. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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Concilio Vaticano II Decreto

Ultimo Aggiornamento: 28/04/2013 11:34
28/04/2013 11:34

(38) “L’Eucaristia è come il compimento spirituale della vita e il fine di tutti i sacramenti”: S. TOMMASO, Summa Theol., III, q. 73, a. 3c; cf. Summa Theol., III, q. 65, a. 3.

(39) Cf. S. TOMMASO, Summa Theol., III, q. 65, a. 3, ad 1; q. 79, a. 1c e ad 1.

(40) Cf. Ef 5,19-20.

(41) Cf. S. GIROLAMO, Epist., 114, 2: “...i sacri calici e i santi paramenti ed il resto che riguarda la Passione del Signore... sono da venerare con lo stesso onore del suo Corpo e Sangue, per l’attinenza al Corpo e al Sangue del Signore”: PL 22, 934. Cf. CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium, nn. 122-127: AAS 56 (1964), pp. 130-132 [pag. 81ss].

(42) “Durante il giorno i fedeli non omettano di fare la visita al santissimo Sacramento, che dev’essere custodito in luogo distintissimo, col massimo onore, nelle chiese, secondo le leggi liturgiche, perché la visita è prova di gratitudine, segno d’amore e debito di riconoscenza a Cristo Signore là presente”: PAOLO VI, Encicl. Mysterium Fidei, 3 sett. 1965: AAS 57 (1965), p. 771.

(43) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 28: AAS 57 (1965), pp. 33-36 [pag. 185ss].

(44) Cf. 2 Cor 10,8; 13,10.

(45) Cf. Gal 1,10.

(46) Cf. 1 Cor 4,14.

(47) Cf. Didascalia, II, 34, 3; II, 46, 6; II, 47, 1; Constitutiones Apostolorum, II,47,1: ed. F. X. Funk, Didascalia et Constitutiones, I, pp. 116, 142 e 143.

(48) Cf. Gal 4,3; 5,1 e 13.

(49) Cf. S. GIROLAMO, Epist., 58, 7: “Che utilità c’è se le pareti risplendono di gemme e Cristo è in pericolo nei poveri per la fame?”: PL 22, 584.

(50) Cf. 1 Pt 4,10ss.

(51) Cf. Mt 25,34-45.

(52) Cf. Lc 4,18.

(53) Potrebbero essere citate altre categorie, per es. gli emigranti, i nomadi ecc. Di essi si parla in: CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa, Christus Dominus, n. 18: AAS 58 (1966), p. 682 [pag. 369].

(54) Cf. Didascalia, II, 59, 1-3: “Nell’insegnare comanda ed esorta il popolo a frequentare la chiesa e a non mancare assolutamente mai, ma a recarvisi sempre e a non angustiarla, sottraendosi ad essa e rendendo più esiguo il corpo di Cristo... Poiché siete membra di Cristo, non separatevi dalla chiesa, quando non partecipate all’assemblea. Avendo come capo Cristo, presente e in comunione con voi secondo la sua promessa, non trascuratelo né alienate il salvatore dalle sue membra, né lacerate e smembrate il suo corpo...”: ed. F. X. Funk, I, p. 170; PAOLO VI, Discorso tenuto ad Orvieto al clero italiano partecipante alla XIII settimana “di aggiornamento pastorale”, 6 sett. 1963: AAS 55 (1963), pp. 750ss.

(55) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 28: AAS 57 (1965), p. 35 [pag. 185ss].

(56) Cf. la cosiddetta Constitutio Ecclesiastica Apostolorum, XVIII: i Presbiteri sono sýmmystai (concelebranti) e synepímachoi (alleati) dei Vescovi: ed. T. Schermann, Die allgemeine Kirchenordnung, I, Paderborn 1914, p. 26; A. HARNACK, Die Quellen der sog. apostolischen Kirchenordnung, T. u. U., II, 5, p. 13, n. 18 e 19; PSEUDO GIROLAMO, De Septem Ordinibus Ecclesiae: “... con la benedizione diventano con i Vescovi partecipi dei misteri”: ed. A. W. Kalff, Würzburg 1937, p. 45; S. ISIDORO DI SIVIGLIA, De Ecclesiasticis Officiis, II, c. VII: “Sono a capo della Chiesa di Cristo e sono partecipi con i vescovi nella consacrazione del divino corpo e sangue, come pure nella catechesi del popolo e nel dovere di predicare”: PL 83, 787.

(57) Cf. Didascalia, II, 28, 4: ed. F. X. Funk, p.108; Constitutiones Apostolorum, II, 28, 4; II, 34, 3: ibid. pp. 109 e 117.

(58) Cf. Didascalia, VIII, 16,4: ed. F. X. Funk, I, p. 523; cf. Epitome Const. Apost., VI: ibid. II, p. 80, 3-4; Testamentum Domini: “...da’ a lui lo spirito di grazia, di consiglio e di coraggio, lo spirito del presbiterato... per coadiuvare e governare il tuo popolo con l’opera, con il timore, con il cuore puro”: trad. [latina] di I. E. Rahmani, Moguntiae 1899, p. 69. Anche nella Trad. Apost.: ed. B. Botte, La Tradition Apostolique de Saint Hippolyte, Münster i. W. 1963, p. 20.

(59) Cf. Nm 11,16-25.

(60) Pontificale romano, Ordinazione dei Presbiteri, Prefazio; le stesse parole sono già nel Sacramentarium leonianum, Sacramentarium gelasianum e Sacramentarium gregorianum. Espressioni simili si trovano nelle Liturgie Orientali: cf. Trad. Apost.: “...volgi lo sguardo a questo tuo servo e infondigli lo spirito di grazia e di consiglio del presbitero, perché aiuti e governi il tuo popolo con cuore puro, come hai guardato al tuo popolo eletto e hai comandato a Mosè di scegliere degli anziani, che hai riempito del tuo spirito, che tu hai donato al tuo servo”: dall’antica versione latina Veronese: ed. B. Botte, La Tradition Apostolique de S. Hippolyte. Essai de reconstruction, Münster i. W. 1963, p. 20; Const. Apost., VIII, 16, 4: ed. F.X. Funk, 1, p. 522, 16-17; Epit. Const. Apost., VI: ed. F. X. Funk, II, p. 80, 5-7; Testamentum Domini: trad. I. E. Rahmani, Moguntiae 1899, p. 69; Euchologion Serapionis, XXVII: ed. F. X. Funk, Didascalia et Constitutiones, II, p. 190, lin. 1-7; Ritus Ordinationis in ritu Maronitarum: trad. H. Denzinger, Ritus Orientalium, II, Würzburg 1863, p. 161. Tra i Padri si possono citare: TEODORO DI MOPSUESTIA, In 1 Tim. 3,8: ed. Swete, II, pp. 119-121; TEODORETO, Quaestiones in Numeros, XVIII: PG 80, 369C-372B.

(61) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 28: AAS 57 (1965), p. 35 [pag. 185ss].

(62) Cf. GIOVANNI XXIII, Encicl. Sacerdotii Nostri primordia, 1° ag. 1959: AAS 51 (1959), p. 576; S. PIO X, Esortazione al clero Haerent animo, 4 ag. 1908: S. Pii X Acta, vol. IV (1908), pp. 237ss.

(63) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, nn. 15 e 16[pag. 365ss].

(64) Nel diritto vigente c’è già il Capitolo Cattedrale come senato e consiglio del Vescovo (cf. CIC, c. 391) [nel nuovo codice l’espressione è stata eliminata: cf. can. 503], oppure, se manca, il Consiglio dei consultori diocesani (CIC, cc. 423-428). Si desidera che queste istituzioni siano riformate, per meglio provvedere alle odierne situazioni e necessità. E evidente che tale Consiglio Presbiterale differisce dal Consiglio Pastorale di cui parla il Decr. Christus Dominus sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa, del CONC. VAT. II, 28 ott. 1965, n. 27 [pag. 379ss], del quale fanno parte anche laici, e al quale spetta soltanto studiare quanto concerne le opere pastorali [cf. nel nuovo Codice can. 495-501 e 511-514]. Sui Presbiteri come consiglieri del Vescovo si possono vedere la Didascalia, II, 28, 4: ed. F. X. Funk, I, p. 108; poi Const. Apost., II, 28, 4: ed. F. X. Funk, I, p. 109; S. IGNAZIO M., Magn. 6,1: ed. F. X. Funk, p. 194; Trall., 3,1: ed. F. X. Funk, p. 204; ORIGENE, Contra Celsum, III, 30: i Presbiteri sono consiglieri, cioè boúleytai: PG 11, 957D-960A.

(65) S. IGNAZIO M., Magn., 6, 1: “Esorto a sforzarvi di compiere tutto nella concordia di Dio, sotto la presidenza del vescovo rappresentante di Dio e dei presbiteri rappresentanti il senato apostolico e dei diaconi, a me carissimi, ai quali è stato affidato il ministero di Gesù Cristo, che era presso il Padre prima del tempo e alla fine apparve”: ed. F. X. Funk, p. 195; S. IGNAZIO M., Trall., 3, 1: “Similmente tutti rispettino i diaconi come Gesù Cristo, così come rispettano anche il vescovo, che è la figura del Padre, i presbiteri come il senato di Dio e la comunità degli apostoli. Senza di loro non si può parlare di chiesa”: ibid., p. 204; S. GIROLAMO, In Isaiam, II, 3: PL 24, 61D: “Anche noi abbiamo nella Chiesa il nostro senato, la classe dei presbiteri”.

(66) Cf. PAOLO VI, Discorso ai parroci e ai quaresimalisti di Roma, pronunciato nella Cappella Sistina il 1° marzo 1965: AAS 57 (1965), p. 326.

(67) Cf. Const. Apost. VIII, 47, 39: “I presbiteri... non facciano nulla senza consultare il vescovo, perché è a lui che è stato affidato il popolo di Dio e a lui sarà chiesto conto delle loro anime”: ed. F. X. Funk, p. 577.

(68) Cf. 3 Gv 8.

(69) Cf. Gv 17,23.

(70) Cf. Eb 13,1-2.

(71) Cf. Eb 13,16.

(72) Cf. Mt 5,10.

(73) Cf. 1 Ts 2,12; Col 1,13.

(74) Cf. Mt 23,8. “Se vogliamo essere pastori, padri e maestri degli uomini, bisogna che ci comportiamo come loro fratelli”: PAOLO VI, Encicl. Ecclesiam suam, 6 ag. 1964: AAS 56 (1964), p. 647.

(75) Cf. Ef 4,7 e 16; Const. Apost., VIII, 1, 20: “Ma nemmeno si esalti il vescovo sopra i diaconi o i presbiteri, né i presbiteri sopra il popolo: poiché la comunità è composta di entrambe le categorie”: ed. F. X. Funk, I, p. 467.

(76) Cf. Fil 2,21.

(77) Cf. 1 Gv 4,1.

(78) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 37: AAS 57 (1965), pp. 42-43 [pag. 207ss].

(79) Cf. Ef 4,14.

(80) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sull’Ecumenismo Unitatis redintegratio: AAS 57 (1965), pp. 90ss.

(81) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 37: AAS 57 (1965), pp. 42-43 [pag. 207ss].

(82) Cf. Eb 7,3.

(83) Cf. Lc 10,1.

(84) Cf. 1 Pt 2,25.

(85) Cf. At 20,28.

(86) Cf. Mt 9,36.

(87) Pontificale romano, Ordinazione dei Presbiteri.

(88) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sulla formazione sacerdotale Optatam totius, n. 2 [pag. 441ss].

(89) “La voce di Dio che chiama si esprime in due modi diversi, meravigliosi e convergenti: uno interiore, quello della grazia, quello dello Spirito Santo, quello ineffabile del fascino interiore che la “voce silenziosa” e potente del Signore esercita nelle insondabili profondità dell’anima umana; e uno esteriore, umano, sensibile, sociale, giuridico, concreto, quello del ministro qualificato della Parola di Dio, quello dell’Apostolo, quello della Gerarchia, strumento indispensabile, istituito e voluto da Cristo, come veicolo incaricato di tradurre in linguaggio sperimentabile il messaggio del Verbo e del precetto divino. Così insegna con San Paolo la dottrina cattolica: Come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi... La fede dipende dalla predicazione (Rm 10,14 e 17)”: PAOLO VI, Discorso pronunciato il 5 maggio 1965: L’Osservatore Romano, 6 maggio 1965, p. 1.

(90) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sulla formazione sacerdotale Optatam totius, n. 2 [pag. 441ss].

(91) Questo insegnano i Padri quando spiegano le parole di Cristo a Pietro: “Mi vuoi bene?... Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,17); così S. GIOVANNI CRISOSTOMO, De sacerdotio, II, 2: PG 48, 633; S. GREGORIO MAGNO, Reg. Past. Liber, P. I, c. 5: PL 77, 19A.

(92) Cf. 2 Cor 12,9.

(93) Cf. PIO XI, Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935: AAS 28 (1936), p. 10.

(94) Cf. Gv 10,36.

(95) Cf. Lc 24,26.

(96) Cf. Ef 4,13.

(97) Cf. 2 Cor 3,8-9.

(98) Cf. tra l’altro: S. PIO X, Esortazione al clero, Haerent animo, 4 ag. 1908: S. Pii X Acta, vol. IV (1908), p. 237ss. PIO XI, Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935: AAS 28 (1936), p. 5ss. PIO XII, Esort. Ap. Menti Nostrae, 23 sett. 1950: AAS 42 (1950), p. 657ss. GIOVANNI XXIII, Encicl. Sacerdotii Nostri primordia, 1o ag. 1959: AAS 51 (1959), p. 545ss.

(99) Cf. S. TOMMASO, Summa Theol., II-II, q. 188, a. 7.

(100) Cf. Ef 3,9-10.

(101) Cf. At 16,14.

(102) Cf. 2 Cor 4,7.

(103) Cf. Ef 3,9.

(104) Cf. Pontificale romano, Nell’ordinazione dei Presbiteri.

(105) Cf. Messale romano, orazione sopra le offerte della domenica IX dopo Pentecoste [nel Messale di Paolo VI, domenica II per annum].

(106) “Ogni Messa, anche se privatamente celebrata da un sacerdote, non è tuttavia cosa privata, ma azione di Cristo e della Chiesa, la quale, nel sacrificio che offre, ha imparato ad offrire se medesima come sacrificio universale, applicando per la salute del mondo intero l’unica e infinita virtù redentrice del Sacrificio della Croce. Poiché ogni Messa celebrata viene offerta non solo per la salvezza di alcuni, ma anche per la salvezza di tutto il mondo. (...) Ci raccomandiamo dunque con paterna insistenza ai Sacerdoti, in modo particolare Nostro gaudio e Nostra corona nel Signore, affinché...celebrino la Messa ogni giorno degnamente e con devozione”: PAOLO VI, Encicl. Mysterium Fidei, 3 sett. 1965: AAS 57 (1965), pp. 761-762. Cf. CONC. VAT. II, Cost. sulla Sacra Liturgia, Sacrosanctum Concilium, nn. 25 e 27: AAS 56 (1964), p. 107 [pag. 33].

(107) Cf. Gv 10,11.

(108) Cf. 2 Cor 1,7.

(109) Cf. 2 Cor 1,4.

(110) Cf. 1 Cor 10,33.

(111) Cf. Gv 3,8.

(112) Cf. Gv 4,34.

(113) Cf. 1 Gv 3,16.

(114) “Sia dovere d’amore pascere il gregge del Signore”: S. AGOSTINO, Tract. in Io., 123,5: PL 35, 1967.

(115) Cf. Rm 12,2.

(116) Cf. Gal 2,2.

(117) Cf. 2 Cor 7,4.

(118) Cf. Gv 4,34; 5,30; 6,38.

(119) Cf. At 13,2.

(120) Cf. Ef 5,10.

(121) Cf. At 20,22.

(122) Cf. 2 Cor 12,15.

(123) Cf. Ef 4,11-16.

(124) Cf. Mt 19,12.

(125) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 42: AAS 57 (1965), pp. 47-49 [pag. 219ss].

(126) Cf. 1 Tm 3,2-5; Tt 1,6.

(127) Cf. PIO XI, Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935: AAS 28 (1936), p. 28.

(128) Cf. Mt 19,12.

(129) Cf. 1 Cor 7,32-34.

(130) Cf. 2 Cor 11,2.

(131) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, nn. 42 e 44: AAS 57 (1965), pp. 47-49 e 50-51 [pag. 219ss e 227ss]; Decr. sul rinnovamento della vita religiosa Perfectae caritatis, n. 12 [pag. 423ss].

(132) Cf. Lc 20,35-36; PIO XI, Encicl. Ad catholici sacerdotii, 20 dic. 1935: AAS 28 (1936), pp. 24-28; PIO XII, Encicl. Sacra Virginitas, 25 marzo 1954: AAS 46 (1954), pp. 169-172.

(133) Cf. Mt 19,11.

(134) Cf. Gv 17,14-16.

(135) Cf. 1 Cor 7,31.

(136) SIN. DI ANTIOCHIA, can. 25: MANSI 2, 1327-1328; Decretum Gratiani, c. 23, c. 12, q. 1: ed. Friedberg, I, pp. 684-685.

(137) Questo va inteso soprattutto dei diritti e delle consuetudini vigenti nelle Chiese Orientali.

(138) SIN. DI PARIGI dell’829, cap. 15: MGH, Legum sectio III, Concilia, t. 2, p. 622; CONC. DI TRENTO, Sess. XXV, Decr. de reform., cap. I: Conc. Oec. Decreta, ed. Herder, Romae 1962, pp. 760-761.

(139) Cf. Sal 62,11.

(140) Cf. 2 Cor 8,9.

(141) Cf. At 8,18-25.

(142) Cf. Fil 4,12.

(143) Cf. At 2,42-47.

(144) Cf. Lc 4,18.

(145) Cf. CIC, can. 125ss [nel nuovo Codice can. 273ss].

(146) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sul rinnovamento della vita religiosa, Perfectae caritatis, n. 7 [pag. 419]; Cost. dogm. sulla divina Rivelazione, Dei Verbum, n. 21 [pag. 543].

(147) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla Chiesa Lumen Gentium, n. 65: AAS 57 (1965), pp. 64-65 [pag. 261ss].

(148) Pontificale romano, Ordinazione dei Presbiteri.

(149) Cf. CONC. VAT. II, Cost. dogm. sulla divina Rivelazione Dei Verbum, n. 25 [pag. 547ss].

(150) Questo corso non è quel corso pastorale da seguire subito dopo l’ordinazione di cui si parla nel Decreto sulla formazione sacerdotale Optatam totius, n. 22 [pag. 473s].

(151) Cf. CONC. VAT. II, Decr. sulla missione pastorale dei Vescovi nella Chiesa Christus Dominus, n. 17 [pag. 367ss].

(152) Cf. Mt 10,10; 1 Cor 9,7; 1 Tm 5,18.

(153) Cf. 2 Cor 8,14.

(154) Cf. Fil 4,14.

(155) Cf. Gv 3,16.

(156) Cf. 1 Pt 2,5.

(157) Cf. Ef 2,22.

(158) Cf. Pontificale romano, Ordinazione dei Presbiteri.

(159) Cf. Ef 3,9.

(160) Cf. Col 3,3.

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