13 agosto

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MARIOCAPALBO
00giovedì 14 agosto 2014 20:17
L’occhio puro e la retta intenzione

13/08



 



Preghiera


O Dio, per le cui leggi esistenti per tutta la durata della realtà non si permette che il movimento difforme delle cose mutevoli sia turbato, ma che venga ripetuto, sempre secondo uniformità, nella dimensione rotante dei tempi, ascolta, ascolta, ascolta me nella maniera tua, soltanto a pochi ben nota. (Soliloquia I, 1.4)



 



Lettura



L’occhio puro e la retta intenzione


L’occhio purificato e reso sereno sarà abile e idoneo a percepire e ad esprimere logicamente la sua luce interiore. Questo è l’occhio del cuore. E ha un occhio simile chi stabilisce il fine delle proprie opere buone, affinché siano veramente buone, non nell’intento di essere graditi agli uomini, ma anche se avverrà di essere graditi, lo riferisce piuttosto alla loro salvezza e alla gloria di Dio e non alla propria ostentazione. Quindi non compie il bene per la salvezza del prossimo per esigere da lui le cose necessarie a trascorrere la vita; inoltre non condanna avventatamente l’intenzione e la volontà dell’uomo in quell’azione, in cui non si evidenzia con quale intenzione e volontà sia stata compiuta; poi qualsiasi obbligo esegue per l’altro, lo esegue con l’intenzione con cui vuole che sia eseguito per sé, ossia che da lui non attenda qualche vantaggio nel tempo. Così sarà il cuore sereno e puro, nel quale si cerca Dio. (De serm. Domini in monte II, 22.76)



 



Per la riflessione


Qualunque cosa tu faccia, falla bene e avrai lodato Dio. (En. in Ps. 34, d. 2, 16)



 



Pensiero agostiniano


Nessuno apprende rettamente quanto concerne la vita di unione con Dio, se da Dio non è reso docile a Dio. (De doctrina christiana 16.33)


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