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Parte 1ª : LA GUERRA COSMICA

Ultimo Aggiornamento: 03/02/2012 08:54
03/02/2012 08:54

la crescita spirituale

Parte 1ª : LA GUERRA COSMICA

 

In questo articolo, il primo di una serie di quattro articoli, Jim McFadden presenta una considerazione generale della battaglia cosmica tra il regno della luce e quello delle tenebre.

Gli articoli successivi tratteranno i tre campi principali della guerra spirituale: il mondo, la carne e le opere degli spiriti cattivi.

 

Il filo che unifica il senso della storia umana è che sia stabilito il Regno di Dio sulla terra, con la sconfitta finale del regno di Satana.

 

Cos'è la vita? E cos'è la storia umana? - Guardando alla storia dell'umanità, potremmo anche considerarla come il racconto di battaglie vinte e perdute, di popoli conquistati e resi schiavi, poi liberati e ricostruiti; di culture dimenticate e culture sopravvissute nei secoli.

      Potremmo pensare alle grandi civiltà del passato - gli Incas o i Greci, entrambi scomparsi. Oppure pensare agli Ebrei, che pur essendo stati mandati tante volte in esilio, sono sopravvissuti come popolo.

 

      Qual è il significato finale della vita? La risposta è semplice: riguardo al significato ultimo della vita la storia non è altro che il cammino, o storia, del popolo di Dio e la venuta del regno di Dio. Tutto il resto ha l'apparenza di dettagli - sia che rafforzino la storia centrale, sia che si tratti di dettagli irrilevanti: "un fumo che per un po' si vede e poi scompare" (Gc 4, 14).

 

      Tutto ciò ha implicazioni profonde: Supponete di avere l'opportunità di scoprire una terra nuova, proprio come Colombo. Sarebbe un grande avvenimento, ma alla fine potrà essere dimenticato. La Bibbia invece afferma che se daremo un bicchiere d'acqua nel nome di Gesù, l'evento vivrà per sempre nella mente di Dio (Mc 9,11).

 

Ostacoli al Regno di Dio sulla terra:

 

      La storia, quindi, comincia col semplice messaggio della Genesi: "Dio creò il cielo e la terra." Essa scorre, con dettagli stupendi, attraverso la vita di milioni di  persone e include centinaia di migliaia di anni. Alla fine scorre verso lo scopo ultimo di Dio: "Così Dio conduce la storia al suo compimento, riunisce tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra, sotto un unico capo, Cristo" (Ef 1,10). Le sole cose che durano sono quelle che ricevono significato in Cristo.

 

     Ma non è cosa semplice stabilire il regno di Dio, perché incontra opposizioni formidabili:

q       la natura caduta dell'uomo,

q       il potere del peccato,

q       l'impedimento derivante dall'ambiente non cristiano e

q       l'opera degli spiriti cattivi.

 

    Non si tratta di semplici ostacoli passivi da superare: sono I mezzi usati dal Maligno per combattere deliberatamente contro la volontà di Dio.

    

Perciò la venuta del regno di Dio non è solo questione di tempo: esso nasce da una vera ed intensa guerra spirituale, che si è svolta nel corso dei secoli e che continuerà fino al trionfo finale degli eserciti del cielo; guerra che sta sotto ogni storia umana. In un certo senso, non sarebbe irrealistico dire che il filo unificante della storia umana è il conflitto universale tra il regno di Dio e il regno di Satana.

 

Una guerra vera e propria

      

     Potremmo pensare che la guerra spirituale, questa feroce battaglia cosmica tra il regno di Dio e il regno di Satana, sia solo in discorso figurativo. Potremmo chiederci: "É forse solo un modo per riferirsi alla battaglia personale interiore che ogni individuo deve affrontare? Oppure è proprio vero che la vita si centra intorno ad una guerra? É vero che queste analogie militari hanno un significato basilare profondo per ciascuno di noi?"

 

     Potremmo paragonare questa guerra spirituale ad alcune delle nostre guerre terrestri, in particolare a quelle che durano per decenni e che occupano tutta la vita della gente. Non di rado intere generazioni nascono, vivono e muoiono durante il protrarsi di una stessa guerra. La battaglia, inoltre, non è sempre localizzata. ogni centimetro quadrato di territorio è, nel vero senso della parola, campo di battaglia. In tale situazione la gente non fa mai l'esperienza della vita al di fuori della guerra; per loro vita e guerra sono sinonimi.

 

     Allo stesso modo, la guerra spirituale riguarda tutta la nostra vita: ogni istante, ogni luogo dove andiamo. Nella guerra spirituale non esistono "zone di battaglia" e "zone neutre." Non abbiamo nessun rifugio dove ritirarci, nessun modo per sfuggire alla realtà centrale della vita: la guerra tra i regni. Se ci guardiamo intorno con gli occhi dello Spirito che il Signore ci vuol dare, possiamo solo dire: "É tutta guerra." É una guerra totale, costante. La vita cristiana è una guerra spirituale.

 

     Un'altra caratteristica delle guerre terrestri è che spesso il combattimento dura anche molto tempo dopo che il nemico è stato formalmente sconfitto. Lo stesso accade nella guerra tra i regni. Dio, in Cristo, sulla croce ha già sconfitto Satana una volta per tutte. Ma Satana continua a combattere, ingaggiando guerra su ogni fronte disponibile contro il popolo di Dio. La missione dell'esercito di Dio è scacciarlo in maniera completa e definitiva.

 

     In questo tipo di guerra, le battaglie campali si alternano a lunghi periodi di calma, tanto che a volte possiamo chiederci se davvero siamo in guerra. Non sempre il piano e l'esercito del nemico sono visibili. Molto spesso l'esercito di Dio non affronta un esercito nemico organizzato, ma dei civili che debbono obbedienza al re di questo mondo.

 

     Talvolta il popolo di Dio può guardare il popolo della nazione che à venuto a conquistare e dire: "Questa gente non è poi così cattiva. In parte la loro vita sembra buona ed accettabile: mangiano meglio di noi. Forse potremmo fraternizzare, sposarci con loro, perché sono persone come noi. Che storia è mai questa degli eserciti?"

     Quante volte il popolo di Israele ha sperimentato una simile erosione nella decisione di seguire il re Jahvé, il Signore degli Eserciti?

 

     Il problema sta nel fatto che l'esercito di Dio non avanza su un fronte unito: É un esercito formato da tanti gruppetti sparsi che si spostano e combattono qua e là. Alcuni sono ben addestrati e altri no; alcuni sono più disciplinati di altri nel seguire il Re; diversi gruppi della parte buona hanno persino obiettivi immediati diversi.

     Allora può capitare che non ci sentiamo in contatto col resto dell' esercito, e ci chiediamo: "Quant'è grande l'esercito? Dove sono gli altri? Si preoccupano davvero? Stanno vincendo?"

 

     In mezzo a un conflitto simile è bene sapere con quali metodi combatte il nemico. Nella guerra spirituale nulla è considerato sleale: qui non si applica il Trattato di Ginevra, e il diavolo non è certo un gentiluomo.

 

I fronti della guerra

   

La guerra spirituale si combatte su tre fonti principali.

 

1.      La affrontiamo nel mondo: il sistema, la cultura e le persone che obbediscono a Satana anziché a Cristo.

2.      Poi la affrontiamo nella carne: la parte traditrice di noi stessi che vuole vendersi al nemico.

3.      E quindi il diavolo e l'opera degli spiriti cattivi, che formano l'esercito nemico, le truppe particolarmente addestrate al combattimento.

 

     Il metodo in cui combatte il nemico possiamo osservarlo dal modo in cui, in alcune battaglie specifiche, manovra la sua grande potenza. Hitler e la Seconda Guerra Mondiale sono esempi della potenza del male nel mondo. Un altro caso, meno spettacolare, in cui il nemico dimostra la sua forza lo vediamo nell'attuale secolarizzazione del cristianesimo.

 

Le trappole del nemico

     

Ma oltre alle battaglie particolari accadono cose molto subdole: il nemico lascia sempre false tracce, mette trappole, fa imboscate.

 

q       Lo possiamo vedere in "movimenti" che ci chiamano a cause diverse da Gesù Cristo - come ad esempio la 'realizzazione di noi stessi';

q       nell'offerta di libertà sessuale da parte del mondo, che ha invece lo scopo di renderci schiavi;

q       nell' attaccamento ai  beni terreni, che hanno forte presa su di noi e ci paralizzano, rendendoci soldati inefficaci nell' esercito di Dio.

 

      Il nemico usa il sabotaggio: le cose che Dio ha donato all'uomo perché ne facesse buon uso vengono impiegate per mali terribili, come ad esempio l'energia nucleare. É il maligno a provocare le insurrezioni; gli antagonismi sociali e personali oggi affliggono molti, e attaccano perfino il morale dell'esercito di Dio!

 

      Il nemico impiega anche la propaganda. Il Signore, ad esempio, ci dà la Scrittura e ci dice che quella è la nostra tabella di marcia. Ma arriva il nemico e mette su una propaganda che dice: "La Bibbia non è altro che una raccolta di favole in cui credono i cristiani."

      Gesù ci dice: "Siete figli di Dio. Vi do la mia potenza per sconfiggere il nemico! Siate forti e diventerete perfetti nel Mio amore!" Il diavolo invece afferma: "Sei debole, brutto e cattivo!" Penso che muoiano più cristiani davanti allo specchio che non sul campo di battaglia!

 

      Il nemico getta anche fumo per produrre confusione: la confusione che deriva dai modi sbagliati di affrontare la vita offerti dal mondo, e che poi si riflette nel nostro pensiero.

 

      Per combattere bene questo tipo di guerra - in cui siamo immersi, sia che ci troviamo sul campo di battaglia, sia che ci sentiamo sicuri in casa nostra - dobbiamo sapere che è il Signore che ci chiama a combattere.

 

q       Innanzitutto, è necessario riconoscere di essere in guerra. Dobbiamo vedere che gran parte del mondo è formata da un sistema che ci è estraneo; e dobbiamo anche riconoscere che in questo tipo di guerra non vi è possibilità di essere obiettori di coscienza.

 

q       In secondo luogo, dobbiamo vedere che la guerra spirituale non è una "interruzione" della normale vita cristiana; è invece un modo di vivere normale per il popolo di Dio.

 

     Dobbiamo tenere la mente ferma su ciò che stiamo facendo senza lasciarci distrarre dalle tattiche del nemico. Paolo dice a Timoteo: "Prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di  Gesù Cristo. Quando uno fa il soldato, non perde tempo con i problemi della vita comune: si preoccupa solo di far contento il suo comandante" (2 Tim 2, 3-4).

 

La guerra spirituale personale

 

    La guerra spirituale si svolge sia in noi, sia fuori di noi.

 

1.      Dentro di noi ha lo scopo di conquistare la carne, il traditore che si nasconde in noi. Quando la recluta si unisce all'esercito, per prima cosa viene mandato al Centro Addestramento Reclute che si pone l'obiettivo di spezzare la volitività del soldato.

Tutto ciò ha lo scopo di renderlo capace, nel furore di una battaglia, di rispondere con celerità agli ordini. Sul campo di battaglia, col nemico che si avvicina, quando il generale dà un ordine non c'è tempo di fermarsi a fare considerazioni: si deve obbedire alla persona responsabile per voi; essere leali e obbedire a chi vi guida.

      Lo stesso vale per i membri dell'esercito di Dio. Il Salmo 51 dice che il Signore vuole: "un cuore affranto e umiliato" (Sal 51,19). Il Signore vuole che Gli obbediamo per poter seguire immediatamente i Suoi ordini al momento in cui ci guiderà - e senza sbagliare - perché siamo noi il Suo esercito in battaglia.

 

      La battaglia dentro di noi consiste in varie prove e difficoltà, tutte occasioni per praticare la virtù. Imparando a vincere le piccole battaglie, impariamo ad affrontare le più grandi che ci impegneranno in seguito.

è La battaglia dentro di noi consiste nel fare nostra la verità, per poter resistere alle menzogne del nemico e alla propaganda.

è Consiste nel sapere che gli spiriti cattivi non scapperanno che ci limiteremo a spaventarli con un "Buh!" Parte della battaglia interiore sta nel perseverare, battendo più volte il nemico senza scoraggiarci.

 

2.      La battaglia fuori di noi consiste nell'affrontare il nemico nel mondo che ci circonda. É il campo di battaglia su cui marciare con l'esercito di Dio per conquistare tutto il mondo, al fine di vederlo restaurato perché diventi il regno di Dio.

 

Ma per farlo, dobbiamo ordinare bene le nostre risorse.

è Quando parliamo di dare a Dio il nostro tempo, le nostre energie ed averi perché siano messi al Suo servizio, parliamo di una semplice azione militare: la mobilitazione.

è Come popolo di Dio, siamo chiamati ad uno stile di vita particolare diverso da quello del mondo. Non è solo un segno esteriore di una strana spiritualità interiore. É uno stile di vita, in cui si riconosce che la nostra vita è coinvolta in una guerra spirituale tra due regni, e che ci permette di vincere la battaglia.

 

     L'intera vita fisica e spirituale è coinvolta nella guerra tra i regni. Ci può esser richiesto di pregare, di dare i nostri beni, di soffrire fisicamente e persino di morire.

 

     Questa guerra non va presa alla leggera. Una decisione semplice del tipo: "Ora so di che si tratta: farò quanto devo," non basta. Dobbiamo far aumentare la nostra forza e autorità spirituale. Ma queste cose non vengono senza un costo: dobbiamo esser pronti a vivere una vita di disciplina; essere un popolo che prega, che digiuna; e soprattutto un popolo sicuro di essere chiamato a vivere una vita di vittoria.

 

     La Scrittura ci espone chiaramente cosa Dio si aspetta da noi. In Efesini 6 sono illustrate le armi che il Signore ci chiama ad usare nella guerra spirituale in cui siamo immersi. La lettera di Paolo ai Filippesi ci chiama ad esser pronti per la guerra spirituale:

-          a non badare se dobbiamo vivere o morire,

-          a non aver paura,

-          a stare uniti,

-          a lasciarci tutto indietro,

-          a cercare altre vittorie, indipendentemente da quante ne abbiamo già riportate;

-          a fissare la mente sulla verità,

-          a disporre la mente alla vittoria.

 

Ciò significa non una vittoria situata in qualche parte nel futuro, ma che è qui, ora, perché Gesù Cristo ha già vinto.

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