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31 dicembre

Ultimo Aggiornamento: 26/12/2014 16:37
26/12/2014 16:34

Imparate a ringraziare Dio nella prosperità come nella tribolazione


31 dicembre


"Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia".
(Gv 1, 16)

Dalle "Esposizioni sui Salmi" di Sant'Agostino Vescovo (En. in ps. 32, II, d. 1, 2-4)

Imparate a ringraziare Dio nella prosperità come nella tribolazione

Pertanto, dopo aver detto: Esultate, o giusti, nel Signore, poiché non possiamo esultare in Lui se non con la lode, lodiamo dunque Colui al quale siamo tanto più graditi quanto più Egli stesso piacerà a noi.Ai retti - aggiunge - si addice la lode. Chi sono i retti? Coloro che dirigono il cuore secondo la volontà di Dio; e, se l'umana fragilità li turba, li consola la divina equità. Infatti, anche se desiderano, dato il loro cuore corruttibile, qualcosa di particolare che convenga ai loro affari e faccende attuali o alla necessità presente, non appena avranno capito e riconosciuto che Dio vuole un'altra cosa, antepongono la volontà del migliore alla propria, la volontà dell'Onnipotente alla volontà del debole, la volontà di Dio a quella dell'uomo. Poiché quanto Dio dista dall'uomo, altrettanto dista la volontà di Dio dalla volontà dell'uomo.

Osserva in qual modo convenga la lode ai retti, ascolta la voce del retto che in un altro salmo così loda: Benedirò il Signore in ogni tempo; sempre nella mia bocca la sua lode (Sal 33, 2). In ogni tempoequivale a sempre, e benedirò equivale a la sua lode nella mia bocca. In ogni tempo e sempre, cioè nella prosperità come nelle avversità. Infatti se lo si loda nella prosperità e non nelle avversità, come lo si loda in ogni tempo, cioè sempre? Eppure abbiamo udito molte voci di tal genere e di non pochi; quando ad essi capita qualche gioia, esultano, gioiscono, inneggiano a Dio, lodano Dio; e non sono da disapprovare, anzi dobbiamo felicitarci con loro perché molti neppure allora si allietano [in lui]. Ma costoro che già hanno incominciato a lodare Dio a causa della prosperità, devono imparare a riconoscere il padre anche quando castiga, e a non mormorare contro la mano che li corregge; affinché non avvenga che, restando sempre perversi, meritino di essere diseredati; anzi, già divenuti retti (chi sono i retti se non coloro cui niente è sgradito di quanto fa Dio?) possano lodare Dio anche nelle avversità, e dire: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; come è piaciuto al Signore, così è stato fatto; sia benedetto il nome del Signore (Gb 1, 21)A tali retti conviene la lode, e non già a coloro che prima lo lodano e poi lo oltraggiano.

Imparate a ringraziare Dio nella prosperità come nella tribolazione. Imparate ad avere nel cuore ciò che ogni uomo ha sulla lingua, [e cioè]: Come Dio vuole. Le stesse espressioni popolari contengono spesso salutari insegnamenti. Chi non dice ogni giorno: - Avvenga quel che Dio vuole? E chi così parla apparterrà a quei retti che esultano nel Signore, e ai quali si addice la lode; ad essi si rivolge subito dopo il salmo dicendo: Celebrate il Signore sulla cetra, cantate a Lui sul salterio a dieci corde. Proprio questo infatti anche ora cantavamo, e questo, pronunziandolo con voce unanime, insegnavamo ai vostri cuori.


[Modificato da MARIOCAPALBO 26/12/2014 16:37]

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