seguendo il loro pastore che dice: Le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono 132. I donatisti respingono i cattolici dalle loro assemblee. 31. Vuoi convincerti, o eretico, di quanto tu sia privo della voce del pastore e di quanto pericolosamente le pecore seguono te, internamente lupo rapace sebbene all'esterno rivestito di pelle di pecora 133? Che ascoltino la tua voce! Vedremo se sia la voce di Cristo. Ecco, una pecora malata, smarritasi dal gregge, cerca la Chiesa. Non sapendo dove sia il gregge di Cristo, ne va in cerca per riunirvisi, ne cerca la porta. Parla! facci udire se [la tua voce] sia quella di Cristo, se sia voce d'agnello o di pernice. La pecora di Dio cerca il suo gregge. Fa' conto che si tratti di una pecora partitasi dall'oriente e giunta in Africa. Mentre cerca il suo gregge, s'imbatte in te, nella tua basilica, e vuole entrare. Trattandosi d'una faccia sconosciuta, tu rimani perplesso: tu o il tuo accolito. In piedi o seduto, alla porta egli interroga la pecora che sta ricercando il suo gregge o, meglio, il gregge di Dio. Ella vuol entrare fra quelli del suo gregge che crede si trovi lì, e tu prendi a interrogarla: Sei pagano o cristiano? Risponde: Cristiano; si tratta infatti d'una pecora del Signore. Gli domandi se per caso sia catecumeno e si disponga ai sacramenti, e ti risponde: Sono un fedele. Gli chiedi ancora di quale comunione sia, e ti risponde: Sono cattolico. Tu allora lo scacci: scacci chi è cristiano, fedele, cattolico. Chi sono, dunque, quelli che ti tieni dentro? Avanti! sbattilo pure fuori, scomunicalo! Scomunicato da te, sarà accettato da Cristo. E volesse il cielo che quanti sono presso di te ti conoscano [a fondo] e nel mezzo dei tuoi giorni ti piantino in asso! Alcuni dei nostri fratelli ieri si recarono alla basilica degli eretici: per quanto infatti cattivi fratelli, essi son sempre fratelli. Orbene, fratelli miei, notate la differenza che passa tra la fiducia di chi è nella verità e il timore di chi è nella falsità. Quando in mezzo alla folla voi riconoscete qualcuno di loro, come godete! Questo, perché in voi è colui che cerca chi s'era perduto 134. Talvolta vi si insinua: "Vi ascolterà ma poi vi abbandonerà". E voi: "Che intanto ascolti! anche se dovesse abbandonarci". "Ma... ascolterà e si befferà di voi!". "Ascolti anche se dovesse beffarsi di noi!. Verrà giorno in cui rinsavito riconoscerà [la verità]. Verrà giorno in cui il suo popolo lo abbandonerà e rimarrà solo con la sua coscienza. Allora rinunzierà al suo errore e ringrazierà Dio". Loro invece come si comportano? "Chi siete?". "Siamo cristiani". "Non è vero; siete spioni". E gli altri: "Noi siamo cattolici". Al sentir questo, più volte li hanno strapazzati, sebbene poi, cambiando idea, se ne siano pentiti. Oh, volesse il cielo che si pentano di rimanere nello scisma come si son pentiti d'aver oltraggiato quelli che erano andati da loro! Comunque, quelli che hanno scacciati erano cristiani, fedeli, cattolici. Chi siano coloro che si son tenuti, non voglio dirlo. Vedo chi abbiano scacciato. Chi si siano tenuti, lo dicano loro!. 32. Emettano dunque la loro voce! Controlliamo se sia la voce di Cristo, la voce del pastore che le pecore debbono seguire. Sia buono o cattivo l'uomo che la emette, osserviamo se sia la voce del Pastore. Un'anima inferma e fuorviata cerca la Chiesa. Tu cosa le dici? La Chiesa è nella setta di Donato. Ma io vo in cerca della voce del pastore! Trovami in qualche profeta o nei salmi una prova che lo confermi. Citami qualcosa o dalla Legge o dal Vangelo e dagli scritti apostolici. Attingendo alle stesse fonti, io ti mostrerò che la Chiesa dev'essere sparsa per tutto il mondo, e comincio con le parole del Signore: Le mie pecore ascoltano la mia voce e mi seguono 135. Qual è la voce del pastore?Nel nome di lui ha da essere predicata la conversione e il perdono dei peccati in tutte le genti a cominciare da Gerusalemme 136. Ecco la voce del pastore. Riconosci te stesso e segui lui, se vuoi essere una delle sue pecore. Le Scritture parlano dell'universalità della Chiesa. 33. Ma quei tali consegnarono i sacri codici e quegli altri offrirono incenso agli idoli: ad esempio quel tale, quell'altro. Che importa a me di quello e di quell'altro? Se si son comportati così, è segno che non erano pastori. Tu fai conoscere la voce del Pastore, poiché non annunzi la voce del Pastore per riguardo a loro. Tu li accusi, non il Vangelo! tu, non uno dei profeti o degli apostoli! Se la voce di questi mi parla di qualcheduno, io ci credo; agli altri non credo. Ma tu mi presenterai gli atti [del proconsole]. Ti presento gli atti, mi dici. Ebbene, crediamo alle tue testimonianze; tu però credi alle mie. E se io non le crederò, allora non credere nemmeno tu alle mie. Oh, si tolgano di mezzo i documenti umani e risuonino le voci divine! Citami una sola riga della Scrittura che sia favorevole allo scisma di Donato. Ascolta invece le innumerevoli testimonianze in prò della Chiesa universale. Chi potrà contarle? chi esaurirle? Tuttavia, tanto per ricordarne qualcuna, odi la Legge, il testamento primitivo di Dio. Nella tua discendenza saranno benedette tutte le genti 137. Nel salmo: Chiedi a me, e io ti darò in eredità le genti, i confini della terra in tuo possesso 138. Si ricorderanno e si volgeranno al Signore tutti i confini della terra, e lo adoreranno tutte le famiglie delle genti, poiché suo è il dominio e lui governerà le genti 139. Cantate al Signore un cantico nuovo; cantate al Signore, [o uomini di] tutta la terra 140. E: Lo adoreranno tutti i re della terra, tutte le genti lo serviranno 141. Chi sarà in grado di citare [tutti i passi]? Non c'è pagina, si può dire, in cui non si parli di Cristo e della Chiesa diffusa su tutta la terra. Mi si tiri fuori una sola parola in favore dello scisma di Donato! È forse troppo quello che ti chiedo? Loro dicono che la Chiesa diffusa su tutta la terra sarebbe scomparsa. Scomparsa quando con tante testimonianze la si predice stabile per sempre? Non c'è in tal senso, né nella legge né nei profeti né nei salmi, una sola voce che sia voce del pastore. Né loro sono mai stati in grado di dire la verità, separati come sono dal Verbo di Dio, cioè da Cristo. Ora ascolta la voce del Verbo e ascoltala dalla bocca stessa del Verbo. 34. Ammirando la fede del centurione, disse: In verità vi dico che in Israele non ho trovato una fede così grande. Per questo vi dico: Molti verranno dall'Oriente e dall'Occidente e si assideranno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli 142. Molti verranno dall'Oriente e dall'Occidente: ecco la Chiesa di Cristo, il gregge di Cristo! Notalo bene, se vuoi essere una pecora [buona]. Non può sfuggirti un gregge diffuso per ogni dove; né troverai cosa rispondere al tuo giudice, che ti sei rifiutato d'avere per tuo pastore. Non potrai - dico - ribattere al tuo giudice: Ma io non lo sapevo! Non l'ho mai visto; non ne ho mai sentito parlare. Cosa non sapevi? Nessuno può sottrarsi al suo calore 143. Cosa non hai visto? Le estremità della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio 144. Che cosa non hai udito? In tutta la terra s'è sparso il loro rumore e fino agli estremi confini della terra le loro parole 145. Nessun testo scritturale è a favore dei donatisti. 35. A buon diritto si esige di udire da voi la voce di Cristo, la voce del pastore che le pecore debbono udire per porsi al suo seguito. Voi non trovate una risposta, in quanto non avete la voce del pastore. Ascoltatelo e mettetevi al suo seguito! Smettetela con la [vostra] voce da lupi e seguite la voce del pastore; o, almeno, fateci ascoltare la voce del pastore. Rispondono: Certo che ve la facciamo sentire! Bene! ascoltiamo. Anche da noi risuona la voce del pastore. Ascoltiamola! Dicono: Nel Cantico dei cantici la sposa parla allo sposo, la Chiesa a Cristo. Noi conosciamo il Cantico dei cantici: un poema santo, un poema d'amore, di amore santo, di santa carità, di santa dolcezza. Mi piace veramente ascoltare da quel carme la voce del pastore, la voce dello sposo amabilissimo. Tira fuori quel che ci trovi. Ascoltiamo! Dicono: La sposa rivolge allo sposo queste parole: Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli, dove riposi 146. E lui (sempre secondo loro) risponde: Nel mezzodì. Io ti portavo delle prove irrefragabili, prove che non ammettevano interpretazioni differenti, come [ad esempio]: Chiedi a me, e io ti darò in eredità le genti, i confini della terra in tuo possesso 147; ovvero: Se ne ricorderanno e si volgeranno al Signore tutti i confini della terra 148. E tu cosa mi vieni a presentare dal Cantico dei cantici? Un brano che, probabilmente, tu stesso non capisci. Difatti il Cantico è un libro denso di misteri, che solo pochi, dotati del dono dell'intelletto, riescono a penetrare, e che vengono palesati soltanto a quei pochi che perseverano nel bussare 149. Quanto a te, accetta e conserva con venerazione e rispetto le verità palesi, per meritarti la comprensione di quelle occulte, poiché... come pretenderai d'essere scopritore di verità nascoste se avrai disprezzato quelle manifeste?. Esegesi di Cant 1, 6 di cui abusavano i donatisti. 36. Vogliamo ora, fratelli, esaminare (nei limiti che ci è consentito) le parole del Cantico. Ci aiuti il Signore a mostrarvi quale ne sia il significato esatto. In primo luogo notiamo una cosa che con estrema facilità può essere valutata da tutti, anche dai più ignoranti, e cioè com'essi spezzino malamente la frase. Appena l'ascolterete ve ne convincerete. Il testo della profezia, come giace, si presenta così. La sposa parla allo sposo dicendogli: Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi 150. Che queste siano parole rivolte dalla sposa allo sposo (cioè dalla Chiesa a Cristo), non lo poniamo in dubbio né noi né loro. Ma ascolta tutte le parole della sposa. Perché vuoi attribuire allo sposo parole che invece sono dette ancora dalla sposa? Prima si riferiscano per intero le parole della sposa, poi risponderà lo sposo. Ascolta come non ci sia cosa più evidente della divisione [della frase] di cui ti parlerò. Non vi troverai alcun appiglio. Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzodì. È sempre la sposa che dice: Dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzodì. Nota come sia realmente la stessa sposa a pronunziare tali parole. Continua infatti il testo: Affinché io non diventi come una [che è] nascosta fra i greggi dei tuoi compagni 151. Suppongo che voi tutti, dotti e ignoranti, sappiate distinguere fra genere maschile e genere femminile. Nascosta di che genere è? Lo chiedo a tutti: È maschile o femminile? Dice: Rivela a me, o diletto dell'anima mia. Parlando di un diletto, si rivolge a un uomo, allo sposo. Che poi a interpellare quest'uomo sia una donna, lo indicano le parole successive: Rivela a me dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzogiorno, perché io non divenga come una [che è] nascosta.Intendi nascosta [al femminile] perché il senso sia palese. Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzogiorno, perché io non divenga come una [che è] nascosta fra i greggi dei tuoi compagni. Fin qui le parole della sposa; dopo cominciano (è chiarissimo) le parole dello sposo: Bada a conoscere te stessa! Pur essendo donna, riconosci virilmente te stessa. Bada - dice - a conoscere te stessa 152, - e ascolta anche il seguito: o bella fra le donne -. Bada a conoscere te stessa o bella fra le donne! Esci sulle orme dei greggi e pasci i tuoi capretti fra le tende dei pastori, non dentro la tenda del pastore. Nota come lo sposo parli minaccioso. Nota com'egli, sebbene amabile, dinanzi al pericolo escluda ogni lusinga. Con che tenerezza aveva parlato lei! Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzodì 153. Verrà infatti il mezzogiorno, quando i pastori si rifugiano sotto l'ombra, e potrebbe, forse, celarmisi il luogo dei tuoi pascoli e del tuo riposo, mentre io voglio che tu me lo riveli affinché io non sia come una che è nascosta, cioè non vista, sconosciuta. In realtà io sono manifesta, né ha da succedere che, come una che è nascosta, celata, mi mescoli alle greggi dei tuoi compagni. Difatti tutti gli eretici sono usciti dal [gregge di] Cristo. Quanti son diventati pastori cattivi e posseggono greggi non propri, pur avendoli segnati col nome di Cristo, un tempo furono suoi compagni, presero parte alla sua mensa. Si chiamano infatti compagni coloro che partecipano (come si dice) di una mensa comune; e la lingua latina li dice appunto sodales per il fatto che mangiano alla stessa mensa. Ascolta da un salmo il rimprovero che un tale rivolge a certi cattivi compagni, cioè a gente nutrita alla stessa mensa. Dice: Se mi avesse ingiuriato un nemico, l'avrei tollerato; se contro di me avesse pronunciato parole offensive, mi sarei certo nascosto lontano da lui. Ma tu, mio amico e mio conoscente, tu, mia guida che insieme con me prendevi i cibi gustosi 154. In effetti, molti amici del Signore, ingrati alla mensa da lui imbandita, se ne sono usciti fuori. Erano commensali perversi, e si fecero mense proprie ed eressero dei contraltari. In costoro teme lo sposo che la sposa abbia ad incorrere. Il cristiano forestiero che capita in Africa. 37. Tu ritieni che il mezzodì sia l'Africa. Io potrei dimostrarti che parti della terra situate a mezzodì siano piuttosto l'Egitto o quelle regioni bruciate dal sole dove non piove mai. Difatti sono il mezzodì quei luoghi dove picchia il sole a metà giorno. Là però c'è il deserto, che rigurgita di migliaia di servi di Dio. Per cui, se vogliamo parlare di mezzodì in senso locale, perché non sarebbero quelli i luoghi dove egli ha i suoi pascoli e dove riposa, dal momento che fu detto: Ubertosi saranno i deserti più aridi 155? Ma voglio ammettere la tua interpretazione e ritenere che il mezzodì sia l'Africa. Sia dunque l'Africa il mezzodì, dove sono i cattivi compagni. La Chiesa d'oltremare, in qualche suo membro, fa vela per l'Africa e, sollecita che quel tale possa cadere in errore, invoca il suo sposo e gli dice: Sento dire che in Africa ci sono in gran numero gli eretici, in gran numero i ribattezzatori. Tuttavia - a quanto sento dire - ci sono anche i tuoi. Mi giunge l'una e l'altra notizia; ma io voglio udire direttamente dalla tua bocca quale dei due gruppi sia il tuo. Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi a mezzodì 156, cioè in quelle regioni meridionali donde mi giunge notizia dell'esistenza di due fazioni: l'una di Donato, l'altra in comunione con l'universo a te fedele. Dimmi tu stesso dove debbo andare, in modo che io, come una [che è] nascosta (cioè sconosciuta), non sia fra i greggi dei tuoi compagni 157. Affinché cioè non m'imbatta nei greggi degli eretici, intenti a sovrapporre pietra su pietra nel loro edificio destinato a crollare, né precipiti in mezzo ai ribattezzatori. Rivela a me. Le risponde colui che, volendo inculcare l'unità del pastore, nel brano ora letto diceva: Io stesso le pascerò 158; colui che biasimava certi pastori che, per essere in molti, avevano lacerato l'unità. La sua risposta non è mite ma quanto mai severa, proporzionata alla gravità del pericolo. Dice: Bada a conoscere te stessa, o bella fra le donne 159. Tu sei bella fra le donne, ma sappiti riconoscere! Da che cosa ti riconoscerai? Dall'essere in tutto il mondo. Se infatti sei bella devi possedere l'unità, poiché dove c'è divisione c'è bruttezza, non beltà. Bada a conoscere te stessa! Hai creduto in me: riconosci te stessa! Come hai creduto in me? Alla stessa maniera come vi hanno creduto quei tuoi cattivi compagni i quali, come te, ammettono che il Verbo si sia fatto carne, sia nato dalla Vergine, sia morto sulla croce e poi sia risorto e asceso al cielo. Tale mi hai creduto tu ed altrettanto mi proclamano loro. Ebbene, sappi riconoscere me e te: me in cielo, te sparsa su tutta la terra. È Cristo che così apostrofa un membro qualsiasi della Chiesa, come parlando alla Chiesa intera. Difatti, come potrebbe la Chiesa essere in cerca della Chiesa? Voglio argomentare come usano loro. Rivela a me, o diletto dell'anima mia, dove siano i tuoi pascoli e dove riposi 160. Cosa cerca? La Chiesa. E l'interpellato, come mostrandole la Chiesa, risponde: Nel mezzodì. Così interpretano. Mi rispondano allora come faccia la Chiesa a ricercare la Chiesa. Rivela a me, o diletto dell'anima mia. Chi parla così? La Chiesa. Cosa desidera le venga palesato? Dove siano i tuoi pascoli e dove riposi, cioè dove sia la Chiesa. Parla la Chiesa e cerca dove si trovi la Chiesa; e l'altro - così opinano - risponde: Nel mezzodì. Se, come dicono il mezzodì è unicamente l'Africa, come fa la Chiesa a domandare dove lei stessa si trovi? O, forse, è la Chiesa d'oltremare che si pone la domanda (in verità pertinente) nei riguardi del mezzodì per non cadere in errore. È Cristo che si rivolge ai singoli membri della sua Chiesa e come parlando a [tutt'intera] la sua Chiesa. E cosa dice? Bada a riconoscerti, o bella fra le donne; altrimenti esci fuori 161! Uscire è proprio degli eretici. Orbene, o sappiti riconoscere o esci fuori! poiché, se non saprai riconoscerti, uscirai fuori. E dove andrai uscendo? Sulle orme dei greggi: seguirai greggi cattivi. Non credere che, uscendo fuori, seguirai le orme delle pecore! Ascolta come continua [il profeta]: Esci fuori, sulle orme dei greggi, e pasci i tuoi capretti 162. Non le pecore! E voi sapete, fratelli, dove andranno a finire i capretti. Tutti coloro che sono usciti dalla Chiesa finiranno alla sinistra. A Pietro che persevererà è detto: Pasci le mie pecore 163; all'eretico che se ne andrà via: Pasci i tuoi capretti 164. Esegesi donatista di Hab 3, 3. 38. Insistono: C'è un altro testo. Ugualmente contro di te. Dillo: ascoltiamo! Sarà senz'altro contrario a te, come il precedente che ritenevi a te favorevole. Dicono: È vero che per mezzodì intendete l'Egitto? Noi allora potremmo intenderlo in molte altre maniere; anzi, prendendo lo stesso Egitto per una qualsiasi regione del mondo; potremmo perfino identificarlo con l'Africa. Odi però cosa io intendo per mezzodì. Vi intendo il fervore degli uomini spirituali, ardente per il fuoco della carità, splendente per la luce della verità. Si dice infatti in un salmo:Manifestami la tua destra e quanti hanno il cuore istruito nella sapienza 165. Mostrami la destra, non i capretti; e quanti hanno il cuore istruito nella sapienza, poiché un uomo siffatto è il mezzodì, come sta scritto nel profeta: Le tue tenebre saranno come il meriggio 166. In molte maniere possiamo quindi interpretare questo "mezzodì", ma io voglio vedervi proprio l'Africa, nient'altro che l'Africa. Forse da te mi viene una spiegazione migliore di quella che, senz'essere edotto da te, io non sarei riuscito a scoprire. Sia dunque l'Africa il mezzodì ! Ma la Chiesa d'oltremare teme d'incappare nei ribattezzatori, teme d'imbattersi come una sconosciuta nelle greggi dei compagni, e chiede allo sposo che le riveli dove siano i suoi pascoli e dove riposi a mezzodì 167. Questo, perché nello stesso mezzodì ci sono alcuni nei quali egli pasce mentre in altri non pasce, alcuni nei quali riposa e altri nei quali non riposa. Ebbene, ascolti [questo emigrante] il [nostro] consiglio: Venga dalla Chiesa cattolica; non si mescoli ai greggi dei compagni, non si metta a pascere propri capretti! E adesso citami pure il testo che mi volevi citare. Risponde: Il profeta afferma: Dio verrà dalle regioni dell'africo 168. Ora, dove è l'africo lì c'è anche l'Africa... O testimonianza [veramente magnifica]! Dio verrà dalle regioni dell'africo. E questo vorrà dire che Dio ha da venire dall'Africa? Dunque gli eretici proclamano che in Africa ha da nascere un altro Cristo e da lì spingersi per tutto il mondo ! Vi prego, cosa significa: Dio verrà dalle regioni dell'africo? Se voi mi rispondeste: Significa che Dio ha soggiornato in Africa, questa sarebbe certo una risposta sconcia. Voi invece mi asserite che significa: Dio ha da venire dall'Africa! Di Cristo sappiamo dove sia nato, dove abbia patito, dove sia asceso al cielo e donde abbia inviato gli apostoli, dopo averli riempiti di Spirito Santo, comandando di evangelizzare il mondo intero. Al suo ordine si attennero i discepoli e il mondo è già pieno del messaggio evangelico; e tu mi sostieni che Dio ha da venire dall'Africa? Replica di Agostino. 39. Mi replica: Allora dimmi tu il significato delle parole Dio verrà dalle regioni dell'africo. Cita per intero il passo e forse lo comprenderai.Dio verrà dalle regioni dell'africo, e il Santo dal monte ombreggiato 169. Spiegami tu in che modo può venire dall'Africa, se viene dal monte ombreggiato. Lo scisma di Donato è sorto in Numidia: furono numidi quelli che per primi passarono allo scisma, provocando tumulti e scandali e infliggendo [alla Chiesa] una terribile piaga. Altri numidi ve li sospinsero. Ve li sospinse Secondo di Tigisi, e dove sia Tigisi è cosa nota. I chierici che vi furono inviati li radunarono fuori della chiesa, né vollero far parte del clero cartaginese. Si nominarono un visitatore, e furono accolti in casa da Lucilla. L'autore di tutta questa sciagurata vicenda fu, dunque, un eretico della Numidia. Ora, nella Numidia, da cui ebbe origine il movimento che con tanti disastri è giunto fino a noi, c'è sì e no un qualche cespuglio, tant'è vero che la gente abita nelle grotte. Ci saranno dunque nella Numidia montagne ombreggiate? Spiegami la cosa. Non fermarti alle parole: Dio verrà dalle regioni dell'africo; io voglio la spiegazione anche del resto: Il Santo [verrà] dal monte ombreggiato. Mostrami come il donatismo, sorto in Numidia, possa venire dal monte ombreggiato. Ovunque troverai regioni prive di vegetazione. Se vi sono dei campi fertili, essi son coltivati a frumento, ma in nessun posto troverai oliveti o altre piantagioni che rendano ameno il paese. Come parlare di monti ombreggiati esistenti in Numidia, donde ha tratto origine lo scandalo donatista?. La realizzazione della profezia di Hab 3, 3. 40. Insistono: Spiegami dunque tu cosa significhi il detto: Dio verrà dalle regioni dell'africo e il Santo dal monte ombreggiato. Vedi quanto mi sia facile spiegartelo! Ascolta in primo luogo le parole del Signore: Era necessario che Cristo patisse e il terzo giorno risorgesse, e che nel suo nome fossero predicati la conversione e il perdono dei peccati fra tutte le genti a cominciare da Gerusalemme 170. Ecco da che parte è venuto il Signore. Quando dice: A cominciare preannunzia che a partire da lì avrebbe raggiunto le altre genti nella persona dei suoi santi. Leggi nel libro di Gesù di Nave in qual modo la terra dei figli d'Israele venne ripartita fra le diverse tribù. Ivi è detto chiaramente chedalle parti dell'africo c'è Gebus, cioè Gerusalemme 171. Leggi, scruta e troverai; e volesse il cielo che, trovando [la verità], vi creda e la smetta con il tuo astio. Dalle parti dell'africo c'è Gebus, cioè Gerusalemme; e il Signore: A cominciare da Gerusalemme 172. Ecco cosa significa: Dio verrà dalle regioni dell'africo. Ma allora, in che senso: Dal monte ombreggiato? Leggi il Vangelo! Cristo salì al cielo dal monte Oliveto. Continua! Potrebbe essere più chiaro? Ti senti dire: Dall'africo, e ancora: Dal monte ombreggiato. Riferiamo parole della Legge e riferiamo parole del Vangelo. Ti sei sentito dire: A cominciare da Gerusalemme; ascolta anche: Fra tutte le genti. Dalla bocca dello stesso profeta prosegui a leggere anche le parole che non avevi calcolate, anzi avevi del tutto omesse: Dio verrà dalle regioni dell'africo e il Santo dal monte ombreggiato; la sua ombra coprirà i monti, e della sua gloria sarà piena la terra 173. Dunque, fra tutte le genti a cominciare da Gerusalemme 174. Ma come a cominciare da Gerusalemme? Dio verrà dall'africo e il Santo dal monte ombreggiato, cioè dal monte degli Olivi, dove Cristo salì al cielo e donde inviò i discepoli. Fu lì che, prima di ascendere, disse: Non spetta a voi conoscere il tempo che il Padre nella sua potenza ha stabilito, ma riceverete una forza dall'alto e mi sarete testimoni. Notate come ebbe inizio la predicazione evangelica!Mi sarete testimoni in Gerusalemme e in Giudea e in Samaria e per tutta la terra 175. Pertanto, allorché venne [a noi] Cristo-Dio e quando il suo nome e l'annunzio evangelico mossero da Gerusalemme, fu allora che egli venne dall'africo; e venne anche dal monte ombreggiato,cioè dal monte Oliveto. E siccome fra tutte le genti s'è diffuso il Vangelo, ecco perché la sua ombra coprirà i monti (si riferisce al suo refrigerio e alla sua protezione! e in che modo della sua lode è piena la terra 176. Con tutta la terra dunque cantate il cantico nuovo; non il cantico antico che si canta in un angolo della terra. Il cireneo e Giuseppe d'Arimatea. 41. Dicono un'altra storia. Questa: Simone di Cirene fu costretto a portare la croce del Signore 177. Sì, lo leggiamo; ma vorrei proprio sapere cosa ti serva questo. Risponde: Il cireneo è un africano, e quel tale fu costretto a portare la croce esattamente per questo motivo. Ma tu, forse, non sai dove si trovi Cirene. È nella Libia, nella Pentapoli: una regione confinante con l'Africa, che però fa parte piuttosto dell'Oriente. Ricavalo almeno dalla distribuzione delle province imperiali. È l'imperatore d'Oriente che manda il giudice a Cirene. Ti rispondo in due parole: Dove alligna la setta di Donato, non è Cirene; e dove è Cirene, là non esiste la setta di Donato. La verità, chiarissima, smaschera l'errore. Mi si mostri Cirene là dove sono i donatisti; mi si mostrino i donatisti a Cirene! È infatti cosa arcinota, fratelli, che nella Pentapoli c'è la Chiesa cattolica, non la setta donatista. Sicuri [della verità], prendiamoci pur gioco di quelli che dovremmo compiangere o, meglio, compiangiamo quelli che ci verrebbe voglia di prendere in giro. Cosa mai dici? Mi richiami alla mente i meriti insigni di quel tal cireneo che portò la croce del Signore, e lo supponi un africano. Invece egli è un orientale. Si può infatti parlare di Libia in doppio senso: o intendendo questa [provincia] che propriamente è l'Africa o quella regione dell'Oriente vicina e confinante in tutto con l'Africa. Ma ammettiamo pure che quel cireneo fosse un africano. Lo ritieni beato perché, costretto, portò la croce del Signore 178? Con quanto maggior ragione un altro potrebbe concludere che la Chiesa di Cristo è rimasta in Arimatea! Difatti quel Giuseppe, uomo ricco di Arimatea che aspirava al regno di Dio, si avvicinò alla croce non forzato, non costretto, anzi, a differenza degli altri, sopraffatti dal timore, chiese a Pilato di seppellire il corpo del Signore, lo depose dal patibolo, ne curò la sepoltura, lo nascose nel sepolcro: e di tutto questo è elogiato nel Vangelo. E allora? Perché questo devoto, che tanta cura si prese della salma del Signore, era nato in Arimatea, forse che, per questo, la Chiesa è rimasta in Arimatea? O, al contrario, dato che a voi piace di più quell'altro che venne forzato (cioè costretto) a portare la croce, in tal caso fanno bene gli imperatori cattolici, a ridurvi per forza all'unità.
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