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8 0ttobre

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2014 10:49
05/10/2014 10:49

L’uomo è capace di compiere il male, ma non di sanare se stesso



Preghiera

Signore, anche quando cammino in mezzo a questa vita, che è l’ombra della morte, non temerò il male, perché tu sei con me(En. in Ps. 22, 4)

Lettura

L’uomo è capace di compiere il male, ma non di sanare se stesso

Con voce consona e con cuor concorde, pregando il Signore per lo stesso nostro cuore, abbiamo detto: Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo (Sal 50, 12). Su di questo, somministreremo a voi con la sua grazia quel tanto che egli stesso ci concederà. È il salmo di uno che si pente, che brama di recuperare la speranza perduta, che è abbattuto per la sua caduta e che supplica di essere rialzato dalla mano del Signore, perché, se è stato capace di farsi male da sé, non è però capace di risanarsi da sé. Infatti come noi siamo in grado di percuotere e ferire la nostra carne quando lo vogliamo, ma per sanarla dobbiamo chiamare il medico, e non abbiamo la capacità di sanarci come abbiamo la capacità di ferirci, allo stesso modo l’anima nostra ha in se stessa la possibilità di peccare, ma per rimediare a quello che ha rovinato peccando, deve implorare la mano del medico divino. Perciò è detto in un altro salmo: Io ho detto. Pietà di me, Signore, risanami; contro di te ho peccato (Sal 40, 5).Col dire: Io ho detto: Signore...,riconosce pienamente che la scelta e la possibilità di peccare nasce dall’anima e gli è sufficiente per perdersi, ma che solo Iddio può ricercare quel che era perduto e risanare quel che si era ferito. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (Lc 19, 10). A lui, effondendo le nostre suppliche, diciamo: Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Così dica l’anima che ha peccato, perché non perisca col disperare più di quanto si è già perduta col peccare. (Sermo 20, 1)

Per la riflessione

Certo, prima di tutto dobbiamo sforzarci di non peccare, per non prendere col peccato, come con un serpente, familiarità e amicizia. (Sermo 20, 2)

Pensiero agostiniano

Il peccato o sarà punito da te, oppure da Dio; se da te, sarà senza tuo danno, se da Dio, sarà sulla tua pelle. Esso abbia in te il castigatore, perché tu possa trovare Dio come difensore. (Sermo 20, 2)

 

 






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