05-I GRUPPI DI PREGHIERA HANNO BISOGNO DI GUIDE

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MARIOCAPALBO
00lunedì 26 marzo 2012 17:58
Gabe Meyer

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I GRUPPI DI PREGHIERA 

HANNO BISOGNO DI  GUIDE[i] 

Gabe Meyer 

 

Nel mese di novembre presso l’Università di Loyola Marymount a Los Angeles iniziò un gruppo di preghiera settimanale. 

Ø       L’incontro crebbe rapidamente, ed attirava gente anche da lontano. Verso l’autunno dell’anno successivo molte persone del gruppo avvertirono il desiderio di una relazione più intima tra loro.

Ø       Circa 35 di noi cominciammo ad incontrarci una seconda volta la settimana. Il nostro scopo come «gruppo di impegno» era quello di discutere i problemi del gruppo più grande, di procurare gli insegnamenti e di mettere in comune la nostra vita.

Ne risultò un caos. 

Allora adottammo un sistema «parlamentare» per fare le cose. E anziché un incontro di preghiera e di insegnamento il «gruppo di impegno» finì per essere una specie di «corpo decisionale».

Ø       Esso decideva tutto, da chi avrebbe provveduto a servire il caffè negli incontri più grandi a quanto si poteva fare riguardo ai problemi individuali della gente.

Ø       Cominciarono ad emergere le fazioni: vi erano tentativi individualistici di influenzare il gruppo, avidità di poteri. Si manifestarono tensioni tra la gente. Molti si sentirono traditi.

Ø       Tre di noi cominciarono a servire in qualità di guide più generiche, ma senza alcuna autorità riconosciuta. Non ci incontravamo regolarmente tra noi. Verso l’aprile dell’anno dopo i problemi del gruppo di impegno diventarono talmente complicati che per la prima volta tre di noi risolsero insieme un problema pa­storale;

Ø       L’unica soluzione, pareva, era sciogliere il gruppo di impegno. 

Ad un incontro del gruppo di impegno avvenuto poco dopo, annunciammo che avremmo interrotto gli incontri di quel gruppo, e ne spiegammo il motivo.

Ø       L’esperienza ci ha insegnato una lezione riguardo alle decisioni e alla guida che va esercitata nel corpo di Cristo.

Ø       Scoprimmo che il modello democratico e parlamentare non andava bene per i gruppi di preghiera. Non promuoveva lo sviluppo delle relazioni d’amore tra i membri del gruppo.

Ø       Scoprimmo che le decisioni dovrebbero esser lasciate ad un gruppo di guide ricono­sciute dal gruppo. Queste guide potrebbero venir elette dal gruppo mediante un procedimento di preghiera.

Ø       Le guide devono poter essere cambiate. Ma le decisioni devono restare alle guide, anziché essere esercitate dall’intero gruppo di preghiera. 

La maggior parte delle persone pensò che quanto avevamo fatto noi tre fosse dittatura. Noi stessi dovemmo passare momenti dolorosi nel sostenere la nostra decisione, sapendo che era giusta anche se alla gente non piaceva.

Ø       Ma arrivammo a capire che le guide del popolo di Dio hanno bisogno di una certa libertà per guidare.

Ø       Se sono sempre alla mercé dell’opinione di chiunque, il gruppo non potrà procedere nel Signore. É necessario che i cristiani apprezzino il servizio della guida come una cosa buona, anziché ritenerlo una minaccia.

Ovviamente le guide hanno la responsa­bilità di capire le opinioni del gruppo, di chiedere alla gente cosa pensa. Quando i membri del gruppo danno alle guide la libertà di guidare e le guide li consultano, si costruiscono relazioni d’amore. 

Abbiamo poi imparato una seconda lezio­ne dalla tensione e dal conflitto del gruppo di impegno.

Ø       Fu chiaro che tale gruppo avrebbe dovuto concentrarsi sulla preghiera, l’insegnamento e la crescita delle relazioni personali d’amore. 

Un anno dopo le tre guide invitarono i membri dell’incontro grande di preghiera a formare un altro gruppo di impegno.

Ø       Quando questo iniziò, portammo molto insegnamento sull’esser servi gli uni degli altri.

Ø       Ci furono poi insegnamenti sul bisogno di lealtà e di unità.

Ø       Poi istruzioni sul modo di parlare e sul non parlare gli uni contro gli altri, sul bisogno di farla finita con le chiacchiere ed i pettegolezzi, e di portare la critica direttamente alla persona responsabile del problema.

Il gruppo di impegno ci aveva mostrato il bisogno di insegnamento su questi argomenti.

Ø       Osservammo che qualcuno doveva assumersi la responsabilità per la formazione del gruppo e per la crescita nel vivere cristiano,

anche se i “leader” erano avanti di una sola settimana a coloro ai quali insegnavano.

Ø       Questo secondo gruppo di impegno sta per diventare una comunità di vita.

Il gruppo è cresciuto non solo di numero, ma, più importante, nella capacità dei suoi membri di darsi gli uni agli altri.

 



Pastoral Renewal – Novembre 1976

 
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