Capitolo Settimo IL DONO DELLA PROFEZIA

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MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 13:42
INDICE

Capitolo Settimo

  

IL DONO DELLA PROFEZIA

  

"Aspirate pure anche ai doni dello Spirito,

 soprattutto alla profezia." (1 Cor. 14,1)

 

INTRODUZIONE 

 

La profezia è il potere di pronunziare il messaggio di Dio, ed è emersa come un modo nuovo e potente in cui Dio influenza il Suo popolo, lo dirige e lo consola. Il fenomeno della profezia carismatica arriva in un momento in cui il mondo è invischiato in molte forme di falsa profezia e fa uso di strani mezzi per cercare di conoscere gli eventi futuri.

  Poiché il dono carismatico risulta nuovo a molti cattolici, esso presenta dei problemi unici: il nuovo venuto al Rinnovamento Carismatico resta colpito dalle parole pronunziate in prima persona, proprio come se provenissero dalla mente di Dio. Per chi fa parte del movimento da un certo periodo, il dono presenta tre aspetti evidenti:

 

1.     La necessità della potenza della profezia per la crescita nella vita cristiana.

2.     I problemi sperimentati dallo spirito umano nel dare un messaggio profetico.

3.                 Il grave pericolo della falsa profezia.

 

    Nonostante tutte queste difficoltà, per chi frequenta regolarmente i gruppi di preghiera carismatica prima o poi arriva sempre il momento in cui si rende conto che Dio gli ha parlato in maniera assai definita, personale e potente, attraverso una profezia data ad un altro. In quel momento la persona resta sopraffatta dalla sensazione della tenerezza di un Padre Provvido, dalla dolce premura che Gesù ha per lui o dalla potenza dello Spirito, perché si rende conto che l'Onnipotente ha rivelato i Suoi pensieri.

 

   Per il fatto di essere un dono potentissimo, la profezia va capita, accuratamente salvaguardata e protetta, e va essere sottoposta al gruppo dei leader per il discernimento. Dio stesso si prenderà cura degli errori onesti fatti nell'uso del dono; tuttavia, se trascuriamo di studiare l'argomento o di ricercare la guida divina necessaria, ne potranno risultare solo molti problemi.

 

   Sebbene questa discussione non possa costituire che una direttiva incompleta per una comunità che comprende e usa questo dono, è pur sempre il tentativo di dire alcune cose fondamentali riguardo a questa potenza divina che negli anni a venire diventerà ancora più potente e importante.

 

   Nei confronti di questo dono è necessario avere un duplice atteggiamento:

1.     Ne vanno incoraggiati l'uso e la crescita.

2.     Va considerata l'esigenza di protezione e di discernimento.

   Nel ristabilire il dono all'interno della Sua Chiesa, il Signore ci invita alla semplicità della colomba, ma anche alla furbizia del serpente.

 

 

IL DONO CARISMATICO DELLA PROFEZIA

 

A)         Cerchiamo di capire questo Dono

 

1.  COS'É IL DONO DELLA PROFEZIA?

 

    É il dono tramite il quale Dio manifesta all'uomo i Suoi pensieri per comunicare un Suo messaggio a un individuo, a un gruppo di individui o alla comunità.

 

 

2.  QUAL É LO SCOPO DELLA PROFEZIA?

 

    La profezia aiuta sia l'individuo sia la comunità a conoscere i pensieri di Dio in molti campi della vita cristiana; quindi li aiuta a compiere la Sua volontà.

    Questo dono può illuminare sia l'individuo sia la comunità sui seguenti aspetti della vita cristiana:

 

a)     Grazie che dobbiamo ricercare da Dio.

b)     Azioni da intraprendere.

c)     Atteggiamenti da far propri o da eliminare.

d)     Eventi ai quali prepararsi.

 

 

3.  NON É PRESUNTUOSO AFFERMARE DI CONOSCERE I PENSIERI DI  DIO?

 

   I cattolici presumono di conoscere i pensieri di Dio in molti settori della vita cristiana: le dottrine infallibili della Chiesa, del suo insegnamento morale e la certezza sullo stato di grazia. Per potersi sempre più avvicinare a Dio, spesso la persona ha bisogno di vie sensibili per scoprire la Sua volontà, e a tale proposito risulta di particolare importanza la sensibilità alle Sue ispirazioni. Il riemergere del dono della profezia costituisce un aiuto incredibile a renderci sensibili alla volontà di Dio. La sua importanza non potrà mai essere sopravvalutata; ma non se ne possono neppure trascurare i pericoli.

 

 

4.  LA PROFEZIA SI RIFERISCE SOLO AL FUTURO?

 

  Essa riguarda sia il presente sia il futuro. La profezia che riguarda il presente è formata da un messaggio di Dio per la comunità valido qui ed in questo momento. In quel contesto essa edifica (forma), esorta (ammonisce) o conforta (incoraggia). D'altra parte, la profezia per il futuro (predizione) predice appunto il futuro e di solito viene evidenziata solo da coloro che hanno l'ufficio stabilito della profezia.

 

 

5.  LA PROFEZIA É PER LA COMUNITÀ O PER L'INDIVIDUO?

 

   Essa può riguardare l'individuo, un gruppo di persone o l'intera comunità. Quando è destinata alla comunità viene spesso ripetuta, in modo che la comunità non venga a perdere il messaggio; se poi il dono viene usato nel modo giusto durante l'incontro di preghiera, di solito emergerà un tema, un argomento. Durante l'incontro di preghiera alcune profezie potranno essere dirette a un individuo oppure a un gruppo specifico di persone, come ad esempio il gruppo dei leader.

 

 

B)  Le fondamenta del Dono della Profezia nella Scrittura

 

6.  CHE RUOLO HA LA PROFEZIA NEL VECCHIO TESTAMENTO?

 

   L'ufficio profetico ha avuto una parte importante nella storia di Israele, in particolare a cominciare da Samuele e dai Re. Poi sono venuti molti profeti, incluse le tre maggiori figure profetiche del Vecchio Testamento: Isaia, Geremia e Ezechiele.

 

   In pratica, la forza del ministero profetico ha prodotto periodi di grande fervore religioso e di intensa devozione a Jahvé. La decadenza dell'ufficio dette inizio a un periodo di oscurità religiosa. La profezia, quindi, ha avuto un ruolo importantissimo per la fedeltà di Israele a Dio e alla Sua volontà.

 

 

7.  CHE DESCRIZIONE CI DA' LA SCRITTURA, DI CRISTO E DEL DONO PROFETICO?

 

   Sebbene Gesù non abbia mai affermato direttamente di essere un profeta, Egli Si considerava tale: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua" (Mt 13,57); e ha permesso che altri lo chiamassero profeta ("un grande profeta è sorto tra noi" Lc. 7,16).

   Cristo ha fatto diverse profezie, come il rinnegamento di Pietro, la propria passione, morte e risurrezione, l'impegno degli apostoli quando sarebbero stati trascinati davanti ai re e le grandi opere che avrebbero compiuto nel Suo nome.

 

 

8.  QUALI ALTRI ESEMPI DI PROFEZIA TROVIAMO NEL NUOVO TESTAMENTO?

 

   Possiamo elencare i seguenti:

 

a)   La profezia di Zaccaria riguardante suo figlio, Giovanni il Battista (Lc 1, 67-79).

b)   La profezia di Simone su Gesù quale "Luce per illuminare le genti (i pagani*), per la rovina e la risurrezione di molti" (Lc 2, 32-34) e la sua profezia sul dolore di Maria (versetto 35).

c)   La profezia di Agabo su una grave carestia in tutto il mondo (Atti 11,28) e in seguito la sua profezia che Paolo sarebbe stato legato e consegnato ai pagani (Atti 21, 11-14).

d)   La profezia ad Antiochia, che affermava che Paolo e Barnaba dovevano essere messi in disparte per svolgere l'opera di Dio (Atti 13,3).

e)  Timoteo ricevette un incarico in risposta ad una profezia (1 Tim. 1,18), cosa che avvenne per mezzo dell'imposizione delle mani (1 Tm 4,14)

f)   La maggior parte dell'Apocalisse è una profezia (vedi Ap 22,6).

 

 

9.  CHE ATTEGGIAMENTO HA IL NUOVO TESTAMENTO RIGUARDO ALLA PROFEZIA?

 

    Il Nuovo Testamento pare accetti e incoraggi la profezia quale mezzo normale da parte di Dio per comunicare col Suo popolo. Pietro considera l'effusione della Pentecoste come l'adempimento della profezia di Gioele che i poteri profetici sarebbero stati dati a tutti (Atti 2,17

 

   In 1 Corinzi Paolo dà le più ampie spiegazioni di questo dono:

 

a)     Si tratta di un ministero carismatico dato ad alcuni (12,10).

b)     Sta al secondo posto per importanza nella Chiesa dopo il ministero degli apostoli (12,29).

c)     Non ha alcun valore se non è accompagnato dall'amore (13,8).

d)     Cesserà (sebbene questo si riferisca probabilmente al cielo, poiché Paolo dice che anche la conoscenza passerà) (13,8).

e)     É un dono imperfetto (13,9).

f)     Dovrebbe essere ricercato più di ogni altro dono spirituale (14,1).

g)     Viene usato per parlare agli uomini: per la loro formazione, incoraggiamento e consolazione. (14,3)

h)     Edifica e forma la Chiesa (14,4).

i)     É da preferire al parlare in lingue, a meno che non vi sia poi l'interpretazione (14,5).

j)     É destinato a chi ha già la fede (14,22).

k)    Dovrebbero parlare solo due o tre profeti, mentre gli altri giudicano (14,29).

l)     Tutti possono parlare in profezia, ma uno ad uno (14,31).

m)   É sempre sotto il controllo del profeta (14,32).

n)    I cuori dovrebbero essere orientati verso di essa (14,39).

 

   Una nota finale: se dobbiamo essere aperti ai doni profetici, la Scrittura ci ricorda anche gli avvertimenti di Cristo contro i pericoli dei "falsi profeti" (Mt 24,11).

 

 

C)  Come sviluppare il Dono della Profezia

 

10.  COME PUÒ UNA PERSONA SVILUPPARE IL DONO DELLA PROFEZIA?

 

   In primo luogo, deve sviluppare una vita di profonda preghiera personale.

   Secondo, deve essere distaccata dal mondo - infatti, non riuscirà ad ascoltare Dio che le parla se è sopraffatta o eccessivamente assorbita dalle preoccupazioni del mondo.

   Terzo, La persona deve nutrire un amore profondo per la comunità di preghiera e desiderare di arricchirla attraverso la profezia.

   Quarto, quando riconosce che Dio la sta sollecitando alla profezia, la persona deve "fare il passo nella fede".

 

 

11.  COME SI FA A RICONOSCERE LA SOLLECITAZIONE DI DIO A  PROFETARE?

 

  Primo, la persona avverte che si sta verificando in lei un’attività che proviene da Dio e non da se stessa. Può trattarsi di una sensazione di "pienezza", di una gioia speciale o della sensazione  della presenza di Dio.

 

  Secondo, La persona percepisce alcune parole o frasi che le attraversano la mente, o magari le si presenta una scena all'immaginazione che pare "provenga dal nulla". In altre parole, percepisce l'azione di Dio e quell'attività divina risulta in un messaggio intelligibile. Il modo in cui ciò può avvenire varia enormemente: alcuni ricevono frasi intere, mentre altri pare ricevano solo una parola alla volta; altri non ricevono parole, ma il senso del messaggio. Dopo un poco la persona riconosce e capisce che Dio la sta toccando con una profezia. Un aspetto piuttosto comune è l'uso della preghiera in lingue, che pare sensibilizzi le persone ad arrendersi al dono.

 

 

12.  LA PERSONA CHE DA' UNA PROFEZIA VERA, AVVERTE "SENSAZIONI" SPECIALI?

 

   Possono essere sensazioni definite, sia da parte della comunità che dell'individuo.

 

   Spesso l'individuo ha la sensazione di pronunziare parole che può dire gli "giungano" dal di fuori, che non sono il prodotto di una sua composizione. Tale passività nel cedere al dono produce anche consolazione e una intensa sensazione della presenza di Dio.

 

   La comunità da parte sua avverte una sensazione di rispetto e di gratitudine perché Dio ha parlato al Suo popolo. La vera profezia tende a portare pace e gioia anche quando mette in rilievo alcuni difetti della comunità.

 

 

13.  SE LA PERSONA AVVERTE CHE IN LEI DIO STA OPERANDO IN QUESTO MODO, COSA DOVREBBE FARE?

 

    Ella dovrebbe sprofondare nella preghiera e restare passiva come un bambino, chiedendo a Dio di aiutarla a collaborare con questa grazia. Dovrebbe permettere a Dio di influenzare il suo intelletto, la memoria e l'immaginazione e cominciare a cercare cosa Dio vuole che dica. In questa collaborazione attiva, ella acquista la certezza che Dio la sta ispirando a profetizzare e poi si sentirà sicura, almeno delle parole iniziali. Non appena comincerà a pronunziarle "nella fede", le verrà dato il resto.

 

    Se l'attività di Dio inizia con un’illustrazione mentale, la persona dovrebbe pregare per ricevere le parole che devono accompagnarla. Talvolta accade che queste vengano date a un'altra persona dell'incontro di preghiera, ed allora l'altra potrà poi confermare che Dio la stava sollecitando sullo stesso tema.

 

 

14.  COME PUÒ FARE LA COMUNITÀ A SVILUPPARE IL DONO DELLA PROFEZIA?

 

  Primo, la comunità deve avere nella profezia una fede simile a quella di un bambino e credere che Dio parli davvero al Suo popolo.

  Secondo, si deve insegnare ai membri come riconoscere l'azione di Dio quando Egli sollecita qualcuno a dare una profezia.

  Terzo, la comunità deve incoraggiare i membri a "fare il passo nella fede", anche se ne possono risultare alcune "non - profezie". L'eccessivo discernimento può ritardare la crescita del dono, col risultato di perdere delle occasioni per la profezia.

  Quarto, i leader devono essere consapevoli dell'uso giusto o sbagliato della profezia, in modo da poter provvedere continuamente a migliorare il dono.

 

 

15.  IN COSA CONSISTE LA "CONFERMA" DELLA PROFEZIA?

 

   Quando una persona fa il "passo nella fede" e dà una profezia, ancora non è del tutto certa che questa venga veramente da Dio. La "conferma" è necessaria affinché sia la persona sia la comunità ricevano la certezza di cui hanno bisogno.

 

   Questo può avvenire in molti modi:

 

a)   Se nella comunità altre persone hanno ricevuto messaggi profetici simili. Questo è uno dei modi in cui S. Paolo voleva che la profezia fosse messa alla prova.

b)   Se la profezia si avvera ed era importante per l'adempimento del piano di Dio.

c)   Talvolta la conferma di una profezia giunge solo in seguito, quando risulta in un mezzo di grazia per l'individuo.

 

 

D)  Il Discernimento della Profezia

 

16.  CHE TIPO DI DISCERNIMENTO É NECESSARIO QUANDO UN DISCORSO É DATO IN FORMA PROFETICA?

 

    Il discernimento va fatto sempre, sia che si tratti di una profezia vera, di una non - profezia o di una profezia falsa.

 

 

17.  COS'É LA PROFEZIA VERA?

 

   La profezia vera è un messaggio che proviene da Dio diretto alla comunità o all'individuo. Sebbene non sia necessario che venga dato nella forma della Scrittura, non può essere contrario ad essa. Quando lo si riceve, la comunità sperimenta una grande gioia, perché Dio ha parlato al Suo popolo.

 

 

18.  COS'É LA "NON - PROFEZIA"?

 

   La "non - profezia" di solito consiste in una dichiarazione sommaria - che in genere assume una forma pia o di alcune frasi della Scrittura - proveniente dallo spirito umano della persona anziché dallo Spirito Santo di Dio. Di solito è innocua per il gruppo, nel senso che non produce del male; differisce dalla profezia vera perché non proviene da Dio e quindi non ha alcuna potenza nel formare e edificare la comunità, né di incoraggiare i suoi membri.

 

 

19.  COME ARRIVA LA "NON PROFEZIA"?

 

   Di solito arriva quando la gente non ha un insegnamento chiaro sulla profezia vera e quindi ritiene e giudica, sbagliando, che i propri pensieri durante l'incontro di preghiera siano profetici.

   Le citazioni della Scrittura possono essere frequenti "non - profezie", in specie tra i nuovi venuti. È cosa comune anche la pratica di mettere sotto forma profetica pensieri pii, più adatti ad una preghiera di lode che ad una profezia.

   Un discernimento più difficile consiste nel riconoscere la differenza tra profezia e Parole di Sapienza e di Conoscenza.

 

 

20.  COS'É LA "PROFEZIA FALSA"?

 

   La profezia falsa è costituita da parole provenienti da uno spirito cattivo e porta con sé molti effetti dannosi, quali la distruzione dell'incontro di preghiera o la confusione tra i leader o tra i membri della comunità di preghiera. Di solito è molto rara, e la maggior parte dei gruppi di preghiera pare abbia più problemi di non - profezia che problemi di questo tipo.

 

 

21.  COME PUÒ VERIFICARSI UNA PROFEZIA FALSA NEL GRUPPO?

 

   Può verificarsi nei tre modi seguenti:

 

a)            Nella propria vita la persona presenta zone che si trovano sotto la schiavitù dell'occulto; quindi può essere usata dal male.

b)   Lo stesso gruppo è alla ricerca di profezie spettacolari.

c)   Il gruppo si è aperto al male con litigi, dispute, odio e altri peccati.

 

 

E)     Criteri per giudicare la Profezia

 

22.  COME FANNO I LEADER A DISTINGUERE TRA PROFEZIA VERA, NON - PROFEZIA E PROFEZIA FALSA?

 

   Possono essere usati i seguenti criteri:

 

   La profezia vera edifica e produce i frutti dello Spirito. Quando viene data in un incontro di preghiera, il gruppo avverte con più forza la presenza di Cristo. La profezia vera arriva al cuore delle persone, oppure fa capire meglio l'attività di Dio tra il Suo popolo.

 

   La non - profezia non porta alcun frutto - né buono né cattivo. Pur non arrecando disturbo, essa non possiede la potenza di un vero dono carismatico. Se un gruppo di preghiera ha la caratteristica di ospitare troppa non - profezia, esso è indolente e la potenza di Dio tra i suoi membri risulta soffocata.

 

   La profezia falsa distrugge, provoca ansietà ed allontana l'incontro o la comunità dal volere di Dio. Le persone che dovrebbero godere la pace con Dio vengono gettate nel tormento e nella confusione. I frutti della profezia falsa sono cattivi, sebbene talvolta questi siano riscontrabili solo dopo un certo periodo, quando cominciano ad emergere i risultati per aver creduto a quella profezia.

 

 

23.  COME CI SI DOVREBBE COMPORTARE DAVANTI AD UNA PROFEZIA VERA?

 

   Il comportamento davanti ad una profezia autentica dipende dalla profezia stessa e dalle circostanze in cui è stata data.

   Se è una profezia generica e se viene confermata, i leader potranno facilmente discernere che si tratta di una profezia autentica. Se viene data durante un incontro di preghiera, il moderatore potrebbe mostrare al gruppo tale giudizio e incitare quindi i membri a continuare a usare il dono in quel modo. Egli dovrebbe dire di aver avvertito che Dio parlava alla comunità e che quindi tutti dovrebbero meditare su quelle parole.

   Se la profezia è molto concreta, o persino spettacolare, i leader dovranno fare il discernimento con maggiore attenzione: se poi ritengono che davvero provenga da Dio, dovranno giudicare come agire sulla Sua Parola.

 

 

24.  COME CI SI DOVREBBE CONTENERE DAVANTI ALLA NON - PROFEZIA?

 

   É importante procedere con tatto per non urtare i sentimenti della gente. Permettere tuttavia che negli incontri di preghiera vi sia troppa non - profezia risulterà assai improduttivo, sia per l'individuo sia per la comunità.

   In quel caso i leader della comunità dovrebbero prendere i seguenti provvedimenti:

 

a)     Parlare con la persona che di solito dà le non - profezie.

b)     Fare insegnamenti chiari sulla profezia, con esempi di non - profezia e delle sue cause.

c)     Dimostrare come la non - profezia possa essere espressa sotto forma di preghiera di lode.
MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 13:43

25.  COME VA TRATTATA LA "PROFEZIA FALSA"?

 

    Talvolta non ha bisogno di alcun trattamento, perché tutta la comunità, in specie se ben istruita, la riconoscerà come falsa e la rifiuterà. La profezia allora non avrà altro effetto se non quello di far rivolgere il gruppo al Signore per cercare la Sua protezione.

 

    Tuttavia, se la comunità non è matura, oppure se la "profezia falsa" è talmente astuta che solo i leader riescono a discernere la sua origine, in quel caso si dovrà fare qualcosa per prevenirne gli effetti dannosi. I leader dovranno valutare se è il caso di informare subito l'intera comunità del loro discernimento, oppure se farlo in un secondo tempo.

 

 

26.  NEL DISCERNERE UNA PROFEZIA I LEADER PRENDONO IN CONSIDERAZIONE LA PERSONA CHE L'HA FATTA?

 

   Certo, un discernimento fatto con intelligenza considererà attentamente la persona che ha dato la profezia. Se questa manifesta una bontà profonda nella sua vita e se in passato ha dato profezie vere, si potrà presumere che la profezia sia vera. Se tuttavia la persona è instabile, se la sua bontà è discutibile e se in passato ha dato profezie false, si potrà ugualmente presumere che anche questa volta sia falsa.

 

   Se poi abbiamo a che fare con una profezia scioccante o che dà delle direttive, si dovrà considerare con un’attenzione perfino maggiore la persona che ha dato il messaggio: se davvero Dio vuol comunicare un messaggio importante alla comunità, lo darà a diverse persone al suo interno, oppure ad una persona affidabile, che sarà facilmente creduta.

 

 

27.  ACCADE MAI CHE LA "PAROLA PROFETICA" VENGA CAMBIATA O MODIFICATA DALLA PERSONA CHE DA' LA PROFEZIA?

 

    I seguenti elementi possono facilmente modificare, invertire o aggiungere qualcosa a un discorso profetico, e vanno quindi  presi in considerazione nel discernimento:

 

a)     Il fondamento teologico della persona.

b)     La sua situazione emotiva e i suoi problemi.

c)     L'atmosfera in cui viene data la profezia, in specie se esistono problemi all'interno della comunità.

 

   Allo stesso modo in cui l'acqua che passa attraverso un tubo arrugginito esce piena di ruggine, così il messaggio di Dio può venir modificato dalla condizione umana della persona che lo trasmette, anche se questa è veramente ispirata dall'attività carismatica di Dio.

 

 

F)     Profezia e comunità di preghiera

 

28.  É IMPORTANTE LA PROFEZIA PER UNA COMUNITÀ DI PREGHIERA?

 

   In una comunità di preghiera carismatica la profezia ha un ruolo estremamente vitale. La sua assenza denuncia la superficialità della preghiera e rappresenta un ostacolo a qualsiasi tipo di cammino approfondito nello Spirito. S. Paolo disse ai Corinzi che dovevano desiderare la profezia in modo del tutto particolare: "Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia" (1 Cor 14,1). Inoltre, Egli mette i profeti al secondo posto per importanza, subito dopo gli apostoli e prima dei maestri e degli operatori di miracoli (1 Cor 12,28).

 

 

29.  QUALI SONO GLI SCOPI DELLA PROFEZIA NELLA COMUNITÀ DI PREGHIERA?

 

Alcuni di questi sono già stati menzionati:

a)     É fonte di gioia e di pace sia per l'individuo sia per la comunità.

b)     Spesso fornisce il tema all'incontro di preghiera. Questo dovrebbe essere oggetto di meditazione da parte di tutti perché la parola di Dio, sia nella Scrittura sia nella profezia carismatica, produce molti effetti: guarigione, consolazione, illuminazione, ecc.

c)     É fonte di direzione e di guida per i leader della comunità.

 

Altri scopi includono:

 

a)   La profezia è spesso fonte di grazia per l'individuo. Chiunque abbia frequentato gli incontri di preghiera ricorderà delle profezie che erano "proprio per lui", che l'hanno aperto all'azione di Dio come niente altro aveva fatto mai.

b)   La profezia riesce anche a rassicurare un membro esitante della comunità di avere davvero un dono profetico e che la sua profezia è paragonabile a quella degli altri.

 

 

30.  QUALI SONO I CAMBIAMENTI CHE SI PRODUCONO QUANDO SI SVILUPPA IL DONO DELLA PROFEZIA?

 

    La profezia acquista potenza, si fa più direttiva e più frequente e quindi assume una maggiore importanza nella comunità. Agli inizi di solito essa è generica: consola, rimprovera, mette in rilievo virtù o vizi. Gli errori fatti a questo stadio con il dono della profezia di solito non sono troppo importanti e le guide imparano a discernere. Durante questo periodo, Dio Si prepara dei leader per un dono più altamente sviluppato, per mezzo del quale Egli potrà sempre più determinare l'azione della comunità. Così, quando il dono della profezia emergerà con una potenza maggiore, i leader avranno le fondamenta e il discernimento necessari per usare il dono per l'edificazione e la crescita della comunità e non per la sua distruzione.

 

 

31.  ESISTONO DELLE "SALVAGUARDIE" PER IMPEDIRE L'ABUSO O IL CATTIVO USO DEL DONO DELLA PROFEZIA?

 

    Tutti i leader dovrebbero tenere bene in mente le seguenti protezioni o "salvaguardie":

 

a)   Le persone possono aggiungere facilmente i propri pensieri personali a una profezia vera. Quindi, alcune parti di una profezia possono provenire da Dio e alcune dalla persona stessa.

b)   Nella profezia risulta estremamente difficile discernere l'elemento "tempo". Così una profezia può essere vera, ma la sua realizzazione potrà verificarsi tra molti anni.

c)   Non si dovrebbe mai attribuire troppa importanza ad una sola profezia perché Dio, di solito, rivela i Suoi piani lentamente, in un lungo arco di tempo, ad un gruppo che si incontri con regolarità.

 

 

G)     Profezia personale o privata

 

32.  LA PROFEZIA PUÒ ESSERE MAI "PRIVATA" O "PERSONALE"?

 

    Sì, e questa profezia "privata" o "personale" riveste un'importanza estrema. In quei casi, e in particolare quando la profezia predice il futuro o dà direttive particolari, il "discernimento" va fatto con la massima cura. "Discernere" la profezia tuttavia non significa "disprezzarla", e neppure negarne l'esistenza. Significa solo procedere con cautela fino a quando non si sarà riconosciuta, con l'aiuto del discernimento,  la volontà di Dio.

 

 

33.   QUANDO E COME VIENE DATA UNA PROFEZIA "PERSONALE"?

 

   Essa viene data sia durante un incontro di preghiera sia durante la preghiera personale. Nell'incontro di preghiera, la persona che pronunzia la profezia può anche non aver idea di colui al quale è destinata. Colui che ascolta e sa che è "adatta al suo caso", o che gli parla di un'occasione presente o di un problema, dopo un breve discernimento potrà essere piuttosto sicuro che Dio gli ha parlato attraverso quella persona.

   Quando la profezia è ricevuta privatamente, la persona che l'ha ricevuta sa a chi è destinata, anche se può non conoscerne il significato. Ma colui al quale è destinata saprà cosa vuol dire. Ancora, va usato il discernimento, ma se la persona che ha ricevuto la profezia non ha alcuna idea del problema o della decisione che l'altra persona deve affrontare, si potrà credere più facilmente che essa venga da Dio, più che dalla persona che l'ha data.

 

 

34. QUESTA ULTIMA FORMA DI PROFEZIA "PERSONALE" É UNA FORMA COMUNE?

 

  Questo tipo specialissimo di profezia di solito non è comune, ma si manifesta solo in coloro che vivono una vita profondissima nello Spirito e che sono stati fedeli per un lungo periodo (almeno di qualche anno) all'ispirazione della grazia.

 

 

35.  LA PROFEZIA VIENE MAI USATA PER LA "GUIDA PERSONALE" IN UNA DECISIONE ARTICOLARE, COME AD ESEMPIO L'ACCETTAZIONE O MENO DI UN'OFFERTA DI LAVORO O DI UNA OPPORTUNITÀ CHE SI PRESENTA?

 

   La gente parla spesso di "pregare per una decisione". Nel senso giusto, ciò dovrebbe significare che la persona si rivolge a Dio perché la aiuti a fare la scelta giusta. Nel senso sbagliato invece significherebbe che Dio detta una decisione particolare per mezzo del dono carismatico della profezia. 

 

PROFEZIA PERSONALE E DIRETTIVA

 

   Questa sezione particolare viene aggiunta solo con qualche riluttanza all'insegnamento sulla profezia esposto qui sopra. Pare che questo tipo di profezia personale e direttiva esista e che abbia il suo fondamento nella Scrittura. É necessaria tuttavia ogni prudenza naturale e tutta la sensibilità soprannaturale per evitare i gravi problemi che possono insorgere dal suo uso. Si può dire che si tratti di una "nuova frontiera" della quale è difficile scoprire e percepire le direttive. Tuttavia, questo capitolo sulla profezia sarebbe incompleto se non vi fosse menzionata anche questa potente manifestazione della potenza di Dio.

 

 

A)     Cerchiamo di capire la Profezia Personale

 

36.  COS'É LA PROFEZIA PERSONALE?

 

    É il messaggio di Dio per una persona particolare. Può riguardare il presente e il luogo in cui viene pronunziata, oppure può predire il futuro. Il suo scopo sarà uno di quelli che di solito troviamo nella Scrittura.

 

 

37.  QUAL É LA DIFFERENZA TRA PROFEZIA PERSONALE E QUELLA CHE DI SOLITO VIENE DATA IN UN INCONTRO DI PREGHIERA?

 

    Ecco qui le qualità che pare appartengano solo alla profezia personale:

a)     Si conosce la persona alla quale è destinata.

b)     Quindi, di solito, la profezia è più specifica e più potente.

c)     A motivo di questa azione divina unica, di solito è più autorevole e decisiva per la vita dell'individuo delle profezie che potrebbe ascoltare ad un incontro di preghiera carismatica.

 

 

38.  QUAL É LO SCOPO DELLA PROFEZIA PERSONALE?

 

    Può avere i seguenti usi:

 

a)    Portare alla luce alcune qualità dell'anima o alcuni modi di agire di Dio che la persona può avvertire, ma senza riuscire a identificarli né a tradurli in parole. Risulta quindi un aiuto validissimo per corrispondere alla grazia di Dio.

b)    Aiuta la persona a comprendere l'amore di Dio e la Sua provvida sollecitudine e a confidare che Egli rivelerà i Suoi pensieri.

c)    Aiuterà a rendere chiaro il piano di Dio che, in molti casi, è solo vagamente comprensibile.

 

 

B)  La Profezia Direttiva

 

39.  COS'É LA PROFEZIA DIRETTIVA?

 

    La profezia direttiva è una profezia personale che contiene direttive più o meno specifiche di come procedere o di cosa aspettarsi in una determinata situazione.

 

 

40.  È POSSIBILE AVERE ALCUNI ESEMPI DI PROFEZIA DIRETTIVA?

 

   La profezia direttiva potrebbe avere i seguenti scopi (ne sono possibili molti altri):

 

a)   Portare alla preghiera di intercessione a favore di qualcuno.

b)  Avvertire che è in arrivo un problema.

c)   La sollecitazione ad andare o ad evitare di recarsi in un dato posto.

d)  Rendere esplicito un ministero.

e)  Chiarire o definire una situazione o un’opportunità confusa.

 

 

41.  QUAL É LO SCOPO DELLA PROFEZIA DIRETTIVA?

 

    Alcuni dei suoi scopi possono essere:

 

a)  Confermare il corso d'azione che la persona o il gruppo ritengono di dover intraprendere, ma che potrebbe "restare indietro" senza la sollecitazione della profezia.

b)  Illuminare il corso d'azione che la persona o il gruppo vorrebbero intraprendere, senza tuttavia sapere esattamente come procedere. In questo campo, l'attività carismatica della profezia potrebbe essere chiamata: "Parola di Conoscenza". La differenza tra le due pare risieda nel grado dell'intervento di Dio e in quello dell'attività dell'intelletto dell'uomo. Probabilmente entrambi i doni sono all'opera.

c)   Portare ad intraprendere azioni che né la persona né il gruppo avrebbero mai considerato senza la profezia. In quest'ultimo caso devono essere presenti molte "protezioni" o "salvaguardie", e prima di procedere all'azione sarà necessario "aspettare il momento del Signore".

 

 

42.  CHI É, DI SOLITO, AD ESERCITARE IL DONO DELLA PROFEZIA PERSONALE E DIRETTIVA?

 

   Trattandosi di un dono di profezia potente ed altamente specializzato, sarà sperimentato solo da membri assai maturi della comunità di preghiera. É un dono potente, sebbene aperto a molti pericoli. Tuttavia, se Dio vuole intervenire presso alcuni con la profezia personale e direttiva, il dono non va respinto. Caso mai il gruppo dovrebbe ricercare un insegnamento solido ed esercitare la massima attenzione affinché la potenza di questo dono possa edificare il gruppo di preghiera, e non distruggerlo.

 

 

C)  I fondamenti nella Scrittura per il Dono della Profezia Personale e Direttiva.

 

43.  QUALI SONO, NELLA SCRITTURA, ALCUNI ESEMPI DI PROFEZIA PERSONALE?

 

   Cristo ha fatto diverse profezie personali:

   Alcuni degli esempi già dati sono profezie personali: la Sua morte e risurrezione; il rinnegamento di Pietro; gli apostoli portati davanti ai Re a causa del Suo nome.

 

   Agabo profetizzò che Paolo sarebbe stato consegnato ai pagani (Atti 12, 11-14).

   Profezia che pare Paolo ricevesse in ogni città che visitava (Atti 20,23).

 

 

44.  QUALI SONO GLI ESEMPI DI PROFEZIA DIRETTIVA DATICI DALLA SCRITTURA?

 

        Nella Scrittura troviamo tante profezie direttive:

        Nel Vecchio Testamento Dio dava molte direttive ai Suoi servitori. Eccone qui alcune:

 

a)     A Noè di costruire l'arca (Gn 6).

b)     Ad Abramo di sacrificare Isacco (Gn 22).

c)     A Mosè di andare dal Faraone (Es 3); poi le direttive di Dio per tutta la storia dell'Esodo.

d)     A Samuele di ungere Saul e, in seguito, David (1 Sam 16).

 

   Ed ecco alcuni esempi di profezia direttiva che troviamo nel Nuovo Testamento:

 

a)     La direttiva di Filippo nella conversazione con l'eunuco etiope (Atti 8,20).

b)     La direttiva ad Anania relativa a Paolo (Atti 9, 10-19).

c)     La direttiva a Paolo dopo la sua conversione (Atti 9,6).

d)     La visione profetica di Pietro di andare dai pagani (Atti 10, 9-23).

e)     La messa in disparte profetica di Paolo e Barnaba (Atti 13,2).

 

 

D) Interpretazione della Profezia Personale e Direttiva

 

45. CHE SIGNIFICA INTERPRETARE LA PROFEZIA PERSONALE E DIRETTIVA?

 

   "Interpretare" la profezia direttiva significa arrivare a capire, con una certa chiarezza, quali passi Dio intende farci intraprendere. Così Paolo ricevette molte volte una chiara profezia personale: che sarebbe stato consegnato ai pagani. Tuttavia egli la "interpretò" in questo modo: che Dio lo stava preparando a delle prove, e non che gli stesse dicendo di evitare le circostanze che lo avrebbero portato in quelle difficoltà.

 

   Quindi per "interpretare" le profezie personali e direttive sono necessari due passi importantissimi: primo, le persone coinvolte devono essere certe che Dio abbia parlato e, secondo, che esse "interpretino" con chiarezza i passi da intraprendere. Poiché si tratta di un dono potentissimo, si devono prendere diverse misure di sicurezza.

 

 

E)     Interpretazione e difesa della Profezia Direttiva

 

46. IN CHE MODO SI DOVREBBE SALVAGUARDARE LA PROFEZIA PERSONALE E DIRETTIVA?

 

   Per fare buon uso del dono, coloro che lo ricevono devono:

 

a)  Trattare questo tipo di profezia con la più grande prudenza, al fine di non sconvolgere o spaventare gli altri.

b)  "Aspettare il momento del Signore" fin quando non si è certi che Egli abbia veramente parlato in quel modo.

c)   Essere consapevoli delle possibili "aggiunte" del pensiero umano al messaggio di Dio.

d)  Rendersi conto dei molti elementi non rivelati, come ad esempio a chi dirlo e quando agire.

e)  Discernere il grado di certezza della profezia. Ad esempio, se Dio ha parlato spesso ed ha anche confermato con degli eventi esteriori, vi è allora un grado di certezza maggiore che non in altre profezie, le quali non risultano altrettanto chiare e confermate.

 

 

47.  COSA SIGNIFICA "ASPETTARE IL MOMENTO DEL SIGNORE"?

 

   Poiché la mente umana riesce a percepire solo una parte della verità, oppure un elemento alla volta di un quadro totale, "aspettare il momento del Signore" significa che la persona continua a pregare finché non avrà capito completamente tutti gli elementi dell'attività profetica di Dio. Anche quando è fatta una "rivelazione", continua a rimanere sconosciuta gran parte di cosa esattamente si dovrebbe fare o di come dovrebbe essere seguita la profezia. Spesso queste cose non risultano chiare, oppure si salta a conclusioni sbagliate.

 

48.  CHE SIGNIFICA: "FARE AGGIUNTE AL MESSAGGIO DI DIO"?

 

  La solida tradizione della Chiesa ammette che Dio fa delle rivelazioni ai Suoi profeti. Inoltre insegna che, una volta che la mente ha cominciato a ricevere i messaggi di Dio, è del tutto possibile che quei processi mentali continuino anche quando il tocco divino è stato tolto, quando è finito. In questo campo è necessaria una grande prudenza, anche quando si è fatto il discernimento e si riconosce che Dio ha parlato in maniera personale e direttiva.

 

 

49.  COME SI FA A DISCERNERE I VARI GRADI DI CERTEZZA?

 

   Possono essere formulate alcune norme di certezza:

 

a)   Di solito la certezza è maggiore quando le profezie sono più generiche, e diminuisce quando scendono nei dettagli più specifici. La profezia, quindi, potrebbe confermare un certo compito o ministero, ma non necessariamente costituire la conferma di come esattamente procedere in quel compito. Pare che in alcuni di questi campi sia più coinvolta l'attività carismatica della Parola di Conoscenza che non quella della Profezia.

b)   Le profezie che continuano a ripresentarsi e che corrispondono alle circostanze esterne del gruppo e alle sollecitazioni interiori dei suoi membri, hanno una certezza maggiore di quelle che invece non vi corrispondono. Di solito queste ultime, se sono veramente profetiche, sono piuttosto lontane nel tempo. Il loro valore consiste nel fatto che, quando in seguito le circostanze e le sollecitazioni interiori cominceranno a corrispondere, la gente coinvolta avrà un grado maggiore di certezza, poiché il Signore aveva parlato loro in precedenza (magari di anni) di quanto sarebbe avvenuto.

c)   Quando le profezie fanno luce su un problema attuale o chiariscono l'azione interiore di Dio su una persona, hanno una certezza maggiore di quelle che apparentemente non si adeguano alla situazione interiore o esteriore della persona.

 

    Possiamo affermare che, nel primo caso, la profezia  "aderisce" perfettamente alla persona, la porta a rallegrarsi e illumina una zona oscura della sua vita, la libera da una lotta oppure la apre maggiormente alla grazia di Dio. Nel secondo caso invece, essa "non aderisce" o non si adegua, nel senso che la persona non sa che farsene della profezia, poiché questa non è in alcun modo in armonia col suo atteggiamento mentale presente, né con le sue attuali circostanze esteriori. Allora ella dovrebbe sentirsi pienamente libera di metterla in disparte, per lo meno fino a quando i suoi scopi e il suo significato non saranno più chiari.

 

 

50.  COME E QUANDO LA PROFEZIA PERSONALE E DIRETTIVA VIENE USATA NEL MODO MIGLIORE?

 

    Alcune circostanze costituiscono una salvaguardia e una protezione del dono:

 

a)    L'esistenza di buone relazioni personali tra coloro che esercitano il dono.

b)   Il gruppo è impegnato nella diffusione del Regno di Dio, e in realtà le circostanze esteriori rivelano l'incarico ricevuto di servire il popolo di Dio per mezzo di leader confermati. In questo caso la profezia direttiva può quasi essere considerata una grazia di ufficio.

c)  Pregano insieme regolarmente. La profezia direttiva si sviluppa con lentezza, e Dio conferma più volte le Sue aspettative riguardo alle azioni da intraprendere, prima di chiedere al gruppo di agire.

d)    Le profezie vengono prese nel loro contesto, cioè come parti di un insieme di profezie. Mentre le persone pregano regolarmente insieme ed esercitano normalmente il ministero carismatico, Dio può dare loro, poco a poco, il senso del Suo piano.

e)   La parola profetica corrisponde alle responsabilità esteriori dello stato di vita della persona.

f)   La profezia corrisponde alla parola interiore di quanto Dio sta facendo nell'intimo della persona. In questo modo le attività interiore ed esteriore di Dio si armonizzano.

 

 

51.  DOBBIAMO ACCETTARE ALLO STESSO MODO OGNI "ENUNCIAZIONE PROFETICA"?

 

    É necessario che la persona si renda conto che, quando Dio parla all'uomo, vi è tutta una gamma di attività carismatica divina. Talvolta la Sua parola risulta chiara, definita e persino traboccante della Sua potenza. In quei casi, data l'importanza del messaggio, Dio prende con potenza le facoltà della persona e allora resta uno scarsissimo margine all'errore e all'incomprensione umana.

    Altre volte tuttavia Dio dà un’illuminazione gentile e generica: una luce solo parziale. In quel caso le persone devono rendersi conto che vi è una gran parte ancora da chiarire e che quindi, se si deduce troppo, è possibilissimo sbagliare.

 

 

52.  PER QUALE MOTIVO TUTTE QUESTE SALVAGUARDIE E TUTTE QUESTE "DIRETTIVE" SONO TANTO IMPORTANTI?

 

    Principalmente perché il dono della profezia è di estrema importanza per il rinnovamento della vita della Chiesa. Si può senz'altro affermare che non vi è un altro ministero carismatico che abbia in sé il potere di restaurare la Chiesa come si trova nella profezia. É per questo motivo che Paolo lo considera il più alto ministero carismatico (1 Cor 14,1) e che chiede che tutti si arrendano alla sua potenza (1 Cor 14,5).

 

   Quindi, le protezioni o salvaguardie sono necessarie a causa della potenza del dono. Senza di esse la profezia cadrà presto in cattiva fama e sarà causa di confusione tra coloro che, con semplicità di fede, cercheranno di esercitare il dono.

 

 

SOMMARIO

 

   Le domande sulla profezia personale e direttiva esposte in questo capitolo non si propongono di incoraggiare o sollecitare l'uso di questo dono (diversamente dall'atteggiamento del libro verso la preghiera in lingue, che va ricercata e incoraggiata). Queste domande cercano piuttosto di indicare che nel movimento si manifesta anche questo tipo di profezia personale e direttiva: talvolta in maniera assai valida, producendo effetti grandiosi; altre volte in maniera del tutto improduttiva; altre ancora con effetti molto dannosi. Queste domande si propongono piuttosto lo scopo di stabilire dei limiti e delle salvaguardie (o protezioni) in quelle situazioni dove sia presente questo tipo di profezia.
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