Capitolo Decimo IL DONO DEL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

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MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 13:48
INDICE

Capitolo Decimo 

 

IL DONO DEL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI 

 

"A un altro il dono

 di distinguere gli spiriti."

(1 Cor. 12,10)                                                                

 

INTRODUZIONE 

 

Oggi la parola "discernimento" è molto in voga, proprio come "carismatico", ma il suo diffuso impiego ha purtroppo oscurato e adombrato la definizione tecnica del dono carismatico elencato da S. Paolo.

 

         Il discernimento degli spiriti non consiste nella capacità di criticare e neppure in un’acuta capacità di giudicare la natura umana. Il dono ha a che fare con gli spiriti - e con la definizione della fonte originale da cui scaturisce l'azione dell'uomo e la sua ispirazione: lo Spirito di Dio, quello dell'uomo oppure gli spiriti cattivi.

 

         Prima di poter spiegare in cosa consiste il discernimento carismatico, è necessario comprendere bene e credere ad alcune altre nozioni. Queste includono:

 

a)     Un Dio che ispira l'uomo, intervenendo nella sua vita con azioni divine che costituiscono una parte normale della vita cristiana.

b)     Un mondo di male che corrompe e confonde l'uomo, guidandolo con astuzia su una via che lo allontana rapidamente dalla volontà di Dio.

c)     Il mondo della natura, aperto e proteso verso Dio, ma che ha bisogno della grazia per poter entrare nella vita e nell'attività divina.

 

         Il dono carismatico non potrà essere presente se non esiste un modello di vita stabilito, grazie al quale si sperimenta quotidianamente l'attività di Dio e si cerca costantemente di arrendersi alla Sua potenza e di essere uniti alla Sua volontà. Paolo ha scritto: "L'uomo naturale non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno" (1 Cor 2, 14-15).

 

         Il fatto di "mettere gli spiriti alla prova" ha lo scopo di fornire il giudizio necessario quando dall'entusiasmo religioso sorge un grande flusso di idee e di impulsi. Il discernimento quindi presuppone che la vita della Chiesa sia densa di potenza soprannaturale e di manifestazioni della presenza di Dio. La stessa abbondanza di attività divina costringe il male a salire in superficie e costituisce anche l'atmosfera per un’attività religiosa distorta.

 

         Il discernimento è come una madre premurosa e solerte, che dapprima gioisce per le attività dei figli e tuttavia li sorveglia con cura affinché nulla di ciò che fanno possa portarli al male. É il potere di vedere attraverso le apparenze esteriori di queste attività, per arrivare al centro della cosa e poter così menzionare il nome della sorgente che sta all'origine di quell'attività: Dio, l'uomo o il male.

 

         Il discernimento non deve certo essere il "costante diniego", la fonte perenne di disillusione. Ha anche lo scopo di essere fonte di gioia e di attività religiosa, e talvolta fa capolino attraverso l'oscurità per dire con Giovanni: "É il Signore!" (Gv 21,7).

 

 

IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI

 

 

A)       Cerchiamo di capire il Dono

 

1. CHE SIGNIFICA "DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI"?

 

         Il discernimento è un'illuminazione che viene da Dio e che mette la persona in grado di vedere attraverso le apparenze esteriori di un'azione o di un’ispirazione per poterne giudicare l'origine. Sia le ispirazioni sia le azioni possono derivare da tre fonti (o "spiriti"): Dio, la persona stessa o il diavolo. Dopo aver fatto il giusto discernimento della fonte, la persona potrà procedere con maggior sapienza in quella situazione.

 

 

2.  SI POTREBBE AVERE UNA SPIEGAZIONE PIÙ DETTAGLIATA DI QUESTE TRE FONTI?

 

         Quando una persona riceve un’ispirazione o si sente sollecitata ad agire, dietro tale attrazione vi è una potenza che sta alla sua base. Essa può essere originata da queste fonti:

 

a)     La persona stessa - per il fatto che l'uomo ha impulsi, desideri, speranze, timori e molti altri sentimenti che lo spronano all'attività.

b)     Dio - che cerca sempre di parlare all'uomo, di motivarlo e di guidarlo verso la felicità.

c)     Gli angeli caduti - che continuano ad essere in relazione con la creazione, anche se sono caduti dalla grazia, e che ora hanno effetti negativi, dannosi e distruttivi.

 

 

3.  CHE DIFFERENZA C'E' TRA IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI E LA PRUDENZA, IL SANO GIUDIZIO O ALTRE QUALITÀ ASSOCIATE DI SOLITO ALLA PERSONA INTELLIGENTE, AL BRAVO CONSULENTE O AL LEADER CAPACE?

 

         Il discernimento differisce in diversi modi:

 

a)     Viene sempre usato solo per trovare la volontà di Dio in una data situazione, mentre le altre qualità vengono spesso usate per scopi diversi.

b)  Risponde ad una sola domanda: la sorgente o l'origine dell'ispirazione o dell'impulso, mentre le altre trattano molte questioni in una data situazione.

c)     Il discernimento presuppone di solito queste altre qualità, ma va oltre le stesse e talvolta può scavalcare completamente tali qualità naturali. Così una persona semplice, inesperta sotto molti aspetti, ma profondamente unita a Dio, potrebbe possedere un alto grado di discernimento.

d)     Il discernimento presuppone un certo livello di preghiera quotidiana, condizione non richiesta per esercitare le qualità naturali menzionate.

 

 

B)       Applicazione del Discernimento

 

4.  CHE DOVREBBE FARE UNA PERSONA SE SCOPRE CHE UN'ISPIRAZIONE VIENE DA DIO?

 

         Non dovrebbe agire immediatamente, ma cercare invece di capire con esattezza ciò che Dio la chiama a fare o a dire, quando ciò dovrebbe esattamente accadere e quale sarebbe il modo più appropriato per metterlo in pratica in una situazione determinata.

 

 

5.  CHE FARE SE LA PERSONA SCOPRE CHE L'ISPIRAZIONE PROVIENE  DALLA NATURA UMANA?

 

         Sebbene un’ispirazione potrebbe provenire dalla natura umana, potrebbe essere ugualmente conforme alla volontà di Dio - come ad esempio il desiderio di studiare, di godere delle amicizie umane, o anche qualcosa di fisicamente piacevole. In questi casi la persona dovrebbe cercare di purificare i propri motivi, in modo che le sue intenzioni in tutte queste cose non siano altro che il raggiungimento della gloria di Dio (1 Cor 10,31).

 

         Se l'ispirazione proveniente dalla natura umana non è conforme alla volontà di Dio - cioè va contro i comandamenti, oppure ha per scopo solo la vanagloria umana - allora dovrebbe essere respinta.

 

 

6.  CHE FARE SE LA PERSONA DISCERNE CHE L'ISPIRAZIONE PROVIENE DAGLI SPIRITI CATTIVI?

 

         Dovrebbe respingerla immediatamente e poi chiedere a Dio di proteggerla e di tenerla lontana da simili influenze.

 

 

7.  TUTTO CIÒ NON É UN PO' TROPPO COMPLESSO, NON CONFONDE LA PERSONA E NON LA INDUCE AD ESSERE ECCESSIVAMENTE INTROSPETTIVA?  

 

         Qui si dovrebbero dire diverse cose:

 

a)     Le decisioni piccole dovrebbero ricevere un discernimento veloce, non risultare oggetto di eccessive preoccupazioni. Qui il discernimento dovrebbe basarsi sul fatto che la vita umana e i sentimenti dovrebbero scorrere nella gioia e progredire.

b)     Le regole sul discernimento sono sempre più complesse dell'atto stesso del discernimento, poiché gran parte di questo avviene in maniera naturale.

c)     La persona diventa più esperta nel discernere, e invece di stare dietro alle regole, in lei cresce il senso del discernimento, ossia dell'intuizione divina.

d)     Se si tratta di una decisione importante, la persona dovrebbe essere un po' introspettiva e non procedere con troppa solerzia: eviterà così una decisione sbagliata o ingenua.

 

 

C)    Vari usi del Discernimento

 

8.  QUANTI SONO I TIPI DI DISCERNIMENTO?

 

         Sebbene il dono sia unico, le situazioni ed i modi in cui può essere esercitato sono numerosi. Esso viene usato nelle manifestazioni carismatiche, nelle ispirazioni individuali e nelle decisioni di gruppo. Può essere personale o comunitario. La persona che prega e che cerca la volontà di Dio, ogni giorno userà spesso il discernimento.

 

 

9.  QUAL É, PER LA PERSONA, LO SCOPO FONDAMENTALE DEL DISCERNIMENTO?

 

         Il discernimento mette la persona in grado di riconoscere le molte sollecitazioni ed impulsi di ogni giorno, in modo che la sua volontà è più in grado di restare unita alla volontà di Dio. Quando una persona comincia a "camminare nello Spirito", Dio comincerà a mostrarle che molti dei suoi impulsi ed attività provengono dalla sua natura egoista e che vanno messi in linea con il piano divino. D'altra parte, il discernimento serve anche a far sì che la persona non faccia spiritualmente naufragio, ma le permette di mantenere il necessario equilibrio che le farà evitare quelle particolarità o quelle pratiche che vanno assai oltre le sue forze.

 

 

10.  CHE FUNZIONE HA IL DISCERNIMENTO DI CHI É CHIAMATO A GUIDARE GLI ALTRI?

 

         Per chi ha il compito di guidare gli altri, il discernimento aiuta a percepire l'origine delle motivazioni della persona, cioè a capire da quale fonte provengono i suoi svariati impulsi. Una volta capito questo, il leader potrà usare gli altri doni di conoscenza e di sapienza, sia naturali sia carismatici, per accertare, almeno in modo generico, la volontà di Dio.

 

 

11.  CHE RUOLO HA IL DISCERNIMENTO PER I LEADER DI UN GRUPPO DI PREGHIERA?

 

         I leader dovranno discernere se le manifestazioni carismatiche provengono veramente da Dio.

         Essi useranno il discernimento per ogni aspetto del gruppo di preghiera: l'uso dei doni carismatici, la qualità della preghiera, i vari suggerimenti dai membri. Essi, cioè, usano il dono per guidare il gruppo nella volontà di Dio.

 

 

D)       Fondamenti nella Scrittura del Dono del Discernimento

 

12.  QUALI ESEMPI DI DISCERNIMENTO POSSIAMO TROVARE NEL VECCHIO TESTAMENTO?

 

         Poiché il discernimento è l'interpretazione del pensiero di Dio, il modo in cui Egli considera il cuore dell'uomo, nel Vecchio Testamento troviamo i seguenti tre testi riguardanti il discernimento divino:

 

a)     Salmo 139,1: "Signore, Tu mi scruti e mi conosci."

b)  Geremia 17,10: "Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori."

c)     1 Cronache 28,9: "Il Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero."

 

         I testi che seguono si trovano del Vecchio Testamento e riguardano il potere di discernere dato all'uomo:

 

a)     1 Re 3,9: "Concedi al Tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al Tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male."

b)  Lamentazioni 2,14: Geremia discerne: "I Tuoi profeti hanno avuto per Te visioni di cose vane e insulse, ... ma Ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni."

c)     1 Re 22,23, Michea discerne gli spiriti cattivi: "Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti questi tuoi profeti."

 

 

13.  QUALI ESEMPI VENGONO DATI NEI VANGELI, DI CRISTO CHE  DISCERNE GLI SPIRITI?

 

         Ecco qui alcuni esempi di rilievo:

 

a)  Giovanni 1,47: Gesù, parlando a Natanaele, dichiara: "Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità."

b)     Matteo 16,17: Gesù discerne in Pietro l'azione del Padre: "Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre Mio che sta nei cieli."

c)     Matteo 16,23: Gesù discerne in Pietro un'attività che non  proviene da Dio: "Lungi da Me, Satana! ... perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini."

d)     Marco 9,33: Gesù ha riconosciuto lo spirito umano negli apostoli quando cercavano di essere i primi.

e)  Giovanni 2,25: loda il discernimento di Cristo: "Non aveva bisogno che alcuno gli desse testimonianza su un altro, Egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo."

 

 

14.  QUALI ESEMPI CI DA' IL NUOVO TESTAMENTO PER DIMOSTRARE  IL DISCERNIMENTO DEGLI APOSTOLI?

 

         Si possono elencare i seguenti:

 

a)     Atti 5, 1-11: Pietro discerne lo spirito di menzogna in Anania e Zaffira.

b)     Atti 8, 20-24: Pietro discerne lo spirito cattivo in Simone il mago.

c)     Atti 13, 9-10: Paolo discerne la frode di Elima.

d)     Atti 16, 16-18: Paolo discerne lo spirito cattivo nella ragazza schiava, anche se le sue parole erano vere.

 

         In 1 Corinzi 2, 6-7 Paolo contrasta diverse fonti di "saggezza": "Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria."

 

 

E)    Basi teologiche e tradizionali del Discernimento

 

15.  SU QUALI DOTTRINE SI BASA IL DONO DEL DISCERNIMENTO?

 

         Il dono del discernimento è sostenuto da due convinzioni dottrinali:

 

a)     Che Dio conosce tutto; questo si estende alla conoscenza di ciò che passa per la mente dell'uomo e di cosa lo motiva.

b)     Che Dio è provvido e fa partecipi di questa conoscenza coloro ai quali ha affidato un incarico o un ministero nella Sua Chiesa.

 

         Elencando il dono del discernimento tra i ministeri regolari della Chiesa, Paolo dimostra che Dio condivide veramente questa conoscenza attraverso il dono carismatico.

 

 

16.  É POSSIBILE DISCERNERE SENZA L'AIUTO DI DIO?

 

         Se il discernimento è usato in senso ampio, come per dare giudizi naturali e solidi o anche intuizioni sulla natura umana, si può fare senza uno speciale aiuto da parte di Dio.

         Tuttavia, il tipo di discernimento nel senso stretto del termine, che si propone cioè di vedere attraverso le apparenze esteriori per definire l'origine interiore, richiede l'aiuto di Dio attraverso il dono carismatico.

 

 

17.  IL DISCERNIMENTO NON VIENE ESERCITATO ANCHE DA MOLTI CHE NON FANNO PARTE DEL RINNOVAMENTO CARISMATICO?

 

         In ogni fase della vita della Chiesa Dio agisce attraverso i doni carismatici e molti cattolici, (in particolare quelli che si immergono profondamente nella preghiera), usano doni carismatici di cui non sono neppure consapevoli.

         Insegnare quindi che ogni discernimento degli spiriti è un dono carismatico non significa certo dire che le persone che non appartengono al movimento non usino il dono.

 

 

18.  QUAL É LA TRADIZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA SUL DISCERNIMENTO?

 

         La Chiesa, nei suoi autori di spiritualità, ha una lunga tradizione su come discernere le fonti dell'ispirazione. Tale tradizione è stata resa estremamente pratica negli Esercizi Spirituali di S. Ignazio, che distinguevano diverse fonti buone e cattive e fornivano regole per il loro discernimento.

 

 

F)       Ruolo del Discernimento per l'individuo

 

19.  PERCHÉ IL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI RIVESTE TANTA IMPORTANZA PER CHI HA SPERIMENTATO IL BATTESIMO DELLO SPIRITO?

 

         Il Battesimo dello Spirito Santo eleva la persona da un livello puramente e semplicemente umano, o perfino di peccato, ad un livello spirituale nel quale Gesù, il Signore, diventa il centro di ogni attività. In questa vita nuova dello Spirito sono di estrema importanza le ispirazioni di Dio nell'intimo della persona e la Sua attività negli eventi della vita. Il discernimento è necessario perché ella possa distinguere le ispirazioni che provengono da Dio, gli impulsi che provengono da elementi cattivi o dalle parti egoistiche della natura umana.

         La crescita nello Spirito richiede una sensibilità sempre maggiore a Dio e di solito è accompagnata da tentazioni incredibilmente subdole.

 

 

20.  É POSSIBILE RICONOSCERE CON FACILITÀ SE UN'ISPIRAZIONE PROVIENE DA DIO, DALLA PROPRIA NATURA O DAL DIAVOLO, SENZA IL DONO SPECIALE DEL DISCERNIMENTO?

 

         Spesso non è facile, e la persona ha bisogno di questo dono ad ogni stadio della vita nello Spirito. Per chi ha iniziato da poco a sperimentare l'azione di Dio, potrà trovare un valido aiuto per apprendere il discernimento in dei modelli stabiliti di vita religiosa - come un seminario o un noviziato - o, ancora, nella nuova realtà di un gruppo di preghiera.

         Ma anche la persona matura, avanzata nella vita dello Spirito, ha bisogno del discernimento, poiché col suo progredire nel cammino spirituale le tentazioni si fanno più subdole. Come ha detto Cristo, i lupi si vestono da agnelli per ingannare perfino gli eletti.

 

 

21.  SI POSSONO AVERE ESEMPI CONCRETI DI ISPIRAZIONI CHE POTREBBERO INGANNARE UNA PERSONA?

 

         Ecco alcuni esempi, in apparenza buoni, che S. Ignazio afferma non provengono dallo Spirito di Dio:

 

a)  Ricercare la perfezione in modo non compatibile col proprio stato di vita.

b)  Esercitare delle virtù per esibizionismo e per diventare persone "singolari".

c)  Disprezzare le piccole fedeltà e desiderare di essere santificati "alla grande".

d)  Riflettere con compiacenza sulle azioni, desiderando la stima degli altri per le nostre virtù.

e)  Lamentarsi e scoraggiarsi in mezzo alle prove.

 

         Si possono aggiungere molti altri esempi. É importante che la persona si renda conto che alcune ispirazioni vanno al di là delle sue capacità, oppure che non tengono conto del suo stato di vita, né della sua situazione emotiva e spirituale. Tali ispirazioni porterebbero la persona oltre la grazia che Dio ha disponibile per lei e si risolverebbero nello scoraggiamento o nell'illusione spirituale.
MARIOCAPALBO
00martedì 27 marzo 2012 13:49

22.  ESISTONO DEI "SEGNI" RICONOSCIBILI PER POTER DISCERNERE CHE LE ISPIRAZIONI NON VENGONO DA DIO?                                                               

 

         Ci sono molti segni che indicano che le sollecitazioni non provengono da Dio:

 

a)     Si perde la pace dell'anima senza alcun motivo obiettivo (vale a dire senza un’evidente caduta dalla grazia).

b)  S’instaura l'ansietà per il fatto che non si seguono le ispirazioni di Dio.

c)  Comincia a sopraggiungere la tristezza, senza che se ne possa individuare la fonte.

d)     La persona è tentata ad abbandonare la vita dello Spirito perché la trova troppo difficile.

e)  Sopraggiungono paure prima sconosciute. Si potrà manifestare la scrupolosità o la preoccupazione di fare sempre le cose giuste.

 

 

23.  COSA SI DOVREBBE FARE QUANDO SI RICONOSCONO QUESTI SEGNI?

 

         La persona dovrebbe:

 

a)  Chiedere a Dio il discernimento e valutare le ispirazioni molto prima di accettarle e di metterle in pratica.

b)  Imparare dagli errori del passato. Spesso Dio si serve degli errori fatti all'inizio per insegnarci a riconoscere errori più grandi che potrebbero essere fatti in futuro.

c)  Ricercare la guida di un direttore spirituale e presentargli i problemi che stiamo sperimentando.

 

 

G)       Importanza del Discernimento per mantenere la pace  dell'anima.

 

24.  CHE RELAZIONE HA IL DISCERNIMENTO CON LA PACE  DELL'ANIMA?

 

         Il discernimento è la protezione della pace dell'anima, poiché aiuta la persona a:

 

a)  Comprendere i vari impulsi e le varie ispirazioni che avverte dentro di sé, in modo da non seguire ciecamente ogni impulso prima di aver fatto il relativo discernimento.

b)  Individuare quei fattori che già hanno provocato una possibile perdita della pace.

 

         Quando si hanno idee chiare sull'origine delle ispirazioni, si eviterà molta confusione e saremo in grado di eliminare qualsiasi confusione già sperimentata in precedenza.

 

 

25.  COME FA, PRECISAMENTE, IL DISCERNIMENTO AD AIUTARE LA PACE?

 

         La pace è il risultato dell'unione della volontà dell'individuo con la volontà di Dio. Il discernimento riscopre la volontà di Dio dentro di noi, ma potrà anche rivelare altre attività che all'apparenza sembrano d’origine divina, ma che non lo sono. Il discernimento aiuta la persona a capire se stessa, mettendola in condizione di identificare l'origine di tali ispirazioni, di riconoscere quei fattori che in lei distruggono la pace e quali sono le tentazioni specifiche de deve affrontare da parte della propria natura umana e da parte del diavolo.

 

         Quando una persona cerca sinceramente di servire Dio e tuttavia si ritrova tormentata dall'ansia o subissata da responsabilità che non riesce ad affrontare, il discernimento spesso riuscirà ad indicare l'origine di quei problemi.

 

 

26.  PERCHÉ É TANTO IMPORTANTE LA PACE DELL'ANIMA?

 

         Perché solo in un'atmosfera di pace l'anima potrà crescere nella vita di Dio: perfino nelle prove permesse da Dio rimarrà in una profonda pace interiore. Poiché il cammino verso Dio è lungo, molti tornerebbero indietro se la pace interiore non fosse una normale condizione del viaggio. Purtroppo, molti tornano indietro davvero, poiché hanno perduto la pace dell'anima per la mancanza del discernimento.

 

 

H)       Importanza del Discernimento per il Gruppo di Preghiera

 

27.  QUAL É IL RUOLO DEL DISCERNIMENTO NEL GRUPPO DI PREGHIERA?

 

         Allo stesso modo in cui le azioni di un individuo possono aver origine da Dio, dallo spirito umano o dal diavolo, così anche le azioni e le decisioni di un gruppo di preghiera possono scaturire da queste tre fonti. Inoltre, proprio come l'individuo che si apre allo Spirito di Dio si apre anche a tentazioni nuove e subdole, così la comunità di preghiera, nell'essere aperta a Dio, è aperta anche a varie prove e tentazioni provenienti dal nemico.

         I leader del gruppo di preghiera hanno il compito di discernere l'origine delle varie ispirazioni, altrimenti il disegno che Dio ha per quel gruppo sarà rovinato.

 

 

28.  SI POTREBBE AVERE QUALCHE ESEMPIO DELLA NECESSITÀ DEI I LEADER DI ESERCITARE IL DONO DEL DISCERNIMENTO?

 

         Eccone alcuni:

 

a)  Qualcuno potrebbe volere che il gruppo intraprendesse un certo lavoro o che s’incamminasse in una certa direzione, come ad esempio verso una vita più comunitaria oppure verso una comunità di alleanza.

b)     Le persone che si presentano, o sono presentate, per assumere ruoli di guida.

c)     Nel gruppo di preghiera cominciano ad introdursi fattori nuovi, come profezie specifiche o nuovi insegnamenti.

d)     Alcune persone si mettono in vista nel gruppo di preghiera.

 

         Queste, e un'infinità di altre questioni, vanno sottoposte al discernimento dei leader per riconoscere se è Dio a parlare attraverso quegli eventi, oppure se essi sono originati dallo spirito umano, o perfino da uno spirito cattivo.

 

 

29.  PERCHÉ IL DISCERNIMENTO É TANTO IMPORTANTE IN QUESTE E IN ALTRI TIPI DI DECISIONI?

 

         Da questo discernimento dipende la risposta dei leader all'ispirazione, e poiché tale risposta impegnerà la comunità su un certo cammino, se è volontà di Dio la comunità prospererà. Se invece non lo è, ci sarà tanto da disfare, anche solo per riportare la comunità al punto in cui dovrebbe essere (ammesso che non sia già troppo tardi).

 

 

I)       Metodi e criteri di Discernimento

 

30.  IL DISCERNIMENTO É FATTO MEGLIO DA UN INDIVIDUO O DA UN GRUPPO?

 

         Ovviamente il discernimento del gruppo, in specie per le questioni che lo riguardano, è molto più sicuro. Questo discernimento di gruppo assume due forme: una decisione da parte dei leader, oppure il raggiungimento informale del consenso di tutti i membri. Talvolta la decisione va presa solo dai leader; altre volte, invece, è meglio cercare il discernimento di tutti.

         Quando è possibile, la cosa migliore è che il ruolo di guida all'interno di una comunità sia condiviso da una équipe di persone i cui membri abbiano estrazioni, fondamenta e temperamento diversi.

 

 

31.  QUANTO TEMPO E QUALE IMPEGNO SI DOVREBBERO DEDICARE AL  DISCERNIMENTO?

 

         Ciò varia a seconda della serietà della questione trattata. Alcune idee sono talmente semplici che è meglio passare a provarle per vedere se funzionano. Altre decisioni, tuttavia, sono questioni serie per il gruppo e non ci si dovrebbe impegnare in una sperimentazione senza un precedente discernimento degli spiriti.

 

 

J) Direttive oggettive per il Discernimento

 

32.  IL DISCERNIMENTO É QUALCOSA DI "SOGGETTIVO" OPPURE DI "OGGETTIVO"?

 

         Allo stesso modo in cui la conoscenza consiste nella combinazione di un mondo "oggettivo" e di un persona "soggettiva" che la apprende, così anche il discernimento è la combinazione di criteri sia soggettivi sia oggettivi. Ovviamente, il dono carismatico è "soggettivo", poiché opera all'interno dell'individuo.

         Esistono tuttavia misure "oggettive" in base alle quali valutare se il discernimento è vero.

 

 

33.  QUALI SONO LE "INDICAZIONI OGGETTIVE" DISPONIBILI IN AIUTO DEL DISCERNIMENTO?

 

         Si possono elencare le seguenti:

 

a)     La Scrittura - Ogni ispirazione che vada contro un chiaro insegnamento della Scrittura va respinta. Esempi ovvii sono costituiti da adulterio, omicidio, menzogna.

b)  L'insegnamento della Chiesa Cattolica - L'andare contro dei pronunciamenti infallibili non può venire dallo Spirito di Cristo. Anche altri insegnamenti della Chiesa potrebbero servire quali criteri, a seconda del "rilievo teologico" o dell'importanza dell'insegnamento.

c)     i doveri del proprio stato di vita - Le ispirazioni devono amalgamarsi con le responsabilità ovvie della vita quotidiana.

d)  l'obbedienza all'autorità - Ad alcune autorità legittime è dovuta obbedienza. Se Dio vuole davvero qualcosa, cambierà il loro cuore, qualora si opponessero alla Sua volontà.

 

         Questi criteri oggettivi si basano sul principio che Dio non contraddice Se Stesso. Egli non parla nella Scrittura, alla Chiesa o alle altre autorità legittime in un modo, e poi in maniera del tutto diversa al cuore di una persona.

 

 

K)       Crescita nel Dono del Discernimento

 

34.  CHE SIGNIFICA "CRESCERE NEL DONO DEL DISCERNIMENTO DEGLI SPIRITI"?

 

         Per quanto lo scopo fondamentale di questo dono sia semplice, (quello di aiutare la persona a riconoscere la fonte di un'ispirazione o di un'azione), le circostanze in cui si presenta questo problema della fonte diventano sempre più subdole.

         La persona che abbia esperienza nel discernimento non ha alcuna difficoltà a discernere i problemi dei principianti, e tuttavia potrebbe trovarsi in difficoltà gravissime, oppure arrivare fino a un discernimento sbagliato, nelle circostanze della propria vita spirituale. Poiché col progressivo avvicinarsi della persona a Dio l'azione divina diventa sempre più sensibile, anche il dono del discernimento deve aumentare se la persona vuol continuare a distinguere gli impulsi provenienti da Dio da quelli derivanti da altre fonti.

 

 

35.  COME SI FA A CRESCERE NEL DONO DEL DISCERNIMENTO?

 

         Per crescere in questo dono si deve:

 

a)  Condurre una vita profonda di preghiera.

b)  Ricercare, in tutta sincerità, la volontà di Dio e provare ad essere uniti alla stessa.

c)     Credere che Dio ci aiuterà nel discernere.

d)  Rendersi conto della necessità del discernimento e accettare la concretissima possibilità di ingannarsi e di prendere decisioni sbagliate.

e)  Ricercare il consiglio di altri, in particolare di chi può non essere d'accordo o può vedere la cosa diversamente.

f)  Studiare gli insegnamenti della Chiesa sulla vita spirituale.

g)  Imparare da quelli che sono impegnati da più tempo nella vita spirituale e, possibilmente, avere una guida spirituale.

 
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