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Colloqui Spirituali tra Gesù e Natuzza Quaresima 2008

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2015 17:45
23/02/2015 17:42

Figli miei, ve lo ripeto, non vi lasciate abbindolate dai grandi, perché vi usano, e voi ancora non l'ave­te capito perché siete ingenui. Nessuno vi ha istrui­to. Vi istruiscono al male, per i loro interessi. Non date retta! Date retta alle cose belle, alle cose sante, alle cose che fanno bene all'anima vostra. Quelle per il corpo durano poco e qualche giorno vi penti­rete e non potrete tornare indietro.

Date retta ad uno che vi pare un amico, ma vi usa per interesse. Non credeteci. Aprite gli occhi e apri­te le orecchie.

Non date ascolto alla malvagità degli uomini. Se voi volete, potete costruirvi un mondo nuovo, un mondo vostro, un mondo di pace e di serenità, e non di ricchezza, come vi fanno credere. Vi illudono e peccate; vi usano per i comodi loro e poi dicono "Arrivederci", e non li vedete più.

Diavolo: Sono chiacchiere, non gliene importa dei giovani. Dice a te così perché Gli piace martoriz­zarti.

Natuzza: Dicevano i preti che tu non c'eri.

Diavolo: Ci sono stato sempre e ci sarò, e finchè ci sei, se non mi ascolti, ti faccio crepare.

Natuzza: Signore, ma perché avete scelto me? Una stupida, una cretina che non capisce niente.

Gesù: Ti voglio così, che vuoi diventare dotta? Chiudi la bocca, queste cose non si dicono. Io ti capisco sempre. Hai visto qualche volta o hai senti­to parlare che qualche scienziato mi ha portato venti anime? Gente povera sì. Il Cireneo l'ho voluto per appoggiarmi un pochettino, per sollevarmi la Croce. Chi ti pare che fosse? Uno stupido. Se era una persona importante non veniva. Il Cireneo mi ha accompagnato una volta e tu è da una vita che mi accompagni.

Natuzza: Quello ce l'aveva la forza, perché era un uomo. Io non ne ho forza.

Gesù: Ti dico che ce l'hai mille volte più di lui.

Gesù: La bellezza non serve, se non avete carità, se non fate tutto per amore degli altri. Non dite mai "Io, io", perché potete avere un momento di debo­lezza che fa crollare questo "Io".

Gesù: Ti sei pentita che hai accettato?

Natuzza: No! Mi ristoro, altrimenti avrei perso l'a­more Vostro.

Gesù: L'amore Mio è per tutti, ma se uno accetta, cresce. L' amore di un uomo, che ami per tutta la vita, dopo la morte finisce. L'amore Mio non fini­sce mai.

Gesù: È un momento particolare, e tu devi accet­tarlo per com'è.

Natuzza: Forse mi ribello?

Gesù: Non è una ribellione la tua, è una sofferenza, ma Io ho bisogno di sostegno.

Natuzza: Signore mio, io ho bisogno di sostegno. Voi siete Gesù, il sostegno ce l'avete perché coman­date.

Gesù: Anche su di me comandano gli uomini. Sai come? Bestemmiando, facendo peccati. M'insultano. Non mi conoscono, o fanno finta di non conoscermi.

Natuzza: Perdonateci, sbagliamo tutti.

Gesù: A me piace quello che state facendo e poi voglio che accontentate la Madonna. Io gliel'ho permesso. Anche Lei ha l'amarezza per i peccati della gente, ma è contenta quando ci sono i raduni. L'uno per mille non ci crede e fa barzellette, ma gli altri hanno la gioia nel cuore. Questo dovete predicare: che tutti partecipino alla gioia e la portino a casa. Questa è la gioia della Madonna.

Natuzza: Dopo la Quaresima mi passa il prurito?

Gesù: Non te lo prometto, perché sono più grossi i peccati che il prurito. Non hai capito che per te è sempre Quaresima.

Natuzza: Signore, accetto volentieri non solo il prurito, ma anche le sofferenze, perché nelle soffe­renze, mi consolate.

Gesù: Anche le lacrime si possono offrire, sono più dolci delle sofferenze.

Gesù: Mi aspettavi o no? Ti viene la paura?

Natuzza: Perché temo che mi rimproverate per la domanda che vi faccio: "cosa volete?"

Gesù: No, aumenta l'amore giorno per giorno. Tu come ti giri mi vedi nella mente, negli occhi, nel cuore. È talmente grande l'amore che mi porti negli occhi.

Natuzza: Nella mente. Se perdo l'Amore impazzi­sco. Senza di Voi non so stare...

Gesù: Non lo puoi perdere perché è un amore diverso da quello dei figli. Se non si perde quello dei figli, non si può perdere il Mio.

Natuzza: Gesù, avete gli occhi pieni di lacrime, vi ho fatto qualcosa?

Gesù: Oh, figlia mia, tu? Il mondo, non qualcosa, ma tante cose. Tra di loro si ammazzano per la potenza, per il denaro, per il posto, per l'orgoglio, per la superbia. Non sanno che la vita di questo mondo la lasciano? Non ci pensano per niente. Continua a pregare per i giovani, che sono corrotti già dalla nascita.

Gesù: Vedi quanta gente?

Natuzza: Mi ha abbracciata e ho sentito un forte dolore.

Gesù: Ti tengo con la mano e non senti dolore. Ora sei diventata debole? Il cuore non è mai debo­le, il cuore è malato quando porta rancore. Quando fa male per gioia e per amore, non è malato perché trova sollievo ed è pieno di gioia. Sollevati un po' e non ti rammaricare.

Natuzza: Come mi ha toccato ho pensato: "Non mi può venire l'infarto?".

Gesù: Non è l'infarto questo. È un dolore d'amore. Vedi che ho cambiato per non farti impressionare. Offri in questo momento per i giovani. Vedi quante persone ci sono qua, non credere che sono tutti curiosi, hanno pure la parte di calore, glielo tra­smetto Io, e molti di loro sono premurosi d'incon­trarmi. Vanno alla ricerca. Questa ricerca è buona. Anche se vengono con un certo stato d'animo, poi se ne vanno ristorati, consolati, il loro cuore gioisce e la gioia la portano a casa. Dura poco perché non è coltivata, nemmeno in famiglia. I ragazzi, i giovani hanno l'entusiasmo della ricerca, ma non la ritrova­no neanche in casa. Solo uscendo fuori di casa ed incontrando gente come voi, trovano qualcosa che li entusiasma. Dobbiamo andare incontro con l'amore, con la sof­ferenza, con la carità, con tutto. Vedi figlia, Io sono afflitto perché li vedo perduti, ma non voglio che si perdano. Tu vuoi che si perda un figlio? Non vuoi che si perda un estraneo, maggiormente un figlio.

Natuzza: Una volta diventava allegro, una volta amareggiato. Ditemi che devo fare.

Gesù: Che devi fare tu? Ti sei offerta una vita, ancora non è finita. Mi devi sostenere perché soffro. Ogni giorno mi rinnovano la Crocifissione, ma non sono i giovani che me la rinnovano, sono i grandi perché sono malvagi.

Gesù: Se uno non ha la fede viva, la sofferenza lo porta alla disperazione, perché non ha la forza per superarla. Ma chi ha la fede viva, la supera e dice: "Signore sia fatta la tua volontà". Quando tu mi chiedi qual è la mia volontà, ti rispondo che la mia volontà è dura. C'è gente che dice: voglio fare la volontà di Dio. Ma pochi l'accettano, e chi l'accetta si pente di averla accettata perché è dura. Si ribel­la e fa peccato. Gli viene lo scrupolo perché ha fatto una promessa e non l'ha mantenuta, soffre di più. Invece di dire grazie a Dio e di chiedere la forza per sopportarla, dice lasciami perché non ce la faccio. La sofferenza che ti arriva accettala e offrila.

Natuzza: Qualche volta vi ho insultato?

Gesù: Tu pensi che m'insulti quando dici: "Che cosa vuoi da me?" Ma quella parola non è un insul­to, come pensi tu. Tu sei come una che ha sete e vuole una goccia d'acqua. Ma quella non è sete di acqua, ma dell'amore di Dio.

Natuzza: E certe volte dico un'altra parola che non dovrei dire.

Gesù: E non ti giustificare ogni volta.

Natuzza: Vi dico "Signore mi hai abbandonato", oppure, "io ti voglio bene e ti vorrei sempre vicino a me. Ma quando vieni, mi porti amarezze e gioia nel cuore".

Gesù: Ma le amarezze del mondo le puoi evitare? Ci sono, figlia mia, non si possono evitare. Ci vuole preghiera e amore. Distribuire l'amore è anche pre­ghiera. Non vi sparate, come a quelli col fucile, per una parola. Accettatela come una prova ed offritela perché quella è amore ed a Me consola il cuore. Non mi consola, quando tra di voi non vi sopporta­te per una sciocchezza. Ho insulti continuamente, giorno e notte, dalla malvagità dell'uomo. Accetto gli improperi di una persona che non capisce il pec­cato. Ma da una che capisce che cosa è peccato e chi è Dio, non l'accetto, mi viene l'amarezza nel cuore. Cosa non ho fatto per voi? Che cosa non fac­cio per voi? Rimproveratemi! Vi insegno tutto ciò che è bello per l'anima e per il corpo. Non vi accompagno sempre? Non vi perdono? Non vi voglio come figli? Perché quest'amarezza? Allora non capite i vostri genitori quando parlano? Se i genitori sbagliano, sbagliano per amore, non perché vogliono sbagliare. Un genitore si deve sempre rispettare, anche se dà un consiglio sbagliato. Non arriva, non ha avuto il dono dell'intelligenza. Perché lo condannate? Un genitore vuole il vostro bene. Questo gli devi insegnare.

Parla, parla con i giovani e diglielo, perché maltrat­tano i genitori. È vero che la colpa è pure loro, ma i figli sono ingrati. Improperi, dispetti, capricci, rubano ai genitori, fanno tutte queste idiozie.

Questo Io non l'accetto, perché come dispiace a me e addolora il mio cuore, così anche ai loro genitori. Diglielo mille volte.

Natuzza: Come posso predicare ai giovani, che non ho la forza?

Gesù: No, che le forze ce l'hai quando si tratta di salvare un'anima.

Madonna: Solo Dio vi può dare la pace vera, non come quella che vi danno gli altri. La vera è quella di Dio. Gesù va in cerca di anime generose, che offrono e lo sostengono. Lui non soffre come spiri­to, soffre come uomo. Un padre soffre per un figlio, immaginate quanto soffre Lui per miliardi di figli. Ci vuole qualcuno che l'aiuti.

Natuzza: Come Madonna mia?

Madonna: Con la preghiera, con l'offerta della sof­ferenza: "Gli offro un fiore a Gesù". E chi lo deve insegnare questo? La mamma e il papà, ma da quando sono piccoli. Quando sono grandi sono come un pezzo di ferro che non si piega e richia­mano i genitori "Tu perché non l'hai fatto?" Ricordatevi che Dio vuole l'esempio dei genitori, l'educazione, l'amore per il prossimo. Il Signore, non vuole grandi cose, ma che vi manteniate forti, coraggiosi, che non peccate e date buon esempio ai vostri figli.

Gesù: L'amore si distribuisce. Distribuite l'amore, parlando, con l'esempio, l'incoraggiamento, con una parola di conforto. Questo è l'amore, non solo la preghiera. Uno che prega e poi non sa distribui­re, non mi aiuta. Devi distribuire e pregare. Pregate poco, parlate molto di Me e parlate di cose belle. Occupatevi di tutto e di tutti: questo è stare con Me.

Natuzza: Signore, me ne volete bene?

Gesù: Ma perché ti poni sempre la stessa domanda? Allora non sei sicura? Lo sai che ti ho cresciuta nel ventre di tua madre. Dimmi cosa vuoi?

Natuzza: Ah Gesù, avete imparato la mia "tiritera". Io non posso dire quello che voglio.

Gesù: Tu vuoi quello che voglio Io: la conversione di tutto il mondo. Io voglio bene a tutti e tu mi segui e ti poni le stesse domande.

Natuzza: Signore, mi avete fatto cretina.

Gesù: Ed io ti voglio così. Tu non mi vuoi come sono? Da quando hai capito qualcosa, ti poni tutte queste domande. Hai capito di più forse? Ti sei istruita? E rispondi, ma sei muta?

Natuzza: Ma Voi siete Principe, Re, il mio Amore. Ma voi lo sapete quello che ho nel cuore, c'è biso­gno che rispondo?

Gesù: Ma voglio anche la risposta, vediamo se è sempre la stessa.

Natuzza: Mi volete bene?

Gesù: Ed un'altra volta la stessa cosa! Dubiti del mio affetto, del mio amore. Io l'amore ce l'ho per tutto il mondo, ma per te che mi sostieni, mi allon­tano secondo te? Non mi posso allontanare, tu m'aiuti, mi dai una mano.

Natuzza: Signore, io vi do tutto il cuore.

Gesù: Si lo so. Sai perché? Perché, quand'eri bam­bina ti dissi: "Mi appoggio con un dito", e tu hai accettato. Se tu mi dai l'anima e il corpo, figurati se sono contento. Tu con un dito che potevi fare? Niente. Io con l'anima e il corpo, faccio mille cose, primo la conversione delle anime, perché assoluta­mente non voglio perdere nessuno.

Gesù: Prega per le persone: non voglio tutto l'amo­re che mi dai tu, ma la millesima parte. M'insultano, figlia mia, quando una cosa il diavolo gliela fa andare storta. Anche quando tu parli, la persona che non crede, esce con improperi contro di te: ogni mille ce n'è una. Ma a me m'insultano sem­pre, perché tutte le cose le vogliono perfette, senza soffrire. Io ho sofferto per tutti sulla Croce, ma non l'ammettono. Potevo fare a meno di soffrire, e inve­ce ho sofferto per voi tutti.

Natuzza: Signore, pure per me?

Gesù: No, eri piccola. Non mi potevo prendere di pena se tu m'insultavi. Non mi hai insultato, mi hai dato amore. Me l'hai dato e me lo hai distribuito.

Madonna: Figlia mia, non ce la fai. Ti aiuto io. Riposati un po'. Anche Gesù è triste per questo fatto. Stai soffrendo terribilmente, come quando colpiscono un animale a morte. Gesù si dispiace.

Natuzza: Madonna mia, io sono qua.

Madonna: Figlia, ti devi anche arrendere a non chiedere sofferenze a Gesù.

Natuzza: Ma come? Quando viene e lo vedo che soffre, con le lacrime agli occhi, come faccio a dire di no? Voglio aiutarlo e consolarlo!

Madonna: Lui si piglia la tua sofferenza per uno scopo ben preciso. Salvare tante anime. Lui è con­quistatore di anime. Soffre quando un figlio si perde. Allora fa come quelli che fanno a cambio.

Natuzza: E come, cambia me con un peccatore? Allora al posto di quello vado io all'inferno? Madonna: No, non è possibile questo. Quando uno offre è ricompensato o in un modo o nell'altro. Dio ricompensa sempre. Ricompensa senza avere il ritorno, immagina se ricompensa te che offri e dai con volontà.

Natuzza: E io non ne ho volontà, perché lo chiamo sempre, gli dico "che vuoi?" e non mi risponde. Quando mi risponde, mi dice: "Mi sono preso tutto". Che vuol dire tutto? Io sono viva, cammino. Che mi ha preso?

Madonna: Ti ha preso la cosa più bella e più importante: l'anima e il corpo. Anche il corpo appartiene a Dio. Lui ti cura il corpo per essere in forza e più pronta con lo spirito, perché il corpo serve per gli altri, lo spirito serve per te, per darti la forza. Io sto pure accanto a te, però so che tu hai preferito per tutta la vita Gesù. E allora qual è la tua consolazione? Gesù adesso lascia a me il posto? Non è possibile. Io non voglio che ti arrenda ades­so. Non ti sei arresa tutta la vita, ti arrendi oggi? Vuoi me o vuoi Gesù?

Natuzza: Voglio tutti e due.

Madonna: Però adesso hai perso il ritmo della con­fidenza. È la stanchezza o non vuoi bene più a Gesù?

Natuzza: Oh, a Gesù non voglio bene?! Mille volte più dei miei figli! Non voglio bene a Gesù?

Madonna: E allora! Vedi, Gesù ti sostiene. Se fosse stata un'altra persona, per quello che hai sofferto tu o era al Paradiso o era all'inferno, perché si arrendeva o si dannava. Invece tu offri con gioia. Adesso riposati un po'.

Natuzza: Madonna mia, siete contenta dei Cenacoli?

Madonna: Cresceteli e moltiplicateli!

Natuzza: Date la benedizione a questa casa, perché non sono contenta, sembra che i demoni ballano. Ha fatto un sorriso, mi ha messo la mano sulla testa e se ne è andata.

Gesù: Sei contenta?

Natuzza: Certo che sono contenta.

Gesù: Anch'io sono contento. Quante anime sono venute! Tu ti lamenti per la sofferenza? Non sei contenta per quante anime abbiamo portato alla sal­vezza? Sono contento di quello che fate (si riferisce ai lavori della chiesa). Tutto si porterà a termine, ma ci vuole del tempo. Così accontentate la Madonna.

Natuzza: Non disse: "Accontentate me ", ma "accontentate la Madonna", con un grande sorri­so. Nella mia mente: "Penso che il Signore non voleva, l'ha fatto per fare un favore alla Mamma".

Gesù: Se non volevo io, non si faceva. Le ho dato l'approvazione. Sono contento perché così accon­tentate la Madonna e la povera gente.

Natuzza: Datemi la forza!

Gesù: E perché, non te la do la forza? Te la sto dando. Anche io ho invocato il Padre per avere la forza, perché ho avuto momenti di scoraggiamento, non spirituale, ma per il corpo sofferente. Così sei tu. Arriva alla cima. Non vuoi arrivare? Io voglio anime. Ai miei tempi questa era la giornata più dolorosa.

Natuzza: Allora, Gesù, la fate passare a me?

Gesù: L'hai passata questa notte. Adesso affronta come gli altri giorni. Non ti scoraggiare. Ti sono mancato qualche volta? Mai. Come a me non è mancato mai il tuo conforto.

Io l'ho avuto e te lo do. Non che restituisco, sono carità e amore. Non si fanno le cose per restituire, per contraccambiare, ma tutto per amore. Come tu offri a me per amore e non dici basta. Perché mi vuoi bene. Ed io perché ti sto vicino? Perché ti sei offerta.

Natuzza: Ma se lo sapevo, forse non mi offrivo.

Gesù: E perché, ti è stata pesante la vita? E tu che sai, senza di me, che cosa facevi? Se tu hai uno che ti sostiene non ti viene pesante, come lo è stato per me. A me viene pesante perché tutto il giorno mi insultano. C'è qualcuno ché ti insulta?

Natuzza: Solo il diavolo.

Gesù: Ma hai affetto, carezze, amore, complimenti, e me che ti sto sempre vicino. Credo che non ti manchi nessuna cosa. A me sono mancate tante cose e mi mancano ogni giorno: mi manca l'amore dei miei figli. Quando tu senti lontano un figlio non soffri? Vedi, la metà del mondo è lontana per gusto, per piacere, per soldi, per superbia. Ecco perché cerco anime vittime, per accogliere tutti, non la metà sì e la metà no. Eppure tu devi reagire.

Natuzza: E non reagisco, che faccio? La mattina è come se sono sana.

Gesù: E chi ti fa così? C'è qualcuno che ti dà la forza? Io te la do. E sai perché? Perché fosti sempre generosa, fin da piccola. Ti ho scelta io, ma tu hai messo anche la buona volontà per scegliere, per migliorare e per amare. E mi ami sempre di più. Come ho amato te, amo tutto il mondo, però nessu­no mi corrisponde. Sono poche le anime generose e pure spesso gli viene la ribellione. Questo mi dispiace. Tu mi rimproveri, ma io ti accompagno, ti sostengo, ti amo, ti dimostro il mio affetto. A che manco?

Natuzza: Ma Signore, io non vi voglio bene abba­stanza?

Gesù: Troppo. Ecco perché cerco. Io cerco perché voglio salvare il mondo, ma particolarmente quel­le creature innocenti, che sono la metà del mondo corrotto.

Natuzza: Ditemi che cosa devo fare, io sono pron­ta sempre.

Gesù: Mi hai dato il corpo e mi hai dato il cuore. Mi hai dato l'anima. Non ti sei arresa?

Natuzza: Signore, se voi mi dite tutte le cose che vi fanno, come mi posso arrendere, anche se sono un verme di terra?

Gesù: Non sei un verme di terra, sei una figlia di Dio! Ce ne sono tanti vermi di terra, ma si arrendo­no facilmente. Ebbene finiamola qua e stai tranquilla.

Natuzza: Venite ogni giorno?

Gesù: Quando posso, vengo.

Natuzza: Ah, nemmeno voi ce l'avete il tempo?

Gesù: E quando cresci! Non ho il tempo? Il tempo ce l'ho sempre, però ogni tanto alle mie creature le devo lasciare perché si responsabilizzino e per vedere se sanno fare qualcosa di buono senza di me.

Natuzza: Se lasciate me, non so fare niente di buono.

Gesù: Sai sai, come non sai!

Natuzza: Ha alzato la mano per benedire ed è scomparso.

Gesù: Offri la sofferenza per le anime consacrate che mi fanno tanto soffrire. Il denaro è una cosa che fa gola. Non solo il denaro, anche i divertimenti, i piaceri, le cose belle, meno quelle dell'anima: L' anima per loro non è bella. Scrutano le anime per­ché cosa? Per curiosare o per confortarla? Fanno come quando si va a comprare un oggetto. Dicono: "Costa tanto, costa tanto" e poi lo lasciano. Così lasciano alla perdizione le anime. Che cosa non ho fatto per loro? Mi immolai sulla croce prima per loro e poi per tutti voi. E queste anime non le por­tano a me, le portano al diavolo. Fanno vedere che era elegante, che era bella. Al confessionale si parla dell'anima, non di sciocchezze, non di appuntamenti e non di gusti. Che l'avete fatto a fare il con­fessionale? Per dire delle idiozie, delle porcherie? Per insultarmi di più? Diglielo! E che sei diventata muta? Non parli più?

Natuzza: Gesù, voi predicate sempre, ma io non ho la forza di predicare più. Quando viene qualcuno a tu per tu una cosa gliela dico, ma se non mi doman­da che gli dico?

Gesù: Lo prendi per la gola e glielo dici lo stesso. Io voglio meglio nemici che traditori. Io ammetto la gioia e la letizia. Anch'io do' alle anime che mi appartengono, e pure a quelle che non mi apparten­gono, gioia, letizia, amore, pace nel cuore e carità, ma loro non sentono. Lo hanno preso come un diploma qualsiasi, non come una missione per le anime.

Natuzza: Ed io che posso fare?

Gesù: Tu puoi offrire, però devi pure parlare.

Natuzza: Madonna mia, perché siete triste?

Madonna: Tu quando hai un figlio che soffre non sei triste? Soffri pure per un estraneo, immagina per un figlio. Tutto quello che appartiene a Gesù appar­tiene a me. Sono figli di Gesù, ma pure miei. Che volete da questo Gesù? Che pretendete di più? Vi ama, vi ha dato la vita, vi ha dato l'amore e ve lo continua a dare. Pure voi peccatori, peccatrici non ve ne accorgete o non volete accorgervene? Accantonate le cose belle, e continuate a fare le brutte. Sapete che è peccato, ma non ve ne importa niente. "Ho il tempo, quando sono vecchio mi con­fesso". E chi te lo dà il tempo? Sei sicuro del tempo?

Gesù: Sono amareggiato per quelli che si sentono grandi, potenti. Sono pieni di ambizioni, vogliono avere uno più dell'altro. Non aspirano ad un lavoro onesto, rubano, s'ammazzano per il denaro e poi lasciano tutto, e c'è chi muore pure arrabbiato, dan­nato. A cosa serve guadagnare tutte queste cose se poi si perde l'anima? Non solo si perde l'anima, ma si vive male pure sulla terra, non si vive in pace, si lascia tutto.

Madonna: Dovresti vedere quando dividono il denaro! Più di uno muore e non sanno come toglier­selo di mezzo. Non è amareggiato il Signore per un figlio che uccidono per denaro? È pieno d'amarez­za. Gesù vuole sempre un sostegno. Pregate perché qualche anima generosa va all'incontro di Gesù e si possa innamorare. Mi dispiace vedere Gesù ama­reggiato per una sofferenza mai conosciuta dal mondo e mai capita, perché non conoscono Dio e non lo vogliono conoscere.

Gesù: Se mi conoscessero, direbbero: "Non dob­biamo far soffrire il Padre". Pensano: "Ho paura di mio padre se scopre che ho fatto una marachella". Di me non hanno paura. Io non metto paura, Io vado incontro a loro con amore. Sono loro che mi rifiutano.

Madonna: Perché non l'ascoltano? Sempre per questo maledetto denaro.

Piangete. Le anime vittime, che volete consolare Gesù, lo pensate come un figlio, come un marito che soffre, ma non come Dio, Puro, Vero e Santo. Pensate che soffre come uno della terra, per uno, per due, per dieci figli, ma il Signore soffre per tutto il mondo, per miliardi di figli. Immagina l'amarez­za ed il dolore di Gesù. Diglielo, predica.

Natuzza: E come predico se mi manca la forza?

Madonna: Dio te la dà. Io prego, ti sto accanto.

Natuzza: Ditemi quello che volete. Ma troppo tardi vi siete messa a cura, perché prima avevo la forza di parlare.

Madonna: Questo era il tempo giusto.

Natuzza: Ora sono vecchia e non servo più a niente. Posso solo pregare ed offrirvi la sofferenza.

Madonna: E dici niente? La sofferenza è un dono di Dio e tu veramente l'hai accettata come un dono, non come un castigo. Non dare retta a chi ti dice che è un castigo. Dio non castiga, Dio ama i suoi figli, li ama sempre. Perché dicono: "Dio mi ha castiga­to?". Un padre castiga i figli? Nemmeno quando gli danno le amarezze, perché più amarezze gli da e più l'accoglie il padre, per non perderlo. Così fa Gesù, si serve di ogni mezzo per recuperare i figli, quan­do il mezzo c'è, quando il mezzo funziona, quando il mezzo è disponibile. Allora il Signore... Natuzza: E Madonna mia, allora approfitta Gesù? Se una gli dà un dito, si piglia la mano? Madonna: Che cosa ha fatto con te Gesù? Prima ti ha dato un dito, poi la mano e poi la spalla e poi la parte del cuore.

Non ti lamentare perché Gesù è innamorato di te come tu sei innamorata di Lui. Ti ha fatto strumen­to cieco nelle sue mani. Quando gli servi, ti usa.

Natuzza: Madonna mia, voi con queste parole, mi consolate e non mi fate sentire tanto dolore. Quando sento dolore, vorrei superarlo, non pian­gendo, ma contenta, sorridente.

Madonna: Anche Gesù sulla Croce si è lamentato.

Non sei tu in quel momento, è il corpo che soffre e non è capace di difendersi. Come si difende il corpo? Pensando come fanno gli altri, idiozie di qua, idiozie di là? Ma se tu ti concentri e pensi che tuo padre è pieno di amarezze, pure tu ti riempi di amarezze, ed allora non ti viene il coraggio, ti viene l'angoscia.

Tu, figlia mia, l'angoscia gliela offri al Signore ed il Signore accetta questa sofferenza. È un appoggio. Tu, per esempio, c'è uno che ha un peso sulla testa, se glielo sollevi un po', lo sollevi.

Allora, quando parlano con te e tu sei piena di dolo­ri, in quel momento che fai? Il dolore lo metti da parte e dai retta alla persona. Così fa il Signore.

Natuzza: "Stamattina una buona tiritera", ho detto nella mia mente.

Madonna: No, figlia, non è come pensi tu, una "tiritera", una mamma vuole aiutare i figli. Io sono afflitta assieme a Lui, ho sempre sofferto in silen­zio, gli sono sempre stata accanto, l'ho incoraggia­to, ho preso parte al suo dolore e stavo quieta, ferma. Vedi che ti è rimasta la parola "Buono, buono, figlio"? Anch'io dicevo sempre questa paro­la a Gesù.

È un incoraggiamento. Se tu non ci avessi stampati nel cuore e nella mente, come intendi tu, non supe­ravi la sofferenza.

Natuzza: Signore, quando muoio come faccio senza di Te?

Gesù: E perché tu muori? Non muori, non muori mai. È lo stesso che sei qui con Me, meglio. Natuzza: Ho questo conforto, ma ho pure queste sofferenze.

Gesù: Chi non soffre, non gode.

Natuzza: Signore, ti amo, ti voglio bene, prego per chi non ti prega, ti amo per quelli che non ti amano. Signore, ti aspettavo.

Gesù: Mi aspettavi? Per i rimproveri, o per l'amo­re che provi?

Natuzza: Per l'uno e per l'altro. Se mi merito rim­proveri, correggetemi.

Diavolo: Intanto ti ha sistemata.

Gesù: Non dare retta, che sistemato è lui, povero disperato.

Gesù: Con gli occhi pieni di lacrime. Per me, come oggi, fu il giorno più doloroso, perché non volevo perdere i figli. Ero sicuro che era morte e risurre­zione. Ero sicuro di questo, ma avevo una sofferen­za atroce! Figlia mia, io ti do la forza per accettar­la, per offrirla, così tante si salvano. Tu mi dai un appoggio. Chi ti dà la sofferenza? Il diavolo, però io lo permetto. La sofferenza mi sostiene. Io voglio l'appoggio per superare. Anche io sulla croce ho avuto brutte tentazioni e c'è stato un momento in cui mi sono ribellato. Non ti fare, come la Madonna, come San Francesco, come tanti che hanno sofferto, non ti fare una croce, non rimiscita­re pensando che mi offendi. Non sei tu, non è lo spi­rito che si ribella, ma è il corpo perché non resiste. Dopo lunghi anni, se non ero vicino a te, chi ti dava la forza, chi ti consolava? Tu dici: "Non ho avuto né mamma e né padre che mi dessero un po di confor­to". Non te l'ho dato io? Non te l'ha dato la Madonna? Non te lo do anche adesso? Sopporta ed offri, tante anime le salviamo.

Che cosa cerco? Cerco anime per salvarle. Non sono come quelli che cercano il posto, la sedia, per orgoglio, per superbia, per accumulare tesori. Questi non sono felici. La felicità la diamo noi quando un'anima si salva.

Figlia, non ti dispiacere! Ti voglio bene e soffro con te, più di te. Io da te non aspetto grandi cose, perché le grandi cose le abbiamo passate insieme. Queste piccole cose le devi offrire, perché ci sono tante anime che si perdono. Anche prima si perdevano, ma adesso di più perché i genitori non si occupano dei figli e i figli stanno andando a dirotto alla per­dizione. A me addolora più per i figli e non per i genitori, perché i figli sono innocenti e non hanno colpa. Che cosa conta? Dare l'esempio ai propri figli. Se l'esempio non lo danno, la colpa è loro. Queste creature sono come le piante secche a cui non mettono mai l'acqua. Se voi non mettete l'ac­qua ad una pianta non cresce, secca, così seccano loro e questo mi addolora, perché io sono padre e madre. Ho bisogno del sostegno di preghiere, di sofferenze, di offerte fatte con tutto il cuore. La per­sona che si offre deve essere disponibile. Se la sof­ferenza l'accetta per forza non ha valore.

Natuzza: Signore, perdonatemi, perché mi è venu­ta la disperazione!


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