Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
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APRILE 1/10

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2013 11:04
11/04/2013 22:06

image003.jpg (9289 byte)on cercare Gesù in mezzo alla folla. La nostra anima ha bisogno di solitudine. Nella solitudine se l’anima è attenta, Dio si lascia vedere.



01/04

Preghiera

O uomo nella putredine ed integro! Orrendo e bello! Ferito e sano! Giacente sul letamaio e regnante nel cielo! Se amiamo, imitiamolo! Per imitarlo fatichiamo pure e, se nella fatica veniamo meno, imploriamo aiuto! Chi ha indetto la prova aiuta il combattente. (Sermo 343, 10)

 

 

Lettura

La passione del nostro Signore Gesù Cristo

Che agli altri due [ladroni crocifissi] fossero state spezzate le gambe, mentre a Cristo no perché già morto, il Vangelo stesso spiega perché sia successo. Bisognava infatti che anche con questo segno fosse messo in evidenza che il riferimento era con la Pasqua dei Giudei anticipata profeticamente, in cui veniva prescritto che le ossa dell'Agnello non venissero spezzate.

Il fianco squarciato dalla lancia, che effuse sulla terra sangue ed acqua, indica senza dubbio i sacramenti coi quali si forma la Chiesa; come fu formata Eva dal fianco di Adamo, che dormiva, il quale era simbolo del futuro.

Giuseppe e Nicodemo lo seppelliscono. Secondo alcuni interpreti di questi nomi, Giuseppe vuol dire "Aumentato"; invece Nicodemo, nome greco, è noto a molti come sia composto da "vittoria" e "popolo". E chi, nella morte, è più aumentato di Cristo, secondo quel che disse: Se il chicco di grano non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto (Gv 12, 24)? Chi, proprio con la morte, meglio di lui vinse quel popolo persecutore, lui che, risorgendo, ne sarebbe diventato il giudice? (Sermo 218, 13-15)

 

Per la riflessione

Tu devi badare a ricopiare da lui ciò che Egli è divenuto per te. (En. in Ps. 90, 1)

 

Pensiero agostiniano

Imitando la passione del loro Signore e ricevendo non senza motivo il suo riscatto, i poveri mangeranno e saranno saziati, e coloro che lo cercano loderanno il Signore. (En. in Ps. 48, d. 1, 3)


image004.jpg (13158 byte)risto con la sua debolezza nutre i deboli come la gallina nutre i suoi pulcini. La gallina si fa talmente debole con i suoi piccoli - le ali abbassate, le piume ispide, la voce roca - che subito ti accorgi che è madre. Così Gesù è debole e stanco per il cammino. Il suo cammino è la carne assunta per noi. Ma tu non devi essere debole; dalla sua debolezza devi attingere la tua forza.


 

02/04

 

Preghiera

Le mie gioie, di cui dovrei piangere, contrastano le afflizioni, di cui dovrei gioire, e non so da quale parte stia la vittoria. Ahimè, Signore, abbi pietà di me! (Conf. X, 28.39)

 

Lettura

Perché celebrare l'annuale passione del Signore

Ciò che Dio non ha voluto fosse taciuto nelle sue Scritture, neppure noi dobbiamo tacere e voi dovete ascoltarlo. La passione del Signore, come sappiamo, si è compiuta una volta sola; perché una volta sola è morto Cristo, il giusto per gli ingiusti. E sappiamo, e ne siamo certi e riteniamo con fede immutabile, che Cristo risorgendo dai morti più non muore e la morte su di lui non dominerà più oltre (Rm 6, 9). Queste parole sono dell'Apostolo; tuttavia, per non dimenticare ciò che è accaduto una sola volta, ogni anno viene ricordato alla nostra memoria. Forse che ogni volta che si celebra la Pasqua, altrettante volte Cristo muore? Ma peraltro l'annuale commemorazione quasi viene a rappresentare ciò che una volta si è compiuto, e perciò noi ne siamo commossi come se vedessimo il Signore pendente sulla croce, e non deridendolo, ma credendo in lui. Perché fu deriso mentre pendeva dalla croce; assiso in cielo, è adorato. Ovvero è forse anche ora deriso, e più non deve adirarsi contro i Giudei che lo derisero mentre moriva, non mentre regna? Chi è che anche oggi deride Cristo? Volesse il cielo che fosse uno solo, che fossero due, volesse il cielo che potessimo contarli! Tutta la paglia della sua aia lo deride e geme il grano perché il Signore è deriso. Per questo io voglio gemere con voi. È tempo infatti di piangere. Si celebra la passione del Signore: è tempo di gemere, tempo di piangere, tempo di confessare e di pregare. Ma chi di noi è capace di versare lacrime secondo la grandezza di tanto dolore? (En. in Ps. 21, II, 1)

 

Per la riflessione

[Cristo:] Io per te, empio e peccatore, perché le tue iniquità fossero lavate con lo spargimento del mio sangue, ho sopportato il mio traditore, con grande silenzio e con immensa pazienza; e tu non mi imiterai, tanto da non restituire male per male? (En. in Ps. 7, 3)

 

Pensiero agostiniano

Il vanto della fede dei Cristiani non consiste nel credere che Cristo èmorto, ma nel credere che Cristo èrisorto. (En. in Ps. 101, d.
2, 7)


 


image005.jpg (13037 byte)amore stesso non può stare inerte. In certi uomini che cosa opera perfino il male, se non l’amore? Purifica dunque il tuo amore. L’acqua, che scorrenellafogna, fa’ che si volga al giardino. Passa dall’amore delmondo  





03/04

 

Preghiera

Signore, che cosa è l'uomo perché ti sei fatto a lui conoscere, o il figlio dell'uomo perché tu ne tenga conto? Lo stimi, lo valuti e lo calcoli tanto e tanto; lo collochi in un certo qual ordine e ben conosci le cose al di sotto o al di sopra delle quali lo collochi. (En. in Ps. 143, 10)

 

Lettura

Cristo non ha patito nulla per necessità, ma per sua propria scelta

Per la nostra salvezza e per farci passare fruttuosamente questa vita, il Signore nostro in ciò che ha patito dai suoi nemici, si è degnato di offrirci un esempio di pazienza, affinché, se sarà sua volontà, non ci rifiutiamo di sopportare qualcosa per la testimonianza del Vangelo. E siccome anche nella sua carne mortale egli nulla ha patito per necessità, ma tutto per sua propria scelta, è giusto pensare che, in ogni singolo evento che si è verificato e che è stato scritto nei riguardi della sua passione, egli ha voluto significare qualcosa.

Anzitutto nel fatto che, consegnato perché fosse crocifisso, lui stesso portò la propria croce, diede una lezione di padronanza e mostrò, andando lui avanti, che cosa debba fare chi vuole seguirlo. Cosa che raccomandò anche a parole, dicendo: Chi mi ama prenda la sua croce e mi segua (Mt 16, 24). In un certo senso prende la sua croce chi sa dominare la propria parte mortale. (Sermo 218, 1-2)

 

Per la riflessione

Pertanto chi si gloria, si glori nel Signore (1Cor 1, 31). Per quale Signore? Per Cristo crocifisso. Dove l'umiltà, ivi la maestà; dove la debolezza, ivi la potenza; dove la morte, ivi la vita. Se vuoi raggiungerle, non disprezzare queste. (Sermo 160, 4)

 

Pensiero agostiniano

Ha levato per noi il Signore le sue mani sulla croce; le sue mani si sono aperte per noi. (En. in Ps. 62, 12)


 
 
image007.jpg (12228 byte)
l gelo della carità è il silenzio del cuore. L’ardore della carità è il grido del cuore. Se sempre permane la carità, tu sempre gridi; sesempre gridi, sempre desideri; e se desideri, ti ricordi della pace.


 

04/04

 

Preghiera

Verità, Dio mio, mi rivolgo a te, ti prego: perdona i miei peccati. (Conf. XI, 3.5)

 

Lettura

Tutta l'umanità che soffre è raccolta nel Cristo sofferente

Proprio Cristo Signore e Salvatore nostro, Capo della Chiesa, nato dal Padre senza madre, egli stesso, io dico, il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo, per quel che è opera sua, ha avuto il potere di offrire la sua vita, ha avuto il potere di restituirsela. L'espressione: L'anima mia è turbata non va riferita propriamente alla sua potenza. Egli ha trasferito noi in sé; ci ha veduti, ci ha scrutati, ci ha ricevuti affaticati e ci ha ristorati. Volle evitare che, sopraggiungendo per alcuna delle sue membra l'ultimo giorno a segnare il termine di questa vita, caso mai si turbasse per infermità e dubitasse della salvezza, dicesse di non appartenere a Cristo perché impreparata alla morte; così da impedire l'insorgere in essa di alcuna ansietà, in modo che nessuna tristezza ne offuscasse lo spirito docilissimo. Perciò, poiché le sue membra avrebbero potuto trovarsi in pericolo per disperazione - quando alcuno si turbasse per l'imminenza della morte, non accettando un termine alla vita infelice, riottoso a iniziare quella che non ha fine - a impedire lo scoraggiamento, causa di disperazione, si dedicò a questi suoi deboli; queste sue membra infime non bene in forze accolse tutte in sé; proprio queste non bene in forze, quasi gallina, ricoprì i suoi piccoli e come rivolgendosi a loro: Ora la mia anima è turbata (Gv 12, 27). Riconoscetevi in me, perché nel caso voi proviate turbamento, non vi succeda di disperare, ma intenti al vostro Capo diciate a voi stessi: Quando il Signore diceva: La mia anima è turbata eravamo noi in lui, noi venivamo manifestati. Siamo turbati, ma non andiamo perduti. (Sermo 305, 4)

 

Per la riflessione

Sei turbato per te? Spera nel Signore, che ti ha scelto prima della creazione del mondo, ti ha predestinato, ti ha chiamato, ti ha reso giusto da empio, ti ha promesso una gloria eterna. (Sermo 305, 4)

 

Pensiero agostiniano

Supera i turbamenti, non assecondare l'amore del mondo. Provoca, lusinga, insidia: non attribuire fiducia ad esso, ma fedeltà a Cristo. (Sermo 305, 4)

 



image008.jpg (10079 byte)limina l’amore malvagio del mondo, per riempirti dell’amore di Dio. Sei come un vaso che è ancora pieno. Butta via il suo contenuto, per accogliere ciò che ancora non possiedi.
 



 

05/04

 

Preghiera

Non sia io per me la mia vita: di me vissi male, fui morte per me, e in te rivivo. Tu parlami, ammaestrami. (Conf. XII, 10.10)

 

Lettura

A Cristo sono sottomesse tutte le genti

Il fatto che il titolo era scritto in tre lingue: ebraico, greco e latino, mostra che egli sarebbe stato re non solo dei Giudei, ma anche dei gentili. Perciò in quel medesimo Salmo, dopo aver detto: Io sono stato costituito sovrano su Sion suo monte santo (e questo regno è indicato con la lingua ebraica), subito aggiunge, quasi per dar senso alla greca e alla latina: Il Signore mi ha detto: Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me e ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra (Sal 2, 6-7). Non che il greco e il latino siano le sole lingue delle genti, ma sono le più importanti, il greco per la cultura delle lettere e il latino per la potenza dei Romani. Ma anche se in quelle tre lingue si indica che a Cristo sarebbero state sottomesse tutte le genti, tuttavia non fu scritto anche: Re delle genti, ma soltanto dei Giudei; e questo per esaltare, con la precisazione del nome, la sua razza di origine. Era stato già detto: Da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore (Is 2, 3). In realtà quelli che in un Salmo dicono: Egli ci ha assoggettati i popoli, ha messo le nazioni sotto i nostri piedi (Sal 46, 4), chi sono se non coloro di cui l'Apostolo dice: Avendo le genti preso parte ai loro beni spirituali, sono in debito di aiutarli nelle loro necessità materiali? (Rm 15, 27) (Sermo 218, 6)

 

Per la riflessione

Vuoi seguire Cristo? Imitane la passione e aspettane la promessa. (En. in Ps. 96, 16)

 

Pensiero agostiniano

Non può essere partecipe della divina carità chi è nemico dell'unità. (Ep. 185, 50)


image012.jpg (22638 byte)l desiderio è la tua preghiera. Se continuo è il desiderio, continua è la preghiera… Tacerai, se smetterai di amare.





06/04

 

Preghiera

Ti comprenderò,o tu che mi comprendi; ti comprenderò come sono anche compreso da te. Virtù dell'anima mia, entra in essa e adeguala a te, per tenerla e possederla senza macchia né ruga. (Conf. X, 1.1)

 

Lettura

Le vesti divise

Le sue vesti, divise in quattro parti, che si presero i soldati, indicano i suoi sacramenti che avrebbero percorso le quattro parti della terra.

Quella tunica senza cuciture tessuta tutta d'un pezzo, tirata a sorte e non divisa in parti, indica abbastanza chiaramente che, anche se i sacramenti visibili, che sono pure indumenti di Cristo, li possono avere tutti, buoni e cattivi, la fede autentica però, quella che per mezzo della carità opera la pienezza dell'unità (perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato) [Rm 5, 5], quella non appartiene a chiunque, ma viene elargita come a sorte secondo un'insondabile grazia di Dio. Perciò a Simone [Mago], che aveva il battesimo, ma non aveva questa fede, Pietro disse: Non v'è consorzio né parte alcuna per te in questa fede (At 8, 21).

Il fatto che stando sulla croce, [Gesù] abbia affidato al discepolo prediletto la sua cara madre, mette convenientemente in luce il suo sentimento umano, mentre come uomo se ne stava morendo. Quest'ora non era ancora arrivata quando, sul punto di cambiare l'acqua in vino, aveva detto a sua madre: Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora (Gv 2, 4). Da Maria infatti non aveva preso quel che aveva di divino, come da Maria aveva preso quel che [ora] pendeva sulla croce. (Sermo 218, 8-10)

 

Per la riflessione

Il cristiano è colui che non disprezza la via di Cristo, ma vuole seguirla attraverso le sue sofferenze. (En. in Ps. 36, d. 2, 16)

 

Pensiero agostiniano

Malvagità consumata si direbbe quella degli uomini che crocifissero il Figlio di Dio; ma maggiore della loro è l'iniquità di quelli che non vogliono vivere rettamente e hanno odiato i comandamenti della Verità. (En. in Ps. 7, 9)


image017.jpg (16236 byte) e cercate la sicurezza, cercatela in Dio. Se cercate il riposo, cercatelo in Lui, poiché il bene che amate proviene da Lui, ed è buono e soave solo se tende a Lui.



07/04

 

Preghiera

Signore, la tua disciplina, come verga per il gregge delle pecore e come bastone per i figli già più grandi e che dalla vita animale crescono a quella spirituale, non mi ha afflitto, anzi da essa sono stato consolato; perché tu ti ricordi di me. (En. in Ps. 22, 4)

 

Lettura

La misura della bontà

Ricordate, fratelli, che proprio Cristo disse: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34). Era sulla cattedra della croce e insegnava a Stefano la misura della bontà. Maestro buono, hai dato un'indicazione chiara, hai istruito efficacemente! Ecco che il tuo discepolo prega per i suoi nemici, prega per i suoi lapidatori. L'umile dette prova di come si debba imitare te, l'Altissimo, come la creatura debba imitare il Creatore, la vittima il Mediatore, l'uomo il Dio e uomo: Dio, ma tuttavia uomo, sulla croce; Dio Cristo, ma sulla croce uomo, quando diceva con voce ben distinta: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.

Uno si può domandare: Egli pregò per i suoi nemici in quanto Cristo, in quanto Dio, in quanto l'Unico; chi sono io per farlo? Se troppo intercorre fra il tuo Signore e te, non sai che Stefano è servo come te? Dio ha dato l'insegnamento per mezzo di Stefano vicino a morire. Fratelli miei, se notate che nel Vangelo sono poste in evidenza queste cose, nessuno dica in cuor suo: E chi lo fa? Ecco, lo ha fatto Stefano; da se stesso? con le sue forze? Ma se lo ha fatto per dono di Dio, è forse entrato chiudendoti la porta in faccia? O ha varcato il ponte e poi ha tagliato? È troppo per te? Chiedi anche tu. La sorgente fluisce, non si è inaridita. (Sermo 315, 5.8-6)

 

Per la riflessione

Fratelli miei, esercitatevi quanto potete a dimostrare mitezza anche verso i vostri nemici. Frenate l'ira che vi sospinge alla vendetta. (Sermo 315, 6.9)

 

Pensiero agostiniano

Vuoi vendicarti? Guarda a colui che pende [dalla croce] e ascolta ciò che dice: Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34). (Sermo 49, 9)


image022.jpg (7906 byte)nima mia, finalmente stanca d’inganni, affida alla Verità quanto ti viene dalla Verità.
Nulla perderai e tutte le tue debolezze saranno guarite.
E tu, o Dio, ascoltami alla maniera tua, ben nota solo a pochi ...



08/04

 

Preghiera

Signore Dio, poiché tutto ci hai fornito di ogni bene, donaci la pace (Is 26, 12), la pace del riposo, la pace del sabato, la pace senza tramonto. (Conf. XIII, 35.50)

 

Lettura

Cristo rese lo spirito con umiltà

Quando [il Signore nostro Gesù Cristo] disse: Ho sete, dai suoi si aspettava la fede; ma poiché venne tra la sua gente e i suoi non l'hanno accolto (Gv 1, 11),anziché il refrigerio della fede, gli diedero l'aceto dell'infedeltà, e questo con la spugna. Proprio a una spugna van paragonati non i robusti, ma i gonfi; non quelli che sono aperti al retto sentiero della confessione, ma i cavernosi, pieni dei tortuosi anfratti delle insidie. Ed egli ricevette da bere con l'issopo; questa è un'umile pianta e si dice che si attacchi alla pietra con una radice fortissima. E tra quella gente c'erano di quelli a cui questo delitto era destinato a diventar motivo per umiliare la propria anima pentendosi e rinnegandolo. E lui, che veniva prendendo l'aceto con l'issopo, li conosceva. E proprio per essi pregò, come attesta un altro Evangelista, quando, appeso alla croce, esclamò: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno (Lc 23, 34).

Con le parole: Tutto è compiuto e poi, chinato il capo, spirò (Gv 19, 30), fa vedere non la necessità ineluttabile, ma anzi il potere che egli ha sulla sua morte, dal momento che aspetta, finché tutto sia compiuto di quanto era stato profetato su di lui. Difatti anche questo era stato scritto: Nella mia sete mi hanno dato da bere l'aceto (Sal 38, 22). E mostra che ha il potere di dare la sua vita, come lui stesso dichiarò. E rese lo spirito con umiltà, ossia col capo reclinato; nella risurrezione poi lo riprenderà col capo eretto. Che questa morte e l'abbassamento del capo fossero segno di grande potenza, l'aveva preannunciato il patriarca Giacobbe quando benedisse Giuda, dicendo: Ti sei risollevato che giacevi, accovacciato come un leone (Gen 44, 9). Col risollevarsi allude alla morte, col leone indica la potenza. (Sermo 218, 11-12)

 

Per la riflessione

Egli che da un sol popolo fu allora crocifisso, ora è fisso nel cuore di tutti quanti i popoli. (Sermo 215, 5)

 

Pensiero agostiniano

Cristo in te dorme se tu ti sei dimenticato dei patimenti di Cristo; Cristo veglia in te quando te ne ricordi. (En. in Ps. 54, 10)


image026.jpg (30321 byte)ratelli, vi esorto a lodare Dio, e cantiamo insieme l’alleluia… Orbene, non badate soltanto al suono: quando lodate Dio, lodatelo con tutto l’essere. Canti la voce, canti la vita, cantino le opere...



09/04

 

Preghiera

Tu, Signore, sarai la nostra dolcezza, tu che sei il perdono dei nostri peccati. Tu sarai tutto intero il premio dei giustificati. O Signore, Dio degli eserciti, convertici! Mostraci il tuo volto e saremo salvi. (En. in Ps. 79, 14)

 

Lettura

Re dei Giudei e delle Genti

Con quel che raccomandarono a Pilato i principi dei Giudei, che assolutamente non scrivesse che era il re dei Giudei, ma che lui si era detto re dei Giudei, Pilato era la figura dell'oleastro che doveva essere innestato in quei rami infranti. Pilato infatti proveniva dai gentili e scriveva la confessione dei gentili, nei cui confronti il Signore stesso aveva detto: Vi verrà tolto il regno e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare (Mt 21, 43). Non con questo che egli non sia il re dei Giudei. Chi porta l'oleastro è la radice, non il contrario. E benché quei rami, per la loro infedeltà, siano stati spezzati, non per questo Dio ha respinto il suo popolo, di cui conosce in anticipo le sorti. Anche io, dice [l'Apostolo], sono Israelita (Rm 11, 1). E benché i figli del regno, che non vollero che il Figlio di Dio regnasse su di loro, vengano buttati fuori nelle tenebre, tuttavia molti dall'Oriente e dall'Occidente verranno e sederanno a mensa non con Platone e Cicerone, ma con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli. E Pilato scrisse appunto Re dei Giudei enon dei greci o dei latini, anche se doveva regnare sulle genti. E quel che scrisse, scrisse e non lo cambiò per la pressione di quegli infedeli; già tanto tempo prima gli era stato detto nei Salmi: Non correggere il testo del titolo (Sal 56, 1). Tutte le genti credono nel re dei Giudei, egli regna su tutte le genti, però è: Re dei Giudei. Tanta forza aveva quella radice da poter cambiare nella sua propria natura l'oleastro innestato, senza che l'oleastro potesse eliminare il nome dell'ulivo. (Sermo 218, 7)

 

Per la riflessione

Per infondere coraggio al tuo cuore egli venne a patire e a morire; fu coperto di sputi e coronato di spine; udì oltraggi e infine fu confitto in croce. Tutte queste cose egli subì per te, e tu non vorresti sopportare nulla! Non per lui, ma per te. (Sermo 46, 10)

 

Pensiero agostiniano

Quanto poi al nostro capo, Cristo sta alla destra del Padre e intercede per noi. Accoglie alcune membra, altre flagella, altre purifica, altre consola, altre crea, altre chiama, altre richiama, altre corregge, altre risana. (En. in Ps. 85, 5)


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gni uomo è prossimo ad ogni uomo. E’ uno sconosciuto? E’ un uomo. E’ un nemico? E’ un uomo. Dunque, se è un amico, resti amico. Se è nemico, diventi amico.



10/04

 

Preghiera

O Signore, mediatore, Dio sopra di noi, uomo per noi! Riconosco la tua misericordia, perché tu così forte ti turbi volontariamente per amore, e quei molti che inevitabilmente si turbano per la loro debolezza, tu mostrando la debolezza del tuo corpo li consoli, cosicché non cadano nella disperazione e periscano. (In Io. Ev. 52, 2)

 

Lettura

Gratuità della morte di Cristo

Qual è dunque questa giustizia che ha vinto il diavolo? Quale, se non quella di Gesù Cristo? E come fu vinto il demonio? Perché ha ucciso Cristo, benché non trovasse in lui nulla che meritasse la morte. Allora è giusto che siano messi in libertà i debitori che teneva sotto di sé, quando credono in Colui che senza alcun debito è stato ucciso da lui. Questo significa l'affermazione che noi siamo giustificati nel sangue di Cristo, perché è così che quel sangue innocente è stato sparso per la remissione dei nostri peccati. Ecco perché nei Salmi Cristo si dice libero tra i morti (Sal 87, 6), perché è il solo ad essere morto senza dover pagare il debito della morte. Per questo in un altro Salmo dice: Ho pagato ciò che non avevo rubato (Sal 68, 5), volendo far comprendere che il peccato è una rapina, perché è arrogarsi un diritto che non si ha. Così Cristo dice nel Vangelo, e questa volta con le sue proprie labbra: Ecco che viene il principe di questo mondo e non trova nulla in me (Gv 14, 30), cioè nessun peccato; ma affinché tutti sappiano che faccio la volontà del Padre mio, alzatevi ed usciamo di qui (Gv 14, 31). E va verso la sua passione al fine di pagare, egli che non doveva nulla, per i nostri debiti. (De Trinitate XIII, 14.18)

 

Per la riflessione

Quando Dio impedisce a certuni di cadere in peccato, costoro hanno da considerare che tutti i peccati sono stati loro perdonati in una maniera più radicale. (De s. virginitate 41.42)

 

Pensiero agostiniano

Uno solo dobbiamo cercare: Colui che ci riscatta e ci fa liberi, che ha dato il suo sangue per comprarci e che dei servi ha fatto i suoi fratelli. (En. in Ps. 34, d. 1, 15)


a terra è di una bellezza straordinaria; ma ha il suo artefice. Contemplo la grandezza del mare che mi sta intorno, mi stupisco, ammiro; cerco l’autore... Levo gli occhi al cielo e alla bellezza delle stelle; ammiro lo splendore del sole capace di illuminare il giorno, e la luna che dirada le tenebre notturne. Sono meravigliose queste cose, degne di lode, anzi di stupore... Ma non sta qui la mia sete. Tutto questo io ammiro, tutto questo io lodo, ma ho sete di Colui che ne é l’autore...



[Modificato da MARIOCAPALBO 12/04/2013 11:04]

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