30 ottobre

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MARIOCAPALBO
00domenica 26 ottobre 2014 15:43
Meravigliosa dotazione dell’uomo

Preghiera


Signore, da te non ci allontaneremo, quando ci avrai liberati da tutti i nostri mali e ci avrai riempiti dei tuoi beni.(Sermo 55, 6.6)


Lettura

Meravigliosa dotazione dell’uomo

Dio ha concesso la facoltà di pensare all’anima umana, nella quale, per quanto riguarda il bambino, la ragione e l’intelligenza sono senza funzione, come se non esistessero. Tale facoltà si deve quindi stimolare e sviluppare col crescere dell’età in modo che sia capace di ragionamento e istruzione e disponibile all’apprendimento della verità e dell’amore del bene, e con tale capacità raggiunga la sapienza, sia dotata delle virtù mediante le quali, con prudenza, fortezza, temperanza, giustizia si opponga agli errori e agli altri vizi congeniti e vinca soltanto nel desiderio del Bene sommo e immutabile. Ed anche se non raggiunge lo scopo, chi può dire o pensare con competenza quale grande bene sia la capacità, disposta per dono di Dio nella creatura ragionevole, di raggiungere tali beni e quanto meravigliosa sia l’opera dell’Onnipotente? Oltre alle arti del bene vivere e giungere alla felicità eterna, che si definiscono virtù e sono concesse ai figli del regno e della promessa soltanto con la grazia di Dio che è in Cristo, forse che dall’ingegno umano non sono state inventate ed esercitate molte e insigni arti, in parte legate al bisogno, in parte al piacere? Ma il prestigioso vigore della mente e ragione, anche attraverso i beni superflui, anzi pericolosi e dannosi che appetisce, attesta quale grande bene abbia nella natura, dalla quale ha potuto derivare, imparare o esercitare queste arti. (De civ. Dei XXII, 24.3)

Per la riflessione

Il creatore di questa natura tanto eminente è Dio vero e sommo; dal momento che Egli dirige al fine tutti gli esseri che ha creato ed ha potere e giustizia al di là di ogni limite, la natura umana certamente non sarebbe nella infelicità presente e da essa non andrebbe alla infelicità eterna, esclusi soltanto coloro che si salveranno, se non fosse avvenuto precedentemente il peccato troppo grande del primo uomo, dal quale gli altri discendono. (De civ. Dei XXII, 24.3)

Pensiero agostiniano

La salute del corpo mortale, la vigoria delle membra corruttibili, la vittoria sugli individui che ci avversano, le ricompense onorifiche e la potenza terrena, come tutti gli altri beni di quaggiù, sono concessi tanto ai buoni quanto ai cattivi e sono tolti via tanto ai buoni che ai cattivi. (Ep. 220, 11)


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