma gli stessi fondamenti della fede cristiana.

 

    Molti ebbero, allora, una normale reazione che li portò a muoversi verso certi aspetti del rinnovamento con qualcosa che si avvicinava alla vendetta, ma che ad una più attenta analisi rivelava anche una ferita incredibilmente profonda. L'infezione dell'umanesimo secolare si era diffusa al massimo tra gli ecclesiastici e negli ambienti più vicini alla Chiesa: preti, suore, seminaristi, ex seminaristi, teologi laici e quanti erano più interessati a una dedizione totale in essa. Il culto che oggi troviamo delle relazioni interpersonali, l'ecumenicità indiscriminata, il quasi totale abbandono del significato dell'unicità di Gesù, del cattolicesimo e dello stesso cristianesimo, l'accento sull'azione sociale alle spese di una quasi totale ignoranza della preghiera e dell’evangelizzazione, non sono che normali reazioni davanti alla rivelazione improvvisa o traumatica di ciò che nella Chiesa va cambiato, e di quanto sia grave questa necessità.

 

    Ci si potrebbe aspettare che, una volta che la reazione iniziale avrà fatto il suo corso, (come in qualche modo pare stia accadendo), da tutto ciò si riacquisti un miglior senso di equilibrio. E ci si può aspettare che, col rimarginarsi della ferita e l'attenuarsi del trauma, tutto ciò accada. Vi sono tuttavia altri fattori a complicare la situazione. 

 

2.   L'opera di Satana

           

       Non sarà possibile capire adeguatamente e poi risolvere la situazione attuale se in essa non riconosciamo l'opera di Satana. Se continueremo a pensare che stiamo affrontando solo problemi ed errori umani, non saremo mai in grado di trovare una via d'uscita a molte delle situazioni in cui è coinvolto qualcosa di più che solo carne e sangue.

 

"Infine, attingete forza dal Signore e dalla sua immensa potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio per poter resistere contro le insidie del diavolo.  La nostra battaglia, infatti, non è contro forze umane, ma contro principati e podestà e potenze, i dominatori di questo mondo di tenebra, gli spiriti cattivi che abitano sulle regioni celesti. Dovete indossare l'armatura di Dio per resistere nel giorno del male: fate tutto quello che il dovere vi richiede, e difendete il vostro suolo. Rimanete saldi, con la verità come cintura ai vostri fianchi, la giustizia come corazza, lo zelo nel propagare il vangelo di pace come calzari. In ogni circostanza tenete sempre alto davanti a voi lo scudo della fede: vi aiuterà a spegnere tutti i dardi infuocati del nemico. Prendete l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito: la Parola di Dio."

 

"In ogni occasione pregate nello Spirito, usando preghiere e petizioni di ogni sorta. Pregate inoltre incessantemente e con cura per tutti i partecipanti alla comunità dei santi. E pregate anche per me, perché il Signore mi metta le Sue Parole sulla bocca ed io possa far conoscere con coraggio il mistero del vangelo, del quale io sono ambasciatore in catene. Pregate perché io possa avere il coraggio di proclamarlo come dovrei" (cf. Ef 6, 10-20).

 

    Ciò che può esser iniziato come una normale reazione o che era in primo luogo uno shock psicologico, in molti casi ora è diventato molto di più: una dura, talvolta irrazionale ostilità a Dio, che porta in sé molte delle caratteristiche dell'opera di Satana e che proprio in questi termini è stata in molti casi affrontata e risolta. Molte persone devono semplicemente imparare a riconoscere quando Satana è all'opera, quindi a rimproverarlo e a resistere alla sua azione: molti avranno bisogno di una totale liberazione dal potere del nemico.

 

 

3.    La realtà del peccato

           

        Se è necessaria la guarigione, se c'è la necessità di capire a fondo i problemi e le situazioni e se c'è bisogno di liberazione dal potere di Satana, in molte situazioni ci sarà anche bisogno del pentimento dei peccati. Ciò che può aver avuto inizio come ferita psicologica o come normale reazione agli eventi, in molti casi ha poi trovato approvazione e adesione personale in un atto volontario di ostilità a Dio.

 

 

4.    Il problema dei falsi profeti e dei falsi maestri

           

          In alcuni ambienti di rinnovamento, sia nel campo teologico sia dell'istruzione religiosa, assieme agli sforzi per usare un linguaggio nuovo o per dare un nuovo rilievo alle cose, notiamo anche la tendenza ad incamminarsi verso la falsa profezia e il falso insegnamento, contro i quali sia il Vecchio sia il Nuovo Testamento ci mettono in guardia:

 

"Verrà il tempo in cui la gente non tollererà più la sana dottrina ma, seguendo i propri desideri, si circonderà di maestri che lusinghino le sue orecchie. Smetteranno di ascoltare la verità per rivolgersi alle favole" (2 Tm 4,3-4).

 

"Mi fu rivolta ancora questa parola del Signore: 'Figlio dell'uomo, profetizza contro i profeti di Israele, profetizza e dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite la Parola del Signore: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza aver avuto visioni. Voi non siete saliti sulle brecce, e non avete costruito un muro intorno alla casa di Israele, che avrebbe resistito all'attacco nel giorno del Signore. Non era falsa la vostra visione, e non menzogna la vostra divinazione? Perciò così dice il Signore Dio: Poiché avete detto il falso e avete avuto visioni menzognere, guardate! Io vengo a voi.' Dice il Signore Dio."

 

Hanno ingannato il Mio popolo dicendo: 'Pace!' quando la pace non c'era; mentre egli costruisce un muro, ecco che essi lo intonacano di bianco. Dì a quegli intonacatori: 'Esso cadrà. Scenderà una pioggia torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un uragano e il muro crollerà. E quando sarà crollato, non vi sarà chiesto: Dov'è l'intonaco con cui l'avete intonacato?'"

 

"Perciò dice il Signore Dio: Nella Mia furia scatenerò un uragano; per la Mia ira cadrà una pioggia torrenziale, nel Mio furore distruttivo cadrà grandine grossa come pietre. Abbatterò il muro che avete intonacato e lo raderò al suolo, e le sue fondamenta resteranno allo scoperto. Quando cadrà, voi sarete stritolati assieme ad esso: saprete così che Io sono il Signore. Quando avrò sfogato la Mia furia contro il muro ed i suoi intonacatori, Io vi dico che non ci sarà più muro e non ci saranno intonacatori, quei profeti di Israele che profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di pace,' mentre pace non c'era, dice il Signore Dio" (Ez 13, 1-16).

 

    Ciò che anni fa era iniziato come teologia speculativa di ricerca è nel frattempo progredito fino a produrre, in alcuni casi, un’interpretazione sistematica dei fatti basata su criteri del "mondo," o una "nuova ideologia" fondamentalmente opposta a ciò che, in mancanza di una definizione migliore, è stata chiamata "ortodossia" attraverso i secoli. In alcuni dei nuovi accostamenti al contenuto dell'istruzione religiosa c'è un distacco grave e sistematico dal messaggio base di salvezza e dalla realtà della salvezza. Le conferenze, i seminari e le letture dove ciò è avvenuto hanno avuto un'immensa influenza su preti, suore e laici istruiti, in tutto il mondo. Affrontare quindi il problema dell'esistenza della falsa profezia e del falso insegnamento sarà parte essenziale del restauro di una vita e di una missione sana nella Chiesa.

 

 

5.   La pressione dell'ambiente nei circoli ufficiali della Chiesa

           

          Questo è stato un fattore importante nell'erosione della fede cristiana. Nella maggior parte delle facoltà di teologia, dei seminari e delle scuole c'è stata una pressione di gruppo contro il fatto di esprimere fede nella persona di Gesù. Oltre ciò, la concentrazione quasi esclusiva del rinnovamento su alcune questioni importanti (cambiamento strutturale della vita religiosa e parrocchiale, celibato, controllo delle nascite, ruolo della donna, diaconato, consigli parrocchiali ecc.) non ha lasciato quasi più tempo per lavorare all'approfondimento dei punti essenziali (fede e fiducia in Gesù Persona, vita nello Spirito ecc.).

 

      Puntare sull'essenziale, senza trascurare le cose importanti, è un qualcosa non solo da fare, ma anche da esprimere e vivere apertamente, creando nella Chiesa ambienti (comunità cristiane vive) che diventino dei sostegni per i punti essenziali della vita e della fede cristiana. 

 

6.   Il problema dell'ingenuità pastorale

           

           Se davvero vogliamo che il rinnovamento si sviluppi in maniera solida, uno dei problemi da affrontare è che la maggior parte dei preti e delle suore non è attualmente in grado di reagire in maniera critica davanti ai concetti teologici.

 

     Un altro punto da affrontare è che molti degli oratori ai seminari estivi e nei vari istituti e conferenze sulla teologia, l'istruzione religiosa e la Scrittura, sembrano trascurare l'importanza del modo in cui la gente impiega l'istruzione da essi fornita. Poiché sembra che manchi (sia nei teologi, sia nei preti e nelle suore) una chiarezza di fondo sull'essenza del messaggio cristiano, ciò che è proposto come possibilità speculativa, o come possibilità avvincente, spesso può essere presentato, nella predica della domenica successiva o nel Corso di religione dell'anno seguente, come se fosse qualcosa attorno a cui ruota l'intero cristianesimo. Persino nel vasto numero di leader del rinnovamento con una teologia "solida", pare ci sia un’inconsapevolezza pastorale di ciò che viene assimilato e di cosa ne venga fatto degli insegnamenti presentati.

 

7. Il problema del senso di inadeguatezza personale

           

         Vi è un blocco (o schermo, se vogliamo) assai comune che oggi impedisce a molti di noi di vedere la vera condizione della Chiesa. Temendo di non riuscire ad affrontare la situazione, se questa si allontana troppo dall’opinione che: "in fondo va tutto bene", ficchiamo la testa nella sabbia e cerchiamo di appianare le cose. In pratica, ciò significa scegliere di star fuori della battaglia. Ma la via che porterà noi e quella parte della Chiesa di cui siamo responsabili ad una vita sana e pienamente realizzata contempla invece che si affronti questa paura di inadeguatezza, e che la si vinca con atti di fede, di fiducioso abbandono a Dio, nella piena consapevolezza della nostra povertà e debolezza.

 

"Ma io evito di farlo, perché nessuno pensi di me più di quello che vedo o sento dalla mia bocca. Perché non mi insuperbissi per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata data una spina nella carne, un angelo di Satana incaricato di schiaffeggiarmi perché non diventassi orgoglioso. Per questo, per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Egli mi ha detto: 'Ti basta la mia grazia, perché nella debolezza la mia potenza raggiunge la perfezione.' Perciò mi vanto della mia debolezza, affinché la potenza di Cristo possa riposare sopra di me."

 

"Perciò mi compiaccio della mia debolezza, degli oltraggi, delle necessità, delle persecuzioni e delle difficoltà sofferte per amore di Cristo, perché quando sono debole, è allora che sono forte" (cf. 2 Cor 12, 7-10).

 

          Lo stesso timore di inadeguatezza ci impedisce di ascoltare la Parola di Dio, di accoglierla come tale, e di rispondere a quelle parole di Gesù che strappano e dilaniano il cuore quando Egli ci chiama a quel tipo di relazione con Lui caratterizzata dall'abbandono di tutto per Lui. E il paradosso è vero.

 

"E Gesù disse a tutti: 'Se qualcuno vuol essere mio seguace, deve rinnegare se stesso, prendere ogni giorno la sua croce e seguire i miei passi. Chi pensa soltanto a salvare la propria vita, la perderà, e chi perde la vita per amor mio, la salverà. Che vantaggio ha colui che guadagna il mondo intero, e nel far questo perde se stesso?" (cf. Lc 9, 23-25).

 

      Siamo davvero poveri, ma è proprio in questa povertà che diamo occasione alla potenza di Dio di manifestarsi.

 

Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Gesù Cristo Signore; quanto a noi, siamo vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: "Risplenda la luce dalle tenebre," l'ha fatta risplendere nel nostro cuore, perché noi a nostra volta potessimo far conoscere la gloria di Dio che risplende sul volto di Cristo.

Però possediamo questo tesoro in vasi di argilla, perché sia chiaro che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo afflitti in ogni modo possibile, ma non siamo schiacciati; siamo pieni di dubbi, ma mai disperati. Siamo perseguitati ma mai abbandonati; colpiti, ma mai distrutti. Portiamo sempre con noi nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la sua vita si manifesti nel nostro corpo. E mentre viviamo, siamo di continuo consegnati alla morte per amore di Cristo, affinché la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo mortale. In noi opera la morte, ma in voi la vita. Abbiamo in noi quello spirito di fede di cui sta scritto: 'Ho creduto, perciò ho parlato.' Anche noi crediamo, e perciò parliamo, convinti che Colui che ha risuscitato Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà insieme con voi alla Sua presenza. Tutto infatti è a vostro vantaggio, perché la grazia riversata con abbondanza possa portare una maggior gloria a Dio, poiché coloro che rendono grazie sono numerosi" (cf. 2 Cor 4,5-15).

 

     Come abbiamo già detto parlando della pre-evangelizzazione, uno dei motivi che ci impediscono di riconoscere ed accogliere il chiaro invito ad evangelizzare è il nostro timore di non esserne capaci, la paura che una cosa simile non sarebbe accettata e che il mondo non ci risponderebbe. Avvertiamo tutta la nostra debolezza, ed abbiamo paura dell'inefficacia del messaggio cristiano: temiamo che non provochi nessun impatto. E' una valutazione realistica. Ciò è particolarmente evidente nell'apostolato presso le scuole superiori, che ritengo sia oggi uno dei più difficili nella Chiesa. Credo che probabilmente la maggior parte delle persone impegnate in questo apostolato non riesca a fare un gran che nell'ambiente in cui sono costrette a lavorare e riguardo allo stato della loro vita personale. E' prima necessario un cambiamento radicale nella nostra vita, che produca in noi un amore fervente verso Dio e verso l'uomo, e forse anche verso il nostro ambiente di lavoro. Ma il punto di partenza è riconoscere dov'è la verità, e non reinterpretarla per alleviare il nostro disagio.

 

Agite sulla Sua parola; Se vi limitate ad ascoltarla, ingannate voi stessi."

"Se uno ascolta la parola di Dio e non la mette in pratica, assomiglia a un uomo che osserva allo specchio la propria immagine: appena si è osservato se ne va, e subito dimentica com'era. Chi invece fissa il proprio sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, quest'uomo sarà benedetto in tutto quello che farà" (Gc 1,22-25).

 

    Forse l'ambiente scolastico può non essere la via per evangelizzare i giovani. Forse è necessario che le comunità cristiane crescano, espressione visibile della vita di Cristo che dà potenza all'evangelizzazione. Forse è proprio questa la strada verso cui il Signore ci conduce, mentre la crisi economica fa chiudere un sempre maggior numero di scuole.

 

 

8.   La necessità di nuove strutture e di nuove conoscenze pastorali

 

            Gran parte di quanti hanno incarichi di predicare il messaggio e di formare comunità cristiane non sanno come farlo. Molti non ne hanno i doni naturali né spirituali. L'intero sistema del servizio a tempo pieno nella Chiesa necessita di una totale rivalutazione:

 

q    Chi dovrebbe svolgerlo, come dovrebbe essere addestrato, quali tipi di ministero esistono, come cresce una comunità... tutto va riconsiderato a partire dalla base.

q       Il sistema e la struttura pastorale attuale, come hanno già detto in molti, hanno bisogno di una revisione fondamentale.

 

      Il vecchio sistema pastorale in cui ancora viviamo, così come l'addestramento pastorale che dovrà preparare la gente ad operare in esso, ha svolto un lavoro gigantesco per tanto tempo. Ma ora non è semplicemente più in grado di affrontare in maniera adeguata la situazione moderna. La crescita demografica e gli spostamenti, i cambiamenti nello stile di vita, di mentalità, assieme a molti altri fattori, tutti contribuiscono a che gran parte del sistema attuale e molti di quanti vi operano non siano più efficaci per affrontare il bisogno, e quindi non siano più adatti. Ad esempio il sistema, e quanti sono addestrati a servire in esso, si sono finora proposti di prendersi cura di quelli che già avevano la fede. Una volta che quella fede fondamentale ha subito una così vasta erosione, il sistema e quanti addestrati in esso non sono più in grado di servire e sono ovviamente fuori posto.

 

    Se la situazione è slittata da uno stato in cui ci si prendeva cura di comunità cristiane già esistenti ad uno in cui bisogna formare e ricostruire tali comunità a partire dalla base, è ovvio che nel nostro sistema pastorale e di addestramento dovranno avvenire molti cambiamenti. Se realmente abbiamo bisogno di sperimentare un rinnovamento davvero fondamentale, e se vogliamo cominciare a sperimentarlo, sarà necessario venire alle prese con il vero problema, quanto mai reale, del vino nuovo e delle botti vecchie.
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