ESPORRE L'ACCUSATORE
Don Basham
Oggi ci stiamo impegnando in una guerra spirituale sempre più intensa. Il Regno di Dio e quello di Satana sono ingaggiati in una battaglia potente, destinata a finire col ritorno trionfale di Cristo. Purtroppo tuttavia, pare che molti cristiani non siano adeguatamente equipaggiati per ingaggiare un vittorioso corpo a corpo col nemico. Una parte del problema consiste nella paura, e un'altra nell'handicap dell'ignoranza... ignoranza sia della potenza sia dell'autorità che abbiamo nel nome di Gesù, sia dei vari tipi di attacchi lanciati dal nemico contro di noi.
Molti cristiani sanno che il diavolo ci attacca con la tentazione a peccare, con la malattia e col potere diabolico, e che Dio ha provveduto a risolvere quegli attacchi col perdono, la guarigione e la liberazione. Ma sono tanti i cristiani che non si rendono conto dei modi più subdoli in cui Satana si infiltra nelle nostre difese personali, per portare avanti la sua opera nefasta.
La Bibbia fa riferimento all'arcinemico della nostra anima servendosi di vari nomi e ruoli. In un solo passo, Apocalisse 12, 9-10, viene identificato con cinque nomi diversi: dragone, serpente, diavolo, Satana e accusatore dei fratelli. In molti altri versetti viene anche chiamato il dio di questo mondo, il principe o dominatore di questo mondo, bugiardo, ladro, omicida, padre della menzogna e Lucifero. I nomi più comuni con cui viene chiamato sono Satana e diavolo.
q Il significato letterale di Satana è "avversario";
q di diavolo è "accusatore."
In questo articolo vogliamo trattare in modo specifico questo secondo aspetto dell'attività del nemico; ci proponiamo di esporlo, di metterlo allo scoperto nel suo ruolo di "accusatore dei fratelli." Tale aspetto particolare dell'attacco del diavolo in parte è rivelato nel versetto appena citato:
"...poiché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti a Dio giorno e notte" (Ap 12,10).
Questo semplice versetto implica diverse cose.
1. Primo, che il diavolo sta continuando la sua opera di accusa proprio in mezzo a tutti noi, e in realtà nessun cristiano può aspettarsi di sfuggire alla tentazione personale.
2. La seconda implicazione è che l'accusa è una attività incessante di Satana - che continua di giorno e di notte.
Credo che la nostra esperienza nella guerra spirituale confermi l'accuratezza di tale rappresentazione del ruolo del diavolo, perché pare che ai nostri giorni vi sia una quantità di sospetto, di amarezza e di sfiducia tra i cristiani, mai sperimentata in precedenza. Oggi sembra tanto facile accusare o essere accusati; tanto facile credere il peggio di un fratello o di una sorella nel Signore; tanto facile offendere o essere offesi, ed esagerare nelle offese.
In realtà la parola "offesa" è un termine-chiave nell'intero problema del capire la vera strategia di Satana.
Il significato dell'offesa
Un problema che va sempre affrontato quando vogliamo impegnarci a capire il significato della Scrittura è la nostra definizione degli stessi termini. Continuiamo ad usare termini biblici senza averne capito a sufficienza il significato. Spesso usiamo parole come "benedici" e "gloria", ma dubito che anche solo il 10% dei cristiani che le usano riescano a spiegarne il significato. Lo stesso dicasi per la parola "offesa". Ma prima di definirla, prendiamo nota di alcuni passi della Scrittura in cui viene usata.
In Matteo 24 Gesù descrive le condizioni sociali e spirituali che prevarranno sulla terra prima della "fine." Dopo aver parlato di guerre, pestilenze, carestie, terremoti e persecuzioni, Egli descrive il complotto di Satana per dividere e distruggere i cristiani. L'"offesa" (o scandalo) è parte fondamentale della sua strategia.
"Allora molti saranno offesi [scandalizzati - dal greco skandalidzò = far inciampare, allontanarsi], e si tradiranno e odieranno a vicenda" (Mt 2410).
Negli insegnamenti precedenti Gesù rileva i devastanti effetti delle offese o scandali:
"Guai al mondo per le offese! [skandalon = scandalo, pietra d'inciampo, offesa] É necessario che avvengano le offese [scandali], ma guai all'uomo per colpa del quale avviene l'offesa [scandalo] (Mt 18,7).
Forse il sinonimo più comune di offesa è "sentimenti feriti" ma ovviamente, dall'uso che Gesù ha fatto della parola, il significato deve essere molto più serio.
La parola greca tradotta con "offesa" è "skandalidzò", da cui deriva la parola italiana scandalizzare. Il Lexicon Thayer greco/inglese dà una spiegazione dettagliata in cinque parti del pieno significato del verbo "offendere" o "essere offesi".
Offendere significa:
1. Mettere una trappola o un inganno;
2. Mettere una pietra d'inciampo o un impedimento sul cammino;
3. Incitare al peccato;
4. Far sì che una persona non abbia fiducia e si allontani da uno in cui dovrebbe aver fiducia e cui dovrebbe obbedienza;
5. Essere offesi è vedere in un altro ciò che disapprovo e che mi impedisce di riconoscere la sua autorità.
Per riassumere allora, definirei l'essere offesi in questo modo:
Essere offesi significa essere indotti a credere, con l'inganno, il peggio di voi stessi, degli altri e di Dio.
E dobbiamo ricordare che uno degli obiettivi principali del diavolo nel suo ruolo attivo di "accusatore" consiste proprio nel tentarci ad offendere o a far sì che veniamo offesi.
Come fa il diavolo a rendere credibile l'accusa?
É di vitale importanza capire l'enorme astuzia del diavolo nel suo ruolo di accusatore. Le accuse, sia che svolgiamo il ruolo di lanciarle che di subirle, contengono quasi sempre piccole dosi di verità, per il semplice fatto che tutti siamo imperfetti e continuiamo a lottare contro le inadeguatezze ed i limiti che ci impediscono di raggiungere i nostri scopi e che ci portano a mancare verso gli altri.
La tecnica del diavolo consiste nel prendere alcune di quelle inadeguatezze, o qualche mancanza minore, e gonfiarla a dismisura con l'esagerazione e la distorsione. La parte di verità usata dà credibilità all'enorme distorsione. Ma forse, a questo punto è necessario citare un esempio dalla Bibbia.
Quando Gesù fu portato dal suo accusatore davanti a Pilato, una delle imputazioni era questa: aveva detto che avrebbe distrutto il tempio.
"Finalmente si presentarono due falsi testimoni che affermarono: "Costui ha dichiarato "Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni" (Mt 26,61).
In cosa consisteva l'accusa? In una parte di verità circondata da una grossa esagerazione e distorsione.
La parte di verità la troviamo in Giovanni 2, 19-21: "Gesù rispose loro: Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo riedificherò... Ma Egli parlava del tempio del suo corpo."
L'enorme distorsione di questa falsa testimonianza consisteva in questo: "Quest'uomo ha detto: Posso distruggere il tempio di Dio (quello di Gerusalemme) e ricostruirlo in tre giorni." Ma il nucleo di verità che conteneva rese accettabile a Pilato perfino un'accusa tanto esagerata.
Ricordate bene questo modello di accusa! Il diavolo non è troppo innovativo! Impiega la stessa tecnica da 2000 anni, e la sta usando ancor oggi: una piccola dose di verità circondata da una enorme distorsione ed esagerazione. In altre parole, il 10% di verità mescolata al 90% di menzogna.
Senza quel 10% di verità nessuno trangugerebbe il 90% di menzogna!
Un esempio tratto da una esperienza recente riuscirà ad illustrare meglio il punto. Qualche tempo fa, quando la controversia sul "discepolato" e la "cura delle pecore" era all'apice, si gettarono molte accuse su quanti cercavano di rendere efficace il principio spirituale della sottomissione e dell'autorità. Qualche critica era ovviamente giustificata, poiché ad ogni tentativo di andare verso nuove introspezioni spirituali si verificano errori ed abusi. Ma oltre a ciò, il diavolo stava dandosi un gran da fare per cercare di screditare quella che era diventata l'enfasi principale dello Spirito Santo nell'odierno Corpo di Cristo.
Una storia che fece il giro del paese riguardava il leader di un certo "gruppo di discepolato" nella Florida del sud. Si supponeva che avesse abusato della propria autorità su una certa famiglia "impedendo al marito di testimoniare Gesù Cristo presso gli altri." Di conseguenza, l'uomo si ritirò dal gruppo con tutta la famiglia, poi scrisse molte lettere di protesta che condannavano "l'eresia del discepolato," e le inviò a molti gruppi cristiani.
Ma cosa era successo in realtà? Quella giovane famiglia con gravi problemi personali e matrimoniali si era volontariamente sottomessa ad un piccolo gruppo di credenti impegnati che accettavano la supervisione spirituale di un pastore. Al pastore fu subito chiaro che il loro problema fondamentale era il rifiuto del marito a trovare un lavoro per mantenere moglie e figli. Lui era un ex hippie e passava il tempo sulla spiaggia andando in giro a "testimoniare," trascurando moglie e figli e lasciandoli senza cibo né vestiario.
Il pastore continuava ad insistere che era la famiglia la prima responsabilità del marito (1 Tm 5,8), e su quella base lo consigliò di smettere di testimoniare sulla spiaggia, di trovarsi un lavoro e di trascorrere il tempo rimanente a casa con la moglie e con i figli, mettendo ordine in casa propria. In seguito poi, una volta risistemata la sua vita familiare, avrebbe potuto riprendere qualche forma di ministero.
L'uomo si infuriò, respinse quel consiglio, ritirò la famiglia dal gruppo e cominciò a proclamare a quanti lo ascoltavano che il "discepolato" era eretico e contrario alla "conquista di anime". Qual'era il modello dell'accusa? Il 10% di verità e il 90% di grossolana distorsione.
Il motivo della nostra vulnerabilità
Di recente una cara donna cristiana mi ha detto: "Reverendo Basham, non capisco perché tutto mi sembra così difficile! La nostra cultura e la società si stanno disintegrando sotto i nostri occhi, e tuttavia la maggior parte delle chiese pare non abbiano alcuna risposta, e perfino i cristiani più devoti pare abbiamo gli stessi problemi di chiunque altro! Che sta accadendo?"
Il fatto è che la guerra spirituale tra il Regno di Dio e quello di Satana si sta sempre più intensificando. I cristiani devono capire che c'è una guerra in corso, anche se in gran parte invisibile. In altre parole, il tempo può essere bello, le circostanze materiali comode e in superficie tutto può avere un'apparenza tranquilla. Ma dentro di noi, nei pensieri e nei sentimenti che riguardano noi e le nostre relazioni reciproche, si può scatenare ogni tipo di battaglia - portata al parossismo dal nostro arcinemico - "l'accusatore dei fratelli." Ricordate la descrizione degli ultimi giorni fatta da Gesù: "E allora molti saranno offesi... [scandalizzati] da loro stessi, dagli altri e perfino da Dio." Perché una cosa simile? Perché l'accusatore è all'opera!
Sono convinto che una seconda ragione della nostra crescente vulnerabilità sia dovuta al fatto che ci stiamo inoltrando in una fase nuova dell'attività dello Spirito Santo - una fase che getta una minaccia persino maggiore sul regno di Satana. Descrivo così quanto sta accadendo: "Dio vuol portarci oltre il rinnovamento, verso la restaurazione."
Pur essendo le mie definizioni di questi due termini abbastanza arbitrarie, servono tuttavia allo scopo.
è Per Rinnovamento, intendo la liberazione dello Spirito Santo sulla Chiesa, (intesa come corpo di Cristo), che si sta verificandosi da circa venticinque anni; è l'opera dello Spirito che ha benedetto e rivoluzionato la vita di milioni di cristiani di ogni denominazione attraverso ciò che viene comunemente chiamato Rinnovamento Carismatico.
Ma all'interno del "rinnovamento" oggi c'è anche
è la restaurazione, un'attività potente dello Spirito Santo per ripristinare autorità, disciplina, regole, ordine, impegno e alleanza.
è Nel Rinnovamento, l'enfasi è su ciò che Dio fa per noi;
è nella restaurazione invece, l'enfasi è sulla nostra risposta, su come dobbiamo servire Dio, riconoscendo e onorando le Sue autorità delegate, e su come avere relazioni reciproche responsabili. E tale enfasi sulla sottomissione all'autorità e sull'impegno pare faccia scatenare le ire del diavolo perfino più della riapparizione dei doni miracolosi dello Spirito Santo.
è Quando ci ricordiamo che il diavolo non è soltanto l'accusatore, ma anche l'arciribelle, il padre di ogni illegalità e ribellione, non fa meraviglia se agita una tale tempesta e ci punta contro un attacco ogni volta che scopre uno sforzo notevole per stabilire ordine nella famiglia o nella Chiesa.
Il rinnovamento è un periodo di accresciuta gioia e potenza, ma la restaurazione include non solo un duro lavoro, ma anche la battaglia. Nel Vecchio Testamento vi sono due libri che trattano in primo luogo il compito della restaurazione: Esdra e Neemia. Esdra parla della restaurazione del tempio; Neemia di quella delle mura intorno alla città di Gerusalemme. Un solo breve passo di Neemia ci rivela la difficile battaglia che il profeta e i suoi collaboratori dovettero sostenere per cercare di ricostruire le mura di fronte all'opposizione del nemico:
"Da quel giorno metà dei miei servi portavano avanti il lavoro, mentre l'altra metà portava lance, scudi, archi e corazze. I capi stavano dietro tutta la casa di Giuda. Quelli che ricostruivano le mura e quelli che portavano e caricavano i pesi, ciascuno con una mano lavorava mentre con l'altra teneva un'arma" (Neemia 4, 16-17).
Farsi beffe delle strategie del nemico
Ricordate come nella nostra definizione di "offesa" o "scandalo" abbiamo detto che "essere offesi o scandalizzati" significa essere indotti a credere il peggio di noi stessi, degli altri e di Dio? É così che agisce l'accusatore; ci bombarda la mente di accuse su noi stessi, sugli altri e sullo Stesso Dio. Desideriamo ora offrire qualche suggerimento pratico su come, in ciascuno di questi casi, prendersi gioco delle sue accuse.
1 - Quando le accuse sono contro di noi
A. Quando il diavolo comincia a lanciare accuse ingiuriose sui nostri errori e mancanze, dobbiamo innanzitutto ricordare che queste contengono qualche verità.
Nessuno è perfetto, nessuno è senza errori e debolezze personali. Fin lì dovremmo "metterci presto d'accordo con l'avversario."
Ma non ci fermeremo a quel punto! Potremo dire: "Diavolo, hai proprio ragione; ho davvero un brutto carattere, ma Dio lo sa tutto e mi ama comunque. Quando mi ha salvato e mi ha chiamato sapeva del mio caratteraccio, e sa che sto cercando di risolvere questa mancanza. La Sua grazia mi basta e la Sua forza è resa perfetta nella mia debolezza! Io sono in Cristo, e non c'è condanna per quelli che sono in Cristo Gesù."
Fate poi seguite questa affermazione da un salutare periodo di lode e di rendimento di grazie a Dio. Al diavolo resta difficile raggiungere qualcosa di concreto in una persona che sa essere grata!
B. Secondo, quando cadete in qualche peccato o trasgressione, confessatela onestamente e in tutta fretta, ricevete per fede il perdono di Dio e continuate ad agire come cristiano.
Non sguazzate nell'autocommiserazione! Il trucco dell'accusatore sta proprio nel cogliervi in un momento di debolezza, farvi inciampare in qualche peccato e quindi colpirvi con la condanna. "Vedi? Lo hai fatto di nuovo! Sei uno stupido! Non sei un vero cristiano, altrimenti non ti comporteresti così. Non ti vergogni? Non ce la farai mai. Perché non ci rinunci?"
Non credere alle sue menzogne! Ricorda che il prezzo per il tuo peccato è già stato pagato - anche per quello appena commesso! Cristo infatti è morto per tutti i nostri peccati.
C. Terzo, ricordate la differenza tra colpa e sensi di colpa.
Un altro dei trucchi preferiti dall'accusatore consiste nel dirci che per il fatto di essere molto tentati, siamo colpevoli come se avessimo commesso il fatto. "Stai pensando di farlo", inveisce, "e ciò equivale ad averlo già fatto! Sei colpevole."
Invece no. Non siamo colpevoli di peccato se c'è solo una forte tentazione a commetterlo. Perfino Gesù subì tutte le tentazioni che affrontiamo noi; eppure era senza peccato (Eb 4,5).
Tanta gente si sente in colpa per le tentazioni insistenti; altri per non aver raggiunto il livello di una aspettativa irragionevole. Il diavolo è un vecchio esperto nell'ammucchiarci addosso sensi di colpa! Ma il fatto di sentirci colpevoli non significa certo che lo siamo davvero; quindi non vi sono basi per accettare le accuse menzognere del diavolo.