. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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Quando vale la vita?

Ultimo Aggiornamento: 18/04/2015 13:12
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18/04/2015 10:31
 
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  1.  Una coscienza che tace è forza che si unisce all'incoscienza scellerata in atto contro la vita.      
                                                  

    Se è vero che una sola  vita umana vale piu' di tutte le ricchezze del mondo messe insieme, è tempo di rendere logico, e cosciente tale valore, nell'inclusione e non l'esclusione delle fragilita'.
    L'immigrazione non è un problema, il problema è la xenofobia, (la paura del diverso , insieme alla paura di perderci qualcosa della nostra comodita' viscerale, i ben pensanti ed i perbenisti lo chiamano buon senso, mi domando di cosa) verso, fragilita' che si considerano un peso, gli interlucutori che trattano il problema lo trovano senza, interesse, a partire dal pil per arrivare allo spazio che queste fragilita' dovrebbero occupare nel cuore di ognuno di noi.. DIAMO DIGNITA' ALLA VITA DI OGNI UOMO
    Occhio a chi tenta di chiudere le strade alla risalita della disperazione, in vita normale,ha nome e cognome che conosciamo, e si aspetta proprio un intransigenza come risposta.
    L'isis vince cosi, Satana vince cosi, chi specula sulla poverta' vince cosi, i ben pensanti della comodita', che li fa padroni e padrini del mondo hanno vinto........

    chi ha fatto abominio di buttare a mare 15 immigrati, di fede cristiana ,so' che è gia in galera...............

    Quindi unimoci alla preghiera che sa chiedere il crollo di principati e potesta' da questa fragilita'.In questo tempo dove si è assetati di sangue, esiste un Martirio, che puo' essere evitato e non alimentato, riconoscendo ad ognuno la sua Dignita' di essere Umano.
Aiutali a rialzarsi dal fondo
 
Da un po’ che osservo me stesso,
dentro me,
Vedo l’immagine
distorta dei nostri tempi,
con occhi miopi vedo;
l’affanno dei miei simili con lontananza estrema,
una vita virtuale fine a se stessa,
la corsa verso la comodità estrema.
Odo il lamento
di chi è ignorato dalla vita,
a cui è negata ogni dignità,
che lasciamo  al logorio della miseria,
odo con orecchie;
che sembrano un pozzo senza fondo.
Sento nel mio cuore,
che tutto ciò,
è un chiaro messaggio d’amore
di chi tende la mano per rialzarsi dal fondo.
Penso col mio senno
di accogliere tale messaggio
e porgerlo di cuore a te. 
Porgi una mano a chi non ha più voce
aiutali a rialzarsi dal fondo 
Vedo ,odo,sento,penso,
che il mondo ha bisogno,
dell’amore di ogni cuore,
dalla dolcezza di ogni sguardo,
dal tatto di ascoltare
e dai pensieri che ci rendono uomini.
Il mondo ha bisogno di te.


[Modificato da MARIOCAPALBO 18/04/2015 17:52]

18/04/2015 10:48
 
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INNO ALLA LIBERTA'
(NON AIUTARLI A SOTTRARRE VITA)
Ci hanno detto che e' tutto per il bene comune
guardati dentro trova la risposta
che bene e'?
Tutto e mirato ad intorpidire il ns senso
guardati intorno,
ammira il tuo mondo
e' il tuo mondo?
Garda i tuoi simili,
corrono dove e per cosa?
Il tuo cielo ora e' a rischio!
da quanto tempo non lo gusti
Il tuo mare ora e' a rischio!
la tua terra ora e' a rischio!
La tua anima ora e' a rischio!
da quanto tempo non la senti
Ti stanno cambiando per
un gelido e arido benessere,
illusione di chi manovra.
Prova a domandarti perche'?
Parlo con te che ti sei distratto,
non arrenderti senza lottare,
non aiutarli a sottrarre la luce.
ti senti come loro vogliono
una goccia in un oceano che si sente goccia
in balia delle onde e della tempesta
mi senti,fai sciogliere il tuo cuore
cosi da divenire insieme oceano,
Vedi da lontano quel faro
ci sta indicando la rotta per tornare a casa
apri il tuo cuore


18/04/2015 13:12
 
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Avere cura della fragilità(papa Francesco Esortazione Apostolica)
209. Gesù, l’evangelizzatore per eccellenza e il Vangelo in persona, si identifica specialmente con i più piccoli (cfr Mt 25,40). Questo ci ricorda che tutti noi cristiani siamo chiamati a prenderci cura dei più fragili della Terra. Ma nel vigente modello “di successo” e “privatistico”, non sembra abbia senso investire affinché quelli che rimangono indietro, i deboli o i meno dotati possano farsi strada nella vita.
210. È indispensabile prestare attenzione per essere vicini a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente non ci porta vantaggi tangibili e immediati: i senza tetto, i tossicodipendenti, i rifugiati, i popoli indigeni, gli anziani sempre più soli e abbandonati, ecc. I migranti mi pongono una particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi ad una generosa apertura, che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove sintesi culturali. Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro!
211. Mi ha sempre addolorato la situazione di coloro che sono oggetto delle diverse forme di tratta di persone. Vorrei che si ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: «Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo? Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini che utilizzi per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato regolarizzato? Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità. La domanda è per tutti! Nelle nostre città è impiantato questo crimine mafioso e aberrante, e molti hanno le mani che grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta.
212. Doppiamente povere sono le donne che soffrono situazioni di esclusione, maltrattamento e violenza, perché spesso si trovano con minori possibilità di difendere i loro diritti. Tuttavia, anche tra di loro troviamo continuamente i più ammirevoli gesti di quotidiano eroismo nella difesa e nella cura della fragilità delle loro famiglie.
213. Tra questi deboli, di cui la Chiesa vuole prendersi cura con predilezione, ci sono anche i bambini nascituri, che sono i più indifesi e innocenti di tutti, ai quali oggi si vuole negare la dignità umana al fine di poterne fare quello che si vuole, togliendo loro la vita e promuovendo legislazioni in modo che nessuno possa impedirlo. Frequentemente, per ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore. Eppure questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano. Suppone la convinzione che un essere umano è sempre sacro e inviolabile, in qualunque situazione e in ogni fase del suo sviluppo. È un fine in sé stesso e mai un mezzo per risolvere altre difficoltà. Se cade questa convinzione, non rimangono solide e permanenti fondamenta per la difesa dei diritti umani, che sarebbero sempre soggetti alle convenienze contingenti dei potenti di turno. La sola ragione è sufficiente per riconoscere il valore inviolabile di ogni vita umana, ma se la guardiamo anche a partire dalla fede, «ogni violazione della dignità personale dell’essere umano grida vendetta al cospetto di Dio e si configura come offesa al Creatore dell’uomo».[176]
214. Proprio perché è una questione che ha a che fare con la coerenza interna del nostro messaggio sul valore della persona umana, non ci si deve attendere che la Chiesa cambi la sua posizione su questa questione. Voglio essere del tutto onesto al riguardo. Questo non è un argomento soggetto a presunte riforme o a “modernizzazioni”. Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana. Però è anche vero che abbiamo fatto poco per accompagnare adeguatamente le donne che si trovano in situazioni molto dure, dove l’aborto si presenta loro come una rapida soluzione alle loro profonde angustie, particolarmente quando la vita che cresce in loro è sorta come conseguenza di una violenza o in un contesto di estrema povertà. Chi può non capire tali situazioni così dolorose?
215. Ci sono altri esseri fragili e indifesi, che molte volte rimangono alla mercé degli interessi economici o di un uso indiscriminato. Mi riferisco all’insieme della creazione. Come esseri umani non siamo dei meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha unito tanto strettamente al mondo che ci circonda, che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno, e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione. Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e quella delle future generazioni.[177] In questo senso, faccio proprio il lamento bello e profetico che diversi anni fa hanno espresso i Vescovi delle Filippine: «Un’incredibile varietà d’insetti viveva nella selva ed erano impegnati con ogni sorta di compito proprio […] Gli uccelli volavano nell’aria, le loro brillanti piume e i loro differenti canti aggiungevano colore e melodie al verde dei boschi [...] Dio ha voluto questa terra per noi, sue creature speciali, ma non perché potessimo distruggerla e trasformarla in un terreno desertico [...] Dopo una sola notte di pioggia, guarda verso i fiumi marron-cioccolato dei tuoi paraggi, e ricorda che si portano via il sangue vivo della terra verso il mare [...] Come potranno nuotare i pesci in fogne come il rio Pasig e tanti altri fiumi che abbiamo contaminato? Chi ha trasformato il meraviglioso mondo marino in cimiteri subacquei spogliati di vita e di colore?».[178]
216. Piccoli ma forti nell’amore di Dio, come san Francesco d’Assisi, tutti i cristiani siamo chiamati a prenderci cura della fragilità del popolo e del mondo in cui viviamo.


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