3 ottobre

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MARIOCAPALBO
00domenica 5 ottobre 2014 10:22
Grazia su grazia



Preghiera

Signore, rimetti i miei peccati, non soltanto quelli della giovinezza e della mia ignoranza, [che ho commesso] prima di credere, ma anche questi che commetto, pur vivendo già nella fede, a cagione della debolezza e delle tenebre di questa vita. (En. in Ps. 24, 18)

Lettura

Grazia su grazia

Che vuol dire dunque: grazia su grazia? E’ mediante la fede che noi ci guadagniamo il favore di Dio; e siccome non meritavamo il perdono dei peccati, e ciononostante, benché immeritevoli, abbiamo ricevuto un tale dono, ecco la grazia. Che cosa è infatti la grazia? Un dono gratuito. Qualcosa che viene regalato, non qualcosa che è dovuto. Se essa ti fosse stata dovuta, il dartela sarebbe significato pagarti un debito, non farti una grazia. Se, poi, ti fosse stata veramente dovuta, tu saresti stato buono; se invece, come è vero, eri cattivo, vuol dire allora che hai creduto in colui che giustifica l’empio. Che significa, infatti, che Dio giustifica l’empio, se non che fa diventare pio l’empio? Pensa quale condanna pesava su di te per via della legge e che cosa hai ottenuto per via della grazia. Una volta ottenuta, poi, la grazia della fede, diventi giusto in virtù della fede. Infatti il giusto vive di fede (Rm 1, 17); e vivendo di fede, ti guadagni il favore di Dio; una volta che ti sei guadagnato il favore di Dio, vivendo di fede, riceverai in premio l’immortalità, la vita eterna. E anche questa è grazia. Per quale merito, infatti, ricevi la vita eterna? Per grazia. Poiché se la fede è grazia, e la vita eterna è la ricompensa della fede, può sembrare che Dio ci dia la vita eterna come qualcosa che ci è dovuto (dovuto, cioè, al fedele che l’ha meritata mediante la fede); siccome però la fede è una grazia, anche la vita eterna è una grazia legata ad un’altra grazia: grazia su grazia(In Io. Ev. 3, 9)

Per la riflessione

Si deve intendere che i beni stessi meritati dall’uomo sono dono di Dio; quando per essi viene resa la vita eterna, che cosa si rende se non grazia su grazia? (Enchiridion de Fide, Spe et Caritate, 28.107)

Pensiero agostiniano

Mirabile esaltazione della grazia! Nessuno può venire se non è attratto. Se non vuoi sbagliare, non pretendere di giudicare se uno è attratto o non è attratto, né di stabilire perché viene attratto questo e non quello. (In Io. Ev. 26, 2)


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