29 agosto

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MARIOCAPALBO
00giovedì 21 agosto 2014 18:31
Niente è così duro e così resistente da non essere vinto dal fuoco dell’amore

Preghiera
Affido alle tue mani, o Padre sapientissimo ed ottimo, la salute di questo mio corpo fintantoché non so quale vantaggio posso avere da esso per me e per coloro che amo. Per esso ti chiederò, Padre, ciò che secondo l’opportunità tu m’ispirerai. (Soliloquia I, 1.6)

Lettura
Niente è così duro e così resistente da non essere vinto dal fuoco dell’amore

L’amore del quale parliamo, e che deve essere infiammato per Dio di tutto l’ardore della santità, è chiamato temperante in quanto non brama queste cose, forte in quanto le abbandona. Ma di tutte le cose che si possiedono in questa vita il corpo è per l’uomo la catena più pesante, secondo le giustissime leggi di Dio, a causa dell’antico peccato, del quale nulla è più noto per parlarne, nulla più segreto per comprenderlo. Questo vincolo, dunque, per non essere scosso e messo in pericolo, turba l’anima con il terrore della fatica e del dolore e, per non essere travolto e annientato, la turba con il terrore della morte. Essa in effetti lo ama per la forza dell’abitudine, senza comprendere che, se lo usa bene e in modo intelligente, lo sottometterà al suo dominio senza alcuna molestia quando la potenza e la legge divina l’avranno resuscitato e rinnovato. Ma dopo che con questo amore si sarà convertita interamente a Dio e avrà conosciute queste cose, non solo non disprezzerà la morte, ma addirittura la desidererà.
Rimane l’aspro combattimento con il dolore. Niente tuttavia è così duro e così resistente da non essere vinto dal fuoco dell’amore. Quando, per merito suo, l’anima sarà rapita in Dio, essa volerà libera e degna di ammirazione sopra tutti i tormenti con ali bellissime e purissime, sulle quali l’amore casto si sostiene per abbracciare Dio. (De moribus Ecclesiae Cath. I, 22.40-41)

Per la riflessione
Chiunque con il rischio di perdersi desidera le cose terrene è sotto la terra. Avendo preferito a se stesso la terra, ha come posto la terra sopra di sé, e se stesso sotto la terra. (En. in Ps. 62, 18)

Pensiero agostiniano
Dove non c’è la carità di Dio, è la passione della carne a regnare. (Enchiridion 31.117)

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