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Scritti dei Papi sull'adorazione

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2015 18:42
08/02/2015 18:40

Urbano IV

Istituzione della Festa del Corpus Domini 11/8/1264

da Bolla Transiturus 

…«Sul punto di passare da questo mondo al Padre, il Salvatore nostro, Gesù Cristo Signore, essendo imminente il tempo della Sua passione, consumata la cena, in memoria della Sua Morte, istituì l’eccelso e meraviglioso Sacramento del Suo Corpo e del Suo Sangue, lasciandoci in cibo il Corpo e in bevanda il Sangue. Infatti ogniqualvolta mangiamo questo pane e beviamo il calice annunziamo la morte del Signore (1Cor11,26).

Nell’istituire, poi, questo sacramento di salvezza Egli disse agli Apostoli:Fate questo in memoria di me (1Cor 11,24). Affinché questo altissimo e venerabile sacramento fosse per noi massimo e mirabile memoriale del grande amore con cui Egli ci amò. Memoriale, dico, meraviglioso e stupendo, dilettevole e soave, carissimo e più di ogni altro prezioso, nel quale si rinnovano i prodigi e sono immutate le meraviglie (Sir 36,6), nel quale è riposta ogni delizia e ogni soavità (Sap 16,20) e la stessa dolcezza di Dio viene gustata, nel quale, infine, otteniamo aiuto di vita e di salvezza.

È questo il memoriale dolcissimo, il memoriale santissimo, il memoriale salvifico, nel quale richiamiamo la grata memoria della nostra redenzione; nel quale siamo distolti dal male, confortati nel bene, avviati ad aumento di virtù e di grazie; nel quale, inoltre, siamo ristorati dalla presenza corporale dello stesso Salvatore. Altre cose infatti, di cui facciamo memoria, noi abbracciamo con l’animo e con la mente, ma non per questo ne otteniamo la presenza reale:

invece in questa sacramentale commemorazione di Cristo lo stesso Cristo è con noi, presente sotto altra forma, ma nella propria sostanza, veracemente.

Infatti, mentre stava per salire al Cielo disse agli Apostoli e ai loro seguaci: Ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla consumazione del mondo (Mt 28,20), con benevola promessa confortandoli che rimarrebbe e sarebbe con loro anche con presenza corporale.

O memoria preziosa e degna di non essere dimenticata mai, con cui ricordiamo che la nostra morte fu uccisa, che la nostra perdizione fu distrutta dalla morte della Vita, e che l’albero della vita confitto sull’albero di morte produsse per noi frutto di salvezza!

O commemorazione gloriosa, che riempie di gioia salutare gli animi dei fedeli e colmandoli di letizia dà loro lacrime di devozione! (…).

O eccellentissimo Sacramento, da commemorare, da adorare, venerare, onorare, glorificare, amare, meditare, innalzare con le maggiori lodi, esaltare con le preghiere più alte, onorare con ogni zelo, perseguire con ogni ossequio di devozione, ritenere con animo puro!

O memoriale nobilissimo, da commemorare nell’intimità del cuore, da radicare fermamente nell’animo, da custodire diligentemente nelle viscere del cuore, da richiamare in meditazione e celebrazione frequente!»



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