I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO: OSTINAZIONE NEI PECCATI

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MARIOCAPALBO
00domenica 14 ottobre 2012 19:35
    
     
 I PECCATI CONTRO LO SPIRITO SANTO:
  OSTINAZIONE NEI PECCATI
 

Dio non si compiace della morte del peccatore ma che si converta e viva.


In che consiste questo peccato

Uno è ostinato nel peccato quando insiste tenacemente nella sua determinazione al male, combattendo Gesù Cristo e la sua Chiesa. Nei cieli un grido battagliero risuonò: Chi come Dio? Michele con i suoi angeli ha sbaragliato Lucifero e le sue schiere ribelli che avevano tentato di dare la scalata all’eterno Iddio. Erano così ostinati che neppure il grido di Michele li fece desistere.
La vittoria di Michele ha segnato una condanna senza appello. Non così, invece, avvenne per la ribellione di Adamo ed Eva. Dio ha usato misericordia verso i nostri progenitori, primo, perché sapeva quanto erano fragili nel valutare le suggestioni del serpente antico e incapaci di prendere una giusta deliberazione e, secondo, perché aveva in mente e nel cuore un grande progetto di amore pieno di misericordia per tutto il genere umano.

Stiamo attenti però a non abusare dell’amore di Dio e della sua misericordia ostinandoci nel peccato, perché questo è un brutto peccato contro lo Spirito Santo. Infatti chi si ostina nel male si allea col Nemico e non riconosce Gesù di Nazaret come vero Dio venuto a salvare i peccatori.
È vero che Gesù ha detto che non c’è perdono per chi bestemmia contro lo Spirito Santo, ma il suo cuore è stato così pieno di tenerezza che proprio fra i più terribili dolori della croce ha avuto il coraggio di difendere i peccatori supplicando Dio, come nostro vero avvocato, con quelle dolcissime parole: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.

L’ostinazione nei peccati si verifica anche quando uno non c’è la fa ad abbandonare la sua vita disordinata, gli piace troppo, ne è conquistato, non potrebbe vivere senza. Ha pregato, ma con poca fede.
Altri invece, convinti da certe compagnie, ritengono che è tutto inutile esser buoni. È meglio afferrare ogni occasione e godersi la vita, tanto tutto finisce come un pallone che scoppia, ma dentro non sono felici.
Altri ancora, per scandali o scontri con persone del clero, si decidono di ignorare Dio, Cristo Signore e la Chiesa, senza un giusto ragionamento.

Comunque sia, io dico a loro: non vi costa nulla riconoscere, nel profondo del vostro cuore, che non siete felici, che la fame di qualche cosa o di qualcuno c’è. Conoscete certamente persone che vivono in pace e in perfetta letizia. Cercatele, parlate con loro. Troverete una strada nuova, più luminosa. Provatevi a fare anche solo qualche passo verso il Padre e vi accorgerete che egli è già lì che vi viene incontro


Preghiamo con il Salmo 7

Rit.: Il Signore è la mia salvezza.

Signore, mio Dio, in te mi rifugio:
salvami e liberami da chi mi perseguita,
perché non mi sbrani come un leone,
non mi sbrani senza che alcuno mi salvi. Rit.

Signore mio Dio, se così ho agito:
se c’è iniquità sulle mie mani,
se ho ripagato il mio amico con il male,
se a torto ho spogliato i miei avversari.
Rit.

Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,
secondo la mia innocenza, o Altissimo.
Poni fine al male degli empi;
rafforza l’uomo retto. Rit.

La mia difesa è nel Signore,
egli salva i retti di cuore.
Dio è giudice giusto,
ogni giorno si accende il suo sdegno.
Rit.

La vigna di Nabot

Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di Samaria. Il re gli disse: “Cedimi la tua vigna; te la pagherò in denaro al prezzo che vale”. Nabot rispose: “Mi guardi il Signore dal cederti l’eredità dei miei padri”.
Acab ne fu amareggiato e sdegnato, si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. Entrò da lui la moglie Gezabele e gli domandò: “Perché mai sei tanto amareggiato?”. Rispose: “Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna ed egli mi rispose: Non la cederò. Gezabele riprese: Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot”.

Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo e le spedì agli anziani e ai capi, che abitavano nella città di Nabot. Nelle lettere scrisse: “Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il popolo. Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l’accusino: Ha maledetto Dio e il re! Quindi conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia”.

Quegli anziani e capi fecero come aveva ordinato loro Gezabele. Quindi mandarono a dirle: “Nabot è stato lapidato ed è morto”.
Quando sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.
Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: “Su, recati da Acab, e riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue” (1 Re 21,4-25).

Preghiera

O Padre Santo, Padre nostro e Padre mio!
Abbi pietà di noi. Come vedi non possiamo andare avanti così. Quante volte abbiamo promesso di non più peccare, eppure ci siamo ricaduti. La nostra volontà è debole, però non ci diamo per vinti, perché tu sei con noi.
La nostra preghiera, o Padre buono, la innalziamo a te in favore di coloro che si sono ostinati nel peccato, per coloro che non vogliono sentire ragione né da te, né dal loro cuore. Si sentono lacerati, insoddisfatti, affamati, ma non importa nulla.
Ricordati di questi poveri peccatori: Ricordati che essi pure sono tuoi figli. Ricordati che per loro hai mandato il tuo dolcissimo Figlio, che si è immolato sulla croce. E salvali. Tocca il loro cuore con la dolce mano della tua misericordia.

O Gesù benedetto, Figlio della Vergine di Nazaret,
tu hai detto che sei venuto in terra non per i giusti ma per i peccatori. Eccoci qui, noi peccatori, che ti amiamo con tutta l’anima, sopra ogni cosa, eppure sempre imperfetti, sempre peccatori.

Per la grande bontà e pazienza che tu ci usi ogni giorno, noi ti diciamo: Ricordati di quelli che sono incalliti nei loro peccati e che non sentono alcun rimorso. Ricordati di loro, e perdonali perché non sanno quello che fanno. Tocca il loro cuore perché comprendano quale grande amore ti ha mosso a salire sulla nuda croce. Il tuo amore li salverà, ma anche il nostro unito al tuo. Noi ti preghiamo: interessa anche la dolce Madre tua che noi invochiamo “Rifugio dei peccatori”.

O Spirito del Padre e del Figlio, Spirito che fai nuove tutte le cose, vieni.
Porta tutti i peccatori più incalliti alla fonte viva della riconciliazione, al convito dove abbonda il Pane di vita.

Tu, Unzione e Balsamo divino guarisci i loro cuori.
Tu, Sigillo sicuro che garantisce il ritorno alla casa del Padre, vieni e rimani con noi.
Tu, Caparra del Sangue di Cristo, vieni nel nostro cuore.
O Spirito Santo,
Amore splendido e forte, vieni, a lode e gloria di Dio Padre.

                                                              
D. Timoteo Munari sdb


   IMMAGINI:
  
1  © Elledici / G. Pera / Chi si ostina nel peccato chiude il suo cuore alla letizia e alla bellezza.
   
2  © Umberto Gamba / La chiusura a Dio diventa, con il tempo, anche rifiuto del fratello..
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