Ventiduesima Ora - Dalle 2 alle 3 del pomeriggio
Terza ora di agonia sulla Croce.
Quinta, sesta e settima parola di Gesù.
La morte di Gesù
Preparazione
O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l’ora che si sta pregando) E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretto ad applicarmi ai miei doveri o a dormire. Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa intenzione, e fa che sia di profitto per me e per tutti, come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare. Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, ché per mezzo della preghiera mi chiami all'unione con te e, per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutto nella tua Volontà e nel tuo amore, e, stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio implorando l’aiuto della tua Santissima Madre e del mio Angelo Custode.
Si reciti un’Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al Santo Angelo Custode e un L’eterno riposo alle Anime Sante del Purgatorio, (specie a quelle che devono scontare le pene fino alla fine del mondo) alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e l’eventuali indulgenze
Quinta parola sulla Croce
O mio Crocifisso moribondo, abbracciato alla Croce, sento il fuoco che brucia tutta la tua SS. Persona; il Cuore Ti batte sì forte, che, sollevandoti le costole, Ti tormenta in modo sì straziante e orribile, che tutta la tua SS. Umanità subisce una trasformazione da renderti irriconoscibile. L’amore da cui è avvampato il tuo Cuore tutto ti dissecca e brucia; e Tu, non potendo contenerlo, senti forte il tormento, non solo della sete corporale, per lo spargimento di tutto il tuo Sangue, ma molto più della sete ardente della salute delle anime nostre. Tu, come acqua vorresti berci per metterci tutti in salvo dentro di Te, perciò raccogliendo le tue affievolite forze, gridi: "Ho sete". Ah, questa voce la ripeti ad ogni cuore: "Ho sete della tua volontà, dei tuoi affetti, dei tuoi desideri, del tuo amore; acqua più fresca e dolce non puoi darmi, che la tua anima. Deh, non farmi bruciare. Ho sete ardente, per cui non solo Mi sento bruciare la lingua e la gola, tanto che non posso più articolare parola, ma Mi sento anche disseccare il Cuore e le viscere. Pietà della mia sete, pietà!" E come delirante per la gran sete, Ti abbandoni alla Volontà del Padre.
Ah, il mio cuore non può più vivere nel vedere l’empietà dei tuoi nemici che, invece di acqua, Ti danno fiele e aceto, e Tu non li rifiuti! Ah, comprendo, è il fiele di tante colpe, è l’aceto delle nostre passioni non domate che vogliono darti, e che invece di ristorarti Ti bruciano di più. O mio Gesù, ecco il mio cuore, i miei pensieri, i miei affetti, ecco tutto il mio essere affinché Ti disseti e dia un ristoro alla tua bocca arsa ed amareggiata.
Tutto quello che ho, tutto quello che sono, tutto è per Te, o mio Gesù. Se fossero necessarie le mie pene per poter salvare anche una sola anima, eccomi, io son pronto a tutto soffrire: a Te io mi offro interamente, fa’ di me ciò che a Te meglio piacerà.
Intendo riparare il dolore che Tu soffri per tutte le anime che si perdono e la pena che Ti danno quelle, alle quali, mentre Tu permetti le tristezze, gli abbandoni, esse invece di offrirli a Te, come ristoro alla cocente sete che Ti divora, si abbandonano a se stesse e così Ti fanno penare di più.
Sesta parola sulla Croce
Morente mio Bene, il mare interminabile delle tue pene, il fuoco che Ti consuma e più che tutto il Volere supremo del Padre, che vuole che Tu muoia, non ci fanno più sperare che Tu possa continuare a vivere. Ed io come potrò vivere senza di Te? Già le forze Ti mancano, gli occhi si velano, il volto si trasforma e si copre di pallore mortale, la bocca è semiaperta, il respiro affannoso ed interrotto, tanto che non vi è più speranza che ti possa rianimare. Al fuoco che Ti brucia, sottentra un gelo ed un sudore freddo che Ti bagna la fronte. I muscoli e i nervi si contraggono sempre di più per l’acerbità dei dolori e per le trafitture dei chiodi; le piaghe si squarciano ancora ed io tremo, mi sento morire. Ti guardo, o mio Bene e vedo scendere dai tuoi occhi le ultime lagrime, foriere della vicina morte, mentre a stento fai sentire ancora una parola: "Tutto è consumato".
O mio Gesù, già tutto hai esaurito, altro non Ti resta; l’amore è giunto al suo termine. Ed io mi son consumato tutto del tuo amore? Qual ringraziamento non dovrò io renderti, qual non dovrà essere la mia gratitudine per Te? O mio Gesù, intendo riparare per tutti, riparare le incorrispondenze al tuo amore e consolarti degli affronti che ricevi dalle creature, mentre Ti stai consumando d’amore sulla Croce.
Settima parola sulla Croce
Mio Crocifisso spirante, Gesù, già stai per dare gli ultimi aneliti della vita mortale; la tua Ss. Umanità è già irrigidita; il Cuore sembra che più non Ti batte. Con la Maddalena mi abbraccio ai tuoi piedi e vorrei, se fosse possibile, dare la mia vita per animare la tua.
Intanto, o Gesù, vedo che riapri i tuoi occhi moribondi e guardi intorno alla Croce, come se volessi dare l’ultimo addio a tutti. Guardi la tua morente Mamma che non ha più moto e voce, tante sono le pene che sente, e dici: "Addio, Mamma, Io parto, ma ti terrò nel mio Cuore; Tu abbi cura dei miei e dei tuoi figli." Guardi la piangente Maddalena, il fidato Giovanni e gli stessi tuoi nemici, e con i tuoi sguardi dici loro: "Io vi perdono, vi do il bacio di pace." Il tuo sguardo niente sfugge; da tutti ti licenzi e perdoni a tutti, poi raccogli tutte le tue forze e con voce forte e tonante gridi: "Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio". E chinato il capo, spiri.
Mio Gesù, a questo grido la natura tutta si sconvolge e piange la tua morte, la morte del suo Creatore! La terra trema forte e col suo tremito par che pianga e voglia scuotere gli animi a riconoscerti per vero Dio. Il velo del Tempio si squarcia, i morti risorgono, il sole, che fin’ora ha pianto le tue pene, ha ritirato con orrore la sua luce. I tuoi nemici a questo grido s’inginocchiano, si percuotono il petto e dicono: "Veramente costui è il Figlio di Dio"; e la tua Madre, impietrita e morente, soffre pene più dure della morte.
Morto mio Gesù, con questo grido Tu metti anche noi tutti nelle mani del Padre, perché non ci rigetti; perciò gridi forte non solo con la voce, ma con tutte le tue pene e con le voci del tuo Sangue: "Padre, nelle tue mani metto il mio spirito e tutte le anime". Mio Gesù, anch’io mi abbandono in Te e dammi grazia di morire tutto nel tuo amore, nel tuo Volere, pregandoti di non permettere mai né in vita né in morte, ch’io esca dalla tua SS. Volontà. Intendo intanto riparare per tutti quelli che non si abbandonano perfettamente alla tua Ss. Volontà, perdendo così, o menomando il prezioso frutto della tua Redenzione. Qual non è il dolore del tuo Cuore, o mio Gesù, nel vedere tante creature che sfuggono dalle tue braccia e si abbandonano a se stesse? Pietà per tutti, o mio Gesù, pietà per me. Bacio la tua testa coronata di spine e ti chiedo perdono di tanti miei pensieri di superbia, di ambizione e di propria stima e ti prometto che ogni qual volta mi verrà un pensiero che non sia tutto per Te, o Gesù, e mi troverò nelle occasioni di offenderti, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù, bacio i tuoi begli occhi bagnati ancora di lacrime e coperti di Sangue raggrumito e Ti chiedo perdono di quante volte ti offesi con gli sguardi cattivi e immodesti; ti prometto che ogni qual volta i miei occhi saranno portati a guadare cose di terra, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio le tue sacratissime orecchie assordate fin negli ultimi momenti da insulti e orribili bestemmie e Ti chiedo perdono di quante volte ho ascoltato o ho fatto ascoltare discorsi che ci allontanano da Te; di tanti discorsi cattivi che fanno le creature; e Ti prometto che ogni qual volta mi troverò nell’occasione di udire discorsi che non convengono, "Gesù e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio il tuo SS. Volto, pallido, livido e sanguinante e ti domando perdono dei tanti disprezzi, affronti e insulti che ricevi da noi, vilissime creature, coi nostri peccati; io Ti prometto che ogni qual volta mi verrà la tentazione di non dare a Te tutta la gloria, l’amore e l’adorazione a Te dovuta, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio la tua sacratissima bocca arsa e amareggiata. Ti chiedo perdono di quante volte Ti ho offeso coi miei discorsi cattivi, di quante volte ho concorso ad amareggiarti e ad accrescere la tua sete; Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di far discorsi che potrebbero offenderti, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio il tuo SS. Collo e vedo ancora i segni delle catene e delle funi che Ti hanno oppresso; Ti domando perdono di tanti legami e di tanti attacchi delle creature che hanno accresciuto funi e catene al tuo sacratissimo collo; e Ti prometto che ogni qual volta mi sentirò turbato da attacchi, desideri e affetti che non saranno per Te, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
Gesù mio, bacio le tue SS. Spalle e Ti chiedo perdono di tante illecite soddisfazioni, perdono di tanti peccati commessi con tutti i cinque sensi del nostro corpo; Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di prendermi qualche piacere o soddisfazione che non sia per la tua gloria, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
Gesù mio, bacio il SS. Petto e Ti chiedo perdono di tante freddezze, indifferenze, tiepidezze e ingratitudini orrende che ricevi dalle creature e Ti prometto che ogni qual volta mi sentirò raffreddare nel tuo amore, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
Gesù mio, bacio le tue sacratissime mani; Ti chiedo perdono di tutte le opere cattive e indifferenti, di tanti atti malignati dall’amor proprio e dalla propria stima. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di non operare per il tuo solo amore, griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio i tuoi SS. Piedi e Ti domando perdono di tanti passi, di tante vie battute senza la retta intenzione, per tanti che si allontano da Te per andare in cerca dei piaceri della terra. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di scostarmi da Te griderò subito: "Gesu e Maria, vi raccomando l’anima mia".
O Gesù mio, bacio il tuo sacratissimo Cuore ed in esso, con l’anima mia, intendo chiudervi tutte le anime da Te redente, perché tutte siano salve, nessuna esclusa.
O Gesù, serrami nel tuo Cuore, e chiudimi le porte in modo che io non abbia a vedere altro che Te. Ti prometto che ogni qual volta mi verrà il pensiero di voler uscire da questo Cuore, io griderò subito: "Gesù e Maria, a Voi dono il cuore e l’anima mia".
Riflessioni e pratiche
Gesù brucia dalla sete, e noi bruciamo d’amore per Gesù? I nostri pensieri, i nostri affetti hanno sempre il fine di ristorare la sua sete ardente?
L’assetato Gesù non potendo sostenere la sete che Lo brucia soggiunge: "Tutto è consumato!". Gesù dunque si è consumato tutto per noi, e noi, in ogni cosa, ci sforziamo di essere una continua consumazione d’amore per Gesù? Ogni atto, parola e pensiero portavano Gesù verso la consumazione; ed ogni nostro atto, parola, pensiero ci spingono a consumarci per amore di Gesù?
O Gesù, dolce mia vita, il tuo alito consumato soffi sempre nel mio povero cuore per poter ricevere l’impronta della tua consumazione.
Gesù, sulla Croce compie in tutto la Volontà del Padre e spira con un atto perfetto d’abbandono nella sua SS. Volontà; e noi compiamo in tutto la Volontà di Dio? Ci abbandoniamo perfettamente nel suo Volere senza guardare se ci viene bene o male, contenti solo di trovarci abbandonati nelle sue braccia santissime? Il morire a noi stessi è continuo per amore di Gesù? Possiamo dire che pur vivendo, non viviamo, che siamo morti a tutto, per vivere solo non della nostra vita, ma della vita di Gesù?
Cioè tutto ciò che facciamo che pensiamo, che desideriamo, che amiamo, richiama in noi il vivere di Gesù, per far morire la nostra parola, il nostro passo, il nostro desiderio, il nostro pensiero tutto in Gesù?
O mio Gesù, la mia morte sia una morte continua per amor tuo ed ogni morte che subisco sia una vita che intendo dare a tutte le anime.
Offerta e Ringraziamento
Mio amabile Gesù, tu mi hai chiamato, in quest'ora della tua passione a tenerti compagnia, ed io son venuto. Mi pareva di sentirti, angosciato e dolente, pregare, riparare e patire e con le voci più commoventi ed eloquenti perorare la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto, e ora, dovendoti lasciare per le mie solite occupazione, sento il dovere di dirti "Grazie" e "sii benedetto!". Sì, o Gesù, grazie ti ripeto mille e mille volte, e ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti. Grazie e ti benedico per ogni goccia di sangue o lacrima che hai versato, per ogni respiro, per ogni palpito, per ogni passo, parola, sguardo, amarezza ed offesa che hai sopportato. In tutto, o mio Gesù, intendo segnarti con un "Grazie" e un "Ti benedico".
Deh, o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e di benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue benedizioni e grazie. Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore e con le tue mani santissime segna ogni particella del mio essere col tuo "Ti benedico", per fare che da me altro non possa uscire che un inno continuo d’amore verso di te. Perciò mi lascio in Te per seguirti in ciò che farai, anzi opererai tu stesso per me; ed io fin d’ora lascio i miei pensieri in Te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti “Ti amo”, e rifarti dell’amore che non ti danno gli altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che tolgono i tuoi nemici con gli insulti, sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per custodia. Dolce mio Amore, sebbene debba attendere alle mie occupazioni, resto nel Tuo Cuore; ho paura di uscire, tu mi terrai in Te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si confonderanno insieme, in modo da darmi vita, amore, stretta unione inseparabile con Te. Mio Gesù, se vedi che sto per sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più forte al tuo Cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco, affinché io, sentendoTi, mi lasci subito tirare all’unione con te. Deh, mio Gesù, dammi il bacio del divino Amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio nel tuo dolcissimo Cuore e resto in te. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e rimanga sempre. Amen
Ventitreesima Ora - Dalle 3 alle 4 del pomeriggio
Gesù morto è trapassato con un colpo di lancia.
La deposizione dalla Croce
Preparazione
O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l’ora che si sta pregando) E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretto ad applicarmi ai miei doveri o a dormire. Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa intenzione, e fa che sia di profitto per me e per tutti, come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare. Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, ché per mezzo della preghiera mi chiami all'unione con te e, per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutto nella tua Volontà e nel tuo amore, e, stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio implorando l’aiuto della tua Santissima Madre e del mio Angelo Custode.
Si reciti un’Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al Santo Angelo Custode e un L’eterno riposo alle Anime Sante del Purgatorio, (specie a quelle che devono scontare le pene fino alla fine del mondo) alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e l’eventuali indulgenze
Morto mio Gesù, la natura tutta ha mandato un grido di dolore al tuo spirare ed ha pianto la tua dolorosa morte, riconoscendoti per suo Creatore. Gli Angeli a mille a mille sorvolano intorno alla Croce e piangono la tua morte; Ti adorano vero nostro Dio e Ti accompagnano al Limbo, dove vai a beatificare tante anime che da secoli e secoli Ti sospirano ardentemente. Morto mio Gesù, io non so distaccarmi dalla tua Croce, né mi sazio di baciare e ribaciare le tue SS. Piaghe, che mi parlano eloquentemente di quanto mi hai amato; nel vedere gli orrendi squarci, la profondità delle tue piaghe, tanto che scoprono le tue ossa, ahi, mi sento morire! Vorrei tanto piangere su queste piaghe, da lavarle con le mie lagrime; vorrei tanto amarti, da risanarti tutto col mio amore e restituire alla tua irriconoscibile Umanità, la tua naturale bellezza; vorrei svenarmi per riempire le tue vuotate vene del mio sangue e richiamarti a vita.
O mio Gesù, che non può l’amore? L’amore è vita, ed io col mio amore voglio darti vita e, se non basta il mio, dammi il tuo amore e col tuo amore tutto potrò; sì, potrò dar vita alla tua SS. Umanità. O mio Gesù, anche dopo morto vuoi mostrarmi che mi ami, attestarmi il tuo amore e darmi un rifugio, un ricetto nel tuo sacrato Cuore; perciò, un soldato, spinto da forza suprema, per assicurarsi della tua morte, con una lancia Ti squarcia il Cuore, aprendoti una piaga profonda; e Tu, Amor mio, versi le ultime gocce di Sangue ed acqua che contiene il tuo infuocato Cuore.
Ah, quante cose mi dice questa piaga aperta dall’amore! E se la tua bocca è muta, mi parla il tuo Cuore e sento che dice: "Figlio mio, dopo aver dato tutto, da questa lancia ho voluto farmi aprire un ricovero per tutte le anime in questo mio cuore. Esso, aperto, griderà continuamente a tutti: Venite in me se volete essere salvi. In questo Cuore troverete la santità e vi farete santi, troverete il sollievo nelle afflizioni, la forza nella debolezza, la pace nei dubbi, la compagnia negli abbandoni. O anime che mi amate, se volete amarmi davvero, venite a dimorare sempre in questo Cuore; qui troverete il vero amore per amarmi e fiamme ardenti per bruciarvi e consumarvi tutte d’amore. Tutto è accentrato in questo Cuore: qui si contengono i Sacramenti, qui la mia Chiesa, qui la vita della mia Chiesa e la vita di tutte le anime. In esso sento anche le profanazioni che si fanno alla mia Chiesa, le trame dei nemici, le saette che le lanciano, i miei figli conculcati, perché non c’è offesa che questo mio Cuore non senta. Perciò figlio mio, la tua vita sia in questo mio Cuore; difendimi, riparami, conducimi tutti in esso".
Amor mio, se una lancia ha ferito il tuo Cuore per me, ti prego, che anche Tu con le tue mani ferisca il cuor mio, i miei affetti, i miei desideri, tutto me stesso; non ci sia cosa in me che non resti ferita dal tuo amore. Tutto unisco alle pene strazianti della nostra cara Mamma, la quale, per il dolore nel vedere squarciare il tuo Cuore, cade in delirio di dolore ed amore e, quale colomba vola in Essa a prendere il primo posto, per essere la prima riparatrice, la Regina dello stesso tuo Cuore, la mezzana fra Te e le creature. Anch’io con la mia Mamma voglio volare nel tuo Cuore per sentire come Essa Ti ripara e ripetere le sue riparazioni per tutte le offese che Tu ricevi. O mio Gesù, in questo tuo Cuore ferito io ritroverò la mia vita; sicché qualunque cosa sarò per fare, l’attingerò sempre da esso. Non più darò vita ai pensieri, ma se questi vita vorranno, prenderò i tuoi. Non più vita avrà il mio volere, ma se vita vorrà prenderò la tua SS. volontà; non più avrà vita il mio amore, se vita vorrà prenderò il tuo amore. O mio Gesù, tutta la tua vita è mia, questa è la tua Volontà, questo è il mio volere.
Gesù è deposto dalla Croce
Morto mio Gesù, vedo che i tuoi discepoli si affrettano a deporti dalla Croce; Giuseppe e Nicodemo finora rimasti occulti, ora con coraggio, senza nulla temere, vogliono darti onorevole sepoltura e perciò prendono martelli e tenaglie per compiere il sacro e mesto schiodamento dalla Croce, mentre la tua trafitta Madre stende le sue braccia materne per riceverti nel suo grembo.
Mio Gesù, mentre Ti schiodano, voglio anch’io aiutare i tuoi discepoli a sostenere il Tuo SS. Corpo e con i chiodi che ti tolgono, inchiodami tutto a Te, e con la tua santa Madre voglio adorarti e baciarti e poi chiudermi nel tuo Cuore per non uscirne mai più.
Riflessioni e pratiche
Gesù, dopo la sua morte volle che per nostro amore fosse ferito da una lancia; e noi ci facciamo ferire in tutto dall’amore di Gesù? Oppure ci facciamo ferire dall’amore delle creature, dai piaceri e dall’attacco a noi stessi? Anche le freddezze, le oscurità, le mortificazioni interne ed esterne sono ferite che il Signore fa all’anima; se non le prediamo dalle mani di Dio, ci feriamo da noi stessi, e le nostre ferite accrescono le passioni, le debolezze, la propria stima e, in una parole, ogni male. Invece se le prediamo come ferite fatte da Gesù, in queste ferite Egli ci metterà il suo amore, le sue virtù, la sua somiglianza, che ci faranno meritare i suoi baci, le sue carezze e tutti gli stratagemmi d’un amore divino. Queste ferite saranno voci continue che Lo chiameranno e Lo costringeranno a dimorare con noi continuamente.
O mio Gesù, la tua lancia sia la mia guardia che mi difenda da qualunque ferita delle creature.
Gesù si fa deporre dalla Croce, nelle braccia della Mamma, e noi deponiamo nelle mani della nostra Mamma tutti i nostri timori, i nostri dubbi, le nostre ansie? Gesù, riposò nel grembo della divina Madre, e noi facciamo riposare Gesù allontanando i nostri timori, le nostre agitazioni? Mamma mia, colle tue mani materne togli dal mio cuore tutto ciò che possa impedire che Gesù riposi in me.
Offerta e Ringraziamento
Mio amabile Gesù, tu mi hai chiamato, in quest'ora della tua passione a tenerti compagnia, ed io son venuto. Mi pareva di sentirti, angosciato e dolente, pregare, riparare e patire e con le voci più commoventi ed eloquenti perorare la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto, e ora, dovendoti lasciare per le mie solite occupazione, sento il dovere di dirti "Grazie" e "sii benedetto!". Sì, o Gesù, grazie ti ripeto mille e mille volte, e ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti. Grazie e ti benedico per ogni goccia di sangue o lacrima che hai versato, per ogni respiro, per ogni palpito, per ogni passo, parola, sguardo, amarezza ed offesa che hai sopportato. In tutto, o mio Gesù, intendo segnarti con un "Grazie" e un "Ti benedico".
Deh, o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e di benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue benedizioni e grazie. Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore e con le tue mani santissime segna ogni particella del mio essere col tuo "Ti benedico", per fare che da me altro non possa uscire che un inno continuo d’amore verso di te. Perciò mi lascio in Te per seguirti in ciò che farai, anzi opererai tu stesso per me; ed io fin d’ora lascio i miei pensieri in Te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti “Ti amo”, e rifarti dell’amore che non ti danno gli altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che tolgono i tuoi nemici con gli insulti, sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per custodia. Dolce mio Amore, sebbene debba attendere alle mie occupazioni, resto nel Tuo Cuore; ho paura di uscire, tu mi terrai in Te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si confonderanno insieme, in modo da darmi vita, amore, stretta unione inseparabile con Te. Mio Gesù, se vedi che sto per sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più forte al tuo Cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco, affinché io, sentendoTi, mi lasci subito tirare all’unione con te. Deh, mio Gesù, dammi il bacio del divino Amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio nel tuo dolcissimo Cuore e resto in te. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e rimanga sempre. Amen
Ventiquattresima Ora - Dalle 4 alle 5 del pomeriggio
La sepoltura di Gesù.
Maria Santissima desolata
Preparazione
O Signor mio Gesù Cristo, prostrato alla tua divina presenza, supplico l'amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell'anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh, dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre adesso medito l'Ora...(si dica l’ora che si sta pregando) E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretto ad applicarmi ai miei doveri o a dormire. Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa intenzione, e fa che sia di profitto per me e per tutti, come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare. Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, ché per mezzo della preghiera mi chiami all'unione con te e, per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutto nella tua Volontà e nel tuo amore, e, stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio implorando l’aiuto della tua Santissima Madre e del mio Angelo Custode.
Si reciti un’Ave Maria alla Ss. Vergine, un Gloria al Padre al Santo Angelo Custode e un L’eterno riposo alle Anime Sante del Purgatorio, (specie a quelle che devono scontare le pene fino alla fine del mondo) alle quali non si manchi di applicare queste potentissime orazioni e l’eventuali indulgenze
Mio Gesù, la prima a riceverTi nel suo grembo, deposto dalla Croce, è la Madre tua Addolorata; e fra le sue braccia il tuo capo trafitto dolcemente riposa. O dolce Mamma, non disdegnare di avermi in tua compagnia, e insieme con Te fa che io possa prestare gli ultimi uffici al mio amato Gesù. Madre mia dolcissima, è vero che Tu mi superi nell'amore e nella delicatezza per toccare il mio Gesù, ma io procurerò d'imitarTi nel miglior modo possibile, per compiacerGli in tutto. Perciò insieme alle tue SS. mani voglio anche con le mie estrarre tutte le spine che circondano la Sua testa adorata, ed intendo unire le mie alle tue profonde adorazioni.
Celeste Mamma, già le tue mani si accingono a togliere il Sangue aggrumito dagli occhi di Gesù, da quegli occhi che un giorno davano luce a tutto il mondo, ed ora sono oscurati e spenti. O Mamma, a Te mi unisco, baciamoli insieme, e profondamente adoriamoli! Vedo le orecchie del mio Gesù intrise di Sangue, peste dagli schiaffi, lacerate dalle spine; prestiamo, Madre, le nostre adorazioni a quelle orecchie che più non odono, e che hanno pure tanto sofferto per richiamare tante anime sorde ed ostinate alle voci della grazia. O dolce Mamma vedo il tuo volto lacrimoso e addolorato nel mirare il Volto dell'addolorato Gesù; unisco il mio dolore al tuo, e insieme togliamoGli il fango e gli sputi che l'hanno così deformato, e adoriamo quel Volto di maestà divina che innamorava Cielo e Terra, e che ora non dà più segno di vita!
Baciamo insieme, o dolce Mamma, la sua bocca; quella bocca divina, che con la soavità della sua parola tante anime ha attirato al suo Cuore! Madre, con la tua stessa bocca intendo baciare quelle labbra livide ed insanguinate, e profondamente le adoro.
Dolce Mamma mia, insieme con Te voglio baciare e ribaciare l'adorabile Corpo del mio Gesù, ridotto tutto una piaga; insieme con Te metto le mie mani per rinsaldare quei pezzi di carne da esso pendenti e profondamente adoriamolo.
Baciamo, o Madre, quelle mani creatrici, che tanti prodigi hanno operato per noi, quelle mani traforate, contorte, già fredde e irrigidite dalla morte!
O dolce Mamma, racchiudiamo in queste sacrosante ferite la sorte di tutte le anime: Gesù risorgendo le troverà qui messe da Te e nessuna andrà perduta. O Madre, insieme adoriamo queste profonde ferite a nome di tutti, e insieme con tutti.
O Celeste Mamma, già Ti accingi a baciare i Piedi del povero Gesù. Quanto sono strazianti queste ferite! I chiodi hanno portato via parte della carne e della pelle, e il peso del sacratissimo Corpo li ha orribilmente squarciati! Baciamo insieme queste ferite, adoriamole profondamente. In esse rinchiudiamo tutti i passi dei peccatori, affinché, camminando, sentano il passo di Gesù che da vicino li segue, e così non ardiscano di offenderlo.
Ti vedo, o dolce Mamma, fissare il Cuore aperto dell'adorato Gesù. Deh, seppelliscimi e chiudimi in esso e lì depositando il mio cuore e la mia vita, rimarrò nascosto fino all'eternità. Dammi il tuo amore, o Mamma, per amare Gesù, dammi il tuo dolore per patire e perorare per tutti e riparare qualunque offesa si fa a questo Cuore!
Ricordati o Mamma, che come seppellisci Gesù, con le tue stesse mani voglio essere con lui seppellito anch'io, affinché poi possa risorgere con Lui, e con tutto ciò ch'è suo. Così sia.
Ed ora anche a Te, o amorosissima Madre, il mio tributo figliale. Ti compatisco assai, e con tutta l'effusione del mio povero cuore, se fosse possibile, vorrei riunire tutti i palpiti, tutti i desideri, tutte le vite delle creature e prostrarli innanzi a Te, in atto di compatimento e di amore.
Ti compatisco per l'estremo dolore da Te sofferto nel vedere Gesù morto, coronato di spine, straziato dalle battiture e dai chiodi; nel vedere quegli occhi che più non Ti guardano, quelle orecchie che più non ascoltano la tua voce, quella bocca che più non Ti parla, quelle mani che più non Ti accarezzano, quei piedi che non più Ti seguiranno. Se fosse possibile, vorrei offrirTi il Cuore dello stesso Gesù, riboccante d'amore, per compatirTi, come meriti, e per dare un sollievo ai tuoi acerbissimi dolori.
A MARIA DESOLATA
Dolente Mamma mia, vedo che ti disponi all’ultimo sacrificio di dover dare sepoltura al tuo morto Figlio Gesù. Rassegnatissima al Volere di Dio, Lo accompagni e con le tue stesse mani Lo deponi nel sepolcro; ma mentre componi quelle membra e fai per dargli l’ultimo addio e l’ultimo bacio, per il dolore Ti senti strappare il Cuore dal petto. L’amore T’inchioda su quelle membra e per forza d’amore e di dolore la tua vita sta per spegnersi insieme col tuo estinto Figlio. Povera Mamma, come farai senza di Gesù? È la tua Vita, il tuo tutto; eppure è il Volere dell’Eterno che così vuole. Dovrai combattere con due potenze insormontabili: l'Amore e il volere Divino. L'Amore T'inchioda, in modo da non poter separarti; il Volere Divino s’impone e vuole il sacrificio. Povera Mamma, come farai? Quanto ti compatisco! Deh, Angeli del Cielo, venite a sollevarla dalle membra irrigidite di Gesù, altrimenti morirà!
Ma, o portento, mentre pareva estinta insieme con Gesù, sento la sua voce tremante ed interrotta dai singhiozzi, che dice: "Figlio amato, Figlio, era questo l’unico sollievo che Mi restava e che dimezzava le mie pene, la tua SS. Umanità, sfogarmi su queste piaghe, adorarle, baciarle. Ora anche questo Mi viene tolto, perché il Voler Divino così vuole ed Io Mi rassegno; ma sappi, Figlio, che lo voglio e non posso. Al solo pensiero di farlo Mi mancano le forze e la vita Mi sfugge. Deh, permettimi, o figlio, per poter avere vita e forza di separarmi, che rimanga sepolta tutta in Te e che prenda per Me la tua vita, le tue pene, le tue riparazioni e tutto ciò che sei Tu. Ah, solo uno scambio di vita tra Te e Me Può darmi forza per compiere il sacrificio di separarmi da Te!"
Così decisa, afflitta Mamma mia, vedo che di nuovo passi su quelle membra e deponi nella testa di Gesù la tua; baciandola racchiudi in Essa i tuoi pensieri e prendi per te le sue spine, i suoi afflitti ed offesi pensieri e tutto ciò che ha sofferto nella sua SS. Testa. Oh, come vorresti animare l’Intelligenza di Gesù con la tua, per poter dare vita per vita! Già Ti senti incominciare a rivivere, con aver preso nella tua mente i pensieri e le spine di Gesù.
Addolorata Mamma, Ti vedo baciare gli occhi spenti di Gesù e mi sento trafitto nel vedere che Gesù più non ti guarda. Quante volte i suoi sguardi Ti riempivano di Paradiso e ti facevano risorgere da morte a vita, ed ora, non vedendoti guardata, Ti senti morire! Perciò negli occhi di Gesù deponi i tuoi e prendi per Te i suoi, le sue lacrime ed amarezze nel vedere le offese delle creature, i tanti insulti e disprezzi.
Ma vedo, trafitta Mamma mia, che baci le sue Ss. Orecchie e Lo chiami e richiami dicendo: "Figlio mio, possibile che più non Mi ascolti, Tu che ad ogni mio piccolo cenno Mi sentivi? Ed ora piango, ti chiamo e non Mi ascolti? Ah, l’amore è il più crudele tiranno! Tu eri per Me più che la mia stessa vita, ed ora dovrò sopravvivere a tanto dolore? Perciò, o figlio, lascio nel tuo udito il mio e prendo per Me ciò che ha sofferto il tuo udito SS., l’eco di tutte le offese che in esso risuonavano; solo questo Mi può dare vita, le tue pene, i tuoi dolori".
E mentre dici così, è tanto il dolore e le strette al cuore, che perdi la voce e resti senza moto. Povera Mamma mia, povera Mamma mia, quanto ti compatisco! Quante morti crudeli non subisci!
Ma il Volere Divino s’impone e ti mette in moto e Tu guardi il suo SS. Volto, lo baci ed esclami: "Adorato Figlio, come sei sfigurato! Ah, se l’amore non Mi dicesse che sei il Figlio mio, la mia Vita, il mio tutto, non più ti riconoscerei, tanto sei irriconoscibile! La tua bellezza si è trasformata in deformità, le tue guance in lividure e la luce, la grazia del tuo volto — che vederti e rimanere beatificata era lo stesso — si è convertita in pallore di morte, o Figlio amato. Figlio, come sei ridotto! deh brutto lavorio ha fatto il peccato sulle tue SS. Membra! Ah, come la tua indivisibile Mamma vorrebbe restituirti la tua primiera bellezza! Voglio fondere il mio volto nel tuo e prendere per Me il tuo, e gli schiaffi, gli sputi, i disprezzi e tutto ciò che hai sofferto nel tuo Volto SS. Ah, Figlio, se Mi vuoi viva, dammi le tue pene, altrimenti Io muoio!"
Ed è tanto il tuo dolore, che ti soffoca, Ti tronca la parola e resti come estinta sul Volto di Gesù. Povera Mamma, quanto ti compatisco! Angeli miei, venite a sollevare la Mamma mia; il suo dolore è immenso, La inonda, La soffoca e non Le resta più vita né forza. Ma il Volere Divino, infrangendo queste onde, Le ridà la vita.
Sei già sulla bocca di Gesù e, baciandola, Ti senti amareggiare le labbra dal fiele che ha tanto amareggiato la sua bocca e singhiozzando continui: "Figlio, dì un’ultima parola alla tua Mamma. Possibile che non dovrò più ascoltare la tua voce? Tutte le parole che Mi hai detto in vita, come tante frecce Mi feriscono il Cuore di dolore e di amore, ed ora, vedendoti muto, si rimettono in moto nel mio lacerato Cuore, Mi danno tante morti e a viva forza vorrebbero strappare un’ultima tua parola. Ma non avendola, Mi straziano e Mi dicono: Sicché non più Lo ascolterai, non sentirai più il suo dolce accento, la melodia della sua parola creatrice! Tanti Paradisi creava in Me per quante parole diceva. Ah, il mio Paradiso è finito e non avrò altro che amarezze! Ah, figlio, voglio darti la mia lingua per animare la tua. Dammi ciò che tu hai sofferto nella tua SS. Bocca, l’amarezza del fiele, la tua sete ardente, le tue riparazioni e preghiere; e sentendo così la tua voce per mezzo di queste, il mio dolore sarà più sopportabile e la tua Mamma potrà vivere mediante le tue pene".
Mamma straziata, vedo che ti affretti, perché quelli che ti stanno intorno vogliono chiudere il sepolcro e, quasi di volata prendi le mani di Gesù fra le tue, le baci, Te le stringi al cuore e, deponendo le tue mani nelle sue, prendi per te i dolori e le trafitture di quelle mani SS. Poi sorvoli sui piedi di Gesù, guardando lo strazio crudele che i chiodi hanno fatto in essi, e mentre vi deponi i tuoi, prendi per Te quelle piaghe e Ti offri a correre al posto di Gesù presso i peccatori, per strapparli all’inferno.
Angosciata Mamma, ti vedo dare l’ultimo addio al Cuore trafitto di Gesù. Qui fai sosta; è l’ultimo assalto al tuo cuore Materno; Te lo senti strappare dal petto per la veemenza dell’amore e del dolore e, da solo, fugge a deporsi nel Cuore SS. di Gesù.. E Tu, vedendoti senza cuore, Ti affretti a prendere nel tuo il suo Cuore Sacratissimo, il suo Amore respinto da tante creature, i tanti suoi desideri ardenti non compiuti per le loro ingratitudini e i dolori e le trafitture di quel Cuore Ss., che ti terranno crocifissa per tutta la vita. E guardando la larga ferita, la baci, ne lambisci il Sangue e, sentendoti la Vita di Gesù, senti la forza di fare l’amara separazione. Quindi Lo abbracci e permetti che la pietra sepolcrale Lo rinserri.
Dolente Mamma mia, piangendo Ti prego di non permettere per adesso che Gesù sia tolto al nostro sguardo; aspetta che prima mi chiuda in Gesù, per prendere in me la sua Vita. Se Tu che sei la Senza macchia, la tutto Santa, la piena di Grazia, non puoi vivere senza di Gesù, molto meno io, che sono la debolezza, la miseria, pieno di peccati. Come posso vivere senza di Gesù? Mamma dolente, non mi lasciare solo, portami con Te, ma prima deponimi tutto in Gesù, svuotami di tutto per poter mettere tutto Gesù in me, come Lo hai messo in Te. Incomincia da me l’ufficio materno che Gesù Ti ha dato sulla Croce, e facendo breccia sul tuo Cuore materno la mia povertà estrema, con le tue stesse mani, chiudimi tutto in Gesù.
Chiudi nella mia mente i pensieri di Gesù, affinché nessun altro pensiero entri in me. Chiudi gli occhi di Gesù nei miei, perché mai possa sfuggire dal mio sguardo e il suo udito nel mio, onde sempre lo ascolti ed in tutto compia il suo SS. volere. Deponi il suo Volto nel mio, affinché mirandolo così sfiguarato per amor mio, Lo ami, Lo compatisca e ripari; la sua lingua nella mia, onde parli, preghi ed insegni con la lingua di Gesù; le sue mani nelle mie, affinché ogni movimento che faccio ed ogni opera che compio abbia vita dalle opere e dalle azioni di Gesù; metti i suoi piedi nei miei, affinché ogni mio passo sia per le altre creature una vita di salvezza, di forza, di zelo.
Ed ora, afflitta Mamma mia, permettimi di baciare il suo Cuore e di lambire il suo preziosissimo Sangue e, chiudendo Tu il suo Cuore nel mio, possa vivere del suo amore, dei suoi desideri, delle sue pene. Infine prendi la destra irrigidita di Gesù, affinché mi dia l’ultima benedizione.
La pietra chiude il sepolcro e tu, straziata, lo baci e piangendo gli dai l’ultimo addio e te ne vai; ma è tanto il tuo dolore che a momenti resti impietrita e agghiacciata. Trafitta Mamma mia, insieme con Te dico addio a Gesù, e piangendo voglio compatirti ed accompagnarti nella tua amara desolazione. Voglio mettermi al tuo fianco, per darti ad ogni tuo sospiro, affanno e dolore, una parola di conforto, una sguardo di compassione. Raccoglierò le tue lacrime e ti sosterrò nelle mie braccia, se ti vedrò venir meno.
Ma vedo che sei costretta a ritornare a Gerusalemme dalla via donde venisti. Appena pochi passi, e sei già dinanzi alla Croce su cui Gesù tanto ha sofferto ed è poi morto, e tu corri, l’abbracci e, vedendola tinta di Sangue, uno per uno si rinnovano nel tuo Cuore i dolori che Gesù ha sofferto su di essa; ma non potendo contenere il dolori, singhiozzando esclami: "O Croce, come, così crudele con mio figlio? Ah, in nulla Lo hai risparmiato! Che male ti aveva fatto? Non hai permesso a Me, dolente mamma, di dargli neppure un sorso d’acqua mentre lo chiedeva e alla bocca riarsa hai dato fiele ed aceto! Il mio cuore trafitto Me lo sento liquefare, e Glielo avrei voluto apprestare alle sue labbra per dissetarlo, ma ebbi il dolore di vedermi respinta. O Croce, crudele sì, ma santa, perché divinizzata e santificata dal contatto del mio Figlio! Quella crudeltà che usasti con Lui, ricambiala in compassione per i miseri mortali, e per le pene che ha sofferto su di te, impetra grazia e forza alle anime che soffrono, affinché nessuna si perda per causa di tribolazioni e croci. Troppo Mi costano le anime: Mi costano la vita d’un Figlio Dio, ed Io, come Corredentrice e Madre, le lego a Te, o Croce".
E baciandola e ribaciandola parti. Povera Mamma, quanto ti compatisco! Ad ogni passo ed incontro sorgono nuovi dolori, che crescendo nella loro immensità e rendendosi più amari, T’inondano, Ti affogano e ad ogni istante Ti senti morire. Ed ecco che sei già al punto dove stamattina Lo incontrasti sfinito sotto l’enorme peso della Croce, grondante sangue e con un fascio di spine in testa, le quali, urtando con la Croce, penetravano dentro dentro, dandogli ad ogni urto dolori di morte. Gli sguardi di Gesù, incrociandosi coi tuoi, cercavano pietà, ma i soldati, per impedirvi questo sollievo, Lo spinsero e Lo fecero cadere, facendogli versare nuovo Sangue. Tu ne vedi il terreno inzuppato, ti getti e terra e, mentre baci quel Sangue, Ti sento dire: "Angeli miei, venite a mettervi a guardia di questo Sangue, affinché non sia calpestata e profanata nessuna goccia".
Dolente Mamma, lascia che Ti dia la mano per alzarti e sollevarti, perché ti vedo svenire sul Sangue di Gesù. Come cammini, nuovi dolori trovi; dovunque vedi tracce di sangue, ricordi i dolori di Gesù, quindi affretti il passo e Ti chiudi nel Cenacolo. Anch’io mi chiudo nel Cenacolo, ma il mio Cenacolo è il Cuore SS. di Gesù e da lì voglio venire a Te per tenerti compagnia in quest’ora di amara desolazione. Non mi regge il cuore di lasciarti sola in tanto dolore.
Ma mi sento trafiggere nel vedere che, come muovi la testa, Ti senti penetrare le spine che hai preso da Gesù, le punture di tutti i nostri peccati di pensiero, che penetrandoti fin negli occhi, ti fanno piangere lacrime e sangue. Ed avendo nei tuoi occhi la vista di Gesù, innanzi alla tua vista passano tutte le offese delle creature. Come ne resti amareggiata! Come comprendi ciò che ha sofferto Gesù, avendo in Te le sue stesse pene! Ma un dolore non aspetta l’altro. Come tendi l’orecchino, ti senti assordare dall’eco delle voci delle creature e dalla varietà di queste offese, che arrivandoti al Cuore te lo trafiggono, e Tu ripeti: "Figlio, quanto hai sofferto!"
Desolata Mamma, quanto ti compatisco! Permettimi che Ti rasciughi il volto bagnato di lacrime e di sangue; ma mi sento indietreggiare nel vederlo adesso coperto di lividure, irriconoscibile e pallido, d’un pallore mortale. Comprendo: sono i maltrattamenti di Gesù che hai preso su di Te, che ti fanno soffrire tanto che come muovi le labbra nella preghiera o come sospira il tuo infuocato petto, Ti senti l’alito amore e le labbra bruciate dalla sete di Gesù. Povera Mamma, quanto ti compatisco! I tuoi dolori crescono sempre più e, prendendo le tue mani nelle mie, le vedo trafitte dai chiodi. È nelle mani che senti il dolore e vedi gli omicidi, i tradimenti, i sacrilegi e tutte le opere cattive, che ripetono i colpi, allargando le piaghe ed inasprendole sempre più. Quanto ti compatisco! Tu sei la vera Mamma crocifissa, tanto che nemmeno i piedi restano senza chiodi, anzi, non solo Te li senti inchiodare, ma come strappare da tanti passi iniqui e dalle anime che vanno all’inferno e Tu corri appresso a loro, affinché non cadano nelle fiamme infernali.
Ma ancora non è tutto, trafitta Mamma. Tutte le tue pene, riunendosi insieme, fanno eco nel tuo Cuore e Te lo trafiggono, non con sette spade, ma con mille e mille spade; molto più che, avendo in Te il Cuore Divino di Gesù, che contiene tutti i cuori e nel cui palpito ravvolge i palpiti di tutti, come palpita dice: "Anime!", nel tuo palpito ti senti scorrere tutti i peccati e Ti senti dare morte, e nel palpito "Amore!" ti senti dare vita, sicché stai in continuo atto di morte e di vita.
Mamma crocifissa, guardandoti compatisco i tuoi dolori; sono inenarrabili. Vorrei trasformare il mio essere in lingua e voce per compatirti, ma innanzi a tanto dolore il mio compatimento è nulla. Perciò chiamo gli Angeli, la stessa Trinità Sacrosanta e prego che mettano intorno a Te le loro armonie, i loro contenti e la loro bellezza, per raddolcire e compatire i tuoi intensi dolori; che Ti sostengano fra le loro braccia e Ti ricambino in amore tutte le tue pene.
Ed ora, desolata Mamma, grazie a nome di tutti, per tutto ciò che hai sofferto, e Ti prego, per questa tua amara desolazione, di venirmi ad asistere nel momento della mia morte. Quando mi troverò solo ed abbandonato da tutti, in mezzo a mille ansie e timore, vieni tu allora a ridarmi la compagnia che tante volte Ti ho fatto in vita, vieni ad assistermi, mettiti al mio fianco e mettimi in fuga il nemico; lava l’anima mia con le tue lacrime, coprimi col Sangue di Gesù, vestimi coi suoi meriti, abbelliscimi e risanami coi tuoi dolori e con tutte le pene e le opere di Gesù ed in virtù di esse, fa scomparire tutti i miei peccati, dandomi totale perdono. E nello spirare, ricevimi fra le tue braccia, mettimi sotto il tuo manto, nascondimi allo sguardo del nemico, portami di volata al Cielo e mettimi nelle braccia di Gesù. Così restiamo intesi, cara Mamma mia!
Ed ora ti prego di ridare la compagnia che ti ho fatto oggi a tutti gli agonizzanti. Fa a tutti da Mamma; sono momenti estremi e ci vogliono grandi aiuti. Perciò non negare a nessuno il tuo ufficio materno.
Un’ultima parola: mentre Ti lascio, ti prego di chiudermi nel Cuore Sacratissimo di Gesù e Tu, dolente Mamma mia, fammi da sentinella, affinché Gesù non mi metta fuori ed io, anche a volerlo, non ne possa uscire. Perciò ti bacio la mano materna e tu benedicimi. Così sia.
Nos cum prole pia, benedicat Virgo Maria.
Riflessioni e pratiche
Gesù viene sepolto; una pietra Lo rinserra ed impedisce alla Mamma che piú rimiri il Figlio. E noi ci nascondiamo agli sguardi delle creature, siamo indifferenti se tutti ci dimenticano? Nelle cose sante, rimaniamo indifferenti, con quella santa indifferenza che non ci fa trasgredire nulla? Nell’abbandono totale di Gesù, vinciamo tutto con una santa indifferenza che ci porta continuamente a Lui? E con la nostra costanza, Gli formiamo dolce catena per attirarLo a noi? Il nostro sguardo è sepolto nelle sguardo di Gesù, in modo che non guardiamo altro, se non ciò che vuole Gesù? La nostra voce è sepolta nella voce di Gesù, in modo che se vogliamo parlare non parliamo che con la lingua di Gesù? I nostri passi sono sepolti nei suoi, in modo che come camminiamo resti l’impronta non dei nostri, ma dei passi di Gesù? E il nostro cuore è sepolto nel suo, per poter amare e desiderare come ama e desidera il suo Cuore?
Mamma mia, quando Gesù, pel bene della mia anima, a me si nasconde, dammi la grazia che avesti Tu nella privazione di Lui, affinché io Gli possa dare tutta la gloria che tu Gli desti, quando Egli fu deposto nel Sepolcro.
O Gesù, Ti voglio pregare con la tua voce, e come la tua voce penetrava i Cieli e si percuoteva nelle voci di tutti, così la mia, facendo onore alla tua stessa voce, penetri fin nei Cieli per darTi la gloria e l’amore della tua stessa parola.
Mio Gesù, il mio cuore palpita, ma non son contento se non mi fai palpitare col tuo e, col tuo palpito, amerò come ami Tu. Ti darò l’amore di tutte le creature ed uno sarà il grido: amore, Amore!!… O mio Gesù, fa onore a Te stesso e in tutto ciò che faccio, metti l’impronta del tuo stesso potere, del tuo amore e della tua gloria.
Offerta e Ringraziamento
Mio amabile Gesù, tu mi hai chiamato, in quest'ora della tua passione a tenerti compagnia, ed io son venuto. Mi pareva di sentirti, angosciato e dolente, pregare, riparare e patire e con le voci più commoventi ed eloquenti perorare la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto, e ora, dovendoti lasciare per le mie solite occupazione, sento il dovere di dirti "Grazie" e "sii benedetto!". Sì, o Gesù, grazie ti ripeto mille e mille volte, e ti benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti. Grazie e ti benedico per ogni goccia di sangue o lacrima che hai versato, per ogni respiro, per ogni palpito, per ogni passo, parola, sguardo, amarezza ed offesa che hai sopportato. In tutto, o mio Gesù, intendo segnarti con un "Grazie" e un "Ti benedico".
Deh, o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e di benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue benedizioni e grazie. Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore e con le tue mani santissime segna ogni particella del mio essere col tuo "Ti benedico", per fare che da me altro non possa uscire che un inno continuo d’amore verso di te. Perciò mi lascio in Te per seguirti in ciò che farai, anzi opererai tu stesso per me; ed io fin d’ora lascio i miei pensieri in Te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti “Ti amo”, e rifarti dell’amore che non ti danno gli altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che tolgono i tuoi nemici con gli insulti, sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per custodia. Dolce mio Amore, sebbene debba attendere alle mie occupazioni, resto nel Tuo Cuore; ho paura di uscire, tu mi terrai in Te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si confonderanno insieme, in modo da darmi vita, amore, stretta unione inseparabile con Te. Mio Gesù, se vedi che sto per sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più forte al tuo Cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco, affinché io, sentendoTi, mi lasci subito tirare all’unione con te. Deh, mio Gesù, dammi il bacio del divino Amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio nel tuo dolcissimo Cuore e resto in te. La benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo discenda su di noi e rimanga sempre. Amen