PARTE 3ª
CREDERE IN GESÙ
Il titolo del terzo messaggio è credere nel Signore Gesú, o semplicemente LA FEDE.
Se diventiamo cristiani solo attraverso il pentimento, si può avere la tendenza a pensare di avere salvato se stessi, mentre pentimento e fede sono legati l’uno all’altra e non può esserci un vero pentimento senza la fede, così come non potrebbe esserci una vera fede senza il pentimento.
Ø Dei quattro punti, la FEDE è indubbiamente il più cruciale, perché è necessaria agli altri tre.
Ø Il battesimo senza fede perde significato; e
Ø non puoi ricevere lo Spirito Santo se non attraverso la fede.
La FEDE è dunque alla base degli altri tre passi.
Ma un errore che spesso facciamo è questo:
Parliamo di una professione di fede, mentre la salvezza non ci deriva dal professare o confessare la fede, perché la fede non è solo questione di parole, e ve ne riferisco un esempio lampante:
Ø In Inghilterra molte persone hanno dei pappagalli parlanti, e conosco un’anziana signora che ne ha uno che sa persino cantare degli inni. Ha un suo inno preferito: “Quale amico abbiamo in Gesù!” e riesce a cantarne un’intera strofa.
Ø La padrona sta in una casa di riposo del Galles, e quando arrivano visite ecco una sorpresa: la vocina che canta l’inno a Gesù. Non si sa perché, ma la gente mette dei soldi, che la proprietaria dell’uccellino manda ad una missione in Africa.
Ø Finora ha inviato circa un milione, e in pratica quest’uccello fa più di alcuni membri della chiesa. Lui canta inni ogni giorno, non solo la domenica, e sostiene perfino un missionario in Africa. Ma è un credente? No di certo!
Perciò, non basta dire le parole giuste e non è la professione di fede a salvarci, ma il POSSESSO DELLA FEDE.
Cos’è la vera fede?
Voglio indicarvi cinque dimensioni vitali della vera fede.
1. LA DIMENSIONE STORICA: la nostra fede è radicata nella storia e non si basa sui sentimenti, ma su fatti che accadono davvero e che nessuno può disfare. E vi sono tre fatti storici fondamentali su cui è basata la nostra fede.
Innanzi tutto, si comincia a credere che tutta la storia è controllata da Dio. La Bibbia è un libro di storia: comincia con l’inizio del mondo e termina con la fine del mondo. Narra la sua storia, cominciando prima di altre storie per finire più tardi, perché solo Dio conosce il principio e la fine di ogni cosa.
Ø La Bibbia dice che tutta la storia è nelle mani di Dio e che è Lui a scegliere i governanti di ogni nazione, e che si tratti di una democrazia o di una dittatura, è Dio a scegliere, non i nostri voti. Ci vuole fede per credere a questo.
- Mi piacerebbe sapere quanti di voi conoscono il nome del presidente svizzero o italiano. Chi li conosce alzi la mano. Pochissimi! E quanti conoscono il nome del Primo Ministro del mio paese? La Signora Tacher, chi ne ha sentito parlare?
- Perché conoscete il nome del primo ministro del mio paese e non quello del vostro Presidente? Avevo detto alla Signora Tacher che sarebbe stata Primo Ministro ancor prima che lo fosse: me lo aveva detto il Signore. Le dissi che avrei voluto essere il primo a congratularmi con lei, e il giorno della sua elezione mi scrisse una lettera. Perché è Dio che sceglie: la storia è nelle Sue mani.
Ø Dio nella politica? - Se per caso pensaste che Dio è per la politica di destra, devo dirvi che quando ero in Australia Egli mi disse che come primo ministro avrebbe scelto Bob Hoke, uno piuttosto di sinistra. Ai cristiani dissi di cominciare a pregare per quel nuovo leader.
- Fa parte della nostra fede credere che Dio è responsabile di tutta la storia del mondo,
- ma è anche parte della nostra fede credere che Dio era particolarmente responsabile di una parte di quella storia: quella del popolo Giudeo, e in specie di quella di un uomo Giudeo, di nome Gesù, che era anche il Figlio di Dio.
E anche nella storia di Gesù ci sono tre fatti importanti.
Paolo li menziona all’inizio del capitolo di 1 Corinzi: “Questi sono i tre fatti più importanti:
Ø CRISTO è morto, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno." Sono i tre fatti su cui si basa la fede, e sia che proviamo sentimenti meravigliosi o no al riguardo, questi tre fatti sono veri ogni giorno della settimana, e comunque noi ci sentiamo Gesù è morto, fu sepolto ed è risuscitato dai morti. Questi fatti non cambiano mai.
2. LA FEDE È PERSONALE. La fede è storica, ma anche personale, e non si tratta solo di credere che Gesù è morto, sepolto e risuscitato, ma di credere anche nel Gesú che è morto, che fu sepolto ed è risuscitato. Si tratta di una relazione personale.
Ø Posso chiedervi di alzare la mano se credete in me? Vedo solo 6 mani, una risposta deludente. Ma quanti credono che io esista? Ora la risposta è migliore: tutti credete nella mia esistenza! La vostra è una fede storica perché io sono un fatto della storia, e ci credete. Ma solo in 6 credete in me, e a dire il vero non so se ci credono veramente. Conosco solo due persone presenti che credono davvero in me: Otto R. e mia moglie – le altre quattro che hanno alzato la mano hanno fatto solo una professione di fede in me, ma non so se ci credono veramente. Mia moglie ci crede al punto di avermi dato la sua vita per viverla con me; e anche Otto: vuole pubblicare il mio libro in francese, è responsabile per la mia venuta qui, ha fiducia in me e ne sono molto sorpreso. Degli altri non lo so proprio. Se mi date tutti i vostri soldi in custodia, allora ci crederò. Perché la fede è una fiducia personale. Voi tutti credete in me come fatto storico, ma ancora non mi date fiducia, e in ogni caso ancora non me lo avete dimostrato. La fede, quindi, è personale.
Ø Coi miei figli eravamo soliti fare un gioco: loro salivano su 4 o 5 gradini della scala e io stavo sotto con le mani dietro la schiena. Mi dicevano: “Se saltiamo giù, ci prendi?” – e io dicevo: “Vediamo! Può darsi di no.” Stavano a dondolarsi sullo scalino chiedendosi se potevano aver fiducia in me. Poi uno saltava, e io lo prendevo; poi un altro… A loro piaceva questo gioco. Ora non possiamo più farlo perché sono diventati più grandi di me, ma da quel gioco hanno imparato la fede.
La fede non è ciò che dite, ma la fiducia che avete in qualcuno.
Tutti dobbiamo aver fiducia nelle persone. Mia moglie ed io abbiamo dovuto aver fiducia nel pilota che ci ha portati in aereo fin qui: la nostra vita in quel volo era nelle sue mani.
Ø Abbiamo fiducia nei dottori, in chi guida i mezzi di trasporto.
Ø Vi racconto una storia simpatica: un uomo attraversava un campo in una note oscura e nebbiosa e non sapeva che al limite del campo c’era un precipizio. Cadde nel burrone, e nel rotolare giù riuscì ad aggrapparsi al ramo d'un albero. Vi si era aggrappato con entrambe le mani, e si chiedeva quando fosse distante dal fondo. Gridò: “C’è qualcuno lassù?” Ed una voce profonda gli giunse dalle nuvole: “Sì figlio Mio, sono qui!” – “Puoi tirarmi fuori da questo guaio?” – E la voce: “Sì, se hai fede!” – “Cosa devo fare per avere fede?” – “Lascia andare quel ramo.” – A quel punto l’uomo gridò: “C’è nessun altro lassù?”
Capite il messaggio? Affermare di credere in Gesù non significa aver fede.
aver fede significa confidare in lui.
3. LA FEDE È VERBALE è la terza dimensione della fede. È fede espressa in parole, ma che non si limita alle parole. Parlare nella fede è importante, perché se crediamo col cuore e confessiamo con la bocca, saremo salvati. Ma parlare al Signore è un atto di fede perché non potete vederlo né toccarlo, mentre Lui è davvero presente, e parlargli è un atto di fede.
Vi sono due modi in cui la fede diventa verbale:
1° - Invocare il Suo nome: “Chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato.” Dobbiamo invocare il nome di Gesù: “Gesù, aiutami!” Questo è invocare il nome del Signore, ed abbiamo la promessa delle Scritture.
Ma non si tratta solo di ripetere delle parole. In Inghilterra nelle chiese abbiamo un modo piuttosto insolito di pregare. In certe chiese si cantano le preghiere, e la gente canta: “Signore vieni presto in mio aiuto!” Ma è invocare il nome del Signore?
Ø Un giorno un amico mi disse: “Immagina un ragazzino col pollice schiacciato nella porta. Non canterà certo: “O papà, vieni presto in mio aiuto” – Dirà invece: “Papà, ho il pollice schiacciato nella porta!”
Ø Possiamo essere così poco naturali con Dio! Invocare il Suo nome non vuol dire ripetere una litania, ma gridare a Lui per chiedergli aiuto! “Gesù, abbi misericordia di me, ho bisogno di te!”
Chiunque farà questo, sarà salvato. La fede è stata espressa con parole.
2° - L’altra parte relativa alla fede espressa in parole è confessare davanti ad altra gente che Gesù è il Signore. Ed è una cosa difficile da farsi: la gente pensa che sei impazzito se parli di una relazione personale con qualcuno morto già da 2000 anni. Ma è un modo di confessare la nostra fede. Infatti, tu stai dicendo che non è morto ma che è vivo e che tu Lo conosci, che Lo hai incontrato e che ora Egli è tuo amico, il tuo Salvatore e Signore.
Ø Se invochiamo e confessiamo il Suo nome davanti ad altri, la fede si fortifica e viene espressa.
3° - La fede è qualcosa di pratico. Uno dei brani più importanti del Nuovo Testamento è il secondo capitolo della lettera di Giacomo che dice: “La fede senza opere, senza azioni, è morta e non ti può salvare.” In altre parola la fede non è qualcosa che hai, ma qualcosa che FAI. È qualcosa che dici, ma che devi anche fare.
Ø Quindi, come il pentimento, anche la fede ha le stesse tre tappe di pensieri, parole ed azioni, e deve essere manifestata nelle opere, altrimenti è morta.
Ø Il mio capitolo preferito del Nuovo Testamento è Ebrei 11, che contiene un elenco dei grandi eroi della fede: Noè, Mosè, Gedeone, c’è tutto un elenco degli eroi della fede del Vecchio Testamento. Ma come facciamo a sapere che ebbero fede? In ogni caso è stato per qualcosa che avevano FATTO. Enoc ebbe fede, Abele ebbe fede; ma come saperlo? Perché Abele offriva a Dio il sacrificio giusto; ed Enoc aveva fatto una lunga passeggiata con Dio, talmente lunga che Dio gli disse: “Ora sei stanco e non puoi tornare a casa. Vieni a stare con Me." E lui camminò dritto in cielo.
Come sappiamo della fede di Noè? Costruì una nave secondo il progetto di Dio. Riuscite a immaginare qualcuno che in Svizzera costruisce un transatlantico? La gente direbbe che è matto perché il mare è troppo distante. Ma Noè disse: “Il mare verrà qui, e per questo la costruisco.” Da qui sappiamo che ebbe fiducia in Dio. E Mosè, Gedeone, Sansone, tutti mostrarono la loro fede attraverso le azioni: agirono nella fede.
Anche mia moglie agì nella fede quando mi sposò.
è La fede quindi, la manifestate non da ciò che dite ma da come agite.
4° - La fede è qualcosa di continuato - Questa quinta dimensione della fede è la più difficile da insegnare.
Ø LA FEDE è storica, personale, verbale, pratica, e infine è un atteggiamento continuo. Credere in qualcuno è continuare a credere in quella persona. La fede è un atteggiamento continuo verso una persona.
Ø Non si tratta certo di credere una volta in Gesù per salvarci, ma di continuare a credere in Lui. Non è la fede con cui inizi a salvarti, ma quella con cui termini, e non puoi dire di aver fede se non continui a confidare. Confidare in Gesù oggi, ma non domani, non è fede.
Ma voglio stabilire questo fatto con la Scrittura:
1. La parola FEDE e FEDELTÀ sono la stessa cosa sia nell’ebraico del Vecchio Testamento che nel greco del Nuovo Testamento, e nel tradurre la Bibbia non si sa quale delle due usare: fede o fedeltà? Nella lingua originale sono lo stesso termine, e aver fede significa essere fedele, continuare ad avere fiducia.
Accostiamoci alla domanda da un'altra angolazione.
2. Nella lingua greca vi è una coniugazione insolita del verbo: il presente continuo e significa “continuare a fare qualcosa.” Nel Nuovo Testamento il verbo CREDERE si trova spesso in quel tempo e proviamo a tradurlo alla lettera:
Giovanni 3,16 dice:
Ø “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Figlio Unigenito affinché chiunque continua a credere in Lui sarà salvato.”
Ø Non dice “chiunque crederà una volta,” ma “chiunque continua a credere”, e questo è un punto della massima importanza.
Alcuni pensano di salvarsi facendo un passo nella fede, ma non è così: dobbiamo continuare a credere per continuare ad essere salvati, a progredire nella salvezza. Sono due processi continui: “Il Signore aggiunge alla chiesa coloro che sono nel processo di essere salvati.”
Ø Continuare a credere è importantissimo, e sia il Vecchio Testamento che il Nuovo sono pieni di avvertimenti per quanti smettono di credere. Due milioni e mezzo di persone erano uscite dall’Egitto, e solo due sono entrate nella terra di Canaan. Perché? Non hanno continuato a credere, ad aver fiducia.
Ø Questo è un fatto storico nel Vecchio Testamento, e viene usato da tre scrittori come avvertimento per i credenti, perché continuino a credere, ad aver fiducia, a confidare.
Se il diavolo domani ti tenta, la fede di ieri non ti servirà a nulla; dovrai aver fiducia in Gesù domani, per salvarti domani.
3. - Vi è un terzo modo di mostrare questo aspetto attraverso le Scritture. Nel libro di Abacuc troviamo un testo che dice: “Il giusto vivrà per la fede.” In ebraico significa: “il giusto sopravvivrà mantenendo la sua fede in Dio,” e nel contesto di Abacuc era una promessa meravigliosa:
Ø I Babilonesi stavano arrivando e Abacuc, temendo che avrebbero sterminato tutti a Gerusalemme, disse: “Dio, non puoi permettere una cosa simile! A Gerusalemme ci sono dei giusti. Forse ci sono anche tanti malvagi, ma perché i giusti dovrebbero essere distrutti insieme ai malvagi?”
Ø E Dio rispose: “I giusti sopravvivranno continuando a confidare in Me.”
Questo testo divenne il motto della riforma protestante: “Il giusto vivrà per fede.” Ma se osserviamo come il versetto viene usato nel Nuovo Testamento ne restiamo sorpresi. L’enfasi è sempre posta sul continuare a credere.
Ce lo dice Paolo in Romani 1:
Ø “Non mi vergogno del vangelo, perché è la potenza di Dio per la salvezza di chiunque continua a credere, perché in esso è rivelata la giustizia di Dio, di fede in fede.”
Ø Oppure, come dice un’altra traduzione: “È la fede dall’inizio alla fine.” “E come è stato scritto, il giusto vivrà per la fede.”
Ebrei 10 lo usa nello stesso senso:
Ø “Noi non siamo tra quanti si tirano indietro, ma tra coloro che continuano a credere e sono salvi.”
Una vita di fede
A quanti si convertono tramite noi dobbiamo dire che è una vita di fede che salva, non un passo nella fede.
Ø Il passo nella fede è l’inizio di una vita di fede, e nella Scrittura troviamo avvertimenti davvero solenni per quanti non continuano a credere.
Ø Gesù disse che “sono come rami secchi, che non dimorano in Me, e saranno tagliati via e bruciati.”
Ø In Romani 11 Paolo dice: “Voi gentili non siate orgogliosi verso i Giudei. Lo so che sono stati tagliati fuori a causa della loro incredulità, ma lo sarete anche voi se non continuate a credere.”
Nel Nuovo Testamento ogni autore ha un avvertimento solenne riguardo al fatto che la fede deve essere continua.
Ora abbiamo le cinque dimensioni della fede: