3 LA COMUNITA' CRISTIANA

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MARIOCAPALBO
00lunedì 26 marzo 2012 20:27

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LA COMUNITA' CRISTIANA

 

Via via che arriviamo a capire e a sperimentare sempre più profondamente la persona unica di Gesù e la Sua azione insostituibile nella nostra vita, aumentano in noi, di pari passo, anche la comprensione e l’esperienza della comunità, la vita in comune che deve fondarsi su di Lui. La comunità che si produce senza avere alla base il pentimento, la confessione del peccato, l'accettazione di Gesù come Salvatore e Signore e il ricevere lo Spirito Santo, non è certo una comunità cristiana, qualunque sia la sua etichetta.

 

   Oggi capita spesso che le persone in posizione di responsabilità affermino che lo scopo del cristianesimo è creare, o scoprire, la comunità. Gli ordini religiosi, i gruppi di preti, le parrocchie, tutti cercano di formare delle comunità. Ovviamente questa è una delle maggiori esigenze del rinnovamento nella Chiesa poiché i nostri ordini, le nostre parrocchie ed associazioni sono comunità solo in minimissima parte. A dire il vero, il punto chiave che può far sì che Dio liberi la Sua potenza sul mondo contemporaneo è strettamente legato al fatto che diventiamo delle vere comunità, anziché solo una raccolta di persone.

 

   Ma il fondamento - anzi, più che il fondamento, il vero tessuto della comunità cristiana - è la persona vivente di Gesù. Egli è e deve essere la pietra fondamentale, la testata d'angolo, la base effettiva della comunità, realmente presente in maniera realizzata ed efficace in mezzo a noi. Ed è il Suo Spirito che deve far incastrare, adattare tra loro le altre pietre della costruzione e produrre una tale armonia che porti a sperimentare la comunità come un vero, unico corpo organico. É proprio vero che: "Se il Signore non costruisce la casa... " Quando sottomettiamo al Signore la nostra vita in maniera consapevole, esplicita, come corpo, è Lui stesso a fare di noi una comunità cristiana. Quel "fondamento" della presenza reale e della vera potenza del Signore Gesù manca in molti degli sforzi che oggi si fanno per formare comunità cristiane.

 

   La comunità non è solo un "radunare gente", e neppure il far stare le persone insieme portandole ad una relazione tra loro, a lavorare ad uno scopo comune, o persino a vivere insieme; non si realizza neanche se lasciamo semplicemente lavorare lo "Spirito." La comunità cristiana è la risposta, individuale e collettiva, di un popolo alla Parola di Dio, la decisione di sottomettersi totalmente a quella Parola insieme, in maniera consapevole ed esplicita, e di permettere che sia il Signore a costruire e a formare un popolo, una comunità. La comunità cristiana, ad esempio, non è certo la stessa cosa che un incontro o una seduta di sensitività, o di caldi sentimenti di vicinanza, di profondi significati, con ogni tipo di gente: atei, agnostici, ebrei e indù.

 

    La comunità cristiana è la manifestazione vivente del corpo del Signore Gesù, e non può esistere che attraverso

Ø      il pentimento per il perdono dei peccati,

Ø      l'impegno totale con Gesú e

Ø      il ricevere il Battesimo dello Spirito Santo.

Le fondamenta vanno messe prima che si possa dare inizio alla costruzione dell'edificio. E vi è un solo fondamento. Vi sono invece molte "Comunità di Rinnovamento" che sono costruite sulla sabbia.

 

    La seconda e la terza storia consistono nell'essere eretti senza un fondamento. I mattoni allora sono posti sul vetro, ma quelle case sono crollate e continueranno a crollare. Solo ciò che è pienamente in Cristo rimarrà.

 

"Perché mi chiamate: 'Signore, Signore' e non mettete in pratica quello che vi insegno? Chi desidera venire a me ascolta le mie parole e le mette in pratica, e vi mostrerò a chi somiglia. E' paragonabile all'uomo che, per costruire una casa, scavò in profondità e pose le fondamenta sulla roccia. Quando vennero le alluvioni e il fiume straripò su quella casa, irrompendo in essa, non riuscì a smuoverla perché era costruita bene su fondamenta solide. Chi invece ascolta le mie parole e non le mette in pratica, è simile all'uomo che costruì la propria casa sul terreno senza fondamenta. Quando il fiume la investì, cadde immediatamente, e fu totalmente distrutta" (cf. Lc 6, 46-49).

 

"Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, ho messo le fondamenta come un bravo architetto, ed ora qualcun altro vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti, nessuno può mettere un fondamento diverso da quello che già è stato posto, che è Gesù Cristo. E se altre persone su questo fondamento costruiscono con oro, argento, pietre preziose; legno, fieno o paglia, il lavoro di ciascuno sarà reso manifesto. Il Giorno lo rivelerà. Quel giorno si manifesterà col fuoco, e il fuoco metterà alla prova la qualità dell'opera di ciascuno. Se l'opera che l'uomo ha costruito su questo fondamento resisterà, egli riceverà la ricompensa; ma se l'opera finirà bruciata, ne avrà una perdita. Tuttavia egli si salverà, ma solo come uno che passa attraverso il fuoco" (cf. 1 Cor 3,10-15).

 

    Prima di entrare nel campo della missione cristiana, diamo ancora uno sguardo ad alcune altre manifestazioni della nozione distorta di comunità cristiana.

 

"Relazioni personali importanti"

 

       Chiaramente uno dei campi in cui la Chiesa ha più bisogno di rinnovamento è capire e sperimentare sane relazioni personali con una varietà di persone. Come è prevedibile, senza un fondamento solido di pentimento ed una vita di continua unione con Cristo, o se quel fondamento è stato eroso e distrutto, il tipo di relazioni personali che si svilupperà potrà incorrere in difficoltà assai più grandi del solito. Il cosiddetto "Amore Cristiano", purtroppo, in molte situazioni in cui si cerca il rinnovamento porta più verso l'eros che non verso l'agape, e non è insolito che ciò avvenga tra persone con impegni che rendono inappropriato quel tipo di relazione. Se l'adulterio aperto tra i partecipanti al rinnovamento non è ancora poi così comune, lo è però un vero e proprio adulterio spirituale. Donne sposate e preti, preti e suore, suore e uomini sposati, e combinazioni di ogni altro tipo entrano in relazioni di intimità e di "condivisione" che degenerano in dipendenza e possesso, nella manifestazione di un "affetto" e di una segretezza che è già entrata nel regno dell'erotismo.

 

La "Comunità Eucaristica"

 

       Se l'Eucaristia è celebrata da persone che non siano seriamente e personalmente impegnate con Gesù quale loro Signore e Salvatore personale, che non vivono una vita di preghiera e di servizio, essa potrà essere "usata" per raggiungere una varietà di altri scopi. Talvolta diventa il veicolo per condividere ed esprimere relazioni interpersonali nel dialogo della "condivisione" che fa parte della Eucaristia, o in un esteso bacio della pace. Talvolta diventa lo strumento per formare la comunità, e per aiutare la gente a sperimentare la comunità. Altre volte diventa invece occasione, per un celebrante o per un gruppo particolare, di promuovere i propri piani.

 

    Alcuni canoni comunemente usati, anziché aiutarci a penetrare più profondamente il significato della morte e risurrezione di Gesù proclamata chiaramente nell'eucaristia, esprimono atteggiamenti direttamente contrari al vangelo e al suo significato. L'eucaristia si è talmente cementata nella tradizione cattolica, che non di rado viene celebrata, talvolta usando le "parole giuste", ma con uno scopo che si discosta assai da quello vero. E questo, spesso, si fa in nome della comunità.
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