DISCORSO 46
I PASTORI
DA EZECHIELE 34, 1-16
1. Tutta la nostra speranza è in Cristo; egli è tutta la nostra gloria, gloria vera e salutare. Lavostra Carità non ode oggi per la prima volta queste cose: voi infatti appartenete al gregge dicolui che provvidamente pasce Israele 1. Ma, siccome ci sono pastori che amano esserchiamati pastori mentre si rifiutano d'adempiere l'ufficio di pastori, scorriamo le parole ad essirivolte dal profeta secondo la lettura che abbiamo or ora ascoltato. Voi ascoltate conattenzione; noi ascolteremo con tremore.Vescovi e cristiani.2. Il Signore mi rivolse la parola e mi disse: Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastorid'Israele e di' ai pastori d'Israele 2. Abbiamo ascoltato poc'anzi la lettura di questo testo, sulquale abbiamo stabilito d'intrattenerci alquanto con la vostra Santità. Ci aiuterà il Signore adirvi il vero; e a ciò riusciremo se non presumeremo dirvi cose nostre. Infatti, se diremo delnostro, saremo pastori che pasciamo noi stessi, non le pecore; se invece ci viene dal Signorequel che diciamo, qualunque sia la persona che vi pasce, è sempre il Signore a pascervi.Questecose dice il Signore Iddio: Guai ai pastori d'Israele! Essi pascono soltanto se stessi. Non èinvece compito dei pastori pascere le pecore? 3. Vuol dire: i pastori non debbono pascere sestessi ma le pecore, sicché questo è il primo motivo per cui vengono rimproverati tali pastori:perché pascono se stessi e non le pecore. Chi sono coloro che pascono se stessi? Son colorodei quali dice l'Apostolo: Tutti cercano i propri interessi, non gli interessi di Gesù Cristo 4.Consideriamo un istante noi stessi. Il Signore ci ha posti in questo luogo (di cui dovremorendere stretto conto) per un tratto della sua condiscendenza e non certo per i nostri meriti.Ebbene, noi siamo insigniti di due dignità che occorre ben distinguere: la dignità di cristiani equella di vescovi. La prima, cioè l'essere cristiani, è per noi; l'altra, cioè l'essere vescovi, è pervoi. Nel fatto di essere cristiani vanno sottolineati i vantaggi che derivano a noi; nel fatto diessere vescovi, ciò che conta è esclusivamente la vostra utilità. Vi sono molti che, essendocristiani e non vescovi, raggiungono Dio e la loro via è forse più agevole [che non la nostra],ed essi possono camminare tanto più spediti quanto più è leggero il peso che portano. Noi,invece, oltre ad essere cristiani, per cui dovremo render conto a Dio della nostra vita, siamoanche vescovi, e quindi dovremo rendergli conto anche del nostro ministero. Vi fo presentetale difficile situazione affinché vogliate compatirci e pregare per noi. Verrà infatti il giorno incui tutto sarà sottoposto a giudizio 5; e quel giorno, se per il mondo intero è lontano, per isingoli uomini è vicino, coincidendo con l'ultimo giorno della propria vita. Inoltre, Dio havoluto che a noi fosse celato sia il giorno della fine del mondo sia quello della fine della vita deisingoli uomini: per cui, vuoi non aver paura del giorno che non conosci? Fa' che quando arrivati trovi preparato. Quanto al compito dei vescovi, esso è di curare il bene dei loro sudditi, enella funzione stessa del comando non debbono assolutamente mirare al proprio tornacontoma al bene di coloro dei quali sono i servi. Ogni vescovo pertanto che godesse per il posto cheoccupa e cercasse il suo onore e guardasse esclusivamente ai suoi interessi privati, sarebbe diquelli che pascono se stessi e non le pecore. E a costoro è diretta la profezia. Quanto a voi,ascoltate come pecore di Dio e osservate come Dio vi abbia posti al sicuro. Qualunque sia ilcomportamento di chi vi sta a capo, cioè di noi, voi state sempre al sicuro per la sicurezza chevi ha donato il Pastore d'Israele. Dio non abbandona le sue pecore: sicché i cattivi pastorisconteranno le loro colpe, mentre le pecore conseguiranno i beni loro promessi.3. Prestiamo dunque attenzione alle parole che rivolge ai pastori intenti a pascere se stessi, enon le pecore, la divina Scrittura che certo non adula nessuno. Ecco - dice - voi consumate illatte e vi coprite con la lana; voi uccidete le pecore grasse e non menate al pascolo le miepecore. Non sostenete quelle che son deboli, non rinvigorite quelle che sono malate, nonfasciate quelle che hanno le ossa spezzate, non richiamate [all'ovile] le fuorviate, né ricercatequelle che si sono perdute; anzi uccidete quelle che son forti. In tal modo, per mancanza dipastore, le mie pecore si sono sbandate 6. Lo si dice contro i pastori che pascono se stessi, enon le pecore, e si indica cosa essi amino e cosa trascurino. Che cosa amano? Voi neconsumate il latte e vi coprite con la lana. Al riguardo direbbe l'Apostolo: Qual uomo piantauna vigna e non ne coglie il frutto? Chi mena al pascolo un gregge, senza nutrirsi del suolatte? 7. Dal che si ricava che per "latte del gregge" deve intendersi tutto ciò che il popolo diDio offre ai suoi sacerdoti per provvedere al loro sostentamento; e proprio a questo si riferival'Apostolo nel testo citato 8.Paolo ricusa il sostentamento offertogli dai cristiani.4. Personalmente, l'Apostolo aveva scelto di vivere con il lavoro delle sue mani, rinunciando achiedere il latte alle pecore 9; tuttavia asserisce chiaramente che aveva il diritto di prenderlo,in quanto il Signore aveva disposto che i banditori del Vangelo dovessero vivere del Vangelo.Ricorda ancora che certi suoi compagni di apostolato si regolavano secondo questa facoltà,che non era da loro usurpata ma effettivamente concessa [dal Signore]. Quanto a se stesso,egli fece di più: cioè ricusò di ricevere anche quello che gli era dovuto 10. Si privò di ciò che glisarebbe spettato, facendone un dono [alle comunità]; andò oltre il prescritto; non che gli altriesigessero ciò che loro non era dovuto. Figura di ciò potrebbe, forse, essere quel tale che dopoaver portato il ferito all'ospizio disse: Se avrai speso di più, te lo rimborserò al ritorno 11.Ebbene, di questi tali che non hanno bisogno del latte del gregge cosa diremo ancora? Sonopiù generosi, o, meglio, adempiono con maggiore larghezza [di cuore] lo stesso dovere deglialtri, che è un dovere di generosità. Lo possono fare; e quel che possono fare lo fanno inrealtà. Lodiamoli pure, ma non condanniamo gli altri. E, riguardo all'Apostolo, sebbene non siavvalesse della concessione, tuttavia desiderava che le pecore fossero feconde, non sterili oprive di latte. E una volta trovandosi in gravi strettezze, incarcerato per la confessione dellaverità, gli fu mandato dai fratelli quel che occorreva al suo bisogno e necessità. Risposeringraziandoli e dicendo: Avete fatto bene a provvedere ai miei bisogni 12. Io infatti hoimparato a bastare a me stesso: so abbondare e so sopportare le privazioni; tutto posso incolui che mi dà forza; tuttavia voi avete fatto bene a venirmi incontro nelle mie necessità 13.Per dimostrare poi a che cosa egli mirasse plaudendo all'opera buona da loro compiuta 14 eper non rientrare nella categoria di quei pastori che pascono se stessi e non le pecore, eccologodere non tanto per l'aiuto recato alle sue necessità quanto piuttosto per la fecondità degliofferenti. Che cosa dunque ricercava l'Apostolo? Dice: Non cerco doni, ma esigo frutti 15. Cioè:Non sono io che debbo essere ben provvisto, ma siete voi che non dovete rimanere infecondi.E' lecito farsi mantenere dal popolo.5. Quanti non riescono a fare lo stesso che Paolo, cioè mantenersi con il lavoro delle propriemani, prendano pure il latte dalle pecore e vi si mantengano nella loro penuria. Tuttavia, nontrascurino la debolezza delle pecore, cioè nella loro attività non cerchino, per dir così, il lorotornaconto dando l'impressione d'annunziare il Vangelo per sbarcare il lunario loropersonalmente, ma dispensino agli altri la luce della parola di verità che li illumini. Essi infattisono come lucerne, e di loro sta scritto: Siano cinti i vostri fianchi e accese le vostrelucerne 16; e ancora: Nessuno accende una lucerna e la pone sotto il moggio ma sopra ilcandeliere, affinché illumini tutti coloro che sono nella casa. Così risplenda la vostra lucedinanzi agli uomini, affinché vedano le vostre opere buone e diano gloria al Padre vostroceleste 17. Se tu avessi in casa una lucerna accesa, non vi aggiungeresti continuamentedell'olio per non farla estinguere? Che se poi questa lucerna, dopo che tu l'hai rifornita di olio,non ardesse, vorrebbe dire che non era degna di stare sul candeliere e dovrebbe essere subitospezzata. Quanto dunque all'indispensabile per vivere, è una necessità riceverlo, è caritàdonarlo. Non nel senso che il Vangelo sia roba da mercato e che quanto ricevono per viverecoloro che lo annunziano ne sia il prezzo. Se lo vendessero così, venderebbero a prezzo troppovile una cosa troppo preziosa. Gli evangelizzatori pertanto ricevano pure dal popolo ilsostentamento, se necessario, ma si aspettino dal Signore la ricompensa delle loro fatiche.Difatti il popolo non è in grado di ripagare con giusta mercede coloro che lo servono nellacarità del Vangelo; né, d'altra parte, costoro se l'aspettino se non da colui dal quale gli altri siripromettono la salvezza. Che cosa si rimprovera dunque a certi pastori? e qual è il motivo percui li si rimprovera? Li si rimprovera perché, pur prendendo [dal gregge] il latte per nutrirsi ela lana per vestirsi, non si curano delle pecore. Essi, insomma, cercano solamente gli interessipropri, non quelli di Gesù Cristo 18.6. Abbiamo spiegato cosa sia consumare il latte [del gregge]. Ora dobbiamo indagare cosasignifichi coprirsi con le sue lane. Chi offre il latte somministra il cibo; chi offre la lana rendel'onore. Questi sono i due vantaggi che cercano dalla gente quei pastori che pascono se stessie non le pecore: risorse per sopperire alle proprie necessità e riguardi particolari consistenti inonorificenze e lodi. Il vestito infatti si può ben riferire alle onorificenze in quanto serve acoprire la nudità. In effetti ogni uomo è misero; e cos'è colui che vi sta a capo se non ciò chesiete voi? È rivestito di carne, è mortale; mangia, dorme, si alza; è nato e dovrà morire. Sedunque tu consideri ciò che egli è in se stesso, vedi che è un semplice uomo; se gli tributassiun onore esagerato in certo qual modo ne nasconderesti la miseria.L'esempio dell'apostolo Paolo.7. Un manto di questo genere aveva ricevuto dal buon popolo di Dio lo stesso Paolo, vedete,quando diceva: Mi avete ricevuto come un angelo di Dio. Io infatti vi rendo testimonianza che,se fosse stato possibile, vi sareste cavati persino gli occhi per darli a me 19. Egli però, puressendo stato fatto segno di tanto onore, forse che li risparmiò, a motivo dell'onore ricevuto, eli abbandonò nell'errore, temendo d'essere da loro rinnegato o elogiato con meno trasporto,poiché li rimproverava? Se avesse agito così, sarebbe stato tra coloro che pascono se stessi enon le pecore. Avrebbe infatti ragionato così: Che me ne importa? Ciascuno faccia ciò che glipiace; il mio sostentamento è assicurato, e così pure il mio onore. Ho latte e lana a sufficienza.Vada pure ciascuno dove gli pare. Ma davvero? ogni cosa è a posto per te quando ciascuno vadove gli pare? Non voglio supporre che tu sia vescovo; ti prendo come uno qualunque delpopolo: ma anche allora varrebbero per te le parole: Se un membro soffre, ne soffrono insiemetutte le membra 20. Pertanto l'Apostolo, ricordando ai lettori come si erano comportati nei suoiriguardi per non sembrare dimentico dell'onore da loro ricevuto, attesta che lo accolsero comeun angelo di Dio e che, se fosse stato possibile, si sarebbero persino cavati gli occhi per darli alui. Nonostante ciò, però, egli si china sulla pecora malata, in via di decomposizione, perincidere la piaga e non lasciar progredire l'infezione. Diceva: Per avervi annunziato la verità,son dunque diventato vostro nemico? 21. Ecco uno che dalle pecore prese il latte, come poco faricordavamo, e si coprì con la loro lana, ma non trascurò le pecore. Egli infatti cercava non ivantaggi propri, ma quelli di Gesù Cristo 22.Una predicazione aberrante.8. Mai dunque succeda che veniamo a dirvi: Vivete come vi pare! State tranquilli! Dio noncondannerà nessuno: basta che conserviate la fede cristiana. Egli vi ha redenti, ha sparso pervoi il sangue: quindi non vi dannerà. Che se vi viene la voglia d'andarvi a deliziare con glispettacoli, andateci pure! Alla fin fine che male c'è? E queste feste che si celebrano nell'interacittà, con grande tripudio di gente che banchetta e - come essa crede - si esilara, mentre inrealtà si rovina, alle mense pubbliche... andateci pure, celebratele tranquilli: tanto lamisericordia di Dio è senza limiti e tutto lascerà correre! Coronatevi di rose prima chemarciscano 23! E anche dentro la casa del vostro Dio, quando ve ne venisse la voglia,banchettate pure! rimpinzatevi di cibi e bevande insieme con i vostri amici. Queste creatureinfatti ci sono state date proprio affinché ne godiate. O che Dio le avrebbe mai date agli empi eai pagani, negandole poi a voi? Se vi facessimo di questi discorsi, forse raduneremmo attornoa noi folle più numerose; e, se pur ci fossero alcuni che s'accorgessero come nel nostro parlarediciamo delle cose inesatte, ci inimicheremmo questi pochi, ma guadagneremmo il favore dellastragrande maggioranza. Tuttavia, comportandoci in questa maniera, vi annunzieremmo nonle parole di Dio o di Cristo, ma le nostre parole; e saremmo pastori che pascono se stessi, nonle pecore.Il pastore che uccide le pecore sane.9. Dopo aver detto che cosa amino questi pastori, [il profeta] ci dice che cosa trascurino.Pecore viziate si trovano infatti per ogni dove, mentre sono pochissime le pecore sane egrasse, cioè nutrite del solido cibo della verità e capaci, per dono di Dio, di cibarsi in buonipascoli. Ora i cattivi pastori non risparmiano nemmeno queste. Non basta loro trascurare leprime, cioè le malate, le deboli, le fuorviate, le sperdute; per quanto sta in loro, essiammazzano anche le forti e le grasse. Eppure esse vivono: vivono per un dono dellamisericordia di Dio, ma, per quel che dipende dai pastori cattivi, essi le uccidono. In che modo,mi chiederai, le uccidono? Vivendo male, dando cattivo esempio. O che forse fu detto invano aquel tal servo di Dio, esimio tra le membra del sommo Pastore: Offri a tutti te stesso qualemodello di opere buone 24, e ancora: Sii modello per i tuoi fedeli 25? Succede infatti talora chela pecora, anche quella forte, rilevi la condotta cattiva del suo pastore. Se per un istante essadistoglierà lo sguardo dai comandamenti del Signore, e lo fisserà sull'uomo, inizierà a dire infondo al suo cuore: Se il mio pastore vive in questa maniera, chi sono io che non debbapermettermi le stesse cose che egli fa? In tal modo uccide la pecora forte. Ora, se uccide lapecora forte, cosa mai farà delle altre, lui che con la sua cattiva condotta è stato causa dimorte per quelle che, pur non avendole lui rese forti e robuste, tuttavia le aveva trovate tali?Dico e ripeto alla vostra Carità: Facciamo pure il caso che le pecore siano vive e forti per laparola del Signore e che si ricordino di quanto udito dal loro Signore: Fate ciò che vi dicono manon fate ciò che essi stessi fanno 26. Ebbene, anche in tale caso, uno che pubblicamente vivemale, per quanto sta in lui uccide quelli che vedono il suo comportamento. Non si lusinghicostui [d'essere innocente] per il fatto che l'altro non è morto. È vero che questi vive, ma egliè ugualmente omicida. È come quando un uomo lussurioso guarda una donna con intenzionicattive. La donna rimane casta, ma quel tale è un adultero. La sentenza del Signore è, alriguardo, tanto verace quanto risaputa: Chiunque guarda una donna desiderandola malamenteha già commesso con lei adulterio in fondo al suo cuore 27. Non gli fu dato di raggiungere il dilei talamo, ma egli nel suo giaciglio interiore tresca con lei. Allo stesso modo ogni superioreche si comporti male in presenza di coloro che egli deve governare, per quanto sta in lui uccideanche le pecore forti. Chi lo imita muore, chi non lo imita vive; ma il pastore, per quanto sta inlui, è causa di morte per l'uno e per l'altro. Dice: Voi ammazzate le pecore grasse, e nonpascete le mie pecore 28.Preannunziare al cristiano le prove che l'attendono.10. Avete ormai udito che cosa [tali pastori] amino; ascoltate che cosa trascurino. Voi nonsostenete le pecore deboli, non rinvigorite quelle che sono malate, non fasciate quelle chehanno le ossa spezzate, cioè rotte; non richiamate [all'ovile] le fuorviate, né ricercate quelleche si sono perdute; anzi, uccidete quelle che son forti 29, cioè le ammazzate, macellate. Lapecora è debole quando ha debole il cuore, sicché può cedere alla tentazione che non haprevista né vi si è preparata. A uno che ha tali convinzioni, il pastore negligente nondice: Figlio, quando ti metti al servizio del Signore, sta' saldo nella giustizia e nel timore, eprepara la tua anima alla tentazione 30. Chi parla così sorregge il debole e da debole lo renderobusto, sicché egli, aderendo alla fede, non se ne ripromette delle comodità materiali. Se alcontrario fosse stato educato a ripromettersi dei vantaggi materiali, si troverebbe infrollitodalle comodità e, al sopraggiungere delle avversità, ne verrebbe ferito e forse anche ucciso.Chi lo educa in tale maniera non lo costruisce sopra la roccia ma sopra la sabbia 31.Poiché laroccia è Cristo 32, e il cristiano deve imitare i patimenti di Cristo, non andare a caccia dipiaceri. Viceversa, il debole è incoraggiato quando gli si dice francamente: Da questo mondoaspèttati pure delle tribolazioni, ma da tutte ti libererà il Signore; se il tuo cuore non siallontanerà da lui né si volgerà indietro. Infatti, per infondere coraggio al tuo cuore egli vennea patire e a morire; fu coperto di sputi e coronato di spine; udì oltraggi, e infine fu confitto incroce. Tutte queste cose egli subì per te, e tu non vorresti sopportare nulla! Non per lui, maper te.Partecipi della croce di Cristo.11. Come giudicare allora quei pastori che, per timore di dispiacere a chi li ascolta, non solonon premuniscono i fedeli contro le tentazioni che li sovrastano ma anche promettono unafelicità temporale che Dio in nessun modo ha promessa allo stesso mondo? Dio predice almondo, come tale, travagli su travagli, sino alla fine, e tu pretendi che il cristiano da talitravagli sarà esentato? Essendo invece cristiano, avrà da soffrire in questo mondo più che nongli altri! Dice infatti l'Apostolo: Tutti coloro che vogliono piamente vivere in Cristo soffrirannopersecuzioni 33. Piaccia o non piaccia a te, pastore che cerchi i tuoi vantaggi e non quelli diGesù Cristo, l'Apostolo afferma: Tutti coloro che vogliono piamente vivere in Cristo soffrirannopersecuzioni; e tu di' pure: Se vivrai piamente in Cristo, diguazzerai nell'abbondanza di ognibene. E se non hai figli, ne avrai e li alleverai tutti e nessuno ti morrà... Questo è dunque il tuoedificare? Guarda che cosa fai e dove costruisci. Tu poni sulla sabbia l'edificio di quel tale chevuoi edificare 34: verrà la pioggia, si gonfierà il fiume, soffierà il vento, e si abbatteranno suquella casa, ed essa cadrà e grande sarà la sua rovina. Toglilo dunque da sopra la sabbia eponilo sulla roccia 35: sia fondato su Cristo colui che tu vuoi sia cristiano! Che egli consideri ipatimenti sofferti immeritatamente da Cristo; che consideri come Cristo, che era senzapeccato, sconti per ciò che non aveva rapito 36. Ricordi la Scrittura che gli dice: Dio flagellaogni figlio che accoglie 37, e si prepari ad essere flagellato, ovvero dica che non gli interessad'essere accolto {da Dio]. Dice: Egli flagella ogni figlio che accoglie, e tu gli dici che forse nesarà eccettuato. Se ti si risparmieranno i flagelli, è segno che non sei incluso nel numero deifigli. Ma che davvero - dirai - Iddio flagella tutti i suoi figli? Senza dubbio! al segno da nonescludere dai flagelli nemmeno il suo Unigenito. Questo Unigenito era nato dalla sostanza delPadre, nella natura divina era uguale al Padre 38, era il Verbo ad opera del quale furono createtutte le cose 39. Egli non aveva modo di essere flagellato, ma per non rimanere senza flagelli sirivestì di carne. Se dunque Dio flagella il suo Unigenito senza peccato, risparmierà i flagelli alfiglio adottivo carico di peccati? Che siamo chiamati ad essere figli adottivi, ce lo dicel'Apostolo 40; e questa adozione a figli che abbiamo ricevuta 41 ci rende coeredi del Figliounigenito, mentre ne siamo anche l'eredità, come è scritto:Chiedimelo, e io ti darò le genti in[Modificato da MARIOCAPALBO 07/01/2015 19:19] |