22 ottobre

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MARIOCAPALBO
00sabato 18 ottobre 2014 11:34
Medicina: beneficio verso il corpo


Preghiera

Signore, hai dilatato i miei passi sotto di me: non faranno ostacolo le angustie carnali, perché hai dilatato la mia carità che opera con letizia anche nelle stesse membra e cose mortali, che sono al di sotto di me. (En. in Ps. 17, 37)

 

Lettura

Medicina: beneficio verso il corpo

L’uomo, come appare all’uomo, è un’anima razionale che si serve di un corpo mortale e terreno. Quindi chi ama il prossimo, fa del bene in parte al corpo dell’uomo, in parte alla sua anima. Il beneficio che riguarda il corpo si chiama medicina, quello invece che riguarda l’anima disciplina. Senonché qui chiamo medicina tutto ciò che protegge il corpo o ne ristabilisce la salute. Ad essa pertanto appartengono non solo le cose che procura l’arte di coloro che sono chiamati propriamente medici, ma anche cibi e bevande, vestiti e abitazioni, infine ogni difesa e riparo a cui il nostro corpo ricorre anche contro i colpi esterni e le sventure. Infatti la fame e la sete, il freddo e il caldo e tutto ciò che dall’esterno ci colpisce gravemente, non consentono di conservare la salute della quale ora si tratta.

Per questo coloro che, per dovere e per umanità, forniscono i mezzi per resistere ai mali e alle contrarietà di questo genere, vengono chiamati misericordiosi, anche se sono così saggi da non provare più alcun dolore dell’animo. Chi non sa infatti che la misericordia è chiamata tale dal fatto che rende sensibile alla miseria il cuore di colui che prova dolore per il male altrui? E chi non concede che il saggio deve essere libero da ogni miseria quando viene in aiuto del povero, quando dà il cibo all’affamato e da bere all’assetato, quando riveste l’ignudo, quando accoglie nella sua casa il pellegrino, quando libera l’oppresso, quando infine spinge la sua umanità fino a dare sepoltura ai morti? Quantunque faccia ciò con spirito sereno, non stimolato dagli aculei del dolore, ma mosso dal dovere della bontà, tuttavia dovrà essere chiamato misericordioso. (De moribus Ecclesiae cath. I, 27.52-53) 

Per la riflessione
Chi ama il prossimo, fa’ quanto può perché sia sano nel corpo e nell’anima; ma la cura del corpo deve essere riportata alla salute dell’anima. (De moribus Ecclesiae cath. I, 28.56)

Pensiero agostiniano
Lo stesso amore reclama l’obbligo di servire con carità i fratelli e di aiutare, per quanto possiamo, chi vuol essere aiutato rettamente. (Ep. 110, 5)


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