Capitolo Quinto MA OGGI FUNZIONA ANCORA?

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MARIOCAPALBO
00mercoledì 1 febbraio 2012 13:09

 

la crescita spirituale

 Capitolo Quinto

 

 

MA OGGI FUNZIONA ANCORA?

 

 

É una domanda valida, e vi darò qualche risposta sostanziosa che corrisponde alle notizie dei quotidiani più recenti e anche di quelli futuri.

La testimonianza di Bob - Illustrare i fatti personali costa, tuttavia voglio condividere alcuni miei fallimenti. La mia personalità è chiara e aggressiva, mentre mia moglie è riservata e timida.

Ø       Una sera, mentre intrattenevamo amici comuni, io monopolizzavo con ardore e con gioia la conversazione. Più volte interruppi i tentativi di mia moglie di partecipare e fare le sue calme osservazioni. D'un tratto mi resi conto della profonda offesa che le avevo fatto. Il problema non era nuovo – ma per me era difficile da conquistare.

Ø       Salutati gli amici con macchinosa allegria, avvertivo crescere in me la tensione. Il viaggio all'aeroporto con gli amici durò quasi un'ora. Di ritorno a casa, già vedevo la faccia imbronciata di Judy e immaginavo che mi dicesse: "Stasera ci sei ricascato." Immaginavo la mia risposta, debole ma vigorosa: "Si, ma..." 

Conoscevo bene le parole mi dispiace, ma non sarebbero state adatte questa volta. Continuavo a pensare che avrei dovuto dirle qualcosa prima di uscire – ma davvero non avrei saputo cosa.

Ø       Parcheggiando l'auto dissi: "Signore, ho ripetuto questo sbaglio così tante volte che quasi mi vergogno a pentirmi ancora." Aprii la porta con una certa agitazione interiore, ed eccola lì, lei, ad aspettarmi. Gli occhi e la voce erano pieni di tenerezza mentre diceva: "Bob, mentre eri via il Signore mi ha mostrato qualcosa."

Ø       (Pensavo che si trattasse della solita storia: "Mi hai ferita davvero."

            "Si lo so."

  "Perché lo hai fatto?")

Così ero pronto a risponderle a tono: "Si, però..." Sapete, in quel tono difensivo di voce che sappiamo assumere quando non sappiamo cosa dire!

Ø       La sua risposta mi giunse calma e fiduciosa: "Voglio che tu sappia che ti amo, che sei il mio signore. Dio mi ha mostrato di averti messo a capo su di me, sulla nostra famiglia e su questa casa – anche quando sbagli."

 

Come rispondere a una simile dichiarazione?

Le sole parole con cui riuscii a rispondere furono: "Dio mio!"

Ø       Ma mentre ero lì davanti alla porta, mi successe qualcosa. Era spaventoso rendersi conto di cosa Dio aveva fatto e di dove mi aveva posto.

Ø       Guardando mia moglie, vedendo tutto quell'amore nei suoi occhi, mi resi conto di essere responsabile di lei e di ciascun altro sotto il mio tetto.

Ø       Fu un momento terribile, e in me qualcosa si fuse e svanì. Su quella soglia morirono un po' del testardo orgoglio e della autonomia di Bob Mumford.

Seppi allora che il solo modo in cui avrei potuto essere capo di mia moglie e della mia casa era quello di sottomettermi a mia volta, di obbedire e confidare nel mio capo, Gesù Cristo.

 

Il principio funzionò. Mia moglie mi si sottometteva anche quando entrambi sapevamo che avevo torto.

Ø       La sua sottomissione aprì a Dio la via per agire con vigore direttamente su di me. Se Judy avesse reagito nel modo solito, anziché fare ciò che Dio le aveva detto, avremmo avuto ancora discussioni e disaccordo - ciascuno dal proprio punto di vista.

 

Mogli, se avrete tanta fede da dire a vostro marito: "Tu sei il mio capo – il padrone della mia casa – voglio sottomettermi a te," obbedirete al comando di Dio e Dio sarà libero di agire in vostro marito.

Ø       Non stiamo parlando di manipolazione. Quella non funziona. Non potete fare un accordo con Dio dicendogli di sottomettervi affinché Egli possa cambiare vostro marito nella persona che voi vorreste. Ricordate le parole di Pietro: dovete "amarlo, rispettarlo, ammirarlo e godere di lui." É questo il piano di Dio per le mogli. Dio sa che sarete più felici nel gioire in vostro marito che non facendo schemi e manipolazioni per renderlo diverso – secondo i vostri piani.

Ø       Ho sentito delle mogli dire, "Bob, non puoi immaginare quanto sia irragionevole mio marito." É vero, posso non conoscere tutte le circostanze.

Ø       Ma Dio le conosce. Per questo ha voluto darcene un esempio estremo con Abramo, che alla moglie ordinò di dire di essere sua sorella, facendo sì che fosse presa nell' harem del re. E lo sapevate che Abramo non ha fatto questo sbaglio una volta sola, ma due? Leggete in Genesi, capitolo 20, la ripetizione dello stesso episodio dell'Egitto. Eppure Dio intendeva fare di Abramo il padre di molte nazioni – un uomo di grande fede e responsabilità.

Dio vuole certo fare di vostro marito il patriarca della vostra casa. Volete sottomettervi ai Suoi piani con la stessa fede di Sara?

 

Altri esempi di fede sottomessa – Dopo questa mia esperienza personale, ecco altri esempi di come oggi il Signore agisce per stabilire l'ordine divino nelle nostre case.

Ø       20 anni sono un grosso investimento in qualsiasi avventura, ma una donna venne a consultarmi con la storia di due decenni di vita matrimoniale, che considerava un fallimento totale.

Ø       Aveva pregato fedelmente (il marito non era cristiano); aveva citato brani della Bibbia e lasciato in giro piccole tracce e altri promemoria in posti dove sarebbe stato impossibile che lui non li trovasse, ma senza risultati.

Ø       Il marito era alcolizzato, con in più la passione per i cavalli. La frattura tra i due si stava allargando. Questa intervista avvenne poco dopo che Judy e io avevamo visto Dio agire nella nostra vita.

"Vuole provare una cosa che Dio mi ha mostrato di recente? Le chiesi. Rispose che se era nella Bibbia e se lo raccomandavo, avrebbe per lo meno ascoltato. 

Ø       Riferendomi alle parole di Pietro alle mogli, conclusi: "Vuole sottomettersi a suo marito secondo quanto Pietro ha descritto?"

Ø       "Ma mio marito non è neppure cristiano – per lui la sottomissione non avrebbe alcun significato." 

Ø       “Capisco, ma qui dice di sottomettersi comunque. Può farlo nella fede?"

Era un grande passo nella fede (ed in una direzione talmente sorprendente) che lei mi chiese una settimana per pensarci.

Ø       La settimana dopo tornò dicendo di esser pronta a provare. Allora le chiesi: "Ora riesce a pensare a qualcosa che suo marito le ha chiesto e che si è rifiutata di fare?"

Ø       "Sì, continua a chiedermi di accompagnarlo all'ippodromo, ben sapendo che non voglio. Sa, non potrei andare in un posto simile."

Ø       "Perché no?" Mi informai. (Faccio una pausa per dire che non sto appoggiando chi indulge nelle corse dei cavalli come metodo di vita!")

Ø       "Perché non mi piacciono gli ippodromi, - i cavalli – né la gente che li frequenta. Inoltre giocano, cosa che va contro la Parola di Dio."

Ø       "L'ippodromo può non essere un posto piacevole," le dissi, "ma non lo fu neppure l'harem del Faraone. Riesce a credere che Dio Si prenderà cura di lei dovunque andrà, finché ci andrà in obbedienza alla Sua volontà?" La risposta fu un esitante "sì", con un punto interrogativo alla fine.

 

Ma dopo un mese circa tornò con questo racconto:

Il marito le rivolse il solito invito e lei rispose, "Sì, caro, penso che domani sarò felice di accompagnarti."

Ø       Lui rimase a bocca aperta, ed esplose: "Ma non puoi farlo!"

Ø       "Ti prometto di non mettere in imbarazzo te e i tuoi amici. Verrò semplicemente con te e mi divertirò."

Ø       Dopo un lungo silenzio incredulo, lui le disse, "Ma fai sul serio?"

Ø       Vedete, tanto era durata la resistenza, era diventata talmente forte, da trasformarsi in un modo di vita. A questo punto il marito fede un profondo sospiro e disse: "Benissimo, e già che ci siamo voglio dirti una cosa: La settimana scorsa ho comprato un cavallo da corsa."

Ø       Questa notizia richiese una fede particolare. Sospirando a sua volta, la moglie rispose sorridendo: "Stupendo! Sarò lieta di conoscerlo."

Il sabato andò alle corse vestita come piaceva al marito. Ci andò per tre sabati consecutivi, e scoprì che i cavalli avevano una loro bellezza se li si guardava attraverso gli occhi dell'amore.

Ø       Anche il marito scoprì che alcune cose sembravano migliori!

La terza domenica mattina, l'uomo sorprese tutti in casa dicendo, "Se tu puoi andare all'ippodromo, scommetto di poter anch'io andare in chiesa." (Mi avete preceduto indovinando il risultato?) Sì, ci vollero alcune domeniche perché Dio potesse agire nella vita di quell'uomo, che poi accettò Cristo come suo Salvatore e Signore e si impegnò nella vita cristiana.

Ø       Dopo vent'anni di separazione, l'obbedienza di un partner (la moglie in questo caso, che osò sottomettersi al marito nella fede,) fece sì che il calore e l'amore di Dio affluissero dall'uno all'altro.

Era la realizzazione della promessa fatta da Dio all'inizio del matrimonio: "Questi due saranno una cosa sola."

 

Un altro esempio ci dimostra come una persona possa agire bene ad essere tragicamente nell'errore.

Ø       Per ciascuno di noi esiste una bella linea di obbedienza ed è necessario discernere per volerla scoprire.

Ø       Moltissime mogli vanno in chiesa contro il volere del marito. Cantano nel coro, insegnano catechismo, frequentano gruppi di preghiera, visitano i malati e gli anziani.

Ø       Sono tutte cose buone e da farsi, ma sono sbagliate per voi, se il marito preferisce che stiate a casa.

Ø       Dio vuole che qualcuno in Chiesa faccia tutte quelle cose. C'è bisogno di chi canta, di chi insegna e di chi visita i malati – ma innanzitutto vuole che voi vi sottomettiate a vostro marito.

Questa è la vostra prima priorità. Poi, se Dio vuole che facciate qualche opera per Lui, imprimerà l'idea in vostro marito.

 

Conosco una donna con una bellissima voce. Le chiedono spesso di cantare in Chiesa o ad altri raduni, ma il marito preferisce che stia per la maggior parte del tempo a casa, poiché hanno diversi bambini piccoli. Una volta le chiesi come andava col ministero del canto.

Ø       Rispose sorridendo: "Finalmente sto imparando a cantare solo quando Dio lo vuole."

Ø       "E come sai quando vuole e quando non vuole che tu canti?" replicai.

Ø       Rise e mi rispose con gioia e sicurezza: "Dio mi ha dato un marito come capo. Se egli dice no, so che Dio non vuole che io canti. Se Jim dice di si, ho la certezza che il Signore vuole servirsi di me e della mia voce. É semplicissimo e funziona a meraviglia."

 

Molte donne si assumono la guida spirituale della casa ritenendolo un dovere. Ma non è quanto la Parola dice alle mogli. Quella è guida per difetto – non avendo il marito assunto il ruolo di leader, lo ha fatto la moglie. Ma Dio desidera rimettere le cose come dovrebbero essere.

Ecco un'altra storia sulle opere che Dio compie ai nostri giorni.

Ø       Una moglie racconta: "Mio marito non era cristiano. Se fosse stato per lui, non ci sarebbero state né letture della Bibbia né preghiere della sera per i bambini, e neppure la chiesa. Volevo sottomettermi a lui, ma sentivo di non poterlo fare finché non fosse "pronto."

Ø       Un giorno in famiglia sopraggiunse un problema grave: Uno dei nostri figli fu sorpreso nel parcheggio della scuola a fumare marijuana.

Ø       Ero tramortita - e davo la colpa a mio marito che non si era assunto il ruolo di guida spirituale della casa, col risultato che eravamo senza la necessaria autorità e disciplina.

Ø       Mi rivolsi a Dio piangendo: "Mi spiace di aver preso il posto di Tom a capo della casa. Se tu hai fatto di lui il mio capo, non svolgerò più quel ruolo. Soffro e sono stanca di essere responsabile dei ragazzi. Ora abbandono questo ruolo, Signore, e se vuoi che si faccia qualcosa in questa situazione, lo farai fare a Tom!"

"Quando Tom tornò dal lavoro e gli fu detto dell'incidente, mi chiese: "Bene, cosa pensi di fare?"  "Niente, finalmente mi sono resa conto che sei tu il capo di questa casa."

 

"Quella notte feci una bella dormita, e quando al mattino mi svegliai trovai Tom che passeggiava nel corridoio, con l'evidente espressione di una notte insonne sul viso.

Ø       Ammise di aver passato la maggior parte di quelle ore considerando la propria mancanza di responsabilità verso i figli, e il desiderio di rimediare alla situazione per il futuro – al punto di voler venire in chiesa con noi e prende parte all'adorazione in famiglia.

Ø       Schiarendosi la voce disse: "Non sono certo di credere che Dio sia quello presentato dalla Bibbia, ma penso che i nostri figli debbano sapere cosa dice la Scrittura e prendere una decisione personale in proposito."

Ø       Quella moglie aveva esitato per anni prima di mettersi in disparte, ritenendo che la propria guida spirituale fosse meglio che niente.

Ø       In realtà la guida sbagliata è peggio che essere senza guida. Ma quando la moglie abdica dal trono della casa, accettando il ruolo assegnatole da Dio – Dio stesso riempirà il vuoto con la giusta autorità e col capo adatto.

La moglie non si sottomette al marito perché pensa che è forte, giusto e affidabile,

Ø       ma perché crede che attraverso di lui sarà Dio stesso a guidare la famiglia.

Si mette al posto giusto nell'ordine stabilito da Dio per il matrimonio. Ricordate, Sara per esser tirata fuori dall' harem non confidò in Abramo, ma in Dio!

 

Tutti questi incidenti si sono risolti quando le mogli hanno riconosciuto i problemi.

Ø       Pare che le donne desiderino di più cercare aiuto quando si presenta la necessità. Forse per questo Dio disse prima: "Ugualmente voi, mogli.."?

Qui di seguito troverete un breve elenco, nel caso in cui alcune mogli continuino a sperimentare qualche difficoltà nel comprendere, accettare e mettere in pratica il principio appena discusso.
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