. Al primo posto mettete la confessione e poi chiedete una direzione spirituale, se lo ritenete necessario. La realtà dei miei peccati deve venire come prima cosa. Per la maggior parte di noi vi è il pericolo di dimenticare di essere peccatori e che come peccatori dobbiamo andare alla confessione. Dobbiamo sentire il bisogno che il sangue prezioso di Cristo lavi i nostri peccati. Dobbiamo andare davanti a Dio e dirgli che siamo addolorati per tutto quello che abbiamo commesso, che può avergli recato offesa. (Beata Madre Teresa di Calcutta)
 
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CAPIRE I NOSTRI CONFLITTI

Ultimo Aggiornamento: 26/03/2012 19:14
26/03/2012 19:10

Bob Mumford Il dilemma centrale di tutto l'universo e in tutte le epoche è quello dell'autorità
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CAPIRE I NOSTRI CONFLITTI

 

Bob Mumford

 

 

Il dilemma centrale di tutto l'universo e in tutte le epoche è quello dell'autorità 

 

 
Schema del contenuto

 

 

-         Spirito di Cristo contro Umanesimo

-         Il Problema - (Le tre forme di Governo)

-         L’Umanesimo – e come esso considera:

-         Dio

-         L’uomo

-         L’Etica e la Legge

-         La Religione

-         Il Governo

-         L’Umanesimo Religioso

-         La nostra guerra

-         La difesa

-   Bibliografia consigliata

 

 

Traduzione: Anna Maria Peselli

 

 

Lo Spirito di Cristo contro L’ Umanesimo

 

 

Crisi di leadership

 

Ho notato di recente un adesivo da applicare alle auto che sembra un grido comune della nostra società: “NON SEGUITEMI! SONO PERDUTO!”

Ø      Pare sia questo l'atteggiamento della nostra nazione, della Chiesa e di un numero enorme di uomini in posizione di autorità: nessuno vuole stare alla guida! Nessuno desidera alzarsi e dire: “Conosco la strada, seguitemi!”

Ø      Tutti sanno darti opinioni su ciò che TU dovresti fare, e poi citano qualche esperto: “Il Consiglio del Presidente su ...”, “L’opinione pubblica oggi è che …”, e così via. Pare che nessuno desideri prestarsi a diventare vulnerabile al punto di prendere posizione su qualcosa e assumersene la guida.

La nostra società e la Chiesa sono in crisi di leadership. Un giornale statunitense ha affermato di recente: “Nei prossimi venticinque anni sarà difficile trovare dei leader...”

Ø      Uomini che stanno perdendo la capacità di capire e di guidare vogliono uscire dal giro.

Ø      Se un pastore presbiteriano abbandona la sua Chiesa, ci vogliono da nove mesi a un anno per trovare un sostituto. In una diocesi cattolica cinque anni fa furono ordinati 155 nuovi preti – l’anno scorso solo 39. Siamo in crisi di leadership.

Responsabilità dei leader – Personalmente conosco la lotta di quando si ha la responsabilità di guidare la vita di altri. Dopo aver combattuto per anni per arrivare a una parvenza di cammino nel regno di Dio, ero soddisfatto di starmene dietro a un pulpito e dire agli altri come arrivarci. Ma poi il Signore cominciò a lavorare su di me:

Ø      “Mosè non disse agli Israeliti come si fa ad attraversare il deserto: li guidò attraverso di esso”.

Ø      “Ma Signore”, ribattei, “ciò significa che dovrei andare con loro e attraversare di nuovo tutte le lotte, i tumulti e le controversie!” - “Ora ti sei fatto un'idea!” rispose il Signore.

Ø      Con alcuni uomini che il Signore mi aveva dato perché li guidassi, ci siamo incamminati verso la Terra Promessa, e la prima cosa che ho imparato è che non sapevo guidare! Non è stato facile, ma ce la stiamo facendo!

 

Un esempio dalla Scrittura:

 

Perché la crisi? Credo che la risposta si trovi nella Parola di Dio. In Isaia 3, 1-5 il profeta dice:

Il Signore Dio degli eserciti toglie a Gerusalemme e a Giuda ogni approvvigionamento e ogni sostegno, ogni riserva di pane e di acqua; il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l'indovino e l'anziano, il capo di cinquanta e il notabile, il consigliere e l'esperto di incantesimi. Io metterò come loro principi dei monelli, ragazzi capricciosi li domineranno!” [Somiglia alla crisi di leadership della nostra nazione].

 Il giovane si infurierà contro l'anziano e l'inferiore contro il nobile.” 

E al versetto 12 prosegue:

O popolo mio! I loro oppressori sono dei fanciulli e le donne li dominano.

Popolo mio, le tue guide ti portano fuori strada e confondono la direzione dei tuoi sentieri”.

Ed ecco quale fu il risultato di questa mancanza di leadership (Isaia 3,6-7):

“... un uomo afferra il fratello nella casa di suo padre e dice: “Tu hai un mantello: sarai tu il nostro governante; e queste rovine saranno sotto la tua responsabilità.

Quel giorno egli protesterà dicendo: “Io non sarò il vostro guaritore, perché in casa mia non ci sono né pane né mantello; non mi nominerete capo del vostro popolo” [cioè: non riesco a mettere insieme neppure le cose mie, non posso aiutarvi].

E vediamo anche il versetto in 4,1:

Sette donne in quel giorno afferreranno un solo uomo [vero] e diranno: 'Ci nutriremo del nostro pane e indosseremo le nostre vesti; soltanto, lasciaci portare il tuo nome; allontana il nostro biasimo!

 

Il Signore tolse le guide da Israele ed il popolo ne fu tanto disperato che pregò perché qualcuno li guidasse, ma nessuno volle assumersi la responsabilità. Le donne desideravano provvedere a se stesse – volevano un uomo solo perché facesse loro da copertura e desse loro il suo nome.

Ø       Ma perché Dio tolse tutte le guide a Israele?

Perché Gerusalemme ha inciampato e Giuda è caduto, perché i loro discorsi e le loro azioni sono contro il Signore, si ribellano contro la Sua gloriosa presenza” (Is 3,8).

Alla radice: la ribellione - Dio tolse le guide da Israele perché essi si erano rifiutati di vivere secondo la legge di Dio: diventarono ostinati, indurirono il loro cuore, adorarono gli dei del paese e lapidarono i profeti del Signore. Il Signore allora disse: “Volete andare per la vostra strada? Allora vi farò vedere cosa significa andare avanti senza guide!”

Ø      Quando una società si rifiuta di vivere sotto il governo di Dio, tolgono da se stessi la copertura o protezione, e si aprono all'anarchia.

Ø      É proprio questo che sta accadendo oggi nella nostra società, e fino ad un certo punto anche nella Chiesa. Dio ci sta togliendo le guide perché non abbiamo camminato nelle vie della Sua legge.

Ø      Alla radice di questo allontanamento dalla Verità di Dio da parte della nostra società c’è una filosofia e un’idea del “mondo” chiamata Umanesimo.

 

Il Problema

 

Prima di discutere l'Umanesimo, è necessario capire che questa filosofia fa parte di una questione ancora più grande.

è Il dilemma centrale di tutto l'Universo e in tutte le epoche è quello dell'autorità.

Quando Satana si ribellò contro il trono di Dio, per la prima volta in tutta l'eternità egli aprì la creazione a due volontà diverse, a due diverse autorità e a due seggi di governo.

Ø      L’obiettivo centrale della Scrittura, dell'avvento di Cristo, della redenzione dell'uomo e della venuta del Regno di Dio è ristabilire sulla terra e nell'universo l’indiscusso Governo di Dio.

Ø      Il Suo Regno non è mai stato rimosso dalla ribellione: “Il Tuo trono, o Dio, è per sempre” (Eb 1,8). Ma ora il Signore Gesù sta per regnare sul Suo regno e per ristabilire sotto il Suo governo tutto ciò che è andato perduto nella caduta:

Egli infatti deve regnare finché non abbia messo tutti i Suoi nemici sotto i Suoi piedi. E quando tutto Gli sarà sottomesso, allora anche Lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che Gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio possa essere tutto in tutti” (1 Cor 15,25; 28).

Ø      Il problema per ciascun individuo è questo: da quale governo desidera essere dominato? Chi deve regnare su di lui?

I tre tipi di “Governo” possibili

Esistono tre manifestazioni di questi governi, che è necessario considerare e capire bene:

 

      La prima è una teocrazia. Tradotto alla lettera il termine significa: “Governo di Dio”.

Ai tempi del Vecchio Testamento il governo di Israele era una teocrazia: Dio era la figura alla guida della nazione. Governò attraverso Mosè, Giosué, i giudici, i re e i profeti, ma era sempre Lui a governare. Il primo comandamento che Dio aveva dato a Israele era: “Non avrai altri “dei” al di fuori di Me.” Il Suo regolamento aveva la precedenza ed il Suo governo doveva avere il primato su tutti gli altri.

 

     La democrazia è la seconda forma di governo, e significa il “Governo del Popolo”.

Nella Democrazia è il popolo a guidare. I Romani la chiamarono: “Vox Populi”, la “Voce del Popolo”. Ma quanti di voi sanno che Dio non regna attraverso la voce del popolo? Se il Suo governo funzionasse in quel modo, il voto per entrare nella terra promessa sarebbe stato due milioni a uno a favore del ritorno in Egitto. Il popolo avrebbe detto: “No!”, e Mosè avrebbe detto “Si!”, e sarebbe stata la fine di tutto. La democrazia prende come base della sua autorità la volontà del popolo, la teocrazia invece si basa sull'autorità che viene dalla volontà di Dio.

 

      La Cristocrazia è il terzo governo che dobbiamo considerare. Si tratta delle regole di Cristo, o di ciò cui nella Chiesa ci si riferisce come Regno di Dio.

È a questo governo che il mondo dovrà rispondere nella nostra epoca. 1 Corinzi 15,25 dichiara: “Poiché Egli [Cristo] deve regnare finché non ha posto tutti i Suoi nemici sotto i Suoi piedi.” La Chiesa non dovrebbe insegnare la teocrazia, ma piuttosto il governo o regno di Cristo: la Cristocrazia. Dopo che Cristo avrà messo tutti i Suoi nemici sotto i Suoi piedi, riconsegnerà il Regno a Suo Padre: “perché Dio sia tutto in tutti.”

 

Oggi il problema del “governo” è Cristocrazia contro democrazia: la regola di Cristo e del Suo Regno contro la volontà dell'uomo.

Ø      Ed ecco come si esprime questo conflitto:

-          Il Signore dice: “Non commetterai adulterio.” La relazione Kinsey dice: “Cinque persone sposate su sette praticano il sesso al di fuori del matrimonio.” La deduzione è che non sei normale se non pratichi il sesso fuori del matrimonio.

-          La volontà o “voce” del popolo sta cominciando a stabilire gli standard su come dovremmo vivere.

-          Fino a non molto tempo fa gli standard di ciò che era giusto o sbagliato erano stabiliti dalla Parola di Dio e dallo stile di vita nato dalla tradizione Giudaico-Cristiana. I nostri codici legali si basavano sulla Bibbia e la nostra filosofia di vita si fondava su una comprensione assoluta delle priorità della vita e del bene e del male.

-          Ora lo standard è stabilito per consenso generale di ciò che la maggioranza della gente ritiene giusto. Aborto, uso di droga, diritti delle minoranze e etica sessuale sono tutte questioni di grande importanza; oggi sono enormemente influenzate da ciò che vuole la maggioranza della popolazione.

Ø      La Democrazia come Filosofia di Vita – Vorrei chiarire il fatto che “democrazia”, nel senso in cui faccio uso del termine in questa discussione, non si riferisce tanto a un sistema di governo quanto a una moderna filosofia di vita.

Ø      La democrazia, secondo le interpretazioni dei fondatori della nazione americana, poteva funzionare in un modo che si avvicinava molto alla Cristocrazia, perché ognuno in quel tipo di società comprendeva la Legge di Dio e ne era responsabile. Come diceva Francis Schaffer:

q      “Il 51% dei voti non potrà mai diventare l'origine definitiva di ciò che nel governo è giusto o sbagliato, perché ci sono gli assoluti della Bibbia a giudicare una società. L'uomo che non conta nulla, il privato cittadino, può alzarsi in piedi in qualsiasi momento e, sulla base di quanto afferma la Bibbia, dire che la maggioranza (vox populi) ha torto”. (1)

Ø      La democrazia in questo senso è una forma giusta di governo perché qui ciascuno, dal cittadino al governante, sono tutti ugualmente responsabili delle loro azioni davanti a Dio, e quindi in quella società sta governando il Signore attraverso la Sua legge.

è Ma la “democrazia” secondo l’uso contemporaneo del termine è quella filosofia che afferma che qualunque cosa il popolo vuole, è giusta. Ciò elimina ogni assoluto che viene da Dio e fa del popolo l'autorità ultima.

q      Circa un anno fa lessi di un Senatore che gridava disperato: “Perché qualcuno non si dimentica del consenso, per darci invece modo di guidare!” Il “Cinquantuno per cento” sta diventando la voce decisiva dei nostri problemi nazionali.

 

L’ Umanesimo

 

Definizione: Il Dizionario Webster definisce l'UMANESIMO nel modo migliore che io abbia mai letto:

Una dottrina, atteggiamento o modo di vivere centrato su interessi o valori umani, e part.:

una filosofia che asserisce la dignità e il valore dell'uomo e la sua capacità di realizzare se stesso attraverso la ragione.” (2) - (Enfasi mia).

La controversia tra il Regno di Dio e Umanesimo è sempre una questione di “centralità”:

Ø       Qual è il centro della filosofia? Dio o l'uomo? Tutto ciò che ha Dio al centro è Regno di Dio; tutto ciò che invece pone l'uomo al centro, è umanistico nella sua essenza.

Alcune credenze dell’umanesimo - Vorrei ora passare ad esaminare brevemente alcune delle dottrine-base dell'umanesimo. Nel farlo, voglio dimostrare fino a che punto l'espansione di queste credenze ha influenzato la nostra società e come, nello stesso tempo, ci siamo allontanati dalla Parola di Dio.

Ø       Le citazioni sulla dottrina umanistica sono prese dal II Manifesto Umanista – una dichiarazione generale delle credenze degli umanisti, firmata nel 1973 da alcuni dei più grandi pensatori umanisti della nostra epoca.

Ø       Il Manifesto Umanista originale era stato firmato nel 1933, ma da allora è stato trascurato perché considerato “troppo ottimista” dagli umanisti moderni.

Pur non essendo una dichiarazione “ufficiale” delle credenze dell'umanesimo, esso è ampiamente accettato quale dichiarazione generale del loro modo di considerare il mondo e la filosofia.

 

Come l’Umanesimo considera Dio:

 

 “Troviamo vi sia una evidenza insufficiente per credere nell'esistenza del soprannaturale”. Dichiara apertamente Il  Manifesto. E prosegue:

Ø       Quali non-teisti, noi partiamo dagli esseri umani, non da Dio, dalla natura, non dalla divinità.”

L'umanista non è necessariamente ateo: “non esiste alcun Dio”, ma non-teista – ovvero

 afferma che Dio è irrilevante per la vita umana.

Ø       Il risultato più ovvio di questo tipo di fede è l'esclusione di Dio e l'esaltazione dell'uomo al centro della storia e della società. Ciò risulta evidente in una società consumata dalla bramosia della realizzazione e dell'appagamento personale, con la quasi totale inosservanza dei comandi di Dio e della Sua legge.

Il Cristianesimo centra l'Universo in Dio e nella Sua volontà e ogni cosa e ciascuno riceve da Lui il proprio scopo e la propria esistenza.

 

L'Uomo:  

 

“La preziosità e la dignità della persona individuale è un valore centrale dell’ umanista”. E inoltre l’umanista afferma:

Ø       “Crediamo nella massima autonomia individuale...” 

I diritti dell’uomo in primo luogo – Il principale effetto considerato a sé di questo modo di pensare è stato il movimento estremo dei “diritti”. Esso porta ad una visuale estremamente egualitaria che afferma: 

-          “Tu non puoi dire a ME cosa fare: Io ho dei diritti!” Abbiamo così:

-          i diritti dei gay,

-          i diritti delle donne,

-          i diritti degli elettori, 

-          i diritti dei criminali, e un programma nazionale di notizie ha recentemente diffuso via radio una storia relativa al crescente sostegno che si sta ricevendo per

-          i “diritti degli animali”. 

-          Le donne hanno il diritto di assassinare i loro bambini non ancora nati, 

-          i bambini hanno il diritto di liberarsi dal controllo dei genitori e

-          la gente ha il diritto di essere mantenuta dal resto della società se non riesce a trovare un lavoro abbastanza redditizio.

Ø      I diritti oggi sono gonfiati in maniera talmente sproporzionata che la società sta ristagnando, incapace di muoversi, perché si potrebbero violare i diritti di qualcuno.

La Scrittura dice che i nostri diritti derivano dal Signore, quando viviamo in obbedienza alle Sue leggi.

Ø      Violare la Sua legge significa perdere per inadempienza i nostri diritti. Il nostro unico diritto “insito” è quello di obbedire a Dio e di fare quanto Egli, quali Suoi servi, ci comanda.

Il punto di vista umanistico dell'uomo elimina anche l'influenza del peccato e della caduta, col risultato che l'uomo è fondamentalmente buono.

Ø      Egli ha in sé una scintilla “divina” e noi non dobbiamo far altro che permettere il suo naturale sviluppo.

Ø      Il male oggi presente nell'uomo è il risultato di miti e superstizioni religiose, di perversioni culturali e di ingiustizia sociale. Per liberare l'uomo da questi impedimenti,

Ø      i bambini non devono essere piegati da restrizioni riguardo alle loro esplosioni emotive, o dalla disciplina che inibirà la libera espressione. Si deve permettere loro di raggiungere senza inibizioni il loro pieno potenziale.

Questo modo di pensare ha portato ad una crisi nell' istruzione pubblica e nella maggior parte delle famiglie americane.

Ø      Per la maggior parte delle famiglie i bambini sono diventati ingestibili, e i genitori stanno perdendo il controllo. Tale mancanza di controllo è passata alle scuole, che oggi somigliano più a centri diurni di raccolta per ragazzi indisciplinati di quanto  non lo fossero le istituzioni dei “riformatori” accademici per ragazzi ribelli di 25 anni fa.

La Parola di Dio insegna molto chiaramente: “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio.” Ci avverte anche:

Ø      Un figlio che fa quello che vuole, porta vergogna a sua madre... Correggete vostro figlio, e poi vi sarà di conforto.” (Proverbi 29,15; 17).

Ø      Se si lascia l'uomo libero di svilupparsi al “naturale”, senza restrizione alcuna, non ne risulterà che del male, perché il cuore umano è “cattivo al di sopra di ogni cosa e disperatamente perverso.”

La sola speranza per l'uomo risiede nella morte redentrice e nel sacrificio espiatorio di Gesù Cristo per il suo peccato, e nella potenza dello Spirito Santo che ci renderà conformi all'immagine di Cristo.

L'Etica e la Legge:

 

“Affermiamo che i valori morali hanno la loro origine dall' esperienza umana. L' etica è autonoma e situazionale, e non necessita di sanzioni teologiche o ideologiche (enfasi loro). ” Questo è ciò che dichiara il Manifesto, e può essere tradotto con:

Ø      “se ti fa sentire bene, fallo!” L'intera base della morale, dell'etica, e in ultima analisi della legge, è diventato ciò che è “buono” per l'uomo.

Ø      Se fai qualcosa e qualcuno ti chiede: “Quello che hai fatto ha offeso Dio?” scopriamo che questa non è più neppure una domanda che ci si pone.

Ø      Oggi il problema nell'etica è questo: “Hai ferito qualcuno?” oppure: “Hai offeso la società?”.

La morale e l'etica non hanno più niente a che fare con la conoscenza o la volontà di Dio.

Ø      Senza gli assoluti delle “sanzioni teologiche o ideologiche”, ogni situazione è diversa.

Ø      Rubare può essere un bene o un male – a seconda della situazione. L'adulterio può essere un male – se ferisce qualcuno; o un bene – se aiuta il tuo matrimonio.

Ma il cristiano ha solo un modo di intendere il bene e il male: il comando di Dio. Dio governa con il Suo fiat: il Suo inesplicato comando.

Ø      Egli non si preoccupa mai di appoggiare i Suoi comandi con statistiche e spiegazioni. Dice solo: “Devi,” e “Non devi.”

La legge sta seguendo lo stesso percorso dell'etica. Poiché la legge della terra si basa sul codice morale della società, si tratta solo di una progressione naturale. La legge deriva sempre dagli insegnamenti religiosi di una società.

Ø      Negli Istituti di Legge Biblica, Rousas Rushdoony trae da questo punto la seguente conclusione logica:

Ø      “Va riconosciuto che in ogni cultura l'origine della Legge è il dio di quella società.

Ø      Se la legge ha origine dalla ragione dell'uomo, allora la ragione è il dio di quella società.” (3) (Enfasi sua).

Se l'esperienza dell'uomo sta all'origine della morale e la legge si basa su quel codice morale, l'uomo allora è diventato il dio della propria società e ha cominciato ad “adorare la creatura anziché il creatore.”



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