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GIUGNO 1/10

Ultimo Aggiornamento: 12/04/2013 12:31
12/04/2013 10:42



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"Tu sei grande, Signore, e degno di lode! Grande è la tua virtù, e la tua sapienza incalcolabile. ... E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato, che porta con sé il suo destino mortale, il suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te".
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01/06

 

Preghiera

Poiché giorno e notte ha pesato su di me la tua mano: poiché continuamente afflitto dai tuoi flagelli, sono precipitato nell’infelicità, col configgersi della spina. Conoscendo la mia miseria, sono divenuto misero, trafitto dalla cattiva coscienza. (En. in Ps. 31, I, 4)

 

 

Lettura

Il Signore flagella per il bene dei suoi figli

 

Qualunque cosa accada, uno dica: Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Ecco il retto di cuore: Così è piaciuto al Signore e così è stato fatto; sia benedetto il nome del Signore. Chi ha tolto? Che cosa ha tolto? A chi ha tolto? Quando ha tolto? Sia benedetto il nome del Signore. Giobbe non ha detto: Il Signore ha dato e il diavolo ha tolto. Stia bene attenta la Carità vostra, perché non vi accada di dire: Questo me lo ha fatto il diavolo. Attribuisci soltanto al tuo Dio il tuo castigo, poiché il diavolo non ti fa nulla che non gli sia permesso da Chi ha il potere dall’alto, o per la condanna o per l’insegnamento: per condannare l’empio, per insegnare al figlio. Flagella infatti ogni figlio che accoglie. Proprio tutti? E dove ti volevi nascondere? Tutti, nessuno eccettuato: nessuno potrà evitare la frusta. Ma come? per tutti? Vuoi sapere in quale misura c’è per tutti? L’Unigenito fu senza peccato, ma tuttavia non senza castigo. Ed ecco perciò lo stesso Unigenito, che portava la tua infermità e prefigurava in sé la tua persona, come Capo che portava la figura anche del suo Corpo, approssimandosi alla Passione fu afflitto in quel che portava di umano per allietare te; si è contrastato, per consolarti. (En. in Ps. 31, II, 26)

 

 

Per la riflessione

Non è straordinario gloriarsi nella gioia, gloriarsi nella letizia; il retto di cuore si gloria anche nella tribolazione. (En. in Ps. 31, II, 25)

 

 

Pensiero agostiniano

Non temete gli oltraggi e le croci e la morte, perché se nuocessero agli uomini non le avrebbe sofferte l’uomo che il Figlio di Dio ha assunto. (De agone christiano 11.12)


Image083a.jpg (24744 byte)ON CHIEDERE A Image083b.jpg (8333 byte)IO ALTRO CHEImage083b.jpg (8333 byte)IO



 

02/06

 

 

Preghiera

O Corpo di Cristo, santa Chiesa, dicano tutte le tue ossa: Signore, chi è simile a Te? (En. in Ps. 34, d. 1, 14)

 

 

Lettura

Le persecuzioni dei cristiani

 

Non si deve pensare che in qualche tempo non possa verificarsi quel che ha detto lo stesso Apostolo: Coloro che vogliono vivere piamente nel Cristo subiscono la persecuzione (2Tm 3, 10). Infatti quando sembra che da parte di quelli che sono al di fuori e che non infieriscono vi sia tranquillità (e la si ha veramente e apporta molto conforto soprattutto ai deboli), tuttavia non mancano, anzi ve ne sono molti all’interno che tormentano, col comportamento depravato, il sentimento di coloro che vivono religiosamente, poiché per colpa loro viene oltraggiato il nome cristiano e cattolico. E se questo nome è molto caro a quelli che vogliono vivere religiosamente nel Cristo, essi si dolgono molto del fatto che per colpa dei cattivi cristiani lo si ami di meno di quanto desidera la coscienza dei devoti. Anche gli eretici, poiché si pensa che abbiano di cristiano il nome, i sacramenti, la Scrittura e la professione, causano un grande dolore nel cuore dei devoti perché molti, che vorrebbero essere cristiani, sono costretti a esitare a causa del loro dissenso e anche per colpa loro molti maldicenti trovano materia d’insultare il nome cristiano, perché anche essi in qualche modo sono considerati cristiani. A causa di questi e simili costumi depravati ed errori degli uomini, coloro che vogliono vivere religiosamente in Cristo, anche se non v’è chi affligge e tormenta il loro corpo, subiscono persecuzione. (De civ. Dei XVIII, 51.2)

 

 

Per la riflessione

Il dolore che si verifica nel cuore dei devoti, perseguitati dal comportamento dei cristiani malvagi o falsi, giova a coloro che lo sopportano, poiché proviene dalla carità con cui desiderano che i malvagi non vadano perduti e che non impediscano la salvezza degli altri. (De civ. Dei XVIII, 51.2)

 

 

Pensiero agostiniano

In te la tribolazione è la fornace dell’orefice (sempre che tu sia oro, e non paglia), affinché tu sia purificato dalle scorie, non ridotto in cenere. (En. in Ps. 30, II, d. 3, 12)

 


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"Signore Dio, poiché tutto tu ci hai fornito, Image084b.jpg (3213 byte)
donaci la pace,
la pace del riposo, la pace del sabato, la pace senza tramonto. Tutta questa stupenda armonia del creato, una volta colmata la sua misura, è destinata a passare. Esse ebbero un mattino, e una sera... La comprensione di questa verità quale uomo potrà trasmetterla ad un uomo? quale angelo a un angelo? quale angelo a un uomo? Chiediamo a Te, cerchiamo in Te, bussiamo in Te. Così, così Image084c.jpg (3102 byte)otterremo, così troveremo, così ci sarà aperto..."
 




03/06

 

 

Preghiera

Custodisci l’anima mia e liberami. Custodisci l’anima mia, affinché non cada nella loro imitazione; e liberami dalla confusione, nella quale essi sono con me mischiati. (En. in Ps. 24, 20)

 

 

Lettura

Dio permette le persecuzioni per una sua segreta disposizione

 

Incrudeliscano ora i nemici, ci umilino, facciano pure non ciò che vogliono, ma ciò che dall’alto è loro permesso: infatti, non tutto ciò che dai nemici abbiamo subito è da attribuire a tali nemici, ma anche al Signore nostro Dio. Il Mediatore lo ha dimostrato in se stesso quando dall’alto permette agli uomini di nuocerci, non dando dall’alto la volontà di farci del male, ma solo il potere. Ogni malvagio ha infatti già in sé la volontà di fare del male; ma non ha in suo potere la possibilità di farlo. In quanto vuole il male, è già colpevole; ma che possa farlo è permesso per un’occulta disposizione della Provvidenza di Dio, verso alcuni per castigo, verso altri per metterli alla prova, verso altri per il premio. Per punire, come quando agli stranieri fu permesso di fare schiavo il popolo di Israele, perché esso aveva peccato contro Dio. Per mettere alla prova fu permesso ad esempio al diavolo contro Giobbe; fu messo alla prova Giobbe e il diavolo fu confuso. E per il premio fu permesso ai persecutori di tormentare i martiri; i martiri furono uccisi e i persecutori quasi credettero di avere vinto: apparentemente riportarono un falso trionfo, ma nel segreto i martiri ebbero una vera corona. Dunque, riguardo a colui cui il male è permesso, è opera di una segreta disposizione della Provvidenza di Dio; ma in quanto si vuole il male la colpa è dell’uomo che lo vuole. Infatti l’uomo non uccide senz’altro chi vuole. (En. in Ps. 29, II, 6)

 

 

Per la riflessione

Questi tormenti dell’animo non li sente nella Chiesa chi non avanza, perché crede che vi sia la pace: ma cominci a crescere e allora vedrà in quali angustie si trova. (En. in Ps. 29, II, 8)

 

 

Pensiero agostiniano

Non dimenticare che il corpo di Cristo è ancora nel mondo, non dimenticare che il corpo di Cristo si trova ancora nell’aia; osserva in che modo è bestemmiato dalla paglia. (In Io. Ev. 28, 11)


 

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"Cristo per offrire una via di ritorno all’uomo, che per superbia era uscito fuori dal paradiso, si degnò mostrargli in se stesso la via dell’umiltà".

 



 

 

"Egli si è fatto via,
una via attraverso il mare…
credi nel crocifisso e potrai arrivare.
E’ per te che si è fatto crocifiggere,
per insegnarti l’umiltà".
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04/06

 

 

Preghiera

O Dio, con la cui potenza vinciamo l’Avversario: ti scongiuro. (Sol. I, 1.3)

 

 

Lettura

L’inizio della nostra giustificazione è la confessione dei nostri peccati

 

Attualmente la nostra giustizia deriva dalla fede. La giustizia perfetta si trova solo negli angeli, ma se li mettiamo a confronto con Dio, dovremo dire che a mala pena essi sono nella giustizia. Ma se esiste una giustizia relativamente perfetta nelle anime e negli spiriti creati da Dio, questa si trova negli angeli buoni, santi e giusti, che non hanno abbandonato Dio con nessun peccato, non sono caduti in atti di superbia, ma sono sempre rimasti fedeli nella contemplazione del Verbo di Dio, nulla avendo di più dolce se non la visione di colui dal quale sono stati creati. Orbene in questi angeli noi troviamo la perfetta giustizia, mentre in noi si trova quella giustizia che ha avuto inizio dalla fede secondo lo Spirito. Allorché leggevamo il salmo, avete sentito queste parole: Incominciate a lodare il Signore con la confessione (Sal 146, 7). Il salmista dunque ci dice di incominciare: ora l’inizio della nostra giustizia è la confessione dei nostri peccati. Se hai incominciato a non scusare il tuo peccato, già hai dato inizio alla tua giustificazione: essa diventerà poi perfetta, quando il tuo unico diletto sarà la giustizia, e la morte sarà assorbita nella vittoria, né più ti attirerà la concupiscenza, non si avrà più in te la lotta contro la carne ed il sangue e tu avrai la corona della vittoria, il trionfo sul nemico: allora ci sarà anche in te la perfetta giustizia. Per il momento dobbiamo ancora combattere e se combattiamo significa che ancora ci troviamo nello stadio; possiamo infliggere ferite, ma anche essere feriti, ed aspettiamo di vedere chi sarà il vincitore. Ora vincitore sarà colui che riesce a ferire, non facendo affidamento sulle sue forze, ma sulla spinta di Dio. Il diavolo è solo nel combatterci. (In 1Io. Ep. 4, 3)

 

 

Per la riflessione

Noi vinciamo il diavolo se stiamo vicini a Dio. Se pretendi di opporti da solo al diavolo, sarai sconfitto. Egli è un avversario avveduto ed esperto. (In 1Io. Ep. 4, 3)

 

 

Pensiero agostiniano

Si invochi l’Onnipotente contro il diavolo che è un nemico agguerrito. Abiti dentro di te colui che non può essere vinto, ed allora certamente vincerai colui che è solito vincere. (In 1Io. Ep. 4, 3)

 


image086.jpg (18778 byte)risto è il pane disceso dal cielo e come il pesce viene sacrificato sulla brace così egli si sacrifica per noi sulla croce.



05/06

 

 

Preghiera

Ora i miei anni trascorrono fra gemiti (Sal 30, 11) e il mio conforto sei tu, Signore, padre mio eterno. Io mi sono schiantato sui tempi, di cui ignoro l’ordine, e i miei pensieri, queste intime viscere della mia anima, sono dilaniati da molteplicità tumultuose. Fino al giorno in cui, purificato e liquefatto dal fuoco del tuo amore, confluirò in te. (Conf. XI, 29.39)

 

 

Lettura

E’ una felice pena affliggersi per i vizi degli altri

 

Dalla tua lettera ho compreso l’amarezza che provi per causa dei peccatori che abbandonano la legge di Dio, poiché tu vivi secondo lo spirito, in virtù del quale è stato detto: Mi struggevo di dolore a vedere gli insensati (Sal 118, 158). Èuna pia tristezza questa e, se così può dirsi, è una felice pena affliggersi per i vizi degli altri, senza lasciarsene irretire, rattristarsene senza impigliarvisi, sentirsi oppressi dal dolore, ma non lasciarvisi attrarre dall’amore. Questa è la persecuzione che soffrono tutti coloro che vogliono vivere piamente in Cristo (2Tm 3, 12), secondo l’amara ma veridica affermazione dell’Apostolo. Cos’è infatti che maggiormente perseguita i buoni se non la vita dei malvagi, non già quando costringe a imitare ciò che dispiace, ma a deplorare ciò che si vede? Poiché l’empio vivendo a contatto col buono, anche se non lo rende colpevole col farlo consentire al male, lo tormenta col fargliene sentire il dolore. I malvagi, infatti, di solito e per lungo tempo non subiscono alcun castigo nel corpo da parte dei poteri di questo mondo e dalle vessazioni d’individui di qualsiasi genere, mentre al cuore dei buoni non viene usato mai alcun riguardo sino alla fine di questo mondo per causa della cattiva condotta degli uomini. In tal modo quindi s’avvera piuttosto il detto già ricordato dall’Apostolo: Tutti coloro che vogliono vivere piamente in Cristo avranno da soffrire persecuzione (2Tm 3, 12), e tanto più amara quanto più intima essa sarà, fino a quando non passerà il diluvio nel quale l’arca contiene il corvo e la colomba. (Ep. 248, 1)

 

 

Per la riflessione

Sta’ unito al Signore affinché la tua vita cresca fino all’ultimo giorno (Qo 2, 3). […] A queste aggiungi le promesse di Dio veridiche, grandi, sicure, eterne e il premio immutabile e ineffabile dello stesso coraggio per sopportare il male. (Ep. 248, 2)

 

 

Pensiero agostiniano

E’ assai meglio subire l’ingiustizia che commetterla. (En. in Ps. 124, 8)

Image087a.jpg (6421 byte)"Ogni corpo per via del suo peso tende verso il luogo che gli è proprio. Il fuoco sale in alto mentre la pietra cade in basso.
Gli elementi spinti dal loro peso
a cercare il loro luogo
si agitano finché non lo trovano.
Il mio peso è il mio amore.
Dovunque io vada
è lui che mi porta.
Il dono del tuo amore, o Dio,
ci accende e ci porta verso l’alto.
Là collocati dall’amore
troveremo il nostro riposo"


 

06/06

 

 

Preghiera

Ti ascoltino, [o buon Gesù,] quanti cercano la tua misericordia e la tua verità. Vengano da te e imparino da te ad essere miti ed umili di cuore. Vivano per te: per te, non per sé. (De s. virginitate 36.36)

 

 

Lettura

La ricompensa finale

 

Il digiuno vero e completo, il digiuno perfetto, consiste nell’astenersi dall’iniquità e dai piaceri illeciti del mondo: affinché rinnegando l’empietà e le cupidigie del secolo, si viva in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà. Quale ricompensa, secondo l’Apostolo, è riservata a tale digiuno? Continua dicendo: aspettando quella beata speranza e la manifestazione della gloria del beato Iddio, e Salvatore nostro Gesù Cristo (Tit 2, 12-13). […] In virtù di questa speranza, quando la speranza sarà diventata realtà, riceveremo in ricompensa un denaro. E’ la ricompensa che, secondo il Vangelo, viene data agli operai della vigna.

Siamo operai che ancora stanno lavorando nella vigna; terminato il giorno, compiuta l’opera, ci verrà data la ricompensa. Ma quale operaio può resistere fino alla ricompensa se non si nutre durante il lavoro? Tu non dai al tuo operaio soltanto la mercede, ma gli procuri altresì l’alimento necessario per ristorarsi durante la fatica. Sì, nutri colui al quale darai la ricompensa. Con questi contenuti della Scrittura il Signore intende nutrire anche noi che ci affatichiamo a scoprirli. Se ci fosse negata la gioia che ci viene dall’intelligenza dei misteri, verremmo meno nella fatica e nessuno giungerebbe alla ricompensa. (In Io. Ev. 17, 4-5)

 

 

Per la riflessione

Vuoi che la tua preghiera voli fino a Dio? Donale due ali: il digiuno e l’elemosina. (En. in Ps. 42, 8)

 

 

Pensiero agostiniano

E se per colpa tua vieni meno, ti rifaccia colui che ti ha fatto; se per colpa tua decadi, colui che ti ha creato ti ricrei. (In Io. Ev. 1, 12)


 

 Image089a.jpg (10938 byte) essuno può essere veramente amico dell’uomo se non è innanzi tutto amico della
verità.
   Ma la vittoria della verità è
la carità.


07/06

 

 

Preghiera

Moltiplicherai sempre più, Signore, i tuoi doni in me, affinché la mia anima, libera dal vischio della concupiscenza, mi segua fino a te e non si ribelli a se stessa. (Conf. X, 30.42)

 

 

Lettura

Chi non è nella Chiesa, non riceve lo Spirito Santo

 

Siccome adesso chi è battezzato in Cristo e crede in Cristo, non parla le lingue di tutte le genti, si deve pensare che egli non ha ricevuto lo Spirito Santo? Lungi da noi un pensiero così contrario alla fede! Siamo certi che ogni uomo ricevelo Spirito Santo, ma lo riceve secondo la capacità del vaso della fede che egli reca alla fonte. E siccome anche adesso si riceve, qualcuno si domanderà: Come mai nessuno parla le lingue di tutte le nazioni? Perché ormai la Chiesa stessa parla le lingue di tutte le nazioni. Alle origini la Chiesa era presente in una sola nazione, e in essa parlava le lingue di tutte. Parlando le lingue di tutte le nazioni, preannunciava il tempo in cui, crescendo in mezzo ad esse, avrebbe parlato le lingue di tutte. Chi non è in questa Chiesa, neppure adesso riceve lo Spirito Santo. Staccato e separato dall’unità delle membra, da quella unità che parla le lingue di tutti, egli se ne priva, e non ha lo Spirito Santo. Se lo ha, ce ne dia la prova che allora veniva data. In che cosa consiste quella prova? Parli tutte le lingue? E che, mi risponde, tu parli tutte le lingue? Certamente, rispondo, perché ogni lingua è mia, in quanto è la lingua di quel corpo di cui io sono membro. La Chiesa che è diffusa fra tutte le genti, parla la lingua di tutti; la Chiesa è il corpo di Cristo e tu sei membro di questo corpo; essendo membro di quel corpo che parla tutte le lingue, anche tu parli tutte le lingue. L’unità diventa armonia per la carità delle membra che la compongono; e questa unità parla come parlava allora un sol uomo. (In Io. Ev. 32, 7)

 

 

Per la riflessione

Riceviamo anche noi lo Spirito Santo, se amiamo la Chiesa, se siamo compaginati dalla carità, se ci meritiamo il nome di cattolici e di fedeli. (In Io. Ev. 32, 8)

 

 

Pensiero agostiniano

Quanto a te, devi prestare una grande fede, affinché di fronte all’inondazione della grazia ti umili, supplichi Dio, senza presumere in alcun modo di te stesso, ti spogli di Golia e ti rivesta di Davide. (Sermo 32, 9)


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"Ama e fa’ ciò che vuoi.
Se stai in silenzio,
fallo con amore.
Se piangi, fallo con amore.
Se ti trattieni dal vendicarti,
fallo con amore.
Fa’ che la radice dell’amore sia con te.
Da una tale radice può venire solo bontà...".
 
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08/06

 

 

Preghiera

Fa’ risplendere, Signore, le tue misericordie. Non perdano pregio le tue misericordie, per non essere amate di meno. (En. in Ps. 16, 7)

 

 

Lettura

Chi è lo Spirito Santo

 

Dopo esserne uscito in fretta e ritornato indietro di corsa, [Cristo Gesù, nostro Signore,] ha mandato il suo Spirito; e coloro sui quali esso è disceso hanno visto delle lingue separate, come di fuoco. Come fuoco è venuto lo Spirito Santo, per consumare l’erba della carne, per crogiolare l’oro e purificarlo; come fuoco è venuto e per questo leggiamo: e non vi è chi si nasconda al suo calore.

La legge immacolata del Signore converte le anime. È lo Spirito Santo. La testimonianza del Signore è fedele e porge la sapienza ai fanciulli, non ai superbi. Questo è lo Spirito Santo.

I precetti del Signore sono retti, e non spaventano, ma allietano i cuori. Ecco lo Spirito Santo. Il comandamento del Signore è nitido; rischiara gli occhi, non abbaglia: non gli occhi della carne, ma quelli del cuore; non quelli dell’uomo esteriore, ma dell’uomo interiore. Ecco lo Spirito Santo.

Il timore di Dio, non il servile ma il puro; che ama gratuitamente e non teme di essere punito da colui per il quale trepida, ma di essere separato da colui che ama. Questo è il timore puro, che non manda fuori la perfetta carità, ma che permane eternamente. Tale è lo Spirito Santo; cioè, questo dona, conferisce, infonde lo Spirito Santo. I giudizi del Signore sono veraci, giusti in se stessi, destinati non alle liti che dividono, ma alla riunione nell’unità. Questo vuol dire in se stessi. Ecco lo Spirito Santo. Per questo ha fatto parlare nelle lingue di tutti coloro nei quali per la prima volta è venuto, poiché ha annunziato che avrebbe riunito nell’unità le lingue di tutte le genti. Ciò che allora faceva un solo uomo dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, cioè parlare in tutte le lingue, ora lo fa l’unità medesima: parla in tutte le lingue. (En. in Ps. 18, II, 7-10)

 

 

Per la riflessione

Quello stesso Cristo che con me confessi, amalo con me. E colui che non vuole la stessa cosa, rifiuta, recalcitra, respinge: per lui questo non è desiderabile molto più dell’oro e delle pietre preziose. (En. in Ps. 18, II, 11)

 

 

Pensiero agostiniano

Se Dio ti favorisce con doni, servitene per la tua consolazione, non per la tua rovina. Se ti toglie dei beni, che ciò ti serva ad aumentare la tua pazienza, non a farti bestemmiare. (En. in Ps. 63, 18)

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olui che ti guida cammina dinanzi a te. Ama colui che ti guida. Ciò da cui ti ha tratto è dietro a te. Ama colui che ti guida ed egli non ti condannerà: poiché tu non guarderai indietro.
 


09/06

 

 

Preghiera

Ti ascolti il centurione, o buon Gesù, che non si stimava degno d’accoglierti in casa (Mt 8, 8). (De s. virginitate 36.36)

 

 

Lettura

La gratuità della giustificazione

 

La benedizione del Signore per sempre: così sia, così sia. Rendiamo grazie alla sua misericordia; rendiamo grazie alla sua grazia! Noi rendiamo grazie, ma non diamo [la grazia], non la ridoniamo né l’applichiamo o restituiamo. Noi soltanto con la parola diciamo grazie; mentre riceviamo la grazia nella realtà. Egli ci ha salvati gratuitamente, senza tener conto della nostra empietà. Ci ha cercati senza che noi lo cercassimo; ci ha trovati, ci ha redenti, ci ha liberati dalla soggezione al diavolo e dal potere del demonio. Per purificarci, con la fede ci ha incatenati e con questo ci ha liberati da quei nemici che non credono e che perciò non possono essere purificati. […] E per confermare questa benedizione escludendo così ogni timore, aggiunge: Così sia, così sia! Questa è la firma di garanzia di Dio. Sicuri pertanto delle sue promesse, crediamo nelle cose passate, riconosciamo le presenti e speriamo nelle future. Il nemico non ci distolga dalla via, affinché colui che ci accoglie sotto le sue ali come pulcini, possa riscaldarci. Non allontaniamoci dalle sue ali, se non vogliamo che il falco volante per l’aria ci rapisca mentre siamo ancora pulcini implumi. Il cristiano non deve infatti sperare in se stesso; se vuole essere sicuro, cresca al tepore materno. (En. in Ps. 88, d. 2, 14)

 

 

Per la riflessione

Amiamo il Signore, Dio nostro; amiamo la sua Chiesa! Amiamo lui come padre, la Chiesa come madre. Amiamo lui come Signore, la Chiesa come sua ancella. Difatti noi siamo i figli dell’ancella. (En. in Ps. 88, d. 2, 14)

 

 

Pensiero agostiniano

Non vantare in alcun modo i tuoi meriti, poiché anche questi tuoi meriti sono doni suoi. (En. in Ps. 144, 11)


"Se hai fame, il Signore è il tuo Pane. Se hai sete è la tua bevanda. Se sei nelle tenebre, è la tua luce che non ha tramonto" 
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10/06

 

 

Preghiera

Sì, o Signore, prepara ciò che sei andato a preparare; e prepara noi per te e prepara te per noi, preparandoti il posto in noi e preparando a noi il posto in te. Tu infatti hai detto: Rimanete in me e io rimarrò in voi (Gv 15, 4). Secondo che sarà più o meno partecipe di te, ciascuno avrà un merito, e quindi un premio, maggiore o minore. La molteplicità delle dimore è appunto in rapporto alla diversità dei meriti di coloro che dovranno occuparle, tutti però avranno la vita eterna e la beatitudine infinita. (In Io. Ev. 68, 3)

 

 

Lettura

Fuggire sulle ali della carità

 

Dove andrò per sottrarmi al tuo spirito? LoSpirito del Signore riempie infatti tutta la terra e chi, nel mondo, può fuggire lontano da quello Spirito che riempie il mondo?

Se riprenderò le mie penne per [andare] diritto e abiterò negli estremi confini del mare, allora potrò fuggire e sottrarmi al tuo volto. Se per sottrarsi al volto di Dio vuol fuggire fino agli estremi confini del mare, sarà, questo, segno che laggiù non c’è colui dal quale fugge e del quale or ora diceva: Se scenderò nell’inferno, là pure tu sei?Strano che non sia agli estremi confini del mare colui che si trova presente anche negli inferi. Ma, dice, ora ho capito in che modo possa fuggire lontano dalla tua ira. Debbo riprendere le mie penne, non però per orientarmi in direzioni sbagliate ma giuste, senza cioè inorgoglirmi per superba presunzione e senza deprimermi in fatale disperazione. E quali sono le penne che vuol riprendere, se non quelle due ali che sono i due precetti della carità, quei precetti in cui si compendiano tutta la legge e i profeti? Dice: Basta che recuperi queste ali, queste penne, e le usi in questa maniera, andando con esse ad abitare presso gli estremi confini del mare. Facendo così potrò insieme fuggire lontano dal tuo volto e dirigermi verso il tuo volto: potrò fuggire il tuo volto adirato e contemplare il tuo volto placato. In effetti, cos’è l’estremo confine del mare se non la fine del mondo? Voliamo a quella meta con la speranza e il desiderio, avendo come ali i due precetti della carità. Non permettiamoci soste se non quando avremo raggiunto l’estremo confine del mare. Se infatti pretenderemo fermarci altrove, precipiteremo in mare. Voliamo fino al punto dove il mare finisce, sospesi con le penne del duplice amore. Nel frattempo voliamo a Dio con la speranza, e contempliamo anticipatamente con religiosa fiducia quella meta [lusinghiera] in cui termina il mare. (En. in Ps. 138, 10.12)

 

 

Per la riflessione

Non amiamo il mare, ma voliamo agli estremi confini del mare! Nessuno abbia timore, ma d’altra parte nessuno riponga la fiducia nelle sue proprie penne! (En. in Ps. 138, 13)

 

 

Pensiero agostiniano

Lo Spirito Santo viene nella nostra anima e chi possiede ciò che è principale, possiede tutto. (Sermo 161, 6.6)


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l nostro bene è Dio, la luce è Dio, il pane è Dio, la vita è Dio. In Lui ritroviamo ogni altro bene per cui ci affatichiamo in questo nostro pellegrinaggio terreno.
In Lui sarà la pace,
al cui ricordo
dobbiamo ora fuggire.



[Modificato da MARIOCAPALBO 12/04/2013 12:31]

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