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CALENDARIO DELLE INDULGENZE PLENARIE

Ultimo Aggiornamento: 26/02/2015 20:26
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26/02/2015 20:26
 
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CALENDARIO 
DELLE INDULGENZE PLENARIE


PENTECOSTE: con la recita pubblica del Veni Creator Spiritus

CORPUS DOMINI: con la preghiera del Tantum ergo [Adoriamo il Sacramento], recitata
                                   piamente e pubblicamente nella azione liturgica di questa solennità.

SACRO CUORE DI GESU’: con L’Atto di riparazione al Sacro cuore di Gesù: Gesù dolcissimo, 
                                                   il cui immenso amore…recitato pubblicamente in questa solennità.
 (26)

2 AGOSTO: IL PERDONO D’ASSISI. Dal mezzogiorno del 1° Agosto alla mezzanotte del giorno                                           seguente (1), si può lucrare una volta sola (nel giorno) l’indulgenza plenaria.

(1)  Oppure, con il consenso dell’Ordinario, nella Domenica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno 
      del sabato fino alla mezzanotte della Domenica), si può lucrare una volta sola [nel giorno], l’indulgenza Plenaria.

Opera prescritta: Visita alla chiesa parrocchiale, recitando Il Padre nostro e il Credo

Applicate le condizioni richieste: Confessione – Comunione – Preghiera per il Papa – 
                                                     Distacco dal peccato anche veniale.

Nelle chiese parrocchiali,  si può lucrare inoltre [oltre a quella del 2 Novembre],
                                          l’indulgenza plenaria altre due volte nell’anno, cioè:
                                          - nella festa del Santo titolare
                                          - e il 2 Agosto in cui ricorre la Porziuncola…
[o Perdon d’Assisi].

2 NOVEMBRE [Indulgenza applicabile solo per i defunti] Dal mezzogiorno del giorno 1 (Festa di tutti i Santi), 
                            fino alla mezzanotte del giorno due.

Opera prescritta: Visita alla chiesa parrocchiale, recitando Il Padre Nostro e il Credo; oppure si può lucrare
                            come scritto qui sotto, dall’ 1-8 Novembre facendo visita in cimitero.


Applicate le condizioni richieste: Confessione – Comunione – Preghiera per il Papa – 
                                                     Distacco dal peccato anche veniale.

1 – 8 NOVEMBRE FACENDO VISITA AL CIMITERO [Indulgenza applicabile solo ai defunti!]. 

Applicate le condizioni richieste: Confessione – Comunione – Preghiera per il Papa – 
                                                               Distacco dal peccato anche veniale. 


“I fedeli che fanno visitano il cimitero e pregano, anche solo mentalmente per i defunti, possono lucrare, 
una volta al giorno, l’indulgenza plenaria”.


SOLENNITA’ DI CRISTO RE: con l’atto di Consacrazione del Genere umano a Cristo Re, 
                                O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano.. fatto pubblicamente.
 (27)

31 DICEMBRE: con l’inno Te Deum recitato o cantato pubblicamente.
                                                             
                                      °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° 


1° GENNAIO: Con l’invocazione pubblica dello Spirito Santo con il Veni Creator Spiritus.

OGNI VENERDI’ DI QUARESIMA: Con la recita della preghiera Eccomi, 
                                                                o mio amato e buon Gesù.. 
(22)

GIOVEDI’ SANTO: Con la recita pubblica, fatta con fede, del Tantum ergo [Adoriamo il Sacramento]

VENERDI’ SANTO   Nella solenne azione liturgica: quando il fedele partecipa devotamente 
                                     all’adorazione della Croce e la bacia.
 (17)

VEGLIA PASQUALE: con la rinnovazione delle Promesse Battesimali, 
                                         fatta con qualsiasi formula.


IMPORTANZA DELLE INDULGENZE

“E’ dottrina divinamente rivelata che i peccati comportino pene inflitte dalla santità e giustizia di Dio, 
da scontarsi sia in terra
, con i dolori, le miserie, e le calamità di questa vita e soprattutto con la morte, 
sia nell’aldilà,
 
[in Purgatorio], anche con il fuoco e i tormenti o con le pene purificatrici. …” 
[PARTE Ia N. 2]

“E’ da considerare che tutti gli uomini peregrinanti sulla terra ogni giorno commettono peccati almeno leggeri; di modo che tutti hanno bisogno della misericordia di Dio per essere liberati dalle conseguenze penali dei peccati. …” [PARTE Ia N. 3]

“L’Unigenito Figlio di Dio, infatti,… ha procurato un tesoro alla Chiesa militante – 
Si sa che di questo tesoro costituiscono un accrescimento ulteriore anche i meriti della Beata Madre 
di Dio e di tutti gli eletti - e lo ha affidato al beato Pietro, clavigero del cielo e ai successori di lui, 
suoi vicari in terra, perché lo dispensassero salutarmente ai fedeli e, per ragionevoli cause, 
lo applicassero misericordiosamente a quanti si erano pentiti e avevano confessato i loro peccati, 
talvolta rimettendo in maniera totale 
[indulgenza plenaria], e tal altra in maniera parziale [indulgenza parziale]
la pena temporale dovuta per i peccati”.
 [Parte Ia N. 7]

“Detta remissione di pena temporale dovuta per i peccati, già rimessi per quanto riguarda la colpa 
[con la Confessione], con termine proprio è stata chiamata “indulgenza”.

La Chiesa.. con intervento autoritativo dispensa al fedele, debitamente disposto, 
il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi in ordine alla remissione della pena temporale.

Il fine… è non solo di aiutare i fedeli a scontare le pene del peccato, ma anche di spingere gli stessi 
a compiere opere di pietà, di penitenza e di carità, specialmente quelle giovano all'incremento 
della fede e al bene comune”.
 [Parte Ia N. 8]

§ 1. E’ capace di lucrare indulgenze chi è battezzato, non scomunicato, in stato di grazia almeno 
al termine delle opere prescritte.
§ 2. Per lucrare di fatto le indulgenze, il soggetto capace [il fedele], deve avere almeno l’intenzione di acquistarle e adempiere le opere ingiunte nel tempo stabilito e nel modo 
dovuto, a tenore della concessione.
 [C.D.C. CAN. 996]

“L’indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto la pena temporale dovuta per i peccati”. [C.D.C. CAN. 993]

“Ogni fedele può lucrare per se stesso o applicare ai defunti a modo di suffragio indulgenze sia parziali sia plenarie”. [C.D.C. CAN. 994]




INDULGENZE PLENARIE
PARTICOLARI

PRIMA COMUNIONE Si concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si accostano per la prima volta 
                                        alla S. Comunione o che assistono alla pia cerimonia della prima Comunione.(42)

NELL’ANNIVERSARIO DEL PROPRIO BATTESIMO: Rinnovando le promesse battesimali 
                                                                                                   con qualsiasi formula.
 (70)

NELLA FESTA DEL SANTO TITOLARE: fare visita alla chiesa parrocchiale con le preghiere prescritte…

PRIMA MESSA DEI SACERDOTI Per il Sacerdote Celebrante e per i fedeli che devotamente 
                                                              assistono alla medesima Messa. 
(43)


CELEBRAZIONI GIUBILARI DELL’ORDINAZIONE SACERDOTALE 25°, 50°, 60°. 
Per il Sacerdote e se viene celebrato solennemente i fedeli che assistono a questa S. Messa, 
possono acquistare anche loro l’indulgenza plenaria.
 (49)


USO DEGLI OGGETTI DI PIETA’
 (35) Il fedele che devotamente usa un oggetto di pietà (Crocifisso o Croce, corona, scapolare, medaglia) benedetto dal Sommo Pontefice o da un Vescovo, possono acquistare anche 
l’indulgenza plenaria nella festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, aggiungendo però la Professione di Fede 
con qualsiasi legittima formula.

ESERCIZI SPIRITUALI: Si concede l’indulgenza plenaria al fedele che partecipa agli 
                                            Esercizi Spirituali almeno per tre giorni interi.
 (25)

ALLA BENEDIZIONE PAPALESi concede l’indulgenza plenaria al fedele che piamente e devotamente 
riceve sia pure via radio e televisione la Benedizione impartita dal Sommo Pontefice “urbi et orbi”

[alla città e al mondo]. (12)

IN PUNTO DI MORTE [IND.D. N.18]:
- Al fedele in pericolo di morte, che non possa essere assistito da un Sacerdote che gli amministri i Sacramenti 
e gli impartisca la Benedizione Apostolica con l’annessa indulgenza plenaria, la Santa Madre Chiesa concede ugualmente l’indulgenza plenaria in punto di morte, purché sia debitamente disposto, e abbia recitato durante la vita qualche preghiera. 
- Per l’acquisto di tale indulgenza è raccomandabile l’uso del Crocifisso o della Croce.
- Questa stessa indulgenza plenaria in punto di morte può essere lucrata dal fedele che nello stesso 
giorno abbia già acquistato un’altra indulgenza plenaria.
 (28)



LE INDULGENZE PLENARIE 
DI OGNI GIORNO

ADORAZIONE DEL SS. SACRAMENTO PER ALMENO MEZZORA (N.3)


LA RECITA DEL S. ROSARIO (N.48): Si concede l’indulgenza plenaria se la recita del Rosario si fa 
in chiesa pubblico oratorio, oppure in famiglia, in una Comunità religiosa, in una pia associazione.

Per l’indulgenza plenaria si stabiliscono queste norme: 
1. E’ sufficiente la recita della sola quarta parte del Rosario; ma le cinque decadi devono recitarsi senza interruzione. 
2. Alla preghiera vocale si deve aggiungere la pia meditazione dei misteri 
(enunziandoli secondo l’approvata consuetudine vigente).


LETTURA DELLA SACRA BIBBIA ALMENO PER MEZZORA
 (N. 50)


ESERCIZIO DELLA VIA CRUCIS
  (N.73) Per l’acquisto della indulgenza plenaria, 
                                                                        valgono le seguenti norme:

1.  Il pio esercizio deve essere compiuto dinanzi alle stazioni della Via Crucis legittimamente erette.

2 .  … Per il compimento del pio esercizio si richiede soltanto una meditazione della Passione e Morte del Signore, 
     senza che occorra fare una particolare considerazione sui singoli misteri delle stazioni.

3 . Occorre spostarsi da una stazione all’altra. Se il pio esercizio si compie pubblicamente e il movimento 
    di tutti i presenti non può farsi con ordine, basta che si rechi alle singole stazioni almeno chi dirige…

4 . I fedeli… legittimamente impediti, potranno acquistare la medesima indulgenza dedicando alla pia lettura 
    e meditazione della Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo un certo spazio di tempo, 
    ad esempio un quarto d’ora.


* OFFERTA QUOTIDIANA DEL LAVORO DELLA GIORNATA

Il cuore generoso del Santo Padre Giovanni XXIII trovò il farmaco per evitare le sofferenze del purgatorio concedendol’Indulgenza plenaria quotidiana a quanti vivono i propri doveri e sopportano croci 
di ogni giorno per amore di Gesù.
Occorre inoltre recitare il Credo, il Padre nostro e una preghiera secondo l’intenzione 
del Sommo Pontefice. Ricordiamo la S. Comunione e la Confessione 

(che è sufficiente fatta negli otto giorni).


CONDIZIONI 
PER LUCRARE L’INDULGENZA PLENARIA


“Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario 
*eseguire l’opera indulgenziata e 
*adempiere tre condizioni

- Confessione Sacramentale
- Comunione Eucaristica
- Preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice
- E si richiede inoltre che sia escluso qualsiasi affetto al peccato anche veniale.
  Se manca la piena disposizione o non sono poste le predette tre condizioni, 
 l’indulgenza è solamente parziale…”
 [Parte IIa n.7]


L’OPERA INDULGENZIATA
E’ stabilita dalla Chiesa e va compiuta nel tempo e nel modo richiesto; 
può essere una Visita ad una chiesa con relativa preghiera da fare
 (Pater e Credo) (Es. Perdono d’Assisi ), 
o è legata ad una determinata Preghiera (Es. Veni Creator, Eccomi o mio amato e buon Gesù..), 
o ad un’ “opera” (Es. Esercizi Spirituali, Prima Comunione, uso di un oggetto benedetto…)


LA CONFESSIONE: “Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima 
o dopo di aver compiuto l’opera prescritta”.
 [Parte IIa N. 8] 
“Con una sola Confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie…” 
[Parte IIa N.9]


LA COMUNIONE SACRAMENTALE
“E’ conveniente che la Comunione sia fatta nello stesso giorno in cui si compie l’opera”. 
[Parte IIa N.8] 
“Con una sola Comunione Eucaristica si può lucrare una sola indulgenza plenaria”. 
[Parte IIa N. 9]


PREGHIERA SECONDO LE INTENZIONI DEL SOMMO PONTEFICE
“E’ conveniente che la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice sia fatta 
nello stesso giorno in cui si compie l’opera”.
 [Parte IIa N. 8]

“Con una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo pontefice si può lucrare 
una sola indulgenza plenaria”.
 [Parte IIa N.9]

“Si adempie pienamente la condizione della preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, 
recitando secondo le sue intenzioni un Pater ed un’Ave;
è lasciata tuttavia libertà ai singoli fedeli di recitare qualsiasi altra preghiera secondo la pietà 
e la devozione di ciascuno verso il Romano Pontefice”.
 [Parte IIa N.10]

…………………………………………………………………..


DOCUMENTO: “INDULGENTIARUM DOCTRINA” Costituzione Apostolica 
di S.S. Paolo VI 1 Gennaio 1967 [IND. D.]
DOCUMENTO: “ENCHIRIDION INDULGENTIARUM” [ENCH.IND.]
[Manuale delle Indulgenze Norme e concessioni] Sacra Penitenzieria Apostolica 29.06.1968 
Tipografia poliglotta Vaticana.

NB. Il numero alla fine delle indulgenze citate, corrisponde al numero della indulgenza
Concessa, come è nel MANUALE DELLE INDULGENZE
CODICE DI DIRITTO CANONICO Can. 992 - 997

…………………………………………………………………………………


Decreto con il quale si concedono indulgenze
in occasione dell'Anno della Fede
(14 settembre 2012)

PENITENZIERIA APOSTOLICA URBIS ET ORBIS
D E C R E T O
Si arricchiscono del dono di Sacre Indulgenze
particolari esercizi di pietà, da svolgersi durante l’Anno della fede

Nel giorno del cinquantesimo anniversario dalla solenne apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, al quale il Beato Giovanni XXIII "assegnò come compito principale quello di meglio custodire e presentare il prezioso deposito della dottrina cristiana, per renderlo più accessibile ai fedeli di Cristo e a tutti gli uomini di buona volontà" (Giovanni Paolo II, Cost. Ap. Fidei Depositum, 11 ott. 1992: AAS 86 113), il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha stabilito l’inizio di un Anno particolarmente dedicato alla professione della vera fede e alla sua retta interpretazione, con la lettura, o meglio, la pia meditazione degli Atti del Concilio e degli Articoli delCatechismo della Chiesa Cattolica, pubblicato dal Beato Giovanni Paolo II, a trent’anni dall’inizio del Concilio, col preciso intento di "indurre i fedeli ad aderire meglio ad esso e di promuoverne la conoscenza e l’applicazione" (ibid., 114).
Già nell’anno del Signore 1967, per fare memoria del diciannovesimo centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo, un simile Anno della fede fu indetto dal Servo di Dio Paolo VI, "per attestare in una solenne professione di Fede quanto i contenuti essenziali che da secoli costituiscono il patrimonio di tutti i credenti hanno bisogno di essere confermati, compresi e approfonditi in maniera sempre nuova al fine di dare testimonianza coerente in condizioni storiche diverse dal passato" (Benedetto XVI, Lett. Ap. Porta Fidei, n. 4).
In questo nostro tempo di profondissimi cambiamenti, ai quali l’umanità è sottoposta, il Santo Padre Benedetto XVI, con l’indizione di questo secondo Anno della fede, intende invitare il Popolo di Dio, del quale è Pastore universale, così come i fratelli Vescovi di tutto l’orbe "perché si uniscano al Successore di Pietro, nel tempo di grazia spirituale che il Signore ci offre, per fare memoria del dono prezioso della fede" (ibid., n. 8).
Sarà data a tutti i fedeli "l’opportunità di confessare la fede nel Signore Risorto … nelle Cattedrali e nelle chiese di tutto il mondo; nelle case e presso le famiglie, perché ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre. Le comunità religiose come quelle parrocchiali, e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, troveranno il modo, in questo Anno, per rendere pubblica professione del Credo" (ibid.).
Inoltre, tutti i fedeli, singolarmente e comunitariamente, saranno chiamati a rendere aperta testimonianza della propria fede davanti agli altri nelle peculiari circostanze della vita quotidiana: "la stessa natura sociale dell’uomo esige che egli esprima esternamente gli atti di religione, comunichi con gli altri in materia religiosa, professi la propria religione in forma comunitaria" (Dich. Dignitatis humanae, 7 dic. 1965: AAS 58 , 932).
Poiché si tratta anzitutto di sviluppare in sommo grado – per quanto è possibile su questa terra – la santità di vita e di ottenere, quindi, nel grado più alto la purezza dell’anima, sarà molto utile il grande dono delle Indulgenze, che la Chiesa, in virtù del potere conferitole da Cristo, offre a tutti coloro che con le dovute disposizioni adempiono le speciali prescrizioni per conseguirle. 
"Con l’Indulgenza - insegnava Paolo VI - la Chiesa, avvalendosi della sua potestà di ministra della Redenzione operata da Cristo Signore, comunica ai fedeli la partecipazione di questa pienezza di Cristo nella comunione dei Santi, fornendo loro in misura larghissima i mezzi per raggiungere la salvezza" (Lett. Ap. Apostolorum Limina, 23 mag. 1974: AAS 66 289). Così si manifesta il "tesoro della Chiesa", del quale costituiscono "un accrescimento ulteriore anche i meriti della Beata Madre di Dio e di tutti gli eletti, dal primo giusto all’ultimo" (Clemente VI, Bolla Unigenitus Dei Filius, 27 gen. 1343).

La Penitenzieria Apostolica, che ha l’ufficio di regolare quanto concerne la concessione e l’uso delle Indulgenze, e di stimolare l’animo dei fedeli a rettamente concepire ed alimentare il pio desiderio di ottenerle, sollecitata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, in attenta considerazione dellaNota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede della Congregazione per la Dottrina della Fede, al fine di conseguire il dono delle Indulgenze durante l’Anno della fedeha stabilito le seguenti disposizioni, emesse in conformità alla mente dell’Augusto Pontefice, perché i fedeli siano maggiormente stimolati alla conoscenza ed all’amore della Dottrina della Chiesa Cattolica e ne ottengano più abbondanti frutti spirituali.


Decreto con il quale si concedono indulgenze
in occasione dell'Anno della Fede
(14 settembre 2012)

PENITENZIERIA APOSTOLICA URBIS ET ORBIS
D E C R E T O

Si arricchiscono del dono di Sacre Indulgenze
particolari esercizi di pietà, da svolgersi durante l’Anno della fede

Durante tutto l’arco dell’Anno della fede
indetto dall’11 Ottobre 2012 fino all’intero 24 Novembre 2013,

potranno acquisire 
l’Indulgenza plenaria

della pena temporale per i propri peccati impartita per la misericordia di Dio, 
applicabile in suffragio alle anime dei fedeli defunti,  
  -  tutti i singoli fedeli veramente pentiti, 
  -  debitamente confessati, 
  -  comunicati sacramentalmente, 
  -  e che preghino secondo le intenzioni del Sommo Pontefice:


A.  -  Ogniqualvolta parteciperanno ad almeno 
  -  tre momenti di predicazioni durante le Sacre Missioni, 
  -  oppure ad almeno tre lezioni sugli Atti del Concilio Vaticano II 
  -  e sugli Articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica, 
     in qualsiasi chiesa o luogo idoneo;


B. -  Ogniqualvolta visiteranno in forma di pellegrinaggio 
  -  una Basilica Papale,
  -  una catacomba cristiana, 
  -  una Chiesa Cattedrale, 
  -  un luogo sacro designato dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede 
(ad es. tra le Basiliche Minori ed i Santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, 
ai Santi Apostoli ed ai Santi Patroni)
  -  e lì parteciperanno a qualche sacra funzione 
  -   o almeno si soffermeranno per un congruo tempo di raccoglimento con pie meditazioni, 
  -  concludendo con la recita del Padre Nostro -  la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima  -  le invocazioni alla Beata Vergine Maria e    
  -  secondo il caso, ai Santi Apostoli o Patroni;


C.  -   Ogniqualvolta, nei giorni determinati dall’Ordinario del luogo per l’Anno della fede  (ad es. nelle solennità del Signore, della Beata Vergine Maria, nelle feste dei Santi Apostoli e Patroni, nella Cattedra di San Pietro), in qualunque luogo sacro 
 -   parteciperanno ad una solenne celebrazione eucaristica 
 -   o alla liturgia delle ore, aggiungendo la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima;


D.  -  Un giorno liberamente scelto, durante l’Anno della fede
 -   per la pia visita del battistero o altro luogo, nel quale ricevettero il sacramento del Battesimo, 
 -    se rinnoveranno le promesse battesimali in qualsiasi formula legittima.

I Vescovi Diocesani o Eparchiali, e coloro che nel diritto sono ad essi equiparati, nel giorno più opportuno di questo tempo, in occasione della principale celebrazione (ad es. il 24 Novembre 2013, nella solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo, con la quale si chiuderà l’Anno della fede)  potranno impartire la Benedizione Papale con l’Indulgenza plenaria,  lucrabile da parte di tutti fedeli che riceveranno tale Benedizione devotamente.


I fedeli veramente pentiti, che non potranno partecipare alle solenni celebrazioni   per gravi motivi (come anzitutto tutte le monache che vivono nei monasteri in clausura perpetua, gli anacoreti e gli eremiti, i carcerati, gli anziani, gli infermi, come pure coloro che, in ospedale o altri luoghi di cura, prestano servizio continuativo ai malati…), conseguiranno l’Indulgenza plenaria, alle medesime condizioni, se, uniti con lo spirito e con il pensiero ai fedeli presenti, particolarmente nei momenti in cui le Parole del Sommo Pontefice o dei Vescovi Diocesani verranno trasmesse per televisione e radio, reciteranno nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene (ad es. nella cappella del monastero, dell’ospedale, della casa di cura, del carcere…) il Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, e altre preghiere conformi alle finalità dell’Anno della fede, offrendo le loro sofferenze o i disagi della propria vita.


Affinché l’accesso al sacramento della Penitenza e al conseguimento del perdono divino attraverso il potere delle Chiavi, sia pastoralmente facilitato, gli Ordinari dei luoghi sono invitati a concedere ai canonici e ai sacerdoti che, nelle Cattedrali e nelle Chiese designate per l’Anno della fede potranno ascoltare le confessioni dei fedeli, le facoltà limitatamente al foro interno, di cui, per i fedeli delle Chiese orientali, al can. 728, § 2 delCCEO, e nel caso di un’eventuale riserva, quelle per il can. 727, esclusi, come è evidente, i casi considerati nel can. 728, § 1; per i fedeli della Chiesa latina, le facoltà di cui al can. 508, § 1 del CIC.
I confessori, dopo aver ammonito i fedeli sulla gravità di peccati ai quali sia annessa una riserva o una censura, determineranno appropriate penitenze sacramentali, tali da condurli il più possibile ad uno stabile ravvedimento e, a seconda della natura dei casi, da imporre loro la riparazione di eventuali scandali e danni.
La Penitenzieria infine invita caldamente gli Ecc.mi Vescovi, in quanto detentori del triplice munus di insegnare, di guidare e di santificare, ad aver cura nello spiegare chiaramente i principi e le disposizioni qui proposti per la santificazione dei fedeli, tenendo conto in modo particolare delle circostanze di luogo, di cultura e di tradizioni. Una catechesi adattata all’indole di ciascun popolo, potrà proporre più chiaramente e con maggiore vivacità all’intelligenza e radicare più fermamente e profondamente nei cuori il desiderio di questo dono unico, ottenuto in virtù della mediazione della Chiesa.
Il presente Decreto ha validità unicamente per l’Anno della fede. 
Nonostante qualunque disposizione contraria.
Dato in Roma, dalla Sede della Penitenzieria Apostolica, il 14 settembre 2012, nell’Esaltazione della Santa Croce.

Penitenziere Maggiore  Manuel Card. Monteiro de Castro
Reggente      Mons. Krzysztof Nykiel


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