Visite al SS.mo Sacramento e a Maria SS.ma

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MARIOCAPALBO
00mercoledì 4 febbraio 2015 11:24
S.Alfonso Maria de' Liguori
S.Alfonso Maria de' Liguori
Visite al SS.mo Sacramento e a Maria SS.ma

Fonti della presente edizione elettronica:

dalla Bibliotheca Alphonsiana Intratext (http://www.intratext.com/BAI/):

Alla sempre Vergine ed Immacolata Madre di Dio Maria
L'autore a chi legge (questa avvertenza compariva nelle edizioni prima del 1775)
Introduzione per la visita al SS. Sacramento Della comunione spirituale
Atto per la Comunione Spirituale Atti da farsi in principio d'ogni visita

Da Contemplazione Eucaristica, Città del Vaticano, 1983: tutte le Visite, titolate e parafrasate in Italiano corrente.

INDICE

Alla sempre Vergine ed Immacolata Madre di Dio Maria Al Lettore
INTRODUZIONE

DELLA COMUNIONE SPIRITUALE

Atto per la Comunione Spirituale Atti da farsi in principio d'ogni visita


VISITA I - Gesù vita Preghiera a Maria Santissima
che se le deve replicare ogni giorno in fine della Visita per ottener il suo potentissimo patrocinio.
VISITA II - Cristo pane VISITA III - Cristo gioia. VISITA IV - Cristo amore. VISITA V - Cristo con noi. VISITA VI - Cristo a noi vicino. VISITA VII - Cristo in noi. VISITA VIII - Dio nascosto.
VISITA IX - Cristo fonte di grazia.
VISITA X - Cristo unico bene. VISITA XI - Gesù buon pastore. VISITA XII - Gesù riposo del cuore.
VISITA XIII - Gesù prigioniero di amore.
VISITA XIV - Amore chiede amore.
VISITA XV - Fuoco di amore. VISITA XVI - Cristo nostro conforto. VISITA XVII - Presenza adorabile.
VISITA XVIII - In comunione con Cristo.
VISITA XIX - Cristo nostro amico.
VISITA XX - Sorgene di vita. VISITA XXI - Cristo immolato. VISITA XXII - Amore sponsale.
VISITA XXIII - Contemplazione ineffabile.
VISITA XXIV - Mistero della fede. VISITA XXV - Obbediente fino alla morte. VISITA XXVI - Amore fedele.
VISITA XXVII - Memoriale di prodigi. VISITA XXVIII - Alleanza di salvezza.
VISITA XXIX - Attirami. VISITA XXX - Cristo nostra fiducia.
VISITA XXXI - Cristo Sacerdote eterno.

Alla sempre Vergine ed Immacolata Madre di Dio Maria.

Santissima mia Regina, dovendo io dare alla luce questo mio povero libretto, dove si tratta dell'amore al vostro Figlio, non ho saputo a chi meglio dedicarlo che a voi, Madre mia carissima, la quale siete fra tutte le creature la sua prima amante. Con questo picciol tributo ch'io vi presento, fatto da me a solo fine che le anime maggiormente s'innamorino di Gesù Cristo, penso di gradire assai al vostro cuore che tanto desidera di vederlo da tutti amato com'egli merita. A voi dunque qual'è io lo consacro; e voi graditelo e proteggetelo, con fare non già ch'io ne riporti lode dagli uomini, ma che quelli che lo leggono corrispondano in avvenire con maggiore ossequio ed affetto al tenero ed eccessivo amore che il nostro dolcissimo Salvatore ha voluto dimostrarci nella sua Passione e nell'istituzione del SS. Sacramento. Lo pongo intanto a' vostri piedi, e vi prego ad accettare per vostro il dono e 'l donatore che da gran tempo in voi ha collocate tutte le sue speranze, e vuole e spera di sempre chiamarsi e d'essere felice di voi, gratissima Signora,
Amantissimo, benché vilissimo servo

ALFONSO DE LIGUORI
DELLA CONGREGAZIONE DEL SS. REDENTORE

L' AUTORE A CHI LEGGE.
Avendo io posto insieme alcune delle seguenti riflessioni ed atti per raccoglimento de' giovani della vostra Minima Congregazione, nel fare, secondo le nostre costumanze, la Visita in ogni giorno al Santissimo Sacramento, ed alla B. V. Maria; e ritrovandosi un divoto secolare a fare gli Esercizi Spirituali nella nostra casa, egli l' intese leggere, gli piacquero, e volle che per bene comune si stampassero a sue spese; onde mi obbligò ad accrescerle, acciocché i divoti se ne potessero servire per ciascun giorno del mese. Gradisci dunque, Lettor mio caro, questo povero libretto fatto tutto alla semplice come vedrai: e ti prego a leggerlo sempre che puoi non altrove che alla presenza di Gesù Sacramentato; mentre ivi gusterai assai più che altrove le dolci fiamme del divino Amore. Ti prego insieme allora di raccomandare al Santissimo Sacramento questa persona e me; o morti o vivi che semo; giacché noi abbiamo desiderato il tuo bene. Vivo con Dio, e fatti Santo».

INTRODUZIONE
per la visita al SS. Sacramento

La santa fede insegna, e noi siam obbligati a crederlo, che nell'ostia consacrata vi sta realmente Gesù Cristo sotto le specie di pane. Ma bisogna che intendiamo insieme ch'egli sta ivi su i nostri altari, ma come in trono d'amore e di misericordia per dispensare grazie e per dimostrare l'amore che ci porta, col voler dimorare di giorno e di notte così nascosto fra noi. Ben si sa che specialmente a questo fine la S. Chiesa ha voluto istituire la festa del SS. Sacramento con ottava solenne, e con tante solennità di processioni e di esposizioni del Venerabile che in quel tempo si praticano, acciocché gli uomini coi loro ossequi, ringraziamenti ed affetti siano grati a riconoscere ed onorare quest'amorosa presenza e dimora di Gesù Cristo nel Sacramento dell'altare.
Oh Dio, e quante ingiurie e disprezzi questo amabile Redentore ha dovuto e dee ogni giorno soffrire in questo Sacramento da quegli uomini stessi, per amore de' quali si è lasciato in terra sugli altari! Ben egli se ne lagnò con quella sua cara serva Suor Margherita Alacoque, come riferisce l'autore del libro della divozione al Cuor di Gesù1. Un giorno appunto ch'ella si trattenea dinanzi al SS. Sacramento Gesù le diede a vedere il suo cuore in un trono di fiamme, coronato di spine e con sopra una croce, e poi così le disse; Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini e che non ha risparmiato niente, è giunto a consumarsi per mostrare loro il suo amore; ma per riconoscenza io non ricevo che ingratitudini dalla maggior parte per le irriverenze, freddezze, sacrilegi e disprezzi che mi fanno in questo Sacramento d'amore. E ciò che più m'è sensibile è che sono cuori a me consacrati. Indi Gesù le richiese che il primo venerdì dopo l'ottava del Sacramento fosse dedicato ad una festa particolare per onorare il suo adorabil Cuore, in cui le anime sue amanti cercassero compensare con i loro ossequi ed affetti i disprezzi ch'egli ha ricevuti dagli uomini in questo Sacramento sugli altari. E prometté abbondantissime grazie a chi l'avesse renduto quest'onore.
Ciò fa intendere quel che il Signore già disse una volta per lo suo profeta, ch'egli trova le sue delizie nello star fra gli uomini (Prov 8, 31); mentre non sa lasciarli benché da loro abbandonato e disprezzato. E questo stesso ancora fa vedere, quanto gradiscono al Cuore di Gesù quelli che spesso lo visitano e si trattengono a tenergli compagnia nelle chiese, dove sta sacramentato. Egli impose a
Maria Maddalena de Pazzi che lo visitasse trentatré volte il giorno al santissimo Sacramento: e questa sua diletta sposa ben l'ubbidì appressandosi in ogni visita all'altare quanto più poteva anche col corpo, come si narra nella sua Vita. Ma parlino tutte quell'anime divote che spesso vanno a trattenersi col santissimo Sacramento, e dicano i doni, i lumi, le fiamme che ivi ricevono, il paradiso che godono alla presenza di questo Dio sacramentato. Il servo di Dio il P. Luigi La Nusa gran missionario nella Sicilia era anche da giovane e secolare così innamorato di Gesù Cristo che parea che non si sapesse staccare dalla presenza del suo caro Signore, tali erano le delizie che vi provava; talmente che avendogli ordinato il suo direttore per ubbidienza che non vi stesse più d'un'ora, finita l'ora, nell'ubbidire dimostrava - dice lo scrittore della sua vita - la gran violenza che si faceva nello staccarsi dal petto di Gesù Cristo, quale appunto dimostra un bambino nell'essere staccato dal seno della madre, mentre con più avidità ne sta succhiando il latte; e dovendosi partire, dicesi che si tratteneva così in piedi a riguardare l'altare ed a replicare vari inchini, come non sapesse licenziarsi dal suo Signore, la cui presenza gli era così dolce e gradita. - Similmente a S. Luigi Gonzaga fu data l'ubbidienza di non trattenersi avanti il SS. Sacramento, ed egli passandovi e sentendosi tirare a restarvi dalle dolci attrattive del suo Signore, si partiva con violenza, dicendogli con tenerezza d'amore: Recede a me, Domine, recede. - Quivi ancora S. Francesco Saverio trovava il ristoro delle tante fatiche che faceva nell'Indie: mentre il giorno l'impiegava in aiuto dell'anime e la notte poi la spendeva in orazione avanti al SS. Sacramento. Lo stesso far solea S. Gio. Francesco Regis, il quale trovando qualche volta chiusa la chiesa, si consolava pure col trattenersi genuflesso avanti la portadi quella, all'acqua, al freddo, per far corteggio almen così da lontano al suo Consolatore sacramentato. S. Francesco d'Assisi in ogni travaglio che passava, l'andava subito a comunicare a

J. DE GALLIFFET, S. I., De cultu SS. Cordis Dei ac D. N. Iesu Christi, Romae, 1726, pars 1, cap. 1, pag. 12, 13. La parte seconda è l' Autobiografia di S. Margherita Maria Alocoque: la Santa più volte riferisce le doglianze di Gesù.

Gesù sacramentato. Ma troppo tenera fu poi la divozione di S. Venceslao re al SS. Sacramento. Fu questo santo re tanto innamorato di Gesù sacramentato, che non solo egli colle proprie mani raccoglieva il grano e l'uva, ne faceva l'ostie e 'l vino e poi lo distribuiva per uso delle Messe, ma di più la notte poi andava anche di verno visitando le chiese dove stava il Venerabile; e da tali visite traeva la sua bell'anima tali fiamme d'amor divino, che anche al corpo se ne comunicava l'ardore, in modo che toccando le nevi toglieva loro il rigore del freddo: sapendosi, come narra l'istoria, che andava la notte un servo accompagnando il santo re, e perché quegli camminando sopra la neve pativa gran freddo, egli avendone pietà gli ordinò che lo seguisse e mettesse i piedi non altrove che sopra le sue pedate, e così avveniva che 'l servo non sentiva più freddo.
Leggerete nelle Visite altri esempi dell'affetto che hanno avuto le anime innamorate di Dio a trattenersi alla presenza del SS. Sacramento. Ma tutti i santi troverete che sono stati innamorati di questa dolcissima divozione; giacché in terra non possiamo trovare gioia più bella, tesoro più amabile che Gesù nel Sacramento. Certamente che fra tutte le divozioni questa di adorare Gesù sacramentato è la prima dopo i sacramenti, la più cara a Dio e la più utile a noi. Non vi rincresca dunque, anima divota, di cominciarla ancor voi; e staccandovi dalla conversazione degli uomini, trattenetevi da oggi avanti ogni giorno per qualche tempo, almeno d'una mezz'ora o di un quarto, in qualche chiesa alla presenza di Gesù Cristo sacramentato. Gustate et videte quam suavis est Dominus. Fatene l'esperienza e vedrete il gran profitto che ne caverete. Sappiate che il tempo che spenderete a trattenervi con divozione avanti questo divinissimo Sacramento, sarà il tempo che più vi frutterà in vita e più vi consolerà nella vostra morte e nell'eternità. E sappiate che forse guadagnerete più in un quarto d'ora d'orazione alla presenza del Sacramento, che in tutti gli altri esercizi spirituali del giorno. È vero che in ogni luogo Dio esaudisce le orazioni di chi lo prega, avendolo promesso: Petite et accipietis: ma insegna il Discepolo che Gesù nel SS. Sacramento dispensa con più abbondanza le grazie a chi lo visita. E 'l B. Errico Susone similmente dicea che Gesù Cristo sugli altari sacramentato esaudisce più che altrove le orazioni de' fedeli. E dove mai l'anime sante hanno fatto le risoluzioni più belle che a piè del SS. Sacramento? E chi sa se ancora voi dinanzi a qualche custodia farete un giorno la risoluzione di darvi tutto a Dio? Bisogna ch'io palesi in questo libretto, almeno per gratitudine al mio Gesù sacramentato, questa verità: io per questa divozione di visitare il SS. Sacramento, benché praticata da me con tanta freddezza ed imperfezione, mi trovo fuori del mondo, dove per mia disgrazia son vivuto sino all'età di 26 anni. Beato voi se poteste più presto di me staccarvi dal secolo e darvi tutto a quel Signore che tutto si è dato a voi! Replico, beato voi non solo nell'eternità, ma ancora in questa vita! Credetemi che tutto è pazzia: festini, commedie, conversazioni, spassi, questi sono i beni del mondo, ma beni tutti pieni di fiele e di spine: credete a chi ne ha l'esperienza e la sta piangendo. E assicuratevi che quell'anima, la quale con un poco di raccoglimento si trattiene avanti il SS. Sacramento, Gesù Cristo sa consolarla più che il mondo con tutti i suoi festini e spassi. Oh che bella delizia starsene avanti ad un altare con fede e con un poco di tenera divozione a parlare alla familiare con Gesù Cristo, che ivi sta a posta per sentire ed esaudire chi lo prega! Domandargli perdono de' disgusti dati! Presentargli i suoi bisogni, come fa un amico ad un altro amico con cui si abbia tutta la confidenza! Cercargli le sue grazie, il suo amore, il suo paradiso! E sopra tutto oh che paradiso trattenersi a far atti d'amore verso quel Signore che su quell'altare sta pregando per noi l'Eterno Padre e sta ardendo d'amore per noi! giacché lo fa contentare di starsene così nascosto e sconosciuto ed anche disprezzato dagl'ingrati. Ma che servono più parole? Gustate et videte.

In quanto poi alla Visita a Maria SS. è celebre e comunemente seguita la sentenza di S. Bernardo, che Dio non dispensa alcuna grazia se non per mano di Maria: Deus nihil voluit nos habere, quod per manus Mariae non transiret. Onde attesta il P. Suarez esser oggidì sentimento della Chiesa universale che l'intercessione di Maria non solo è utile, ma necessaria ancora per ottenere le grazie: Sentit ecclesia Virginis intercessionem esse utilem ac necessariam. E di ciò è gran fondamento l'osservare che la S. Chiesa applica a Maria le parole della divina Scrittura facendole dire: In me omnis spes vitae et virtutis. Transite ad me omnes (Eccl. 24): Venite a me tutti giacché io sono la speranza d'ogni vostro bene. Ond'ella poi soggiunge: Beatus homo qui audit

me, et vigilat ad fores meas quotidie (Prov. 34): Beato quello ch'è diligente a venire ogni giorno alle porte della mia potente intercessione, mentre ritrovando me, ritroverà la vita e la salute eterna: Qui me invenerit inveniet vitam, et hauriet salutem a Domino. Onde con ragione vuole la S. Chiesa che tutti la chiamiamo la nostra comune speranza, salutandola: Spes nostra, salve.
Dunque, dice S. Bernardo (il quale giungeva a chiamare Maria tutta la ragione della sua speranza; Tota ratio spei meae): Quaeramus gratiam, et per Mariam quaeramus. Cerchiamo le grazie e cerchiamole per mezzo di Maria; altrimenti - dice S. Antonino - se domanderemo le grazie senza la sua intercessione, tenteremo di volare senz'ali, e nulla otterremo: Qui petit sine ipsa duce, sine alis tentat volare.
Si leggano poi nel libro degli Affetti scambievoli del P. Auriemma le grazie innumerabili che ha fatte la Madre di Dio a coloro che han praticata questa utilissima divozione di visitarla spesso nelle sue chiese o immagini; le grazie che fece in simili visite al B. Alberto M., a Ruperto abbate, al
P. Suarez, in ottenere specialmente loro il dono dell'intelletto, per cui divennero poi così celebri nella chiesa per la loro scienza; le grazie che fece al fratello Gio. Berchmans della Compagnia di Gesù, il quale ogni giorno soleva visitar Maria in una cappella del Collegio Romano, protestando di rinunziare a tutti gli amori del mondo per amar non altri che la SS. Vergine dopo Dio: e teneva scritto sotto l'immagine dell'amata Signora: Numquam quiescam, donec obtinuero tenerum amorem erga matrem meam. Le grazie che fece a S. Bernardino da Siena, ch'essendo giovane andava anche ogni giorno a visitarla in una cappella presso la porta della città, dicendo che quella Signora gli avea rapito il cuore, onde la chiamava poi la sua innamorata e diceva che non poteva far di meno di visitarla spesso; e per suo mezzo ottenne poi la grazia di lasciare il mondo e diventar quel gran santo ed apostolo dell'Italia che poi divenne. Procurate dunque ancor voi d'unir sempre ogni giorno alla Visita al SS. Sacramento la Visita a Maria SS. in qualche chiesa o almeno in qualche divota sua immagine in casa. E se la praticherete con affetto e confidenza, sperate di ricevere gran cose da questa gratissima Signora, la quale ha per uso, dice S. Andrea Cretense, di rendere gran doni a chi l'offerisce qualche minimo ossequio: Solet maxima pro minimis reddere.

Dolce Maria, speranza mia, Chi mai scordarsi potrà di te? Abbi, o regina, pietà di me.

DELLA COMUNIONE SPIRITUALE
Essendo ché in ogni Visita delle seguenti al SS. Sacramento s'insinua la Comunione spirituale, è di bene spiegare che cosa ella sia e di quanto frutto. La Comunione spirituale consiste, secondo S. Tommaso, in un desiderio ardente di ricevere Gesù sacramentato ed in un abbraccio amoroso come già fosse ricevuto2.
Quanto poi siano gradite a Dio queste comunioni spirituali e quante grazie egli per mezzo loro dispensi, il Signore lo diede ad intendere a quella sua serva Suor Paola Maresca fondatrice del monastero di S. Caterina da Siena in Napoli, quando le fece vedere, come si narra nella sua vita, due vasi preziosi, uno d'oro e l'altro d'argento; e le disse che in quello d'oro egli conservava le sue comunioni sacramentali, e in quello d'argento le sue comunioni spirituali. Ed alla B. Giovanna della Croce disse che ogni volta ch'ella si comunicava spiritualmente riceveva una grazia simile come si fosse comunicata realmente. Sopra tutto basta sapere che il S. Concilio di Trento molto loda la Comunione spirituale ed anima i fedeli a praticarla3. Perciò tutte le anime divote sogliono spesso praticare questo santo esercizio della Comunione spirituale. La B. Agata della Croce ne facea duecento ogni giorno. E 'l P. Pietro Fabro primo compagno di S. Ignazio diceva che per far bene la comunione sacramentale giova sommamente il comunicarsi spiritualmente.
Si esorta dunque chi desidera avanzarsi nell'amore di Gesù Cristo fare la Comunione spirituale almeno una volta in ogni Visita al SS. Sacramento ed in ogni Messa che si sente; e meglio sarebbe replicarla tre volte in queste occasioni, cioè al principio, al mezzo ed al fine. Quest'è una divozione di molto più profitto di quello che si stima da alcuni, ed insieme è così facile. Dicea la suddetta B. Giovanna della Croce che la Comunione spirituale si può fare senz'essere osservato da alcuno, senza necessità di digiuno o di licenza del direttore: e possiamo farla in ogni ora che ci piace: con fare un atto d'amore si fa tutto.

«Effectus sacramenti potest ab aliquo percipi, si sacramentum habeat in voto, quamvis non accipiat in re. Et ideo... aliqui manducant spiritualiter hoc sacramentum, antequam sacramentaliter sumant... propter desiderium sumendi ipsum sacramentum, et hoc modo dicuntur... manducare spiritualiter.» S. THOMAS, Sum. Theol., III, qu. 80, art. 1, ad 3. - Cf. Opusc. De Eucharistiae venerabili Sacramento, cap. 19: Opusculum 58, Opera, Romae, 1570, XVII.
«Quoad usum autem recte et sapienter Patres nostri tres rationes hoc sanctum Sacramentum accipiendi distinxerunt. Quosdam enim docuerunt sacramentaliter dumtaxat id sumere, ut peccatores; alios tantum spiritualiter, illos nimirum qui voto propositum illum caelestem panem edentes, fide viva, quae per dilectionem operatur, fructum eius et utilitatem sentiunt...» CONCILIUM TRIDENTINUM, Sessio XIII, Decretum de SS. Eucharistiae Sacramento, cap. 8

Atto per la Comunione Spirituale.

Gesù mio, credo che voi state nel SS. Sacramento. V'amo sopra ogni cosa e vi desidero nell'anima mia. Giacché ora non posso ricevervi sacramentalmente, venite almeno spiritualmente al cuore mio. Come già venuto io v'abbraccio, e tutto mi unisco a voi. Non permettete ch'io m'abbia mai a separare da voi.

E più breve

Vi credo, Gesù, nel SS. Sacramento, v'amo e vi desidero. Venite al cuore mio. Io v'abbraccio, non vi partite più da me.

Absorbeat, quaeso, Domine Iesu Christe, mentem meam ignita et melliflua vis amoris tui, ut amore amoris tui moriar, qui amore amoris mei dignatus es mori. S. Francesco.

O amore non amato, amore non conosciuto. (S. Maria Madd. de' Pazzi). O sposo mio, quando a te mi rapirai? (S. Pietro d'Alcantara).
Gesù mio bene, dolce mio amore, Ferisci, infiamma questo mio core, Sì che tutt'arda sempre per te.
Viva l'amore di Gesù nostra vita, nostro tutto, e viva Maria nostra speranza. Amen.

Atti da farsi in principio d'ogni visita al SS. Sacramento.

Signor mio Gesù Cristo, che per l'amore che portate agli uomini ve ne state notte e giorno in questo Sacramento tutto pieno di pietà e d'amore, aspettando, chiamando ed accogliendo tutti coloro1 che vengono a visitarvi; io vi credo presente nel Sacramento dell'altare; vi adoro dall'abisso del mio niente, e vi ringrazio di quante grazie mi avete fatte, specialmente di avermi donato voi stesso in questo Sacramento, d'avermi data per avvocata la vostra santissima Madre Maria e d'avermi chiamato a visitarvi in questa chiesa. Io saluto oggi il vostro amantissimo cuore, ed intendo salutarlo per tre fini: prima in ringraziamento di questo gran dono. Secondo per compensarvi tutte le ingiurie che avete ricevute2 da tutti i vostri nemici in questo Sacramento. Terzo intendo con questa visita adorarvi in tutt'i luoghi della terra, dove voi sacramentato ve ne state meno riverito e più abbandonato. Gesù mio, io v'amo con tutto il cuore. Mi pento d'avere per lo passato tante volte disgustata la vostra bontà infinita. Propongo colla grazia vostra di più non offendervi per l'avvenire; ed al presente miserabile qual sono io mi consacro tutto a voi, vi dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie. Da oggi avanti fate voi di me e delle mie cose tutto quello che vi piace. Solo vi cerco e voglio il vostro santo amore, la perseveranza finale e l'adempimento perfetto della vostra volontà. Vi raccomando le anime del purgatorio, specialmente le più divote del SS. Sacramento e di Maria santissima. Vi raccomando ancora tutti i poveri peccatori. Unisco infine, Salvatore mio caro, tutti gli affetti miei cogli affetti del vostro amorosissimo Cuore e così uniti gli offerisco al vostro Eterno Padre e lo prego in nome vostro che per vostro amore gli accetti e gli esaudisca.

VISITA I

Gesù vita


A GESÙ

Gesù nel santissimo Sacramento è sorgente di ogni bene: Venga a me chi ha sete (Gv 7, 37).
Quale abbondanza di grazia hanno attinto i santi dalla sorgente del santissimo Sacramento, là dove Gesù dispensa i frutti della redenzione, come predisse il profeta: Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza (Is 12, 3).
La contessa di Feria, che ebbe come maestro san Giovanni di Avila, divenuta clarissa, fu chiamata sposa dei santissimo Sacramento per le frequenti e lunghe meditazioni davanti a Gesù Eucaristico.
Quando le chiesero cosa facesse in tante ore passate davanti all'altare: Vi starei tutta l'eternità
- rispose - Non è lì l'essenza di Dio, speranza delle anime sante? Buon Dio, che cosa si può fare o non fare davanti a Lui? Si ama, si loda, si ringrazia, si chiede. Che cosa fa l'ammalato davanti al medico? L'assetato davanti alla fonte limpida? L'affamato davanti alla mensa?
O Gesù amabilissimo, dilettissimo. Tu che sei la nostra vita, la nostra speranza, il tesoro, l'unico amore della nostra anima; quanto ti è costato il rimanere con noi in questo Sacramento! Hai voluto morire per poter restare sui nostri altari. Hai sofferto ogni offesa per consolarci con la tua presenza! Tutto ha vinto il tuo amore, il tuo desiderio di essere riamato da noi.
Signore, vieni nel mio cuore, chiudilo ad ogni altro affetto; nessun'altra creatura distragga quell'amore che deve essere tutto per te. Fa', dunque, o Signore, che io sia tutto tuo. Se non ubbidisco perfettamente ai tuoi comandamenti, fammi sentire un severo richiamo perché in avvenire sia completamente disposto alla tua volontà. Fa' che il mio massimo desiderio sia quello di compiacerli, di visitarti sugli altari, di trattenermi con te, di riceverti dentro di me. Cerchi altri beni chi vuole; io non amo, non desidero altro che il tuo amore prezioso ai piedi dell'altare. Fa' che io dimentichi me stesso per ricordarmi solo della tua bontà. Non invidio i beati Serafini per la loro gloria, ma per l'amore che portano al loro, al mio Dio: essi mi insegneranno come amarlo e compiacerlo.

Voglio amare soltanto te, solo a te voglio piacere.

A MARIA

Sorgente di felicità è Maria, madre nostra, dispensatrice di beni e grazie. Tutti ne partecipano, dice san Bernardo: Tutti siamo beneficati dalla pienezza della sua grazia. Maria fu da Dio ricolma di ogni grazia; la salutò l'angelo con le parole: Ave, o piena di grazia (Lc 1, 28)
Ma quel cumulo di grazia non fu solo per lei; anche noi tutti suoi devoti ne fummo resi partecipi. Dice san Pietro Crisologo: Tale grazia ricevette Maria, destinata a portare la salvezza al mondo (Serm. 143).

Tu che sei portatrice della nostra eterna felicità, prega per noi.


Cristo pane


A GESÙ

Il pane è cibo che si consuma mangiandolo, si conserva tenendolo, perciò Gesù Cristo volle rimanere sulla terra sotto la specie dei pane, non solo per essere consumato, unendosi all'anima di chi lo ama nella santa comunione, ma per essere conservato nel tabernacolo ed essere sempre presente con noi e ricordarci il suo amore (Giovanni Eusebio Nieremberg S.I.). E san Paolo afferma: Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo (FiI 2, 7) ma che cosa dovremo aggiungere, vedendolo assumere la specie dei pane?
Dice san Pietro d'Alcantara che nessuna lingua potrebbe esprimere la misura dell'amore che Gesù porta alle anime in grazia; perciò quando lo sposo dolcissimo abbandonò questa vita, perchè la sua assenza non fosse motivo di oblio, lasciò per memoria questo santissimo Sacramento, mediante il quale egli rimane tra noi, e nessun altro segno che se stesso volle per tener desta la nostra memoria.
Gesù mio, che sei chiuso in questo tabernacolo, sollecito alle suppliche dei miseri che a te si rivolgono, ascolta ora la preghiera di un peccatore, il più ingrato tra gli uomini.
Sono qui pentito ai tuoi piedi, consapevole dei male commesso. Perdona innanzitutto le mie colpe; non le avessi mai commesse! Fiducioso della tua misericordia, sento in me nascere un fervido amore per te e un desiderio insopprimibile di amarti e di abbandonarmi alla tua volontà. Ma senza il tuo aiuto, non mi riesce di realizzare il mio desiderio. O Signore potente, mostrami la tua forza e la tua bontà immensa rendendomi, da ribelle qual sono, pieno di amore per te: tu lo puoi e lo vuoi. Dammi quello che mi manca per amarti completamente, almeno nella misura in cui ti ho offeso. Ti amo, Gesù, sopra ogni cosa. Ti amo più della mia vita, mio Dio, tu che sei tutto per me.

Dio mio, tu sei tutto per me.

A MARIA

Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ottenere la misericordia al momento opportuno (Eb 4, 16).
Il trono della grazia - dice sant'Agostino - è Maria, dispensatrice di tutte le grazie divine. Regina amatissima, se desideri aiutare i peccatori, ecco un peccatore che a te ricorre: aiutalo.

Unico rifugio dei peccatori, pietà di noi.


Cristo gioia


A GESÙ

Mia gioia è essere tra i figli degli uomini (Pr 8, 31)
Gesù non si è accontentato di morire in terra per amore nostro, ma ha voluto rimanere con noi nel santissimo Sacramento anche dopo la morte, dichiarando che tra gli uomini è tutta la sua gioia.
Come si può offendere un Dio - dice santa Teresa - la cui delizia è trovarsi tra noi? Se Gesù trova la sua gioia tra noi, non la troveremo noi in Gesù? Noi che abbiamo l'onore di abitare nella sua reggia, insieme con lui. Di ciò ringraziandolo, attendiamo al colloquio con Cristo.
Eccomi dunque. Signore, mio Dio, davanti all'altare su cui tu rimani giorno e notte per noi, sorgente di ogni bene, rimedio di ogni male, tesoro di ogni povero: il più povero e più infermo fra i peccatori ti chiede pietà. Quando ti considero disceso dal cielo in terra per il nostro bene, la mia miseria non mi fa più paura. Allora ti lodo, ti ringrazio, ti amo. Voglio prometterti di non più offenderti, ma di amarti con tutte le mie forze, con tutta la mia anima, con tutti i miei sentimenti. Fa' che le mie parole proclamino il tuo amore in questa vita e nell'eternità. Maria santissima, santi intercessori, angeli, anime del paradiso, aiutatemi ad amare Dio.

Buon Pastore, pane vero, Gesù, pietà di noi. Tu sostienici, difendici, mostraci il bene dei paradiso.

A MARIA

Le sue catene saranno per te una potente protezione (Sir 6, 25).
Pelbarto di Temesvar afferma che la devozione a Maria è un vincolo d'amore che assicura la salvezza. Invochiamo Maria, nostra signora; confidiamo con maggior devozione nella sua protezione.

O clemente, o pia, o dolce vergine Maria.


Cristo Amore


A GESÙ

Non dà amarezza la sua compagnia, non dà dolore la sua convivenza (Sap 8, 16).
Chi ama il mondo si compiace dell'amicizia dei mondo e spende il suo tempo per le cose dei mondo. Davanti a Gesù nel santissimo Sacramento solo chi non lo ama non trova soddisfazione. I santi hanno trovato il paradiso davanti al santissimo Sacramento. Santa Teresa ebbe a suggerire, dopo la sua morte, ad una religiosa: Chi appartiene al cielo e chi appartiene ancora alla terra sono tutt'uno nella purezza e nell'amore, gli uni godendo, gli altri soffrendo. Ciò che le anime sante fanno in cielo con la Divina Essenza, devono fare gli uomini coi santissimo Sacramento. Questo è il paradiso in terra.
Agnello immacolato, sacrificato per noi sulla croce, io sono una delle anime redente con tante tue sofferenze. Fa' che io ti possegga e non ti dimentichi mai, perché a me ti sei donato e ti doni ogni giorno5 sacrificandoti sull'altare; fa' che anch'io sia tutto tuo. Tutto mi dono a te; sia di me quello che tu vuoi. Ti dono la mia volontà; tienila avvinta coi dolci vincoli dei tuo amore; sia essa sempre schiava dei tuo santo volere. Non voglio più vivere per soddisfare i miei desideri, ma solo per corrispondere alla tua bontà. Distruggi in me ciò che non può esserti gradito: dammi la grazia di non pensare ad altro che a te, di non avere altro desiderio se non per quello che desideri tu. Gesù Salvatore, ti amo perché desideri che io ti ami e perché sei l'unico oggetto d'amore. La mia pena è di non amarti quanto dovrei; vorrei morire per questo amore. Accogli la mia preghiera, dammi il tuo amore. Così sia.

O divina volontà, tutto mi dono a te.

A MARIA

Io sono la Madre dell'amore beneficante, dice Maria.
Santa Maria Maddalena de' Pazzi vide Maria santissima che dispensava un dolce liquore, il divino amore. Solo Maria ne è dispensatrice, a lei dobbiamo chiederlo.

Madre mia, mia speranza, voglio essere tutto di Gesù.


Cristo con noi


A GESÙ

Anche il passero trova riparo e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli, presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio (Sal 83,4).
Come il passero e la rondine hanno il loro nido, così tu, mio Dio e mio Re, hai posto la tua dimora in terra, sui nostri altari. Signore, tu ami infinitamente gli uomini e tutto fai per farti amare da loro. O Gesù, che anche il nostro amore per te sia grande. Non possiamo non amare appassionatamente un Dio che ha tanto amore per noi. Di questo amore fa', o Dio, che gustiamo la dolcezza, ma soprattutto svelaci sempre di più le ragioni profonde per cui ti attendi amore da noi.
Gesù, maestà infinita, ami tanto gli uomini e tanto hai fatto per essere amato; come mai così pochi sono quelli che ti amano? Non voglio più essere nel numero di questi ingrati; voglio dunque amarti senza riserve. Tu solo ne sei degno, tu lo vuoi con tanta sollecitudine, io ne sento tutto il dovere; Dio dell'anima mia, fa' che io ti accontenti, ti prego, lo spero per i meriti della tua passione.
Concedi i beni della terra a chi li vuole; io desidero soltanto il tuo amore prezioso. Ti amo, Gesù, bontà infinita. Tu sei tutta la mia ricchezza, la mia felicità, il mio amore.

Gesù, ti sei donato tutto a me, io mi dono tutto a te.

A MARIA

Per san Bernardo tu sei Colei che rapisce i cuori. Tu rapisci i cuori con le tue bellezze e con la tua bontà; rapisci anche questo mio cuore e tutta la mia volontà; la dono tutta a te: offrila a Dio unitamente alla tua.

Madre amatissima, prega per me.


Cristo a noi vicino


A GESÙ

Dove è il vostro tesoro, la sarà anche il vostro cuore (Lc 12,34).
Dice Gesù Cristo che dove si ripone il proprio tesoro, là si ripongono anche i propri affetti. I Santi che non hanno amato e non amano altro tesoro che Gesù Cristo, ripongono tutto il loro amore nel santissimo Sacramento.
Amatissimo Gesù, che per l'amore che mi porti sei presente notte e giorno in questo tabernacolo, volgi verso di te, ti prego, il mio cuore: non pensi ad altro che a te, non ami, non cerchi, non speri che te. Fa' questo, per i meriti della tua passione: è questa la mia speranza.
Mio Salvatore, con quanta tenera sollecitudine cerchi l'amore delle anime! Eterno Verbo, non ti bastò farti uomo e morire per noi; ci donasti questo Sacramento perché ci fosse guida, nutrimento, anticipazione del paradiso.
Ci appari neonato in una stalla, subito ferocemente perseguitato, povero nella casa di Nazaret, impegnato nel lavoro manuale, evangelizzatore del Regno, condannato sopra la croce, pane sopra l'altare. Che cosa occorre di più per farti amare? O amore infinito, quando potrò corrispondere degnamente a tanta amorosa sollecitudine e vivere soltanto nell'impegno di riamarti? Te lo prometto, o Signore: d'ora in avanti l'anima mia vivrà solo per amarti, si scioglierà d'amore al ricordo del tuo amore, arderà di desiderio al solo pensiero di un presepe, di una croce, dei santissimo Sacramento, o Gesù, che tanto soffristi per me.

Signore, prima di morire che cosa farò per te?

A MARIA

Come un olivo maestoso nella pianura (Sir 24, 14).
Io sono l'ulivo da cui esce sempre l'olio di misericordia - dice Maria -. Sto nella pianura perché tutti mi vedano e a me ricorrano.
Facciamo nostra l'invocazione di san Bernardo: Ricorda, madre pietosissima, che non si è mai udito che uno abbia invocato il tuo aiuto e sia rimasto abbandonato. Non vorrei essere io questo sventurato.

O Maria, fammi la grazia di ricorrere sempre a te.

VISITA VII

Cristo in noi
MARIOCAPALBO
00mercoledì 4 febbraio 2015 11:25
A GESÙ

Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo (Mt 28, 20).
Il pastore, che dà la vita per le sue pecore, non ha voluto, morendo, separarsi da noi. Eccomi sempre con voi, pecorelle amate - ci dice - sono rimasto sulla terra in questo Sacramento; qui mi troverete quando mi cercherete, pronto ad aiutarvi, a consolarvi con la mia presenza; non vi abbandonerò mai sino alla fine del mondo, finché un uomo sarà sulla terra.
Lo sposo - diceva san Pietro d'Alcantara alla sua partenza, voleva lasciare alla sua sposa una consolazione perché non rimanesse sola: le lasciò questo Sacramento in cui Egli stesso rimase, la migliore compagnia che potesse lasciarle.
Signore benigno, Salvatore amato, eccomi al tuo altare, ma tu ricambi la mia visita con ben altro amore quando ti doni a me nella santa comunione.
Non solo sei presente in me, ma divieni mio alimento, ti unisci a me completamente. Allora posso dire veramente che sei tutto mio.
Se ti dai tutto a me, bisogna che io mi doni tutto a te, anche se io sono la più vile di tutte le creature e tu sei Dio. O Dio d'amore, amore dell'anima mia, quando sarò tutto tuo a fatti, e non solo a parole?
Tu che lo puoi, aumenta in me la fiducia nei meriti del tuo sangue perché io ottenga, prima di morire, la grazia di essere tutto tuo, non più mio.
Tu che ascolti le preghiere di tutti, ascolta anche la preghiera di quest'anima misera sì, ma assetata di te. Voglio amarti con tutte le forze; conformarmi alla tua volontà senza alcun interesse, ponendo in disparte ogni consolazione o ricompensa che possa derivarmene.
Solo per amore voglio servirti, solo per corrispondere al tuo cuore innamorato; unico premio per me sarà di amarti. Figlio diletto dell'eterno Padre, ti offro la mia libertà, tutto ciò che ritengo mio, tutto me stesso, dammi in cambio te stesso. Ti amo; ti cerco; tutti i miei pensieri sono per te. Ti desidero tanto.

Gesù mio, che io sia tuo.



A MARIA

Signora nostra amatissima, tutta la Chiesa ti saluta Speranza nostra.

O Maria che concorri alla salvezza di tutti, anche di chi dispera, io pure, come la Chiesa e insieme con essa, ripongo in te la mia speranza, perché non resti delusa.

Maria, Madre di Dio, prega Gesù per me.

VISITA VIII

Dio nascosto


A GESÙ

Ad ogni anima che visiti il santissimo Sacramento, Gesù rivolge le parole che già disse alla sacra sposa: Sorgi, presto, amica mia bella, e vieni (Ct 2, 10).
O anima, alzati dalla tua miseria, sono qui per colmarti di grazie; avvicinati, non aver timore della mia maestà che si è umiliata in questo Sacramento proprio per toglierti ogni timore e darti fiducia. Amica mia, non più nemica, perché mi ami ed io ti amo; amica mia bella, fatta bella dalla mia grazia, vieni, stringiti a me, chiedimi con fiducia ciò che vuoi.
Santa Teresa diceva che questo gran re della gloria ha assunto le specie dei pane e del vino per nascondervi la sua maestà e darci coraggio ad accostarci con maggior fiducia al suo cuore divino.
Accostiamoci a Gesù con fiducia e amore; uniamoci a lui e chiediamogli grazie.
Quale felicità sarà la mia, Verbo eterno fatto uomo e rimasto in questo Sacramento per me, sapendomi innanzi a te, a quel Dio cioè che, pur essendo maestà infinita, ha voluto farsi accessibile anche alla povera anima mia?
Anime assetate di Dio, dovunque vi troviate, amatelo anche per me. Maria, madre mia, aiutami ad amarlo.
Signore, mio Gesù, poiché tu sei l'oggetto del mio amore, sia tua la mia volontà, possiedimi tutto. La mia mente non consideri che la tua bontà, e il mio cuore non abbia palpiti che per te. Vorrei che tutti, conoscendo il tenero amore che tu porti loro, vivessero per onorarti e per compiacerti, come è nei tuoi desideri e nei tuoi diritti. Per parte mia voglio essere innamorato delle tue infinite bellezze. Voglio fare tutto ciò che posso per esserti gradito, nulla trascurerò di quanto ti piace, a costo di qualsiasi pena, di perdere tutto, anche la vita. Felice me se perderò tutto per acquistare te, Dio mio, mio tesoro, mio amore, mio tutto.

Gesù, amor mio, voglio essere tutto tuo.

A MARIA

Chi è inesperto, venga da me (Prov 9, 4).
Maria chiama i fanciulli bisognosi di una madre perché corrano a lei, la più amorosa delle madri. Dice Nieremberg: L'amore di tutte le madri è un'ombra rispetto all'amore che Maria offre a ciascuno di noi.
Madre mia, tu che, dopo Dio, più d'ogni altro desideri la mia salvezza, guidami come madre amorosa verso di essa.

Madre mia, fa' che non ti dimentichi mai.

VISITA IX

Cristo fonte di Grazia


A GESÙ

San Giovanni ha visto il Signore cinto al petto con una fascia d'oro (Ap 1, 13). Cosi è Gesù nel Sacramento dell'altare, col cuore pieno di grazie di cui vuol farci partecipi per la sua misericordia. Il Profeta, infatti, ci dice che saremo portati al suo petto (Is 62, 12) come i piccoli al seno colmo della madre.
Del venerabile padre Alvarez si narra che abbia visto Gesù nel Sacramento con le mani piene di grazie cercare a chi distribuirle; e di santa Caterina da Siena che si accostasse al santissimo Sacramento con l'avidità affettuosa con cui il bimbo si accosta al petto materno.
Amatissimo Figlio dell'eterno Padre, degno di tutto l'amore, desidero amarti nella misura dei tuoi meriti, quanto un'anima può desiderare di amarti. Anche se io, ribelle al tuo amore, non merito di amarti, di starti vicino, come ora in questa chiesa, tuttavia so che pure tu cerchi il mio amore; sento il tuo invito: Figlio, offrimi il tuo cuore (Prv 23,19); Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore (Dt 6,5).
Hai conservato la mia vita, non mi hai condannato all'inferno perché mi convertissi e ti amassi. Eccomi dunque, mio Dio, mi offro a te. Ti proclamo unico re e Signore del mio cuore: tu lo vuoi ed io te lo dono: è gelido, è vile, ma se lo accogli, saprai trasformarlo. Aiutami, Signore, muta la mia condizione; non voglio più vivere, come nel passato, ingrato e indifferente alla tua bontà infinita che mi ama e merita un amore sconfinato. Fa' che io possa supplire all'amore che non ti ho dato nel passato.

Dio mio, Dio mio, voglio amarti.

A MARIA

Maria è tutta simile al Figlio suo Gesù. Ella è Madre di misericordia e gode nel soccorrere e nel consolare i miseri. Tale è il suo desiderio di elargire grazie che san Bernardino de Bustis ebbe a dire: È più grande il suo desiderio di beneficarti e di concederti grazie, di quanto tu desideri riceverne.

Ti saluto, o speranza nostra.


VISITA X

Cristo unico bene


A GESÙ

Follia di questa terra! - dice sant'Agostino - dove mai si cerca la soddisfazione del cuore? Andate a Gesù: Egli solo vi può dare la soddisfazione che cercate: Miseri, dove andate? Il bene che cercate viene da Dio (Confessioni 4, 12).
Anima mia, non essere stolta, cerca soltanto Dio. Cerca l'unico bene in cui sono tutti i beni (Sant'Agostino, ivi). Se vuoi trovarlo subito egli ti è vicino; chiedigli ciò che vuoi; proprio per questo se ne sta nel ciborio, per esaudirti.
Non è lecito ad ognuno parlare col re; al più bisogna farlo per interposta persona - dice santa Teresa -, ma per parlare con te, re della gloria, non occorrono mediatori; tu sei sempre pronto ad ascoltare tutti nel santissimo Sacramento dell'altare. Chi vuole, ti trova sempre e ti può parlare direttamente. Quand'anche si possa parlare con un re, quanto si dovrà attendere! I re danno udienza raramente. Ma tu, in questo Sacramento, dai udienza a chi vuole giorno e notte.
O Sacramento d'amore, che sai trarre a te amorosamente tanti cuori, anche i più gelidi, attrai anche il mio che chiede solo di amarti e vivere, servo dei tuo amore.
Rinuncio a tutti i miei affetti, a tutte le mie speranze, ai miei interessi, depongo l'anima mia e il mio corpo nelle tue mani. Accoglimi, Signore, disponi di me secondo la tua volontà. Accetto, Gesù mio, le tue sante disposizioni; son certo che, ordinate dal tuo cuore amoroso, saranno altrettanto amorose e benefiche. Se le vuoi tu, le voglio anch'io, ora e nell'eternità. Sia ciò che tu vuoi in me e di me, mi abbandono tutto alla tua santa volontà. O preziosa volontà di Dio, voglio vivere e morire come tu disponi. Ciò che piace a te, piace anche a me; ciò che desideri tu, desidero anch'io. Dio mio, aiutami a vivere solo per te, per seguire la tua volontà, per amare la tua volontà. Vorrei morire per amor tuo, come tu sei morto per me, ti sei fatto cibo per me. Miseri i giorni in cui io ho seguito la mia volontà, offendendoti. Ti amo, o divina volontà, quanto amo Dio poiché sei una cosa sola con lui. Ti amo con tutto il cuore, a te tutto mi dono.

Volontà di Dio, amor mio.

A MARIA

Dice la Regina del cielo: Presso di me c'è la ricchezza... per dotare di beni quanti mi amano
(Pro 8, 18-21).
Amiamo Maria se vogliamo essere ricchi di grazie. Raimondo Giordano la invoca come: Colei che possiede un tesoro di grazie.
Beato chi ricorre a Maria con amore e fiducia! Madre mia, speranza mia, puoi santificarmi; spero in te.

Madre amabile, prega per me.
VISITA XI

Gesù buon pastore



A GESÙ

Non allontaniamoci - dice santa Teresa - da Gesù, il nostro amato pastore: Egli accarezza le pecorelle che gli stanno vicino, le nutre con il suo stesso cibo. Se il pastore dorme, le pecorelle non si allontanano da lui finché si desti o lo sveglino: allora nuovi ed abbondanti saranno i suoi doni.
Gesù redentore, sono vicino a te come pecorella del tuo gregge; ch'io non abbia mai a smarrirmi. Io ti adoro nel santissimo Sacramento come il buon pastore che veglia sulle sue pecore e provvede loro i pascoli più ubertosi. Conferma, o Signore, la mia fede nella tua presenza reale sotto il velo eucaristico. Qui non c'è più né pane né vino; ci sei tu con tutto te stesso, per me. Anche se non ti vedo con i miei occhi, ti so presente con la fede nell'Ostia consacrata; ti riconosco re del cielo e della terra, salvatore del mondo. La tua somma eterna felicità vale più di tutti i beni che potrei possedere ora e nell'eternità. Mia felicità è la tua pienezza di bene, mio Redentore. A questa pienezza dedico tutto me stesso; la mia volontà, i miei sensi, le mie forze siano al tuo servizio e cantino sempre la tua gloria. Questa fu la tua vita, Maria, tu che fosti la madre di Gesù, la prima ad amarlo: aiutami, fa' che io viva come sempre vivesti tu, felice in Dio.

Gesù, voglio essere tutto tuo. A MARIA
Beato l'uomo che veglia ogni giorno alle mie porte, per custodire attentamente la soglia (Pro 8, 34).
Beato colui che, come i poveri alle porte dei ricchi, chiede le grazie alla fonte della misericordia di Maria. Più beato chi vuol imitare le virtù di Maria, la sua purezza, la sua umiltà.

Speranza mia, aiutami tu.



A GESÙ

Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui (Gv 4, 16).
Chi ama Gesù sta con Gesù e Gesù con lui. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio... noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui (Gv 14, 21-23).
Quando san Filippo Neri si comunicò per viatico, alla vista dei santissimo Sacramento esclamò: Ecco l'amor mio.
Ognuno alla presenza dei santissimo Sacramento ripeta: Ecco l'amor mio, l'oggetto dei miei desideri per tutta la vita e per tutta l'eternità.
Dio mio, che hai promesso nel Vangelo di amare chi ti ama e di fissare in lui la tua dimora, accendi in me quell'amore che da me ti aspetti per riamarmi e fare dell'anima mia Il tuo cielo. Non allontanarti da me, o meglio, fa' che io non abbia mai ad allontanarti da me. Se ti allontanai nel passato, o potrei allontanarti di nuovo, non permettere che mi capiti ancora questa sventura; io non voglio escluderti più dall'anima mia. Piuttosto la morte, Signore, se è nella tua volontà, perché, morendo unito a te, possa vivere per sempre con te.

Gesù, voglio sempre amarti ed essere amato da te.



A MARIA

Chi compie le mie opere non peccherà (Sir 24, 21).
Chi mi onorerà - dice Maria - avrà il dono della perseveranza. Chi mi farà conoscere presso gli altri avrà la vita eterna.
Coloro che mi faranno conoscere ed amare dagli altri, saranno prescelti. Canterò in ogni luogo le lodi di Maria.

Che io sia degno di lodarti, santa Vergine.


Gesù prigioniero di amore


A GESÙ

I miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso questa casa per sempre (1 Re 9, 3).
Gesù ha mantenuto la sua promessa di rimanere con noi sino alla fine del mondo. Signore, l'amore ti ha fatto prigioniero. Ti trattieni in terra giorno e notte. Questo medesimo amore dovrebbe trattenere gli uomini davanti ai tuoi tabernacoli in un mai interrotto tributo d'adorazione e di gratitudine. Allontanandosi col corpo, ognuno dovrebbe lasciare ai tuoi piedi, o Gesù, il suo cuore, in una perenne comunione spirituale con te, Dio fatto uomo, chiuso in un ciborio, in attesa di chi ti adori in spirito e verità (Gv 4, 24)
Gesù, voglio esserti gradito, ti consacro tutta la mia volontà ed i miei sentimenti. Tu, maestà infinita, sei rimasto in questo santissimo Sacramento per esserci vicino, ma soprattutto per comunicare con le nostre anime. Chi potrà allontanarsi da te? Ti celi nell'Ostia consacrata per entrare in noi e possedere i nostri cuori; tu ardi dal desiderio di entrare in noi, di unirti a noi; chi oserà rifiutarti? Vieni, Gesù, ti desidero in me; quanto è in me, soddisfazione, piacere, desiderio, ceda al tuo amore, perché tu assuma ciò che è mio ed io mi colmi di ciò ch'è tuo. Ti amo, Dio mio.
Fa' che io venga a te; incatenami coi tuo amore. A MARIA
San Bernardo: Chiediamo la grazia, chiediamola per mezzo di Maria; san Pier Damiani: Ella è un tesoro di grazie divine.
Ella vuole e può farcene partecipi, ci invita, ci chiama: Chi è inesperto venga da me (Pro 9, 4)
Signora delle grazie, volgi gli occhi ad un povero peccatore che a te si raccomanda e in te confida.

Ci rifugiamo sotto la tua protezione, santa Madre di Dio.



A GESÙ

Gesù amatissimo, le tue parole mi giungono dal ciborio: Questo è il mio riposo per sempre; qui abiterà perché l'ho desiderato (Sal 131, 14).
Se hai scelto la tua dimora tra noi nel santissimo Sacramento dell'altare, e l'amore che ci porti ti fa trovare quiete, i nostri cuori abiteranno con te col loro affetto ed in te troveranno gioia e riposo. Beate le anime amanti che nel mondo non trovano miglior riposo che restare vicino a Gesù nel santissimo Sacramento. Beato, Signore, se troverò d'ora in poi maggior gioia nell'esserti accanto, nel pensare sempre a te, tanto sollecito del mio bene.
Perché, Signore, ho perduto tanto tempo, non amandoti? Anni infelici, miserabili; benedico l'infinita pazienza di Dio che per tanti anni mi ha sopportato nella mia ingratitudine. Ma tu mi aspetti anche se sono così ingrato? Perché, Dio mio, perché? Perché un giorno, vinto dalla tua misericordia e dal tuo amore, mi arrendessi a te. Non voglio più resisterti, non voglio più essere ingrato. Bisogna che ti consacri almeno questo tempo, poco o tanto che sia, che mi rimane da vivere. Spero nel tuo aiuto, Gesù, per essere tuo. Mi hai amato quando ti fuggivo, quando disprezzavo il tuo amore; quanto più mi amerai ora che ti cerco e ti desidero.
Dammi la grazia di amarti, Dio, infinito amore. Ti amo con tutto il cuore, sopra ogni cosa, più di me stesso, più della mia vita. Mi pento di averti offeso, Bontà infinita; perdonami e insieme concedimi la grazia di amarti fino alla morte e, per l'eternità, nell'altra vita. Compi questo prodigio: che un'anima ingrata come la mia diventi piena d'amore per te: Gesù, per i tuoi meriti. E questo il mio proponimento: dammi la forza necessaria per attuarlo.

Gesù, ti ringrazio di avermi atteso tanto.

A MARIA

San Germano parlava a Maria santissima: Nessuno può salvarsi, nessuno può essere liberato dal male, nessuno può ricevere grazie se non per intercessione tua, Signora, speranza mia; senza il tuo aiuto, sono perduto, non potrò salire al paradiso per cantare le tue benedizioni. Ma i santi mi dicono, Signora, che tu non abbandoni chi a te ricorre; si perde solo chi non ti invoca. lo misero, a te ricorro, ed in te ripongo ogni mia speranza.

In te tutta la mia fiducia, in te ogni motivo di speranza.


Fuoco di amore


A GESÙ

Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! (Lc 12, 49) Il venerabile padre Francesco Olimpio Teatino dice che sulla terra nulla più del santissimo Sacramento accende la fiamma del divino amore nel cuore degli uomini. Santa Caterina da Siena
vide Gesù nel santissimo Sacramento come una fornace ardente d'amore, da cui usciva un torrente di fuoco divino che si diffondeva su tutta la terra. Si meravigliava la santa che tanti uomini potessero vivere senza ardere d'amore al fuoco dell'amore divino.
Gesù mio, voglio ardere d'amore per te; che io non pensi, non sospiri, non desideri, non cerchi altri che te. O me felice se questo tuo santo fuoco mi infiammerà e col passare degli anni consumerà in me tutti gli affetti terreni!
Gesù, Verbo divino, eccoti sacrificato, consumato per amor mio sull'altare, vittima d'amore per me. Ed io mi consacro tutto a te, ti sacrifico tutta l'anima mia, me stesso, la mia volontà, la mia vita. Unisco il mio misero sacrificio al sacrificio infinito che ti offrì, o Dio, Gesù, tuo Figlio e mio salvatore, sopra la croce, e che ti offre ogni giorno sugli altari. Per i meriti di questo divino sacrificio, accetta, te ne prego, anche il mio, e fa' che possa ripeterlo ogni giorno nella mia vita. Vorrei la grazia che concedesti a tanti martiri, di morire per amor tuo. Ma se non ne sarò degno, concedimi di sacrificarti ogni giorno della mia vita ed ogni fibra del mio essere, in serena attesa della morte che mi sarà data da te, Signore. Ti sacrifico dunque la mia vita, ti offro la mia morte qualunque essa sarà, quando essa verrà.

Gesù mio, voglio morire nella tua grazia.

A MARIA

Lascia, o Maria, che io ripeta con san Bernardo: Unico motivo sei della mia speranza; e con san Giovanni Damasceno: In te ho collocato tutta la mia speranza.
Ottienimi il perdono dei miei peccati, la perseveranza fino alla morte, la liberazione dalle pene del purgatorio. Coloro che si salvano, devono alla tua onnipotenza supplice la loro salvezza: salva anche me, Maria.

Salvezza di quelli che ti invocano, salvami.



A GESÙ

Se gli uomini ricorressero sempre al santissimo Sacramento per rimediare ai loro mali, non sarebbero certamente tanto miseri. Ecco il lamento di Geremia: Non v'è forse balsamo, in Galaad? Non c'è più nessun medico? (Ger, 8, 22) E Galaad, monte dell'Arabia, ricco di aromi, come nota il venerabile Beda, figura di Gesù Cristo che in questo Sacramento appronta i rimedi per i nostri mali. Perché, dunque, sembra dirci il Redentore, vi lamentate dei vostri mali quando ne avete in questo Sacramento ogni rimedio? Venite a me, tutti voi che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò (Mt 11, 28).
Signore, vorrei dirti con le sorelle di Lazzaro: Ecco, il tuo amico è malato (Gv 11, 3). Sono io quel misero che tu ami, la mia anima è ammalata di peccato; divino medico, vengo a te per essere guarito, tu puoi guarirmi. Risana la mia anima perché ho peccato contro di te.
Chiamami a te, Gesù dolcissimo, con l'affettuoso vincolo dell'amore. Preferisco essere legato a te che essere signore di tutta la terra. Non desidero che di amarti. Ho poco da offrirti, ma, se potessi, vorrei possedere tutti i regni della terra e rinunciarvi subito per amor tuo. Rinuncio, per quanto posso, a tutti i miei congiunti, a tutti gli agi, ai piaceri, anche alle spirituali consolazioni, rinuncio alla mia libertà, alla mia volontà. Voglio donarti tutto quello che può essere mia aspirazione. Ti amo, infinita bontà, più di me stesso, per l'eternità.

Gesù mio, mi dono a te, accoglimi con pietà.

A MARIA

O Signora del cielo, tu dicesti a santa Brigida: Per quanto uno cada in peccato, se si pente e torna a me, io lo accolgo prontamente; non bado alla gravità della sua colpa, ma al suo proposito di tornare. Io medico e guarisco le sue piaghe perché sono realmente la Madre della misericordia. Se dunque puoi e vuoi guarirmi, a te ricorro, o celeste risanatrice: guarisci le piaghe della mia anima: basterà una sola parola al Figlio tuo ed io sarò guarito.

Maria, pietà di me.


Presenza adorabile


A GESÙ

Le anime amanti gioiscono alla presenza dell'amato. Se amiamo Gesù Cristo, eccoci alla sua presenza. Egli ci vede, ci sente, e noi nulla gli diremo? La sua compagnia ci consola, ci allieta la sua gloria e l'amore che gli portano tante anime innamorate. Vorremmo che tutti amassero Gesù nel santissimo Sacramento e che gli consacrassero i loro cuori. Offriamogli tutto il nostro affetto, sia lui solo il vertice e l'oggetto d'ogni nostro sentimento.
Il padre Salesio della Compagnia di Gesù si consolava a sentir parlare del santissimo Sacramento; non ne era mai sazio; dovunque andasse, alla porta della sua cella, per casa, trovava occasione di ripetere le sue visite; non c'era ora del giorno che non visitasse Gesù. Meritò di morire per mano degli eretici mentre difendeva la verità di questo Sacramento. Potessi anch'io morire per difendere questa verità, o Gesù amato che ci offri tutta la pienezza del tuo amore. Aggiungi, Signore, agli altri miracoli anche quello di chiamarmi a te, d'innamorarmi perdutamente di te, e fare di me l'umile schiavo del tuo amore.

Gesù mio, quando ti amerò veramente?

A MARIA

Regina dolcissima, quanto è bello il nome che ti danno i tuoi devoti: Madre amabile. E lo sei veramente: la tua bellezza ha innamorato Dio: Al re piacque la tua bellezza (Sal 44, 12). Per san Bonaventura il tuo nome è tanto amabile che il solo pronunciarlo o udirlo accende e accresce il desiderio di amarti. O dolce, pietosa, amabilissima Maria: non puoi essere nominata o udita senza suscitare o vivificare l'amore di coloro che ti amano.
Madre amabilissima, bisogna che ti ami, ma non mi basta questo; io desidero essere il primo, dopo Dio, ad amarti, ora in terra, poi in cielo. Il mio desiderio sarà troppo audace, ma è frutto della tua bontà. Se fossi meno amabile, meno desidererei di amarti. Accogli, Signora, questo mio desiderio, ottienimi da Dio l'amore che ti chiedo: è tanto gradito a Dio l'amore che si porta a te!

Madre amabilissima, ti amo.

VISITA XVIII

In comunione con Cristo


A GESÙ

Un giorno, nella valle di Giosafat, Gesù siederà su di un trono di gloria: ora siede nel santissimo Sacramento su di un trono di amore. Se un re, per l'amicizia che ha stretto con una persona, si stabilisse presso di lei per creare, moltiplicandole, occasioni d'incontro, sarebbe somma ingratitudine che tale persona la rifiutasse o non ne tenesse conto.
Gesù, per amore, tu dimori nel Sacramento dell'altare. Vorrei stare giorno e notte, se mi fosse possibile, alla tua presenza. Se gli angeli non ti abbandonano, stupiti dell'amore che hai per noi, io ti devo compiacere, almeno lodando davanti a te l'amore e la bontà che hai per me. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per la tua fedeltà e la tua misericordia (Sal 137, 1-2).
O Dio che ami tanto gli uomini da scendere ogni giorno sugli altari e rimanere in comunione con essi, suscita anche in me le disposizioni di spirito per accoglierti il meno indegnamente possibile e rimanere sempre in comunione con te.

Gesù, amore, dammi il tuo amore.

A MARIA

Come i derelitti, al limite estremo della loro miseria, trovano ricovero nei pubblici ospizi, così i peccatori più miserabili vengono accolti dalla misericordia di Maria, posta da Dio nel mondo per essere il rifugio dei peccatori.
Dice san Basilio: Iddio ha offerto ai peccatori un pubblico ospizio. Sant'Efrem chiama Maria: Rifugio dei peccatori.
Madre mia, se a te ricorro, è perché, quanto più son misero, tanto più spero di essere accolto sotto la tua protezione. Dio ti ha creato per essere il rifugio dei miseri. Ed io, misero e peccatore, a te ricorro, Maria, e sotto il tuo manto mi rifugio. Sei tu la speranza della mia salvezza. Se non mi soccorri, a chi ricorrerò?

Maria, mio rifugio, salvami.



A GESÙ

Dolce è trovarsi con un amico; e non sarà dolce per noi in questa valle di lacrime trovarci col migliore amico che abbiamo, sollecito per noi, che ci ama appassionatamente e con noi rimane? Possiamo parlare con Gesù, aprirgli il nostro cuore, esporgli le nostre necessità, chiedergli grazie; possiamo trattare col re del cielo in questo Sacramento con tutta la fiducia, senza alcuna soggezione. Giuseppe, figlio di Giacobbe, fu felice quando Dio con la sua grazia discese a consolarlo nel carcere: Scese con lui nella prigione, non lo abbandonò mentre era in catene (Sap 10, 14). Ma più felici noi per aver sempre con noi su questa misera terra il nostro Dio fatto uomo che ci assiste con la sua presenza reale tutti i giorni della nostra vita. Un povero carcerato si consola con un amico affezionato che gli parli, gli dia speranza, lo soccorra, pensi a sollevarlo dalle sue miserie. Gesù Cristo in questo santissimo Sacramento ci incoraggia: Ecco, io sono con voi tutti i giorni (Mt 28, 20). Sono tutto per voi, venuto dal cielo in questa vostra prigione a consolarvi, ad aiutarvi, a liberarvi. Accoglietemi, statemi vicino, stringetevi a me, non sentirete più le vostre miserie e verrete nel mio regno dove sarete beati.
Dio mio, amore misterioso, la tua generosità ti mette vicino a noi sui nostri altari: verrò a te spesso, voglio gioire quanto più mi è possibile della tua dolcissima presenza, quella che offre beati istanti di paradiso. Potessi stare sempre davanti a te, ad adorarti in atto di amore! Richiama l'anima mia, quando, assediata dall'indifferenza o dalle cure terrene, dimentica di visitarti. Accendi in me il desiderio della tua vicinanza. Gesù, ti avessi sempre amato! D'ora in avanti, però, tutto il tempo che vorrai ancora lasciarmi, sarà speso per te, Dio mio e mio tutto.

Dio mio, aiutami ad amarti.

A MARIA

Ha detto san Bernardino de Bustis: Peccatore, abbi fiducia, ricorri senza timore a questa Signora; la troverai piena di misericordia e di generosità. Ed ancora: La pietosissima regina desidera di beneficarti più di quanto tu desideri essere beneficato.
Ringrazio Dio che mi ha dato di conoscerti: guai se non ti conoscessi, se ti dimenticassi! Ne andrebbe della mia salvezza. Madre mia, io ti benedico, ti amo, confido in te, affido a te l'anima mia.

Beato chi ti conosce e confida in te



A GESÙ

In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l'impurità (Zc 13, 1).
Gesù nel santissimo Sacramento è la fonte di cui parla il profeta, fonte accessibile a tutti che può, se vogliamo, lavare le nostre anime da ogni macchia di peccato. Quale rimedio più bello vi è per le colpe nostre che ricorrere subito al santissimo Sacramento dell'altare? Le acque di questa fonte non solo ci lavano, ma ci danno nuovo vigore per non più peccare, per sopportare lietamente ogni avversità e per amare Gesù sempre di più.
O Signore, eccomi ancora dinanzi al tuo amore sacramentato. Come fonte di acqua zampillante per la vita eterna (Gv 4, 14), lavami da ogni mia colpa, purificami d'ogni suo residuo, inondami di te.
Felice chi può starti vicino come faceva la tua serva fedele Maria Diaz, coetanea di santa Teresa, che poté da una tribuna di una chiesa di Avila sostare in continuità davanti al santissimo Sacramento, che ella chiamava suo vicino e che non abbandonava se non per confessarsi e comunicarsi! Il venerabile frate carmelitano scalzo Francesco del Bambino Gesù non poteva astenersi dall'entrare nelle chiese in cui si trovava il santissimo Sacramento, dicendo che non era conveniente che un amico passasse davanti alla casa di un amico senza entrare a fargli visita e a dirgli una parola. Non si accontentava certo di una parola, egli sostava per quanto gli era possibile davanti al suo Signore.
Unico infinito bene, hai istituito questo Sacramento e rimani su questo altare per essere amato; per questo mi hai dato un cuore capace di amare. Ma perché allora non ti amo? O ti amo così poco? E giusto amare poco la tua bontà? L'amore che mi porti non merita altro amore da me? E vero che tu sei Dio infinito ed io creatura miserabile. E poco che io muoia, mi consumi per te che sei morto per me, ti sei posto in questo Sacramento ed ogni giorno per amor mio ti sacrifichi sull'altare. Aiutami, Gesù, a riamarti e a far quello che è nella tua volontà e che mi richiedi.

Tu sei il mio diletto ed io sono per te.

A MARIA

Regina dolcissima, amabilissima, piena di pietà, quale motivo di fiducia nelle parole di san Bernardo, quando mi rivolgo a te! Tu non badi ai meriti di chi ricorre alla tua pietà, ma sei disposta ad aiutare tutti coloro che ti pregano: Maria non esamina i meriti, ma è accessibile a tutti.
Se ti prego, tu mi ascolti benevolmente. Ascolta dunque la mia preghiera. Sono un povero peccatore che merita mille volte l'inferno, ma voglio mutar vita. Voglio amare quel Dio che ho profondamente offeso. Mi faccio tuo servo, se pur misero. Ora, salva chi è tuo e non più suo. Spero tanto, o Maria, di essere esaudito.

Maria, sono tuo, salvami.



A GESÙ

Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche le aquile (Lc 17, 37)
Questo corpo, intendono i santi, è quello di Gesù Cristo, le aquile sono le anime che si sollevano sopra le cose della terra e volano in cielo, al quale hanno sempre aspirato con tutti i loro sentimenti e nel quale stabiliscono la loro dimora. Anche in terra esse trovano il loro paradiso, là dove Gesù è presente nel santissimo Sacramento, e non si saziano mai di stargli accanto. I santi, in questa valle di lacrime, hanno sempre cercato, come cervi assetati, questa fonte di paradiso. Cerchiamola noi pure, affinché l'altare si trasformi nel nostro paradiso terrestre.
Il padre Baldassare Alvarez della Compagnia di Gesù, in qualunque circostanza rivolgeva gli occhi al santissimo Sacramento, lo visitava spesso, a volte per delle notti intere. Piangeva vedendo le case dei grandi piene di gente che corteggiava un uomo da cui sperava un misero beneficio, e abbandonate le chiese in cui dimora il re dell'universo, su di un trono d'amore, ricco di beni immensi ed eterni. Stimava grande la fortuna dei religiosi che, al contrario dei laici, possono visitare, quando vogliono, notte e giorno, nelle loro stesse case, il santissimo Sacramento. Signore mio, spregevole ed ingrato come sono, tu mi chiami, nella tua bontà perché mi accosti a te. Ben volentieri, pur nelle mie condizioni, io vengo a te; mutami da quel che sono, liberami da ciò che non è tuo, perché sia gradito a te che solo voglio amare con tutto il cuore, staccato da tutto, tuo per sempre.

Gesù mio dolcissimo, non permettere che io mi separi da te.

A MARIA

Dionisio Cartesiano chiama la Vergine Protettrice di tutti i peccatori che si rifugiano presso di Lei.
Poiché dunque difendi i peccatori più scellerati che a te ricorrono, io sono ai tuoi piedi, ricorro a te con le parole di san Tommaso da Villanova: Orsù dunque, avvocata nostra, adempi il tuo ufficio.
Difendimi, anche se troppo ho offeso il mio Signore, dopo tante grazie ricevute. Il male ormai è fatto; a te affido il mio patrocinio.

Madre carissima, salvami.



A GESÙ

La sposa del Cantico dei Cantici cerca il suo diletto e non trovandolo chiede: Avete visto l'amante del mio cuore? (Ct 3, 3.
Allora non vi era Gesù sulla terra; ora invece, se un'anima che ama Gesù, lo va cercando, lo trova sempre nel santissimo Sacramento dell'altare. San Giovanni di Avila non sapeva trovare santuario più desiderabile di una chiesa dove si trovasse il santissimo Sacramento.
Amore infinito di Dio, degno di infinito amore! Come ti sei abbassato per trattenerti con gli uomini e per unirti a loro; come ti sei umiliato sotto la specie del pane! Verbo Incarnato, sommo nell'umiliazione, perché sommo nell'amore. Come posso non amarti con tutte le mie forze sapendo quanto hai fatto per amor mio? Ti amo, antepongo il tuo amore ad ogni mio interesse, ad ogni mia soddisfazione. Mia soddisfazione è la tua volontà. Gesù mio Dio, mio amore, mio tutto. Accendi in me il desiderio di starti vicino, di riceverti in me. Sarei ingrato se non accettassi il tuo invito. Signore, distruggi in me ogni mio desiderio di cose create; solo tu, creatore, sei l'oggetto dei miei desideri e del mio amore. Ti amo, bontà divina, non cerco altro. Non voglio acconentare me, ma te solo. Accogli il desiderio di un peccatore che vuole amarti; aiutalo con la tua grazia; da schiavo del male diventerà schiavo felice del tuo amore.

Gesù, mio bene, ti amo sopra ogni cosa.

A MARIA

Dolcissima signora, Madre mia; ho peccato miseramente contro il Figlio tuo; ora, pentito, invoco la tua pietà perché tu mi ottenga il perdono. Tu lo puoi; san Bernardo ti chiama Ministra del perdono. Tu soccorri chi è nel pericolo: sant'Efrem ti chiama Soccorritrice di chi è nel rischio.
Ho perduto Dio; sono condannato; non so se Dio mi ha perdonato; potrei perderlo di nuovo. Ma tu puoi tutto ottenere, ogni bene, il perdono, la perseveranza, il paradiso. Vorrei essere uno dei beati che più loderanno la tua clemenza, Maria, io, salvo per la tua intercessione.

Canterò per l'eternità la clemenza di Maria.



A GESÙ

Con grande fatica e pericolo molti cristiani visitano i Luoghi Santi dove il Salvatore è nato, ha sofferto, è morto. Ma non è necessario intraprendere viaggi così lunghi o affrontare tanti pericoli: il Signore ci è vicino, nella chiesa, a pochi passi da casa nostra. Se i pellegrini stimano gran cosa portare dai Luoghi Santi un po' di polvere del presepio o del sepolcro di Gesù - dice san Paolino - con quale ardore visiteremo noi il santissimo Sacramento dell'altare, dove è Gesù in persona, senza dover affrontare fatiche e pericoli?
Un religioso, ardente di affetto per il santissimo Sacramento, scrisse in una sua lettera: Tutto il mio bene mi viene dal santissimo Sacramento dell'altare ed io mi sono consacrato a Gesù. Tante grazie non vengono concesse perché non si ricorre al divin Sacramento. Ma il Signore nostro desidera di concedere le sue grazie. O Mistero, o Sacra Ostia in cui Dio ci fa conoscere tutta la sua potenza; in quell'Ostia c'è tutto ciò che Dio fa per noi. Non invidiamo le anime beate, perché abbiamo sulla terra il medesimo Signore col suo amore meraviglioso. Fate che quelli a cui vi rivolgete invochino il santissimo Sacramento. Io parlo così perché questo Sacramento mi esalta; non posso tacere dei suoi meriti; non so che cosa farei per Gesù.
Serafini, che ardete dolcemente d'amore per il vostro e mio Signore, lasciate che arda d'amore anch'io. Il Signore del cielo è disceso in questo Sacramento, non per amor vostro, ma per amor mio; infiammatemi dunque del vostro stesso ardore perché ami con voi Gesù; fatemi conoscere la misura del vostro amore, perché in me cresca il desiderio di amarlo.

Gesù mio, credo e spero in te; ti amo e mi dono a te.

A MARIA

San Bonaventura ti chiama Madre degli orfani; Sant'Efrem ti chiama Rifugio degli orfani. Ma gli orfani non sono che i miseri peccatori che hanno perduto Dio. A te ricorro, Maria santissima; ho perduto il Padre, ma tu sei la Madre che me lo darà di nuovo. Nella mia miseria ti invoco; soccorrimi. Sarò deluso? Dice Innocenzo III: Chi ti ha invocato e'non è stato esaudito? Chi ha fatto ricorso a te e si è perduto? Solo chi non ricorre a te, si perde. Regina mia, se mi vuoi salvo, fa' che io ti invochi sempre con fiducia.

Maria, ho tanta fiducia in te.



A GESÙ

Veramente tu sei un Dio misterioso (Is 45, 15). In nessun'altra opera del divino amore appaiono vere queste parole come nel mistero adorabile del santissimo Sacramento. Nell'incarnarsi, il Verbo eterno adombrò la sua divinità facendosi uomo, ma in questo Sacramento vela anche la sua umanità. Appare come pane - dice san Bernardo - per dimostrare il suo amore per noi. Si cela la divinità, si cela l'umanità, solo appare l'amore.
A tanto amore io resto attonito, non trovo parole per esprimermi. In questo Sacramento nascondi la tua maestà, abbassi la tua gloria per amore degli uomini, annienti lo splendore della tua vita divina. Su questi altari non fai che amare e dimostrare il tuo amore; ma gli uomini come ti corrispondono?
Gesù, tanto amante degli uomini, da porre il tuo amore al servizio del loro bene, non sapevi come sarebbe stata disprezzata questa amorosa volontà? Lo so, e tu lo sai prima di me, che la maggior parte degli uomini non ti adora, non ti riconosce in questo Sacramento. Tante volte gli uomini sono giunti a calpestare l'Ostia consacrata, a gettarla per terra, nell'acqua, nel fuoco. Ed anche quelli che credono in te, invece di compensare tanti oltraggi con la loro devozione, vengono davanti a te con atteggiamenti irriverenti, o ti lasciano solo sugli altari, spogli di ogni ornamento.
Salvatore dolcissimo, vorrei purificare col mio pianto e col mio sangue quei luoghi infelici ove fu oltraggiato il tuo cuore innamorato. Se questo non mi è concesso, Signore, desidero e mi propongo di visitarti spesso per adorarti, come ti adoro oggi, per porre un riparo al disprezzo degli uomini. Accogli, eterno Padre, questo misero cuore in riparazione di tante offese fatte al Figlio tuo; accoglilo unito all'amore infinito che Gesù Cristo ti rese sulla croce e ti rende ogni giorno nel santissimo Sacramento. O poter comunicare a tutti gli uomini l'amore per il Sacramento dell'altare!

Gesù, fa' che tutti ti conoscano e ti amino.

A MARIA

Signora potentissima, quanto più temo per la mia salvezza, tanto più ritorna in me la fiducia, ricorrendo a te. Sei così ricca di grazie che san Giovanni Damasceno ti chiama Madre di grazie; san Bonaventura ti invoca come Colei in cui si racchiudono tutte le grazie; sant'Efrem ti chiama Sorgente di grazie e di ogni conforto; san Bernardo Pienezza di ogni bene. Tanto sollecita sei nel concedere benefici che ti stimi offesa da chi non ti invoca.
Regina della grazia, della sapienza, della demenza, meglio di me tu conosci le necessità della mia anima; tu mi ami più di quanto possa amarti io; quale grazia ti chiederò oggi? Ottienimi quella che giudichi a me più necessaria, chiedila a Dio e la otterrò.

Dio mio, concedimi la grazia che Maria ti chiede per me.
MARIOCAPALBO
00mercoledì 4 febbraio 2015 11:25
A GESÙ

San Paolo loda l'ubbidienza di Gesù Cristo all'eterno Padre: Facendosi obbediente fino alla morte (Fil 2, 8).
Ma in questo Sacramento è andato oltre: Gesù ha voluto rendersi ubbidiente non solo all'eterno Padre, ma anche agli uomini, e non solo fino alla morte, ma finché durerà il mondo, facendosi ubbidiente fino alla consumazione dei secoli.
Il re del cielo discende dal cielo sugli altari per ubbidire agli uomini. Io non ho opposto resistenza (Is 50, 5)
Non si muove dall'altare, rimane dove lo pongono, esposto negli ostensori, chiuso nei cibori; va dove lo portano, nelle case, per le strade; vien dato nelle comunioni a tutti, giusti e peccatori. Nella sua vita terrena - dice san Luca - ubbidiva a Maria santissima e a san Giuseppe; in questo Sacramento egli ubbidisce a tante creature quanti sono i sacerdoti della terra: Io non ho opposto resistenza.
Lascia che ti parli, cuore amorosissimo di Gesù, che istituisti tutti i sacramenti e soprattutto questo Sacramento d'amore. Vorrei offrirti tanta gloria e tanto amore quanto tu ne offri nel Sacramento all'eterno Padre. Tu mi ami da questo altare come mi amasti quando offristi la tua vita divina fra tante amarezze sulla croce.
Cuore divino, illumina chi non ti conosce; libera coi tuoi meriti o solleva dalle loro pene le anime afflitte del purgatorio che già sono tue per l'eternità. Ti adoro, ti ringrazio, ti amo con tutte le anime che in questo istante ti amano sulla terra ed in cielo. Cuore preziosissimo, stacca il mio cuore dalle creature, riempito del tuo santo amore, perché d'ora innanzi sia tutto per te e possa dire: Chi mi separerà dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù? (cf. Rom 8, 35. 39). Cuore santissimo, imprimi nel mio cuore il ricordo delle amarezze che sopportasti sulla terra per me in modo che d'ora innanzi desideri, o almeno sopporti per amor tuo, le pene di questa vita. Cuore umilissimo di Gesù, fammi partecipe della tua umiltà. Cuore dolcissimo, fammi partecipe della tua dolcezza, allontana dal mio cuore ciò che non ti è gradito; rivolgilo a te perché si conformi perfettamente alla tua volontà. Troppi sono i miei debiti verso di te; è poco se io mi distruggo per te.

Cuore di Gesù, unico Signore del mio cuore.

A MARIA

San Bernardo ci dice che Maria è l'arca celeste: rifugiandoci in lei, saremo liberati dal naufragio della dannazione eterna. Era figura di Maria l'arca in cui Noè scampò dal diluvio universale Ma Esichio ci dice pure che Maria è un'arca più ampia, più forte, più pietosa. In quella di Noè si salvarono pochi uomini e pochi animali; Maria accoglie tutti quelli che si rifugiano sotto il suo manto e tutti porta alta salvezza. Guai se non avessimo Maria!
Perché tanti si perdono, o Regina? Perché non ricorrono a te; chi si perderebbe se a te ricorresse?

Maria santissima, fa' che tutti ricorrano a te.



A GESÙ

Gridate giulivi ed esultate, abitanti di Sion, perché grande in mezzo a voi è il Santo d'Israele
(Is 12, 6).
Quale gioia dovremmo provare noi uomini, sapendo che fra noi, nelle nostre chiese, presso le nostre case, abita e vive nel Sacramento dell'altare, il Santo dei santi, colui che con la sua presenza rende beati i santi del Paradiso e che è lo stesso amore. Non ama soltanto, egli stesso è amore, dice san Bernardo. Questo Sacramento non è solo Sacramento d'amore, ma è lo stesso Amore, lo stesso Dio che per l'amore che porta alle sue creature, si chiama ed è amore: Dio è amore (1 Gv 4, 16)
Sento il tuo lamento, Gesù: Ero forestiero e non mi avete ospitato (Mt 25, 43); sei venuto ospite sulla terra per il nostro bene e non ti abbiamo accolto. E vero, Signore; sono io uno di quegli ingrati che ti hanno lasciato solo: anche a me è rivolto il tuo lamento. Ti prometto però di correggere la mia rozzezza, riparare le offese che ti ho fatto, visitarti spesso, trattenermi con te quanto è possibile.
Salvatore pietosissimo, fa' che ti sia fedele e col mio esempio solleciti anche altri a visitarti nel santissimo Sacramento. Sento le parole dell'eterno Padre: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto (Mt 17, 5). Dio si compiace in te, e non io, miserabile? Fuoco che consumi tutto, distruggi in me ogni affetto per le creature che sole possono ridurmi all'infedeltà ed allontanarmi da te. Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi (Mt 8, 2). Così purificato, dedico a te la vita che mi resta. Ch'io possa consumarmi per te, come una lampada ardente dinanzi al santissimo Sacramento. Così sia.

Quando, Gesù, vedrò il tuo volto splendente?

A MARIA

In te, Madre santissima, è il rimedio dei nostri mali, in te il conforto della nostra debolezza. In te troveremo la porta per uscire dalla schiavitù del peccato: Porta della libertà ti chiama san Bonaventura; ed ancora: Sicura pace degli uomini. In te troviamo il sollievo della nostra vita misera. Conforto nel nostro cammino ti chiama san Lorenzo Giustiniani. In te la grazia divina, e Dio medesimo; Trono della grazia divina sei per san Bonaventura e Ponte per mezzo del quale Dio discende tra gli uomini, ti chiama Proclo: tra gli uomini, allontanàti da Dio dalle loro colpe, per abitare con la sua grazia nei loro cuori.

Maria, mia fortezza, liberazione, pace, salvezza.



A GESÙ

Canta la chiesa nell'ufficio del santissimo Sacramento: Non v'è nazione sì grande che abbia dèi tanto vicini come il nostro Dio è vicino a noi. I gentili, di fronte alle opere d'amore di Dio esclamano: buono è il Dio dei cristiani! I gentili si figurarono divinità a loro capriccio, ma non seppero nemmeno immaginare un Dio così innamorato degli uomini, da scendere in mezzo ad essi e farsi loro compagno col prodigio del Sacramento eucaristico. Ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi (Sal 110, 4).
Dolcissimo Gesù, perché gli uomini ti fuggono? Come possono vivere a lungo lontano da te? Dio mio, non permettere che io sia nel numero degli ingrati come nel passato. Concedimi un amore che non si esaurisca in gemiti e parole. Provavo perfino tedio alla tua presenza, quando non ti amavo, o ti amavo poco; ma, se con la tua grazia il mio amore si accrescerà, non solo non proverò più alcun tedio, ma proverà ineffabile gioia a stare giorno e notte ai piedi del Sacramento dell'altare.
Eterno Padre, ti offro il tuo stesso Figlio; accettalo e per i suoi meriti infondimi un amore ardente che mi faccia desiderare di trattenermi alla sua presenza.

Dio mio, per amore di Gesù infondi in me un grande amore per il santissimo Sacramento.

A MARIA

Maria è la torre di Davide di cui parla lo Spirito Santo nel Cantico dei Cantici: Costruita a guisa di fortezza; mille scudi vi sono appesi, tutte armature di prodi (Ct 4, 4) Maria tu sei colei che sant'Ignazio martire ha chiamato: Difesa fortissima per coloro che si trovano in battaglia. Con quale impeto mi assalgono i miei nemici per privarmi della grazia di Dio e della tua protezione! Ma tu scendi in campo per coloro che in te confidano secondo le parole di sant'Efrem: Difesa di quelli che hanno fiducia in te. Difendimi e combatti per me che in te confido e spero.

Maria, il tuo nome è mia difesa.



A GESÙ

Se Dio ci ha dato il suo stesso Figlio - dice san Paolo - quale bene potrà negarci? Come non ci donerà ogni cosa insieme con lui? (Rom 8, 32) L'eterno Padre ha dato a Gesù tutto quello che ha. Il Padre gli aveva dato tutto nelle mani (Gv 13, 3). Ringraziamo sempre la bontà, la misericordia, la generosità di Dio che ha voluto arricchirci di ogni bene e di ogni grazia dandoci Gesù nel Sacramento dell'altare: in lui siete stati arricchiti di tutti i doni; nessun dono di grazia vi manca
(1 Cor 1, 5-7).
Salvatore del mondo, Verbo fatto uomo, hai colmato la mia povertà, mi hai arricchito di te, ti sei fatto mio, nonostante la mia resistenza ad essere tuo. Ti ringrazio, o Gesù, e mi consacro risolutamente a te; ti consacro nel tempo e nell'eternità la mia vita, la mia volontà, i miei pensieri, le mie azioni, le mie sofferenze. Sono tutto tuo; e tuo è quanto di buono è in me. Conferma, o Signore, l'opera dell'amor tuo in me.
Eterno Padre, ti offro le virtù, gli atti, gli affetti del cuore di Gesù. Accettali per me e per i meriti suoi che egli ha donato a me; concedimi le grazie che Gesù stesso ti chiede per me; ti ringrazio per la tua misericordia con i meriti di Gesù, e questo a soddisfazione delle mie colpe. Per questi meriti spero le tue grazie, il perdono, la perseveranza, il paradiso. Per amor di Gesù Cristo che ci ha promesso: Qualunque cosa chiederete al Padre nel mio nome, vi sarà data (Gv 14, 13), non negarmi la tua grazia. Non voglio che amarti, donarmi a te completamente, non esserti più ingrato. Esaudiscimi, mio Dio, mia vita, mio tutto.

Gesù, tutto mio, tu mi vuoi, io ti voglio.

A MARIA

Mi sento sollevato dalle mie miserie, consolato nelle mie sofferenze, confortato nella tentazione, quando ricorro a te, Madre dolcissima. Giustamente i Santi ti chiamano: Porto dei tribolati; Consolazione dei nostri affanni; sollievo dei miseri (San Bonaventura); Consolatrice del nostro pianto (San Germano).
Maria, consolami; sono pieno di peccato, privo di virtù, freddo nell'amore. Fa' che la mia consolazione tragga ogni suo motivo da una nuova vita, gradita a Gesù ed a te.

Tu che lo puoi, fa' che mutino i miei sentimenti.



A GESÙ

Ecco, sto alla porta e busso (Ap 3, 20). Pastore delle tue pecore, per loro amore ti sei sacrificato sulla croce; per esserci vicino e bussare ai nostri cuori ti sei nascosto in questo divin Sacramento; vorrei tanto godere della tua presenza come ne godeva la Sposa del Cantico dei Cantici: Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo (Ct 2, 3) Se ti amassi veramente! Davanti alla tua maestà, velata dall'ombra apparente delle sacre specie, troverei anch'io quella felicità che trovano le anime innamorate di te. Chiamami a te col profumo della tua bellezza e del tuo amore immenso. Chiamami dietro a te, correremo dietro a te attratti dai tuoi profumi (Ct 1, 4). Lascerà le creature ed i piaceri della terra per correre a te come virgulto di ulivo intorno alla tua mensa (Sal 127, 3). Fanno frutti di sante virtù, come piante novelle, le anime felici che sostano amorosamente davanti ai sacri altari.
Gesù, io mi vergogno di me stesso, così spoglio di virtù: se tu hai ordinato di non venire all'altare senza l'offerta di un dono (cf Es 23, 15), come dovrò comportarmi? Non dovrò comparire più davanti a te? Ma questo non ti è gradito: verrà povero come sono, provvederai tu a quelle offerte che vuoi da me. Per questo ti trattieni nel santissimo Sacramento; per premiare coloro che ti amano e per provvedere a loro.
Ti adoro, re del mio cuore: tu che ami gli uomini, pastore innamorato del tuo gregge, a te mi accosto; non ho altro da offrirti che il mio misero cuore consacrato all'amore e alla volontà tua. Così posso amarti; rivolgo a te il mio cuore, legato alla tua volontà; potrò così ripetere le parole dell'apostolo legato dalle catene del tuo amore: Io Paolo, prigioniero di Cristo (Ef 3, 1)) Unito a te, Signore, mi dimenticherò, perderò tutto, anche me stesso, per trovare soltanto te.

Gesù mio, tu solo mi basti.

A MARIA

Per san Bernardo, Maria è Via regale al Salvatore. Se dunque, o Regina, sei veramente la via che conduce le nostre anime a Dio, non potrò sceglierne un'altra. Prendimi tu nelle tue braccia. Se io resisto, portami per forza; costringimi con le dolci promesse della tua carità, la mia volontà ribelle, perché cerchi soltanto Dio e la sua volontà. Mostra al paradiso a tua potenza, il prodigio della tua misericordia, conducendo a Dio chi ne è lontano.

Maria, tu puoi santificarmi.



A GESÙ

Perché mi nascondi la tua faccia? (Gb 13, 24) Temeva Giobbe che Dio gli celasse il suo volto; ma se Gesù Cristo cela la sua maestà nel santissimo Sacramento, ciò non deve turbarci, bensì infonderci fiducia ed amore; proprio per accrescere la nostra fiducia e per manifestarci il suo amore egli rimane sugli altari nascosto sotto la specie del pane. Mentre Dio cela il suo volto in questo Sacramento, scopre il suo amore. Chi mai oserebbe accostarsi a questo re, e manifestargli con fiducia i suoi desideri, se dispiegasse sugli altari lo splendore della sua gloria?

Gesù, quale amoroso espediente quello di celarti sotto l'apparenza del pane per farti trovare ed amare sulla terra da chi ti desidera! Giustamente auspicava il profeta che in tutto il mondo gli uomini proclamassero che cosa può fare l'amore di Dio: Manifestate tra i popoli le sue meraviglie (Is 12, 4)

O Gesù, riconosco nel Sacramento dell'altare il segno del tuo amore, nascosto si, ma capace di consumare per divina virtù, tutto il peccato del genere umano. Consuma anche i miei e dammi un cuore nuovo, perché viva solo di te e per te. In questo divin Sacramento tu conservi gli stessi sentimenti d'amore che avesti morendo sul calvario, conserva il desiderio che io mi unisca a te, senza resistenze in tutta docilità, per i tuoi meriti, Gesù, feriscimi, legami, stringimi al tuo cuore. Mi propongo, con la tua grazia, di esserti gradito, rinunciando a tutto ciò che possa essermi di ostacolo nell'amarti. Fa', Signore, che il mio comportamento, le mie azioni, i miei sentimenti siano conformati alla tua volontà. O Maria, tu che puoi tutto presso Dio, ottienimi la grazia di essere fino alla morte servo fedele del puro amore di Gesù. Così sia.

Chi mi separerà dall'amore di Cristo? (Rom 8, 35) A MARIA
Nulla può essere più grande e più potente - dice san Bernardo - della carità di Maria. Ella è sempre pronta a comprenderci e ad aiutarci con la sua potenza.
Purissima Regina, sei dunque colma di forza e di misericordia, puoi salvare ognuno di noi. Ti pregherò con e parole del devoto Blosio: O Signora, proteggimi nella mia lotta: quando dubito incoraggiami. Maria santissima, nella battaglia che cornbatto contro l'inferno, soccorrimi; quando vedessi che sto per cadere, tendimi la mano e sostienimi. Quante tentazioni fino alla morte! Speranza mia, rifugio, fortezza mia, non permettere che io perda la grazia di Dio; ricorrerò a te sempre nelle tentazioni.

Aiutami, Maria, aiutami.



A GESÙ

Dolcezza del Redentore, quando, stanco del cammino, sedette al pozzo, aspettando la samaritana per convertirla e salvarla! (Gv 4, 6). Così ora egli si trattiene con noi tutto il giorno, disceso dal cielo sugli altari, come su tante sorgenti di grazie, aspettando ed invitando le anime per tirarle al suo amore. Da tutti gli altari egli ci parla. Perché non venite a me che vi amo? Mi umilio per il vostro bene. Chi temete? Non sono in terra per giudicare, ma mi sono celato in questo Sacramento per beneficare e per salvare. Non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo (Gv 12, 47).
Come Gesù Cristo sta in cielo sempre vivo a intercedere in nostro favore (Eb 7, 25), così nel Sacramento dell'altare notte e giorno intercede pietosamente per noi, offrendosi vittima all'eterno Padre per ottenerci misericordia e grazie. Dobbiamo dunque accostarci e parlare a Gesù senza timore di condanna, con fiducia, come ad un amico affettuoso Come suole parlare un amico ad un amico (Imit. 4, 13).
Lascia, Signore, che ti apra fiduciosamente il cuore: Gesù che ami le anime, conosco il torto degli uomini: tu li ami ed essi non ti amano, li colmi di benefici ed essi ti disprezzano; Li chiami e non ti ascoltano; offri loro grazie e le rifiutano! Anch'io, Signore, sono stato di questi ingrati e ti ho offeso. Ma voglio correggermi, voglio compensare le offese con tutte le mie capacità. Di' quello che vuoi da me e io lo farò senza alcuna riserva, fammelo sapere per mezzo della santa ubbidienza. Non tralascerò ciò che ti è gradito a costo di perdere tutto, parenti, amici, stima, salute, la vita. Felice perdita, quando tutto si sacrifica alla volontà tua, Dio dell'anima mia. Ti amo, sommo bene, e nell'amarti mi unisco all'amore dei Serafini, al cuore di Maria, al cuore di Gesù. Ti amo con tutto me stesso: soltanto per te il mio amore.

Mio Dio, mio Dio io sono tuo e tu sei mio.

A MARIA

Parole del beato Amedeo: Maria, nostra Regina, sta continuamente alla presenza di Dio, intercedendo per noi con le sue preghiere efficacissime. Ella vede le nostre miserie e i pericoli cui ci troviamo esposti e con amore di madre ci compatisce e ci soccorre.
Amorosissima madre, tu già vedi le miserie nella mia anima, vedi i pericoli in cui mi trovo e stai pregando per me. Accogli ora il mio grazie, nell'attesa di ringraziarti adeguatamente in paradiso. Dopo il Figlio tuo, sei sicura salvezza dei tuoi fedeli, dice il devoto Blosio. Questa grazia oggi ti chiedo: concedimi di essere tuo servo fedele fino alla morte, perché possa presentarmi dietro il tuo cuore di Madre al giudizio del Figlio tuo Gesù.

Madre mia, che sempre sia tuo.
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