1 agosto

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
MARIOCAPALBO
00giovedì 14 agosto 2014 20:07
Non ama se stesso chi non ama Dio

01/08



Preghiera


O Dio, sopra del quale non c’è nulla, fuori del quale nulla e senza del quale nulla: ascolta, ascolta me. (Soliloquia I, 1.4)



 


Lettura


Non ama se stesso chi non ama Dio


In questa vita la virtù non è altro che amare ciò che si deve amare: sceglierlo è prudenza; non esserne distaccati da nessuna molestia, è fortezza; da nessuna lusinga, è temperanza; da nessun sentimento di superbia, è giustizia. Che cosa poi dovremmo scegliere come l’oggetto più degno del nostro amore, se non quello di cui non si trova di meglio, cioè Dio? Se anteponiamo o uguagliamo a Lui nell’amore qualche altro oggetto, vuol dire che non sappiamo amare noi stessi. Tanto meglio, sarà per noi, quanto più ci avvicineremo a Colui, del quale non v’è nulla di meglio; verso di Lui poi si va non camminando ma amando, ed avremo Dio tanto più vicino al cuore quanto più puro sarà lo stesso amore che ci porta verso di Lui, poiché non si estende o è racchiuso entro spazi fisici. Non coi piedi dunque, ma coi buoni costumi, si può andare verso di Lui, ch’è dovunque presente ed intero ovunque. I nostri costumi inoltre di solito vengon giudicati non in base a ciò che sappiamo, ma a ciò che amiamo, e sono resi buoni o cattivi dai buoni o cattivi affetti. E’ dunque la nostra perversità ad allontanarci da Dio ch’è la rettitudine in persona; noi poi ci correggiamo amando la rettitudine, per poter essere rettamente uniti alla rettitudine in persona. (Ep. 155, 4.13)



 



Per la riflessione


Le virtù, grazie alle quali viviamo rettamente, sono dei beni grandi. I pregi esteriori dei corpi, quali essi siano, la cui assenza è compatibile con una vita conforme a rettitudine, sono beni infimi. Le potenzialità dell’anima, in mancanza delle quali vivere rettamente è impossibile, sono beni medi. Ora non c’è nessuno che faccia cattivo uso delle virtù, ma chiunque non solo può far buon uso degli altri beni, cioè dei medi e degli infimi, ma anche farne uno cattivo. […] È per questo che la generosità e la grandezza della bontà divina ha concesso che ci siano beni grandi, ma anche beni medi ed infimi. (Retractationes I, 9.4)



 



Pensiero agostiniano


Nelle cose spirituali, quando il più piccolo si unisce al più grande, come la creatura al Creatore, il primo diventa più grande di quello che era, non il secondo. (De Trinitate VI, 8)


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:16.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com