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Scritti dei Papi sull'adorazione

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2015 18:42
08/02/2015 18:41

Innocenzo III   

La maggior opera di Innocenzo III, fu indubbiamente il Concilio Lateranense IV. Duplice lo scopo che il pontefice si era prefisso, convocando questo concilio: la riforma della Chiesa, intesa come rinnovamento dei co­stumi del popolo e del clero e la cro­ciata, quale impresa del populus christianus, rappresentato dal concilio stesso.

Aperto l'11 novembre 1215, alla presenza di 412 vescovi e più di 800 abati e priori, si tennero tre sessioni - l'ultima il 30 novembre - nelle quali furono promulgate 71 costituzioni.

Le prime tre costituzioni sono dot­trinali: si inizia con una una professione di fede; la seconda costitu­zione  condanna un opuscolo di Gioacchino da Fiore che aveva attaccato la dottrina trinitaria di Pietro Lombardo e inoltre gli errori di Amauri di Chartres, eretico pantei­sta ed apocalittico, messo al rogo a Parigi nel 1210. La terza, tratta della repressione delle  eresie, stabilendo le pene da applicare agli eretici e ai loro favoreggiatori e il modo di ricercarli. Seguono ca­noni disciplinari riguardanti l'organizzazione  ecclesiastica.

Per la prima volta compare, nei documenti pontifici, il termine transustanziazione, alla costituzione I:

COSTITUZIONI

 I  La fede cattolica

Crediamo fermamente e confessiamo semplicemente che uno solo è il vero Dio, eterno e immenso, onnipotente, immutabile, incomprensibile e ineffabile, Padre, Figlio e Spirito Santo, tre persone, ma una sola essenza, sostanza o natura semplicissima. Il Padre (non deriva) da alcuno, il Figlio dal solo Padre, lo Spirito Santo dall'uno e dall'altro, ugualmente, sempre senza inizio e senza fine. Il Padre genera, il Figlio nasce, lo Spirito Santo procede. Sono consostanziali e coeguali, coonnipotenti e coeterni, principio unico di tutto, creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e materiali. Con la sua onnipotente potenza fin dal principio del tempo creò dal nulla l'uno e l'altro ordine di creature: quello spirituale e quello materiale, cioè gli angeli e il mondo, e poi l'uomo, quasi partecipe dell'uno e dell'altro, composto di anima e di corpo. Il diavolo infatti, e gli altri demoni, da Dio sono stati creati buoni per natura, ma sono diventati malvagi da sé stessi. E l'uomo ha peccato per suggestione del demonio. Questa santa Trinità, una, secondo la comune essenza, distinta secondo le proprietà delle persone, ha rivelato al genere umano, per mezzo di Mosè, dei santi profeti e degli altri suoi servi la dottrina di salvezza, secondo una sapientissima disposizione dei tempi. E finalmente il Figlio unigenito di Dio, Gesù Cristo, incarnatosi per opera comune della Trinità, concepito da Maria sempre vergine con la cooperazione dello Spirito Santo, divenuto vero uomo, composto di anima razionale e di carne umana, una sola persona in due nature, manifestò più chiaramente la via della vita. Immortale e impassibile secondo la divinità, Egli si fece passibile e mortale secondo l'umanità; anzi, dopo aver sofferto sul legno della croce ed esser morto per la salvezza del genere umano, discese negli inferi, risorse dai morti e salì al cielo; ma discese con l'anima, risorse con la carne, salì con l'uno e l'altro; e verrà alla fine dei tempi per giudicare i vivi e i morti e per compensare ciascuno secondo le sue opere, i cattivi come i buoni. Tutti risorgeranno coi propri corpi di cui ora sono rivestiti, per ricevere un compenso secondo i meriti, buoni o cattivi che siano stati: quelli con il diavolo riceveranno la pena eterna, questi col Cristo la gloria eterna.

Una, inoltre, è la chiesa universale dei fedeli, fuori della quale nessuno assolutamente si salva. In essa lo stesso Gesù Cristo è sacerdote e vittima, il suo corpo e il suo sangue sono contenuti realmente nel sacramento dell'altare, sotto le specie del pane e del vino,transustanziati il pane nel corpo, il sangue nel vino per divino potere; cosicché per adempiere il mistero dell'unità, noi riceviamo da lui ciò che egli ha ricevuto da noi…



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