Una necessità prioritaria
Perciò, in ogni determinata situazione in cui Dio ci dà la responsabilità del ministero, la prima cosa da fare è venire alle prese con l'uomo forte - cioè con i rappresentanti delegati di Satana che sorvegliano sugli interessi di quella situazione. Ad esempio in Daniele 10, prima che Daniele potesse ricevere la risposta alle sue preghiere per Israele, l'angelo inviato dovette incontrare e vincere "il principe del regno di Persia" - l'"uomo forte" particolare che rappresentava gli interessi di Satana nell'impero persiano, che all'epoca dominava il popolo e la terra di Israele.
Ora ritengo che vi siano molti scaglioni nel regno di Satana - molti livelli di autorità. Ad esempio, indubbiamente vi è ancora un uomo forte sulla Persia e sulla Grecia - gli stessi menzionati in Daniele 10.
Ma noi non viviamo in quei paesi, ma in Italia, e non ho dubbi che sull'Italia Satana abbia scaglioni di uomini forti con livelli ascendenti di autorità - su una comunità, una città, uno stato e sull'intera nazione.
Ritengo inoltre che vi siano diverse forze sataniche su diversi gruppi etnici. Ad esempio la gente di origine araba ha un tipo di uomo forte; i neri, la cui origine razziale è in Africa, ne hanno un altro; i balcanici un altro tipo ancora. Lo stesso dicasi per i gruppi di diversa provenienza etnica.
Certo non ho tutte le risposte, ma vorrei suggerire a quelli di voi che svolgono seriamente il ruolo di guerrieri nella preghiera, che Dio sta cominciando a rivelarvi il tipo particolare di uomo forte che domina la situazione che dovete affrontare. Potrebbe essere solo su una famiglia, su una piccola zona della città, su qualche tipo di impresa di affari o sopra qualcosa di molto più grande. Ciascuno di noi ha assegnata la propria area di conflitto.
Il nome dell'Uomo Forte
Prima di poter affrontare efficacemente l'uomo forte, dobbiamo conoscerne l'identità. Qui dipendiamo in larga misura dalla rivelazione - non solo dalla rivelazione generale della Bibbia, ma da una rivelazione specifica della parola di conoscenza. In 1 Corinzi 9,26 Paolo dice: "Non combatto come uno che batte l'aria." In altre parole: "Non mi limito a tirar pugni a vuoto, nella speranza di imbattermi nel mio oppositore. Non sono un boxeur con gli occhi bendati. Dirigo i colpi dove so di trovare l'oppositore, e in quei punti dove gli farò più male." É quello che dobbiamo fare noi con il diavolo. In breve, voglio darvi tre esempi pratici di cosa intendo dire.
Esempi pratici
In passato, per un periodo sono stato in stretta relazione con una comunità - un gruppo di cristiani che viveva una relazione di alleanza - che in due o tre anni era fiorita con insolito successo. Poi d'improvviso ci fu una divisione incredibile. Due degli anziani si rivoltarono contro il leader, lo condannarono per stregoneria e lo scomunicarono. Il tutto avvenne in pochi giorni.
Qualche tempo dopo, in un'altra città mi incontrai con un gruppo di fratelli per consultarci su come affrontare la situazione. Mentre stavamo parlando, qualcuno per caso disse che alcuni mesi prima un membro di questa comunità aveva ricevuto la visione di un uomo armato, rivestito in maglia di acciaio, che stava sopra la comunità. Al sentire ciò, qualcosa dentro di me disse: "É quello l'uomo forte," e lo identificai come l'uomo di ferro del più duro legalismo. Condivisi quella rivelazione con i fratelli, poi pregammo e legammo subito quell'uomo forte.
Meno di ventiquattro ore dopo gli altri due anziani, senza esser stati avvertiti, telefonarono e dissero: "Ci rendiamo conto di aver sbagliato tutto. Ci dispiace e ci siamo pentiti. Vogliamo rimettere le cose a posto." Mi era difficile crederlo! Se fossi andato da loro a discutere per una settimana, non si sarebbero persuasi. Ma una volta affrontato l'uomo forte di quella situazione, si è trattato solo di entrare e spogliarlo dei suoi beni.
L'altro caso che voglio menzionare capitò ad un convegno di ministri a Oklahoma City, al quale partecipavo. Vi erano circa quaranta ministri e leader carismatici per un confronto piuttosto teso - Argomento: il discepolato; il vortice della tempesta: Fort Lauderdale.
La prima sera in cui ci mettemmo veramente all'opera, il Signore mostrò ad un fratello la scena di un cinghiale. Vi fu la conferma di altri due fratelli non direttamente in relazione col primo. Senza entrare nei dettagli, quasi l'intera assemblea dei ministri, di molte estrazioni diverse, furono convinti che il cinghiale fosse il nostro problema, e che avremmo dovuto affrontarlo. Quando tuttavia cercammo di farlo, lo Spirito Santo ci fece chiaramente capire che non sarebbe stato possibile fin quando le nostre relazioni personali non fossero diventate giuste - proprio come dice Matteo 18. Dopo circa 48 ore di intense transazioni spirituali, ritenemmo di esserci aperti il varco delle giuste relazioni. Allora ci radunammo in una stanza per affrontare il cinghiale. Uno degli uomini - un notissimo leader carismatico che gode del mio massimo rispetto - disse: "Dio mi ha mostrato l'identità del cinghiale. É lo spirito della controversia religiosa."
Armati con questa rivelazione, ci siamo presi per mano, abbiamo unito i nostri spiriti e legato il cinghiale. Il primo fratello che lo aveva visto dall'inizio ora tornava a vederlo in un'altra visione - steso al suolo, senza vita. Dal quel momento in poi vi fu un continuo cambiamento in meglio negli atteggiamenti e nelle relazioni, che si sta estendendo a zone sempre più vaste del Corpo di Cristo. Guardando indietro, la considero una chiara illustrazione del fatto che
è non stiamo lottando contro "persone di carne."
è Solo quando identifichiamo e affrontiamo le forze spirituali invisibili che stanno dietro alle persone umane, possiamo entrare negli scopi di Dio per noi.
Voglio parlarvi di un'altra situazione raccontatami da un amico. Era coinvolto in un grande impegno - una grande missione per il Signore che il consiglio aveva deciso di sostenere. Quando tuttavia cominciò a fare progetti e a decidere per gli impegni economici, fu come se il consiglio vacillasse nell'indecisione: un giorno dicevano che l'avrebbero sostenuto, l'altro no. Alla fine dissero: "Vogliamo che tu ritiri questa missione." Ma egli disse: "Mi sono impegnato e non posso tirarmi indietro perché molta altra gente si è presa lo stesso mio impegno."
A quel punto l'uomo e sua moglie, in profonda disperazione spirituale, andarono a far visita a un'altra coppia cristiana di amici, membri della stessa chiesa. Cominciarono a pregare per la situazione, e l'altro uomo ebbe l'illustrazione mentale della loro chiesa. Vide un incontro del consiglio della chiesa, e delle cordicelle che partendo da alcuni membri salivano in alto verso un regno invisibile. Mostrava le persone come marionette, che si muovevano a seconda di come erano tirate dai fili. Allora disse: "La sola cosa da fare è tagliare quei fili nel nome di Gesù." Lo fecero, e il giorno dopo il consiglio si incontrò di nuovo, e senza altre animate discussioni o litigi votò all'unanimità il sostegno alla missione.
Quello che voglio dire è che ci risparmieremo un sacco di fatica se potremo venire a patti e legare l'uomo forte. Questo è il primo tipo di preghiera.
Le preghiere date dallo Spirito Santo
Ora consideriamo l'altro tipo di preghiera, che consiste in preghiere specifiche, dirette e tenaci, suggerite dallo Spirito Santo.
Voglio prendere due illustrazioni dal Vecchio Testamento. La prima, Giosuè 8, riguarda la cattura della città di Ai da parte dei figli di Israele. Nel bel mezzo delle operazioni militari, Dio disse a Giosuè di fare qualcosa privo di qualsiasi significato militare.
"E il Signore disse a Giosuè, 'Tendi verso la città di Ai il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani.' Giosuè tese il giavellotto che teneva in mano, verso la città" (Giosuè 8,18).
Ora quel giavellotto teso non aveva alcun significato militare, ma spirituale. I versi che seguono ci dicono che gli Israeliti catturarono e distrussero completamente la città. Poi il versetto 26 ci dà questo commento: "Giosuè non ritirò la mano che brandiva il giavellotto finché non ebbero sterminato tutti gli abitanti di Ai"
Giosuè tese il giavellotto all'inizio della battaglia e lo mantenne in quella posizione, proprio diretto contro Ai, finché la vittoria non fu totale. Dal punto di vista militare, il giavellotto non fece nulla, ma nel regno spirituale Giosuè si appoggiò con coraggio alla promessa di Dio che avrebbe dato loro Ai, reclamandola fin quando non fu completamente realizzata. Quel giavellotto teso è un bell'esempio di preghiera diretta, tenace, incrollabile, di ispirazione divina.
Molta gente quando prega brandisce il giavellotto a mezza strada verso l'orizzonte: "Signore, benedici tutti i nostri missionari." Non so se qualcuno ha mai avvertito gli effetti di una preghiera simile!
è Il tipo di preghiera che ha effetti sicuri è quella specifica. Avete un obiettivo e vi proponete di raggiungerlo, e non ritirate il giavellotto finché l'opera non sarà completa.
Nei Salmi di David in particolare c'è una forte enfasi sulla distruzione dei nemici, il consumarli, il non permettere loro di sollevarsi. Nel Salmo 18 egli dice: "Li riduco come la polvere della strada. Li ho calpestati finché non poterono più alzarsi."
è Dio non approva una vittoria parziale. Come cristiani, tante volte riportiamo vittorie parziali nella preghiera e poi ritiriamo il giavellotto. In seguito avremo problemi con l'obiettivo che avremmo dovuto prendere per primo.
Il secondo esempio dal Vecchio Testamento si riferisce alla scena della morte del profeta Eliseo. Quando era sul letto di morte, Ioas, re di Israele, lo venne a trovare. Al suo arrivo Eliseo gli disse di fare qualcosa in relazione alla situazione militare di Israele di quell'epoca: a Est il paese era minacciato dalla Siria, e prima di morire Eliseo voleva fornire il modo di affrontare la minaccia dell'attacco della Siria. (2 Re 13, 14-19).
"Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, venne a visitarlo e scoppiò a piangere davanti a lui dicendo: 'Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria.' Eliseo gli disse: 'Prendi arco e frecce.' Egli prese arco e frecce. Aggiunse al re di Israele: 'Impugna l'arco.' Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, quindi disse: 'Apri la finestra verso oriente.' Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: 'Tira!' Ioas tirò, e Eliseo disse: 'La freccia della liberazione del Signore e la freccia della liberazione dalla Siria: tu sconfiggerai i Siriani di Afek fino allo sterminio.' Eliseo disse: 'Prendi le frecce.' E quando le ebbe prese disse al re di Israele: 'Percuoti la terra.' Egli la percosse tre volte e poi si fermò. L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: 'Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto la Siria e l'avresti sterminata; ora invece colpirai la Siria solo tre volte.'"
Questo racconto ci fornisce una bella illustrazione della preghiera guidata e potenziata dallo Spirito. La finestra aperta verso est parla della direzione dell'attacco siriano che sarebbe venuto da est. Lo stesso per le frecce tirate dalla finestra. Che significato avevano la mano del re sull'arco e la mano del profeta su quella del re? Significa che la fonte dell'autorità del profeta - lo Spirito Santo - dava potenza al re mentre tirava le frecce contro la Siria. In seguito, colpire il suolo con le frecce rimaste, significava persistere e proseguire nella preghiera una volta che questa viene data dallo Spirito Santo. Ioas non ha battuto abbastanza il suolo. Se lo avesse fatto cinque volte, la vittoria sarebbe stata totale, ma avendolo fatto solo tre volte, fu quello il limite della sua vittoria (vedi 2 Re 13,25).
In altre parole, il successo nel regno naturale dipende dalle forze spirituali. Se vincete la battaglia nel regno spirituale, la vittoria sarà elaborata anche nei campi militare, politico, economico e sociale.
è Ma il regno spirituale è decisivo, e un'arma primaria è la preghiera persistente guidata e potenziata dallo Spirito. Ioas in parte fallì, perché nel campo spirituale non fu determinato a sufficienza. Giosuè, d'altra parte, aveva tenuto il giavellotto puntato fino alla vittoria totale.
Applichiamo la potenza della preghiera
Permettetemi ora di trarre dalla mia esperienza personale tre esempi di ciò che definirei una 'preghiera tenace e specifica,' ispirata e guidata dallo Spirito Santo. Leggendo il mio libro: "Formare la storia attraverso la preghiera e il digiuno" vi troverete altri esempi, trattati con maggiori dettagli.
Questo primo esempio lo trovate anche nel libro, e lo esporrò solo in breve. Nel 1941-42 ero soldato delle forze armate Britanniche in Nord Africa, e partecipai alla ritirata più lunga nella storia dell'Esercito Britannico. Continuare a ritirarsi per 1500 chilometri, senza sapere perché o cosa accadrà dopo, può essere assai demoralizzante. Io avvertii che uno dei maggiori problemi erano gli ufficiali, egoisti e indisciplinati, che per questo non godevano della fiducia degli uomini. Ad esempio, l'acqua allora era il bene più scarso nel deserto ed al soldato medio, per tutte le sue necessità, veniva data una bottiglia militare piena d'acqua ogni due giorni: doveva bastare per bere, lavarsi, cucinare, etc. Eravamo soliti lavare le camicie nella benzina ad alto numero di ottani, perché procurarsela era più facile dell'acqua. Tuttavia, in quel periodo alla mensa ufficiali veniva mescolata più acqua al loro whisky di quanta gli uomini ne usavano per tutti gli altri scopi. Non si può prevedere che una cosa simile produca il morale alto tra i ranghi della truppa!
All'epoca, ero stato salvato e battezzato nello Spirito da poco. Sentivo di dover pregare, ma mi chiedevo: "Come posso pregare per questi leader tanto indegni - come chiedere a Dio di benedirli?" Finalmente decisi: "Dio dovrà mostrarmi il modo in cui devo pregare." Dopo qualche tempo, avvertii che Dio mi dava questa preghiera specifica: "Signore, dacci dei leader che ci portino alla vittoria per la Tua gloria!" Da quel momento feci questa preghiera quasi ogni giorno.
Solo dopo la fine della guerra venni a sapere completamente cosa era successo. Poco dopo che avevo cominciato a pregare in quel modo, il Governo Britannico decise di togliere il comandante militare in Medio Oriente e di sostituirlo con uno nuovo. Scelsero un uomo che stava servendo nel deserto e in aereo lo riportarono al Cairo perché assumesse il comando. L'aereo si schiantò all'atterraggio, l'uomo ne fu espulso fuori, si ruppe il collo e morì. In quel momento critico, sul teatro più attivo della guerra, le forze armate britanniche erano senza comandante.
A quel punto Winston Churchill, allora Primo Ministro in Inghilterra, scelse un comandante poco conosciuto in Inghilterra e lo mandò in aereo ad assumere il comando. Si chiamava Bernard Montgomery. All'epoca non sapevamo niente di lui ma ora, sulla base dell'esperienza e della conoscenza personale, posso dire che Montgomery era un soldato cristiano intelligente e impegnato, che dava la sua testimonianza - un uomo integro e capace di imporre una forte disciplina. Egli arrivò e rivoltò da capo a piedi quegli ufficiali! In due mesi aveva totalmente cambiato la disciplina e il morale delle truppe. Poi fu colpito in battaglia a El Alamein, la prima vittoria degli Alleati di tutta la guerra, e cambiò il corso della guerra in Africa.
Circa due giorni dopo la battaglia, mi trovavo nel deserto accanto ad un autocarro sulla cui sponda posteriore si trovava una piccola radio portatile. Il commentatore del notiziario descriveva la scena ai quartieri generali di Montgomery la notte prima che si giungesse alla battaglia di El Alamein, e diceva come Montgomery fosse uscito, avesse radunato tutti gli ufficiali e gli uomini, per dire loro: "Chiediamo al Signore, potente in battaglia, di darci la vittoria." A queste parole una elettricità celeste - se sapete cos'è - mi attraversò dalla testa ai piedi, e il Signore mi disse, con calma ma con chiarezza: "É la risposta alla tua preghiera."
è Così, proprio all'inizio della mia esperienza cristiana, imparai che si può cambiare la storia con la preghiera.
è Dio vi dà l'obiettivo, ma sta a voi stendere il giavellotto. Una volta steso, non ritiratelo indietro: continuate a mantenerlo teso verso l'esterno!
Vi darò altri due esempi. Negli anni 50, quando ero pastore a Londra, Inghilterra, mi resi conto che l'alleanza dei due paesi più grandi del mondo e dei due più forti paesi comunisti - Russia e Cina - non avrebbe potuto che ostacolare il progresso del Vangelo nel mondo. Non ho particolari tendenze politiche, né sono un anticomunista violento, ma avvertivo che Dio mi chiedeva di pregare. Ancora una volta dissi: "Signore, se devo pregare, dammi Tu la preghiera."
Questa volta mi parve che il Signore mi desse una preghiera tratta da un Salmo, la preghiera di David che dice: "Distruggi, Signore, e dividi la loro lingua" (Sal 55,9). Vidi che se Dio divide le lingue della gente e le dirige l'una contro l'altra, la loro potenza è ridotta. Così, forse per due o tre anni, quasi ogni giorno, sicuramente ogni settimana, offrii a Dio quell'unica, semplice preghiera per la Russia e per la Cina: "Distruggi, Signore, e dividi le loro lingue." E che ha fatto Dio? Proprio quello che gli ho chiesto! Oggi queste due potenze hanno probabilmente più paura l'una dell'altra e sono più ostili tra loro di ogni altra potenza. Ai loro confini, la Russia tiene un milione di soldati armati e la Cina due milioni. Senza considerare la minaccia che possono costituire per altre parti del mondo, una buona parte del loro potere di nuocere è negato dal loro atteggiamento reciproco.
Ed ecco ora il terzo ed ultimo esempio. Quando, nel 1963 venni negli Stati Uniti, vi giunsi come visitatore per un periodo di sei mesi. Ma accaddero cose che non avevo progettato, e ho finito con l'essere un immigrante, e nel 1970 divenni cittadino. Così, di fatto vivo qui dal 1963. Poco dopo il mio arrivo, pareva che il Signore cominciasse a ritenermi responsabile per il governo degli Stati Uniti! Cercai di fare resistenza. All'epoca non ero neppure un cittadino americano e dicevo: "Sono qui solo per poco - perché proprio io?"
è Ma Dio aveva cominciato a mostrarmi che la prima responsabilità specifica di preghiera per i cristiani è quella di pregare per il loro governo. Così chiesi ancora una volta al Signore di darmi la preghiera specifica che avrebbe rappresentato la Sua volontà - il giavellotto su cui poter contare.
La preghiera che mi parve di ricevere dal Signore era semplicissima (come quasi sempre accade): "Innalza il giusto e abbatti il malvagio." Si fondava sulla Scrittura:
"La promozione non viene né da oriente né da occidente né dal sud. Ma Dio è il giudice: Egli abbatte l'uno ed innalza l'altro" (Salmo 74, 7-8).
"Egli alterna tempi e stagioni: depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. Svela cose profonde e segrete; sa quello che è celato nelle tenebre, e presso di Lui è la luce" (Daniele 2, 21-22).
Non solo feci questa preghiera, ma cominciai a condividerla con degli amici, uno dei quali era un fratello cattolico carismatico. Continuai a pregare così per diversi anni. Poi, al punto della crisi Watergate, incontrai il fratello cattolico; mi guardò negli occhi e disse: "Ti ritengo personalmente responsabile per quanto sta accadendo a Washington." E io risposi: "Accetto con gioia la responsabilità!"
Infine, permettetemi di suggerirvi due preghiere che potremmo usare in futuro.
Per sradicare la corruzione dai governi
1. La prima si basa su Proverbi 10,9:
"Chi cammina nell'integrità va sicuro, ma chi perverte le proprie vie sarà scoperto."
Possiamo usare la seconda parte del versetto per sradicare la perversione e la corruzione dal governo.
Negli ultimi mesi i media nazionali hanno esposto un numero sempre maggiore di casi scandalosi di corruzione che si riferiscono a responsabili pubblici: immoralità, avidità, nepotismo, etc. Non si tratta di un disastro: è la risposta alla preghiera. Dobbiamo continuare a pregare finché Dio non avrà purgato l'intera struttura governativa di questo paese.
La sconfitta del Comunismo
L'altra preghiera che suggerisco riguarda la forza del comunismo mondiale [che al momento in cui fu scritto l'articolo dominava quasi due terzi dell'intero globo terrestre, e che oggi è stato sconfitto, n.d.t.].
Non dico di avere in questo momento la fede per fare una preghiera simile, ma potrebbe essere ciò che il Signore vuole darci, proprio la fede. In Giobbe 38,8 abbiamo una rivelazione di come Dio controlla e reprime la vasta potenza del mare:
"Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno? Quando lo circondavo di nubi per veste e di densa caligine per fasce? Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte, e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre, e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde."
Poi il Signore stabilì un confine per il mare, e non importa quanto esso si infuri o ruggisca, non può andare oltre quel confine! Mi è venuto il pensiero che Dio può fissare un confine anche a un comunismo ateo e dire: "Puoi arrivare fin qui e non oltre; e qui si fermeranno le tue onde orgogliose." Se il Signore vi sollecita in proposito, potreste essere uno di quelli che fanno questa preghiera.
Con questo tipo di preghiera: specifica, insistente, ispirata e potenziata dallo Spirito, unita alla preghiera di legare e sciogliere, possiamo amministrare con efficacia la vittoria conquistata da Cristo sul Calvario. Possiamo attingere fiducia dalla completezza del suo precedente trionfo e dalla sua dichiarazione che "le porte degli inferi non prevarranno contro di noi," e continuare a fare pressione fino alla sconfitta definitiva delle forze che Satana ha dispiegate contro di noi.
New Wine - Marzo, 1977