17 agosto

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MARIOCAPALBO
00martedì 19 agosto 2014 19:22
La fede e la religiosità di Abramo


17/08


Preghiera



Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua virtù e la tua sapienza incalcolabile (Sal 47, 1). (Conf. I, 1.1)


Lettura


La fede e la religiosità di Abramo

La lettura or ora fatta ci ha richiamato alla memoria la già nota religiosità del nostro padre Abramo. Ed è una cosa talmente straordinaria che a nessun uomo, per quanto sia facile a dimenticare, può fuggire dalla memoria. Tuttavia, non so perché, tutte le volte che si legge, come se fosse per la prima volta, desta tanta impressione nella mente degli ascoltatori. Una grande fede, una grande pietà non solo verso Dio, ma anche verso il suo unico figlio, al quale il padre credette non facesse nulla di male quanto nei suoi confronti aveva ordinato di fare colui che l’aveva creato. Abramo infatti aveva potuto essere padre del figlio suo secondo la generazione fisica, ma non creatore ed artefice per un atto di potenza. Difatti, come dice l’Apostolo, Isacco è nato da Abramo non secondo la carne, ma da una promessa (Gal 4, 23). Non perché non l’avesse generato fisicamente, ma perché l’aveva ottenuto quando ormai ne disperava totalmente. E se non ci fosse stata la promessa di Dio, lui, già vecchio, non avrebbe potuto sperare nessuna posterità dal grembo della sposa, anch’essa vecchierella. Ma credette quando doveva nascere, e non pianse quando doveva morire. La sua destra si alza per il sacrificio, quando il figlio deve morire; così come il suo cuore aveva fatto una scelta di fede, quando doveva nascere. Non tentennò, Abramo, nel credere, quando gli veniva fatta la promessa. Non tentennò nell’offrire, quando gli veniva comandato. E la fede di Abramo credente non contrastò con la sottomissione di Abramo obbediente. (Sermo 2, 1)

 

Per la riflessione

Se Abramo ha fatto bene ad obbedire, molto meglio ed in maniera incomparabile ha fatto Dio dando quell’ordine. (Sermo 2, 1)

 

Pensiero agostiniano

Dio ha voluto che dipendesse dal tuo arbitrio preparare il posto a Dio o al diavolo. Quando tu gli avrai preparato il posto, chi lo occuperà sarà il tuo sovrano. (En. in Ps. 148, 2)


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